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Treccani, il portale del sapere - Facolta' di Scienze Politiche

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politiche e <strong>di</strong> scaricare le energie degli in<strong>di</strong>vidui negli sport, o nei giochi gla<strong>di</strong>atori, o in<br />

una sovrabbondanza <strong>di</strong> agi materiali. Se la forza virtuale <strong>del</strong>la pubblica opinione si<br />

attualizzasse, nulla sarebbe più potente.<br />

Le stesse classi dominanti possono essere <strong>di</strong>rettamente influenzate da appelli ai valori da<br />

esse professati e da tentativi volti a persuaderle a mutare la loro condotta. Sebbene<br />

l'entità <strong>del</strong>l'influsso che si potrà esercitare sulle classi dominanti <strong>di</strong>penda in una certa<br />

misura dal particolare contesto economico o sociale e dalla natura <strong>del</strong>la classe <strong>di</strong> governo<br />

in questione, non si dovrebbe comunque trascurare <strong>il</strong> potere <strong>del</strong>la razionalità. Se membri<br />

influenti <strong>di</strong> una data classe dominante sono convinti che la loro condotta è sbagliata o<br />

inefficace, si verificherà una <strong>di</strong>visione all'interno <strong>del</strong>la classe stessa, e in tale situazione,<br />

com'è noto, la via è aperta all'emergere <strong>di</strong> nuove classi dominanti.<br />

Anche se una classe <strong>di</strong>rigente resta unita, può essere ridotta all'impotenza da<br />

un'opposizione non violenta. Se, per esempio, non è più in grado <strong>di</strong> reclutare forze <strong>di</strong><br />

polizia o soldati, o se i poliziotti e i soldati cominciano a <strong>di</strong>sertare, essa s'indebolisce<br />

sempre più. Ma l'incapacità <strong>di</strong> reclutare soldati o la <strong>di</strong>serzione possono anche essere<br />

determinate da un sentimento generale <strong>di</strong> ost<strong>il</strong>ità al regime. In Russia, i governi zaristi<br />

<strong>del</strong> 1905 e <strong>del</strong> 1917 s'indebolirono non tanto perché i loro funzionari venivano uccisi dai<br />

rivoluzionari, ma piuttosto perché l'opirnone pubblica era <strong>di</strong>venuta ost<strong>il</strong>e al regime e<br />

perché avevano perduto la simpatia <strong>del</strong>le forze armate.<br />

È anche possib<strong>il</strong>e che forze armate e polizia restino fe<strong>del</strong>i e non abbiano tuttavia <strong>il</strong> potere<br />

<strong>di</strong> costringere gli in<strong>di</strong>vidui ad agire in dati mo<strong>di</strong>. L'impegno e i valori degli in<strong>di</strong>vidui<br />

determineranno la misura in cui essi saranno aperti all'influenza <strong>del</strong> potere altrui o <strong>del</strong>le<br />

istituzioni. Un vegetariano è meno soggetto ai capricci dei prezzi <strong>del</strong>la carne <strong>di</strong> quanto<br />

possa esserlo un carnivoro. Colui che ha poche necessità materiali subirà l'influsso <strong>del</strong>la<br />

pubblicità assai meno <strong>di</strong> colui che ha molte esigenze. Il cristiano che attribuiva maggior<br />

valore alla religione - la quale proibiva l'idolatria - che alla vita stessa non poteva essere<br />

costretto neppure da tutte le legioni romane a rendere onori <strong>di</strong>vini all'imperatore. I<br />

moderni obiettori <strong>di</strong> coscienza che non temano la prigione o altri <strong>di</strong>sagi e neppure la<br />

morte non possono venir obbligati - quale che sia <strong>il</strong> presunto potere <strong>del</strong>lo Stato - a<br />

entrare nell'esercito.<br />

Come de La Boétie fece osservare nel XVI secolo, la ra<strong>di</strong>ce <strong>del</strong>la tirannia sta nella<br />

tendenza <strong>del</strong>la maggior parte degli uomini a <strong>di</strong>ventare schiavi ‛volontari'. Troppo spesso<br />

essi hanno paura perché temono la libertà e la responsab<strong>il</strong>ità; oppure cercano vantaggi<br />

imme<strong>di</strong>ati sottomettendosi a coloro che possono sod<strong>di</strong>sfare i loro desideri <strong>del</strong> momento.<br />

In questo modo si assoggettano alla violenza <strong>del</strong> tiranno, domestico o straniero che sia.<br />

Spesso la loro schiavitù è in parte dovuta alla tendenza ad accettare <strong>il</strong> mito secondo cui la<br />

violenza può portare all'emancipazione umana. Non capiscono che la violenza si associa<br />

sempre alla tirannia e alla schiavitù, e che l'unica speranza <strong>di</strong> libertà e <strong>di</strong> pieno sv<strong>il</strong>uppo<br />

<strong>del</strong>la personalità sta nel rifiuto <strong>del</strong>la violenza e nell'uso <strong>di</strong>sciplinato <strong>di</strong> un potere non<br />

violento.

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