Messaggi in Bottiglia n.9 - Ais Puglia

Spedizione in Abbonamento Postale - Registrazione Tribunale di Bari N° 24 del 28/04/2004 - in caso di mancato recapito, inviare al CMP di BARI
l a r i v i s t a d e l l ’ A I S P u g l i a

Presidente
Vito Sante Cecere
Segreteria AIS Puglia:
D’Ambruoso Giacomo
Maringelli Domenico
Andriolo Veronica
De Marinis Maria Assunta
info@aispuglia.it
DELEGAZIONI
BARI (tutti i comuni della provincia non appartenenti
alle delegazioni Murgia e Svevia)
Raffaele Massa
cell. 348 4203678 - bari@aispuglia.it
MURGIA (comuni di Acquaviva, Alberobello,
Altamura, Casamassima, Castellana Grotte,
Conversano, Gioia del Colle, Turi, Noci, Locorotondo,
Monopoli, Putignano, Santeramo)
Vincenzo Carrasso
Via San Giuseppe, 40 - 70029 Santeramo (BA)
Tel./Fax 080 30230 39 - cell. 368 7137978
vincenzo.carrasso@tin.it - murgia@aispuglia.it
SVEVIA (comuni di Andria, Barletta,
Bisceglie, Canosa, Corato, Margherita
di Savoia, Minervino Murge,
Ruvo d Puglia, San Ferdinando di Puglia,
Spinazzola, Terlizzi, Trani, Trinitapoli)
Dino Saulle - Ristorante U.P.E.P.I.D.D.E.
Vico S. Agnese, 2 - 70037 Ruvo di Puglia (BA)
Tel. 080 3613879 - cell. 347 9114542
- info@upepidde.it
BRINDISI E PROVINCIA
Vito Antonio Giovane
via G. Matteotti, 126 - 72029 Villa Castelli (Br)
Tel./Fax 0831 866445 - cell. 333 4219161
a.giovane@libero.it - brindisi@aispuglia.it
FOGGIA E PROVINCIA
Emanuele Conte
cell. 330326680
conte.emanuele@alice.it foggia@
aispuglia.it
LECCE E PROVINCIA
Pasquino Amedeo
cell. 331 3698835
pasquino2000@tin.it - lecce@aispuglia.it
TARANTO E PROVINCIA
Salvatore Tatullo
Via S. Gigli, 13 - 74024 Manduria (TA)
Tel/Fax 099 9711158 - cell. 338 8436391
saltatullo@libero.it - taranto@aispuglia.it
PER RICEVERE “MESSAGGI IN BOTTIGLIA”
La rivista è inviata gratuitamente a tutti i soci della sezione AIS
Puglia e ad un elenco selezionato di operatori: presidenti regionali
e membri del consiglio nazionale AIS, autorità istituzionali,
giornalisti enogastronomici, ristoratori, imprenditori del settore
agroalimentare. Chi volesse ricevere la rivista, in Italia o all’estero,
può contattare la redazione di Messaggi in Bottiglia all’indirizzo
email: messaggiinbottiglia@aispuglia.it
In caso di mancato recapito e/o di variazione di indirizzo postale, i soci
sono pregati di contattare la segreteria dell’Ais Puglia.
Inoltre, al fine di permettere alla segreteria AIS un tempestivo aggiornamento
del proprio Data Base, si prega di comunicare eventuali variazioni
di indirizzo e-mail.
la rivista dell’AIS Puglia
Registrazione Trib. Bari N. 24 del 28/04/2004
Numero 18/5 - Aprile 2010
Direttore Editoriale
Emanuele CONTE
Direttore Responsabile
Mariano TRIA
Ideazione Marketing, Comunicazione
Edison Consulting - Noci (BA)
Illustrazione Copertina
Vocalia (Antonella Colucci)
Grafica e Impaginazione
Silvano Liuzzi
Supervisione Tecnica
Michele Mastropierro
Foto
Giuseppe Lopriore
Luciana Doronzo
Antonella Colucci
Flickr.com
Fotolia
Stampa
Grafica 080 s.r.l. - Z.I. Via dei Gladioli, 6
70026 Modugno (BA) - Tel. 080 5326000
info@grafica080.com
Redazione
AIS Puglia - via M. Bianchi, 17
70015 Noci (BA) - Tel. 080 4949189
messaggiinbottiglia@aispuglia.it
Referenti Commerciali
Gianni Liuzzi - g.liuzzi@alice.it
Michele Ciniero - info@docmedia.it
Hanno collaborato
Vito Sante Cecere, Emanuele Conte,
Giovanni Mariella, Michele Mastropierro,
Antonio Seccia, Giovanni Liuzzi,
Antonella Baiano, Aldo Specchia,
Giuseppe Baldassarre, Mariano Tria,
Michele Ciniero, Lucia De Pascalis,
Dino Saulle, Manila Benedetto,
Luciana Doronzo, Laera Marica Mauro
Cappabianca, Pietro D’Onghia,
Giulio Mario Capelletti, Federico Valicenti,
Giuseppe Barretta, Alessandro Leo,
Francesco De Carlo, Valentina Novembre.
Elenco Referenti delle Delegazioni
Delegazione Bari Simona Triggiani
Delegazione Brindisi Pierangelo Argentieri
Delegazione Foggia Matteo Tricarico
Delegazione Lecce Aldo Specchia
Delegazione Murgia Giuseppe Baldassarre
Delegazione Svevia Francesco Ricco
Delegazione Taranto Daniele Locascio

Condivido pienamente quel vecchio detto “chi
si loda si imbroda”. Quindi nessuna “imbrodatura”
(permettetemi il termine). Solo un consuntivo.
Ormai il mio mandato di Presidente regionale
dell’A.I.S. Puglia volge al termine, nel prossimo maggio
si svolgeranno le elezioni per nominare un nuovo presidente.
Chiunque esso sia, auguri di buon lavoro. Io
sarò a propormi, non per attaccamento alla poltrona ma
per continuare un lavoro in corso e raggiungere ulteriori
traguardi. Un consuntivo che lascio al giudizio comune.
La Sezione A.I.S. Puglia è cresciuta in modo esponenziale;
abbiamo (non è un plurale maiestatis) realizzato
una serie di corsi e di attività didattiche che hanno portato
la nostra regione ad essere tra le prime dieci d’Italia
per numero di soci. Non siamo più pochi pugliesi, siamo
la Puglia e tanto viene riconosciuto anche a livello
nazionale. Siamo la Puglia, con tutti i suoi pregi e le sue
contraddizioni, ma siamo la Puglia. Siamo cresciuti non
solo numericamente, ma anche, sopra ogni cosa, qualitativamente.
Ormai disponiamo, a livello di regione, di
un autonomo corpo docente. Lo scorso plurididattico è
stato l’ennesimo momento di formazione e crescita dei
nostri soci, altre e nuove professionalità che arricchiranno
la nostra Sezione.
Abbiamo proposto, a livello nazionale, l’immagine della
regione in contesti di tutto rispetto. Gemellaggi con
altre regioni, vedi la Puglia in Veneto. Collaborazioni
ed iniziative in sedi di prestigio, iniziative uniche nel
loro genere, vedi “Dolce Puglia” e “Spumanti di Puglia”.
Non abbiamo dimenticato i nostri colleghi neanche nei
Messaggio da Vito Sante CECERE
momenti difficili, siamo stati solidali con l’Abruzzo,
abbiamo a quella regione dedicato una serata di conoscenza
e beneficenza. Le pubbliche amministrazioni,
regioni, province, comuni hanno sempre trovato in noi
soggetti professionali e collaborativi tanto da ritenerci
punti fissi di riferimento per le loro iniziative sia a livello
nazionale che internazionale.
Non da poco la collaborazione con l’associazione pugliesi
nel mondo, abbiamo portato la nostra Puglia ai
pugliesi sparsi nel mondo. Non da poco la costante presenza
al banco d’assaggio dell’enoteca di Puglia al Vinitaly.
Superati alcuni momenti, che è giusto ci siano,
tutte, dico tutte le delegazioni hanno dato il massimo
per poter essere presenti sul territorio.
Abbiamo una sede stabile ed una segreteria funzionante
e funzionale, aiuto e riscontro sicuro per tutti i soci.
Continue attività di approfondimento didattico ed associativo.
Termino,posso aver dimenticato qualcosa, ma
non posso riportare tutto, tanto si è fatto, difficile portare
il conto. Non “imbroda tura”ma un piccolo elenco
del lavoro svolto,lavoro che non si sarebbe potuto attuare
senza la indispensabile collaborazione di tutti i soci ai
quli rivolgo un sentito ringraziamento. Molto ancora è
da fare, mi auguro di poter ultimare il lavoro iniziato e
poter fare ancora meglio e di più nel prossimo mandato
per il quale mi proporrò.
Vito Sante Cecere
Presidente AIS Puglia
3

di Sancipriani Nicola e Saverio e Indraccolo N. Bruno s.n.c.
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la rivista dell’AIS Puglia
3 Messaggio da Vito Sante Cecere
7 Messaggi dai direttori: Emanuele Conte e Mariano Tria
9 La Puglia al Vinitaly 2010: il calendario degli eventi
12 Puglia in Rosè - Messaggio da Luciana Doronzo
14 Il Padiglione 10 della Regione Puglia al Vinitaly
19 Profilo delle Cantine pugliesi al Vinitaly 2010
48 Nessuna crisi per i viaggi di Bacco in Italia - Messaggio dalla redazione
49 Accademia dell’enogastronomia pugliese - Messaggio da Gianni Mariella
50 Prendiamo i turisti per la gola - Messaggio da Luciana Doronzo
52 Le Enoteche Regionali - Messaggio da Lucia De Pascalis
54 I Vitigni Tradizionali Minori Pugliesi - Messaggio da Giuseppe Baldassare
58 Tuccanese: un Sangiovese Brunello made in Puglia - Messaggio da Mauro Cappabianca
59 Degustazioni
61 Dolce Puglia caput mundi - Messaggio da Manila Benedetto
64 Parola di enologo - intervista a Leonardo Palumbo - Messaggio da Pietro D’Onghia
67 Marchi di Qualità dei Prodotti Vitivinicoli - Messaggio da Antonietta Baiano
69 Vini varietali e preferenze dei consumatori - Messaggio da Antonio Seccia
71 Come abbinare cibo e vino? - Messaggio da Michele Mastropierro
74 Vino e Salute - Messaggio da Giuseppe Baldassare
77 “Puglia Wine & Land” - Messaggio da UFFICIO STAMPA Tirso
78 Dall’Oste al Sommelier - Messaggio da Federico Valicenti
80 L’Olio extravergine d’oliva “Terra d’Otranto” DOP - Messaggio da Giulio Mario Cappelletti
82 Farinella: la “polvere” preziosa - Messaggio da Giuseppe Barretta
84 Fammi povero e ti rendo ricco - Messaggio da Luciana Doronzo
87 Birranova: artigianale come mille anni fa - Messaggio da Manila Benedetto
90 Libera Terra Puglia - Messaggio da Alessandro Leo
91 2010, l’anno della w.w.wine-economy? - Messaggio da Francesco De Carlo e Valentina Novembre
94 Il Public Speaking del Sommelier - Messaggio da Mariano Tria
95 Prima di tutto il Servizio - Messaggio da Dino Saulle
96 Le delegazioni: il Cuore pulsante
106 Letti in un sorso
108 Ancora un premio ad un campione foggiano - Messaggio da Emanuele Conte
109 La Ricetta
110 News dal mondo
113 Il Centellino: news dalle aziende
SOMMARIO
5

Emanuele Conte
Direttore Editoriale
Mariano Tria
Direttore Responsabile
messaggiinbottiglia@aispuglia.it messaggiinbottiglia@aispuglia.it
Non potevamo mancare. Non potevamo non esserci.
Abbiamo, come al solito, unito i nostri intenti e
grazie anche all’indispensabile aiuto della regione
Puglia, saremo presenti con un nuovo numero della nostra
rivista al prossimo Vinitaly.
Una serie di lavori che si concentrano sulla conoscenza di
quelli che, con un termine non bello, vengono definiti “vitigni
minori”. In base a quale classifica?
Abbiamo voluto proporre alcuni prodotti della nostra terra,
alcuni vini sicuramente meno conosciuti, ma proprio per
questo meritevoli di una riscoperta.
Niente lodi precostituite, né campanilismi, solo un modo per
dire…ci sono. Ai nostri lettori, ai nostri soci lo sprone, la curiosità
alla conoscenza. Ai produttori un grazie per non aver
disperso questo grande ulteriore patrimonio vitivinicolo, tutto
legato al territorio, alle nostre tradizioni, alla nostra storia.
Maggiore spazio agli approfondimenti, alle delegazioni, che
con la loro incessante attività svolgono un lavoro di primaria
importanza, la loro presenza sul territorio è indispensabile e
fruttuosa. Un piccolo, piccolo riconoscimento al lavoro della
redazione, caparbia e volenterosa, un grazie a tutti i collaboratori,
un plauso al raggiungimento di un risultato unico
nel suo genere. La stipula di un protocollo di collaborazione
con l’Università di Foggia ed in particolare con la Facoltà di
Agraria ed il corso di laurea in enologia. Come scelta editoriale
abbiamo adottato la decisione di non riportare i titoli
accademici, ma giusto per la cronaca lo scorso numero erano
presenti le firme di ben cinque docenti universitari tra Bari
e Foggia e, dulcis in fundo, quella di un Magnifico Rettore.
Ci impegnamo, con l’aiuto di tutti, a fare ancora meglio.
Messaggio dai DIRETTORI
Che gran bella visibilità per l’AIS Puglia... da Roma,
nei mesi scorsi, a Verona, oggi, tanti chilometri di
successo per i vini e le eccellenze della nostra regione.
Da Roma, caput mundi, alla città di Giulietta e Romeo,
nell’arena dei vini. In entrambi i casi sul palcoscenico della
storia, a cui tutto il mondo guarda da sempre.
Per l’AIS Puglia, recitare da protagonista, a Roma, con Dolce
Puglia, è stato motivo di grande soddisfazione e orgoglio.
Senza alcun provincialismo ma con l’umiltà di chi ci teneva
a far “bella figura”. Un plauso alla Delegazione Murgia da
parte di tutta la redazione di Messaggi in Bottiglia per l’impegno
a vantaggio del territorio della Puglia enogastronomica e
turistica, con l’augurio che dalla loro intersezione scaturiscano
nuove opportunità di sviluppo. E ora il Vinitaly, a cui la
Puglia si presenta con il miglior “Bacco”, per promuovere il
suo “Tacco”, in cui “Venere” è la bellezza di una terra baciata
dal sole. Un amore multisensoriale per una regione che ha il
dovere di crescere ma su cui incombe il termine più utilizzato
e abusato di questo periodo: recessione.
Ormai si utilizza più la parola crisi che ciao… Il “clima” nazionale,
di certo, non aiuta. Si ha la sensazione di vivere in
perenne attesa...che qualcosa cambi, migliori.
Tutti negativi, al punto che anche chi ottiene buoni risultati
si lamenta… per scaramanzia. Come già scritto in un altro
editoriale, reagiamo con l’azione.
Perchè non è vero che “volere è potere”. Voler agire e poi agire
davvero è potere. Tutti insieme, nel nome del brand Puglia.
7

Messaggio dall’ Ufficio Stampa REGIONE PUGLIA - Area Politiche per lo Sviluppo Rurale
La Puglia al Vinitaly 2010
Il calendario degli eventi
Ogni giorno nel Padiglione 10 la Puglia vi aspetta con
un ricco programma di incontri, degustazioni, workshop,
laboratori, giochi, light lunch. Dalla Daunia alle
Murge, dalla Messapia alla Valle d’Itria, fino al Salento,
opinion leader, giornalisti, buyer, enoturisti, appassionati
gourmet potranno così scoprire la varietà e le peculiarità
dei vini e dei vitigni pugliesi, in un affascinante percorso
fra i suoi territori vitivinicoli più rappresentativi.
GIOVEDì 8 APRILE
Area “Enoteca dei vini di Puglia”
Puglia.
Area “Osteria Vino & Cibo”
dalla Daunia alla Murgia barese” in abbinamento ai vini e
all’olio extravergine d’oliva del territorio.
Una gastronomia, fiore all’occhiello della zona, che attinge a
una tradizione che unisce materie prime d’eccellenza, di origine
prevalentemente rurale, a interpretazioni in chiave moderna.
Con la partecipazione dello chef Michele Rotondo. A
cura di Slow Food Puglia.
Area “Vino & Comunicazione”
degustazione con opinion leader e giornalisti della stampa
specializzata. A cura di Movimento Turismo del Vino Puglia.
Area “Vino & Territorio”
dal giornalista Franco Ziliani. A cura dell’associazione Buona
Puglia.
gusto dedicato all’olio extravergine d’oliva. A cura di Slow
Food Puglia
zione
guidata. A cura di Slow Food Puglia. “Vino Rosato” è
sinonimo di Puglia e di un bere che oggi si impone ovunque
per freschezza, fragranza e agilità. In abbinamento a focacce
e salumi di Puglia.
a cura di ONAV Puglia. Un percorso intrigante tra i bianchi
emergenti tra peculiarità ampelografiche e adattamenti territoriali.
Focus su Bombino Bianco, Falanghina, Greco, Fiano Minutolo,
Verdeca, Malvasia Bianca e le rarities della Valle d’Itria.
VENERDÌ 9 APRILE
Area “Enoteca dei vini di Puglia”
Puglia.
Area “Osteria Vino & Cibo”
del Salento” in abbinamento ai vini e all’olio extravergine
d’oliva del territorio. Il Salento è l’estrema penisola orientale
d’Italia, compresa tra due mari, lo Jonio e l’Adriatico. Lo
speciale microclima, la natura dei territori, la pescosità dei
fondali ma anche gli scambi culturali hanno determinato
una gastronomia locale unica ed originale, identitaria e nello
stesso tempo piena di contaminazioni. Con la partecipazione
dello chef Michele Rotondo. A cura di Slow Food Puglia.
Area “Vino & Comunicazione”
degustazione con opinion leader e giornalisti della stampa
specializzata. A cura di Movimento Turismo del Vino Puglia.
Area “Vino & Territorio”
scari,
partecipanti al master universitario in Cultura del Cibo
e del Vino. Degustazione di vini ottenuti dai vitigni autoctoni
più rappresentativi della Puglia. Presentano Stefano Carboni
e Vittoria Cisonno. In collaborazione con Movimento Turismo
del Vino Puglia.
trend in crescita”. Intervengono: Dario Stefàno, assessore alle
risorse agroalimentari della Regione Puglia - Donatella Cinelli
Colombini, fondatore del Movimento Turismo del Vino Italia
- Vittoria Cisonno, presidente Movimento Turismo del Vino
Puglia
in bottiglia”, laboratorio del gusto dedicato a due vitigni portabandiera
di una tradizione enologica che ha saputo cogliere
le sfide della modernità e proporre i “warm climates wines”
come protagonisti di una espressione che coniuga potenza ed
eleganza, senza rinunciare a un indissolubile legame con il
territorio. A cura di Slow Food Puglia.
di oliva” e premiazione degli “Extra Top 2010”, con la partecipazione
degli autori e dei produttori presenti al Sol.
ONAV Puglia.
9

10
Potenza ed eleganza trionfano in un panorama di tipicità unico:
il valore aggiunto del terroir di Puglia. Focus su Nero di
Troia, Aglianico, Primitivo di Gioia, Primitivo di Manduria,
Sussumaniello Ottavianello, Negroamaro e Malvasia Nera.
SABATO 10 APRILE
Area “Enoteca dei vini di Puglia”
Puglia.
dell’ambiente: il caso Puglia”. Intervengono: Dario Stefàno,
assessore alle risorse agroalimentari della Regione Puglia.
Area “Osteria Vino & Cibo”
dalla Valle d’Itria alla Bassa Murgia” in abbinamento ai vini e
all’olio extravergine d’oliva del territorio.
Terra aspra e nello stesso tempo generosa, la Puglia centrale
che si protende verso l’Arco Jonico non smette mai di stupire
i visitatori e gli stessi abitanti. Forni in pietra, pascoli ricchi di
erbe profumate, consentono di preparare piatti straordinari.
Con la partecipazione dello chef Michele Rotondo. A cura di
Slow Food Puglia.
al Salento”, laboratorio del gusto dedicato all’olio extravergine
d’oliva sul tema. A cura di Slow Food Puglia.
Area “Vino & Comunicazione”
degustazione con opinion leader e giornalisti della stampa
specializzata. A cura di Movimento Turismo del Vino Puglia.
Area “Vino & Territorio”
nizzato
da Veronafiere con il coordinamento del Movimento
Turismo del Vino Puglia.
DOMENICA 11 APRILE
Area “Enoteca dei vini di Puglia”
Area “Osteria Vino & Cibo”
laboratorio del gusto con vini abbinati a due piatti preparati
dallo chef.
Una rassegna per fare il punto della evoluzione qualitativa e
stilistica delle produzioni a base di questo vitigno che è diventato
la varietà autoctona a bacca scura di riferimento della
Puglia centro-settentrionale. A cura di Slow Food Puglia.

ed interpretazioni”, laboratorio del gusto con vini abbinati a
una selezione di formaggi stagionati.
Degustazione di alcune delle bottiglie più emblematiche pro-
Manduria (TA) in cui il “vitigno blu” si è insediato. A cura di
Slow Food Puglia
Area “Vino & Comunicazione”
degustazione con opinion leader e giornalisti della stampa
specializzata. A cura di Movimento Turismo del Vino Puglia.
Area “Vino & Territorio”
di O.N.A.V. Puglia.
Intervengono: Dario Stefàno, assessore alle risorse agroalimentari
della Regione Puglia - Prof. Giorgio Calabrese, nutrizionista,
presidente ONAV Italia - Vito Intini, Propresidente ONAV
Italia - Enzo Scivetti, Delegato Regionale Onav Puglia - Guido
Montaldo, Giornalista, Responsabile Sito Web ONAV.
speciale “caccia al tesoro” fra i vini e i vitigni di Puglia per
scoprire, divertendosi, le note olfattive dei più noti vitigni
autoctoni pugliesi: Negroamaro, Nero di Troia, Primitivo.
A cura di Movimento Turismo del Vino Puglia.
LUNEDÌ 12 APRILE
Area “Enoteca dei vini di Puglia”
Area “Vino & Territorio”
pugliesi incontrano soci e amici dell’Ais Italia. A cura di Ais Puglia.
Il programma è consultabile anche sul sito internet www.
vinidipuglia.com interamente dedicato alla promozione del
comparto vitivinicolo pugliese, dove troverete news aggiornate,
tutte le informazioni su produttori, gli eventi, le fiere e le
iniziative regionali.
Nei giorni del Vinitaly, i Vini di Puglia sono anche:
nell’area “Vino & comunicazione”, spazio a disposizione di
testate giornalistiche, emittenti televisive e radiofoniche per
realizzare “speciali Vinitaly”, interviste, mini talk-show
nell’Osteria Vino & Cibo”, mostra permanente “Gusto Arte”
con istallazioni artistiche ispirate ai vitigni autoctoni realizzate
per l’assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione
Puglia da otto artisti pugliesi a cura della Galleria Bonomo di
Bari nei pressi del desk info proiezione delle etichette e del
reportage fotografico realizzato da Marco Pavan nell’ambito
della seconda edizione del concorso di etichette artistiche per
vini d’autore “Passaporto di Bacco”. Sabato 10 aprile, alle ore
21.00, presso Palazzo della Gran Guardia “La Puglia in Rosè”,
evento speciale a cura dell’Accademia Italiana della Vite e del
la serata, animata da Fede e Tinto, conduttori di Decanter
Rai2, sarà presentato il volume “Storia Regionale della vite e
del vino”, curato dalla stessa Accademia. All’evento parteciperanno
giornalisti, esperti del settore e produttori. Al termine,
degustazione della migliore produzione di vini rosati.

