Mafia e P2. I Siciliani - Fondazione Nesi
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LE PAGINE GIALLE DI GELLI<br />
I <strong>Siciliani</strong>, marzo 1985<br />
Per esempio: due gentiluomini palermitani, un bel giorno,<br />
decidono d'iscriversi alla <strong>P2.</strong> La cosa non è semplice: Gelli non<br />
accetta il primo venuto, ci vogliono referenze. Ma le referenze<br />
si trovano, e sulla domanda d'iscrizione dei due alla voce "può<br />
garantire sul loro conto" compare nientemeno che il nome -<br />
come si può leggere nella Relazione della Commissione<br />
parlamentare Anselmi, volume secondo, tomo secondo, pagine<br />
871-872 e 881-882 - del Presidente della Regione Siciliana<br />
Mario D'Acquisto.<br />
Il nome, evidentemente, non è privo di autorevolezza in campo<br />
gelliano. La garanzia è sufficiente, la domanda viene<br />
controfirmata dal capopiduista locale Bellassai, e i due<br />
palermitani approdano gioiosamente in loggia. Uno è Antonio<br />
D'Ancona, "proprietario" dell'Ufficio Registro e di una sezione<br />
democristiana di Palermo; l'altro Paolo Matassa Marchisotto,<br />
democristiano, architetto, cavaliere di Malta, "docente di<br />
teologia presso la Facoltà di Posillipo", dirigente dell'Ufficio di<br />
Presidenza della Regione Siciliana, e per finire Commissario<br />
Governativo all'Azienda di Soggiorno di Acireale, il cui<br />
direttore è l'onorevole Giuseppe Aleppo. Nella scheda<br />
d'iscrizione è prevista la voce "eventuali ingiustizie subite nel<br />
corso della carriera" e Marchisotto, con molta serietà, compila:<br />
"mancata nomina a Direttore Regionale".<br />
Poco dopo, disgraziatamente, scoppia il caso P2: i due neofiti<br />
tornano a vita più o meno privata, mentre l'onorevole<br />
D'Acquisto continua tranquillamente a far politica e ad<br />
occuparsi, in particolare, delle minacciate fortune degli esattori<br />
Salvo.<br />
Questa piccola storia, gelosamente custodita con le schede<br />
personali dei piduisti nell'archivio uruguayano di Gelli, non è