Giovanni Scavo, Il libro. - Atletica Giovanni Scavo Velletri
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parte di un non componente la squadra) comunque ebbe mano<br />
felice. La gara ebbe inizio. Le Assicurazioni furono subito a posto<br />
con una buona prima frazione, davanti al Capitolino e alle<br />
Fiamme Gialle, mentre la Comense cedeva per via del suo primo<br />
frazionista molto scarso. Si sapeva però che sarebbe venuta su nei<br />
restanti percorsi.<br />
Equilibrio tra le prime tre squadre sino all’ultima<br />
frazione: nel Capitolino s’era particolarmente distinto Michele<br />
Lopatto e dunque Spinozzi partì per primo davanti a Fossati per i<br />
comensi ed a <strong>Scavo</strong> per i palermitani. Essi procedettero in un tris<br />
unico nel gioco e perso nella notte, compatto fino ai 100 metri dal<br />
traguardo: poi <strong>Scavo</strong> passò con una potenza straordinaria e si<br />
liberò non soltanto di Spinozzi, che nel frattempo cedeva, ma<br />
anche di Fossati. Tutti con il cuore in gola, atleti e pubblico nella<br />
gara svoltasi di notte e che ha visto due squadre battere il primato<br />
italiano di società, senza che l’altoparlante ne desse l’annuncio e<br />
senza che la premiazione venisse fatta con opportuno fasto. È vero<br />
che l’agonismo non conosce limiti di tempo, di luce o<br />
d’organizzazione. Una gara così bella situata nell’orario peggiore<br />
della giornata, quello in cui tutti se ne vanno, il pubblico un po’<br />
stanco, i giornalisti per la fretta dei servizi. Potevamo pensare che<br />
Bettella riserbava una sorpresa. Troppo grigia quest’annata per<br />
lui, come dirigente e come atleta, perché finisse così. Ed ecco il<br />
primato: non solo il primato, ma <strong>Scavo</strong> restituito alla condizione<br />
migliore, pur essendo ancora lontano dal massimo.<br />
Questi non sono esorcismi, è la realtà. Una staffetta di<br />
Palermo campione e primatista d’Italia, anche se vivificata da un<br />
veneto che s’è ispirato in Finlandia, è sempre nota degna di<br />
grande rilievo.”