12
Puglia in Rosè
La guida ai vini rosati pugliesi
in “prima serata” al Vinitaly
Dopo il dietrofront comunitario del giugno 2009
sui vini rosati da taglio, ottenuti da una miscela
di bianchi e rossi, anche i produttori pugliesi di
qualità possono tirare un sospiro di sollievo. Il ripensamento
europeo è stato indotto dall’azione di lobbying congiunta
dei Paesi maggiormente interessati alla produzione dei rosé
tradizionali, Francia, Italia e Spagna in testa, contrari all’immissione
in commercio di vini da taglio di colore rosa, più
economici ma non autentici, in grado tra l’altro di confondere
il consumatore sulla reale natura del prodotto.
La questione ha avuto il merito di creare nuove attenzioni
attorno a una tipologia di vini riscoperta e rivalutata negli
ultimi anni, tanto che adesso le associazioni di categoria di
Italia, Spagna, Francia e Portogallo stanno pensando a una
sorta di «rosé day» europeo.
La rinascita dei rosati è un fenomeno emerso con chiarezza
in Europa negli ultimi anni anche se dati in merito sono
difficili da recuperare.
Secondo i dati Vinexpo/Iwsr 2009 i consumi di vini rosati
in Italia dal 2003 al 2007 sono cresciuti del 20,59%, molto
di più rispetto all’aumento che si è verificato a livello mondiale
(+12,96%).
In Italia i consumi sono in leggero rialzo, in Francia il mercato
è impazzito in favore di questo vino, avendo i consumi
di rosato superato quelli dei bianchi. In base ai dati forniti
dall’ultimo OIV di Parigi, lo scorso mese di marzo, l’Italia
nei tre paesi di maggiore richiesta di vino rosato, rappresenta
l’8,2% del mercato Belga (quando la Francia rappresenta
sul mercato belga il 61%), in Olanda solo l’1,4% di tutti i
fornitori mondiali (a fronte di un ben 42% della Francia)
e infine in Gran Bretagna il 4,4% per l’Italia contro il 51%
addirittura degli USA. Quindi, si può dedurre che all’estero
non siamo nessuno pur costituendo il 21% della produzione
mondiale, molto probabilmente a causa di scarsa comunicazione
e poco valida promozione.
Altro fenomeno da tenere in considerazione è la forte crescita
del numero di donne che si avvicinano al vino, soprattutto
fra i 35 e 45 anni, single e amante degli Spumanti rosati
(oltre il 55% delle intervistate). Il vino rosato, in un anno,
ha raddoppiato i consumi negli Usa e in Inghilterra.
Lo Spumante Rosè Brut sarà il vino effervescente più richiesto
nei prossimi anni, perché più ricco di aromi, con un
ampio abbinamento a tavola, ideale come aperitivo, colore
accattivante. Di recente Federdoc ha diffuso alcune stime
sul mercato Ue secondo cui i rosati rappresentano l’8% della
produzione mondiale di vino. Il 75% dei rosati è prodotto
in Europa e la Francia, con 5,9 milioni di ettolitri nel
2006, è il primo Paese produttore.

Seguito da Italia
(4,5 milioni di
ettolitri), Spagna e
Stati Uniti (con 3,8
milioni ciascuno).
La Puglia, insieme
all’Abruzzo, alla Calabria
con il Cirò in versione rosé,
il lago di Garda con il Bardolino
Chiaretto Doc e altre ancora, sono le
aree particolarmente vocate alla produzione
di vini rosati.
IL FENOMENO ROSÈ IN PUGLIA
Oltre 50 milioni di euro di valore al consumo, una
produzione stabile negli ultimi tre anni, che si aggira
sui 10 milioni di bottiglie, un contributo del 30% al
Pil delle aziende vitivinicole. Questi sono i dati della
produzione dei vini rosati in Puglia.
Tremilionicinquecento le bottiglie di vini rosati a Denominazione
di Origine Controllata che rappresentano
circa il 7 % della produzione complessiva dei vini
pugliesi di qualità.
Tra le zone rinomate ove si produce vino rosato
vi sono quella del Castel del Monte, e
del Salento.
Partendo dal nord della Puglia
le tipologie di vini DOC prodotte
sono: San Severo Rosato,
Castel del Monte Rosato,Gioia
del Colle Rosato, Brindisi Rosato,
Lizzano Rosato, Lizzano
Messaggio da Luciana DORONZO
Negramaro Rosato,
Squinzano
Rosato, Salice Salentino
Rosato, Nardò
Rosato, Leverano Rosato,
Galatina Rosato.
Prima i rosati si producevano
quasi esclusivamente come Igt e
vini da tavola, ma con il passaggio
alla Doc le produzioni sono cresciute in
qualità e la quantità si è pressoché stabilizzata.
Il Castel del Monte Doc viene prodotto nella tipologia
rosato con l’impiego del Bombino nero, il vitigno
principe dell’area, che conferisce al vino un colore dalle
sfumature violacee e una buona acidità.
Un altro vitigno principe nella produzione di rosati pugliesi
è il Negroamaro, tipico del Salento, altro grande
polo produttivo dei rosati, che s’identifica in particolare
con la provincia di Lecce, terra del famoso «Five Roses»
di Leone de Castris. Le Doc della provincia leccese sono
7.
Secondo i dati della Camera di Commercio di Lecce
la produzione dei vini DOC rosati si è attestata sui
780.000 litri. Il trend per la vendemmia 2009, in attesa
di completare le certificazioni, pur se
in quantità risulterà inferiore, per
una riduzione generale della
produzione, in rapporto percentuale
risulta attestarsi ad
un + 10% rispetto alla vendemmia
2008.
13

14
Il Padiglione 10 della
Regione Puglia al Vinitaly

RAGIONE SOCIALE BOX ISOLA CITTÀ SITO INTERNET
AZ. AGR. BIOLOGICA NATALINO DEL PRETE 25 H5 S.Donaci (BR)
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ANGIULI DONATO 2 B1/C1/D1 Adelfia (BA) angiulivinicola@libero.it
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Aderente al Consorzio per la promozione del Rosso DOC Cerignola 53 G3/G4 Cerignola (FG) www.anticaenotria.it
AZ.AGR.CEFALICCHIO
aderente al Consorzio di promozione agroalimentare Puglia Naturale 60 G3/G4 Canosa (BA) www.cefalicchio.it
COOP. RISVEGLIO AGRICOLO SPA 72 G2 Brindisi (BR) www.cantinerisveglio.com
AZIENDA AGRICOLA MASSERIA GIUMMETTA 49 F5 Montalbano di Fasano (BR) masseriagiummetta@tiscali.it
AZ.AGR.FRANCO DI FILIPPO 41 C2 Trani (BA) www.moscatotrani.it
TERRANOSTRA SRL 41 C2 Corato (BA) www.terranostra-corato.it
AZ. AGR. GIULIANI RAFFAELE 8 B6/C6/D6 Turi (BA) info@vitivinicolagiuliani.com
AZIENDA AGRICOLA MELILLO 16 E6/F6/G6 Villa Castelli (BR) www.melillo.biz
AZ.AGR.PASQUALE PETRERA “FATALONE” 33 E1/F1/G1 Gioia del Colle (BA) www.fatalone.it
AZIENDE AGRICOLE PRIMIS 35 E1/F1/G1 Stornarella (FG) www.primisvini.com
BIOAGRICOLA MARCHESANA 29 H2 Gioia del Colle (BA) biomargioia@gmail.com
BOSCO Soc. Coop. Agr. - GRUPPO DE PADOVA 28 H2 Avetrana (TA) www.gruppodepadova.com
BOTRUGNO SERGIO AZ. VITIV. 3 B1/C1/D1 Brindisi (BR) www.vinisalento.com
BUONA PUGLIA, gusto da visitare 40 C2 Molfetta (BA) www.buonapuglia.eu
CALOSM Sas dei F.lli Calò 32 E1/F1/G1 Tuglie (LE) www.calosm.it
CANTINA E OLEIFICIO SOCIALE DI LIZZANO
“L. Ruggieri Soc. Coop. Agr. 4 B1/C1/D1 Lizzano (TA) www.cantinelizzano.it
CANTINA COOP. RIF. FOND. ACLI 48 E5 Andria (BA) www.vignuolo.it
CANTINA SOC. LUCA GENTILE Soc. Coop. 52 G5 Cassano delle Murge (BA) www.cantinagentile.it
CANTINA SOCIALE CELLINESE SOC.COOP. 20 H5 Cellino San Marco (BR) www.cantinacellinese.it
LOCOROTONDO MARE MAGNUM 31 bis E1/F1/G1 Locorotondo (BA) www.locorotondodoc.com
CANTINA SOCIALE SAMPIETRANA 61 F3/F4 S.Pietro Vernotico (BR) www.cantinasampietrana.com
CANTINE BALDASSARRE 12 E6/F6/G6 Sandonaci (BR) www.cantinebaldassarre.it
CANTINA DIOMEDE
aderente al Consorzio di promozione agroalimentare Puglia Naturale 58 G3/G4 Canosa (BA) www.duelmvini.it
CANTINE FERRI SRL 36 E1/F1/G1 Valenzano (BA) www.cantineferri.it
CASA VINICOLA SANPAOLO
Aderente al Consorzio per la promozione del Rosso DOC Cerignola 54 G3/G4 Manfredonia (FG) www.casavinicolasanpaolo.it
CASA VINICOLA VALLE DELL’ELCE 19 H5 Poggio Imperiale (FG) info@valledellelce.it
AGRICOLA CANNITO FRANCESCO 19 H5 Grumo Appula (BA) www.agricolacannito.it
Az. Agricola GIOVANNI TANNOJA 19 H5 Corato (BA) info@tenutapedale.it
15

16
RAGIONE SOCIALE BOX ISOLA CITTÀ SITO INTERNET
CHIAROMONTE NICOLA 15 E6/F6/G6 Acquaviva delle Fonti (BA) nicola.chiaromonte@tin.it
COLLI DELLA MURGIA S.S. 51 G5 Gravina in Puglia (BA) www.collidellamurgia.it
CONSORZIO CIPEB EXPORT 31 E1/F1/G1 Grottaglie (TA) www.cipebexport.com
CONSORZIO CAPOLEUCA Soc. Cons. arl 44 C2 Ugento (LE) www.labbate.it
CONSORZIO TUTELA VINI DOC
Brindisi e DOC Squinzano 42 C2 Brindisi (BR) brindisisquinzanodoc@libero.it
CONSORZIO SALICE SALENTINO 42 C2 Salice Salentino (LE) salicesalentinodoc@libero.it
COMUNE DI ORSARA DI PUGLIA 34 E1/F1/G1 Orasara di Puglia (FG) orsara.ragioneria@virgilio.it
ERARIO Soc. Coop. Agricola 21 H5 Manduria (TA) www.agricolaerario.it
G.M. VINI SRL 7 B6/C6/D6 Carosino (TA) www.gmvini.it
L’ANTICA CANTINA
Cantina Sociale Cooperativa di San Severo 9 B6/C6/D6 San Severo (FG) www.anticacantina.it
LEONE FRANCESCO MASSIMO 30 H2 Foggia (FG) www.leone massimo.com
NICO CASA VINICOLA 14 E6/F6/G6 Castellaneta (TA) www.nicocasavinicola.it
PRUVAS Soc. Coop. Agr. 26 H2 Grottaglie (TA) info@pruvas.it
CASA VINICOLA ZAURITO 69 F2 San Donaci (BR) www.sanchirico.net
SOCIETÀ AGRICOLA COLLE PETRITO
aderente al Consorzio di promozione agroalimentare Puglia Naturale 59 G3/G4 Minervino Murge (BA) www.collepetrito.it
SOCIETÀ COOPERATIVA SAN PAOLO - TUTURANO 67 F2 Tuturano (BR) www.vinisanpaolo.it
TENUTA MERICO 70 F2 Otranto (LE) ww.tenutamerico.it
TENUTE GIROLAMO 57 G2 Martina Franca (TA) www.tenutegirolamo.it
TERRE DI SAVA SRL 13 E6/F6/G6 Sava (TA) www.terredisava.it
TORMARESCA SRL 39 C2 Minervino Murge (BA) www.tormaresca.it
UNIONE AGRICOLA DI MELISSANO Soc Coop. 27 H2 Melissano (LE) www.unioneagricola.it
VIGNE DI RASCIATANO 1 B1/C1/D1 Barletta (BA) www.rasciatano.com
VIGNETI REALE SRL 68 F2 Lecce (LE) www.vignetireale.it
VINICOLA RESTA di Resta Vincenzo & Luigi Sas 43 C2 Squinzano (LE) www.vinicolaresta.it
CANTINA COOPERATIVA SALICE SALENTINO 62 F3/F4 Salice Salentino (LE) www.cantinasalicesalentino.it
CANTINA COOP. DOLCE MORSO 50 G5 Mottola (TA) www.dolcemorso.it
PALAMÀ - “VINI DEL SALENTO” 47 D5 Cutrofiano (LE) www.vinicolapalama.com
VINICOLA SAVESE SNC 46bis C3/C4 Sava (TA) www.vinipichierri.com
I PASTINI SRL 22 H3/H4 Locorotondo (BA) www.ipatini.it
L’ASTORE MASSERIA 6 B1/C1/D1 Cutrofiano (LE) www.lastoremasseria.it
PODERE BELMANTELLO
Azienda Agrobiologica Aderente al Consorzio
per la promozione del Rosso DOC Cerignola 55 G3/G4 Cerignola (FG) www.belmantello.it
Oleificio E Cantina della Rif. Fondiaria di Massafra
BUONGUSTOITALIA FOOD & BEVERAGE Srl 23/24 H3/H4 Massafra (TA) www.buongustoitalia.it
CANTOLIO MANDURIA SCA 37/38 C2 Manduria (TA) www.cantolio.it
CASTELLO MONACI SRL 65/66 H5 Salice Salentino (LE) www.giv.it
IONIS SRL 10 /11 B6/C6/D6 Martina Franca (TA) info@ionisvini.com
PIRRO VARONE Soc.Agr. Srl 63/64 F3/F4 Manduria (TA) www.pirrovarone.com
Soc. Coop. Agr. FORTORE a r.l. 45/46 C5 Torremaggiore (FG) www.fortore.it
TERRE FEDERICIANE Srl 17/18 H5 San Severo (FG) www.cantineterrefedericiane.it

RAGIONE SOCIALE ISOLA CITTÀ SITO INTERNET
AZ. AGR. ANGELINI E 3/E 4 Martina Franca (TA) www.poderiangelini.com
AGRIBON Srl - CANTINA ALBEA D 4 Alberobello (BA) www.albeavini.com
AGRICOLA VALLE DELL’ASSO G 2 Galatina (LE) www.valleasso.it
AGRICOLE RIZZELLO SPA F 2 Cellino S.Marco (BR) www.agricolerizzellospa.com
ANTICA MASSERIA DEL SIGILLO SRL D 3/D 4 Guagnano (LE) www.vinisigillo.net
APOLLONIO CASA VINICOLA SRL E 2 Monteroni di Lecce (LE) www.apolloniovini.it
PASSALACQUA VALENTINA
aderente al Consorzio Biofattorie del BEN ESSERE C 5 Apricena (FG) www.passalacquagroup.it
AZIENDA AGRICOLA SANTA LUCIA E 3/E 4 Corato (BA) www.vinisantalucia.com
VILLA SCHINOSA - AZIENDA AGRICOLA SCHINOSA F 3/F 4 Trani (BA) www.villaschinosa.it
AZIENDA AGR. VITIV. BONSEGNA ALESSANDRO E 3/E 4 Nardò (LE) www.vinibonsegna.it
AZ. AGR. TAURINO COSIMO C 3/C 4 Guagnano (LE) www.taurinovini.it
AZ.AGR.NAPPI SRL “CANTINE SPELONGA” B6/C6/D6 Stornara (FG) www.dymmy.it/cantinespelonga
Azienda Agraria DUCA CARLO GUARINI S.s. C 5 Scorrano (LE) www.ducacarloguarini.it
AZIENDA AGRARIA PAOLO PETRILLI F 3/F 4 Lucera (FG) lamotticella@libero.it
AZIENDA AGRICOLA ALBERTO LONGO
aderente al Consorzio di promozione agroalimentare Puglia Naturale G 3/G 4 Lucera (FG) www.albertolongo.it
AZIENDA AGRICOLA CONTE ONOFRIO SPAGNOLETTI ZEULI E 5 Andria (BA) www.contespagnolettizeuli.it
AZIENDA AGRICOLA CONTI ZECCA F 3 Leverano (LE) www.contizecca.it
AZIENDA AGRICOLA PETRELLI GIOVANNI F 2 Carmiano (LE) www.cantinapetrelli.com
AZIENDA VINICOLA CANTELE SRL E 2 Lecce (LE) www.cantele.it
AZIENDA VINICOLA RIVERA C 2 Andria (BA) www.rivera.it
BARSENTO SPA H 3/H 4 Noci (BA) www.cantinebarsento.it
CONSORZIO PER LA TUTELA DEL VINO DOC “ROSSO BARLETTA” C 3/C 4 Barletta (BA) www.cantinabarletta.it
CANTINA SOCIALE DI BARLETTA C3/C4 Barletta (BA) www.cantinabarletta.it
CANTINE DELLA BARDULIA
Cantina Coop.Coltivatori Diretti Soc.Coop. C3/C4 Barletta (BA) www.cantinacoltivatoridiretti.it
CANTINA SOC. COOP. DI COPERTINO Soc.Coop.Agr. G 5 Copertino (LE) www.cupertinum.it
CANTINA SOC. COOP. LOCOROTONDO SCARL E 4 Locorotondo (BA) www.locorotondodoc.com
CANTINA SOCIALE COOP. DI LEVERANO “VECCHIA TORRE” E 3/E 4 Leverano (LE) www.cantinavecchiatorre.it
CANTINA SOCIALE COOP. DI SAN DONACI Soc.Coop.Agr. E 3/E 4 San Donaci (BR) amministrazione@cantinasandonaci.eu
CANTINE CARPENTIERE di Carpentiere Luigi E 3/E 4 Barletta (BA) www.cantine carpentiere.it
CANTINE DE FALCO F 3/F 4 Novoli (LE) www.cantinedefalco.it
CANTINE DEL COLLE aderente al Consorzio Murgia in Puglia C 5 Santeramo (BA) www.cantinedelcolle.it
CANTINE DI MARCO SRL E 2 Martina Franca (TA) www.cantinedimarco.it
CANTINE DUE PALME Soc. Coop. Agr. D 2 Cellino S. Marco (BR) www.cantineduepalme.it
CANTINE MIALI SRL aderente al Consorzio Valle d’Itria G 5 Martina Franca (TA) www.cantinemiali.com
CANTINE SANTA BARBARA D 3/D 4 San Pietro Vernotico (BR) www.cantinesantabarbara.it
CANTINE SOLOPERTO SRL C 3/C 4 Manduria (TA) www.soloperto.it
CANTORE DI CASTELFORTE SRL F 3/F 4 Manduria (TA) www.cantoredicastelforte.it
CASTEL DI SALVE SRL F 3/F 4 Depressa (LE) www.casteldisalve.com
CONSORZIO PRODUTTORI VINI E MOSTI ROSSI SCA E 3/E 4 Manduria (TA) www.cpvini.com
COOP. AGRICOLA PLINIANA SCA D 3/D 4 Manduria (TA) www.cantinepliniana.it
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RAGIONE SOCIALE ISOLA CITTÀ SITO INTERNET
COOPERATIVA PRODUTTORI AGRICOLI SCA S.PANCRAZIO E6/F6/G6 S.Pancrazio Sal.no (BR) www.cantinasanpancrazio.it
FEUDI DI SAN MARZANO SRL E 5 San Marzano (TA) www.feudisanmarzano.it
FEUDI DI GUAGNANO SRL D 5 Guagnano (LE) www.feudidiguagnano.it
IL TORCHIO VINI DEL SALENTO C 5 Salice Salentino (LE) www.iltorchiovini.it
ANTICA CASA VINICOLA LEUCI LUCIO E 3/E 4 Guagnano (LE) www.vinileuci.it
MOCAVERO AZIENDA VINICOLA SAS E 3/E 4 Arnesano (LE) www.mocaverovini.it
MOTTURA Srl F 5 Tuglie (LE) www.motturavini.it
PROVINCIA DI TARANTO - Assessorato Agricoltura e Attività Produttive G 2 Taranto (TA) www.provincia.taranto.it
CIGNOMORO SRL D 3/D 4 Taranto (TA) www.cignomoro.it
SAN MARTINO Srl Az. Vinicola D 5 Martina Franca (TA) www.coluccivini.com
SANTI DIMITRI AZIENDA AGRICOLA di Vincenzo Vallone F 5 Galatina (LE) www.santidimitri.it
SCHOLA SARMENTI (TERRULENTA SAC) H 3/H 4 Nardò (LE) www.scholasarmenti.it
TEANUM SRL E 5 San Paolo di Civitate (FG) www.teanum.com
TENUTA FUJANERA
Aderente al Consorzio per la promozione del Rosso DOC Cerignola G 3/G 4 Foggia (FG) www.fujanera.it
TENUTA GIUSTINI E 3/E 4 Pulsano (TA) www.tenutagiustini.it
TENUTA TREFONTANE di Castellaneta Nicola G 5 Taranto (TA) www.tenutatrefontane.it
TENUTA VIGLIONE di Zullo Giovanni G 3/G 4 Santeramo in Colle (BA) info@tenutaviglione.it
TENUTA ZICARI F 5 Taranto (TA) www.tenutazicari.it
TENUTE MATER DOMINI SOC. AGR. Srl C 3/C 4 Lecce (LE) www.tenutematerdomini.it
TORRE QUARTO Cantine dal 1847 Srl C 5 Cerignola (FG) www.torrequartocantine.it
TENUTE RUBINO C 5 Brindisi (BR) www.tenuterubino.it
TORREVENTO SRL D 3/D 4 Corato (BA) www.torrevento.it
VETRERE F 3/F 4 Taranto (TA) info@vetrere.it
VIGNE & VINI SRL F 5 Leporano (TA) www.vigneevini.it
VINI MENHIR SALENTO D 5 Minervino di Lecce (LE) www.cantinemenhir.com
VINICOLA MEDITERRANEA SRL D 5 S.Pietro Vernotico (BR) www.vinicolamediterranea.it

Le Cantine pugliesi
al Vinitaly 2010
In occasione del Vinitaly 2010, Messaggi
in Bottiglia ha offerto l’opportunità
di pubblicare un profilo aziendale e di
indicare i vini in degustazione nell’enoteca
regionale a tutte le cantine che partecipano
alla manifestazione. Di seguito,
l’elenco delle imprese che, nei tempi indicati
dalla redazione per email e per telefono,
hanno inviato quanto richiesto.
Un’occasione per garantire ulteriore visibilità
alle aziende che, con impegno, sacrificio
e professionalità, portano in alto
il nome della Puglia enogastronomica.

