Edizione nazionale completa - Kataweb
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LUNEDÌ<br />
20 SETTEMBRE 2004 ATTUALITA’<br />
Corriere delle Alpi 4<br />
IL CASO<br />
DI CHIAVARI<br />
Fecondazione assistita, il bimbo è down<br />
Dopo cinque anni una coppia ligure denuncia un centro di Bologna<br />
La madre: «Dovevano<br />
impiantare<br />
un embrione sano»<br />
GENOVA. L’ho fatto perché altre donne non passino<br />
quello che ho passato io, perché le informazioni vengano<br />
date in maniera corretta, perché è un dovere civico nei<br />
confronti di tutti». Così Simonetta Guerra, la donna che<br />
ha denunciato ieri su Repubblica di aver avuto un bimbo<br />
down dopo un intervento di fecondazione assistita al Sismer<br />
di Bologna, motiva la sua decisione di rendere pubblico<br />
il suo dramma a cinque anni dalla nascita del suo<br />
bambino. Simonetta Guerra e il marito, Sandro Pezzo,<br />
ingegnere dell’Oto Melara della Spezia, abitano da qualche<br />
tempo a Chiavari, nel levante genovese.<br />
La scelta dell’abitazione è<br />
per essere più vicino all’Istituto<br />
Pediatrico Gaslini dove il<br />
loro bimbo è in cura, ma hanno<br />
vissuto a lungo a Sarzana,<br />
nello spezzino. Dopo tre gravidanze<br />
interrotte, Simonetta<br />
Guerra, su consiglio del suo<br />
medico, si rivolse sei anni fa<br />
alla Società Italiana Studi della<br />
Medicina della Riproduzione<br />
di Bologna, diretta da Luca<br />
Gianaroli. «Data la mia<br />
età - spiega la donna - si correva<br />
il rischio di avere un bambino<br />
malformato. Io non avevo<br />
bisogno di una tecnica che<br />
aiutasse la fecondazione, ma<br />
che potesse impiantare embrioni<br />
sani». Invece, nove me-<br />
ROMA. Abrogazione della<br />
legge sulla procreazione assistita:<br />
al tavolo radicale di<br />
Bologna ha sottoscritto i referendum<br />
il Nobel per la Letteratura<br />
Dario Fo.<br />
E Francesco Rutelli torna<br />
a sottolineare che sulla nuova<br />
legge per la fecondazione<br />
assistita ci sono «posizioni<br />
critiche nel nostro partito».<br />
Per i leader della Margherita<br />
è «una cosa assurda leggere<br />
che è in ballo il diritto alla<br />
maternità e alla paternità.<br />
Sono realtà molto complesse».<br />
Secondo Francesco Rutelli<br />
ci sono varie discussioni<br />
che investono «la scienza, i limiti,<br />
i confini e le opportunità<br />
della scienza, ma ci sono<br />
si più tardi, nacque Leonardo,<br />
down. «Per me - racconta<br />
- è stato uno sforzo enorme<br />
dover fare questa denuncia<br />
pubblica; in un certo senso<br />
mi ha quasi ripugnato, ma<br />
l’ho dovuto fare perché non è<br />
giusto che un professionista<br />
si vanti di far nascere bambini<br />
sani mentre a me, con la<br />
stessa tecnica del preimpianto,<br />
è nato un bambino down».<br />
Simonetta Guerra spiega<br />
poi di aver chiesto al Centro,<br />
durante la gravidanza, se era<br />
necessario sottoporsi ad amniocentesi.<br />
«Loro - dice - mi risposero<br />
che per la sindrome<br />
di down non era necessaria<br />
perché l’avevano già vista,<br />
Francesco Rutelli<br />
anche discussioni che riguardano<br />
la responsabilità individuale<br />
e fin dove si può muovere<br />
il legislatore».<br />
«Penso che prima o poi -<br />
Nuove polemiche sulle tecniche di fecondazione assistita<br />
ma se avessi voluto sottopormi<br />
all’esame per tutte le altre<br />
patologie che loro non erano<br />
