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Treccani, il portale del sapere - Facolta' di Scienze Politiche

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ch'essi abbiano maggior peso <strong>del</strong>l'enorme prezzo pagato?<br />

In epoca moderna, chi potrebbe <strong>di</strong>fendere oggi le svariate guerre <strong>di</strong>nastiche scatenate per<br />

la successione a questo o quel trono? Si prenda, per esempio, la guerra <strong>di</strong> successione<br />

spagnola, che terminò con l'asserita vittoria <strong>del</strong>la Gran Bretagna e dei suoi alleati. Alla<br />

fine fu proprio <strong>il</strong> Borbone, le cui pretese al trono <strong>di</strong> Spagna erano state contestate dalla<br />

Gran Bretagna, a essere inse<strong>di</strong>ato come re. Migliaia <strong>di</strong> uomini morirono da entrambe le<br />

parti; ora chi, guardando retrospettivamente, può veramente affermare che quella guerra<br />

abbia apportato un qualche vantaggio all'umanità o anche soltanto alle nazioni<br />

interessate?<br />

Ma, riba<strong>di</strong>rà <strong>il</strong> non pacifista, vi sono state certo guerre legittime, guerre che realmente<br />

<strong>di</strong>fesero la vita umana o altri valori preziosi. Il pacifista lo negherà, anche nei confronti<br />

dei conflitti presumib<strong>il</strong>mente più <strong>di</strong>fen<strong>di</strong>b<strong>il</strong>i. Si potrebbe affermare che quando gli<br />

eserciti musulmani furono sconfitti dai cristiani nella battaglia <strong>di</strong> Poitier (733) questa fu<br />

una vittoria per la ‛civ<strong>il</strong>tà'. Anche lasciando da parte la brutalità <strong>del</strong> conflitto e le preziose<br />

vite sacrificate, <strong>il</strong> pacifista asserirà invece che la battaglia non fece progre<strong>di</strong>re <strong>di</strong> un iota<br />

la civ<strong>il</strong>tà. In effetti si potrebbe sostenere che se i cristiani non avessero resistito con le<br />

armi ai musulmani la civ<strong>il</strong>tà ne avrebbe beneficiato: la cultura musulmana era, infatti,<br />

assai più progre<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> quella cristiana. Si può immaginare che se i musulmani non<br />

avessero incontrato opposizione ‛i secoli bui' avrebbero avuto vita più breve, non si<br />

sarebbero mai sv<strong>il</strong>uppate istituzioni quali l'Inquisizione, e molte guerre future tra<br />

musulmani e cristiani sarebbero state evitate.<br />

Il non pacifista potrebbe naturalmente obiettare che certe guerre moderne, come la<br />

guerra <strong>di</strong> secessione americana (1861-1865), costituiscono ovvi esempi atti a sconcertare<br />

<strong>il</strong> pacifista. Si potrebbe argomentare che la guerra <strong>di</strong> secessione liberò gli schiavi<br />

americani e che questo fu un beneficio che controb<strong>il</strong>ancia largamente la brutalità <strong>del</strong>la<br />

guerra e l'uccisione <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> esseri umani. Ma <strong>il</strong> pacifista <strong>di</strong>mostrerà che la guerra<br />

influì molto scarsamente sulla reale emancipazione degli schiavi negri. Certo, sul piano<br />

formale l'emancipazione fu ottenuta. Ma le conseguenze <strong>del</strong>la guerra, i rancori da essa<br />

generati e <strong>il</strong> caos sociale ed economico creato dal conflitto contribuirono grandemente a<br />

rendere quasi lettera morta l'emancipazione formale. Nuovi meto<strong>di</strong> furono escogitati per<br />

tenere i Negri in catene; fu attuata la loro segregazione dai Bianchi e vennero loro negate<br />

anche quelle misure <strong>di</strong> protezione che esistevano in regime <strong>di</strong> schiavitù. La guerra civ<strong>il</strong>e,<br />

in effetti, ritardò la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> una vera libertà ed eguaglianza per i Negri.<br />

Vi sono naturalmente coloro che sosterranno che, sebbene molte guerre debbano essere<br />

condannate, la prima e la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale costituiscono ovvie eccezioni alla<br />

regola generale. Ma anche su questo <strong>il</strong> pacifista <strong>di</strong>ssentirà fermamente. Più si stu<strong>di</strong>ano le<br />

origini e i risultati <strong>del</strong>la prima guerra mon<strong>di</strong>ale, più si deve dubitare che abbia fatto<br />

qualcosa d'altro che sterminare esseri umani e minare sistemi sociali relativamente<br />

stab<strong>il</strong>i. Naturalmente gli alleati affermavano <strong>di</strong> combattere per ‟salvare <strong>il</strong> mondo per la<br />

democrazia" (secondo le parole <strong>di</strong> W<strong>il</strong>son, sottoscritte da Orlando, Lloyd George e altri

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