Treccani, il portale del sapere - Facolta' di Scienze Politiche
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pacifismo religioso lo troviamo espresso in vari mo<strong>di</strong>. Nel Nuovo Testamento è detto, per<br />
esempio, che non ci si può aspettare <strong>di</strong> cogliere fichi dai rovi (Matteo, VII, 16); altrove<br />
viene affermato che ‟non si può beffarsi <strong>di</strong> Dio, poiché quello che l'uomo avrà seminato<br />
quello pure mieterà" (Ai Galati, VI, 7); o che se si semina vento si mieterà tempesta<br />
(Osea, VIII, 7).<br />
Chi usa un linguaggio non religioso - nel senso tra<strong>di</strong>zionale <strong>del</strong> termine - fa notare che<br />
non è possib<strong>il</strong>e separare realmente i fini dai mezzi. Quando si opta per un dato mezzo si<br />
scelgono anche i fini impliciti in quel mezzo. Intraprendendo una guerra, dunque,<br />
bisogna essere preparati a tutti i fenomeni che, a quanto pare inevitab<strong>il</strong>mente, alla guerra<br />
si accompagnano o ne sono le conseguenze: <strong>di</strong>sorganizzazione sociale, <strong>di</strong>sprezzo <strong>del</strong>la<br />
vita umana, impoverimento, tendenza alla polarizzazione economica, spinta verso la<br />
centralizzazione e l'autocrazia, ecc. Coloro che appoggiarono la guerra americana nel<br />
Vietnam potevano <strong>di</strong>fenderla solo asserendo - contro ogni esperienza storica - che<br />
l'ecci<strong>di</strong>o su vasta scala e lo sra<strong>di</strong>camento <strong>di</strong> vaste masse si sarebbero - a lunga scadenza -<br />
tramutati in ‛democrazia' e in rispetto per la vita e per i <strong>di</strong>ritti umani. Ma i fautori <strong>del</strong>la<br />
guerra incontrarono gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà nel mostrare come tutto questo potesse<br />
effettivamente avvenire. In realtà, affermano i pacifisti, con la guerra o con meto<strong>di</strong><br />
analoghi non si raggiungono mai obiettivi incompatib<strong>il</strong>i con tali meto<strong>di</strong>: se mai si potrà<br />
raggiungere la pace e la ‛democrazia', ciò avverrà malgrado la guerra e non in virtù <strong>del</strong>la<br />
guerra. Il f<strong>il</strong>osofo americano J. Dewey si <strong>di</strong>stinse per lo sv<strong>il</strong>uppo dato all'idea che mezzi e<br />
fini sono strettamente connessi, e che quin<strong>di</strong> <strong>il</strong> carattere dei mezzi informa la natura dei<br />
fini. Autori quali A. Huxley sostennero concezioni analoghe facendo spesso uso <strong>di</strong> un<br />
linguaggio sia religioso che non religioso (v. Huxley, 1937).<br />
Che si consideri <strong>il</strong> principio <strong>del</strong>la connessione tra fini e mezzi come religiosamente<br />
ispirato - quasi fosse <strong>il</strong> frutto <strong>di</strong> una sorta <strong>di</strong> rivelazione - ovvero come una specie <strong>di</strong><br />
generalizzazione fondata sull'esperienza, esso è ovviamente in conflitto con le opinioni <strong>di</strong><br />
quanti ritengono che la guerra, con tutte le sue <strong>di</strong>struzioni, possa non<strong>di</strong>meno essere uno<br />
strumento per la protezione e la promozione <strong>del</strong>la vita umana. E anche in contrasto con<br />
quanto sembra implicito nella posizione <strong>di</strong> molti rivoluzionari, cioè che si può mostrare<br />
<strong>di</strong>sprezzo per la vita umana durante <strong>il</strong> periodo <strong>del</strong>la violenza rivoluzionaria purché ciò<br />
avvenga in nome <strong>di</strong> un mondo postrivoluzionario, nel quale <strong>il</strong> <strong>di</strong>ritto alla vita sarà tenuto<br />
nel massimo onore.<br />
I pacifisti <strong>di</strong> ogni corrente attribuiscono un grande valore alla vita umana, anzi un valore<br />
che è quanto <strong>di</strong> più vicino all'assoluto essi possano concepire. Di fronte a tutti i grovigli<br />
<strong>del</strong>l'esistenza umana, e alle complicazioni e oscurità insite in slogan o problemi politici<br />
quali l'‛onore nazionale', gli ‛interessi vitali' o la <strong>di</strong>rezione <strong>del</strong>l'economia, <strong>il</strong> pacifista si<br />
chiede sempre: questa misura servirà a promuovere la vita umana o a <strong>di</strong>struggerla? Egli<br />
asserisce che nessuno ha <strong>il</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> togliere <strong>del</strong>iberatamente la vita ad altri anche se così<br />
gli viene or<strong>di</strong>nato dalle autorità <strong>del</strong>lo Stato e in conformità al <strong>di</strong>ritto positivo. Molti<br />
pacifisti considerano <strong>il</strong> <strong>di</strong>vieto <strong>del</strong>la <strong>di</strong>struzione <strong>del</strong>iberata <strong>del</strong>la vita umana come