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Bari
C.da San Giacomo
70015 Noci (BA)
Tel.: +39 080 497 9657
Fax: +39 080 497 6126
www.cantinebarsento.it
Corso San Sabino 6,
70053 Canosa di Puglia (BA)
Tel.: +39 0883 617601
Fax: +39 0883 666238
www.cefalicchio.it
Contrada Parco Largo
Gioia del Colle (BA)
Tel/Fax +39 080 5034436
www.pietraventosa.it
CANTINE BARSENTO
L’Azienda Vinicola Barsento nasce a Noci, in provincia di Bari, alla fine degli anni ‘60 per il sogno di
Gilda e Pietro Colucci di produrre vini di eccellenza, valorizzando i vitigni autoctoni del territorio
della Murgia dei Trulli. Con l’avvento della nuova generazione, le doti e le competenze di Rocco e
Francesco Colucci sono oggi presupposto di continuità per il progetto di qualità totale dell’azienda.
Le Cantine Barsento sono costituite da cellette e angusti cunicoli scavati nella roccia calcarea a 13
metri di profondità. Temperature controllate e affinamenti nella cavea carsica sono alla base della
qualità naturale dei vini Barsento. La struttura dei vigneti è distinta fra spalliera ed alberello con una
resa per ettaro che va dai 35 dai 70 q.li. Le etichette prodotte sono l’Epillio, il Magilda Rosè, i primitivi
Il Paturno, Casaboli e Malicchia Mapicchia. Realizzato all’interno della struttura aziendale, il
ristorante-vineria Barsento fa da supporto all’attività di degustazione ed è un contenitore culturale
per eventi a carattere enogastronomico.
Vini in degustazione:
tivo)
Dolce - IGT Puglia 2005
AZIENDA AGRICOLA CEFALICCHIO
L’Azienda Agricola Cefalicchio è una società a carattere prevalentemente familiare dedita alla produzione,
trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli biodinamici di qualità , nonché
alla valorizzazione, anche a fini turistici, della produzione agroalimentare tipica pugliese e dell’ambiente
naturale in cui essa è inserita. La società è amministrata da Fabrizio Rossi, agronomo da
tempo impegnato nell’applicazione del metodo biodinamico in agricoltura e nelle relative procedure
di controllo di qualità. Oggi le colture dell’Azienda si estendono, complessivamente, su circa
110 ettari e sono inserite in un panorama collinare, tipicamente mediterraneo, molto gradevole in
tutte le stagioni. La conversione dell’Azienda al metodo biodinamico è iniziata nel 1992 e da allora
l’obiettivo aziendale è stato quello di realizzare una struttura produttiva armonicamente inserita
nell’ambiente.
Vini in degustazione:
PONTE DELLA LAMAROMANICO (DOC Rosso Canosa)
2005
AGRICOLE PIETRAVENTOSA DI MARIANNA ANNIO
Agricole Pietraventosa nasce dalla tenace volontà di ridare al Primitivo di Gioia del Colle la sua
giusta e meritata collocazione nell’ambito dei vini italiani. Nei nostri vigneti situati nelle campagne
ad ovest di Gioia del Colle, a circa 380 metri sul livello del mare, la raccolta avviene manualmente,
selezionando i grappoli di ciascuna pianta, senza fretta, seguendo gli usi e le consuetudini della
tradizionale vendemmia. Con l’aiuto e l’esperienza del nostro caro amico ed enologo Oronzo Alò,
impieghiamo attrezzature all’avanguardia naturalmente armonizzate con il rigoroso rispetto delle
antiche memorie di vinificazione, in modo da donare al nostro vino il carattere forte e deciso che
lo lega saldamente alla nostra terra.
Vino in degustazione:

Via Carlo Marx 44/P
Santeramo in Colle (BA)
Tel. +39 080 3023927
Fax. +39 080 3023927
info@tenutaviglione.it
Via Foggia 118
Barletta (BA)
Tel +39 0883 510421
www.cantinacoltivatoridiretti.it
Via Malcangi, 99
Trani (BA)
Tel. +39 0883 480872
Fax. +39 0883 488763
www.moscatotrani.it
Contrada Parco Largo
Gioia del Colle (BA)
Tel/Fax +39 080 5034436
www.pietraventosa.it
Via Sosta San Riccardo 1
Andria (BA)
Tel. +39 0883 542912
www.vignuolo.it
TENUTA VIGLIONE
L’azienda è situata nel cuore della Doc Gioia del Colle e precisamente sull’Appia Antica dei vini.
Nata nel 1976, vanta una superficie di 35 ettari di vigneti di varietà Primitivo, Malvasia bianca,
Trebbiano e Chardonnay. I terreni disposti tra il mar Jonio e il mar Adriatico donano alle uve
caratteristiche aromatiche inconfondibili. La produzione si attesta sulle 70.000 bottiglie prodotte
l’anno. Giovanni Zullo, proprietario dell’azienda, ha in programma di dotarsi di una struttura
ricettiva.
CANTINE DELLA BARDULIA - CANTINA COOP. COLTIVATORI DIRETTI Soc.Coop.
La Cantina Cooperativa Coltivatori Diretti non è soltanto lavorazione e produzione di vini e olio,
ma è anche amore per la terra, passione per la nostra professione, cultura della tradizione, ricerca
e sperimentazione.
AZIENDA AGRICOLA FRANCO DI FILIPPO
Il Moscato di Trani è il vino D.O.C. più nobile e antico di Puglia. Già negli anni intorno al Mille
i Veneziani presero a far commercio di questo vino, sino a firmare un accordo in proposito con la
dogana di Trani. Il conte di Trani, Roberto D’Angiò (sec. XIV), se ne occupò tanto da porre un
limite alle esportazioni del vino di qualità dai prti del Regno di Napoli, provocando così il malumore
dei Veneziani. Nel ‘500 il celebre viaggiatore Fra’ Leandro Alberti, autore di una monumentale
“Descrittione” dell’Italia ne aveva apprezzato la bontà definendolo “tanto eccellente ch’è cosa molto
delicata da gustare”. Da allora il “Moscato di Trani” ha continuato a essere sempre più apprezzato,
fino a giungere al 1974 allorché con l’avvento della D.O.C. fu perfezionato e nobilitato.
Vini in degustazione:
SOCIETÀ AGRICOLA COLLE PETRITO
aderente al Consorzio di promozione agroalimentare Puglia Naturale
Sorge nel 2002 da una iniziativa di produttori minervinesi con una grande passione per la viticultura
e per il vivere a contatto con la natura; la collepetrito è sita in agro di minervino murge
in un territorio collinare che ben si presta per le caratteristiche pedoclimatiche ad una viticultura
di qualità, un clima particolarmente favorevole alla coltivazione della vite grazie ad una singolare
escursione termica tra il giorno e la notte. Siamo a 350 metri sul livello del mare con clima caldo
nei periodi di maturazione, primavere miti ed inverni freddi, piovosità scarse che ci obbligano ad
intervenire con irrigazioni di soccorso nei mesi in cui la vite lo richiede. In vigna grande attenzione
e scrupolosità alle tecniche di potatura, ai trattamenti antiparassitari, alle concimazioni mirate. Si
è scelto di vinificare solo vitigni autoctoni ed in particolare l’ uva di troia, l’ aglianico,il bombino
nero, la malvasia, il moscato reale detto di trani.
Vini in degustazione:
CANTINA COOP. RIF. FOND. ACLI
La Cantina Cooperativa della Riforma Fondiaria ACLI di Andria costituita nel 1959, conta 462
Soci produttori, proprietari di vigneti che si estendono su un vasto territorio collinare circostante
Castel del Monte, zona per tradizione dedita alla coltura della vite. La selezione delle uve prodotte
è mirata alla produzione de vini D.O.C. Bianco, Rosato e Rosso Castel del Monte, ed a ottimi vini
da tavola o ad indicazione Geografica tipica come il Sangiovese Murgia e il Trebbiano Puglia,. Le
moderne tecniche di lavorazione hanno permesso un maggior controllo sulle varie fasi di produzione,
diversificando l’attività della Cantina che contempla attualmente, oltre la produzione dei vini
anche l’imbottigliamento.
21

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70033 Corato (BA)
Tel. +39 080 8980923
Tel. +39 080 8980929
Fax +39 080 8980944
www.torrevento.it
Via Principe Umberto, 27
70010 Adelfia (BA)
Tel/Fax +39 080 4597130
angiulivinicola@libero.it
Via Archimede, 20,22,24
70024 Gravina di Puglia (BA)
Tel. +39 080 326 5865
Fax +39 080 326 9026
www.botromagno.it
Via Madonna della Catena, 99
Locorotondo (BA)
Tel. +39 080 4311644
Fax. +39 080 4311213
www.locorotondodoc.com
TORREVENTO S.r.l. AZIENDA VITIVINICOLA
A Corato, cuore della Doc Castel del Monte, sorge un antico monastero del settecento che nel
1920 divenne la sede dell’Azienda Vitivinicola Torrevento. A intraprendere l’attività fu la famiglia
Liantonio che negli anni ha portato avanti la sua filosofia riuscendo a produrre vini di eccellente
qualità. Non solo il microclima favorevole e la natura rocciosa del territorio collinare hanno concorso
alla buona riuscita della produzione, ma a questi si sono unite un’accurata selezione delle uve
e una moderna tecnologia di vinificazione, che ha permesso di valorizzare la qualità già intrinseca
delle uve coltivate. L’azienda propone oggi una vasta gamma di vini rappresentativi non solo del
territorio della Murgia, ma di tutto il panorama vitivinicolo pugliese; a fianco dei classici Castel Del
Monte Doc compaiono infatti il Salice Salentino e il Primitivo di Manduria. Grande attenzione è
riservata quindi al pieno recupero e alla valorizzazione degli antichi vitigni locali che permettono a
Torrevento di essere un’azienda rappresentativa della Puglia enologica.
Vini in degustazione:
ANGIULI DONATO
La passione per la terra della famiglia Angiuli si tramanda di padre in figlio da tre generazioni.
L’azienda oggi è guidata da Donato Angiuli con la collaborazione dei suoi figli Vito e Giuseppe. Dal
1880 coltiva e trasforma esclusivamente uve primitivo, punta cioè su una produzione che privilegia
i vitigni autoctoni che ben si sposano con la natura del terreno e del microclima, senza mai cedere
a “colture di moda“. Il sistema di allevamento è il caratteristico alberello con una limitata resa a
favore della qualità.
Vini in Degustazione:
ANGIULI MACCONE Primitivo Dolce Naturale 2007
BOTROMAGNO
Le cantine BOTROMAGNO sono state rilevate nel 1991 dai fratelli Beniamino e Alberto D’Agostino
sulle ceneri della locale Cantina Cooperativa di Gravina. L’attuale azienda ha ereditato una
delle più antiche DOC di Puglia. In questi anni di attività sono stati effettuati notevoli investimenti
tecnologici volti al miglioramento degli standard qualitativi. Nel 2005 è entrata in funzione la nuova
cantina realizzata nel rispetto dell’ambiente, prima in Puglia ad avere ottenuto la certificazione
ambientale ISO 14001. La Botromagno è produttrice esclusiva del DOC GRAVINA, una delle
DOC più antiche e rinomate della regione. Alla DOC si sono affiancate produzioni di vini rossi da
uve autoctone quali l’Aglianico ed il Primitivo, esportati in tutto il mondo ed osannati dalla stampa
internazionale. La filosofia aziendale è volta al raggiungimento dei più alti standards qualitativi
producendo vini da antichi vigneti autoctoni in modo da sfruttare appieno le favorevoli condizioni
microclimatiche dell’ampia zona collinare della Puglia denominata Murgia.
GRAVINA Doc 2009.
CANTINA SOCIALE COOPERATIVA LOCOROTONDO
Alcuni documenti che risalgono al 1195 già menzionano Locorotondo come zona di coltivazione
della vite. La produzione su vasta scala cominciò tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo con
l’apertura di mercati europei e l’avvento della tecnologia meccanica che aiutò l’uomo nella difficile
opera impianto dei vigneti. Il 18 settembre 1932 un gruppo di contadini decise di costituirsi in
cooperativa, la prima in Puglia. Nacque così la Cantina Sociale di Locorotondo a cui va il merito
di aver valorizzato le uve locali fino al riconoscimento nel 1969 della “Denominazione d’Origine
Controllata”, grazie alla tenacia dell’attuale presidente il Dott. On. Giuseppe Petrelli. Si avviava
così il messaggio enoturistico più importante per la zona dei trulli e la Cantina Sociale riusciva a
diffondere su tutte le tavole del mondo il “Bianco Locorotondo d.o.c.” La Cantina Sociale Coop.
Locorotondo è socio del Movimento Turismo Vino Puglia.
Vini in degustazione:
LOCOROTONDOROCCIA Bianco

c.da Zingariello 70024
Gravina in Puglia (BA)
Tel./Fax: +39 080 3261271
www.collidellamurgia.it
C.so Garibaldi, 254
70053 Canosa di Puglia (BA)
Tel +39 0883664871
Fax +39 0883664805
www.Cantinadiomede.it
Az. Agr. Petrera Pasquale
Vic.le Spinomarino, 291
70023 Gioia del Colle (BA)
Tel/Fax +39 080 3448037
www.Fatalone.it
Via Bari 347
Valenzano (BA)
Tel. +39 080 4671753
www.cantineferri.it
COLLI DELLA MURGIA
diventa realtà nel 1986, introducendo le prime sperimentazioni di coltivazione biologica. Diventa
da subito promotrice di uno stile di vita il più possibile ecocompatibile mettendo al centro dell’attenzione
la qualità delle uve. Nel 2000 la costruzione della nuova cantina, realizzata interamente
in pietre locali, è esaltazione dei volumi e sintesi degli spazi. Quando l’eleganza di un prodotto
incontra la raffinatezza di un luogo, nasce un eccellente vino che accompagna alla scoperta della
magia dei nostri luoghi. Al confine con la Basilicata, in perfetta sintesi tra Altamura, Gravina e Matera,
la cantina Colli della Murgia occupa un lembo di terra tra il Parco Nazionale dell’Alta Murgia
ed il bosco Difesa Grande. È in collina che si conservano i sapori. Qui ricercare e trovare la giusta
areazione, i giusti sbalzi termici, le migliori condizioni di fertilità del terreno per far rivivere l’antica
tradizione della vinificazione dell’eccellenza, quella che rispetta l’ambiente e ne ricava qualità del
prodotto.
Vini in degustazione:
CANTINA DIOMEDE
Nel cuore dei Campi Diomedei sorge l’azienda vinicola di Lenoci Luigi e Sabino Masciulli. Il loro
principale obiettivo è quello di produrre vini di qualità che ricalchino l’identità del territorio locale.
Infatti il radicamento dell’Azienda nelle tradizioni produttive locali e nelle risorse del territorio, accompagna
e connota i nostri vini con contenuti tipici della cultura e della storia della nostra regione.
I vini sono ottenuti con tecniche all’avanguardia, frutto di grossi investimenti, senza tralasciare
la tradizione, perchè l’intera attività svolta, dai vigneti alle cantine, è impostata sul più rigoroso
rispetto e recupero della tradizione enologica locale, elemento centrale della politica aziendale.
Infatti è nella nostra grotta risalente alla metà dell’800 che i nostri vini invecchiano e si affinano. É
durante l’invecchiamento e l’affinamento che i nostri vini da buoni si elevano a sublimi.
Il nostro obiettivo è costruire e proiettare verso nuovi mercati i nostri vini, far divenire gli stessi
portavoce di tradizioni,storia,tipicità ma anche innovazione.
Vini in degustazione:
IGT PUGLIA
IGT PUGLIA 2005
FATALONE - AZ. AGR. PETRERA PASQUALE
Piccola cantina a conduzione familiare situata sulla sommità di una collina rocciosa 365 m s.l.m.
a Gioia del Colle nel mezzo della Puglia. Prima cantina a imbottigliare nel 1987 il Gioia del Colle
D.O.C. Primitivo in purezza. Fondatrice del Consorzio di Tutela dei Vini D.O.C. Gioia del Colle.
Prima ed unica cantina a realizzare nel 2007 una degustazione verticale di un vino Gioia del Colle
D.O.C. Primitivo, con 10 annate della sua “Riserva Fatalone” dal 1994 al 2005, dimostrando l’incredibile
longevità del suo Primitivo. La limitata produzione viene realizzata esclusivamente con da
uve proprie, interamente destinata alla bottiglia e certificata Biologica dall’ I.C.E.A., anche secondo
i canoni N.O.P.
Vino in degustazione:
CANTINE FERRI
La famiglia Ferri è dedita alla viticoltura ed alla produzione di vino fin dagli inizi del ‘900 in agro
di Adelfia. Nel 1970 il capostipite Andrea Ferri si trasferisce a Valenzano e passa dalla vendita
all’ingrosso a quella al dettaglio. È dal 2000 che con il figlio Nicola, attuale proprietario, si è passati
all’imbottigliamento. Gli ettari vitati sono circa 3 con varietà Primitivo e Chardonnay. Le bottiglie
prodotte 10.000 l’anno.
23

24
Via Due Macelli, 8
70011 Alberobello (BA)
Tel.+39 080 4323548
Fax +39 080 4327147
www.albeavini.com
Via Grumo n. 1
70020 Cassano Murge (BA)
Tel.+39 080 763294
Fax: +39 080 763294
www.cantinagentile.it
Via Italo Balbo 22/24
70010 Locorotondo (BA)
Tel. +39 080 4313309
www.ipastini.it
S.da Vicinale dell’Annunziata
Acquaviva delle Fonti (BA)
Tel. +39 080 758575
Fax +39 080 305043
www.vinichiaromonte.com
CANTINA ALBEA
La Cantina ALBEA in pochi anni ha raggiunto interessanti risultati tali da annoverarla tra le più
rappresentative produzioni nella realtà enologica di Puglia. La riconosciuta qualità dei tecnici capeggiata
dal Winemaker Riccardo Cotarella, le capacità manageriali del patron Dante Renzini e dei
suoi collaboratori, ha permesso in un breve periodo, di trasformare la storica cantina Albea (oltre
100 anni) in una moderna vinicola in cui ricerca, sviluppo e sperimentazione sono pilastri fondamentali
per la produzione di Primitivo, Negroamaro, Uva di Troia, Verdeca, Bianco d’Alessano e
Fiano Minutolo. Questi storici vitigni diventano nei vini Albea Vini nobili di grande espressività e
nuova veste sensoriale. Una cantina esempio di cultura enologica e passione espressa non solo dai
vini, ma anche dalla splendida architettura industriale completamente in pietra e da un Museo del
Vino tra i più visitati di Puglia.
Vino in degustazione:
PETRAROSA rosato IGT
CANTINA SOCIALE LUCA GENTILE Soc. Cooperativa
Situata sulla Murgia Barese, fondata nel 1960, la “Cantina Gentile” è una Cooperativa che conta
attualmente 400 soci viticoltori che conferiscono annualmente circa 60.000 q.li di pregiate uve da
vino. Nella lavorazione delle uve vengono usate moderne tecniche di vinificazione con controllo
della temperature di fermentazione, la cooperativa è dotata di una moderna linea di imbottigliamento.
Le esperienze maturate in circa mezzo secolo di storia nel mondo della cooperazione unite
al rispetto del territorio e delle tipicità delle uve autoctone da parte dei propri associati fanno si che
i vini prodotti dalla Cooperativa possano raggiungere livelli elevati di qualità e gusto riconosciuti
in vari concorsi nazionali e internazionali. Vitigno tipico della zona è il “Primitivo”. I vigneti dei
soci sono ubicati nel comune di Cassano delle Murge e in quelli limitrofi rientranti nell’area DOC
“Gioia del Colle”.
Vini in degustazione:
I PASTINI Srl - Società agricola
L’azienda vitivinicola “I Pàstini” nasce nel 1996 ed è collocata nel cuore della Valle d’Itria in Puglia,
gestita dalla famiglia Carparelli su una superficie di 12 ettari si pone l’obiettivo di recuperare e
valorizzare i vitigni autoctoni: la Verdeca, il Bianco d’Alessano ed il Fiano Minutolo,varietà a bacca
bianca che confermano l’antica vocazione viticola. I vigneti de “I Pàstini” ricadono tutti nel cuore
della Valle d’Itria, tra i comuni di Locorotondo e Martina Franca. La vallata beneficia di ventilazione
costante da nord, che mitiga le calde temperature estive, garantendo una equilibrata escursione
termica diurna, tale da consentire l’ottima qualità delle uve. La selezione massale, eseguita da personale
qualificato nell’ambito delle varietà autoctone della Valle d’Itria, unitamente alle condizioni
pedo-climatiche favorevoli, permette alla nostra Azienda di vinificare uve bianche uniche, che riversano
la loro esclusività nelle caratteristiche organolettiche dei vini, prodotti con l’orgoglio della
tradizione più autentica.
Vini in degustazione:
CHIAROMONTE NICOLA
La Chiaromonte è un’azienda storica, fondata nel 1826, che in questi anni ha lavorato molto
per ampliare e migliorare qualitativamente la produzione. Nicola Chiaromonte, rappresentante
dell’ultima generazione di questa famiglia di vignaioli, è il titolare della cantina e anche l’enologo.
Accanto a vecchi vigneti ad alberello troviamo adesso alcuni nuovi impianti a spalliera, tutti coltivati
secondo metodi biologici. Un solo vitigno coltivato e utilizzato per la realizzazione delle tre
etichette dell’azienda: il primitivo

