NOTIZIARIO n° 1 2008-2009 - Lions Club Isola d'Elba
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Anche la veste è macchiata dagli stessi<br />
umori, imbrattata di terra per le frequenti<br />
cadute.<br />
Sono seguiti da una moltitudine di persone;<br />
si direbbe che tutta Gerusalemme si sia data<br />
appuntamento qua, sul Golgota.<br />
La croce viene deposta al suolo e su essa<br />
prendono ad inchiodare l’uomo alto, mentre<br />
il suo aiutante viene spintonato lontano.<br />
Sto subendo lo stesso tormento, ciò<br />
nonostante provo una pietà immensa per il<br />
povero essere cui vengono frantumati mani<br />
e piedi dai terribili chiodi che, trafiggendolo,<br />
lo fanno tutt’uno col legno .<br />
Mi accorgo di piangere; affratellato alla<br />
vittima , davanti a tanta crudeltà.<br />
Sollevano la croce col suo carico umano; un<br />
lungo gemito esce dalle labbra di quel volto<br />
sfigurato dalla sofferenza.<br />
Giro la testa verso di lui e scopro che lo<br />
hanno coronato di spine; un cerchio<br />
spietato, i cui aculei penetrano<br />
profondamente nella pelle, rendendo<br />
doloroso qualunque movimento del capo.<br />
Quando riapre gli occhi e sembra ritrovare<br />
lucidità, gli domando: “ Chi sei? Perché ti<br />
hanno condannato? Per quale motivo si<br />
accaniscono su di te oltre misura?”<br />
La voce che mi risponde è quasi un rantolo:<br />
“ Sono Gesù di Nazaret, della stirpe di<br />
David. Mi hanno inchiodato su questo legno<br />
perché gli uomini sono ciechi e non vogliono<br />
accettare la verità.”<br />
“ Quale verità?” gli chiedo, cercando di<br />
chiarire la risposta per me incomprensibile.<br />
Lui, con voce più ferma, mi dice: “ Io sono il<br />
figlio di Dio, sono colui che voi chiamate il<br />
Messia; sono l’Unto del Signore. Un giorno<br />
altri mi chiameranno il Cristo.”<br />
Resto senza parole.<br />
Le sue risposte mi hanno sconvolto.<br />
Forse il pover’uomo, schiantato dalle<br />
sofferenze, ha perso il senno.<br />
Un muro di silenzio ci separa a lungo.<br />
Sotto di noi si è raccolto un gruppetto: ci<br />
sono tre donne ed un giovane , poco più di<br />
un adolescente.<br />
Piangono silenziosamente.<br />
La più anziana, credo sia la madre di Gesù,<br />
pur straziata, cerca di consolare gli altri.<br />
In tanta disperazione, riesce a trovare la<br />
forza di fare una carezza al ragazzo, di<br />
asciugare il pianto delle compagne.<br />
Mi accorgo che l’uomo al mio fianco ha<br />
ripreso a parlare a bassa voce.<br />
Mi storco il collo per riuscire ad osservarlo<br />
meglio.<br />
Ha gli occhi chiusi ma le labbra si muovono<br />
senza pausa.<br />
Percepisco le sue frasi: si rivolge a Dio e lo<br />
chiama Padre, mostrando amore e<br />
familiarità.<br />
15<br />
Non è una preghiera, è un dialogo intimo,<br />
saturo di confidenza<br />
Non posso intendere le risposte ma tutta la<br />
scena che osservo è reale, quanto la mia<br />
crocifissione.<br />
Sono indotto a ricordare le lunghe<br />
conversazioni che avevo con mio padre,<br />
quando, ancora ragazzo ascoltavo i suoi<br />
consigli e, per ore, godevamo della<br />
reciproca compagnia.<br />
Gesù d’un tratto sorride, poi china la testa e<br />
sussurra: “ Non la mia, ma la tua volontà.”<br />
Mi sento smarrito, profondamente turbato.<br />
Quest’uomo non è, non può essere pazzo;<br />
ho assistito ad un vero colloquio non al<br />
delirio di un moribondo.<br />
Che sia veramente il figlio di Dio?<br />
Anche Karem lo ha ascoltato, traendo le mie<br />
stesse conclusioni.<br />
Furioso gli urla: “ Se sei davvero l’unigenito<br />
di Dio, scendi dalla croce e salvati.”<br />
Gli rispondo: “ Taci, scellerato.”<br />
Poi, rivolto a Gesù, riprendo: “ Mio Signore,<br />
credo in te. Perdona il male commesso.<br />
Metto ai tuoi piedi la mia anima pentita.”<br />
Con fatica cerca di aprire gli occhi , poi dice:<br />
“ Sei perdonato ed oggi stesso sarai con me,<br />
nel regno del Padre.”<br />
Passano le ore e le guardie infliggono nuovi,<br />
crudeli tormenti al Nazareno.<br />
La posizione del sole indica che siamo ben<br />
oltre mezzogiorno.<br />
Gesù urla: “ Padre, Padre perché mi hai<br />
abbandonato?”, il capo gli ricade sul petto.<br />
E’ morto.<br />
Le donne, che non si sono mai allontanate,<br />
ululano la loro pena, mentre il disco del sole<br />
si scurisce sempre più.<br />
Buio totale.<br />
Siamo avvolti nel buio.<br />
E’ scomparso il Golgota e con lui<br />
Gerusalemme e con lei il mondo intero.<br />
I miei occhi versano lacrime che non posso<br />
frenare.<br />
Sento un romano che mormora: “ Allora<br />
costui era veramente il figlio di Dio.”<br />
Dopo un tempo che sembra infinito, la luce<br />
riprende il sopravvento sulle tenebre.<br />
Trafelato un uomo corre, inerpicandosi fino<br />
a noi; ha gli occhi sbarrati e grida: “ Il velo<br />
del tempio si è squarciato.”<br />
La mia anima esulta!<br />
Ho le prove di quanto pensavo.<br />
Gesù, il Cristo è l’unico, il vero figlio di Dio.<br />
Perché il Padre lo ha lasciato morire così?<br />
Non lo so e non voglio saperlo.<br />
Sono troppo piccolo e malvagio per<br />
permettermi di indagare sui motivi di questo<br />
abbandono.<br />
Mi sento orfano; oggi ho conosciuto il Messia<br />
ed, in poche ore, lo ho perduto.<br />
Alcuni aguzzini si stanno avvicinando,<br />
portano in mano delle pesanti mazze.