riusciti a vedere ero libera di<br />
scegliere». L’amniocentesi,<br />
così, non fu fatta, «perché alla<br />
mia età la sindrome più a<br />
rischio era proprio quella down<br />
e dunque da quel punto di<br />
vista ero tranquilla». Ora Simonetta<br />
e Sandro, che nel<br />
frattempo hanno fatto causa<br />
al centro di Bologna, hanno<br />
avuto un secondo bambino,<br />
sanissimo. «Bisogna dire -<br />
conclude la donna - che la tecnica<br />
del reimpianto non è attendibile<br />
al 100 per 100, che<br />
c’è un margine di errore, che<br />
l’amniocentesi va comunque<br />
ha aggiunto - dovremo avere<br />
la forza di eleggere il Parlamento<br />
bioetico che abbia la<br />
capacità di mettersi costantemente<br />
in discussione».<br />
Il vescovo di Prato monsignor<br />
Gastone Simoni: «La<br />
propaganda del pensiero<br />
(quasi) unico dimentica il diritto<br />
alla vita e la natura<br />
umana dell’embrione, mescolando<br />
legittime aspirazioni a<br />
menzogne di vario genere».<br />
ELEZIONI IN SASSONIA E BRANDEBURGO<br />
I neonazisti in Parlamento<br />
Battuti i partiti di governo, bene i post comunisti<br />
BERLINO. Gli elettori alle regionali ieri<br />
in Brandeburgo e Sassonia hanno parlato<br />
chiaro: puniti i partiti di governo a Potsdam<br />
e Dresda, socialdemocratici e cristiano<br />
democratici, premiati quelli di protesta,<br />
neonazisti e post-comunisti, e avvertito<br />
anche il cancelliere Gerhard Schroe-<br />
Il voto era per questo considerato<br />
un test importante per<br />
il governo rosso-verde a Berlino.<br />
Il verdetto è stato un chiaro<br />
voto di protesta che ha premiato<br />
i partiti estremisti e penalizzato<br />
quelli di governo.<br />
Nel Brandeburgo, il Land<br />
che circonda la capitale federale,<br />
nonostante perdite per<br />
entrambi, i due partiti di governo<br />
della grande coalizione<br />
potranno continuare a governare.<br />
Stando alle ultime proiezioni,<br />
la Spd del premier Matthias<br />
Platzeck scende al<br />
32,2% dal 39,3% conquistato<br />
nel’99. La Cdu del vice-premier<br />
Joerg Schoenbohm passa<br />
dal 26,6% al 19,4% (entrambi<br />
i partiti perdono circa sette<br />
punti) e deve cedere il secondo<br />
posto ai post-comunisti.<br />
La Pds della avvenente capolista<br />
Dagmar Enkelmann (48<br />
anni), ex Miss Bundestag,<br />
schizza dal 23,3% al 27,8% e<br />
conquista il secondo posto. In<br />
teoria per Plazeck sarebbe<br />
possibile anche una coalizione<br />
rosso-rossa con la Pds, ma<br />
è molto improbabile. Scontata<br />
una riedizione Spd-Cdu.<br />
Anche i neonazi della Dvu<br />
(Deutsche Volksunion, unione<br />
del popolo tedesca) migliorano<br />
il loro risultato dal 5,3%<br />
al 6,2%, ma segnano un primato:<br />
è la prima volta che un<br />
partito neonazi ce la fa per<br />
due legislature di seguito a rimanere<br />
in un parlamento regionale:<br />
in genere il pessimo<br />
lavoro svolto dai suoi parla-<br />
fatta. Tutte cose che a me non<br />
furono dette». «Nessun errore<br />
o scambio di provetta, ma<br />
semplicemente una inefficacia<br />
della tecnica, lo screening<br />
preimpianto, a “leggere” e<br />
quindi garantire al 100% ma<br />
solo al 95%, che non ci siano<br />
anomalie genetiche e quindi<br />
l’embrione da impiantare sia<br />
sano». Si difende così Luca<br />
Gianaroli, direttore scientifico<br />
della Sismer. Gianaroli<br />
punta il dito sul fatto che la<br />
donna si rifiutò, per paura di<br />