70031 Andria (BA)
Tel +39 0883 569501
Fax +39 0883 569575
www.rivera.it
C.da San Domenico S.P. 231
km. 60 - 70031 Montegrosso
Andria (BA)
Tel +39 0883 56 95 11
Fax: +39 0883 56 95 60
c.da Zagaria S.C. 59
70031 Andria (BA)
Tel. +39 0883 54 30 05
Fax +39 0883 542632
www.contespagnolettizeuli.it
Via Rizzitelli, 20
Andria (BA)
Tel. +39 0883 341101
Fax +39 0883 341118
www.cantinecarpentiere.it
Loc. Tofano
C.da Torre D’ Isola
Minervino Murge (BA)
Tel. +39 0883 692631
Fax +39 0883 698315
www.tormaresca.it
AZIENDA VINICOLA RIVERA S.p.A.
La Rivera fu fondata da Sebastiano de Corato agli inizi degli anni ‘50 con il preciso intento di
valorizzare l’enorme potenziale qualitativo della vitivinicoltura della zona circostante il Castel del
Monte, diventando così tra le prime aziende vinicole protagoniste della rinascita qualitativa e d’immagine
della Puglia enologica intera. Negli 95 ettari di vigneti di proprietà, localizzati in parte su
terreni calcareo-tufacei a 160-180 metri s.l.m e in parte sui terreni rocciosi della Murgia a 320-350
metri s.l.m., sono coltivate varietà autoctone quali il Bombino Nero, varietà base dello storico Rosè,
il Nero di Troia e il Montepulciano, componenti il famoso Il Falcone, e l’Aglianico, ma anche internazionali
come lo Chardonnay e il Sauvignon, base di una produzione che ha salde radici nella
tradizione, ma al tempo stesso attenta alle evoluzioni del gusto dei mercati.
Vini in degustazione:
IL FALCONE, Castel del Monte Riserva Doc 2005
, Castel del Monte Nero di Troia Doc 2007
AZIENDA AGRICOLA CONTE ONOFRIO SPAGNOLETTI ZEULI
Si estende su una superficie complessiva di 300Ha, ubicati in Agro di Andria in due insediamenti
denominati San Domenico e Zagaria. I terreni sono dedicati per circa 190Ha alla coltivazione
dell’olivo, varietà “coratina” e per circa 110Ha alla coltivazione dei vigneti di varietà “autoctoni”
(Montepulciano, nero di Troia, Aglianico e Fiano). L’azienda è certificata secondo le norme ISO
9001, ISO 14001 e tracciabilità ISO 22000 in materia di qualità, ambiente e filiera di produzione,
oltre all’applicazione dei procedimenti HACCP. Dal 2008 è certificata anche secondo le norme
internazionali standard della BRC e IFS. Aderisce ai Consorzi di Tutela del vino DOC e dell’olio
DOP. L’azienda dispone di 11 negozi per la vendita diretta, ubicati nel nord barese ed un punto
vendita presso l’IperCoop di Molfetta e inoltre fornisce la G.D.O., tra cui Metro, Standa, Esselunga,
Pam, Megamarket. Dispone di rappresentanti diretti per il mercato tedesco, svizzero, inglese,
canadese e giapponese e di procacciatori per il resto dei paesi europei.
Vino in degustazione:
CANTINE CARPENTIERE di Carpentiere Luigi
Integrate nell’ambiente Murgiano, tra uno jazzo perfettamente conservato ed attorniate dai vigneti,
le cantine Carpentiere vinificano le proprie uve in una struttura moderna e tecnologicamente
all’avanguardia. L’uva raccolta a mano, con accurata selezione dei grappoli, viene vinificata con
lungo contatto dei mosti con il pigiato e il diraspato. Fermenta in piccoli recipienti. La struttura
modernamente attrezzata con una sala degustazioni ed una bottaia visitabile è dotata di un negozio
aziendale in cui poter comprare i vini e prodotti locali.
TORMARESCA
Tormaresca nasce nel 1998 grazie alla decisione dell’ azienda toscana Marchesi Antinori di investire
in Puglia. Le 2 tenute di Tormaresca sorgono in aree della Puglia che presentano natura e caratteristiche
estremamente diverse l’una dall’altra. “Tenuta Bocca di Lupo” sorge nell’area Castel del
Monte DOC a circa 300 metri s.l.m. in agro di Minervino Murge. I 130 ettari sono coltivati in
prevalenza ad Aglianico, Nero di Troia, Fiano, Moscato di Trani, Chardonnay e Cabernet Sauvignon.
“Tenuta Maìme”, a San Pietro Vernotico, rientra nell’ Igt “Salento” ed è influenzata dalla
vicinanza dell’ Adriatico. Dei 500 ettari che fanno parte della tenuta, 250 sono vitati, 80 destinati
all’uliveto ed i rimanenti costituiscono l’area protetta del Bosco di Cerano Con i suoi vini e la sua
filosofia, Masseria Maìme rappresenta l’essenza del Salento: la devozione al mare, il culto del sole,
l’opulenza dei suoi vini. Le varietà maggiormente presenti sono il Negroamaro, il Primitivo, il Fiano,
il Cabernet Sauvignon e lo Chardonnay ed il Sussumaniello.
Vino in degustazione:
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Via Castel Del Monte 190
70033 Corato (BA)
Tel. +39 080 8722572
Fax +39 080 3580090
www.Terranostra-Corato.it
S.P. Trani - Corato, 178
70059 Trani (BA)
Tel +39 0883 580612
Fax +39 0883 880309
www.villaschinosa.it
Via Santa Candida, 1
70023 Gioia del Colle (BA)
Tel/fax:+39 080 3430044
www.viniplantamura.it
Via Gioia Zona PIP Lotto L
Santeramo (BA)
Tel. +39 080 3036138
Fax +39 080 3030259
www.cantinedelcolle.it
TERRANOSTRA SRL
L’azienda TERRANOSTRA è nata a Corato nel 2000 con l’intento di valorizzare i prodotti tipici
delle culture mediterranee, più precisamente della Murgia Barese. Fa parte del Consorzio DOC
Castel del Monte e con i vini a marchio “PIANO MANGIERI” (che è la zona di produzione, in alta
Murgia), opera per la valorizzazione dei vitigni autoctoni Nero di Troia, Bombino Nero, Bombino
Bianco, Pampanuto affiancati da Montepulciano, Aglianico e Primitivo di Gioia. Produce inoltre
una linea IGT Puglia a marchio “ALTERIUM”. Le uve provenienti da vigneti di proprietà per
un estensione di circa 20 ettari, vengono vendemmiate con raccolta manuale e subito trasferite in
cantina, dove tradizione e tecnologia si fondono e in perfetta sinergia, promuovendo vini di qualità
che diventano espressione tipica del territorio: decisi, sapidi, con note olfattive e gustative di assoluta
peculiarità. La vinificazione avviene separatamente per ciascuna varietà, al termine dell’affinamento,
che può avvenire in acciaio o in legno.
Vini in degustazione:
AZIENDA AGRICOLA SCHINOSA
Villa Schinosa ha una storia di antiche radici dove si intrecciano tradizione ed innovazione, passione
e professionalità. I Vini, secondo la filosofia aziendale, devono infatti essere non solo eccellenti
ma soprattutto unici, dotati cioè di quella personalità che solo il territorio può dare. Villa Schinosa
racconta questa bella e appassionata storia legata alla produzione di Vini di qualità provenienti dai
vitigni autoctoni Moscato di Trani, Uva di Troia, Primitivo, Bombino, Fiano ai quali si affiancano
vitigni di forte identità meridionale come Greco, Falanghina e Aglianico, senza trascurare le varietà
internazionali Chardonnay, Merlot, Cabernet e Syrah. La vicinanza dei vigneti allo stabilimento
vinicolo consente l’immediata lavorazione delle uve senza tempi di attesa che danneggerebbero l’integrità
delle stesse. I vini Villa Schinosa sono sicuramente una delle più belle sorprese degli ultimi
anni: il Moscato di Trani si è infatti subito imposto nel panorama enologico nazionale ridando
corpo e vita ad una doc molto limitata.
Vino in degustazione:
AZIENDA AGRICOLA PLANTAMURA
L’azienda Plantamura è specializzata nella coltivazione e produzione del rinomato “Gioia del Colle
D.O.C.” Primitivo. Il vino Plantamura è, infatti, il frutto di una passione per la viticoltura che si
tramanda da 4 generazioni. I punti di forza dell’azienda Plantamura sono: ricerca della “qualità”,
rispetto per la genuinità e le tradizioni, ottimo rapporto qualità-prezzo. L’ azienda, a conduzione
familiare, cura l’intera filiera: coltivazione della vite nel pieno rispetto della natura, impiegando
solo prodotti consentiti dall’agricoltura biologica; vendemmia manuale in cassette; vinificazione in
cisterne di acciaio a temperatura controllata; torchiatura secondo la vecchia tradizione del torchio
in legno; imbottigliamento. Il territorio collinare sul quale si estendono i vigneti è particolarmente
indicato per la coltivazione del vitigno autoctono: il primitivo di Gioia del Colle. L’agro di Gioia
del Colle è, infatti, la zona classica del vino Primitivo.
CANTINE DEL COLLE aderente al Consorzio Murgia in Puglia
Nel 1961 un gruppo di viticoltori che credevano nella cooperazione guidati da Don Antonio Labarile
agricoltore ed imprenditore illuminato, decisero di realizzare una struttura in grado di raccogliere
le uve prodotte nel territorio di Santeramo in Colle e comuni limitrofi. Questi pionieri,
animati da nobili principi sociali, costituirono la società cooperativa denominata Cantina Sociale di
Santeramo in Colle, senza scopi di lucro e solo per fini mutualistici e soprattutto per avere maggiore
forza contrattuale sul mercato difendendo così i propri legittimi interessi. Nel corso degli anni la
cooperativa ha subito una serie di aggiornamenti e miglioramenti, passando dalla semplice produzione
di vino di massa all’attuale produzione di vini di alta qualità con l’uso delle più moderne
tecnologie enologiche e con l’accurata selezione e lavorazione delle uve conferite ai soci.

Brindisi
Via Maternità e Infanzia, 23
San Pietro Vernotico (BR)
Tel./Fax: +39 0831 652749
info@cantinesantabarbara.it
Via San Marco, 130
Cellino San Marco (BR)
Tel. +39 0831 617909
Fax +39 0831 617865
www.cantineduepalme.it
Via A. Diaz N. 46
72025 San Donaci (BR)
Tel +39 0831 635674
Fax +39 0831 634695
www.candidowines.it
CANTINE SANTA BARBARA
Le Cantine Santa Barbara hanno sede in San Pietro Vernotico, in una struttura ampia e rimodernata
che ospita fra l’altro la Fondazione Museo Enologico Ercole Giorgiani. Questo interessante motore
culturale del territorio fa capo all’enologo Pietro Giorgiani, riferimento per l’enologia pugliese.
Tanto lavoro in vigna, in cantine e nella promozione culturale del vino e della sua storia rappresentano
un patrimonio che papà Giorgiani sta trasmettendo alla nuova generazione, rappresentata
dalle figlie Maria Rosaria e Marcella, entrambe sommelier AIS, che con grande passione ed entusiasmo,
sono da anni al lavoro in azienda. La famiglia Giorgiani dispone di 70 ettari di proprietà e
di una fitta rete di fornitori abituali di uve selezionate già in campo. I vigneti spaziano dalle tipiche
varietà salentine come Negroamaro, Malvasia Nera e Susumaniello, Aleatico e Primitivo fino a
quelle internazionali quali Chardonnay e Sauvignon.
Vino in degustazione:
CANTINE DUE PALME SOC. COOP. AGRICOLA
Cantine Due Palme, azienda cooperativa nata nel 1989 a Cellino San Marco, conta oggi più di
1000 soci conferitori. È il progetto di Angelo Maci, terza generazione di una famiglia di vignaioli,
che ha fatto di questa realtà uno tra i complessi cooperativi più grandi del Sud Italia. Nei 2200 ettari
di vigneti si coltivano per il 90% varietà a bacca rossa e per il 10% varietà a bacca bianca, con una
produzione media annua di circa 200.000 quintali d’uve per una resa che oscilla tra i 70 e gli 80
quintali per ettaro. Il patrimonio ampelografico aziendale annovera gli autoctoni Negroamaro, Primitivo,
Susumaniello, Aleatico, Fiano, Malvasia Nera e Moscato, ovvero quei vitigni con i quali la
Puglia è entrata a buon diritto nel gotha dei territori di eccellenza produttiva. Mentre, tra le varietà
alloctone spiccano Sangiovese, Montepulciano, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah, Pinot Bianco
e Nero, Chardonnay e Sauvignon. L’azienda è CERTIFICATA ISO 14001, ISO 9001, ISO 22000,
BRC e IFS. Vincitrice del Premio Speciale Vinitaly 2007 e 2009.
Vini in degustazione:
AZIENDA VITIVINICOLA FRANCESCO CANDIDO Spa
La storia del vino Candido inizia nel 1929, grazie alla lungimiranza di Francesco che, in tempi non
sospetti, ha creduto nell’originalità e nel pregio della viticoltura salentina, nel carattere forte e distintivo
dei suoi vini. Ancora oggi, dopo ottant’anni, Alessandro e Giacomo, rappresentanti della terza
generazione, custodiscono questa solida cultura enologica, fatta di luoghi, uomini e sapori irripetibili.
Il legame profondo con il territorio, la valorizzazione dei vitigni autoctoni, l’impegno rivolto
alla ricerca e alle più moderne tecniche di viticoltura e vinificazione attestano la grande capacità
della Francesco Candido di fondere tradizione ed innovazione nel vino. Gran parte delle
uve sono selezionate nelle vigne di famiglia, collocate nella zona di produzione Salento.
Dall’impianto dei vigneti sino al momento della commercializzazione, ogni fase è seguita con cura
e dedizione, mettendo in campo esperienza, dinamismo e cuore. Perché alla Candido ogni vino è sì
un Progetto, ma anche un’Emozione.
Vino in degustazione:
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Via Calatafimini, 51
Sandonaci (BR)
Tel. +39 0831 634212
www.cantinebaldassarre.it
Tel/Fax +39 0831 519948
www.cantinerisveglio.com
Via Arcione, 1 - Brindisi
Tel. +39 0831 555587
Fax +39 0831 551245
www.vinisalento.it
Via Mesagne, 62
72025 San Donaci (BR)
Tel. + 39 0831 681085
Fax. + 39 0831 681839
CANTINE BALDASSARRE
Nel contesto paesaggistico estremamente variegato della penisola salentina, accarezzati dai venti che
spirano dall’Adriatico e dallo Ionio, accanto ai celebri uliveti dai caratteristici esemplari secolari, si
insediano rigogliosi i vigneti dell’azienda Cantine Baldassarre. Le origini dell’azienda risalgono agli
inizi degli anni ‘80, quando Angelo Baldassarre, capostipite della famiglia decide di costruire con le
proprie mani “lu parmientu” ovvero una cantina attrezzata per la vinificazione delle uve locali proprie
e di terzi. L’attività continua per anni con l’aiuto della moglie Maria e dei suoi quattro figli. Nel
2002 due dei suoi figli, Salvatore e Giuseppe confidando nella qualità dei vini prodotti, nella bontà
dei vitigni autoctoni, investono nel rinnovamento dell’azienda vitivinicola Cantine Baldassarre.
Intento dichiarato è voler coniugare la tradizione di vini di grande tipicità quali quelli prodotti dalle
uve Negroamaro e Primitivo con innovazione e tecnologia, moderne tecniche enologiche e nuove
procedure di lavorazione in cantina, seguendo nel dettaglio l’intero ciclo produttivo.
RISVEGLIO AGRICOLO
Favorita dalle condizioni climatiche mediterranee, la Terra di Brindisi è, sin dall’antichità, una
delle zone più rinomate per la produzione vinicola. Col passare del tempo l’amore di questa gente
per l’arte della vinificazione non si è mai affievolito, anzi, conservando le più sagge tradizioni, ha
sempre affinato tecniche ed esperienze per ottenere vini di indubbia qualità. In questo particolare
scenario sorgono le Cantine Risveglio Agricolo di Brindisi che quotidianamente impegnano la
propria esperienza enologica di oltre 40 anni per ottenere un prodotto in grado di affermarsi universalmente
nei gusti del consumatore.
AZIENDA VINICOLA BOTRUGNO SERGIO
Per antica tradizione la famiglia BOTRUGNO che vive per la vigna e di vigna, per il vino e di
vino, è indissolubilmente legata in tutte le sue espressioni al proprio Territorio: produce ed affina in
bottiglia esclusivamente vini DOC e I.G.T. del SALENTO; propone vini esclusivamente a partire
dai propri vigneti in Brindisi; pone particolare attenzione alle varietà autoctone quali negroamaro,
malvasia nera di Brindisi, primitivo ed ottavianello allevate ad alberello.
Il destino nel proprio nome…un grappolo d’uva …“botrus” … in bottiglia (Botrugno deriva dal
greco botrus e vuol dire grappolo d’uva): Antonio e Sergio sono coinvolti direttamente in tutte le
fasi della filiera garantendo personalmente il percorso dalla vigna alla bottiglia,
I propri vini “pensati” nel vigneto alla ricerca di una specifica impronta aziendale: il corpo e la forza
della tradizione, l’eleganza e la gentilezza di una moderna lavorazione.
Vini in degustazione:
CANTINA SAN DONACI S.C.A.
La Cantina San Donaci tra le più antiche aziende dell’agro salentino nasce nel 1933 grazie all’idea
imprenditoriale di un gruppo di 12 agricoltori. Con il passare degli anni l’azienda ha raggiunto un
numero cospicuo di soci tanto da averne oggi all’attivo circa 600, che permettono all’azienda di
incamerare un quantitativo di uve, che varia dai 50.000 ai 60.000 quintali. Per la sua continuità
e il forte radicamento al territorio ha dato un notevole contributo alla storia agricola del Salice
Salentino diventando un autorevole punto di riferimento dell’enologia italiana. Oggi la Cantina
San Donaci usa tecnologie altamente innovative. Ma quello che maggiormente contraddistingue
le nostre migliori produzioni è l’insostituibile invecchiamento in botti di rovere che, affinandone il
gusto, ne esalta la grande qualità. Dotata delle attrezzature enologiche più moderne, l’impegno della
Cantina si è concentrato negli ultimi anni nell’accrescimento qualitativo di ogni singolo aspetto
della filiera produttiva.
Vino in degustazione:

C.da Partemio SS7 BR-TA
72022 Latiano (BR)
Tel/fax +390831725898
www.vinilomazzi.it
C.da Tagliavanti 10
Villa Castelli (BR)
Tel +39 0831 860605
Fax. +39 0831 860605
www.melillo.biz
Via Maternità Infanzia, 22
San Pietro Vernotico (BR)
Tel. +39 0831 659329
Fax +39 0831 676323
www.vinicolamediterranea.it
C.da Pezza Viva, snc
Torre S. Susanna (BR)
Tel +39 0831 748042
www.pezzaviva.it
LOMAZZI E SARLI
Inserita in un contesto di rara bellezza, nella piana brindisina, l’Azienda Vitivinicola Lomazzi & Sarli
si estende sui terreni di origine alluvionale da secoli vocati alla viticoltura. Luogo dove il classico clima
mediterraneo ha da sempre contribuito allo sviluppo ed alla maturazione di uve dotate di un grande
patrimonio aromatico. I rigorosi metodi di conduzione della filiera agricola, uniti alle moderne
tecnologie di trasformazione e affinamento, hanno permesso di raggiungere traguardi importanti.
Nella continuità di ciò che i fondatori Lomazzi & Sarli iniziarono, Francesco Dimastrodonato
incrementò la coltivazione di uve autoctone. Oggi alla sua memoria ed alle sue intuizioni
è dedicato il lavoro che la famiglia Dimastrodonato continua svolgere con dedizione
nel rispetto del territorio e nella tradizione cha ha le sue radici nel lontano anno 1869.
La consulenza enologica è curata da Franco e Marco Bernabei, che controllano tutto il processo
produttivo, dalla vigna alla bottiglia.
Vino in degustazione:
AZIENDA AGRICOLA MELILLO
Sui lembi estremi delle colline delle Murge, da generazioni, opera la nostra azienda a conduzione
familiare. Questa è una zona particolarmente favorevole alla coltivazione della vite e dell’ulivo che
noi abbiamo continuato nel tempo, tutelando le varietà locali e la genuinità dei prodotti. Il settore
vitivinicolo è completamente aziendale: gli uvaggi provengono dai nostri vigneti che sono mantenuti
in una condizione di limitata produzione, ottimale per l’alta qualità. I processi di vinificazione
seguono le più moderne conoscenze enologiche e tecnologiche. Grazie all’esperienza maturata nel
tempo, oggi possiamo dire che la nostra azienda trasforma e confeziona la totalità della produzione
per una clientela che ne apprezza qualità e genuinità. L’ampio consenso riscontrato ci rassicura
della validità delle scelte effettuate nel passato e ci spinge ad impegnarci per continuare a crescere e
migliorare, perseguendo come primo obiettivo il mantenimento ed il perfezionamento della qualità
dei nostri prodotti.
Vini in degustazione:
VINICOLA MEDITERRANEA S.r.l.
Nel territorio di San Pietro Vernotico, nell’alto Salento, sorge Vinicola Mediterranea. Mai nome
più azzeccato per un’azienda che sfrutta le qualità migliori e le caratteristiche più identificative del
territorio: una terra, vocata alla coltivazione della vigna, il sole caldissimo che batte sui tetti del meridione
e il profumo del mare che giunge dall’Adriatico, fattori che insieme creano un clima mite
e ideale per la produzione del vino. L’azienda nasce nel 1997, sotto la responsabilità di Giuseppe
Marangio e di Vito Epifani, entrambi esperti nel settore. Nei primi anni la produzione è esclusivamente
di vino sfuso, apprezzato e commercializzato da subito in tutta Italia. L’imbottigliamento
inizia nel 2000 e conta ora una vasta scelta esportata nel mondo. I vitigni impiegati sono molteplici:
il Negroamaro, quello più diffuso, accompagnato dal Malvasia di Brindisi, dal Primitivo e dai vitigni
introdotti Salento, successivamente (Montepulciano, Cabernet, Sangiovese e Chardonnay) che
hanno raggiunto la stessa qualità di quelli tipici.
Vini in degustazione:
-
GROAMARO
AZIENDA AGRICOLA PEZZA VIVA
L’azienda Agricola PezzaViva produce latticini, formaggi, vini IGT, vini DOC, ed Olio extravergine
di oliva. L’Azienda fondata dai fratelli Greco nel 1952 è situata nel cuore del tavoliere salentino
e si estende su una superficie di circa 260 ettari, di cui 15 dedicati ai vigneti e 40 agli uliveti. La
produzione avviene interamente nello stabilimento di Torre S. Susanna (BR), tutti i prodotti sono
distribuiti giornalmente nei diversi punti vendita.
29

30
Via Rafi s.n.c. - 72020
Cellino San Marco (BR)
Tel.+39 0831 617847
Fax. +39 0831 616811
www.agricolerizzellospa.com
Via Enrico Fermi, 50
72100 - Brindisi (BR)
Tel.m +39 0831 571955
Fax:+39 0831 571655
www.tenuterubino.it
Via Mare, 38
S.Pietro Vernotico (BR)
Tel. +39 0831 671120
Fax. +39 0831 671120
www.cantinasampietrana.com
Via San Pietro 204
Cellino San Marco BR
Tel. +39 0831 619100
Fax +39 0831 616825
www.cantinacellinese.it
AGRICOLE RIZZELLO S.p.A.
L’azienda AGRICOLE RIZZELLO SPA è ubicata in Cellino San Marco, piccolo comune rurale
che occupa una posizione strategica nel cuore del Salento, custode dell più importanti denominazioni
di Origine Controllata come Salice Salentino DOC, Squinzano DOC, Brindisi DOC e
Primitivo di Manduria DOC. L’AGRICOLA RIZZELLO SPA rappresenta da decenni una delle
realtà produttive più solide e rispettate del Salento, con una reputazione che affonda le sue radice
nelle generazioni familiari precedenti, meritata grazie ad una presenza sul mercato nazionale ed
internazionale straordinariamente costante e duratura fin dal 1972. Il controllo della filiera produttiva
è senza dubbio uno dei punti di forza dell’AGRICOLE RIZZELLO SPA.
Vini in degustazione:
SALICE SALENTINO 2006 RISERVA
TENUTE RUBINO
A metà degli anni 80, la famiglia Rubino, inizia a costruire l’azienda agricola. Sono gli inizi di un
percorso produttivo che porterà alla nascita, nel 2000, di una nuova cantina di vinificazione e di
affinamento a Brindisi città. Artefice di questa nuova sfida è Luigi Rubino, giovane imprenditore
brindisino. Oggi Tenute Rubino commercializza i suoi prodotti in 20 paesi esteri e il 70% del fatturato
aziendale è realizzato dall’export. Una filosofia produttiva a cui risponde una pratica distributiva
coerente con la qualità dei suoi vini e che individua, nell’alta ristorazione il canale strategicamente
più interessante per affermare immagine e valore aggiunto. Un’evoluzione aziendale che ha dato
vita a vini di grande personalità, imperniati su un’idea di valorizzazione delle varietà autoctone e
su metodologie enologiche attente a salvaguardare il patrimonio organolettico delle uve. Primitivo,
Negroamaro, Malvasia bianca e nera e, soprattutto, il Susumaniello, un vitigno particolare e raro su
cui Tenute Rubino ha avviato un progetto specifico di produzione e valorizzazione varietale.
Vini in degustazione:
CANTINA SOCIALE SAMPIETRANA
La Cantina nasce nel 1952 grazie all’azione di 68 soci fondatori con l’obiettivo di tutelare e valorizzare
le uve degli stessi. Oggi come allora i soci della Cantina producono uve di qualità destinate
alla produzione di vini di pregio.
LA CANTINA SOCIALE CELLINESE A.R.L
È presente nel settore da oltre 50 anni ed ha potuto avvalersi da allora dell’esperienza secolare
tramandata dai “Mastri Vinai”. Messa in pratica dai figli soci fondatori costituisce lo specifico
know-how tecnico e professionale del servizio e del prodotto reso al Committente. Nell’antichità, il
filosofo greco Platone, e lo storico romano Plinio, il Vecchio, furono i primi a decantare le qualità e
la genuinità dei vini del Salento, prodotti da uve di selezione naturale dei vitigni autoctoni di Primitivo,
Negro Amaro, Malvasia Nera di Brindisi e Lecce, Malvasia Bianca, Aleatico, Moscato Garganega,
ed altre qualità di uve. Nelle cantine del palazzo reale di Erode il Grande a Gerusalemme, recenti
scavi archeologici hanno messo alla luce delle anfore romane sigillate e marchiate Brundisium
(provenienti da Brindisi) al cui interno sono state trovate tracce di vini provenienti dalla Puglia,
e mettendo così in evidenza che i genuini vini del Salento erano già allora conosciuti apprezzati e
commercializzati in tutto il mondo antico allora conosciuto ed appartenente all’Impero Romano.

