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Giugno - Ex-Alunni dell'Antonianum

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L'immortalità dell'anima è cosa che<br />

ci importa talmente, che ci riguarda così<br />

profondamente, che bisogna aver perduto<br />

ogni sensibilità se ci torna indifferente<br />

di saperne qualcosa. Tutte le nostre<br />

azioni e i nostri pensieri debbono<br />

prendere vie così diverse, a seconda che<br />

vi siano a sperare dei beni eterni oppure<br />

no, che è impossibile fare un passo<br />

con senso e con giudizio se non regolandolo<br />

sull'idea di questo punto, di 'quello<br />

che deve essere il nostro fine ultimo.<br />

Il nostro primo interesse<br />

: il nostro primo dovere è d'informaribene<br />

su questo argomento, da cui dinde<br />

la nostra condotta. Ed è per questo<br />

che, tra quanti non ne sono persuasi,<br />

lo faccio una estrema differenza tra<br />

coloro che s'affaticano con tutte le loro<br />

forze per istruirsene e coloro che vivono<br />

senza turbarsene e senza pensarci.<br />

Non posso avere che compassione per<br />

coloro che gemono sinceramente in questo<br />

dubbio, che lo considerano come la<br />

suprema delle sventure e che, non risparmiando<br />

nulla per venirne fuori, fanno<br />

di questa ricerca la loro principale<br />

e più seria occupazione.<br />

Ma, quanto a coloro che passano la<br />

vita senza pensare a questa fine estrema<br />

della vita e che, per questa sola ragione<br />

che non trovano in se stessi i lumi<br />

che persuadano la loro mente di ciò,<br />

trascurano di cercarli altrove, di esaminare<br />

a fondo se tale opinione è di quelle<br />

che il popolo riceve per una credula<br />

semplicità oppure di quelle che, sebbene<br />

oscure di per se stesse, hanno tuttavia<br />

un fondamento ben solido e incrollabile,<br />

io li considero in un modo tutto<br />

diverso.<br />

Negligenza mostruosa<br />

Questa loro negligenza in una questione<br />

in cui si tratta di loro stessi, della loro<br />

eternità, di tutto il loro essere, mi irrita<br />

assai più che impietosirmi : mi stu-<br />

dell'anima<br />

Oh, non accecarmi!<br />

Io ho meritato che un divino flagello<br />

Affievolisca i miei poteri; poiché la mia sensualità<br />

Ha sparso foglie di fico per escludere la tua luce.<br />

IMa io sono fragilità e già polvere.<br />

Oh, non annientarmi!<br />

Oh, non colmarmi<br />

Col vaso dell'amara tua collera!<br />

Poiché Tu hai altri vasi pieni di sangue<br />

lina parte dei quali il mio Salvatore ha vuotato<br />

fino alla morte, e per il mio bene lo fece.<br />

e secondo PASCAL<br />

pisce e mi spaventa, è una cosa mostruosa<br />

per me. Non già ch'io dica questo<br />

per il pio zelo di una devozione spirituale.<br />

Al contrario: intendo dire che<br />

si deve avere questo sentimento per un<br />

principio di interesse umano e per un<br />

interesse di amor proprio; e che per<br />

questo non occorre vedere se non ciò<br />

che vedono le persone anche meno illuminate.<br />

Non occorre avere un'anima molto elevata<br />

per comprendere che quaggiù<br />

non esiste alcuna soddisfazione veritiera<br />

e solida, che tutti i nostri piaceri<br />

non sono che vanità che i nostri mali<br />

sono infiniti, e che infine la morte, che<br />

ci minaccia ad ogni istante, deve infallibilmente<br />

entro pochi anni metterci<br />

nell'orribile necessità di essere per l'eternità<br />

o annientati o infelici.<br />

Spavalderia inutile<br />

Non c'è nulla di più reale di questo,<br />

né di più terribile. Facciamo sin che vogliamo<br />

gli spavaldi : ecco la fine che è<br />

preparata alla più bella vita del mondo.<br />

Ci si rifletta un poco sopra e dopo<br />

si risponda se non è indubitabile che<br />

non c'è altro bene in questa vita all'infuori<br />

della speranza di un'altra vita, che<br />

non si è felici se non quanto più ci si<br />

avvicina ad essa, e che, come non vi sarà<br />

più infelicità alcuna per coloro che<br />

abbiano una piena certezza dell'eternità,<br />

così non e' è ombra di felicità per<br />

coloro che non ne hanno alcun barlume.<br />

E' dunque sicuramente un gran male<br />

trovarsi in questo dubbio; ma s'impone<br />

almeno il dovere indispensabile di<br />

cercare, quando si è in questo dubbio;<br />

e quindi colui che dubita e non cerca<br />

è insieme assai infelice e assai ingiusto;<br />

e se con tutto ciò egli è tranquillo e soddisfatto,<br />

se arriva a dichiararlo apertamente<br />

ed infine a mostrarne una certa<br />

vanità, e se è proprio di questo stato<br />

.,<br />

I . . '<br />

Ritratto a sanguigna di B. Pascal<br />

eseguito dal Domat.<br />

medesimo ch'egli fa l'oggetto della sua<br />

gioia e della sua vanità, ebbene io non<br />

ho termini per qualificare una così stravagante<br />

creatura.<br />

Come si possono alimentare certi sentimenti?<br />

jQuale motivo di gioia si prova<br />

a non attendere più altro che miserie<br />

senza riparo? Quale motivo di vanità a<br />

vedersi entro oscurità impenetrabili, e<br />

come può mai dirsi che tale ragionamento<br />

alberghi in un uomo ragionevole?...<br />

Eternità formidabile<br />

Niente è così importante per l'uomo<br />

come la sua condizione, niente è per<br />

lui così formidabile come l'eternità; e<br />

quindi, che si trovino degli uomini indifferenti<br />

di fronte alla perdita del loro<br />

essere o al pericolo di un'eternità di<br />

miserie, questo non è affatto naturale.<br />

Essi sono ben diversi riguardo a tutte<br />

le altre cose : hanno timore perfino per<br />

le più lievi, le prevedono, le sentono; e<br />

quello stesso uomo che passa tanti giorni<br />

e notti nella rabbia e nella disperazione<br />

per la perdita di una carica o per<br />

qualche offesa immaginaria al proprio<br />

onore, è quello stesso che sa di dover<br />

perdere tutto con la morte, e vi pensa<br />

senza inquietudine e senza commozione.<br />

E' una cosa mostruosa vedere nel medesimo<br />

cuore e nello stesso tempo una<br />

tale sensibilità per le cose minime e<br />

questa strana insensibilità per le più<br />

grandi. Vi è in ciò un incantesimo incomprensibile,<br />

ed un assopimento soprannaturale,<br />

che da indizio di una forza<br />

onnipotente che lo produce.<br />

(da: B. Pascal, «Pensieri», trad.<br />

di V. E. Alfieri. Milano, Biblioteca<br />

Universale Rizzoli, 1952)<br />

Oh, non uccidermi!<br />

Ma liberami dal male!<br />

Poiché Tu hai vita e morte al tuo comando,<br />

Tu sei Giudice e Salvatore, Festa e Verga,<br />

Cordiale e Corrosivo: non metter la tua mano<br />

Nell'amaro scrigno; ma, o Signore,<br />

Signore, liberami dal male!<br />

GEORGE HERBERT (1593-1633)<br />

Poeta inglese, appassionato musicista<br />

e uomo di corte con Giacomo I.

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