3° trimestre 2010 - Arcidiocesi di Pesaro
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La preposizione “per” è stata designata per esprimere ciò che è più caratteristico della<br />
persona e della missione <strong>di</strong> Gesù, la sua pro-esistenza (il suo “esistere per”). In questo<br />
modo quel “per” <strong>di</strong>ce l’essenza dell’Evento Salvifico <strong>di</strong> Gesù Cristo che si pone<br />
come “dono” agli uomini e che coinvolge inesorabilmente la comunità cristiana a cui<br />
è affidata la celebrazione in forma <strong>di</strong> memoriale.<br />
È questa carità ad intercettare i bisogni dell’altro. È questa carità a farsi prossimo<br />
all’altro con atto donativo. È questa carità a consentire all’altro <strong>di</strong> potersi realizzare<br />
nella sua <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> persona. La comunità che celebra l’Eucaristia è chiamata a dare<br />
quoti<strong>di</strong>anamente forma <strong>di</strong> risposta all’amore che la precede. San Tommaso scrive:<br />
“L’Eucaristia è la più grande <strong>di</strong> tutte le meraviglie operate da Cristo, il mirabile<br />
documento del suo immenso amore per gli uomini”. Ma Peguy ci ricorda con una<br />
acuta osservazione che “chi ama viene a <strong>di</strong>pendere da chi è amato”. I fedeli eucaristicamente<br />
amati da Cristo, imparano a <strong>di</strong>pendere da Lui ed apprendono in Lui cosa<br />
significhi consegnare la propria vita. Dall’Eucaristia nasce dunque la chiesa come popolo<br />
nuovo, umanità rinnovata rintracciabile nella storia degli uomini e caratterizzata<br />
dall’esperienza dell’amore.<br />
La chiesa non può <strong>di</strong>menticare che, celebrando l’Eucaristia compie una azione<br />
dove l’amore del Padre attraverso il Cristo si fa dono. Tale dono interpella la nostra<br />
libertà per essere accolto e corrisposto attraverso una rel-azione. È questa rel-azione<br />
che porta il credente a relazionarsi in Cristo con il Padre e con i fratelli.<br />
Non si può inoltre <strong>di</strong>menticare che l’Eucaristia chiede comunione. La sacra celebrazione<br />
è invito a partecipare esistenzialmente al Corpo donato ed al Sangue versato<br />
da Cristo, senza limiti e senza <strong>di</strong>stinzioni <strong>di</strong> sorta.<br />
Nella comunione siamo fatti uno in Cristo Gesù. Ogni <strong>di</strong>visione viene superata<br />
e l’io personale incontra il proprio compimento nella comunità. Non si può quin<strong>di</strong><br />
impunemente celebrare l’Eucaristia senza farsi carico, ognuno secondo la propria<br />
vocazione e assecondando la legge della prossimità, della con<strong>di</strong>visione del bisogno<br />
dell’altro, a tutti i livelli.<br />
Benedetto XVI nella Deus Caritas est, ci ricorda con estrema chiarezza: “L’Eucaristia<br />
ci attira nell’atto oblativo <strong>di</strong> Gesù. Noi non riceviamo soltanto in modo statico il Logos<br />
incarnato, ma veniamo coinvolti nella <strong>di</strong>mnamica della donazione”(Deus Caritas<br />
Est, n. 13).<br />
Anche per questa ragione legata ad una ulteriore presa <strong>di</strong> coscienza del fondamento<br />
eucaristico dell’agire della chiesa e che si manifesta nella carità e con la carità, ci<br />
è parsa opportuna la scelta <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzare l’anno pastorale sul tema dell’educarci e<br />
dell’educare alla carità.<br />
Inoltre, voglio anche evidenziare che nel prossimo anno, le 13 <strong>di</strong>ocesi delle Marche<br />
si troveranno ad essere particolarmente coinvolte nella celebrazione del Congresso<br />
Eucaristico Nazionale che si terrà ad Ancona dal 3 all’11 settembre del 2011. Tale<br />
celebrazione vedrà la partecipazione <strong>di</strong> tutte le chiese che sono in Italia e, nella conclusione,<br />
la presenza dello stesso Santo Padre.<br />
È questa una occasione che ci è data per crescere come comunità segnata dall’esperienza<br />
Eucaristica, per lasciarsi interpellare dall’Eucaristia stessa nella nostra quoti<strong>di</strong>anità<br />
e per lasciarsi plasmare da essa e poter essere così veri testimoni dell’amore<br />
del Padre.<br />
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