Foggia
S.P. N.5 Lucera-Pietra-
71036 Lucera (FG)
Tel. +39 0881 539057
Fax.: +39 0881 539200
www.albertolongo.it
C.da Quarto, 5
71042 Cerignola (FG)
Tel. +39 0885 418453-56
Fax +30 0885 411620
www.torrequartocantine.it
Via del Pozzo, 1
Poggio Imperiale (FG)
Tel/Fax: +39 0882 707031
www.valledellelce.it
AGRICOLE ALBERTO LONGO
L’Azienda Agricola Alberto Longo si trova in Puglia, a Lucera, nel centro di una zona di altissimo
pregio ambientale e storico. Con una superficie di 35 ettari di vigneti curati meticolosamente, essa
ha posto la sede della propria cantina in un’antica masseria risalente al 1800, denominata Fattoria
Cavalli. Oggetto di una sapiente ristrutturazione essa permette di utilizzare le più moderne tecnologie
di vinificazione e di godere di ambienti che al fascino estetico uniscono la preziosità del tempo.
Vocata all’attenta valorizzazione del territorio l’Azienda punta a consolidare la sua presenza sul
mercato italiano e internazionale attraverso l’assoluta qualità dei suoi vini che risultano così segni
tangibili della volontà, dell’amore e della passione di colui che l’ha voluta: Alberto Longo. L’azienda
è oggi presente in 15 stati, oltre al territorio nazionale. Sei cerchi per rappresentare, con raffinata
essenzialità, l’Azienda Agricola Alberto Longo.
Vini in degustazione:
ROSSO 2008
TORRE QUARTO CANTINE DAL 1847 S.r.l.
Torre Quarto è un’azienda intrisa di storia e di cultura, fondata nel 1847. Negli anni ‘30 la famiglia
italo belga Cirillo Farrusi Bautier Solvay iniziò con successo la commercializzazione di questi grandi
vini non più come prodotto da taglio, ma come vini nobili, maturati al generoso sole di Puglia,
apprezzati e richiesti in tutto il mondo: il vino Torre Quarto ha avuto il merito, tra i primi, di far
conoscere l’enologia pugliese di qualità. Oggi, il più giovane degli eredi Cirillo Farrusi, Stefano,
con l’ottima collaborazione di Luigi e Michele Paradiso, esperti viticoltori, ha ristrutturato l’antica
cantina, nel rispetto dell’architettura dell’epoca, modernizzando gli impianti di vinificazione con
criteri d’avanguardia, nell’intento di salvaguardare questa secolare tradizione di prestigio, ponendo
particolare cura nella selezione di uve provenienti da vigneti autoctoni, a bassa resa produttiva e
l’adozione delle tecniche enologiche più evolute, valorizzando la tipicità del territorio.
Vini in degustazione:
CASA VINICOLA VALLE DELL’ELCE
La Casa Vinicola Valle dell’Elce nasce nel 2008 a Poggio Imperiale, un piccolo paese della Daunia,
zona dedita all’agricoltura. La piccola produzione di 10000 litri consente di lavorare le uve con
tempi e metodi della tradizione uniti alla moderna tecnologia ed avere vini di pregevole qualità e;
vini che provengono da un’accurata selezione delle migliori uve, non a caso privilegiamo vitigni
autoctoni: Nero di Troia, Montepulciano, Bombino, Greco. Nel primo anno di vinificazione siamo
stati gratificati con Essenziale 2008: 1° classificato nella categoria Nero di Troia RADICI wine
Festival dei Vitigni Autoctoni; nell’inserto Corriere del Mezzogiorno un articolo del giornalista
Pasquale Porcelli ci annovera tra le etichette di qualità del Alto Tavoliere; siamo presenti sulla guida
I Vini dell’Espresso con 4 bottiglie rosse. Successi inaspettati perché Valle dell’Elce è una piccola
realtà: la passione, la cura e l’attenzione che dedichiamo a ESSENZIALE, PERLA e 4ROSE rappresentano
la nostra storia, la nostra tradizione, il nostro futuro.
Vini in degustazione:
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Via Matteo Colacchio, 39
Torremaggiore (FG)
Tel. +39 0882 385111
Fax +39 0882 385333
www.fortore.it
Via S. Bernardino, 94 71016
San Severo (FG)
Tel. +39 0882 221125
Fax +39 0882 223076
www.anticacantina.it
S.S. km 681 - 71100 Foggia
Tel. + 39 0881 290010
Fax + 39 0881 290011
www.vinicoppadoro.it
Via Belmonte, 127
71016 San Severo (FG)
Tel/Fax +39 0882 337325
FORTORE
La Soc. Coop. Agricola Fortore a r.l. viene costituita nel 1960 a Torremaggiore, collocandosi in
un territorio, di orografia collinare, degradante dolcemente da nord a sud, compreso tra le ultime
propaggini del subappennino Dauno ad ovest ed i primi contrafforti del Gargano ad est. La società
avvia la sua attività come piccola cantina sociale, con una capacità di hl 48.000, per iniziativa di
50 soci; successivamente, spinta dalla necessità di trasformare e valorizzare il prodotto locale, avvia
l’attività molitoria delle olive e quella di stoccaggio del frumento. L’azienda opera tra il vecchio e il
nuovo, tra la tradizione e le innovazioni tecnologiche, per offrire i prodotti della terra dauna. Le sue
radici affondano in un tessuto sociale ed in un paesaggio vocatamente agricoli, dove uliveti e vigneti
e i loro frutti ne sono i protagonisti indiscussi.
CANTINA SOCIALE SAN SEVERO
Questa Cooperativa produce vini dal 1933, nella città di San Severo su iniziativa di un ristretto
numero di viticoltori locali assumendo da subito un ruolo di primo piano nell’ambito dell’economia
locale. Oggi sono oltre 500 i soci produttori. La Cantina Sociale San Severo, meglio conosciuta
come “L’ANTICA CANTINA” ha saputo mantenere il giusto equilibrio tra il rispetto
della tradizione e la valorizzazione delle produzioni tipiche locali, ottenendo nel tempo importanti
riconoscimenti. Per far fronte alla sempre crescente richiesta di sicurezza alimentare da parte dei
consumatori, ha messo a punto ed implementato un Sistema Qualità UNI EN ISO 9001:2008
Le uve conferite dai soci provengono da oltre 1000,00 Ha di Vigneti.
L’opificio si sviluppa su 12.000 mq. è attrezzato per la ricezione, la selezione, la lavorazione e la
I.G.T.. La linea di imbottigliamento è idonea a soddisfare qualsiasi esigenza.
Vino in degustazione:
VINI COPPA D’ORO
Favorita dalle condizioni climatiche Mediterranee, la Cintura Garganica è una delle zone più apprezzate
per la produzione vinicola della terra di Puglia. Il progetto VINI COPPA D’ORO si
sviluppa alla fine degli anni 90 del secolo scorso, quando in Cantina cresce la voglia di misurare le
potenzialità della nostra terra, la Puglia e le capacità tecnico-enologiche anche su vitigni nazionali
quali, Primitivo, Negramaro, Falanghina e gli autoctoni Nero di Troia e Bombino Bianco.
In questo particolare scenario si conferma la VINI COPPA D’ORO SCA che quotidianamente
impegna la propria esperienza enologica di oltre 35 anni per ottenere, conservando le più sagge
tradizioni, vini dignitosi e di indubbia qualità, in grado di affermarsi nei gusti del consumatore.
La sincerità dei nostri vini, la corretta applicazione delle pratiche enologiche e i controlli su tutto il
processo di lavorazione sono garantiti dalla Certificazione di Qualità UNI EN ISO 9001 ed 14001,
che premia il nostro lavoro per un costante miglioramento.
Vini in degustazione:
TERRE FEDERICIANE S.R.L.
L’ambizioso progetto di Cantine Terre Federiciane nasce nel 2000, dalla collaborazione di un gruppo
di appassionati del vino raccolti intorno all’Associazione Daunia Enoica, e trova pieno compimento
grazie alla lunga esperienza imprenditoriale della famiglia Biscotti che, già socia dell’azienda,
negli ultimi anni ne ha assunto direttamente la guida. La mission di Cantine Terre Federiciane è realizzare
vini di alta qualità, valorizzando il patrimonio di tradizione e cultura enologica della Puglia
ed in particolare della Daunia, attraverso la scelta di produrre utilizzando vitigni strettamente legati
al territorio, in particolare il NERO DI TROIA e il BOMBINO BIANCO. A rimarcare ulteriormente
il legame con la Daunia, la scelta di dedicare il nome dell’azienda e i suoi marchi al mondo
di Federico II di Svevia, l’Imperatore del Sacro Romano Impero che, profondamente innamorato di
questa terra, visse e poi morì a Castelfiorentino (FG), presso cui sorgono oggi i vigneti aziendali.
Vini in degustazione:

Tel. +39 0885 418462
Fax +39 0885 424688
www.anticaenotria.it
Az. Agricole PRIMIS sas
Via Colombo, 44 - 71048
Stornarella (FG)
tel/fax 0885/43.33.33
www.primisvini.com
info@primisvini.com
Via G. Galilei, 29
Manfredonia (FG)
Tel. +39 0885 441452
www.casavinicolasanpaolo.it
Via Salvemini, 1 - 71010
San Paolo di Civitate (FG)
Tel. +39 0882 551056
Fax +39 088 2554014
www.teanum.com
Via Bari
C.da Quadrone delle Vigne
Tel. +39 0881 652619
www.fujanera.it
ANTICA ENOTRIA Azienda agrobiologica in Puglia
L’Azienda Agrobiologica Antica Enotria sorge in provincia di Foggia, a pochi chilometri dal Golfo
di Manfredonia, in località Posta Uccello. Nei terreni vengono coltivati vitigni autoctoni quali il
Nero di Troia, l’Aglianico, il Montepulciano e la Falanghina. I metodi di coltivazione sono la pergola
pugliese e la spalliera, in regime biologico. Tutti i nostri vini sono “Imbottigliati dal viticoltore”
a garanzia dell’origine.
Vino in degustazione:
AZIENDE AGRICOLE PRIMIS SAS
Concettualmente PRIMIS sta per “primordiale”, intendendo per tale l’approccio semplice e naturale
con la vite ed il vino. É un progetto che nasce nel 2003 a Stornarella (FG), ad opera di 2
giovanissimi tecnici, Nicola Selano, agronomo, e Gianni Mauriello, enotecnico, entrambi figli di
agricoltori. Sono in controtendenza rispetto alla zona di riferimento. Alla gestione, vecchia e fuori
epoca, del vigneto a tendone pugliese ad altissime rese per ettaro, consuetudine purtroppo ancora
assai radicata nel foggiano, contrappongono un piccolo patrimonio di vigneti a controspalliera (22
ettari su un totale di circa 50 di proprietà), impiantati e condotti con le più moderne tecniche viticole,
quelle appena apprese all’Università di Foggia, guida per entrambi, che si fondono, però, con
l’esperienza e la conoscenza del territorio di chi, come i loro “vecchi”, di vendemmie ne ha già fatte
almeno 40. L’obiettivo resta quello di crescere, in qualità, proponendo le migliori caratteristiche di
nobili vitigni in un territorio irrequieto e sostanzialmente ancora inesplorato.
Vino in degustazione: osso
CASA VINICOLA SAN PAOLO
Da un’antica tradizione vinicola di abili vignaioli, nasce nel 1992 l’azienda vitivinicola SANPAO-
LO, da un’idea impulsiva, come una sfida, divenuta inevitabile scelta di vita. La cantina si è strutturata
gradualmente. La filosofia aziendale è stata improntata sulla produzione di vini di qualità,
sinceri, tipici, che siano espressione genuina del territorio in cui sono prodotti.
TEANUM SRL
Il successo della cantina TEANUM dipende sia dalle variabili ambientali, culturali e storiche del
territorio su cui sorge, sia da un misto di determinazione, professionalità, idee e mezzi degli uomini
che l’amministrano. Proprio all’inizio della Puglia, tra il Gargano ed il Sub Appennino Dauno,
prima di arrivare nella piana del Tavoliere, nel comune di San Paolo di Civitate, si trova la cantina
TEANUM che prende il nome dall’antica ed importante città del IV secolo a.c., ”TEANUM
APULUM”. La cantina possiede 120 ettari di vigneti di proprietà, da cui produce Primitivo, Aglianico,
Negroamaro, Nero di Troia, Syrah, Montepulciano, Cabernet, Falanghina, Bombino ecc. che
destina al mercato nazionale ed internazionale. Un buona presentazione dei prodotti ed un ottimo
rapporto qualità prezzo sono gli altri punti di forza dei vini della cantina TEANUM.
Vino in degustazione:
TENUTE FUJANERA
Tenuta Fujanera è una masseria costruita nell’800 a pochi km dalla città di Foggia. Siamo al centro
del Tavoliere delle Puglie, la grande pianura che occupa il nord della regione. La Masseria costruita
per produrre vino, è composta da diversi edifici, il più grande dei quali è la cantina di affinamento.
Interrata per circa otto metri, ha volte a stella e muri di tufo e cruste, le pietre di riporto tipiche
dei nostri terreni, che mantengono costanti temperatura e umidità. Abbandonata da tempo, è stata
ripulita e restaurata per tornare alle sue antiche abitudini. L’edificio di fronte conserva il tetto originale
in travi di legno e un tempo serviva come ambiente per la torchiatura dei grappoli: di fianco
una piccola stalla con le mangiatoie in pietra e la casa del massaro. Completano la masseria un forno
per il pane e un ambiente per l’affumicazione e la conservazione del cibo. Il nume tutelare della
casa, è un San Michele di pietra appoggiato al muro, attento guardiano degli otto ettari di vigne e
oliveti che circondano Fujanera.
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Vigneti e Cantine
alla Contrada Sant’Antonino
71016 San Severo FG
T. +39 0882 221444
Fx +39 0882 241234
www.dalfonsodelsordo.it
Taranto
Via Stazione km.1
74020 Avetrana (TA)
Tel.+39 099 9704513
Tel./Fax +39 099 9704523
Fax +390999704190
info@coopagricolabosco.it
Via dello Stadio, 47
74015 Martina Franca (TA)
Tel. +39 080 4857810
Fax +39 080 4857805
www.ionisvini.com
D’ALFONSO DEL SORDO
La tradizione vitivinicola della famiglia d’Alfonso del Sordo risale al 1800, quando alcuni membri
della famiglia, appassionati agricoltori, diedero inizio alla coltivazione della vite nelle tenute di
famiglia situate nell’agro di San Severo. Nel 1957 questa passione diventa impresa con la costituzione
delle CANTINE D’ALFONSO DEL SORDO S.P.A.. Inizialmente ubicate nel centro di San
sentano
uno dei primi esempi di impresa vinicola moderna. Primi in Puglia a produrre spumante
metodo Charmat. Negli anni a venire il vino delle CANTINE D’ALFONSO DEL SORDO riesce
a conquistare i mercati esteri e raggiunge le tavole dei migliori ristoranti italiani. Dal 1993 l’azienda
è diretta da Gianfelice d’Alfonso del Sordo insieme alla moglie Celeste. Molte sono le innovazioni
apportate in azienda negli ultimi anni allo scopo di produrre vini di alto livello qualitativo.
Vini in degustazione:
BOSCO SOC. COOP. AGRICOLA OLEIFICIO E CANTINA
“La Bosco Soc.Coop.Agricola” fondata nel 1987, finalizzata a migliorare la produzione locale di
vino ed olio, salvaguardare il patrimonio e la lunga tradizione degli agricoltori locali, è oggi costituita
da 1.206 soci conduttori di aziende agricole. Svolge attività di trasformazione, produzione e
commercializzazione di vini ed oli sfusi e confezionati. É parte integrante del Gruppo De Padova
che da 4 generazioni, si dedica alla produzione dell’olio e del vino condotta con il metodo dell’agricoltura
biologica e certificata ICEA. Le produzioni: Vivaio piante di olivo; Produzione di olive;
Frantoio; Imbottigliamento olio extra vergine di oliva (con diverse tipologie e confezioni); Cantina
Vinicola (vini doc primitivo di manduria e igt); Prodotti tipici (Sottoli, Patè, Olive, Marmellate,
ecc). Tutto questo per offrire il meglio della produzione e garantire la qualità del prodotto. Con la
stessa cura ed attenzione il Gruppo De Padova si dedica, inoltre, al turismo rurale con la Masseria
Bosco e ad una nuova linea di cosmetica naturale a base di olio extra vergine di oliva.
Vini in degustazione:
-
DURIA DOC
CANTINE IONIS S.r.l.
La IONIS nasce fra le colline della Valle D’itria, a cavallo tra il mar Ionio e il mar Adriatico dove
si parla di trulli, antiche masserie,vigne,vini e arte barocca, dove, la tradizione, si fonde con una
gloriosa eredità enogastronomica. L’azienda viene fondata dal dott. Giulio Palmisano (Enologo)
verso la metà degli anni ‘70, e dopo quarant’anni di esperienze nel settore vitivinicolo, con rapporti
commerciali nazionali e internazionali. Solo grazie all’esperienza maturata negli anni siamo
riusciti ad individuare le zone migliori per la coltivazione delle nostre varietà, i diversi sistemi di
allevamento dei vigneti, di potatura, di concimazione etc. Dopo un’attenta e accurata vinificazione,
selezioniamo ulteriormente i prodotti destinando all’affinamento e al successivo imbottigliamento
quelli che più rispecchiano le caratteristiche fisico-chimiche e sensoriali che ci assicurano la durata
del vino nel tempo.
Vin in degustazione:

C.da Specchia snc
Castellaneta (TA)
Tel. +39 099 8491041
Fax +39 099 8445399
www.nicocasavinicola.it
Via Amendola 36
Leporano (TA)
Tel. +39 099 5332254
Fax. +39 099 5334116
www.vigneevini.it
Via Anfiteatro 77
74100 Taranto (TA)
Tel/Fax +39 099 4534510
www.tenutazicari.it
Via Tre Fontane, 5 - Taranto
Tel. + 39 099 7771277
Fax. +39 099 7776350
www.tenutatrefontane.it
NICO CASA VINICOLA
La Casa Vinicola Nico è una cantina situata a Castellaneta, posta su di una collina a 250 metri sul
livello del mare nel cuore della zona occidentale della provincia di Taranto. È nel cuore per questa
terra e dalla passione per il vino che la famiglia Nico dal 1935 coltiva nei suoi oltre 20 ettari di
vigneti curati scrupolosamente, i vitigni autoctoni più tradizionali e quelli internazionali più innovativi;
i terreni di tipo calcareo e tufaceo, l’altitudine che và dai 150 ai 300 metri sul livello del
mare in un susseguirsi di dolci colline, la vicinanza del mare che porta i suoi profumi tipicamente
mediterranei ed il sole che splende oltre 300 giorni l’anno, danno infine il loro contributo essenziale.
Oggi l’antica sapienza contadina si sposa perfettamente con le più moderne metodologie
produttive dando vita a vini di alta qualità che raccontano gli aspetti di questo angolo di Puglia e
delle sue radici elleniche.
VIGNE & VINI
Vigne & Vini trova nel binomio tradizione e tecnologia il suo segno di distinzione. Cosimo e
Maria Teresa Varvaglione hanno dato vita ad un’azienda ispirata alla tradizione di tre generazioni
della famiglia Varvaglione nel settore vinicolo. Un buon vino nasce in campagna e raggiunge il suo
traguardo in maniera ottimale solo se viene curato in maniera costante ed assidua anche in cantina.
Vigne & Vini cura in campo la qualità dei suoi vini con selezione scrupolosa delle uve, oculate
scelte vendemmiali, controllo meticoloso del processo di vinificazione ed assidua ricerca nel perfezionamento
delle tecniche di cantina. OggiAggiungi un appuntamento per oggi è una struttura
in pieno sviluppo articolata in tre unità produttive: l’impianto di vinificazione ed affinamento, il
sito di imbottigliamento e la distilleria. Nel cuore della Puglia, Vigne & Vini persegue l’ambizioso
progetto di portare in una bottiglia il fascino della cultura di un territorio unico dedicandosi alla
produzioni di vini che, lontano dai soliti schemi, punta soprattutto sui vitigni autoctoni come
espressione moderna di una storia millenaria.
Vini in degustazione:
TENUTA ZICARI
È da generazioni che la famiglia Zicari conduce i propri vigneti. Tramandata di padre in figlio, la
Tenuta Zicari è diventata la loro ragione di vita. Il corpo principale della tenuta, che ha una storia
molto antica è rappresentato dalla masseria fortificata “Canonico” che contiene una moderna cantina
realizzata da Ines Zicari, attuale proprietaria. I vitigni allevati sono quelli autoctoni, tra i quali
Negroamaro e Primitivo e alcuni internazionali, come Cabernet e Merlot.
TENUTA TREFONTANE DI CASTELLANETA NICOLA
Nel cuore della campagna Tarantina, tra gli orizzonti della costa ionica, sorge la casa vinicola Trefontane.
È l’anno 1920. Frutto dell’impegno e delle ambizioni di tre generazioni, tra tecnologia e
modernità, l’Azienda Vinicola Tenuta Trefontane, attinge dalla terra d’origine di Nicola, fondatore
dell’azienda per tradurre in un “calice senza tempo “il frutto della terra pugliese. Gli oltre 30 ettari
di terreno da cui è costituita l’azienda, sono coltivati con la cura di un giardino, pianta per pianta,
frutto di una passione che ha sempre spinto i contadini a considerare l’attività vitivinicola una filosofia,
con l’assoluta priorità della qualità del prodotto rispetto ad ogni considerazione di mercato.
La Tenuta Trefontane si estende tra le vigne della Salina e del Mar Piccolo, subito a ridosso del golfo
ionico dal quale ruba le essenze che trasfonde nel prodotto della terra, uve dagli inebrianti profumi,
come progenitrici di sapori quasi ancestrali di more, cannella che ritroviamo nei rossi corposi e nei
bianchi freschi, tumidi di traboccante genuinità.
Vini in degustazione:
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DURIA DOC DOLCE NATURALE 2007
35

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S.S. 100,267
San Basilio Mottola (TA)
Tel. +39 099 8833076
Fax +39 099 8868147
www.dolcemorso.it
Masseria Carabella
74011 Castellaneta (TA)
Tel. Mila +39 347 5152982
Tel. Vito +39 336 868276
www.perrini.it
Via Rossini, 39
74026 Pulsano (TA)
Tel/fax +39 099 5330411
www.tenutagiustini.it
Corso Europa, 37/39
74020 Lizzano (TA)
Tel. +39 099 9552013(14)
Fax. +39 099 9558326
www.cantinelizzano.it
CANTINE DOLCEMORSO S.r.l.
La Cooperativa “Dolce Morso”, esistente nel territorio tra Mottola, Castellaneta, Laterza
e Palagianello (comprensorio delle “Gravine” e della “Civiltà Rupestre”), si costituisce
nel 1958; nel 1960 iniziano e si portano a termine i lavori per la costruzione dello stabilimento
vinicolo. I soci iniziali all’atto della costituzione erano 50. Nel corso degli anni c’e
stata un’affluenza crescente di soci, sino ad arrivare ai giorni nostri per un totale di 235.
I Soci della Cooperativa possiedono 350 ettari di vigneti DOC ed IGT tra uve bianche e rosse di
proprietà dei soci. La cantina negli ultimi anni ha operato investimenti nella aquisizione delle ultime
tecnologie di vinificazione sia per i vini bianchi che per i vini rossi, le quali permettono insieme
ad una selezione operata nei vigneti una produzione di vini di alta qualità. Nel 2008 infatti Dolcemorso
ha ottenuto il riconoscimento D.O.C. (Denominazione di Origine Controllata) C.J.T.
(Colline Joniche Tarantine) di Puglia.
Vini in degustazione:
PERRINI ORGANIC VINE & WINE
PERRINI organic vine&wine piccola azienda agricola di 50 ettari, produce Vini di Alta Qualità
Biologici con lieviti naturali senza ogm al 100%. Situata a Castellaneta tra il mare e la collina nella
macchia Mediterranea della Gravina di Santo Stefano. Dal 1993 segue una filosofia per un ecosistema
sano e naturale seguendo disciplinari di produzione controllata. Grazie al duro lavoro ed alla
voglia di custodire la cultura contadina si distingue con premi e riconoscimenti Internazionali. La
famiglia Perrini segue e controlla personalmente tutto il ciclo produttivo dalla coltivazione delle
viti, alla selezione delle uve, la raccolta a mano in piccole casse, la vinificazione a temperatura controllata,
l’imbottigliamento e l’invecchiamento nelle proprie cantine sotterranee. Prodotti eleganti
e genuini dal carattere solare che esprimono con equilibrio e morbidezza il temperamento generoso
del territorio in un bouquet ampio, intenso e fruttato con delicate note di spezie mediterranee.
Vino in degustazione:
TENUTE GIUSTINI di Longo Maria Grazia
Tenuta Giustini produce vini e olio dal 2005, anno in cui la signora Maria Grazia Longo, donna
concreta e di grande carattere, ha deciso di realizzare il sogno di tre generazioni di viticultori da cui
ha ereditato la passione e l’esperienza per il vino. Facendo tesoro dell’esperienza della sua famiglia,
ha creato un’azienda giovane, che non ha mai voluto cedere alla lusinga delle mode, nè mai tradito
la filosofia della qualità dei prodotti, tutte prerogative che le hanno permesso di accedere ad un
posto di tutto rispetto nel panorama vinicolo nazionale. I vini, che rappresentano pienamente le
caratteristiche del territorio jonico-salentino, esprimono tutta la loro eleganza in colori decisi, profumi
suadenti, gusto armonioso e avvolgente.
Vini in degustazione:
alentoalento
SOCIETÀ CANTINE E OLEIFICIO SOCIALE DI LIZZANO LUIGI RUGGIERI S.C.R.L.
La Società Cantine e Oleificio Sociale di Lizzano “Luigi Ruggieri” S.c.r.l. esercita, sin dal 1959,
l’attività di produzione e di imbottigliamento di vino e olio. Tale attività viene svolta in un complesso
industriale ubicato in Lizzano (TA), di proprietà dell’Azienda. L’azienda rappresenta oggi
una realtà cooperativa - con circa 380 soci aderenti - rilevante nel comparto vinicolo, sia in ambito
regionale che nazionale (terzo enopolo della Puglia ed uno dei 23 enopoli d’Italia), con una capacità
di stoccaggio di 290.000 ettolitri. L’azienda è dotata di moderni impianti di vinificazione e di linee
automatiche di imbottigliamento e confezionamento per le diverse tipologie di prodotti (Denominazione
di Origine Controllata, Indicazione Geografica Tipica e vini comuni da tavola) che costituiscono
un pacchetto di offerta di alto valore enologico. I vini delle Cantine Lizzano esprimono i
sapori antichi di una buona terra: sono gocce di sole che fanno riscoprire il gusto del bere e danno
nuova gioia alla tavola.

