Lettera del Sindaco ai lettori della Rocca - La Rocca - il giornale di ...

La 2011
Notiziario di cultura e attualità saNtagatese, nuova serie, anno i n. 1. reg. trib. Pesaro nr. 593, 30 maggio 2011. editore comitato salvaguardia
Beni storici s. agata F. redazione Piazza garibaldi, sant’agata Feltria. grafica e Fotocomposizione Il Ponte. stampa la Pieve Poligrafica editore Villa Verucchio
Carissimi
Sommario
2
l’arrivo di don Mancini
3
Personaggi
4
il comizio di Volponi
5
il videoclip di cassandra
6
il senatore Fabri
7
la nostra storia
8
s. agata nell’800
9
teatro e Politici
10
la trattoria ciccioni
11
Federigo da Montefeltro
12
la rocca
LA ROCCA
È UN’INIZIATIVA
Comitato Salvaguardia
Beni StoriCi S. agata Feltria
Lettera del Sindaco
ai lettori della Rocca
lettori
del periodico
La Rocca,
sapete bene in quali
condizioni versino
oggi i comuni italiani,
in questo tempo
di restrizioni e di crisi.
eppure, con le modeste
risorse che abbiamo
a disposizione,
vogliamo ancora dare
il meglio di noi per
difendere il nostro territorio,
per preservare
il nostro grande patrimonio
storico-artistico, per tener viva
la cultura e per mantenere quei servizi
sociali e quelle iniziative, quali le nostre
importanti manifestazioni fieristiche,
che rendono unita e solidale la nostra
popolazione. consapevoli della peculiarità
del nostro comune e del suo grande
valore artistico, ereditato dal passato, ci
siamo impegnati, con notevole sforzo
al completamento del restauro di
rocca Fregoso, che possiamo a
ragione definire un caposaldo irrinunciabile
per la futura offerta culturale
e turistica di sant’agata Feltria. così
si può dire anche della riQualiFicazioNe
di Piazza gariBaldi,
punto nevralgico della vita sociale e
delle manifestazioni culturali, gastronomiche,
ricreative della nostra bella cittadina,
intervento di decoro urbano che
valorizzerà il centro ad uso di cittadini
e turisti. altro importante obiettivo
che ci prefiggiamo è la ristrutturazione
della ex-scuola elementare per la quale
è stato predisposto un progetto legato
alle attività musicali, con la creazione
di una “casa della Musica” che dia
al nostro paese gli strumenti per essere
ancora un luogo adatto alle giovani
generazioni e all’espressione della loro
creatività. un altro intervento, forse più
significativo dal punto di vista simbolico,
è stato il restauro e Messa iN
FuNzioNe dell’antico orologio
MuNiciPale che è tornato a scandire
il tempo dalla sommità di Palazzo
Fregoso dopo 50 anni e oltre
di silenzio, quasi un auspicio di tempi
più sereni di quelli odierni per tutti i
cittadini della nostra sant’agata Feltria.
Questi sono solo alcuni dei lavori
programmati (v. elenco a pagina 2 del
giornale).
la gravità della crisi cui siamo chiamati
a far fronte non ci deve far dimenticare
che oggi poniamo le basi per il futuro
che sarà delle nuove generazioni: rendere
non solo vivibile, ma anche più bella,
curata la nostra città va sicuramente in
questa direzione.
Il Sindaco di Sant’Agata Feltria
Guglielmino Cerbara

La Rocca
LAVORI ULTIMATI
1) lavori in economia per il rilascio del certificato di prevenzione incendi teatro “angelo Mariani” € 6.356,40
2) lavori di pronto intervento per la messa in sicurezza del muro contenimento in via B. Maffei € 90.000,00
3) realizzazione bagni pubblici in via B. Maffei € 6.804,17
4) lavori di completamento della residenza protetta per anziani “Padre agostino da Montefeltro” € 135.137,17
5) realizzazione campo polivalente nel capoluogo € 358.704,00
6) lavori di bonifica rete idrica e rifacimento fognatura Piazza in loc. san donato € 111, 442,80
7) ampliamento del cimitero comunale in loc. Pereto - costruzione loculi e ossari nei cimiteri di Petrella
guidi e del capoluogo
€ 345.966,69
8) lavori di manutenzione straordinaria con asfaltatura delle strade comunali: Pereto-Petrella guidicampo
rosso e romagnano
€ 219.998,73
soMMaNo € 1.274.610,72
LAVORI IN CORSO
1) completamento delle opere di restauro e recupero Funzionale della rocca Fregoso € 400.000,00
2) interventi di ripristino infrastrutture connesse all’attività agricola a carico del fondo di solidarietà
Nazionale: strade di ugrigno e Maiano
€ 72.000,00
3) completamento delle opere di restauro e recupero funzionale della rocca Fregoso impianti tecnologici € 124.615,17
4) lavori di manutenzione straordinaria delle strade: Palazzo, Petrella guidi, ca’ Bardaia e vie interne
romagnano
€ 252.000,00
soMMaNo € 848.615,17
PROGETTI IN CORSO
1) consolidamento strutturale Palazzo Fregoso / sede Municipale € 80.000,00
2) consolidamento masso roccioso rocca Fregoso € 45.000,00
3) realizzazione nuova pavimentazione Piazza garibaldi € 195.000,00
4) Manutenzione e ristrutturazione campo sportivo a romagnano € 139.026,02
5) Manutenzione straordinaria ex edificio scolastico in Via XXV aprile del capoluogo € 200.000,00
6) ristrutturazione linee acquedotto: loc. santamustia – ciabarra e centri abitati di Pereto e Petrella
guidi – casalecchio
€ 128.000,00
7) ristrutturazione dell’edificio posto in via XXV aprile con denominazione “casa della Musica” € 258.000,00
soMMaNo € 1.045.026,02
2
Inverno 2011 Inverno 2011
aMMiNistrazioNe coMuNale PersoNaggi
Comune di S.Agata F.
Elenco Lavori Pubblici Anni 2009 - 2010 - 2011
SOTTOSCRIZIONI
Baroncelli Bruno Ravenna
Bucci edgardo Sarsina
cappelli cav. lino Alessandria
croce alessandro Casarza Ligure - Ge
croce dino e gasperoni gabriella Casarza
Ligure - Ge
diana adalgisa Genova
Fabbri tarcisio (ciccio) Sant’Agata Feltria.
