La mucca pazza della democrazia. La destra ... - Rivista Meridiana
La mucca pazza della democrazia. La destra ... - Rivista Meridiana
La mucca pazza della democrazia. La destra ... - Rivista Meridiana
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Antipolitica<br />
stra, occorrerà abituarsi a coabitare 3 .<br />
Rispetto a tale proposta interpretativa, in questa sede intendiamo<br />
esplorarne un’altra, o meglio intendiamo suggerire alcune ipotesi, e<br />
sopra tutto un punto di vista, che con essa non coincidono appieno. È<br />
ben vero che assai difficilmente i cambiamenti che segnano la tarda<br />
modernità sarebbero potuti occorrere senza suscitare disorientamento<br />
e malessere. Ma i cleavages non esistono in natura. O meglio, politicamente<br />
si aprono solo quando uno dei tanti motivi di stress che complicano<br />
la vita collettiva trova degli imprenditori politici (e politicointellettuali)<br />
in grado di valorizzarli, e quando manchino altri imprenditori<br />
che impediscano tale eventualità, vuoi creando dei diversivi,<br />
vuoi rimuovendo le ragioni di stress, vuoi offrendo allo stress sbocchi<br />
politici alternativi, riconducendolo ad esempio a un altro cleavage esistente,<br />
ma già tenuto sotto controllo 4 . Si può dunque ipotizzare, in alternativa<br />
con Tarchi, che tanto l’issue da lui indicata in prima battuta<br />
(l’immigrazione), quanto quelle indicate in seconda istanza (il logoramento<br />
<strong>della</strong> pratica democratica, ma anche il welfare, la sicurezza, la<br />
globalizzazione) si siano politicizzate essenzialmente perché è mancata<br />
una politica in grado di trattarle in maniera più appropriata dal<br />
punto di vista democratico.<br />
Detto ancora in altro modo: se ragioniamo in termini di mercato,<br />
dove la fortuna di un prodotto non dipende unicamente dalla qualità<br />
dell’offerta, ma da una costellazione di circostanze favorevoli, a cominciare<br />
dallo stato del mercato stesso, dalle regole che presiedono al<br />
suo funzionamento, dai comportamenti delle imprese che su di esso<br />
operano, è nostro convincimento che il successo <strong>della</strong> NDRP non fosse<br />
per nulla obbligato e che esso vada sì attribuito alla presenza di una<br />
clientela potenziale, ma ancor di più (a parte l’esistenza o meno di<br />
norme elettorali e non atte a favorirne la diffusione, o incapaci di impedirla),<br />
allo stato attuale delle democrazie occidentali, all’assenza di<br />
offerte politiche concorrenziali, nonché al fatto che gli altri partiti,<br />
cercando di imitarla, ne hanno allargato e consolidato la domanda.<br />
Prima di sviluppare il ragionamento in questo senso, un’altra questione<br />
merita almeno un cenno in via preliminare. Ci riferiamo all’intima<br />
parentela che lega populismo e <strong>democrazia</strong> 5 . Non che la <strong>democrazia</strong><br />
3 Ibid.<br />
4 Resta fondamentale su questi temi P. Farneti, Sistema politico e società civile. Saggi di<br />
teoria e di ricerca empirica, Giappichelli, Torino 1971, pp. 79 sgg.<br />
5 Un riferimento classico al riguardo è E. Fraenkel, Die repräsentative und die plebiszitäre<br />
Componente im demokratischen Verfassungsstaat, Mohr, Tübingen 1958 (trad. it. <strong>La</strong> componente<br />
rappresentativa e plebiscitaria nello stato costituzionale democratico, Giappichelli, Torino<br />
1994). Ripropongono il tema Mény - Surel. Par le peuple, pour le peuple cit, pp. 38 sgg.<br />
56