La civiltà minoico-cretese - Corsoarcheologia.org
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economici e politici ed è probabile che ciascuno di essi avesse il proprio sovrano.<br />
Secondo la tradizione greca classica Minosse governava Creta insieme ai suoi<br />
fratelli Radamanto e Sarpedonte; re Minosse veniva associato a Cnosso, re<br />
Radamanto a Festo e re Sarpedonte a Mallia. E probabile che la Creta mediominoica<br />
fosse una libera confederazione di città-stato, ciascuna con il proprio<br />
sovrano e spesso con il proprio grande complesso templare. Dopo la distruzione<br />
del 1470 a.C., fu ricostruito solo il tempio di Cnosso, e ciò implica una<br />
concentrazione politica oltre che religiosa nel Nuovo Periodo Templare; sembra<br />
che il potere di Cnosso in quell'epoca si estendesse in tutta la parte centrale di<br />
Creta, lasciando indipendenti solo l'estremità occidentale e quella orientale.<br />
Una tavoletta rinvenuta a Cnosso elenca i nomi di uomini assegnati a due<br />
funzionari cui viene dato il titolo di ga-si-re-wija. Potrebbe trattarsi della parola<br />
guasileus, che in seguito sarebbe divenuta la parola omerica basileus, un altro<br />
nome per indicare il re. Ai tempi <strong>minoico</strong>-micenei, il guasileus doveva essere una<br />
figura meno elevata del re, ma comunque importante, forse un capo locale.<br />
Non è chiaro se questi capi fossero funzionari agli ordini di un re oppure re a loro<br />
volta. Nell'insieme viene da pensare che si trattasse di comandanti locali, meno<br />
importanti di un sovrano: probabilmente ogni centro minore, come Haghii Teodori,<br />
Kanli Kastelli, Arkhanes e Pyrgos-Myrtos aveva il proprio guasileus.<br />
Tuttavia, il leader di maggior rilievo, il lawagetas,<br />
letteralmente «il capo del popolo», apparteneva a<br />
una classe superiore a quella del guasileus. Come<br />
risulta dall'Iliade, la parola equivalente a «popolo»<br />
si riferisce spesso al «popolo schierato per la<br />
battaglia» o alla «milizia guerriera», quindi c'è chi<br />
ha dedotto che il titolo <strong>minoico</strong>-miceneo designasse<br />
il comandante dell'esercito. Tuttavia le tavolette<br />
non confermano questa interpretazione: non vi è<br />
nulla, eccetto la connotazione acquisita<br />
posteriormente dalla parola «popolo», che metta in<br />
relazione il lawagetas con il comandante<br />
dell'esercito. Egli potrebbe essere stato il<br />
comandante del popolo in senso politico anziché<br />
militare, una specie di primo ministro agli ordini<br />
del wanax o forse persino un presidente, nel caso in<br />
cui il wanax fosse un personaggio solo<br />
rappresentativo che appariva durante le cerimonie.<br />
Fig. 23 – Sigillo aureo <strong>minoico</strong> rappresentante una<br />
scena di Taurocapsia.<br />
A Pilo le proprietà del lawagetas erano<br />
considerevolmente più piccole di quelle del re,<br />
sebbene gli fossero assegnati o at tribuni dei<br />
fornitori.<br />
Per quanto riguarda le proprietà terriere, i telestai, dei quali sembra vi fosse un<br />
cospicuo numero, avevano la stessa importanza del lawagetas. Dapprincipio<br />
Ghadwick riteneva che il loro ruolo fosse cultuale, ma poi giunse alla conclusione<br />
che si trattava semplicemente di uomini in possesso di vaste estensioni di terra, e<br />
per questo motivo divenuti potenti politicamente. Ma nella Grecia di epoca più<br />
tarda, il telestes aveva a che fare con il culto e i riti, quindi si può supporre che anche<br />
i telestai minoici e micenei fossero importanti autorità religiose.<br />
Un altro funzionario che aveva un ruolo religioso di qualche tipo era il klawiphoros.<br />
Questo «portatore di chiavi», di cui abbiamo notizia da Pilo, era spesso o forse<br />
sempre una donna. Nella Grecia classica «reggitrice di chiavi» era sinonimo di<br />
sacerdotessa, quindi può darsi che anche i portatori di chiavi minoici e micenei<br />
fossero sacerdotesse. Data la dimensione e la complessità dei templi minoici e la<br />
grande quantità di oggetti di culto, c'è da pensare che i sacerdoti, le sacerdotesse e le<br />
altre autorità religiose avessero un ruolo preminente nella gerarchia sociale.<br />
Attorno al wanax di Pilo vi era un importante gruppo di cortigiani conosciuti come<br />
equetai (e-qe-to nelle tavolette) o «seguaci». Presumibilmente erano la cerchia di<br />
nobili prossimi al sovrano, cui fornivano sostegno, protezione e compagnia, ed è<br />
probabile che operassero anche a capo dell'amministrazione e come comandanti<br />
militari. Secondo le tavolette, i “seguaci” di Pilo avevano schiavi, abiti particolari e<br />
ruote, cioè carri, il che implica un rango elevato o un ruolo militare, o entrambi. I<br />
Seguaci di Cnosso, secondo J.T. Hooker, avevano un ruolo di supervisori, ad<br />
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