Fam. Barone - Bolelli San Lazzaro di
Savena
liverani Fernando Bologna
Montecchi domenico Rimini
Moretti Marino Sarsina
P. gianfranco liverani Faenza
Paci alessandro Sant’Agata Feltria
Perego don luigi Treviglio
Pierini Mirco Sant’Agata Feltria
Preti Mario San Lazzaro di Savena
rinaldi corrado Sant’Agata Feltria
rossi guglielmina Sant’Agata Feltria
Para lorenzina Pennabilli
camporesi orlando Sant’Agata Feltria
Nofri rinaldi Maria Bologna
astorri ennio SAF
donati gianni Limbiate
ospici cav. luigi Sant’Agata Feltria
Pradella alberto Sant’Agata Feltria
segue a pagina 7
Con che nome in realtà fosse registrato
all’anagrafe, non saprei
dirlo ma da tutti era chiamato
“ciuène”. io me lo ricordo già abbastanza
anziano, un vecchietto, piccolo,
rinsecchito leggermente curvo, che
camminava velocemente ma a piccoli
passi. gli occhi piccoli e rotondi, avevano
uno sguardo vivo, e le mani, pur
se rattrappite, arraffavano con velocità i
soldi, ma quando li doveva tirar fuori di
tasca, andava adagio… adagio, contando
e ricontando le carte da 100 o 1000
lire (erano i primi anno ‘50), facendo
attenzione che non ne passassero due
appiccicate assieme.
estate ed inverno vestiva una giacchetta
striminzita che sembrava gliel’avessero
cucita addosso. sotto, portava pure il
corpetto, ed anche questo era talmente
stretto che non si capiva come avesse
potuto allacciarselo; la camicia era di
un colore indefinito.
abitava nei pressi del vecchio mattatoio
(e pladur sotta i ort). c’è da ricordare
inoltre che ci sentiva pochissimo e per
dialogare con lui bisognava quasi urlare.
gestiva una macelleria all’inizio della
via che portava al vecchio ospedale
vicino all’osteria d’la Betta ad Manzi,
macelleria passata poi in gestione al figlio
eugenio. Non avendo più la bottega,
girava per le campagne comprendo
un po’ di tutto. trafficava con i tartufai,
ma a quei tempi il prezioso tubero non
era molto richiesto e apprezzato, come
ai giorni nostri; faceva fatica a venderlo
ai ristoratori e trattorie locali, a volte,
si recava nei locali dei paesi fuori
sant’agata.
comprava le pelli dei conigli nei vari
casolari di campagna. le massaie, tolta
la pelle al coniglio, la riempivano di paglia
in modo da fargli prendere la forma
originale - questo perché si asciugasse -,
una volta asciutta, ecco passare ciuène
che la comprava.
Mercanteggiava anche con i piccioni. i
piccoli li comprava quando stavano per
lasciare il nido. li teneva in un sottotetto
a sant’agata, mettendogli in mezzo
al becchime i semi di cicerchia. Questi
semi avevano un potere eccitante, tanto
che dopo poco tempo i volatili cominciavano
a formare le coppie. Quando in
campagna gli chiedevano un piccione
maschio o femmina, non si sbagliava,
Ciuène
così pure se gli chiedevano la coppia
non c’erano errori, li conosceva bene i
piccioni lui; e anche in quei casi cercava
di guadagnarci il più possibile. ciuène
sembrava avesse un fiuto speciale per
come si materializzasse quando qualche
contadino aveva un animale da macellare,
o in qualche ovile c’era una vecchia
pecora azzoppata e che si era procurata
qualche brutta ferita. ciuène appariva e
comprava l’animale per poi passarlo alla
macelleria di eugenio.
Ma un giorno non si vide più.
Quell’ometto piccolo, smilzo, che a volte
sembrava sbucare come i folletti dai
3
La Rocca
viottoli del bosco, pronto a comprare
di tutto, ma pagarlo poco, era come se
avesse smarrito la strada. il nonno, io lo
vedevo, spesso scrutava il sentiero che
lassù, sul greppo, arrivava da sant’agata
e sperava di vederlo spuntare ancora
una volta, ma invano. avevano fatto
tante chiacchiere insieme, contrattato
e barattato tante cose; a volte c’erano
andati dietro per dei giorni interi, urlando,
litigando, anche offendendosi, a
volte dichiarando anche il falso.
Ma adesso lo cercava, si ne ero certa, ne
sentiva la mancanza.
Angelina Urbini
Due immagini del pranzo comunitario “pro Parrocchia di Sant’Agata”
che si è tenuto il 20 novembre 2011

La Rocca
Viaggio elettorale Nel MoNteFeltro
Paolo Volponi a Sant’Agata Feltria nel 1985
Ho fatto molti comizi e dibattiti
in giro per le Marche e dintorni,
e non poche volte nei centri
minori ho parlato a sostegno di liste
di sinistra, (…) Molti erano i giovani
che intervenivano e molto spesso con
un accanimento che palesava la forza
del loro impegno o quella del loro sdegno.
Nessuno di essi accettava il discorso
specifico settoriale fatto dalle forze di
centro e di pentapartito, sui giovani o
per i giovani; ma ciascuno interrogava,
rifletteva sulla realtà o meglio ancora
sullo stato dei poteri di fronte ai giovani.
Ho fatto gli ultimi comizi nei centri
dell’alto Montefeltro ai margini del
collegio elettorale di urbino che mi ha
eletto. il Montefeltro soffre di un duro
isolamento, arroccato fra i suoi dirupi,
spartito tra i crinali, ancora con le strade,
i servizi, le infrastrutture di prima
della guerra, ancora più sprofondato tra
depauperamento e lo spopolamento.
