Mafia e P2. I Siciliani - Fondazione Nesi
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operativo direttamente con Gelli, ad Arezzo, proprio in quei<br />
giorni.<br />
Noi non sappiamo se la strategia di Sindona (cioè della mafia)<br />
fosse effettivamente diretta a colonnellare la Sicilia per farne<br />
una seconda Bolivia governata direttamente dai trafficanti di<br />
droga, o non piuttosto a coinvolgere nella (ipotetica)<br />
colonnellata il più gran numero possibile di pezzi grossi da<br />
ricattare in seguito: fatto sta che all'epoca la P2 poteva contare<br />
nell'Isola su esponenti militari come Torrisi (ammiraglio capo<br />
di Stato Maggiore) e Siracusano (generale dell'Arma); Sindona<br />
poteva contare inoltre sull'amicizia di finanzieri come Graci<br />
(che in quei giorni ospitava generosamente i suoi uomini) e di<br />
altri personaggi influentissimi nell'Isola. Per esempio, dal suo<br />
rifugio di Parigi, Graziano Verzotto: il quale ai suoi tempi<br />
aveva depositato nella Banca Unione di Sindona ben dieci<br />
miliardi di pubblico denaro, i cui interessi andarono parte<br />
all'Ems di Verzotto e parte, su un conto svizzero, allo stesso<br />
Verzotto; al momento della partenza dalla Sicilia, Sindona era<br />
accompagnato da un uomo di Verzotto.<br />
Negli ambienti dei vecchi separatisti, in quello stesso periodo,<br />
circolava una strana voce: che cioè esponenti americani<br />
avessero ufficiosamente promesso loro, a titolo del tutto<br />
gratuito, il riconoscimento di uno Stato siciliano alle Nazioni<br />
Unite da parte di una ventina di Paesi del Terzo Mondo e<br />
latino-americani. L'offerta, a quanto sembra, non venne presa<br />
sul serio.<br />
In ogni caso, fare un colpo di stato - o più semplicemente<br />
minacciarlo con qualche credibilità - richiede molto denaro. E<br />
in Sicilia, di soldi "neri", ne circolano parecchi. Innanzi tutto<br />
quelli direttamente provenienti dal traffico di stupefacenti, su<br />
cui non è possibile ovviamente esercitare ogni controllo. In<br />
secondo luogo quelli provenienti da operazioni commerciali<br />
più o meno regolari, al termine delle quali vengono accumulate<br />
masse enormi di capitale che non risultano registrate da