Scarica il pdf - Il profumo della libertà
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<strong>Il</strong> <strong>profumo</strong> <strong>della</strong> <strong>libertà</strong><br />
ai collaboratori di giustizia e nel trascriverne (lo faceva personalmente) le risposte. Le<br />
sue domande evitavano, sempre, suggestioni ed erano per lo più tese ad approfondire<br />
fatti o responsab<strong>il</strong>ità di persone di cui <strong>il</strong> dichiarante aveva già parlato. Le dichiarazioni<br />
rese dai pentiti, Falcone ne era consapevole, debbono essere valutate con grande prudenza<br />
in quanto uno degli scopi <strong>della</strong> criminalità organizzata può essere proprio quello<br />
di fuorviare le indagini, anche per indebolire le istituzioni, minandone la credib<strong>il</strong>ità.<br />
Qual è la sua opinione sui pentiti e sulla loro ut<strong>il</strong>ità nei processi di mafia?<br />
La mia opinione e’ che i pentiti rappresentano un elemento da cui non si può prescindere<br />
per combattere efficacemente la mafia e, anche, <strong>il</strong> terrorismo. Negli Stati Uniti<br />
li chiamiamo “Topi di fogna”, ma ald<strong>il</strong>à del nomignolo, certamente meno gent<strong>il</strong>e di<br />
quello italiano, la sostanza non cambia. Chiamare “pentiti” queste persone forse è meglio,<br />
perché può stimolare un processo di reale cambiamento, facendo percepire loro che la<br />
scelta di cambiare vita, di non uccidere più, può riconc<strong>il</strong>iarli realmente con la società. A<br />
questo proposito mi viene in mente un episodio,<strong>il</strong> caso di una persona che all’inizio non<br />
voleva collaborare, soprattutto perché non se la sentiva di tradire i suoi amici e colleghi.<br />
La discussione che ebbi con lui fu animatissima e sembrava che non ci fosse modo per<br />
fargli cambiare idea. Poi, a un certo punto, gli chiesi se voleva veramente che i suoi figli<br />
facessero la stessa fine, crescendo in un mondo dove si uccideva gente innocente. Mi rispose<br />
di no e si convinse, finalmente, che per respingere quel tipo di vita, per dare una<br />
speranza ai suoi figli, doveva avere <strong>il</strong> coraggio di tradire chi lo aveva spinto ad uccidere.<br />
Sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o psicologico, <strong>il</strong> termine “pentiti” che usate in Italia per indicare questi<br />
collaboratori è, veramente, <strong>il</strong> migliore. Perché tiene conto del fatto che gli esseri umani<br />
possono fare cose terrib<strong>il</strong>i, ma che tutti hanno in sé la forza di redimersi, se lo vogliono<br />
veramente. Sotto un prof<strong>il</strong>o pratico, l’importanza dei pentiti è poi evidente se si riflette<br />
sul fatto che è quasi impossib<strong>il</strong>e condurre con successo delle indagini su una organizzazione<br />
segreta, come è la mafia, senza l’aiuto di qualcuno che ne faccia o ne abbia fatto<br />
parte. Per <strong>il</strong> terrorismo vale lo stesso ragionamento.<br />
Tutto <strong>il</strong> lavoro di Falcone e di Borsellino, tutto <strong>il</strong> nostro lavoro, sarebbe stato, almeno<br />
in parte, inut<strong>il</strong>e, se non avessimo avuto la collaborazione di alcuni “pentiti”, che con le<br />
loro dichiarazioni ci hanno permesso di ricostruire le dinamiche dei crimini commessi<br />
dalla mafia. Riuscire a convincere queste persone a collaborare è stata la vera chiave del<br />
successo di molte delle indagini condotte in quegli anni.<br />
Durante l’operazione chiamata “Pizza connection” si scoprì che l’eroina prodotta<br />
a Palermo veniva venduta nelle pizzerie di molte città degli Stati Uniti e che gran parte<br />
dei profitti veniva non solo reinvestito nel settore <strong>della</strong> droga, ma anche ut<strong>il</strong>izzato per<br />
finanziare importanti operazioni immob<strong>il</strong>iari. Falcone attribuiva grande importanza<br />
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