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L'immortalità dell'anima è cosa che<br />
ci importa talmente, che ci riguarda così<br />
profondamente, che bisogna aver perduto<br />
ogni sensibilità se ci torna indifferente<br />
di saperne qualcosa. Tutte le nostre<br />
azioni e i nostri pensieri debbono<br />
prendere vie così diverse, a seconda che<br />
vi siano a sperare dei beni eterni oppure<br />
no, che è impossibile fare un passo<br />
con senso e con giudizio se non regolandolo<br />
sull'idea di questo punto, di 'quello<br />
che deve essere il nostro fine ultimo.<br />
Il nostro primo interesse<br />
: il nostro primo dovere è d'informaribene<br />
su questo argomento, da cui dinde<br />
la nostra condotta. Ed è per questo<br />
che, tra quanti non ne sono persuasi,<br />
lo faccio una estrema differenza tra<br />
coloro che s'affaticano con tutte le loro<br />
forze per istruirsene e coloro che vivono<br />
senza turbarsene e senza pensarci.<br />
Non posso avere che compassione per<br />
coloro che gemono sinceramente in questo<br />
dubbio, che lo considerano come la<br />
suprema delle sventure e che, non risparmiando<br />
nulla per venirne fuori, fanno<br />
di questa ricerca la loro principale<br />
e più seria occupazione.<br />
Ma, quanto a coloro che passano la<br />
vita senza pensare a questa fine estrema<br />
della vita e che, per questa sola ragione<br />
che non trovano in se stessi i lumi<br />
che persuadano la loro mente di ciò,<br />
trascurano di cercarli altrove, di esaminare<br />
a fondo se tale opinione è di quelle<br />
che il popolo riceve per una credula<br />
semplicità oppure di quelle che, sebbene<br />
oscure di per se stesse, hanno tuttavia<br />
un fondamento ben solido e incrollabile,<br />
io li considero in un modo tutto<br />
diverso.<br />
Negligenza mostruosa<br />
Questa loro negligenza in una questione<br />
in cui si tratta di loro stessi, della loro<br />
eternità, di tutto il loro essere, mi irrita<br />
assai più che impietosirmi : mi stu-<br />
dell'anima<br />
Oh, non accecarmi!<br />
Io ho meritato che un divino flagello<br />
Affievolisca i miei poteri; poiché la mia sensualità<br />
Ha sparso foglie di fico per escludere la tua luce.<br />
IMa io sono fragilità e già polvere.<br />
Oh, non annientarmi!<br />
Oh, non colmarmi<br />
Col vaso dell'amara tua collera!<br />
Poiché Tu hai altri vasi pieni di sangue<br />
lina parte dei quali il mio Salvatore ha vuotato<br />
fino alla morte, e per il mio bene lo fece.<br />
e secondo PASCAL<br />
pisce e mi spaventa, è una cosa mostruosa<br />
per me. Non già ch'io dica questo<br />
per il pio zelo di una devozione spirituale.<br />
Al contrario: intendo dire che<br />
si deve avere questo sentimento per un<br />
principio di interesse umano e per un<br />
interesse di amor proprio; e che per<br />
questo non occorre vedere se non ciò<br />
che vedono le persone anche meno illuminate.<br />
Non occorre avere un'anima molto elevata<br />
per comprendere che quaggiù<br />
non esiste alcuna soddisfazione veritiera<br />
e solida, che tutti i nostri piaceri<br />
non sono che vanità che i nostri mali<br />
sono infiniti, e che infine la morte, che<br />
ci minaccia ad ogni istante, deve infallibilmente<br />
entro pochi anni metterci<br />
nell'orribile necessità di essere per l'eternità<br />
o annientati o infelici.<br />
Spavalderia inutile<br />
Non c'è nulla di più reale di questo,<br />
né di più terribile. Facciamo sin che vogliamo<br />
gli spavaldi : ecco la fine che è<br />
preparata alla più bella vita del mondo.<br />
Ci si rifletta un poco sopra e dopo<br />
si risponda se non è indubitabile che<br />
non c'è altro bene in questa vita all'infuori<br />
della speranza di un'altra vita, che<br />
non si è felici se non quanto più ci si<br />
avvicina ad essa, e che, come non vi sarà<br />
più infelicità alcuna per coloro che<br />
abbiano una piena certezza dell'eternità,<br />
così non e' è ombra di felicità per<br />
coloro che non ne hanno alcun barlume.<br />
E' dunque sicuramente un gran male<br />
trovarsi in questo dubbio; ma s'impone<br />
almeno il dovere indispensabile di<br />
cercare, quando si è in questo dubbio;<br />
e quindi colui che dubita e non cerca<br />
è insieme assai infelice e assai ingiusto;<br />
e se con tutto ciò egli è tranquillo e soddisfatto,<br />
se arriva a dichiararlo apertamente<br />
ed infine a mostrarne una certa<br />
vanità, e se è proprio di questo stato<br />
.,<br />
I . . '<br />
Ritratto a sanguigna di B. Pascal<br />
eseguito dal Domat.<br />
medesimo ch'egli fa l'oggetto della sua<br />
gioia e della sua vanità, ebbene io non<br />
ho termini per qualificare una così stravagante<br />
creatura.<br />
Come si possono alimentare certi sentimenti?<br />
jQuale motivo di gioia si prova<br />
a non attendere più altro che miserie<br />
senza riparo? Quale motivo di vanità a<br />
vedersi entro oscurità impenetrabili, e<br />
come può mai dirsi che tale ragionamento<br />
alberghi in un uomo ragionevole?...<br />
Eternità formidabile<br />
Niente è così importante per l'uomo<br />
come la sua condizione, niente è per<br />
lui così formidabile come l'eternità; e<br />
quindi, che si trovino degli uomini indifferenti<br />
di fronte alla perdita del loro<br />
essere o al pericolo di un'eternità di<br />
miserie, questo non è affatto naturale.<br />
Essi sono ben diversi riguardo a tutte<br />
le altre cose : hanno timore perfino per<br />
le più lievi, le prevedono, le sentono; e<br />
quello stesso uomo che passa tanti giorni<br />
e notti nella rabbia e nella disperazione<br />
per la perdita di una carica o per<br />
qualche offesa immaginaria al proprio<br />
onore, è quello stesso che sa di dover<br />
perdere tutto con la morte, e vi pensa<br />
senza inquietudine e senza commozione.<br />
E' una cosa mostruosa vedere nel medesimo<br />
cuore e nello stesso tempo una<br />
tale sensibilità per le cose minime e<br />
questa strana insensibilità per le più<br />
grandi. Vi è in ciò un incantesimo incomprensibile,<br />
ed un assopimento soprannaturale,<br />
che da indizio di una forza<br />
onnipotente che lo produce.<br />
(da: B. Pascal, «Pensieri», trad.<br />
di V. E. Alfieri. Milano, Biblioteca<br />
Universale Rizzoli, 1952)<br />
Oh, non uccidermi!<br />
Ma liberami dal male!<br />
Poiché Tu hai vita e morte al tuo comando,<br />
Tu sei Giudice e Salvatore, Festa e Verga,<br />
Cordiale e Corrosivo: non metter la tua mano<br />
Nell'amaro scrigno; ma, o Signore,<br />
Signore, liberami dal male!<br />
GEORGE HERBERT (1593-1633)<br />
Poeta inglese, appassionato musicista<br />
e uomo di corte con Giacomo I.