(…) i piani per i comuni, per le province
o per la regione sono stati preparati
o dibattuti sempre mirando a superare
tutti i termini stabiliti dalla coalizione
di governo. un episodio significativo di
questa grande verifica democratica del
12 maggio è accaduto proprio in uno
dei centri del Montefeltro. a sant’agata
Feltria, alta sul versante nord del Ma-
recchia, di antica civiltà, ridotta a una
difficile sopravvivenza, costantemente
minacciata dall’impoverimento e dallo
spopolamento.
in questa cittadina le sezioni del partito
comunista e del partito socialista si
erano accordate all’incirca tre mesi prima
della data del voto per presentare
una lista comune, una formazione per
la conquista del comune da 30 anni
malamente amministrato dalla dc e da
qualche suo occasionale alleato.
alle ultime elezioni, il partito socialista
aveva ottenuto poco più di 200
voti mentre il Pci aveva ben superato i
600. ebbene, proprio per la comune e
generosa spinta democratica, i due partiti
avevano convenuto che alla formazione
della lista di 12 candidati avrebbero
concorso alla pari, con 6 membri
ciascuno. l’accordo era stato a lungo
meditato e precisato attraverso la discussione
e l’approvazione delle relative
assemblee e dei relativi organi superiori.
la lista della sinistra unita risultava
davvero ben composta e dotata di ogni
adatto requisito, guidata da un eminente
socialista del posto, preside di scuola
secondaria, ottimo conoscitore dei problemi
del comune e della regione.
ebbene, ad un certo punto, quando da
roma le direttive sulle alleanze di pen-
4
tapartito divennero più pressanti e via
via rinforzate da propositi e promesse
di conquiste e di spartizioni, la sperduta
sezione socialista di sant’agata Feltria si
spaccò: una parte rinnegò l’accordo con
i comunisti e stabilì nuove intese con la
dc e con gli altri partiti della maggioranza
governativa.
Non tutti i socialisti però seguirono
l’imposizione di questa osservanza governativa.
il capolista della sinistra unita,
rimase fedele al patto coi comunisti
e assieme a lui altri compagni e simpatizzanti,
appoggiati nella loro coraggiosa
decisione anche dal responsabile di
zona e dal candidato socialista al consiglio
provinciale.
i comunisti confermarono l’intesa.
intanto si era costituita la lista della dc
che comprendeva tre candidati socialisti.
a sant’agata Feltria tutti i democratici
veri di qualsiasi estrazione riconobbero
l’autenticità della lista di sinistra,
ma non così gli organi federali e quindi
regionali del partito socialista che aprirono
immediatamente un processo nei
confronti degli iscritti rimasti fedeli al
progetto della sinistra unita, arrivando
a deferirli, insieme con il responsabile
di zona, ai loro organi disciplinari.
così si è aperto a sant’agata Feltria un
conflitto politico e anche morale e civile
che riguarda intimamente le qualità di
una buona democrazia di base nei partiti
e fuori dei partiti.
così, adesso, alcuni socialisti mossi
esclusivamente dalla volontà vera di servire
il loro comune e il loro paese, sono
in lotta contro gli altri compagni che il
loro stesso partito ha voluto schierare
in posizione di sudditanza e di complemento
con i rapporti del malgoverno
locale e nazionale.
Questo episodio non ha bisogno di alcun
commento ma di approfondita attenzione
e memoria.
Libera riduzione di un articolo
di Paolo Volponi
(Rinascita - Sabato 18 maggio 1985)
Anni Cinquanta, le Scuole Nuove
Inverno 2011 Inverno 2011
ecco cosa ha scritto nel suo Blog:
“come già vi avevamo anticipato, ieri,
domenica 13 novembre, abbiamo girato
il nuovo videoclip di cassandra:
“da sola”. Vi sarete chiesti: “Ma cosa
vi ha portato a sant’agata Feltria? i
porcini? il tartufo?”. la risposta vi
sorprenderà, come ha sorpreso tutti
noi. scoprire che una piccola cittadina
della Valmarecchia, nasconda un piccolo
gioiello del 1605 come il teatro
Mariani, resterà una delle sorprese più
gradite di questo videoclip.
Ne approfittiamo per ringraziare tutto
lo staff del teatro Mariani per averci
accolti, supportati e coccolati, rendendo
tutto più sereno e piacevole.”
attualità
Cassandra ha scelto il teatro “Angelo Mariani”
di Sant’Agata Feltria per girare il videoclip
del suo ultimo singolo.
Un momento del rinfresco per la Festa dell’8 settembre
in onore della Madonna di Fontescarino
5
La Rocca
Cara redazione
“La Rocca”
Mi chiamo Marcello cappelli, sono
nato a sant’agata Feltria il 1° maggio
1939. Fino all’età di undici anni sono
rimasto in paese poi ho cominciato il
mio giro per il mondo.
ora che sono un pensionato, ho più
tempo per pensare al tempo passato.
adesso abito in una cittadina nei pressi
di aosta.
tutte le volte che mi capita di attraversare
l’italia da nord a sud, mi fermo
qualche giorno a sant’agata ma purtroppo
sempre poca gente in paese mi
riconosce e quelli che mi riconoscono e
ai quali chiedo dei vecchi amici d’infanzia,
la risposta è sempre la stessa: si sono
trasferiti e non si sono più visti in paese.
Ho visto per la prima volta il giornale
“la rocca” a genova, in casa dei miei
cugini alessandri, anche loro santagatesi
come me.
allego una mia foto, scattata nel cortile
delle scuole elementari nel lontano
1949; forse qualche emigrato, vedendola,
si ricorderà di me, e del tempo passato
a sant’agata.
Ho letto con attenzione gli articoli di
lucia Vicini. ricordo lei, piccolina in
braccio a sua madre anita; ricordo anche
Franco dall’ara, mio amico di giochi
assieme al fratello antonello.
termino questa mia lettera ringraziandovi
e salutando voi e tutti i santagatesi
che sono rimasti in patria e in giro per
il mondo.
Marcello Cappelli

La Rocca
Dalla scheda storica del senato
della repubblica ricaviamo:
COSIMO FABRI: Nasce a
ravenna il 7 marzo 1836 e muore a
Firenze il 31 gennaio 1894 da sante
e Manzoni cornelia, si sposa con zinanni
Maria ed ha come luogo di residenza
sant’agata Feltria. si laurea in
giurisprudenza presso l’università di
Bologna. sindaco di ravenna (agosto
1869 - ottobre 1881), membro della
commissione conservatrice dei monumenti
della provincia di ravenna,
diviene consigliere poi Presidente del
consiglio provinciale di Pesaro e urbino
nel 1881. È nominato senatore il 26
gennaio 1889 con convalida del 1 marzo
1889 e giuramento fatto il 28 marzo
1889.
onorificenze: cavaliere dell’ordine
dei ss. Maurizio e lazzaro; 1 gennaio
1884.
abbiamo già pubblicato su La Rocca n.
