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In principium erat…. libro<br />
Restano ancora pochi giorni per vis<strong>it</strong>are<br />
i bei materiali di lIbERolIbRodAR-<br />
TISTAlIbERo4, raccolti in due mostre<br />
dal t<strong>it</strong>olo Il libro sensibile e In principium<br />
erat allest<strong>it</strong>a fino all’11 luglio nella sede<br />
di Palazzo dei Musei.<br />
È motivo di vanto per la biblioteca Civica<br />
d’Arte luigi Poletti e un’ottima occasione<br />
per la c<strong>it</strong>tà che l’Ist<strong>it</strong>uto culturale modenese<br />
sia stato scelto come sede della quarta<br />
edizione nazionale della Biennale del libro<br />
d’artista. In principium erat propone una<br />
selezione storica di volumi provenienti dalla<br />
ricca collezione di Primo del Donno, un<br />
percorso che abbraccia un arco temporale<br />
compreso tra l’inizio<br />
del XX secolo e questo<br />
primo scorcio di XXI.<br />
Basta scorrere i nomi<br />
degli autori presenti<br />
per rendersi conto che<br />
tutti i maggiori artisti<br />
moderni e contemporanei<br />
si sono confrontati<br />
con la grafica<br />
ed<strong>it</strong>oriale. Tanti i libri<br />
e le opere grafiche,<br />
dal concettuale Joseph<br />
Beuys al colorato<br />
e dissacrante Andy<br />
Warhol, dai gioiosi e giocosi Niki De Saint<br />
Phalle e Jean Tinguely al rigoroso Lucio<br />
Fontana, dai tessuti ricamati di Alighiero<br />
Boetti alla fotografia pubblica di Franco<br />
Vaccari e poi ancora ai libri d’artista di Gil-<br />
INFORMAZIONI<br />
In alto a destra Maurizio Cattelan “Permanent<br />
Food”, 1995, sopra Luca V<strong>it</strong>one “Memorabilia”<br />
bert & George, Merz, Penone, Pistoletto,<br />
Ceroli, Sol LeW<strong>it</strong>t, Boltanski, Paladino….<br />
non basterebbero due pagine per rendere<br />
giustizia e c<strong>it</strong>are tutti gli artisti presenti in<br />
mostra. Per dare il t<strong>it</strong>olo a questa ricca<br />
collezione è stata scelta come opera-simbolo<br />
in principium erat, tempera su tavola<br />
di Ketty La Rocca presentato in occasione<br />
della Biennale di Venezia del 1972 all’interno<br />
della sezione<br />
Il libro come luogo<br />
di ricerca.<br />
Dicevamo all’inizio<br />
che il corpo di questa<br />
edizione della<br />
LiberoLibroDartistaLibero<br />
Quarta edizione biennale libro<br />
d’artista 2009<br />
Dove: Biblioteca Civica d’Arte Luigi<br />
Poletti, Palazzo dei Musei, Modena<br />
Quando: fino all’11 luglio<br />
orari: lunedì 14.30-19 da mart a ven<br />
8.30-13;14.30-19 sabato 8.30-13<br />
Info: 059 2033372<br />
Biennale LIBERO-<br />
LIBROdARTISTALI-<br />
BERO4 che dopo<br />
Spoleto-Foligno e<br />
Catania approda a<br />
Modena è curata da Giorgio<br />
Maffei ed Emanuele De Donno<br />
e coordinata da Carla barbieri<br />
per la biblioteca modenese,<br />
presenta due percorsi. Il primo<br />
l’abbiamo visto sopra, il secondo<br />
si int<strong>it</strong>ola invece “Il libro sensibile”<br />
ed è dedicato all’uso della<br />
fotografia nel libro d’artista, una<br />
relazione che ha radici lontane.<br />
All’alba del Novecento, il nuovo<br />
mezzo espressivo era sembrato<br />
il più adatto all’artista per<br />
rappresentare la rivoluzione<br />
del linguaggio, la separatezza<br />
dal passato, il vento nuovo della<br />
modern<strong>it</strong>à e il libro, che è stato<br />
sempre il terreno su cui si depos<strong>it</strong>a<br />
il fermento ed il frutto della<br />
ricerca, fu il luogo privilegiato a<br />
cui affidare le prove più ard<strong>it</strong>e.<br />
L’uso della fotografia nel libro<br />
è patrimonio espressivo dalle<br />
Fino all’11 di luglio<br />
in due esposizioni<br />
alla Biblioteca d’Arte<br />
Luigi Poletti il meglio<br />
della grafica d’artista<br />
avanguardie di ogni specie: dai futuristi ai<br />
costruttivisti sovietici come l’incendiaria<br />
coppia Vladimir Majakovskij e Alexander<br />
Rodcenko alla Bauhaus. Bisogna aspettare<br />
gli anni tormentati della seconda guerra<br />
per trovare il più geniale libro d’artista<br />
fotografico fatto da Bruno Munari, un<br />
non-fotografo.<br />
Perché LIBEROLIBROdARTISTALIBERO?<br />
“È un gioco di parole, una c<strong>it</strong>azione futurista<br />
- spiegano i curatori - Perchè il libro<br />
d’artista è sperimentazione su un oggetto<br />
secolare che diviene però sede di operazioni<br />
rivoluzionarie sul linguaggio e sulla<br />
scr<strong>it</strong>tura, come riflessione profonda sul<br />
sistema della comunicazione. È una fase<br />
in cui l’artista diventa operatore culturale e<br />
soprattutto si serve del libro per divulgare<br />
la propria opera senza sottometterla alle<br />
regole del mercato; il libro obbedisce a<br />
un progetto anomalo nel quale sono soppressi<br />
gli <strong>it</strong>inerari standard del medium. Si<br />
oppone al feticismo della copia unica e alla<br />
sacralizzazione del gesto creatore”.<br />
arte