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Tesi Neonicotinoidi

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Figura 1.4: Caratteristiche molecolari dei neonicotinoidi rappresentati dall’Imidacloprid (a sinistra) e<br />

dei nicotinoidi rappresentati dal desnitro-imidacloprid (a destra) che evidenziano la selettività dei<br />

neonicotinoidi per l’nAChR degli insetti rispetto a quello dei mammiferi. Nei neonicotinoidi la punta<br />

carica negativamente può essere rappresentata anche da un gruppo ciano. [30]<br />

1.2.4.2 Effetti sulle api<br />

Gli effetti subletali dei neonicotinoidi sulle api si possono dividere in due categorie: quelli<br />

fisiologici e quelli comportamentali. Per quanto riguarda quelli fisiologici vi sono in primo<br />

luogo gli effetti a livello dei recettori nicotinici dell’acetilcolina descritti in precedenza e in<br />

secondo luogo un aumento dell’attività della Citocromo Ossidasi (CO) che controlla la<br />

respirazione e l’attività enzimatica celebrale. Inoltre, si osserva una perturbazione nello<br />

sviluppo neurale delle larve, una longevità delle api adulte decisamente ridotta [31] e un<br />

danneggiamento dei tessuti dell’intestino [34].<br />

Per quanto concerne invece gli aspetti comportamentali, molti di questi sono dipendenti<br />

dagli effetti neuronali precedentemente indicati. Si è osservato che per bassissimi dosaggi<br />

(fino ad 1,25 ng/ape di Imidacloprid) l’attività motoria delle api risulta aumentata mentre<br />

aumentando le dosi di pesticida fornito alle api (da 2,5 a 20 ng/ape) queste tendono a<br />

diminuire sempre più i loro movimenti.<br />

Un secondo effetto comportamentale è quello legato alla navigazione e all’orientamento<br />

che dipendono dalle trasmissioni nervose e sono legati alla vista dell’ape; si è verificato che le<br />

api, una volta contaminate con questi principi attivi, acquisiscono in maniera sfalsata le<br />

immagini perdendo totalmente o in parte l’orientamento e ciò le porta a vagare senza riuscire<br />

più a ritornare all’arnia [31]. I molti esperimenti effettuati hanno infatti dimostrato come il<br />

recupero del cibo da parte delle api richiedesse da parte loro un tempo sempre maggiore<br />

all’aumentare del dosaggio di neonicotinoide, causando inoltre una variazione nei percorsi e<br />

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