un aborto dopo una gravidanza<br />
da molto tempo desiderata,<br />
di fare una amniocentesi<br />
per verificare se il feto aveva<br />
dei problemi genetici.<br />
«Il caso del bimbo di cinque<br />
anni di una coppia di<br />
Chiavari, nato down nonostante<br />
la diagnosi e la selezione<br />
embrionaria preimpianto<br />
effettuate nell’ambito di un<br />
intervento di procreazione<br />
medicalmente assistita, è emblematico<br />
e illuminante».<br />
Lo afferma il senatore Riccardo<br />
Pedrizzi di Alleanza<br />
Nazionale.<br />
Questo caso, secondo Pe-<br />
IL SEGRETARIO DS A GENOVA<br />
Fassino: una buona legge<br />
per coppie, nascituri e donne<br />
GENOVA. «L’unico obiettivo<br />
che ci ha mosso e ci muove,<br />
è ottenere una buona legge<br />
in grado di soddisfare la<br />
aspirazione di tante coppie<br />
ad avere un figlio, di tutelare<br />
i diritti del nascituro, di<br />
preservare la dignità morale<br />
e fisica della donna».<br />
Piero Fassino, a chiusura<br />
della Festa <strong>nazionale</strong> dell’Unità<br />
parla della contestata<br />
legge sulla fecondazione assistita<br />
e assicura che il suo<br />
partito è ancora impegnato<br />
alla ricerca di un buon testo<br />
di legge sottolineando però<br />
che se non si riesce a far<br />
questo i Ds si impegneranno<br />
nel referendum su cui<br />
stanno raccogliendo le firme.<br />
«Ci siamo battuti in Parlamento<br />
cercando ogni possibile<br />
convergenza», ricorda<br />
il segretario dei Ds che accusa<br />
il centrodestra di aver<br />
«bocciato ogni proposta blindandosi<br />
in un’arrogante<br />
chiusura».<br />
«Per questo - sostiene Fas-<br />
Nella Margherita? Posizioni critiche<br />
Rutelli interviene sul referendum per la procreazione<br />
der a Berlino: le riforme del lavoro, a est,<br />
proprio non vanno giù. Circa 5,6 milioni<br />
di aventi diritto, un terzo degli elettori nei<br />
Laender della ex Ddr, erano chiamati al<br />
voto in quelle che erano le prime elezioni<br />
a est dall’inizio delle proteste contro le riforme<br />
del mercato del lavoro.<br />
Holger Apfel Gerhard Schroeder<br />
mentari bocciava lo stoppava<br />
alle elezioni successive.<br />
Restano invece, nonostante<br />
i sondaggi della vigilia, sotto<br />
lo sbarramento del 5% sia<br />
verdi che liberali (Fdp): 3,5%<br />
e 3,4%.<br />
In Sassonia la Cdu del premier<br />
Georg Milbradt, finora<br />
da sola alla guida del Land in<br />
un governo monocolore, ha<br />
perso la maggioranza assoluta<br />
conquistata dal popolare<br />
predecessore Kurt Biedenkopf<br />
nel ’99 e precipita di 14 punti<br />
dal 56,9% al 41,2%.<br />
Non potrà più governare<br />
da sola e dovrà trovarsi un alleato.<br />
Per fortuna di Milbradt,<br />
i liberali si presentano in<br />
forma di zattera di salvataggio<br />
essendo riusciti a superare<br />
lo scoglio del 5% (5,9%) e a<br />
rientrare così in parlamento<br />
dopo dieci anni.<br />
Probabile dunque la formazione<br />
di una coalizione<br />
Cdu-Fdp. La Spd peggiora ancora<br />
il suo record negativo<br />
del ’99 scendendo dal 10,7% al<br />
9,8%. La Pds resta il secondo<br />
partito nel Land migliorando<br />
dal 22,2% al 23,4%. Vicini allo<br />
scoglio del 5% i verdi dati proprio<br />
al 5%. Veri vincitori, in<br />
termini assoluti, dell’elezione<br />
in Sassonia sono i neonazi dell’Npd(Nationaldemocratische<br />
Partei Deutschlands,<br />
partito nazionaldemocratico<br />
