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∑ VO n 10 ottobre 2012_Ottobre 2012 - Provincia Romana ...

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La Chiesa celebra questo mese il cinquantesimo<br />

anniversario del Concilio<br />

Vaticano II, un evento che ebbe<br />

inizio l’11 <strong>ottobre</strong> 1962 e che ha avuto e<br />

continuerà ad avere un enorme influsso<br />

sulla vita della Chiesa. Di tale Concilio ho<br />

due indimenticabili ricordi personali. Uno<br />

è che nel corso della sua sessione conclusiva,<br />

che si protrasse per gran parte dell’autunno<br />

1965, ebbi modo, mentr’ero nel<br />

Collegio Internazionale, di assistere a una<br />

seduta plenaria all’interno della Basilica<br />

Vaticana, nella cui navata centrale c’erano<br />

migliaia di scranni per i Padri Sinodali.<br />

L’altro ricordo, assai più toccante e privilegiato,<br />

fu la sfilata per oltre un’ora di<br />

quel fiume bianco di vescovi, che uscivano<br />

dalla Scala Regia dei Palazzi Vaticani<br />

avanzando processionalmente lungo piazza<br />

San Pietro per recarsi in Basilica e partecipare<br />

alla solenne cerimonia inaugurale<br />

del Concilio. Arrivai in ritardo, quando<br />

la piazza era già piena come un uovo e mi<br />

diressi nell’unico angolo rimasto sgombro,<br />

ossia dinanzi alla Scala Regia, poiché da<br />

lì l’occhio non aveva possibilità di seguire<br />

lo snodarsi della processione, ma solo<br />

di fissare uno sguardo fuggevole su quanti<br />

man mano ne oltrepassavano la soglia.<br />

Giusto davanti alla Scala Regia c’erano<br />

alcune guardie svizzere, che ovviamente<br />

guardavano all’esterno per la necessaria<br />

sorveglianza. Ultimo a scendere le scale<br />

fu il Beato Giovanni XXIII e, frattanto<br />

che si approssimava, i sediari posero al<br />

centro dell’atrio la sedia gestatoria, in attesa<br />

che il Papa vi si accomodasse. Io fui<br />

l’unica persona che fissava il volto del Papa<br />

mentre scendeva gli ultimi gradini e<br />

potei accorgermi che piangeva. Ovviamente,<br />

appena accomodatosi sulla sedia,<br />

raffrenò le lagrime e perciò le foto che gli<br />

furono scattate lungo il percorso, lo mostrano<br />

sorridente.<br />

Abbastanza intuibile il motivo di quelle<br />

lagrime. Come ha raccontato mons. Loris<br />

Capovilla, suo segretario particolare,<br />

“IL MELOGRANO”<br />

HO VISTO PIANGERE UN PAPA<br />

Fra Giuseppe Magliozzi o.h.<br />

in un’intervista concessa lo scorso gennaio<br />

alla Radio Vaticana, il Papa già appena<br />

cinque giorni dopo la sua elezione<br />

del 28 <strong>ottobre</strong> 1958, gli fece un primo vago<br />

accenno, menzionando il gran numero<br />

di preoccupazioni e interrogativi che gli<br />

pervenivano sul suo tavolo di lavoro e<br />

commentando che ben a proposito nel<br />

nuovo Codice di Diritto Canonico c’era<br />

un capitolo sui Concili Ecumenici. A tale<br />

accenno, Capovilla restò silente e così pure<br />

a un altro successivo, ma la sera del 21<br />

dicembre il Papa ritornò di nuovo sull’argomento<br />

e si lamentò: «Ti ho accennato<br />

questo grande disegno: ti sembra essere<br />

ispirazione del Signore? Tu finora non hai<br />

detto neanche una parola. Per noi è già<br />

un gran dono di Dio accettare una buona<br />

ispirazione e parlarne. Non pretendo di<br />

arrivare a celebrarlo, mi basta annunciarlo».<br />

In effetti, il 25 gennaio 1959 il Papa, al<br />

termine di un pontificale nella Basilica di<br />

San Paolo, annunciò ai Cardinali di voler<br />

convocare un Concilio Ecumenico e nel<br />

maggio seguente eresse una Pontificia<br />

Commissione antipreparatoria, cui seguì<br />

nel giugno 1960 la creazione di undici<br />

Commissioni preparatorie. Oggi si sa che<br />

mentre ancora fervevano i complessi preparativi<br />

del Concilio, apparvero nel settembre<br />

1962 le prime avvisaglie di un tumore<br />

dello stomaco, che avrebbe presto<br />

stroncato la vita del Papa.<br />

Quando, il mese dopo, ci fu finalmente<br />

l’apertura di quel Concilio, che era stato il<br />

suo obiettivo fin dal primo inizio del pontificato,<br />

è comprensibile che, conscio che<br />

la salute non gli avrebbe permesso di concluderlo,<br />

piangesse di commozione per il<br />

dono concessogli dal Signore non solo di<br />

riuscirlo ad avviare, nonostante le numerose<br />

difficoltà e gli scetticismi di chi gli<br />

era accanto, ma perfino di poter essere<br />

presente alla prima sessione. Io fui il solo<br />

a vedere le sue lagrime, ma poi la sera,<br />

quando acclamato a furor di popolo si affacciò<br />

al suo balcone e improvvisò l’indi-<br />

Beato Giovanni XXIII sulla sedia gestatoria<br />

menticabile “discorso della luna”, fummo<br />

tutti a piangere di commozione, ascoltandolo<br />

dire in umiltà e semplicità:<br />

«Cari figlioli, sento le vostre voci. La<br />

mia è una voce sola, ma riassume la voce<br />

del mondo intero. Qui tutto il mondo è<br />

rappresentato. Si direbbe che persino la<br />

Luna si è affrettata stasera, osservatela in<br />

alto, a guardare a questo spettacolo. …La<br />

mia persona conta niente, è un fratello<br />

che parla a voi…Tornando a casa, troverete<br />

i bambini. Date una carezza ai vostri<br />

bambini e dite: questa è la carezza del Papa.<br />

Troverete qualche lacrima da asciugare,<br />

dite una parola buona: il Papa è con<br />

noi, specialmente nelle ore della tristezza<br />

e dell’amarezza».<br />

Nessuno in quel momento sospettò che<br />

il Papa era vicino ai sofferenti non solo<br />

con l’affetto, ma anche nella pena della<br />

carne martoriata da un male incurabile.<br />

Morì il 3 giugno 1963 e fui anch’io tra<br />

quanti accorsero nella Basilica Vaticana<br />

per rendere omaggio alla sua spoglia.<br />

Piansi di nuovo, non solo per la perdita<br />

del “Papa buono”, ma anche perché, proprio<br />

in quei momenti che trascorsi accanto<br />

al feretro, ebbe infine termine la lunghissima<br />

fase del mio discernimento vocazionale<br />

e mi sentii sicuro che il Signore<br />

mi voleva al suo servizio come fatebenefratello.<br />

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