La mucca pazza della democrazia. La destra ... - Rivista Meridiana
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Antipolitica<br />
tato? Quanti fra tali partiti sfuggono ormai alla suggestione <strong>della</strong> «tolleranza<br />
zero» importata dalla NDRP? 28 E quanti hanno il coraggio di<br />
proporre, onde prevenire i comportamenti devianti, dispendiose politiche<br />
integratrici, già delegittimate d’altro canto dal pressoché unanime<br />
accoglimento dell’ortodossia neoliberale?<br />
Quinta ipotesi: la generalizzazione del populismo antipolitico.<br />
In questi ultimi tempi il populismo antipolitico è in realtà divenuto<br />
moneta corrente nel discorso politico quotidiano, da qualsiasi parte esso<br />
provenga. Esauritesi le ideologie, le grandi narrazioni e rappresentazioni<br />
del mondo e <strong>della</strong> storia, a corto d’altri argomenti propositivi e<br />
polemici mediante i quali mobilitare gli elettori, da parte delle dirigenze<br />
politiche convenzionali s’è fatto un gran parlare di popolo e d’innovazioni<br />
istituzionali e politiche idonee a permettere al popolo di far<br />
ascoltare più e meglio la propria voce 29 . Tutte le forze politiche convenzionali,<br />
di <strong>destra</strong> e di sinistra che siano, mentre da una parte tributano<br />
continui omaggi al mercato, e ragionano in termini manageriali, dall’altra,<br />
onde riscattare la scabra prosaicità dell’economia e <strong>della</strong> loro politica,<br />
surrogano il nucleo passionale <strong>della</strong> politica ideologica aderendo<br />
appieno al modello <strong>della</strong> <strong>democrazia</strong> del leader 30 , ovvero all’evoluzione<br />
personalistica <strong>della</strong> competizione politica, in origine stimolata – stando<br />
a quanto sosteneva a suo tempo Otto Kirchheimer – sia dall’evoluzione<br />
dei partiti, sia dall’impetuoso ingresso dei media sulla scena politica.<br />
In particolare, i dirigenti politici occidentali hanno adottato un nuovo<br />
stile, quel «populismo dei politici», di cui M. Canovan parlava già<br />
all’inizio degli anni ottanta, con riferimento soprattutto alle formazioni<br />
di <strong>destra</strong>, il quale ha comportato una progressiva, ma radicale ridefinizione<br />
dell’immagine che i cittadini hanno sia dell’autorità, sia <strong>della</strong><br />
<strong>democrazia</strong>: dove l’elemento che sopra ogni altro spicca è rappresentato<br />
dagli appelli ripetitivamente rivolti anche dagli attori politici convenzionali<br />
alla volontà popolare, oltre che dalle loro denunce degli intrighi<br />
e delle beghe inutili <strong>della</strong> politica e <strong>della</strong> sua scadente moralità.<br />
Il populismo antipolitico nasce nel cuore stesso <strong>della</strong> politica, la quale<br />
vi ha aggiunto un ultimo tocco con i maldestri tentativi effettuati dai<br />
Paris 1999.<br />
29 È, questo, uno dei quattro tipi di populismo «politico» indicati da Canovan in Populism<br />
cit., pp. 351 sgg.<br />
30 L’avvento di de Gaulle al potere stimolò in Francia le riflessioni contenute nell’ormai<br />
classico L. Hamon - A. Mabileau (a cura di), <strong>La</strong> personnalisation du pouvoirs: entretiens de<br />
Dijon, Presses universitaires de France, Paris 1964. In Italia, chi ha più riflettuto sul punto è L.<br />
Cavalli: tra i suoi scritti cfr. Governo del leader e regime dei partiti, il Mulino, Bologna 1992.<br />
31 Cfr. M. Charlot, Doctrine et image. Le thatcherisme est un populisme?, in J. Leruez<br />
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