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Giugno - Ex-Alunni dell'Antonianum

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Lucio Anneo Seneca<br />

(Berlino - Museo)<br />

Grande e nobilissima cosa è l'anima<br />

umana, e non accetta che le si pongano<br />

altri confini se non quelli che ha comuni<br />

colla divinità. Anzitutto essa non accetta<br />

una patria umile, sia essa Efeso o<br />

Alessandria o altra terra, se vi sia, anche<br />

più popolosa e più bella : la patria<br />

sua è l'universo intero, è l'ampia cinta<br />

entro cui giacciono i mari e le terre,<br />

entro cui è questa aria che distingue<br />

congiunti l'umano e il divino e vegliano<br />

tante luminose essenze tutte disposte<br />

al compimento ciascuna della sua<br />

funzione. Inoltre l'anima non accetta<br />

per sé un chiuso limite di tempo. Essa<br />

afferma: «Tutti gli anni sono miei; nessuna<br />

età rimane chiusa per i grandi ingegni,<br />

nessun tempo è impervio al loro<br />

pensiero. Quando arriverà quel giorno<br />

che tracci una separazione in questa<br />

mescolanza del divino e dell'umano, lascerò<br />

questo corpo là dove l'ho trovato,<br />

e tornerò fra gli dèi. Neanche adesso<br />

sono del tutto staccata da essi, ma il<br />

peso della materialità terrena mi trattiene<br />

in basso».<br />

La seconda nascita<br />

Attraverso questi periodi di vita mortale<br />

essa si prepara a quell'altra migliore<br />

e più lunga vita. Il grembo materno<br />

ci tiene nove mesi, non per sé ma per<br />

prepararci a quel luogo nel quale dobbiamo<br />

venire, per farci capaci di respirare<br />

e di vivere all'aria libera; e parimenti<br />

lungo questo tempo che va dalla<br />

infanzia alla vecchiezza noi ci maturiamo<br />

per un'altra nascita. Ci attende un<br />

altro principio di vita, un altro ordine<br />

di cose. Ancora non possiamo sostenere<br />

l'immediato aspetto del ciclo, abbiamo<br />

ancora bisogno di una certa distanza.<br />

Guarda dunque senza paura quella<br />

grande ora decisiva, che è l'ultima per<br />

Spunti Antiateistici<br />

l'immortalità INI<br />

il corpo ma non per l'anima. Considera<br />

tutte le cose che ti stanno intorno come<br />

arredi di una casa dove ti trovi ospite,<br />

e pensa che bisogna passare oltre.<br />

Natalizio dell' Immortalità<br />

La natura ci esamina e decide di noi<br />

così nel momento in cui ritorniamo via<br />

dalla vita come nel momento che vi entriamo<br />

: non è lecito portar via più di<br />

quello che vi hai portato, anzi persine<br />

di quello che vi hai portato devi deporre<br />

gran parte. Ti saranno tolti codesta<br />

tua pelle che tutto ti cinge, ultimo' tuo<br />

vestimento, ti saranno tolti e la carne<br />

e il sangue diffuso e scorrente per tutto<br />

il corpo, ti saranno tolte le ossa e tolti<br />

i nervi che stanno a sostegno degli elementi<br />

liquidi e scorrevoli. Il giorno che<br />

tu paventi come l'ultimo della vita è invece<br />

il giorno natalizio dell'immortalità.<br />

Deponi il peso; ma perché indugi? Non<br />

sei già uscito un'altra volta dal corpo<br />

abbandonato in cui stavi nascosto? Tu<br />

resti fermo e resisti ; ed anche allora sei<br />

stato messo fuori con un grande sforzo<br />

della madre. Tu ti lamenti e piangi; e<br />

il piangere è cosa naturale in chi nasce,<br />

e tu meritavi di essere scusato perché<br />

appena venuto in questo mondo eri ancora<br />

ignaro e inesperto di tutto. Uscito<br />

dal caldo morbido nido delle viscere<br />

materne, hai sentito lo spirare di un'aria<br />

più libera: ma poi hai sofferto il<br />

