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arte<br />

[16] - il mese luglio \2009<br />

DI MARINA lEoNARDI<br />

anastasi e l’espressione minimale<br />

Alla Galleria Emilio Mazzoli prosegue la mostra di dipinti e disegni dell’artista concettuale americano<br />

Prosegue presso la galleria Emilio Mazzoli la mostra<br />

William Anastasi: paintings, small works, drawings a<br />

cura di Richard Milazzo. Trentuno le opere esposte, dipinti<br />

e disegni realizzati tra il 1988 e il 2009.<br />

Anastasi nasce a Filadelfia nel 1933 e si trasferisce a New<br />

York, dove vive ancora adesso, al principio degli anni ‘60<br />

quando decide di diventare un artista. Auto-didatta dalle<br />

grandi capac<strong>it</strong>à intellettuali, dotato di un forte intu<strong>it</strong>o e interesse<br />

per la letteratura e le avanguardie di inizio secolo.<br />

Compie fin da ragazzo ricerche originali sull’influenza di Alfred<br />

Jarry, l’Enfant Terrible dell’avanguardia storica, su Duchamp<br />

ma anche su Finnegans Wake di James Joyce, trovando in<br />

questo delle simil<strong>it</strong>udini con John Cage, il compos<strong>it</strong>ore, suo<br />

grande amico.<br />

William Anastasi è uno dei fondatori dell’arte concettuale<br />

e minimale, non è soltanto un esponente del movimento<br />

artistico ma storicamente è conosciuto come uno degli inventori<br />

del termine già dai primi anni ‘60. Sue opere relative<br />

ai generi sono state realizzate prima che i movimenti artistici<br />

fossero così chiamati. Le celebri opere Microphone e Reilief<br />

del 1961, sono proprio i primi esempi di arte concettuale e<br />

minimale. Fra il 1963 e il 1966 crea Sink (la prima opera<br />

che combina i due stili), Issue e Trespass (le celebri rimozioni<br />

di muro), importanti precursori di un’intera gamma<br />

di lavori che includono la costruzione in arte, ed En Route<br />

primordiale opera minimale. Innovazione, rivoluzione questa<br />

è la sua arte, infatti, è uno dei primi artisti ad utilizzare il<br />

suono, mettendo in relazione con esso l’immagine, lo spazio<br />

della galleria e il vis<strong>it</strong>atore.<br />

Per Anastasi l’arte è una continua trasformazione, ed anche<br />

una permanente riflessione e contemplazione sulla v<strong>it</strong>a. Il suo<br />

lavoro, grandioso, è stato una fonte di ispirazione per artisti<br />

come Carl Andre, Richard Serra, Eva Hesse, Sol Lew<strong>it</strong>t, Ed<br />

Ruscha e molti altri.<br />

Celebri sono anche i suoi “disegni ciechi” i Blind Drawings,<br />

Il modenese Andrea Chiesi vinc<strong>it</strong>ore<br />

del Premio Terna 01 per l’arte contemporanea,<br />

per la sezione Megawatt,<br />

esporrà fino al 12 luglio la sua<br />

opera Kali yuga 57 al Chelsea Art<br />

Museum di New York. Chiesi, classe<br />

’66, da tempo conduce un suggestivo<br />

lavoro sul paesaggio industriale.<br />

Info: www.chelseaartmuseum.org<br />

esegu<strong>it</strong>i senza guardare dove la mat<strong>it</strong>a lasciasse il punto sul<br />

foglio da disegno sul tavolo, in segu<strong>it</strong>o li chiamerà -Subway<br />

Drawings-, perchè realizzati in metro nei viaggi da e per la<br />

casa di John Cage. Cercava sempre di sedersi nello stesso<br />

posto, mat<strong>it</strong>e in mano, ad occhi chiusi naturalmente, tenendo<br />

proprio il r<strong>it</strong>mo del treno, lasciandosi guidare dalla sua<br />

veloc<strong>it</strong>à, dalle frenate e accelerazioni, dalle fermate, per<br />

trasformarle in linee e punti su carta.<br />

Dove: Galleria Emilio Mazzoli, via Nazario Sauro n.58/a, Modena<br />

Quando: fino al 30 settembre<br />

Orari:10-13 16-19.30 chiuso i festivi<br />

Info: 059 243455<br />

Battaglie Quotidiane in Galleria<br />

L’installazione del padovano Giacomo Ceccagno per Area Progetto<br />

Prosegue fino al 12 luglio presso l’Area Progetto (Scalone<br />

Galleria Civica, Corso Canalgrande 103) l’installazione di<br />

Giacomo Ceccagno dal t<strong>it</strong>olo battaglie Quotidiane, il terzo<br />

appuntamento dedicato alla creativ<strong>it</strong>à giovanile emergente<br />

promossa dalla Galleria Civica in collaborazione con l’Ufficio<br />

Giovani d’Arte del Comune di Modena. Giacomo Ceccagno,<br />

con la sua installazione, prosegue una sua personale ricerca<br />

sul movimento e sulla traslazione delle immagini riprodotte<br />

su piani e superfici articolate. La sagoma di un elicottero<br />

Apache, che Ceccagno interpreta come simbolo contradd<strong>it</strong>torio<br />

del nostro tempo, insieme portatore di soccorso<br />

e distruzione, si staglierà sullo spazio come un’ombra che<br />

invade la Galleria e incombe sui suoi vis<strong>it</strong>atori. L’effetto suggestivo e disorientante dell’installazione,<br />

che si richiama in senso lato all’idea di guerra ma fa riferimento anche ai<br />

piccoli confl<strong>it</strong>ti quotidiani. Giacomo Ceccagno è nato nel 1978 a Padova si è laureato<br />

in P<strong>it</strong>tura all’Accademia di Belle Arti di Venezia.<br />

Info: 059 2032911-2032940

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