estratti del 2° convegno nazionale a.pro.g - Gemellopoli

6. Dal microcosmo del parto al cosmo della nascita
Le componenti psicologiche e sociali del parto non rendono merito a tutti gli elementi che ruotano attorno all’evento
nascita: madre, padre, nonni, altri figli, ecc.
Negli ospedali italiani ad eccezione del padre, inserito in questi ultimi tempi nella psicoprofilassi ostetrica, gli altri sono
completamente ignorati.
Ma anche il padre, viene inserito in modo molto particolare. Egli è presente all’evento nascita non per quanto può
vivere e dare di se stesso (emozioni e sentimenti), bensì come accessorio o tutto al più come parte dell’équipe. Egli è
asservito alle esigenze della moglie, che ne ha l’esclusiva. E’ comunque inoppugnabile che il parto nella sua accezione
strettamente fisiologica appartiene alla donna ed al bambino, e soltanto a loro, nessuno se ne può appropriare, né il
partner, né il medico.
Ma se noi ala parola “parto” sostituiamo la parola “nascita”, vediamo l’orizzonte cambiare sostanzialmente.
Proviamo ad esempio a chiamare le Sale Parto in Sala Nascita. Esse diventeranno non più i luoghi dove i bambini
“vengono fatti nascere” , bensì i luoghi dove essi nascono per la loro volontà, quella materna e di tutti quelli che vi sono
intorno. In questi ambienti concorrono, con pari dignità e diversa forma, le energie di tutti coloro che aspettano questo
bambino. Se solo la madre lo porta in grembo, ad attenderlo sono in tanti.
Per ciò che concerne il termine psicoprofilassi ostetrica, ala luce di quanto detto sinora, devo fare qualche precisazione.
Io credo che esso debba subire qualche correzione. In un Congresso Nazionale di Medicina Globale presentai la
proposta di passare dal termine di “psicoprofilassi ostetrica”, a quello di “psicoprofilassi prenatale”, molto più
rispettoso della molteplicità delle componenti che agiscono nell’iter gestazionale.
BIBLIOGRAFIA
T. VERNY: “VITA SEGRETA PRIMA DELLA NASCITA”, MONDADORI, 1979
GRANDE ENCICLOPEDIA DE AGOSTINI: GE 20, VOL. 2, PAG.170, NOVARA 1972
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