contatto di una mano dura e, tenero ancora<br />

e privo d'ogni esperienza, hai guardato<br />

con stupore le cose ignote che ti<br />

erano intorno: ora non ti riesce nuovo<br />

separarti da questo mondo di cui sei<br />

stato parte.<br />

Staccati serenamente dal corpo<br />

Da' dunque un addio a cedeste membra<br />

inutili e abbandona questo corpo<br />

in cui hai fatto lunga dimora. Esso sarà<br />

squarciato, sotterrato e distrutto :<br />

ma perché te ne rattristi? Così avviene<br />

: gl'involucri che prendono quelli che<br />

nascono, col tempo periscono. Perché<br />

tu ami codesto corpo come se fosse intimamente<br />

tuo? Tu te ne servi per co-<br />

SOSPIRI E LAMENTI CON DIO Oh 0! . .,<br />

Oh, non opprimermi!<br />

prirti, ma verrà il giorno che ti afferrerà<br />

e ti trarrà fuori dall'abitazione di<br />

quello sconcio e fetido ventre.<br />

E anche ora cerca quanto puoi di estraniartene,<br />

abbandona i piaceri che<br />

non sono collegati a precise necessità,<br />

ed eleva il pensiero a superiori meditazioni.<br />

Un giorno ti si scopriranno i misteri<br />

della natura, si dissiperà codesta<br />

nebbia, e una chiara luce ti avvolgerà<br />

da ogni parte. Immagina quale fulgore<br />

sarà quello prodotto da tanti astri che<br />

fonderanno insieme la loro luce. Nessuna<br />

ombra farà mai velo al sereno, ogni<br />

regione del ciclo splenderà ugualmente<br />

; il giorno e la notte sono vicende di<br />

un'atmosfera inferiore. Tu dirai di essere<br />

vissuto fino allora nelle tenebre<br />

quando con tutto te stesso potrai mirare<br />

tutta la luce, quella luce che ora<br />

tu vedi diminuita attraverso l'angusto<br />

spiraglio degli occhi e che tuttavia pur<br />

da lontano contempli con meraviglia:<br />

ti apparirà la divina luce quando potrai<br />

contemplarla nel centro delle sue<br />

verità. Questo pensiero bandisce dall'animo<br />

tutto ciò che vi possa essere di L<br />

brutto, di basso e di crudele: ci afferma<br />

che gli dèi sono testimoni di tutte<br />

le cose nostre, ci comanda di cercare la<br />

loro approvazione e di prepararci ad incontrarli<br />

nell'altra vita e di pensare all'eternità.<br />

Chi ha ben chiaro in mente<br />

questo concetto non ha più paura degli<br />

eserciti e delle trombe di guerra, non<br />

teme più alcuna minaccia. Non può sentire<br />

alcuna paura nella vita colui che<br />

spera di morire, anche colui che crede<br />

che l'anima esista solo finche si mantiene<br />

legata al corpo e appena disciolta<br />

subito si disperda, se opera in modo che<br />

possa essere utile anche dopo la morte.<br />

Infatti, benché egli sia stato sottratto<br />

ai nostri sguardi, sempre «torna all'animo<br />

suo la grande virtù dell'uomo e la<br />

grande nobiltà della sua gente». Pensa<br />

quanto ci giovano i buoni esempi, e saprai<br />

che dei grandi uomini non è meno<br />

utile la presenza che il ricordo.<br />

(da: L. A. Seneca, «Lettere a Lucilio»,<br />

a cura di Balbino Giuliano.<br />

Bologna, Zanichelli, 1955-57, 3 vv.)<br />

Oh, non volgerti a me Poiché guai profitto può darti il tuo servo infermo?<br />

Dopo i miei peccati! Non guardare al mio deserto<br />

Ma alla tua gloria! Allora Tu mi riformerai<br />

E non mi respingerai :poiché Tu so/o sei<br />

II sommo Iddio; io, un semplice verme.<br />

Io ho predato il tuo bestiame, distrutto i tuoi boschi,<br />

Svuotato i tuoi granai; mi son torturato il cervello<br />

Finché non ho escogitato come sperperare i tuoi beni.<br />

Oh, non flagellarmi!

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