8 del 1997 la commemorazione fatta dal
presidente del senato; in questo numero
pubblichiamo altre frasi di cordoglio
pronunciate sempre nell’aula del senato
dai senatori Pasolini e Bonvicini, amici
di cosimo, e dal presidente dell’allora
consiglio dei Ministri crispi.
Pasolini
con l’affetto immutabile dell’amico,
con gratitudine di cittadino, sento il
dovere di associarmi alle parole di postumo
elogio che il Presidente ha consegnate
alla memoria onoranda del nostro
collega cosimo Fabri.
gentiluomo di cuore eccellente, animo
mite e gentile, fu amatissimo nella sua
ravenna. la bontà, la equanimità coronavano
in lui tutte le virtù civili, ed
in tempi difficili poté, come sindaco,
rendere servizi segnalati.
seppe in ogni circostanza, anche in occasione
di sventure domestiche toccate
ai cittadini provati, mostrare quanto
bene egli intendesse e come sapesse
esercitare quella funzione delicata e paterna
che è riserbata a chi riveste l’ufficio
nobilissimo di capo di una città,
e raccolse meritatamente la stima e la
benevolenza universale. ed io sento di
essere oggi interprete dei sentimenti di
tutta la mia città natale, portando in
storia
Cosimo Fabri
questa assemblea la parola del dolore,
del vivo rimpianto e della gratitudine
unanime di tutti i suoi concittadini.
Bonvicini
amico di cosimo Fabri fin dal 1860,
quando l’illustre e benemerito dittatore
dell’emilia, luigi carlo Farini decretò
l’annessione della bassa romagna alla
Provincia di ravenna, io ebbi largo
campo di ammirare il patriottismo del
compianto amico, le elette qualità sue
di mente e di cuore. lo vidi più volte,
primo magistrato della sua città nativa,
ed ebbi la soddisfazione di veder sempre
approvati i suoi atti all’unanimità dai
suoi consiglieri non solo, ma dall’intera
cittadinanza senza distinzione di
partiti. sì ambito favore non gli venne
meno della Provincia di Pesaro. eletto
presidente di quel consiglio provinciale
conservò l’ufficio per 12 anni fino
all’estremo di sua vita. Nominato senatore,
benché di malferma salute, pure
era assiduo alle nostre sedute, e quanti
lo conobbero non potranno a meno di
avere di lui grato ricordo.
la sua perdita ebbe largo compianto e
splendide onoranze nella colta e gentile
Firenze ove lo colse l’ultima sera.
ed in ravenna un vero plebiscito di dolore
accompagnò all’ultima dimora la
sua salma; ed io che sentivo imperioso
il dovere di associarmi a quella mesta
6
Inverno 2011
cerimonia e tributargli l’ultimo vale, ne
fui impedito per fisica indisposizione.
Quindi ho colto l’opportunità di parlare
di lui fra voi, associandomi a quanto
eloquemente ha detto nel suo discorso
di questo nostro collega l’egregio nostro
Presidente. […]
Crispi (presidente del Consiglio)
il governo si associa di gran cuore alla
commemorazione che venne fatta dal
Presidente prima e dagli altri oratori
poi, dell’estinto senatore, la cui perdita
tutti deploriamo.
il governo non crede di aggiungere
parole perché ogni nostra espressione
diminuirebbe il valore di quelle pronunciate
e che voi avete ascoltato con
riverente attenzione.
Presidente del Senato
come il senato ha udito il senatore
Bonvicini, al quale si è unito il senatore
tabarrini, propone che siano inviate le
condoglianze dell’assemblea alla famiglia
del senatore cosimo Fabri del quale
oggi si è fatta la commemorazione. chi
approva questa proposta è pregato di
alzarsi.
(approvata).
senato del regno, Atti parlamentari,
Discussioni, 20 febbraio 1894.
Piazzetta Fabri in festa
Inverno 2011
docuMeNti
7
La Rocca
Santagatesi all’Università di Bologna
nei primi anni del secolo scorso
Caterina Alterini di sant’agata Feltria (Pu), Facoltà di Pedagogia, 1918/19 ii anno
Italia Bonci di sant’agata Feltria (Pu), Facoltà di Pedagogia, 1918/19 ii anno
Girolamo Bucci di sant’agata Feltria (Pu), Facoltà di Medicina e chirurgia, 15/04/1878, tesi: tesi mancante
esame di laurea con discussione di: un caso di clinica medica; una necroscopia.
Antonio Bussoni di sant’agata Feltria (Pu), Facoltà di Farmacia, 1897-98 i anno uditore
rinuncia all’iscrizione.
Lorenzo Cappelli di sant’agata Feltria (Pu), Facoltà di Medicina e chirurgia, 03/07/1894, tesi: Vantaggi della cistotomia
soprapubica rispetto alla perineale
Teonilla Caroli di sant’agata Feltria (Pu), Facoltà di ostetricia (diploma), 29/05/1913
Astasio Luchesi di sant’agata Feltria (Pu), Facoltà di giurisprudenza, 1864-65 ii anno
Bruna Maggiori di sant’agata Feltria (Pu), Facoltà di ostetricia (diploma), 05/07/1929
Dante Magnani di sant’agata Feltria (Pu), Facoltà di Medicina e chirurgia, 06/07/1926, tesi: tesi mancante
il 27/03/1926 si trasferisce all’università di Milano
Olimpia Rinaldi di sant’agata Feltria (Pu), Facoltà di ostetricia (diploma), 16/06/1952
Davide Trovanelli di sant’agata Feltria (Pu), Facoltà di giurisprudenza, 1882-83 i anno
iscritto al corso di notariato; il 06/12/1884 si trasferisce all’università di Pavia
Filippo Trovanelli di sant’agata Feltria (Pu), Facoltà di giurisprudenza, 30/11/1892, tesi: sulla ricerca della paternità
Giuseppe Trovanelli di sant’agata Feltria (Pu), Facoltà di giurisprudenza, 01/07/1893, tesi: condizione giuridica dello straniero
Luigi Trovanelli di sant’agata Feltria (Pu), Facoltà di Medicina e chirurgia, 14/11/1891, tesi: della sifilide ereditaria
Proviene dall’università di Pisa (1892-93 iii anno); il 15/1/1894 fa ritorno a Pisa
Giacomo Valli di sant’agata Feltria (Pu), Facoltà di giurisprudenza, 1910-11 i anno
iscritto al corso di notariato; il 27/12/1911 si trasferisce all’università di Ferrara
Fiere e mercati del 1956
I
deputati di fiera dott. amedeo
ciuffetti, agostino Pasquini,
antonio guidi, girolamo
cellarosi, augusto onofrio hanno
compilato il calendario delle fiere
e dei mercati per l’anno 1956 e la
giunta cumunale lo ha approvato.