C.da Barce, s.n.
Mandria TA
Tel. +39 099 9794273
Fax +39 099 9734233
www.cantinepliniana.it
74024 MANDURIA (TA)
Viale Piceno,12
Tel +39 099 9735373
Fax +39 099 9793120
Via Massafra, 9
Martina Franca (TA)
Tel. +39 080 4305511
Fax +39 080 4832955
www.coluccivini.com
Via Monti del Duca 60/A
74015 Martina Franca (TA)
Tel. + 39 080 4808564
Fax +39 080 4809408
www.poderiangelini.com
COOP. AGRICOLA PLINIANA SCA
L’Azienda denominata “Pliniana Società Cooperativa Agricola” è stata fondata nel 1964. La produzione
totale di uve, proveniente dalla piana di Manduria con terreni magri, calcarei e di medio
impasto, ammonta a circa 100.000 quintali: 60.000 quintali sono destinati alla produzione di Primitivo
e i restanti 40.000 quintali al Primitivo di Manduria DOC. La superficie coltivata si estende
su millecinquecento ettari di vite allevata per il 60% ad alberello pugliese, ove domina il vitigno
Primitivo con rese medie di uva per ettaro di circa 60 quintali, e per il 30% a cordone speronato.
Il numero di ceppi per l’alberello pugliese è di circa 4.000/5.500 viti per ettaro. L’età dei vigneti va
dai 10 agli 80 anni.
AZIENDE AGRICOLE CANTORE DI CASTELFORTE
Immerse nel suggestivo panorama della campagna Salentina e votate alla valorizzazione dei prodotti
tipici del territorio, le Aziende Agricole Cantore di Castelforte, grazie all’indicibile passione e al
duro lavoro dei proprietari, i Marchesi Cantore di Castelforte,che da ben 5 generazioni si dedicano
costantemente alla coltivazione di vigneti su una generosissima porzione di territorio pari a
600 ettari di superficie coltivati per lo più con vigneti di Primitivo di Manduria Doc e piante di
olivo,godono oggi dell’approvazione e del riconoscimento di una clientela sempre più internazionale.
Le Aziende Agricole Cantore di Castelforte, pur essendo una struttura produttiva, commerciale
ed amministrativa unica,constano di appellativi diversi a seconda della denominazione del podere
di appartenenza. Troviamo, quindi, in ordine di ubicazione: l’Azienda Centonze, l’Azienda Tre Torri,
l’Azienda Mazzetta, l’Azienda Cicimaia e la Cantina Vinicola, sita in Manduria (prov. Taranto).
Tutte hanno però un denominatore comune: produrre solo vini eccellenti.
Vini in degustazione:
-
SAN MARTINO SRL / COLUCCI VINI
A Martina Franca da oltre 70 anni la famiglia Colucci si occupa dell’arte vinicola. L’azienda San
Martino, guidata dal dott. Francesco e da Piercesare Colucci produce vini bianchi e rossi Igt, Doc
e Doc Riserva di alta qualità. Da oltre 20 anni la San Martino si è rinnovata tecnologicamente passando
all’automazione dell’arte vinificatoria più raffinata, operando in perfetta sintesi fra tecnologia
e tradizione, ottenendo prodotti in grado di soddisfare i palati più sofisticati. Infatti i vini della
San Martino vengono prodotti dopo una severa selezione delle uve più idonee nei propri vigneti e
di quelli selezionati e abituali conferitori. Ogni fase viene scrupolosamente curata e controllata da
personale specializzato. I vini bianchi sono prodotti nella Valle d’Itria mentre i vini rossi invecchiati
in barriques di rovere provengono dalle uve coltivate nel Salento. Tutti i vini prodotti vantano numerosi
riconoscimenti ai vari concorsi enologici Internazionali.
Vino in degustazione:
AZIENDA AGRICOLA ANGELINI LUIGI ANTONIO,
PODERI ANGELINI IN TERRA DI MANDURIA
L’Azienda nasce nel 1998, quando Antonio Angelini abbraccia un’antica tradizione familiare legata
alla viticoltura ed inaugura un importante progetto che porta alla graduale realizzazione dell’azienda
viti-vinicola ed olearia. Attualmente i terreni dell’Azienda coprono una superficie di circa 105
ettari, di cui 85 sono destinati a vigneti. Vigneti che sorgono sull’antica terra dei Messapi e le cui
uve beneficiano di un’esposizione pressochè costante ai raggi del sole e godono di posizione privilegiata
dovuta alla vicinanza del mare.
Vini in degustazione:
37

38
Via Locorotondo S.S. 172, 25
Martina Franca (TA)
Tel. +39 080 4801193
Fax. +39 080 4805427
www.cantinedimarco.it
Via Madonnina, 11
74015 - Martina Franca (TA)
Tel: +39 080 4303222
Fax: +39 080 4303022
www.cantinemiali.com
Via Ippolita Prato, 3
74028 Sava (TA)
Tel. +39 099 9726232
Fax.: +39 099 9721964
www.vinipichierri.com
Via Santo Stasi Primo Z.I.
74024 Manduria (TA)
Tel +39 099 9711660
Fax +39 099 9711530
accademia@racemi.it
CANTINE DI MARCO SRL
Le Cantine Di Marco si inseriscono nel contesto ambientale della Valle d’Itria in territorio di
Martina Franca, area agricola da secoli a spiccata vocazione vitivinicola. Le origini dell’azienda Di
Marco risalgono ad almeno tre generazioni per iniziativa di un avo dell’attuale proprietario. L’insediamento
nell’attuale struttura produttiva è avvenuto nel 1962 e da allora l’azienda è cresciuta
costantemente in termini di produzione sotto il profilo quantitativo ma, soprattutto, qualitativo.
Francesco Di Marco, attualmente alla guida tecnica delle Cantine, ha corroborato, mettendolo al
passo con i tempi, il notevole bagaglio dell’esperienza familiare con studi specifici in discipline agrarie
ed enologiche, che hanno valso alla sua produzione prestigiosi riconoscimenti a livello locale e
nazionale. Le Cantine sono dotate di impianti a tecnologia avanzata ma si connotano per il rigoroso
rispetto dell’antica “arte di fare il vino”, adeguando sapientemente l’eccellente qualità della materia
prima impiegata con le attuali tendenze in termini di gusto.
Vino in degustazione:
CANTINE MIALI
Le origini delle Cantine Miali risalgono al 1886, quando Elvino Miali decide di specializzarsi nel
settore enologico. Negli anni ’20 le Cantine Miali diventano fornitore di vino base vermouth della
casa vinicola Cinzano. Dopo la II Guerra Mondiale la Miali cominciò a credere nelle potenzialità
dei vini bianchi di Martina e nel 1961 Martino e Francesco, nipoti di Elvino, diedero inizio alla produzione
di vino in bottiglia. L’inizio dell’attività di imbottigliamento contribuisce al salto di qualità
dei vini pugliesi, considerati fino a quel momento semplicemente vini da taglio. Attualmente la 4°
generazione dei Miali porta avanti l’obiettivo di incrementare la diffusione dei vini pugliesi grazie
ad un continuo aggiornamento tecnologico e ad una puntigliosa ricerca della qualità. Innovazione
tecnologica, moderna enologia, cura del dettaglio e attenzione ai rinnovati gusti dei consumatori:
intorno a questi temi, insieme alla fiducia incondizionata che Michele e Francesco, figli di Martino
Miali hanno dato ai vitigni autoctoni pugliesi, si gioca la nuova partita dell’azienda.
Vino in degustazione:
VINICOLA SAVESE S.N.C. Figli Pichierri Gaetano
Dal 1951 la famiglia Pichierri ha saputo cogliere e diffondere i frutti che solo la terra, il sole e le
uve pugliesi sono in grado di esprimere, esaltando e incrementando la produzione di vini tipici. La
storia dell’azienda è legata alla grande figura paterna Gaetano Pichierri, contadino dalla nascita che
coltivava ubertosi vigneti di Primitivo. Il costante miglioramento qualitativo dei propri vini è stato
sempre una prerogativa importante per la cantina dei Pichierri; questo obiettivo è stato raggiunto
con impegno, fierezza e passione continuando nel loro lavoro di “artigiani del vino”. La produzione
di vini pregiati, molto apprezzati soprattutto per la loro tipica impronta tradizionale lontana dalle
mode del momento, risulta essere il loro punto di forza.
Vino in degustazione:
RACEMI S.r.l.
Il progetto Accademia dei Racemi consiste nella valorizzazione del Vigneto Puglia. L’idea, nata
dall’intuizione di Gregory Perrucci, si è concretizzata sulla scorta dell’esperienza maturata con il
fenomeno Felline-Primitivo di Manduria, il vino che per primo accese i riflettori su quello che
oggi è considerato il più prestigioso dei vitigni pugliesi. Da allora l’attività studio, sperimentazione,
applicazione non si è mai fermata a Manduria, e grazie all’impegno costante di uno staff giovane
e motivato nonché alle consulenze di livello internazionale (si ricorderanno le collaborazioni con
Roberto Cipresso e il compianto Enzo Moiso) sono stati restituiti alla “memoria” degustativa vini
provenienti dalle varietà più disparate: negramaro, ottavianello, malvasia nera, sussumaniello, in
purezza e in innovativi tagli tra essi. Alcuni di questi vitigni sono stati addirittura recuperati dal
baratro dell’estinzione (sussumaniello e ottavianello) mentre altri sono stati reinterpretati con approcci
di coltivazione e vinificazione di assoluta novità.
Vini in degustazione:
Primitivo di Manduria docPrimitivo di Manduria doc

Via Regina Margherita, 149
74020 San Marzano di San
Giuseppe (TA)
Tel. +39 099 9576100
Fax + 39 099 9571283
www.Feudisanmazano.it
S.S. 7 Ter - Manduria (TA)
Tel: +39 099 9794286
Fax: +39 099 9734205
www.soloperto.it
Via Senatore Lacaita, 90
Mandria (TA)
Tel. +39 339 7429098
Tel. +39 011 4333922
www.pirrovarone.com
Via Stazione, 2
74023 Grottaglie (TA)
Tel. +39 0995661172
Fax. +39 099 5624105
www.pruvas.it
FEUDI DI SAN MARZANO S.R.L.
Buona parte della storia enoica è stata scritta da queste parti, dai simposi magno-greci, al recente
interesse per i vitigni autoctoni pugliesi. Qui le viti, modellate da un sole africano, da una terra
rossa quasi quanto i vini che ne nascono e dalla caparbia volontà dei nostri contadini, assumono
la forma semplice dell’alberello. Torto e contorto, l’alberello esige cure manuali ed una passione
indomita. La stessa passione che la “Feudi San Marzano” mette nell’esprimere al meglio le qualità
di queste uve meravigliose, asservendo una tecnologia di vinificazione moderna ad un territorio e
a dei vitigni le cui origini si perdono nella leggenda. La “Feudi di San Marzano” nasce nel 2003
dalla volontà di due rinomate aziende del settore, Cantine San Marzano e Farnese Vini, di unire
le proprie forze al fine di costituire l’azienda leader in Puglia per la qualità dei suoi prodotti. Alla
base del progetto, una filosofia di produzione basata sulla valorizzazione dei vitigni autoctoni e sul
controllo della qualità del vino, dal vigneto fino alla bottiglia.
Vino in degustazione:
CANTINE SOLOPERTO SRL
Oltre quarant’anni di storia testimoniano la tenacia e la passione della famiglia Soloperto per il
Primitivo. Nel 1974, infatti, nacque il disciplinare del Primitivo di Manduria a Denominazione
di Origine Controllata alla cui stesura ha contribuito il fondatore dell’azienda Giovanni Soloperto.
L’albo dei vigneti del Primitivo di Manduria Doc riporta al n. 1 proprio il nome Soloperto a
testimonianza del fatto che da oltre 30 anni l’azienda è espressione del territorio cui appartiene,
accompagnando al gusto del vino le traduzioni e la cultura. L’azienda, oggi, vanta una produzione
vastissima di tipologie di vino che spaziano dal Primitivo di Manduria Doc, al Salice Salentino,
Negramaro e Malvasia, superando 1 milione e mezzo di bottiglie annue commercializzate attraverso
i vari canali di distribuzione. L’idea di soddisfare le esigenze dei consumatori, infatti, ha portato alla
creazione di numerose etichette appartenenti a due canali commerciali: la GDO e l’Horeca.
Vini in degustazione:
PIRRO VARONE SOC. AGR. S.r.l.
Il Librone Magno delle famiglie di Manduria riporta il nome di Pirro Varone, figlio di Giovan
Battista, nobiluomo ebreo convertito al cattolicesimo, la storia ne tramanda le umane virtù di benefattore,
magnanimo dispensatore di offerte alla Chiesa Matrice e ad altre chiese dell’antico borgo,
sino alla fine della sua vita, allorchè, con testamento del 24 febbraio 1587, egli lasciò erede del suo
patrimonio il Venerabile Monte di Pietà. La generosità di Pirro Varone è la stessa di una terra che,
ancora oggi, riverbera gli innati aneliti gentili nel suo vino. Posta nel versante sud orientale della
provincia di Taranto, nel cuore dell’areale del Primitivo, Manduria è luogo del vino per eccellenza e
i suoi nettari sono rinomati in tutto il mondo, grazie a caratteristiche organolettiche che li rendono
unici, così come i vini dell’azienda Pirro Varone, che nascono dai 15 ettari vitati di contrada Surani,
zona particolarmente votata dell’agro manduriano.
PRUVAS SOC.COOPERATIVA AGRICOLA
La Pruvas è una Società Cooperativa fondata nel 1956, lavora le uve prodotte nel territorio di
Grottaglie (TA), caratteristico per il clima di lieve collina, non molto distante dal Mare Jonio.
I Viticoltori associati alla Cooperativa - oltre 500 - vantano una tradizione assai antica: il legame
con la struttura sociale ha consentito di dare alle loro produzioni la personalità ed il giusto riconoscimento
qualitativo che meritano. La Pruvas produce vini bianchi, rossi e rosati di qualità, dotati
di caratteristiche particolari dovute al sole, al clima favorevole e alla terra generosa in cui viene
coltivata la vite. Ai vitigni autoctoni, dalle spiccate e tipiche caratteristiche,quali il Primitivo, il
Negramaro, la Malvasia, ne sono stati affiancati, nel tempo, altri, anch’essi pregiati, che si sono perfettamente
ambientati al clima, come lo Chardonnay, il Montepulciano, il Lambrusco, il Moscato,
il Cabernet.
Vino in degustazione:
39

40
Sede leg: Strada Giuliani, 7
Sede op.: Via Noci, 314
74015 Martina Franca (TA)
Tel +39 080 4402088
+39 080 4402141
Fax +39 080 4402138
www.tenutegirolamo.it
S.S. strada Monteiasi Montemesola
16000 Taranto
Tel +39 099 5661054
Fax +39 099 5667980
www.vetrere.it
Via F, Massimo, 19
74024 Manduria (TA)
Tel. +39 099 9735332
Fax +39 099 9701021
www.cpvini.it
Mandria (TA)
Tel +39 099 9796045
Fax 099 9734170
www.cantolio.it
TENUTE GIROLAMO DI GIROLAMO PIERO
Nell’incantevole scenario della Valle d’Itria, nasce nel 2002 la cantina Tenute Girolamo, gestita con
sapiente cura e passione per il vino dalla famiglia Girolamo, ponendosi in piena continuità con la
tradizione e la cura del territorio, intrecciando passione e professionalità per la realizzazione di un
vino di livello internazionale. La natura stessa ha messo a disposizione di queste terre le condizioni
ambientali ottimali per la coltura dell’uva. Attualmente la cantina raccoglie e vinifica le uve provenienti
da circa 50 ettari di vigneti di proprietà coltivati ad altissima densità. Dalla produzione
totale di circa 900.000 bottiglie/anno, tutta rientrante nella Indicazione geografica tipica Puglia,
150/200.000 bottiglie vengono affinate in barriques per circa 12/18 mesi al fine di ottenere un vino
di altissima qualità e la residua produzione di fascia media viene collocata sul mercato della grande
distribuzione oltre che della media/alta ristorazione.
Vino in degustazione:
VETRERE
L’azienda Vetrere, che da sempre si distingue per le produzioni agricole di alta qualità,è situata in
una delle aree più conosciute del bacino del mediterraneo: la Puglia. Da tempo immemorabile gli
antichi alberi di olivo e gli alberelli di uva da vino sono coltivati dalla famiglia con professionalità
e competenza; il sole, il terreno fertile e il clima hanno fatto il resto permettendo di raggiungere
la migliore qualità. Lo stabilimento vinicolo è circondato dagli oliveti e dalle vigne di proprietà. I
vigneti producono uve di pregio trasformate nella antica cantina restaurata di recente. Sono vini che
derivano dalla felice combinazione della tradizione agricola centenaria e dalla grande professionalità
degli enologi che trasformano gli antichi vitigni autoctoni come il Primitivo e il Negroamaro in
vini di eccellenza. Lo sforzo compiuto per la ricerca dell’eccellenza ha trovato giusto riconoscimento
nell’ inserimento di tutti i nostri vini nelle più prestigiose guide italiane.
Vino in degustazione:
PRODUTTORI VINI MANDURIA S.C.A.
Nel 1932 nasceva a Manduria il Consorzio Produttori Vini e Mosti Rossi Superiori da taglio, tra i
primi esempi di cooperativa agricola del settore vitivinicolo. Con il passare degli anni ad una migliore
commercializzazione è seguita una maggiore consapevolezza ed un affinamento di tecniche
di coltivazione e trasformazione. Così i quattrocento soci della Cantina Produttori Vini Mandria,
con i loro novecento ettari di vigna, sono chiamati Maestri in Primitivo, un appellativo che onora,
ma che induce l’attuale dirigenza ad impegnarsi sempre più. Si spiega così la collaborazione con gli
Enti di Ricerca; da segnalare, la conduzione di un campo sperimentale per il recupero dei cloni ottimali,
la sperimentazione di tecniche innovative di vinificazione, il continuo miglioramento della
salubrità delle uve e della sicurezza alimentare dei vini, e le certificazioni ISO 14001 e ISO 9001 per
l’assoluta tranquillità di fornitori e consumatori. MEMORIA, LIRICA, ELEGIA, MADRIGALE,
sono i Primitivi di Manduria doc per i quali migliaia di enoturisti, ogni giorno, affollano la cantina
ospitante il Museo della civiltà del vino Primitivo.
Vini in degustazione:
CANTOLIO
La cantina si è costituita agli inizi degli anni Sessanta per mano di un ristretto e affiatatissimo
gruppo di coraggiosi viticoltori che cominciarono a trasformare le loro uve con l’obiettivo di i un
mercato che cominciava ad apprezzare e ricercare i vini corposi e robusti, dalla grande personalità.
A quel tempo i soci viticoltori erano pochi, oggi sono più di 700 e continuano con grande maestria
l’esperienza “legata alla tradizione” di produrre vino Primitivo di Manduria proveniente dalle province
di Taranto e Brindisi, in parte dalla Marina e in parte dai tradizionali impianti ad Alberello esposti al
caldo sole e all’azione benefica del Mare Jonio. Tutta la produzione CANTOLIO a partire dal 2008 è ottenuta
mediante l’utilizzo di energia elettrica, prodotta da fonte energetica rinnovabile (Fotovoltaico).

