Scarica il pdf - Il profumo della libertà
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<strong>Il</strong> <strong>profumo</strong> <strong>della</strong> <strong>libertà</strong><br />
Idee che nessuno riuscirà mai ad uccidere<br />
Le terrib<strong>il</strong>i stragi del 1992 hanno segnato un punto di svolta nella storia dell’Italia<br />
intera in un momento politico di grandi difficoltà ed incertezze.<br />
In meno di due mesi, dal 23 maggio al 19 luglio, di quell’annus orrib<strong>il</strong>is l’Italia tutta<br />
e <strong>il</strong> mondo intero assistevano attoniti a due veri e propri atti di guerra contro lo Stato da<br />
parte <strong>della</strong> più potente organizzazione criminale sic<strong>il</strong>iana (Cosa Nostra) all’evidenza intenzionata,<br />
con <strong>il</strong> massimo del clamore possib<strong>il</strong>e, a chiudere i conti contro due simboli<br />
<strong>della</strong> lotta antimafia, protagonisti di un nuovo modo, finalmente vincente ed efficace, di<br />
condurre e portare a termine le indagini.<br />
Ed <strong>il</strong> fatto che si trattasse di due giudici sic<strong>il</strong>iani rendeva ancor più clamorosa e significativa<br />
l’uccisione di Giovanni Falcone - insieme alla moglie Francesca Morv<strong>il</strong>lo (valente<br />
magistrato anch’essa) – e di Paolo Borsellino, unitamente agli uomini delle loro scorte.<br />
In quell’epoca la Sic<strong>il</strong>ia ha saputo trovare al suo interno una motivata pattuglia di<br />
giudici e di valenti investigatori che, meglio di chiunque altro - e proprio grazie alla<br />
diretta esperienza e comprensione delle “cose” sic<strong>il</strong>iane - ha fatto per la prima volta<br />
crollare i miti dell’omertà e dell’impunità dei mafiosi, proponendo nuove forme di organizzazione<br />
dell’azione di contrasto alla criminalità organizzata che, ancora oggi, costituiscono<br />
l’asse portante di modelli operativi tuttora in vigore.<br />
Da qui la risposta furente e rabbiosa, con lo sterminio sistematico di troppi protagonisti<br />
di quell’epoca concluso, dopo la definitiva conferma in Cassazione delle condanne<br />
inflitte nel primo maxi processo di Palermo, con le stragi di Capaci e Via D’Amelio.<br />
Oggi, fuori da ogni retorica, è cosa certa che quel fiume di sangue ove altissimo è<br />
stato <strong>il</strong> contributo pagato dai sic<strong>il</strong>iani migliori non è bastato a mutare <strong>il</strong> corso delle cose;<br />
non è valso ad impedire che le buone idee di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino continuassero<br />
a camminare sulle gambe di altri uomini che con passione, coraggio e sempre<br />
maggiore efficacia, ne continuano l’opera.<br />
In questo senso e sotto questo prof<strong>il</strong>o ben possiamo dire che la mafia ha totalmente<br />
mancato i suoi obiettivi ed oggi è, di certo, meno baldanzosa e tracotante di allora.<br />
Alcuni di questi uomini delle istituzioni hanno voluto ricordare quei terrib<strong>il</strong>i eventi<br />
offrendo <strong>il</strong> loro contributo a questo importante volume celebrativo, per coltivare la me-<br />
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