tedesco) che dall’1,4% guadagnano<br />
di colpo otti punti arrivando<br />
al 9,3%. Anche in questo<br />
Land i neonazi segnano<br />
un primato: per la prima volta<br />
in 36 anni infatti la Npd riesce<br />
a entrare in un parlamento<br />
regionale.<br />
Alla frontiera del Cile<br />
Narcotrafficante<br />
arrestato<br />
con l’avvocatessa<br />
SANTIAGO DEL CILE. Un<br />
narcotrafficante italiano, da<br />
un paio d’anni impegnato in<br />
una rovente love story con<br />
l’avvocatessa d’ufficio assegnatagli<br />
dalla Procura di Santiago<br />
del Cile, è stato bloccato<br />
al confine mentre cercava di<br />
trasferirsi con falsa identità<br />
in Argentina.<br />
Nell’agosto 2002 Massimiliano<br />
Pascucci, 31 anni, era finito<br />
in gattabuia nell’ambito<br />
dell’operazione denominata<br />
‘Senza frontiere’, organizzata<br />
dalla polizia cilena in collaborazione<br />
con la Dea statunitense<br />
per disarticolare una banda<br />
di trafficanti attivi fra la<br />
Colombia e gli Usa, via il Cile.<br />
Alto, capelli neri, una certa<br />
somiglianza con l’attore<br />
statunitense Nicolas Cage, l’italiano<br />
era caduto in trappola<br />
mentre riceveva da un corriere<br />
ecuadoriano, sotto la discreta<br />
sorveglianza degli<br />
agenti, nove chili di cocaina<br />
da inviare successivamente a<br />
New York.<br />
Sugli sviluppi di questa operazione,<br />
i Ros di Roma arrestarono<br />
all’inizio del 2003 cinque<br />
persone legate a questa<br />
banda, e guidate dal pregiudicato<br />
romano Giancarlo Massidda.<br />
Colto con le mani nel<br />
sacco, Pascucci fu processato<br />
e condannato per direttissima<br />
dal 16/o Tribunale penale<br />
della capitale cilena, un evento<br />
però destinato a cambiare<br />
la sua vita per l’entrata in scena<br />
dell’avvocatessa Claudia<br />
Flores, 29 anni, che senza voler<br />
conoscere i particolari della<br />
sua storia, accettò di difenderlo.<br />
Fu un colpo di fulmine fra<br />
Pascucci e la giovane avvocatessa<br />
che ora però non potrà<br />
difenderlo.<br />
drizzi, «dimostra che la diagnosi<br />
e la selezione embrionaria<br />
preimpianto hanno un<br />
elevato margine di errore,<br />
tra il 5 e il 10%. Senza contare<br />
che le malattie genetiche<br />
conosciute sono diecimila,<br />
mentre quelle diagnosticabili<br />
molto poche».<br />
Daniele Capezzone, segretario<br />
dei Radicali italiani attacca<br />
il presidente della Margherita:<br />
«Francesco Rutelli<br />
sino - si ricorre oggi al referendum,<br />
non perché si vuole<br />
lacerare il Paese, nè perché<br />
si voglia drammatizzare<br />
un tema così sensibile. Raccogliamo<br />
le firme perché fino<br />
ad oggi questo si è rivelato<br />
l’unico modo per rimediare<br />
ai guasti profondi di una<br />
brutta legge che offende le<br />
coppie e umilia le donne».<br />
Fassino nel ribadire la posizione<br />
del suo partito nella<br />
fecondazione ricorda la vicenda<br />
di quel bambino di<br />
cinque anni, Luca, affetto<br />
da una grave forma di talassemia<br />
e guarito grazie all’impiego<br />
di cellule staminali<br />
estratte dal cordone ombelicale<br />
dei due gemelli partoriti<br />
dalla stessa mamma.<br />
«La mamma di Luca - ricorda<br />
Piero Fassino - è dovuta<br />
andare a Istanbul, in Turchia,<br />
perché la nuova legge<br />
italiana sulla fecondazione<br />
vieta esattamente quella<br />
procedura che ha salvato la<br />
vita di Luca. E che potrebbe<br />