diverse fiere sono state riportate alla
data tradizionale.
eccone l’elenco. Nel capoluogo:
12 gennaio, fiera di s. antonio - 18
marzo, fiera di Mezza Quaresima
- 12 aprile, fiera del 2° giovedì del
mese - 27 maggio, fiera della ss.
ma trinità - 14 giugno, fiera del 2°
giovedì del mese - 2 luglio - 10 luglio
- 10 agosto, fiera di s. lorenzo
- 7 settembre, fiera della Madonna
di Fontescarino - 4 ottobre, fiera di
san Francesco - 29 ottobre fiera di
san simone - 22 novembre, santa
caterina - 13 dicembre, fiera di
santa lucia.
in località romagnano: la 2.a domenica
di giugno e di agosto, la prima
domenica di luglio e settembre.
in località Ponte otto Martiri: la
prima domenica di marzo, aprile,
giugno, agosto e settembre, la 2a
domenica di maggio e ottobre.
i mercati nel capoluogo si svolgeranno
tutti i giovedì dell’anno.
Mario Valli - 5 gennaio 1956
SOTTOSCRIZIONI
segue da pagina 2
Mancini augusto Sant’Agata Feltria
cangini Marie Joelle Sant’Agata Feltria
ruffini Marino Sant’Agata Feltria
rinaldi dott. Maurizio Rimini
Narducci Marisa Limbiate
guidi rosanna Firenze
guidi elide Bagno a Ripoli - Fi
Molari lodovico Novafeltria
Masini giancarlo Rimini
sartini agata San Lazzaro di Savena
urbini luigi Livry Gargan - F
Valli decio Sant’Agata Feltria
Valli Maria Sant’Agata Feltria
Valli Martino Sant’Agata Feltria
zanotti elena Forlì

La Rocca
Incendio 30-12-1870
oggetto: atto di valor civile.
chiedendosi, dalla regia Prefettura, un
verbale della giunta intorno all’opera
prestata dai carabinieri Pignignoli luigi,
Motta alessandro e Fracassi Vincenzo
nel salvamento della famiglia Battistini
dall’incendio scoppiato in casa loro or
sono poche notti, la giunta ordina la redazione
del verbale nel senso molto favorevole
al Pignignoli e Fracassi Vincenzo,
narrando, nel resto, le cose come furono.
Medaglia al valor civile 25-6-1871
essendo pervenuto a cognizione della
giunta che, pel fatto relativo all’incendio
avvenuto nel Novembre, in casa Battistini
di questo paese, sia stato decorato
della medaglia al valor civile il giovane
Fracassi Vincenzo, mentre da tale onorificenza
sarebbe stato escluso il carabiniere
Pignignoli luigi, il quale, con tanto
coraggio e pericolo, riusciva a mettere in
salvo la famiglia Battistini, seriamente
minacciata dal divampante incendio, la
giunta, interprete dei voti e sentimenti
di gratitudine e riconoscenza di questa
popolazione verso il benemerito carabiniere
Pignignoli, e compresa da un sentimento
di viva dispiacenza e rincrescimento
perché non siasi, dal governo del
re, meritamente apprezzato l’atto di coraggio
dal medesimo compiuto, incarica
il sindaco d’insistere appresso il regio
governo perché, secondo giustizia, sia
il Pignignoli proposto al conseguimento
della medaglia al valor civile, confermando
all’uopo tutto quanto venne esposto
dalla stessa giunta, con verbale 30 dicembre
1870, già a tempo rimesso alla
regia sotto Prefettura di urbino.
Chiesa Collegiata 9-11-1871
Foglio presentatosi dall’arciprete della
chiesa collegiata col quale sono dimostrate
le molte spese e da esso e dal
comune sostenute, da poco tempo, per
ornamento e decoro della chiesa predetta,
mostra come resti tuttora a compiersi
un’opera importante, quale si è la collocazione
del Battistero, nella prima cappella
laterale a destra della chiesa stessa,
pel quale trovansi già allestiti il quadro,
colla relativa cornice dorata, ed il piedistallo
su cui dovrà posare il Battistero
restaurato a nuovo. soggiunge, quindi,
croNacHe del 1800
S. Agata nell’800
che a ciò poter fare, richiedesi una spesa
di qualche rilevanza, dovendosi restaurare
ed adattare la cappella, decorarla di
qualche dipinto e munirla dei relativi
cancelli in ferro.
che egli, conoscendo le ristrettezze in cui
versa il comune, piuttosto che invitarlo
a concorsi delle summenzionate spese,
propone assumersele per intero a suo carico,
a condizione che gli venga ceduto
l’uso della camera di piano terra sottoposta
alla casa Parrocchiale, attualmente
affittata, per uso di caffè, ad antonio
crociati, e già inserviente ad uso di corpo
di guardia della Nazionale, mettendo
finalmente in pratica le promesse altra
volta fattegli dal consiglio.
chiede, parimenti, di porre a suo profitto
il ricavato delle icone di s. agata e
sant’antonio, obbligandosi di ricostruire
a nuovo la prima a proprie spese.
