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Tesi Neonicotinoidi

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1.2 <strong>Neonicotinoidi</strong> e pesticidi<br />

1.2.1 Cenni storici sui pesticidi e sui neonicotinoidi<br />

L’uomo ha da sempre cercato di controllare la diffusione degli insetti infestanti sia per<br />

questioni di salute pubblica che per la protezione dei raccolti. A questo scopo i solfuri sono<br />

stati i primi insetticidi ad essere usati per il controllo dei parassiti e sono tuttora utilizzati in<br />

vaste regioni della California e in altre aree del mondo.<br />

Negli ultimi vent’anni il mercato degli insetticidi è stato dominato da tre classi chimiche<br />

principali; la prima è quella degli Organofosfati che agiscono analogamente ad una<br />

neurotossina, la seconda classe chimica è costituita dai Carbammati che causano un<br />

avvelenamento degli inibitori della colinesterasi e l’ultima classe è formata dai Piretroidi che<br />

agiscono come inibitori di un enzima del fegato dei parassiti. La loro abilità nel controllare gli<br />

insetti infestanti è andata però scemando nel tempo poiché questi ultimi hanno sviluppato una<br />

resistenza verso queste tre classi di insetticidi costringendo quindi l’uomo a sviluppare nuovi<br />

composti adatti allo scopo prefissato.<br />

Anche la sicurezza dell’ambiente è diventata una prerogativa sempre più importante. I<br />

consumatori con il passare del tempo richiedevano un insetticida sempre meno aggressivo con<br />

l’ambiente ma sempre più efficace nel combattere i parassiti. Molti insetticidi sono stati<br />

sviluppati cercando di soddisfare queste due richieste ma quelli che hanno avuto più successo<br />

sono stati i neonicotinoidi grazie alla loro eccellente efficacia e alla loro relativamente bassa<br />

tossicità nei confronti dell’ambiente e dei mammiferi. Il loro maggior pregio, rispetto ai<br />

pesticidi di vecchia concezione, è la selettività poiché mentre sono fortemente attivi nei<br />

confronti degli insetti essi lo sono in maniera quasi trascurabile nei confronti dei mammiferi.<br />

Il primo passo per la scoperta del primo neonicotinoide, l’Imidacloprid, è stato fatto<br />

all’interno dell’università dell’Indiana. Nel 1970, infatti, il professor Henry Feuer della<br />

Purdue University inviò alla Shell della 2-dibromonitrometil-3-metilpiridina. Durante i test<br />

iniziali questo composto mostrò una debole attività insetticida contro i comuni parassiti, ma<br />

l’esplorazione chimica e biologica di questo composto portarono alla scoperta degli eterocicli<br />

nitrometilene. Il miglior composto che la Shell scoprì durante il programma di ottimizzazione<br />

di questa molecola fu la “Nithiazine 7”, che non diventò però mai un prodotto commerciale a<br />

causa della sua eccessiva velocità e facilità di degradazione nell’ambiente.<br />

Nel 1983, la Nihon Bayer introdusse come sostituente un gruppo eteroarilmetile<br />

contenente azoto e questo fece aumentare notevolmente l’attività insetticida di questo<br />

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