Lecce
Via Generale Cantore, 37
73048 Nardò (LE)
Tel. +39 0833 567247
www.scholasarmenti.it
Largo Frisari 1,
Scorrano (LE)
Tel/fax +39 0836 460288
www.ducacarloguarini.it
Via San Pietro in Lama, 7
Monteroni di Lecce (LE)
Tel. +39 0832 327182
Fax. +39 0832 420051
www.apolloniovini.it
Via Villa Baldassarri, km. 1
Guagnano (LE)
Tel. +39 0832 706500
Fax +39 0832 1815032
www.vinileuci.it
SCHOLASARMENTI
L’anima del vino scaturisce dall’intimo rapporto tra la vite e il suo ambiente, tra la vite ed intere
generazioni di coltivatori che ad essa si dedicano come fedeli amanti. Chi sceglie Schola Sarmenti si
appropria dell’autenticità di vigneti autoctoni sapientemente e pazientemente protetti, vecchi sino
a ottant’anni, raccogliendo da essi solo le uve migliori, fatte maturare ogni anno nel rispetto e nella
riscoperta di secoli di saggezza. I Saggi di tutte le epoche hanno ribadito che l’ incontro tra il vino e l’
uomo risalga alla notte dei tempi e che non sia affatto casuale. Chi sceglie ScholaSarmenti abbraccia
un modus vivendi ed una filosofia di vita che fa della degustazione un momento unico, in cui ciascun
uomo può ritrovare quella primordiale armonia tra cielo e terra, di cui il vino sarà eterno custode.
AZIENDA AGRARIA DUCA CARLO GUARINI
La vite fa parte della famiglia Guarini da oltre 900 anni, sin da quando Ruggero, cavaliere normanno,
giunse in Terra d’Otranto intorno al 1065. Ogg iAggiungi un appuntamento per oggi
continuano a possedere e coltivare nel Salento circa 700 ettari. I vini, gli oli extravergine di oliva,
le creme di ortaggi sono frutto di una verticalità completa, che consente di controllare tutte le fasi
di produzione: dalla terra alla tavola. A Scorrano si trovano la cantina di fine ‘700 con la barricaia
in un ipogeo del ‘500 e il frantoio. I vigneti, che si estendono per 70 ettari, sono nella tenuta di
Pìutri, tra Brindisi e Lecce nel comune di Torchiarolo e accolgono per lo più varietà autoctone:
Negroamaro, Primitivo, Malvasia nera, Bombino. Al Vinitaly sarà presentato il nuovo “Natívo”, il
primo biologico dell’ Azienda, ottenuto da uve coltivate con metodo certificato. Il nome sottolinea
la naturale appartenenza al territorio, dove da secoli si coltiva il suo vitigno: il negroamaro. Di color
rosso rubino scuro, all’olfatto si apre su toni fruttati intensi e al palato risulta equilibrato.
Vino in degustazione: -
APOLLONIO CASA VINICOLA SRL
Nel vino Apollonio c’è tutta la storia di una famiglia che da quattro generazioni vive, produce, sogna,
progetta e realizza, ispirata dall’antico profumo del mosto nella suggestiva cantina a Monteroni. Nel
1870 Noè inizia a produrre e a commercializzare vino. Ma è Marcello, il figlio, a dare un taglio moderno
alla piccola azienda, durante la belle époque. Negli anni del boom economico, è Salvatore che prende
in mano le sorti dell’azienda del padre a cui dà un’impronta manageriale, puntando sulla produzione
di vini di qualità, dal ’75 imbottigliati con il proprio marchio. I suoi figli, Marcello e Massimiliano,
l’ enologo consigliere dell’Associazione Enologi Enotecnici Italiani e Vice Presidente Commissione
di Degustazione Vini DOC presso la Camera di Commercio di Lecce, dal 1995 iniziano un’ambiziosa
politica di espansione. Marcello si occupa del marketing e dei rapporti col mercato estero.
Vino in degustazione:
CANTINA VINI LEUCI
Le cantine Lucio Leuci nella cultura della vigna e del vino pugliesi. Territorio d’elezione del doc
Salice Salentino, la campagna di Guagnano possiede una sua specificità in termini di chimica del
terreno, di esposizione solare e di tecniche agroculturali che concorrono alla creazione di vini di
qualità eccelsa. Una storia antica è quella scritta dagli agricoltori di questo comprensorio che, sin
dall’antichità magnogreca, ne hanno configurato il paesaggio attraverso l’impianto dei caratteristici
vigneti ad alberello.
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Via Mallacca Zummari, snc
73010 Arnesano (LE)
Tel/Fax +39 0832 327194
www.mocaverovini.it
Località Case Sparse
Contrada Monaci
Salice Salentino
73015 Lecce
Tel. +39 0831 665700
Fax +39 0831 665372
www.castellomonaci.it
Via A. Diaz, 6
Cutrofiano (LE)
Tel +39 0836 542865
Fax +39 0836 542865
www.vinicolapalama.com
P.zza Melica, 4
Tuglie (LE)
Tel. +39 0833 596601
www.motturavini.it
AZIENDA VINICOLA MOCAVERO SAS DI FRANCESCO MOCAVERO & C.
Immersa nella natura, fra verdi vigneti ed uliveti secolari, troviamo, ad Arnesano, la sede dell’Azienda
Vinicola Mocavero. Qui, Francesco e Marco Mocavero insieme a loro padre Pietro, in perfetto
equilibrio fra il rispetto della tradizione e l’utilizzo degli impianti tecnologici più avanzati, producono
i loro vini, seguendo personalmente la selezione delle uve, la vinificazione, l’affinamento e l’imbottigliamento.
Gli sforzi generosi dell’azienda Mocavero, che dal 1950 produce e commercializza
vino, sono stati premiati da diversi riconoscimenti, confermati sia dal mercato nazionale che estero.
Vino in degustazione:
SANTUFILI PRIMITIVO SALENTO
ROSSO IGT
CASTELLO MONACI
Castello Monaci si trova a Salice Salentino poco lontano da Lecce, nel cuore del Salento e a breve
distanza dal mare. Castello monaci è circondata da 150 ettari di ulivi secolari e da vigorosi vigneti e
rappresenta uno dei modelli più significativi dell’innovazione vitivinicola del Salento. La viticoltura
di Castello Monaci predilige le varietà autoctone quali Primitivo, Negroamaro e Malvasia Nera.
Queste varietà, grazie alle caratteristiche dei terreni della tenuta e ad una gestione accurata della
vigna, che ha reso possibile una rivoluzione qualitativa, donano ottimi frutti e vini di altissimo
lignaggio. Nella tenuta, assieme alle varietà autoctone, convivono anche alcuni vitigni alloctoni:
Merlot, Cabernet sauvignon e Syrah. Queste uve, unite a quelle tipiche del territorio, esaltano
le particolari caratteristiche dei vini di Castello Monaci. L’innovazione e la tecnologia in cantina,
permettono di mettere in risalto le peculiarità organolettiche dei singoli vitigni.
Vino in degustazione:
VINICOLA PALAMÀ
È nel Salento che ha inizio una storia ricca di amore per i frutti della natura. Nel 1936, un giovanissimo
Michele Arcangelo Palamà, meglio noto come Arcangelo, abbandona i giochi della sua
infanzia; colto da irresistible e profonda vocazione, inizia un percorso che durerà per tutta la propria
esistenza e che lo porterà a conocere il vino in ogni dettaglio, in ogni risvolto, con tutta la passione e
l’amore possibili verso il magico frutto della vite. Con tale livello di coinvolgimento, Arcangelo lega
il proprio nome a quello del suo prezioso nettare, sinonimo ormai di qualità e genuinità. Nella zona
si attende con ansia, ogni anno, che le vecchie botti, trainate dai cavalli, permettevano il rifornimento
di tale preziosa bevanda nelle osterie. Il mondo sta cambiando, l’industrializzazione incombe.
È necessario guardare avanti, rinnovare la propria organizzazione. È in questa fase che interviene
nel 1988, il figlio Cosimo, detto Ninì; egli eredita dal padre, con lo stesso vigore, la passione e l’arte
della vinificazione. L’obiettivo è sempre quello di realizzare vini che possano emozionare il palato.
MOTTURA VINI
C’è una famiglia in Puglia che da quasi un secolo ha deciso di donare la propria passione, il proprio
amore e la propria cultura alla vite e al vino. Nel 1927 Pasquale Mottura fonda la sua Azienda
vinicola e decide di dedicarsi anima e corpo alla produzione di vitigni autoctoni. Un duro lavoro
in quegli anni difficili, quando l’intuizione e la tenacia vincevano sulle asperità della terra e sulla
rudezza di una regione dove la natura era la sola ricchezza da sfruttare. Pasquale comprende che
bisogna conservare le tradizioni e coltivare quei vitigni autoctoni, quali il Primitivo e il Negroamaro,
iscritti nel Dna pugliese, resistendo alle tentazione di introdurre nuove varietà vitivinicole.
È quest’idea che trasmette al figlio Vito, il quale dopo aver intuito le grandi potenzialità della viticoltura
pugliese, dà un consistente impulso allo sviluppo aziendale estendendo la distribuzione dei
prodotti a tutto il territorio nazionale con il costante impegno a migliorare la qualità e l’immagine
dei vini del Salento.

Via Villa Convento, 33
73041 Carmiano (LE)
Tel/Fax: +39 0832 603051
www.cantinapetrelli.com
Via P. Siciliani 8
73058 Tuglie (LE)
Tel. +39 0833 598051
Fax +39 0331 824356
www.calosm.it
Strada Statale 605
73010 Guagnano (LE)
Tel. +39 0832 706490
Fax +39 0832 706242
www.taurinovini.it
Via Volta, 17
73048 Nardò (LE)
Tel/Fax +39 0833 561483
www.vinibonsegna.it
CANTINA PETRELLI
Genuinità e amore sono gli ingredienti fondamentali che non hanno mai abbandonato l’azienda,
che di anno in anno ha raccolto maggiori quantità di uva nei tini. Da 50 ettolitri del 1984, quando
Paolo Petrelli avviò l’Azienda siamo oggi a 500. Una produzione che, nei vigneti, segue i principi
dell’agricoltura integrata con una ventata di tecnologia apportata dai figli, Giovanni e Maurizio. È
un grande piacere per noi invitarvi a visitare l’Azienda: l’ambiente è accogliente, durante la visita
possiamo conoscere i vigneti, i processi di produzione e nei locali che ospitarono le stalle nei primi
del ‘900 ora c’è una comoda sala di degustazioni nella quale apprezzare tutta la linea aziendale.
CALOSM SAS DEI F.LLI CALO’
L’attaccamento alla terra e al vino della famiglia Calò è storia lunga. Nasce col “Patriarca” Salvatore.
Nel 1960 i fratelli Calò decidono di trasferirsi al nord iniziando l’attività nel settore vinicolo. Nel
1989, spinti dalla passione, fondano a Tuglie la CALOSM., aumentando il numero di vigneti già
esistenti con l’acquisto della ”Tenuta Stracca”, sita nel comune di Alezio appartenuta a Pasquale
Doxi-Stracca di famiglia settecentesca legati alla tradizione vitivinicola e olearia (diventata nell’800
una delle più famose rivendite carbonare della zona). Nel 2000 i figli Claudio e Daniele,assumono
la responsabilità dei vigneti prestando particolare attenzione ad unire il recupero della tradizione
ad un’ uso saggio della tecnologia sia nel vigneto che in cantina, al fine di ottenere un prodotto
qualitativamente elevato e fedele alla tipicità del territorio. Attualmente la CALOSM opera su tutto
il territorio di 12 ettari di vigneto di proprietà e di 12 ettari in affitto nei quali l’uva viene raccolta
in cassette dopo un’accurata selezione, per garantire la qualità del vino.
Vino in degustazione:
NEGROAMARO 2007
AZIENDA AGRICOLA TAURINO COSIMO
L’azienda è costituita da 85 ha di terreno, di cui 80 sono interessati alla coltivazione a vigneto, uve
di varietà negroamaro e malvasia nera. da ben sette generazioni la famiglia taurino si dedica alla
coltivazione della vite e alla produzione di vino. Dopo i successi commerciali conseguiti, con i vini
da taglio, da parte del cav. francesco taurino, nasce nel 1972 un vero e proprio complesso di trasformazione,
affinamento e imbottigliamento della propria produzione vinicola ad opera del figlio dott.
Cosimo a lui si deve gran parte di merito per l’affermazione nel mondo della puglia vinicola.
Oggi questo nome lo troviamo stampato su bottiglie che si possono acquistare nelle migliori enoteche
e gustare nei migliori ristoranti presenti sul territorio nazionale, internazionale e in 48 dei
50 stati americani, grazie ad un attenzione costante rivolta a produrre e commercializzare solo ed
esclusivamente prodotti qualificati.
vini in degustazione:
AZIENDA AGRICOLA VITIVINICOLA BONSEGNA ALESSANDRO
L’Azienda Agricola Vitivinicola Bonsegna, nasce, per volere di Primo Michele Bonsegna, nel 1964,
a Nardò, terra del nobile Negroamaro, del robusto Primitivo e della morbida Malvasia Nera. al
1991 l’Azienda è condotta dal figlio Alessandro, che ne ha ereditato non solo la conduzione, ma
anche la passione per un lavoro che è tanto faticoso quanto ricco di grandi soddisfazioni. I vigneti
di proprietà, suddivisi in 18 ettari, sono localizzati interamente nell’agro di Nardò. La conduzione
agricola è da sempre mirata al rispetto della natura, con uso di sistemi di produzione integrata che
mirano a limitare al minimo indispensabile l’impiego di concimi e fitofarmaci. I vini dell’Azienda
sono genuina espressione delle caratteristiche del territorio, e riescono ad esprimere pienamente il
grande potenziale delle campagne neritine. Sono tutti vini ‘seri’, fatti con il giusto rispetto delle
tradizioni e dell’espressività del territorio, mai caricaturali o presuntuosi, che a Primo Bonsegna
sarebbero sicuramente piaciuti!
Vino in degustazione:
-
DÒ ROSSO DOC BARRICATO 2008
43

44
Piazza Castello, 8
Depressa di Tricase (LE)
Tel. +39 0833 771041
Fax +39 0833771012
www.casteldisalve.com
Loc. Tenuta Monaci
Copertino (LE)
Tel. +39 0832 947512
Fax. +39 0832 1830364
www.aziendamonaci.com
Via Martiri del Risorgimento, 6
Copertino (LE)
Tel. +39 0832 947031
contatti@cupertinum.it
Via Vincenzo Balsamo 13
73100 Lecce
Tel. +39 0832 705010
Fax. +39 0832 705003
www.cantele.it
CASTEL DI SALVE
La Castel di Salve viene fondata nel 1885 da Antonio Winspeare, Duca di Salve. Il Duca produrrà
degli ottimi vini conosciuti internazionalmente, ma purtroppo alla sua morte nel 1918 l’azienda
cade in mano ad un amministratore che la fa degradare nel corso di 20 anni. Nel 1936 arriva alla
ribalta suo nipote Riccardo Winspeare che comincia a fare una lavorazione delle uve adatta ai vini
da taglio; negli anni 60 la Castel di Salve chiude. Nel 1990 suo figlio Francesco Winspeare, di ritorno
dall’università con l’agronomo Francesco Marra fonda la nuova Castel di Salve, rimettendo a
nuovo, con l’apporto di moderne tecnologie, l’antico edificio. La Castel di Salve oggi può contare
sulla produzione di circa 42 ettari di vigneto in proprietà e oggi altri in gestione. Le varietà di uve
impiegate nei vini vanno dal negroamaro alla malvasia nera di Lecce, dal primitivo al montepulciano,
dal sangiovese alla malvasia bianca ed infine dal trebbiano alla Verdeca e Malvasia di Candia.
Oggi vendiamo il 65% della nostra produzione all’estero (inclusa l’America).
Vino in degustazione:
AZIENDA MONACI DI SEVERINO GAROFANO
Azienda Monaci è il nome delle strutture agricole della Tenuta “li Monaci”. Si trova a qualche chilometro
dall’abitato di Copertino, in provincia di Lecce. Oltre al vasto complesso di fabbricati rurali
- la Masseria - circondato da trenta ettari di terreno, possiede una moderna Cantina Aziendale per
la lavorazione delle uve, l’affinamento, l’invecchiamento e l’imbottigliamento dei vini. La proprietà
è stata acquistata e ristrutturata nella prima metà degli anni 90 dalla famiglia Garofano. Da più di
mezzo secolo questa azienda mantiene un primato incontrastato su quasi tutti i mercati europei con
i suoi vini di Negroamaro. La maggior parte di essi è costituita dal Copertino a DOC e dal rosato
Girofle, al quale si accompagnano altri vini rossi ottenuti da varietà regionali.
Vino in degustazione:
CUPERTINUM, CANTINA SOCIALE COOPERATIVA DI COPERTINO
La Cupertinum è al tempo stesso novità e forza che viene dal passato. Una delle più antiche cantine
del Salento e della Puglia, fondata nel 1935, e che ora si è data un nuovo progetto organizzativo e
produttivo per raggiungere una più elevata qualità e una migliore comunicazione con gli appassionati
enoici. Da 25 anni alla guida della Cupertinum c’è il Presidente Mario Petito, mentre alla gui-
mese c’è Giuseppe Pizzolante Leuzzi, un enologo apprezzato e conosciuto, che sta definendo nuovi
paradigmi di qualità, dalla vigna alla bottiglia. In occasione del 75° anniversario la Cupertinum ha
messo in cantiere molte novità: dal logo alle nuove etichette, alla progettualità del nuovo enologo
Giuseppe Pizzolante Leuzzi, all’inaugurazione del nuovo show-room e punto vendita, alla volontà
di curare al meglio il mercato nazionale di qualità e consolidare quello estero, all’assistenza sempre
più puntuale dei soci nel lavoro in vigna.
Vino in degustazione: -
AZIENDA VINICOLA CANTELE S.r.l.
Ogni bottiglia di vino ha la sua storia. La leggi nel suo colore, nel suo sapore, nell’odore che sprigiona
quando la apri, quando ne versi il contenuto nel bicchiere. È una storia legata ai nomi, ai
luoghi, alle mille storie che a quei nomi e a quei luoghi sono legate. La storia dei vini Cantele ha
inizio negli anni ’50, e di quegli anni ci racconta l’emozione della scoperta, lo spirito di rinascita, il
gusto di una gioia elegante e misurata. È la storia dei nostri nonni, Giovanni Battista e di sua moglie
Teresa Manara. Del lungo viaggio che hanno affrontato per raggiungere il Salento, la terra del sole.
È la storia dell’azienda vinicola che è nata con loro e che è cresciuta con i nostri genitori, Augusto e
Domenico. Tutti e quattro ci hanno insegnato che per fare una buona bottiglia di vino ci vogliono
pazienza e dedizione. E che per far continuare a vivere una storia bisogna avere buona memoria.
Vini in degustazione:

Via Reale, 55
73100 - Lecce
Tel +39 0832 248433
Fax +39 0832 244754
www.vignetireale.it
Via Guidano 18
73013 Galatina (LE)
Tel +39 0836 561470
Fax +39 0836 561473
www.valleasso.it
Via Cellino, 3
73010 Guagnano (LE)
Tel. +39 0832 705422
Fax +39 0832 395742
www.feudiguagnano.it
Via dei Martiri, 17/19
73012 Campi Salentina (LE)
Tel. +39 0832 792442
Fax +39 0832 797231
www.tenutematerdomini.it
VIGNETI REALE S.r.l.
I Reale sono viticultori in Lecce dal 1921, da allora la Proprietà controlla l’intero processo produttivo,
dalla cura dei vigneti, passando per la vendemmia e la vinificazione, fino alla puntuale consegna
al consumatore finale. L’area di produzione è nel cuore vitivinicolo del Salento, nell’agro di Cellino
San Marco, nel sud della Puglia, su una superficie totale di 250 ettari. La cantina, distante pochi chilometri
dall’ Azienda agricola, è dotata di un moderno impianto in grado di garantire un controllo
costante della temperatura durante tutte le fasi di trasformazione, stoccaggio ed imbottigliamento.
L’ampia bariccaia, situata nel sottosuolo, consente una perfetta maturazione e l’affinamento dei vini.
Vino in degustazione:
AZIENDA AGRICOLA VALLE DELL’ASSO DI LUIGI VALLONE
Valle dell’Asso prosegue la tradizione della famiglia Vallone, puntando sulla tipicità dei vitigni
Negroamaro, Malvasia nera, Primitivo, Aleatico, Fiano. La scelta di porre tutti i vigneti sotto il
controllo biologico è una strategia di rispetto del territorio già praticata dal 1998, si ripercuote
con buoni risultati nella tipicizzazione delle etichette che per ogni varietà conservano una elevata
identità territoriale. L’aridocoltura è una ulteriore tecnica di governo delle superfici a vigneto che
si estendono su 75 ettari di proprietà, ciò consente di ottenere uve eccellenti trasformate in vini di
qualità sfruttando al meglio il clima del 40° parallelo. Il microclima dell’area della DOC Galatina
concede alla vite 2800 ore di sole nel periodo vegetativo e degustando i prodotti aziendali si può
percepire la tipicizzazione di questo terroir. I prestigiosi riconoscimenti internazionali, sono sprone
ed incoraggiamento a proseguire sulla strada della qualità, non abbandonando la tradizione ma
attenti al rinnovamento.
Vini in degustazione:
FEUDI DI GUAGNANO
La cantina Feudi di Guagnano nasce per salvare i vigneti di Negroamaro abbandonati da vignaioli ormai
anziani e non più in grado di coltivarli. Ecco perché per questa azienda produrre vini è soprattutto
un atto d’amore verso un territorio, il Nord Salento, storicamente fra i più importanti d’Italia dal
punto di vista vitivinicolo. La “mission” dell’azienda è racchiusa nel nome: “Feudi” plurale di feudo,
che da queste parti significa contrada: infatti i vigneti, di estensione molte volte al di sotto dell’ettaro,
dimorano in diverse contrade dell’agro guagnanese. “Guagnano”, per celebrare un territorio ricco di
tradizioni e di storia vinicola che da sempre fonda la sua economia sulla coltivazione del Negroamaro.
La cantina e i vigneti “salvati” si trovano a Guagnano, nella zona classica del Salice Salentino DOC,
al centro del Salento. L’azienda dispone di circa quindici ettari di vigneti, coltivati tutti a Negroamaro,
Malvasia Nera e Primitivo. Le etichette prodotte sono 11 per un totale di ca. 100.000 bottiglie.
Vino in degustazione:
TENUTE MATER DOMINI
Tenute Mater Domini nasce nel 2003 da un progetto imprenditoriale di P. Semeraro. Il patrimonio
fondiario di ca. 80 ha si sviluppa in agro di Salice Salentino e Veglie. I 40 ha di vigneto sono
condotti in parte ad “alberello” e in parte a cordone speronato; di questa superficie vitata oltre
agli impianti recenti vi sono vecchi alberelli di oltre 50 anni. La struttura ampelografica è caratterizzata
dalla consistente presenza del Negroamaro e della Malvasia nera di Lecce, oltre ai nuovi
impianti con varietà internazionali. I vigneti rientrano nella Doc Salice Salentino e nell’Igt Salento.
La consulenza agronomica ed enologica dell’azienda è affidata al dott. Carlo Ferrini.
Vini in degustazione:
DOC RISERVA
45