l’adunanza, sentito lo stesso arciprete,
invitato a intervenire in seduta, visto l’atto
consigliare 31 Maggio1867, con cui,
alla stessa domanda fattagli dal suddetto
arciprete, il consiglio si riserbava consegnargli
la camera richiesta, tosto ché il
comune avesse rinvenuto altro locale per
collocarvi il corpo di guardia, visto che,
nella attualità, la guardia Nazionale non
funziona di fatto e come, perciò, torni
inoperoso il locale addetto al corpo di
guardia, come lo dimostra, chiaramente,
l’essersi, questo, convertito ad uso di
pubblico esercizio, ritenuto che, nel caso,
oltre alla casa comunale del castello e
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la rocca, potrebbe, oggi, più convenientemente,
servire, ad uso di corpo
di guardia, lo vecchio carcere, situato
sotto il loggiato del Palazzo comunale,
cui il Municipio si è riservato l’uso promiscuo
colla società del teatro condomini;
ritenuto che la cessione in parola
verrebbe largamente ricompensata colla
spesa, non indifferente, che l’arciprete
andrebbe a sostenere nella definitiva collocazione
del Battistero e sistemazione
della cappella, opere ormai indispensabili
al decoro della chiesa collegiata,
la giunta approva , per unanimità, la
cessione dell’uso dell’ambiente surricordato
ed i diritti di nolito del medesimo,
dal momento in cui viene consegnato
al crociati, nonché il rimediabile delle
vecchie icone di s. agata e sant’antonio
colle seguenti condizioni, dall’arciprete
qui dette pienamente accettate: 1° che
stia a carico dell’arciprete la spesa totale
occorrente alla sistemazione e decorazione
della cappella del Battistero, alla
collocazione del battistero stesso, all’acquisto
della cornice del quadro, all’acquisto
ed all’apposizione dei cancelli in ferro
che chiuderanno la cappella; 2° che il
signor arciprete rifaccia a nuovo la statua
di s. agata ed apponga gli stipiti di sasso
alla porta della casa Parrocchiale, la quale
spesa starebbe, altrimenti, al popolo.
di tale compromesso verrà data comunicazione
al consiglio nella prossima
seduta.
Dalle annotazioni di Franco Vicini
Il muro di via Beato Filippo Maffei (Via Cupa) restaurato
Inverno 2011 Inverno 2011
croNaca
Il Teatro sprona i politici.
Insieme si fa la differenza
Il teatro unisce già la vallata: parte
infatti ufficialmente la stagione
teatrale 2011/2012 che vede impegnati
cinque importanti tetri della
Valmarecchia, uniti sotto un comune
denominatore: rete teatrale Valmarecchia.
i comuni che hanno dato vita
a questa singolare unione (non si tratta
di un circuito di spettacoli, ma di una
rete di “intenti”) sono Novafeltria, Pennabilli,
san leo, Verucchio e sant’agata
Feltria coordinati dal comune di Novafeltria
con la supervisione tecnica di
ruggero sintoni di “accademia Perduta
romagna teatri”.
il gruppo operativo è formato dagli assessori
alla cultura dei rispettivi comuni
e dalle associazioni o società che gestiscono
direttamente i teatri.
“Ne nasce un vero pool organizzativo, in
grado di coordinare e gestire al meglio le
attività dei cinque teatri, insieme si fa la
differenza, insieme si ottengono risultati
efficace” spiegano i membri della rete.
“in questo modo abbiamo sviluppato
una programmazione diversificata per
ogni teatro: chi si occuperà di teatro
ragazzi, chi di prosa comica, chi di musica,
ognuno dei cinque teatri proporrà
quindi generi diversi”.
Quest’anno il teatro che ospiterà il primo
di una lunga serie di spettacoli, è il
Mariani di sant’agata Feltria. a seguire
e con una tempistica ragionata e ben
coordinata, partiranno tutte le stagioni
dei cinque teatri, senza che le date vengano
a sovrapporsi, per dare al pubblico
la possibilità di apprezzare ogni singolo
spettacolo.
appuntamento quindi da non perdere
è lo spettacolo di cabaret con giorgio
comaschi Ma te ci sei su Feizbuk?, che
si terrà il 22 ottobre alle ore 21,30 nello
splendido teatro angelo Mariani.
giorgio comaschi ritorna quindi al cabaret
e al genere comico che è all’origine
della sua carriera nel mondo dello spettacolo.
9
La Rocca
dalle esperienze televisive come “Fate
il vostro gioco”, trasmissione su rai 2
dell’89 con Fabio Fazio, enzo iachetti,
giobbe covatta, lella costa, daniele
luttazzi, Malandrino e Veronica, Vito,
ecc. dopo lavori teatrali di successo
come Quello della Radio su guglielmo
Marconi, Commendator Paradiso, Fra la
via Emilia e il West e Il mistero di Felix
Pedro, ora l’artista bolognese si ripresenta
in scena con questo nuovo spettacolo.
si tratta di un monologo cabarettistico
sui tic di questo decennio, tratto in gran
parte dalla rubrica giornalistica “la Mosca”
che comaschi tiene da tre anni su Il
Resto del Carlino.
i monologhi sono cuciti insieme da musiche
che fanno da stacco e da alcuni
recuperi del cabaret tradizionale di comaschi
che si accompagna anche con la
chitarra in un paio di canzoni. un’ora e
mezzo brillante, leggera e fatta di tante
risate.
Tratto da laVoce 21 ottobre 2011
La Banda Minatori di Perticara diretta dal maestro Ermes Santolini, all’interno del teatro Mariani di Sant’Agata

La Rocca
Un secolo di ricette tradizionale e
prelibatezze, ma anche una “fedeltà”
straordinaria al proprio
territorio: sono questi gli ingredienti del
successo della trattoria ciccioni, oggi ristorante.
“una storia iniziata nel 1911 con l’istituzione
della trattoria in consiglio comunale”,
spiega Margherita Marini, presidente
della Pro loco, “che si è rinnovata
fino ad oggi, mantenendo sia il nome che
la famiglia che la gestisce. una grande
famiglia che oggi 27 ottobre 2011 si è
ritrovata in festa per il compleanno: 100
anni non capita spesso, soprattutto per
un’attività come questa in un luogo così
isolato”.
la trattoria ciccioni infatti non sorge
nell’accogliente borgo medioevale di
sant’agata Feltria, all’ombra della rocca
Fregoso, ma nella piccola e simpatica frazione
di Pereto, quasi isolata da tutto e
da tutti, ma appunto per questo, importantissima.
