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La mucca pazza della democrazia. La destra ... - Rivista Meridiana

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Antipolitica<br />

seconda (e forse la più diffusa nel linguaggio non specialistico) è quella<br />

di «populismo», con parecchie varianti, tra cui «neo-populismo»,<br />

«nazional-populismo» e via di seguito 6 .<br />

2. Nuova <strong>destra</strong> radicale o neo-populismo?<br />

Le etichette che circolano nelle scienze sociali non sono mai del<br />

tutto neutre. In barba alle pretese di scientificità che tali scienze avanzano,<br />

le loro etichette solitamente contengono una qualche valutazione.<br />

Quella di «Nuova <strong>destra</strong> radicale» vuol essere solo un po’ meno<br />

drammatica di quella tradizionale di «estrema <strong>destra</strong>», e vuol porre<br />

l’accento anzitutto, con l’aggettivo «nuova», sulle differenze rispetto a<br />

quest’ultima (che del resto separatamente sopravvive in alcune formazioni<br />

elettoralmente ininfluenti): non senza in pari tempo denunciare<br />

qualche motivo di somiglianza.<br />

Posto che l’uguaglianza è una linea di divisione fondamentale tra<br />

<strong>destra</strong> e sinistra 1 , destre vecchie (d’ogni sorta) e nuove si collocano sul<br />

medesimo versante. <strong>La</strong> Nuova <strong>destra</strong> non condivide il culto <strong>della</strong> gerarchia<br />

che contraddistingueva le vecchie estreme, e solo parzialmente<br />

concorda coi neoliberali in materia di mercato: anche questo non le<br />

consente il suo populismo, su cui torneremo tra un attimo. Quindi, a<br />

un’occhiata superficiale, può finanche apparire egualitaria. Ma non è<br />

certo egualitaria, per limitarci all’esempio più ovvio, la sua accettazione<br />

selettiva del welfare, che rinnega il nesso, simbolico e sostanziale,<br />

che nello Stato sociale congiungeva intimamente «redistribuzione» e<br />

«protezione». In conformità coi desideri degli elettori, dove neanche i<br />

ceti emergenti più aggressivi sono davvero disposti a rinunciare alla<br />

tutela previdenziale, a quella sanitaria, all’istruzione pagata dallo Stato<br />

2 , la Nuova <strong>destra</strong> promette di mantenere tali servizi, se non di po-<br />

6 Tre contributi recentissimi sono quelli di Y. Mény, Y. Surel, Par le peuple, pour le peuple.<br />

Le populisme et le démocraties, Seuil, Paris 2000; P. Taggart, Populism, Open University<br />

Press, Philadelphia 2000 e G. Hermet, Les populismes dans le monde: une histoire sociologique,<br />

XIXe-XXe siècle, Fayard, Paris 2001. Al neopopulismo la rivista «Vingtième siècle», 56,<br />

1997 ha dedicato un numero speciale, mentre alcuni dei contibuti più interessanti, dei più<br />

noti studiosi del fenomeno, sono tradotti in tre numeri monografici di «Trasgressioni», 29,<br />

30, 31, 2000-2001.<br />

1 Così N. Bobbio, criticatissimo, va detto, in Destra e sinistra: ragioni e significati di una<br />

distinzione politica, Donzelli, Roma 1994. Tra le critiche più sottili, cfr. M. Tarchi, Destra e<br />

sinistra: due essenze introvabili, in «Democrazia e diritto», XXXIV, 1994, 1, pp. 381-96.<br />

2 Non si tratta di dati recentissimi. Ma confermano questo punto di vista quelli analizzati<br />

fa O. Borre - E. Scarbrough (a cura di), The Scope of Government, Oxford University<br />

Press, Oxford 1995. Assai interessante è il concetto di welfare chauvinism, in cui si combi-<br />

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