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Mafia e P2. I Siciliani - Fondazione Nesi

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di Lima e Drago, Piccoli è stato chiamato in causa per i casi<br />

Cirillo e Pazienza, ecc.). In ogni caso, ci sembra che essi stiano<br />

quantomeno a giustificare una certa attenzione - ed anzi,<br />

vigilanza - da parte dell'opinione pubblica democratica, finora<br />

tenuta di fatto all'oscuro dell'esistenza stessa di questo<br />

documento.<br />

Il nome di Mario Rendo è dato nella centoventesima pagina<br />

dell'elenco (riprodotta a pagina 805, volume primo tomo<br />

secondo della relazione Anselmi), coi relativi recapiti di<br />

abitazione e uffici sia romani che catanesi. Compaiono<br />

nell'elenco anche altri nomi legati a vicende siciliane, ne<br />

parleremo altrove.<br />

Il secondo documento è l'agenda personale di Salvatore<br />

Bellassai, sequestrata dalla Guardia di Finanza nel corso della<br />

perquisizione eseguita per ordine del giudice milanese Turone<br />

nel suo ufficio presso la Presidenza della Regione siciliana.<br />

Bellassai era, come abbiamo detto, l'uomo di fiducia di Gelli<br />

per la Sicilia, lo si evince con certezza dall'elenco, caduto in<br />

mano alla magistratura, dei responsabili regionali della <strong>P2.</strong> La<br />

sua agenda consta di quaranta pagine manoscritte contenenti<br />

circa duecento nomi in ordine alfabetico. La presenza fra essi<br />

di numerosi piduisti "ufficiali" suggerisce le medesime<br />

considerazioni fatte per l'elenco precedente.<br />

Il nome di Mario Rendo vi compare al ventinovesimo foglio<br />

(riprodotto a pagina 669, volume primo tomo IV della<br />

Relazione Anselmi) ed è corredato dai suoi numeri telefonici<br />

riservati, sia di Catania che di Roma: pochissimi altri nomi,<br />

nell'agenda, sono riportati con pari evidenza.<br />

Un particolare colpisce, quanto al Bellassai: palermitano di<br />

nascita e di residenza, nella massoneria ufficiale - non diciamo<br />

in quella sfociata, come la P2, in associazione a delinquere -<br />

egli risulta rivestire (vedi il decreto di nomina a Gran Maestro)<br />

altissimi gradi: ma a Catania, non a Palermo. Una significativa<br />

coincidenza.

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