“alla famiglia ciccioni va soprattutto il
merito di aver mantenuto questo luogo
di socialità, rispettando e anzi valorizzando
le caratteristiche più pure delle trattorie
tradizionali, diventando un punto di
riferimento per Pereto ma anche per tut-
attualità
Trattoria Ciccioni, da 100 anni
baluardo “sociale” di Pereto
Castanicoltura
l’ultimo seminario informativo tenutosi nel teatro Mariani,
riguardava la mosca cinese. un articolo era già uscito
su La Rocca nel giugno del 2009. adesso purtroppo
questo insetto interessa anche i nostri castagni. Per contenere
l’avanzata dell’insetto e limitarne i danni, il servizio
fitosanitario regionale continua il suo impegno sul campo
con una serie di azioni e programmi mirati.
la scelta fatta dall’emilia-romagna è stata quella della
lotta biologica al parassita, in linea con un protocollo
messo a punto a livello nazionale dall’università degli
studi di torino.
la strategia si basa su graduali rilasci nei castagneti di
Torymus sinensis, un parassitoide specifico della vespa cinese,
con l’obiettivo di far sì che, una volta insediato sul
territorio, possa diffondersi in maniera naturale a spese
dell’insidioso e pericoloso insetto.
to il territorio santagatese, basti pensare
al richiamo che questo ristorante e il suo
menu rappresentano per innumerevoli
visitatori delle nostre grandi fiere, quella
del tartufo e quella del Natale.
Qui vengono direttamente in pullman
10
L’ultima festa organizzata a Pereto il 21 agosto 2011
davanti al ristorante Ciccioni
da ogni parte d’italia, gli ultimi da Venezia.
e di questo bisogna rendere loro
omaggio, perché arricchiscono con il loro
lavoro tutto il nostro territorio”.
Tratto da la Voce del 28 ottobre 2011
Inverno 2011 Inverno 2011
A
venti miglia dalla costa adriatica,
nascosto in alto sopra un pittoresco
sprone dell’appennino, il piccolo
ducato di urbino era nel Quattrocento
uno dei centri più civili del mondo.
Quel fortunato territorio, duecento anni
prima, era caduto in potere di una famiglia,
i Montefeltro, i cui membri divennero
ricchi facendo i condottieri e spesero
i loro beni tanto saggiamente quanto
poco onestamente li avevano acquistati.
in trentotto anni di regno (1444-1482),
Federigo da Montefeltro resse urbino
con un’abilità e con una giustizia superiori
perfino a quelle di lorenzo il Magnifico.
cominciò saggiamente alla scuola di
Vittorino da Feltre e la sua vita fu il più
bell’elogio che quel nobile maestro mai
ricevette.
Mentre era signore di urbino, egli si fece
assumere come generale da Napoli, da
Milano, da Firenze e dalla chiesa. Non
perdette mai una battaglia e non permise
mai che la guerra toccasse il suo territorio.
catturò una città, falsificando una lettera;
saccheggiò Volterra e inutilmente
la rase al suolo: eppure fu ritenuto il comandante
più clemente del suo tempo.
Privatamente era uomo d’onore e leale.
guadagnava abbastanza come condottiero
da poter amministrare il suo stato
senza opprimere il popolo con le tasse,
si aggirava per la città senza armi e senza
scorta, fiducioso della fedeltà e dell’affetto
dei cittadini.
al mattino dava udienza in un giardino
aperto da tutti i lati, a chiunque desiderasse
parlare con lui, e nel pomeriggio
esercitava la giustizia ed emetteva le sentenze
in lingua latina.
alleviò i bisogni dei poveri, provvide
alla dote delle ragazze orfane, riempì i
suoi granai nei periodi di abbondanza e
vendette il grano a basso prezzo nei tempi
di carestia, condonando i debiti dei
compratori impoveriti. Fu buon marito,
buon padre e amico generoso.
Nel 1468, costruì per sé, per la sua corte
e per i cinquecento membri del suo
governo un palazzo che doveva servire
non tanto da bastione di difesa, quanto
da centro amministrativo e da cittadella
delle lettere e dell’arte. luciano laurana,
storia
Federigo da Montefeltro
il grande Duca di Urbino
architetto dalmata, ne fece un progetto
così bello che lorenzo de’ Medici inviò
Baccio Pontelli a farne delle copie.
le sale che maggiormente piacevano a
Federigo, erano quelle dove egli teneva
raccolti i suoi libri e ove discorreva con
artisti, eruditi e poeti che godevano della
sua amicizia e del suo mecenatismo. egli
stesso era considerato l’uomo più colto
del suo stato. Preferiva aristotele a Platone
e conosceva l’etica, la Politica e la Fisica
da cima a fondo. stimava la storia più
della filosofia, sentendo indubbiamente
di poter imparare a vivere più dallo studio
delle azioni umane che seguendo l’intrigo
delle teorie. amava i classici, leggeva
i santi Padri e ascoltava la messa tutti
i giorni: insomma in pace e in guerra egli
era l’opposto di sigismondo Malatesta.
Per quattordici anni, tenne dei copisti
che trascrivessero i manoscritti greci e
latini finché la sua biblioteca non fu la
più colma d’italia, facendo eccezione per
quella Vaticana. egli convenne con il
suo bibliotecario, Vespasiano da Bisticci,
che nella collezione non sarebbe entrato
nessun libro stampato, perché essi ritenevano
che il libro dovesse essere tanto
un’opera d’arte, di rilegatura, di calligrafia
e di miniatura, quanto un mezzo di
11
La Rocca
propagazione delle idee. infatti ogni libro
nel suo palazzo era accuratamente scritto
a mano su pergamena, illustrato con
miniature e rilegato in cuoio cremisi con
fermagli d’argento.
Per adornare le pareti del suo Palazzo.
Federigo fece venire esecutori di arazzi e
i pittori giusto van ghent, fiammingo,
Pedro Berruguete, spagnolo, Paolo uccello,
fiorentino, Piero della Francesca e
Melozzo da Forlì. Quest’ultimo vi dipinse
due dei suoi quadri più belli (uno a
londra e l’altro a Berlino) raffiguranti la
coltura delle “scienze” (cioè della letteratura
e della filosofia) alla corte di urbino,
e un meraviglioso ritratto di Federigo.
Quando cesare Borgia si appropriò dei
tesori artistici del palazzo nel 1502, essi
furono valutati 150.000 ducati.
Federigo aveva molti amici e pochi nemici.
il papa sisto iV lo fece duca (1474),
enrico Vii d’inghilterra lo insignì
dell’ordine della giarrettiera. Quando
morì (1482) egli lasciava in eredità un
territorio fiorente e un esempio ammonitore
di giustizia e di pace.
tratto da Storia della Civiltà -
Pellegrinaggio attraverso l’Italia
di Will durant
Una immagine della predica di P. Agostino da Montefeltro nella Chiesa di
San Carlo al Corso, a Roma. Nell’occasione venne chiuso il Parlamento per
permettere a Senatori e deputati di andare ad ascoltarlo

La Rocca
LA ROCCA
Notiziario di cultura e attualità
santagatese, nuova serie.
editore comitato salvaguardia
Beni storici s. agata Feltria
dir. resp. g. dall’ara.
redazione P.za garibaldi,
sant’agata Feltria.
