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UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA TUSCIA DI VITERBO ...

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1.3.2 Ipotesi antiossidante.<br />

Introduzione<br />

Successivamente all’ipotesi lipidica di Keys e all’affermarsi del modello<br />

alimentare mediterraneo come strategia vincente nella prevenzione delle patologie<br />

degenerative, numerose evidenze epidemiologiche evidenziarono l’esistenza di<br />

una correlazione inversa tra consumo di frutta e verdura e diminuzione di<br />

mortalità dovuta a malattie degenerative (19, 20) evidenziando l’importanza del<br />

ruolo svolto dai cibi di origine vegetale nell’ambito dell’effetto protettivo della<br />

dieta.<br />

Con una serie di studi condotti a partire dal 1986 in 16 paesi europei (21, 22)<br />

facenti parte di un più grande progetto noto come “progetto MONICA” atto a<br />

monitorare (MONI) cause e andamento delle malattie cardiovascolari (CA) (23),<br />

furono correlati i livelli degli antiossidanti plasmatici con la mortalità per<br />

cardiopatia ischemica (IHD) nei soggetti partecipanti allo studio. Lo studio in<br />

questione rivelò l’esistenza di una correlazione inversa, statisticamente rilevante,<br />

tra la mortalità per IHD e la concentrazione plasmatica di antiossidanti nelle<br />

popolazioni che fanno largo consumo di composti di origine vegetale ricchi in<br />

antiossidanti.<br />

Sulla base di questi risultati venne formulata l’ “ipotesi antiossidante” secondo la<br />

quale il rischio minore di mortalità per IHD sarebbe attribuibile agli elevati livelli<br />

di antiossidanti plasmatici derivanti dall’ingestione di frutta e verdura che,<br />

modulando lo stato red-ox, impedirebbero l’insorgere dello stress ossidativo e di<br />

conseguenza lo sviluppo della patologia (16).<br />

1.3.3 Il Paradosso Francese<br />

Nel 1979 St Leger ed altri proposero la prima associazione tra la componente non<br />

alcolica del vino ed il ruolo protettivo mostrato dal moderato consumo di vino nei<br />

confronti delle malattie cardiovascolari (24).<br />

Questo studio condotto analizzando dati provenienti da 17 paesi mostrò un’<br />

associazione inversa tra incidenza delle malattie cardiovascolari e consumo di<br />

vino portando alla formulazione del cosiddetto “Paradosso francese”: una bassa<br />

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