salvare molte altre vite».<br />
parla di un “Parlamento bioetico<br />
che dovrebbe costantemente<br />
mettersi in discussione”,<br />
di “posizioni critiche nel<br />
partito”...<br />
Stiamo passando dal “latinorum”<br />
al “rutellorum”: parole<br />
arcane e incomprensibili<br />
per nascondere la verità<br />
lampante di una posizione retriva,<br />
che lo porta ad avere<br />
per compagni di strada un<br />
Pedrizzi o un Carlo Casini...».<br />
Oltre duecento detenuti<br />
delle Vallette di Torino hanno<br />
firmato aderendo alla richiesta<br />
dei radicali per proporre<br />
i referendum abrogativi<br />
della legge sulla fecondazione<br />
assistita.<br />
Svolta storica per la Cina, nuova potenza mondiale<br />
Zemin esce di scena<br />
Il potere a Hu Jintao<br />
PECHINO. Per la Cina, e per il mondo, l’era Hu Jintao comincia<br />
adesso. A conclusione della riunione del comitato<br />
centrale comunista in corso da giovedì a Pechino, l’ex-presidente<br />
Jiang Zemin ha lasciato anche l’ultima carica che<br />
ricopriva, quella di capo dell’esercito, e Hu Jintao è da ieri<br />
il leader incontrastato della Cina avviata diventare<br />
una potenza mondiale.<br />
Confermando le indiscrezioni<br />
circolate nei giorni scorsi,<br />
l’agenzia di stampa Nuova Cina<br />
ha affermato che «il comitato<br />
centrale ha accettato le<br />
dimissioni» di Jiang e che Hu<br />
è stato scelto per sostituirlo<br />
alla testa della Commissione<br />
Militare Centrale (Cmc), l’organismo<br />
di controllo politico<br />
dell’esercito.<br />
La transizione dei poteri alla<br />
quarta generazione comunista,<br />
la prima pacifica nella<br />
storia della Cina comunista,<br />
è così <strong>completa</strong>ta.<br />
Il processo era iniziato nel<br />
2002 e porta il segno, forse l’<br />
ultimo, del grande vecchio<br />
Deng Xiaoping, l’uomo che<br />
ha voluto la modernizzazione<br />
del paese ma anche la feroce<br />
repressione con nella quale,<br />
nel giugno del 1989, l’Esercito<br />
di Liberazione Popolare mise<br />
fine al movimento democratico<br />
degli studenti.<br />
Sia Jiang che Hu sono stati<br />
infatti scelti da Deng oltre dieci<br />
anni fa (Deng è morto nel<br />
1996).<br />
Nel rispetto delle decisioni<br />
del vecchio leader, Hu era stato<br />
eletto segretario dal 16esimo<br />
Congresso del Partito (novembre<br />
del 2002). Poi, nel<br />
marzo del 2003, Jiang gli aveva<br />
ceduto anche la carica di<br />
presidente della Repubblica.<br />
Il fatto che - sempre seguendo<br />
l’esempio di Deng - avesse<br />
conservato la presidenza della<br />
Cmc ed il controllo dell’<br />
esercito aveva dato il via ad<br />
Jiang Zemin<br />
un pericoloso dualismo e ad<br />
una sotterranea lotta di potere,<br />
che ora si è risolta a favore<br />
di Hu e dei “giovani” sessantenni<br />
dei quali è il leader.<br />
La vittoria di Hu sembra<br />
<strong>completa</strong>: alla vicepresidenza<br />
della Cmc infatti è stato eletto<br />
Xu Caihou - che ha la stessa<br />
età di Hu, 61 anni - e non,<br />
come si pensava, il vicepresidente<br />
della Repubblica Zeng<br />
Qinghong, braccio destro di<br />
Jiang Zemin.<br />
Jiang mantiene un forte<br />
prestigio ed una notevole influenza<br />
- numerosi dirigenti<br />
che occupano posti-chiave sono<br />
suoi fedeli - ma non ha il<br />
carisma di Deng.<br />
Nel suo breve comunicato,<br />
la Nuova Cina non fornisce<br />
motivazioni per le dimissioni<br />
di Jiang.