La Rocca, da 18 anni
è il giornale del tuo paese
con questo numero inizia una nuova serie
de La Rocca. con i cambi di proprietà
della testata siamo arrivati alla terza registrazione
della testata, ma la continuità
editoriale è garantita dai collaboratori
e dai lettori che ci seguono da quasi 18
anni. il primo numero de La Rocca fu
unfatti presentato in teatro a s. agata nel
mese di dicembre del 1993, ed era datato
“gennaio 1994”.
grazie ai volontari che hanno provveduto
a scrivere e distribuire il giornale, grazie al
lavoro di redazione di enzo liverani che
tra l’altro digita gli articoli e cura l’archivio
dei sottoscrittori, a Paola Boldrini che
distribuisce La Rocca dal primo numero, a
Mario Nalin che si occupa della tipografia
e della piegatura dei giornali, ad alessia
dellamea che distribuisce il giornale e
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coordina la distribuzione, e grazie ai lettori
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attualità
Come era conosciuto
Berardi
Già due secoli fa, nel 1830,
François Joseph Fétis, come non
meglio hanno saputo fare gli studiosi
a noi più vicini, aveva ben definito
ciò che tuttora qualifica nella storia della
Musica la figura di angelo Berardi: “al di
là dei limiti che appartengono al tempo in
cui è vissuto, Berardi va considerato come
lo scrittore le cui opere hanno una grandissima
importanza nella storia dell’arte della
Musica, e hanno esercitato la più felice influenza
per il progresso della musica moderna.
In primo luogo il con-trappunto doppio,
la cui invenzione è di molto precedente
ma che non era giunto alla perfezione che
si trova nelle opere di Berardi. In secondo
luogo l’invenzione della fuga tonale”.
e prima del Fétis, nel 1814, in italia il
Bertini annotava: “questo autore veniva
consultato da tutti i paesi. Nell’opere del
Berardi si trovano delle ottime cose; ma
generalmente vi regna un tuono di pedanteria
ridicola. Era l’autore preferito di mio
padre, commendatogli moltissimo dal suo
maestro Leonardo Leo. Marpurg e Choron
lo pregiano assai come scrittore didattico e
come profondo contrappunti-sta”. Note riprese
da F. de Boni: “spese il suo tempo a
coltivare la musica. Le opere teoriche ch’egli
scrisse sanno di pedantesco ma sono assai
utili... Ragionamenti Musicali è un ottimo
libro per la storia della musica”.
Baini (1828) nella biografia del Palestrina
sintetizza e qualifica i suoi libri: “moltissimo
giovamento ritrassero e gli studiosi
e l’arte”.
e prima ancora? Nella storia della musica
Berardi entra di diritto da subito, non
è ancora finito il secolo e “un trattato
anonimo sul contrappunto lo cita ben
11 volte, chiaro esempio, scrive Piero
gargiulo, di ricezione immediata”. già ai
primi del ‘700, poco più di 10 anni dopo
la sua morte, è nel dizionario del francese
Brossard; seguono il tedesco Mattheson
e il italia il calegari nel 1732, poi il
padre Martini. in tempi a noi più vicini
segnaliamo, per la diffusione al di fuori
del campo degli specialisti, la proposta di
pagine di Berardi in una scelta antologica
della prosa scientifica del ‘600 curata da
enrico Falqui. È uno scrittore barocco
e lo si vede bene. usa un linguaggio sopra
le righe almeno a giudizio di noi che
viviamo più di tre secoli dopo, anche se
nella letteratura di oggi spesso non è che
poi si scherzi. “Essendo io il minimo non
12
Inverno 2011
ho altro sentimento che di sacrificare la mia
vita fra gl’inchiostri, acciò con quell’ombre
maggiormente risplenda”;“s’avviliscono gli
Aratri nell’ozio”, è “sospesa la penna al
chiodo del silenzio”. Prega poi di “aggradire
i sudori della penna”, mentre le opere
“con i più laureati scarpelli sono state scritte
dalla Fama”; “le primizie del vivere nel più
bel fiore degli anni sempre hanno spirati
Celesti odori”, e via seguitando. Ma era
sua convinzione che “le cose grandi, per
non biasimarle, non si devono lodare con
termini ordinari”.
si è parlato di una sua pedanteria ridicola,
eppure Berardi non si esime dal
prendere tutto il tempo che ci vuole per
discutere anche con chi, ascoltando musica,
al massimo si sente di dirgli “quella
composizione piace dunque è buona”, e
con termini ed esemplificazioni molto
immaginifiche, come è nella moda del
tempo, ma coinvolgenti e alla fine non
sgradevoli, trasmette insegnamenti precisi
e ben dettagliati.
insegna con estremo puntiglio, ed è il
motivo per cui lo si continua a leggere;
anche se a volte si rischia di fraintendere
quando si vuol prendere alla lettera tutto
ciò che dice, dimenticando che il suo
è il tempo di giambattista Marino che
ha sancito “è del poeta il fin la meraviglia”;
verso che tutti conoscono, spesso
dimenticando il seguito “parlo dell’eccellente
e non del goffo”. Per quel periodo si
può parlare di “sovrabbondanza”, come
sovrabbondante è il linguaggio del Berardi.
Ma della sua prosa (dimentichiamo
un attimo la sua musica) potremmo dire
come della poesia del Marini, che è “avvolgente,
sinuosa come le colonne del Bernini
che si innalzano serpentine a sorreggere
il sontuoso baldacchino dorato di S. Pietro”
(t. Borgogni).
Berardi è stato anche compositore, doveva
esserlo per adempiere al meglio la professione
di maestro di cappella; comporre
musiche è un onere strettamente connesso
all’onore della carica e del luogo in cui
l’incarico viene assolto.
e a tre secoli dalla morte, sue opere sono
state ripubblicate. È stato ed è oggetto di
studio. le sue musiche sono ancora eseguite
(e forse più, e con maggior cognizione
del passato) da musicisti non solo
e non tanto italiani. anche se dagli specialisti
non era stato mai messo in oblio.
Franco Dall’Ara