46
Via G.di Vittorio, 1
73020 Cutrofiano (LE)
Tel: +39 0836 542020
Fax: +39 0836 541525
www.lastoremasseria.it
Via Milano, 25
73051 Novoli (LE)
Tel. +39 0832 711597
Fax +39 0832 715070
www.cantinedefalco.it
Via Cesarea sn
73045 Leverano (LE)
Tel. +39 0832 925613
Fax. +39 0832 922606
www.contizecca.it
Via Scarciglia, 18 - 73027
Minervino di Lecce (LE)
Tel: + 39 0836 818199
Fax: + 39 0836 891847
www.cantinemenhir.com
L’ASTORE MASSERIA
L’Astore Masseria è un’azienda agricola di proprietà della famiglia Benegiamo - Di Summa dagli
anni 30 dello scorso secolo. Nella tenuta de L’Astore, circa 100 ettari, fin dagli anni ‘40, si produceva
vino in cospicue quantità destinato alle Cantine del Nord Italia ed ai mercati esteri. Alla fine
degli anni 90, il padre Achille e i figli Paolo, Stefano e Luca Benegiamo hanno deciso di riprendere
la produzione puntando decisamente sulla qualità. Avvalendosi dell’esperienza di Riccardo Cotarella,
uno degli enologi più famosi al mondo e della professionalità di giovani specialisti del settore
come Mimmo Cataldi e Piero Mandurino, è stato stilato il programma di reimpianto dei vigneti,
delineando a priori le caratteristiche dei vini da produrre. Oggi L’Astore rappresenta un progetto
ambizioso, che, forte della profonda e antica conoscenza dei terreni e dell’eccellente qualità delle
uve, consente di esplorare e interpretare l’unicità dei vini del terroir SALENTO.
Vino in degustazione:
Negroamaro IGT Salentoostato di Negroamaro IGT
salentoAglianico e Petit Verdot IGT salento
CANTINE DE FALCO SAS
Le Cantine De Falco, da oltre mezzo secolo, sono stabilmente affermate come una delle aziende
leader nel settore vinicolo salentino. L’azienda ha conservato nel tempo la propria identità e il nome
della famiglia. La sede di lavorazione è a Novoli, a 11 km da Lecce, al centro di una vasta plaga ricca
di vigneti di Negroamaro, Malvasia e Primitivo. L’accurata scelta delle uve e la grande esperienza
nella vinificazione, frutto di una lunga tradizione familiare, hanno consentito una produzione di
vini di grande quantità, commercializzata in Italia e all’estero. Oggi l’azienda trae dall’esperienza di
Salvatore De Falco e dall’entusiasmo del figlio Gabriele impulso per un rilancio e nuove affermazioni.
Tutte le fasi del processo produttivo, dalla maturazione delle uve sino all’imbottigliamento, sono
seguite con eguale attenzione e profonda passione. Particolare cura viene dedicata alla produzione
dei vini Primitivo e de DOC Salice Salentino e Squinzano.
Vino in degustazione:
AZIENDA AGRICOLA CONTI ZECCA
L’Azienda Conti Zecca racconta una storia di 5 secoli, fatta di passione, tradizione ed innovazione
che l’ha portata a diventare una delle realtà vitivinicole più importanti di Puglia. Da quando la
famiglia napoletana Zecca nel 1500 decise di trasferirsi nel Salento e di avviare un’intensa attività
agricola, la sua tradizione di dedizione alle vigne non si è mai interrotta. Oggi i conti Alcibiade,
Francesco, Luciano e Mario Zecca, si dedicano con passione alla conduzione dell’Azienda, seguendo
con cura l’intera produzione: dalla scelta dell’ambiente pedoclimatico, all’impianto del vigneto,
alla scelta delle tecniche agronomiche e del momento ottimale per la vendemmia, fino all’imbottigliamento
del prodotto alla sua commercializzazione. L’Azienda si estende su una superficie di 800
ha., 320 dei quali coltivati a vigneto, distribuiti su 4 tenute (Cantalupi, Donna Marzia, Saraceno,
Santo Stefano) che danno il nome ai “Vini delle tenute” cui si affiancano i vini delle Selezioni:
Nero, Terra, Cantalupi Riserva, Primitivo, Negramaro, Luna, Fiano, Malvasia Bianca e Sole.
Vino in degustazione:
CANTINE MENHIR
Cantine Menhir, azienda fondata da Gaetano Marangelli è diventata in breve tempo una realtà
sempre più affermata. La Cantina ha sede nel cuore del centro storico di Minervino di Lecce, antico
borgo medievale a pochi passi dalle lunghe spiagge assolate di Otranto e dalla costiera di Santa
Cesarea Terme. Fa da cornice la rigogliosa campagna salentina, nonché area del parco megalitico
ricco di Dolmen e Menhir, tra corti salentine, uliveti secolari e vigne ad alberello, antiche masserie
e frantoi ipogei. É in questo scenario, nelle terre di Borgagne affacciate sui vicini laghi Alimini, che
Cantine Menhir sta ricostituendo una proprietà fondiaria, recuperando vigne del 1930. Vini di
grande struttura che esprimono a pieno il territorio caldo, morbido, solare ed equilibrato.
Vino in degustazione:

C.da Santi Dimitri
Galatina (LE)
Tel. +39 0836 565866
www.santidimitri.it
Via Marche, 1
Leverano (LE)
Tel. +39 0832/925053
Fax +39 0832/921985
www.cantinavecchiatorre.it
SANTI DIMITRI
Nel 1996 nasce la cantina Santi Dimitri per interpretare in chiave moderna l’eredità culturale
dell’antica azienda di famiglia. Sperimentazione, ricerca e tecnologia le parole chiave per ottenere le
migliori qualità di vino e olio. Qui ogni giorno si lavora per costruire un sistema produttivo che si
incentra sulla qualità assoluta. Santi Dimitri si propone come un’azienda verticale. Non solo vitigni
e cultivar olivicole autoctone ed alloctone, ma anche cereali, come il farro, anche questo frutto di
una lunga selezione effettuata con l’Istituto Gemoplasma del CNR di Bari.
CANTINA TERRA DEL SUD DI VENNERI ROCCO
La famiglia Venneri coltiva le proprie terre nel Salento in Puglia da molte generazioni con la passione
per la terra, il rispetto per la natura el’ambiente. Produce una gamma di prodotti innovativa,
commerciale e di specialità fatte con metodi tradizionali senza l’ausilio di conservanti. Una parte
di tale gamma - vini - è da agricoltura biologica. Tale produzione viene commercializzata con il
marchio “Rocco Venneri”.
Vino in degustazione:
CANTINA SOCIALE COOP. DI LEVERANO “VECCHIA TORRE”
Il seme che ha portato alla nascita ed al successivo sviluppo della nostra azienda è stato piantato
dai nostri soci fondatori nel 1959. Il seme si è radicato nella terra di questo piccolo paese del
Salento, Leverano, ricco di storia, tradizioni, cultura che hanno il profumo genuino della nostra
terra. Assaporare il nostro vino non significa solo coglierne le caratteristiche organolettiche tipiche
del prodotto, per poterlo conoscere e gustare affondo vi consigliamo di chiudere gli occhi e sorseggiandolo
lentamente immergervi nel racconto che ogni vino come un buon libro custodisce.
Questo racconto vi parlerà della nostra gente, dei nostri contadini, delle loro melodie salentine
intonate all’alba, quando si avviano verso i loro campi lungo minuscole stradine costeggiate da
muretti a secco, certi di avere nelle loro ruvide e grandi mani il potere di collaborare con la natura
ed essere i primi ogni giorno a salutare il sorgere del sole.
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Messaggio dalla REDAZIONE
Nessuna crisi per i viaggi
di Bacco in Italia
È l’enogastronomia a fare la differenza nel trend negativo
del turismo nel 2009, con 6 milioni di enoappassionati e
un volume di affari di 3 miliardi di euro (+20% sul 2008)
Il vino è sempre più un mix di territorio, storia e tradizioni.
Oggi al consumatore si deve necessariamente offrire
qualcosa in più, non solo la degustazione di un vino, ma
trasferire le caratteristiche uniche ed irripetibili del territorio
da cui quel vino proviene. Oltre ai paesaggi, ai monumenti, il
turista va alla ricerca di autenticità, di qualità. Le differenziazioni
del gusto e le produzioni autoctone hanno rafforzato la
notorietà del nostro territorio. È lodevole il lavoro che svolgono
varie associazioni, nate proprio per promuovere il vino ed
il suo territorio: Movimento Turismo Vino, A.I.S., Le Strade
del Vino, Città del Vino, ecc.
Ma sono ancora in pochi, solo il 13% di chi ha organizzato viaggi
all’insegna del wine & food, a considerarsi “turisti del vino”
a tutti gli effetti, secondo il Rapporto annuale n. 8 Città del
Vino/Censis “Osservatorio sul turismo del vino in Italia”, presentato
a Milano, alla Borsa Internazionale del Turismo 2010.
È l’enogastronomia la motivazione di viaggio che fa la differenza
nel calo generale del turismo nel Belpaese (-3%), nel
difficile 2009, migliorando addirittura le proprie performance:
gli enoappassionati in giro per l’Italia sono passati da 5,5 a
6 milioni, per un volume di affari che vale 3 miliardi di euro
(+20% sul 2008). Le mete al top? Toscana in testa, seguita
dal Piemonte e dalla “new entry” Veneto che supera Umbria e
Puglia. Con la spesa media procapite più alta dell’intero comparto,
ben 149 euro al giorno, si tratta del settore chiave del
turismo italiano, su cui puntare. “Se il turismo enogastronomico
è la principale voce di stabilità dell’intero comparto - sottolinea
il presidente delle Città del Vino Giampaolo Pioli - capace
di portare vantaggi a tutti, dalle aziende alla ristorazione, dalla
ricettività ai grandi e piccoli comuni, è evidente che il settore ha
bisogno di più attenzione, ma a tutt’oggi i fondi destinati continuano
a scarseggiare. È necessario fare sistema, con strategie di
marketing territoriale ed interventi finanziari mirati”.
Dal rapporto emerge che il turismo enogastronomico è poco
influenzato dall’andamento dell’economia, dei redditi e dei
consumi, e con un potenziale di sviluppo ancora da esprimere.
È un turismo adulto, ma con un buon ricambio generazionale,
praticato dal 40% degli over 30 e dal 30% dei giovani al
di sotto dei 30 anni di età. Si stima che tra le persone che non
hanno mai fatto un’esperienza di turismo enogastronomico,
siano quasi 3 milioni coloro che vorrebbero viverla.
Tra gli eventi dedicati al mondo del vino in Italia, a guidare
la classifica dei più amati e conosciuti è Vinitaly, seguito da
Cantine Aperte e Calici di Stelle a pari merito, e, quindi, da
Benvenuta Vendemmia. 1.500 sono i comuni italiani inseriti
nei territori a vocazione enoica, ma le risorse a loro disposizione
risultano estremamente scarse: il fattore considerato più
efficace per sviluppare il turismo del vino, per 6 sindaci su
10 è la comunicazione, seguito dall’ideazione di eventi locali,
dalla creazione di itinerari, dalla formazione degli addetti e
dall’esigenza di salvaguardare con forza il proprio paesaggio.

Accademia
dell’enogastronomia
pugliese
Terza edizione per la scuola internazionale
dell’enogastronomia
pugliese” è un progetto
L’“Accademia
ambizioso, nato nel 2008 quasi
per scommessa. La scommessa è una
piccola “università” artigiana ed internazionale
della gastronomia nella nostra
regione, sul modello della prestigiosa
esperienza dell’Università di Scienze
Gastronomiche di Colorno e Pollenzo.
In fondo, ed è questa la convinzione
dell’Assessore Elena Gentile, “la Puglia
ha un patrimonio di tradizioni enogastronomiche
all’altezza del confronto
con le altre realtà regionali italiane”.
La scommessa è vinta: il progetto “Accademia
dell’enogastronomia pugliese”,
cofinanziato dall’Assessorato ai
flussi migratori della Regione Puglia e
dal CNIPA Puglia, è giunto ormai alla
terza edizione. Il paragone con un campus
internazionale non sembra inadeguato:
nelle aule, e nelle cucine, della
sede dell’Accademia si respira davvero
un’atmosfera suggestiva. Nelle passate
edizioni, ragazzi provenienti da tutto il
mondo, con il proprio bagaglio di storie
e accenti diversi, si sono dedicati allo
studio della cultura enogastronomica
pugliese. In molti casi, per i giovani
pugliesi residenti all’estero che hanno
partecipato al progetto, la gastronomia
del nostro territorio era anzitutto il racconto
di un sapore e di un profumo, carico
della nostalgia di un familiare. La
terza edizione dell’Accademia, progetto
formativo nato nell’ambito del Piano
2008 e 2009 degli “Interventi in favore
dei Pugliesi nel Mondo” (Legge Regionale
23/2000), è una scuola di cultura
gastronomica e di cucina tipica territoriale
che coinvolgerà quindici partecipanti,
provenienti da tutto il mondo.
L’Accademia è un corso di formazione
residenziale, un ginnasio della cucina
territoriale e un laboratorio didattico
per apprendere l’arte della degustazione
del vino. Per un mese intero, una classe
internazionale di quindici giovani avrà
l’opportunità di seguire gratuitamente
le lezioni dei nostri relatori A.I.S. Puglia,
sarà guidata dagli chef dell’Associazione
Cuochi Baresi, riceverà il supporto e
l’affiancamento individualizzato della
cooperativa Sapor nonché approfondirà
le questioni della storia della cucina pugliese,
nella cornice fortemente tipica di
Corte Altavilla, dimora normanna sita
nel centro storico di Conversano.
L’esperienza delle prime due edizioni è
stata indimenticabile, per gli allievi, ma
anche per i formatori. Al di là della dimensione
affettiva e culturale, gli interventi
a favore dei Pugliesi nel Mondo,
hanno ricadute importanti sulla realtà
produttiva e sociale della nostra regione.
L’Accademia dell’enogastronomia
pugliese - III edizione - ha il duplice
compito di formare giovani ambasciatori
del gusto pugliese e di rinsaldare il
legame tra pugliesi emigranti e il Paese
d’origine, anche da un punto di vista
economico-sociale. La promozione della
tipicità pugliese nel mondo, trainata
dalla passione dei nostri corregionali
all’estero, non può prescindere da attività
di formazione di figure professionali
qualificate. Inoltre, come ulteriore
strumento di rafforzamento del legame
con la propria storia personale, gli allievi
potranno seguire un mini-corso di
apprendimento della lingua italiana, in
modalità e-learning. A partire dalla fine
del prossimo giugno (con informazioni
disponibili su www.cnipapuglia.it sin
Messaggio da Gianni MARIELLA
da Aprile 2010), la sede dell’Accademia
diventa un piccolo college internazionale
per appassionati di gastronomia:
una full immersion formativa di otto
ore al giorno, completamente gratuita.
Per un mese, un angolo della nostra Puglia
tipica ospita una babele di sapori e
di profumi. Venite a trovarci.
49

50
Prendiamo
i turisti per la gola
C’è da lavorare sul turismo
enogastronomico
Gli esiti di una recente ricerca
dell’istituto Ipsos-Publica affairs,
relativa alle regioni italiane
con maggiore attrattività turistica,
rivelano che la regione Puglia si posiziona
al quarto posto: in particolare è
quarta per dinamismo (prima è l’Emilia
Romagna, seguita da Toscana e Sardegna)
e terza per l’accoglienza dei turisti.
Un ingrediente imprescindibile che l’ha
portata a scalare i primi posti di questa
classifica è sicuramente l’indissolubile
legame del turismo pugliese con la natura.
Grazie allo sviluppo di un tipo di
turismo, quello sostenibile, la Puglia è
riuscita a consolidare una posizione di
privilegio nel mercato turistico nazionale,
nel quale si sono registrati cali di
presenze ovunque, tranne che in Pu-
glia. La valutazione degli interpellati è
positiva al 73% per quanto riguarda la
gastronomia e i piatti tipici, al 64% per
la qualità del mare e al 55% per l’accoglienza
dedicata ai turisti.
Il patrimonio artistico (53%) e le manifestazioni
culturali (39%) sono fra gli
elementi distintivi della Puglia accolti
con favore dagli intervistati. Significativo
anche il plauso del 22% del campione
per l’impegno nelle energie alternative
e la green economy.
Il turismo enogastronomico è un nuovo
modo di viaggiare che sta conquistando
un numero sempre crescente di appassionati,
alla ricerca di sapori e di tradizioni
autentiche. In questo contesto,
infatti, il cibo assume un ruolo nuovo,
diventando il vettore di una cultura e di
valori saldamente legati al territorio con
la capacità di rappresentare una fonte
di sviluppo sia economico sia socioculturale.
Il turismo enogastronomico,
dunque, mira a valorizzare un determinato
luogo, un territorio, caratterizzato
da profumi, sapori e colori unici nel
suo genere. Ogni itinerario è diverso
dall’altro, proprio per la diversità e
la varietà che ci regala il nostro paese.
La nostra regione, le nostre province,
ogni piccolo borgo ha qualcosa da
raccontare e lo fa attraverso i propri
prodotti locali, per permettere ai più
curiosi di capire cosa c’è dietro tanta
dedizione per la coltura della terra e per
meravigliarsi ancora alla vista di una
bella forma di formaggio, o all’assaggio
di un buon bicchiere di vino.

“Il mutamento della domanda turistica
- commenta l’Assessore alle Risorse
Agroalimentari della Regione Puglia
Dario Stefàno - ci consente di guardare
da una nuova prospettiva al ricco patrimonio
culturale, ambientale ed enogastronomico
pugliese come una risorsa
portante per il turismo della regione.
In una situazione di crisi congiunturale
come quella che stiamo vivendo,
ripartire dalla cultura, dal paesaggio,
dal patrimonio di tradizioni e dai prodotti
dell’agricoltura, in una parola dal
territorio, potrebbe significare un rafforzamento
della destinazione Puglia
nella complessa e sempre più agguerrita
arena competitiva nazionale ed internazionale.
Messaggio dall’ Ufficio Stampa REGIONE PUGLIA - Area Politiche per lo Sviluppo Rurale
Un territorio, quello pugliese, non più
inteso soltanto come insieme di caratteristiche
fisiche di un’area geografica
specifica, ma come “luogo” in cui i fattori
di tipo ambientale si integrano, in
modo più o meno armonico, con quelli
sociali: si identifica, dunque, nel territorio
l’interfaccia tra l’ambiente, l’uomo e
la sua attività. Il settore agroalimentare
costituisce, a questo proposito, un elemento
esemplare di tale legame.
La nostra tradizione gastronomica rappresenta
un imprescindibile elemento
trainante per il turismo. Pasta, vino,
formaggio, olio, ortaggi e frutta: sono
gli ingredienti chiave dell’enogastronomia
e dell’agroalimentare pugliese, che
rendono esclusiva l’offerta turistica della
Puglia. In una epoca di globalizzazione
delle tavole e del gusto dobbiamo saper
guardare avanti strizzando l’occhio alla
tradizione. A tal proposito definiremo
uno specifico progetto attrattività del
sistema Puglia promuovendo il territorio
pugliese a livello internazionale attraverso
un’azione di marketing territoriale
che valorizzi i tanti nostri punti di
forza al fine di rendere la nostra regione
interessante anche per gli investimenti
imprenditoriali di altri paesi valorizzazione
delle potenzialità turistiche ed
economiche sia della fascia costiera sia
dell’entroterra”.
51

Le Enoteche Regionali
Gli atti del convegno “Agricoltura:
ieri, oggi, domani. Quali prospettive?”
organizzato dall’Associazione Apice
52 “Il tema del convegno coinvolge tutti, anche chi per mestiere
fa tutt’altro nella vita. Per l’appunto come me, che pur essendo
figlia di contadini, in verità non posso propriamente definirmi,
attualmente, un operatore attivo del settore agricolo. Pur
tuttavia sento di poter dare una testimonianza per stimolare
un confronto. Perché credo fermamente che nel confronto c’è
una chiave importante di crescita per il futuro.
Ho vissuto per molti anni in Veneto tra Vicenza e Verona e
proprio a Verona ho iniziato ad appassionarmi al vino, frequentando
il Vinitaly. La prima volta che ho visitato il Vinitaly
è stato il 1997: ricordo che giravo entusiasta, stupita e
rapita…tra i vari padiglioni che mi si offrivano come delle finestre
sul panorama vitivinicolo ed olivicolo italiano ed internazionale.
Dopo più di tre ore non avevo ancora incontrato
i produttori pugliesi. Alla fine del percorso li trovo in fondo
all’ultimo padiglione: una presenza poco numerosa (saranno
stati una ventina), poco visibili, ma estremamente entusiasti
di esserci. Prima di arrivare in quel area avevo incontrato mischiati
tra gli altri, un paio di produttori Pugliesi, che essendo
nel settore già da parecchio tempo, e confrontandosi con
realtà internazionali, seguivano la politica di differenziazione
del proprio marchio, non avendo ancora la Puglia riscosso
riconoscimenti nel panorama nazionale ed internazionale per
gli sforzi che venivano fatti sul proprio territorio.
Passano gli anni e la presenza della Puglia almeno nel campo
vitivinicolo cominciano a destare interesse sempre più convinto
negli operatori internazionali e di pari passo anche la
visibilità della Puglia migliora decisamente fino ad arrivare a
sforzi comuni fatti tra i vari produttori, le Camere di Commercio,
la Regione Puglia, le associazioni di categoria, l’Associazione
Italiana Sommelier (di cui mi pregio di farne parte),
le associazioni delle Strade del Vino, e così via. E si moltiplicano
anche le presenze dei nostri produttori nelle varie fiere
organizzate sul territorio nazionale, nonché i meeting organizzati
sul territorio regionale di operatori internazionali interessati
ai nostri prodotti. Due anni fa, finalmente, nell’edizione
2008 del Vinitaly, raccolgo la dichiarazione di un nostro
produttore locale di riconoscimento degli sforzi fatti dagli
altri produttori suoi competitors e la sua adesione a partecipare
sotto un unico ombrello di riconoscimento, ovvero sia
un unico padiglione intitolato alla Puglia e ai vini pugliesi al
Vinitaly. É finalmente la constatazione che: gli sforzi fatti nel
passato per costruire una cultura di territorio non sono vani;
gli operatori del settore hanno superato logiche individualiste
per dare vita a qualcosa di ben più importante: per l’appunto
CULTURA DI TERRITORIO. Ma tutto questo è sicuramente
un buon inizio, ma siamo solo all’inizio, e, usando
le parole del Dottor Mastropierro, relatore dell’AIS “ci sono
ampi margini di miglioramento”. E a questo proposito vorrei
approfittare della presenza oggi tra di noi dell’Assessore regionale
all’agricoltura, Dario Stefàno, per chiedere con forza un
altro sforzo decisivo da parte della nostra Regione. Qualche
mese fa, girovagando su internet cercavo di censire le Enoteche
Regionali in Italia e devo dire che, con profondo sgomento
e delusione, scopro che la Regione Puglia, nonostante le
sue 26 DOC, è l’UNICA Regione che non ha ancora istituito
una propria Enoteca Regionale. La delusione, devo dire, è stata
davvero forte. E ricollegandomi al CONFRONTO (come
dicevo poc’anzi) come motore che da spinta al miglioramento,
è bene che oggi qui vi dica quale e quanta forza esprime
un territorio che dal punto di vista comunicativo è una vera
e propria eccellenza in Italia: il Piemonte. Sì, il Piemonte che
con le sue ben 8 Enoteche Regionali è in grado di comunicare
l’eccellenza del proprio territorio ai suoi turisti enogastronomici,
ai clienti nazionali ed internazionali. E allora io sono
qui per chiedere con enfasi alla nostra Regione, lo sforzo di
istituire finalmente le Enoteche ed Elaioteche Regionali che
la nostra Regione si merita, affinché gli sforzi di comunicazione
della cultura agricola ed enogastronomica del nostro
territorio possano concretizzarsi visibilmente e permanentemente
in edifici che possano diventare monumenti viventi
della nostra cultura enogastronomica.
E non a caso VINO e OLIO veri principi di tutte le tavole.
Perché non saprei immaginare una tavola senza vino e senza
olio, veri ambasciatori di tutte le pietanze che possiamo
immaginare. Affinché i turisti possano appassionarsi non

solo alle bellezze del nostro territorio, ai nostri musei della
civiltà contadina, ballare la pizzica nella Notte della Taranta,
ma possano concretamente visitare ed assaporare le eccellenze
enogastronomiche. Questo è un passo davvero importante
1) nella direzione della comunicazione all’esterno del nostro
saper fare, del nostro saper vivere il territorio. 2) nella direzione
della comunicazione anche verso il nostro territorio sia
alle generazioni future, ma anche a tutti noi 3) e soprattutto
BASE PERMANENTE e VISIBILE agli occhi di tutti di una
cultura di territorio permeata nel DNA della nostra coscienza
sociale, dove, permanentemente: operatori del settore amministratori
territoriali associazioni tutta la comunità possano
contribuire e soprattutto SEDIMENTARE nel proprio seno
una vera CULTURA TERRITORIALE”.
Assessore regionale all’agricoltura, Dario Stefàno:
“Mi hanno fatto una richiesta. Le Enoteche Regionali.
Sono assolutamente d’accordo. Però abbiamo fatto dei passi
avanti. Quando non ero ancora Assessore, sono stato io
ad essere il relatore della Legge che istituisce le Enoteche in
Puglia. E sono previste in ogni provincia. Però senza porre
limiti numerici la Legge Regionale ne prevede almeno 6. Da
localizzare una in ogni provincia, possibilmente sulle vie dei
cosiddetti vini che si legano ai vitigni che sono maggiormente
rappresentativi della nostra storia. Beh, in questi 7, 8 mesi che
sono Assessore ho convocato 4 riunioni con le Province, con
Messaggio da Lucia DE PASCALIS
tutte le Province, per condividere con loro la istituzione di un
Enoteca. Ma uno dei più grandi desideri, sarebbe stato quello
di inaugurarne una nel periodo di Natale. Ho convocato 4
riunioni e non si è presentata nessuna Provincia; questo significa
che sono distratte da un tema che io penso, come te,
che sia un tema di grande rilievo non solo dal punto di vista
commerciale. É di grande rilievo perché l’Enoteca Regionale
è uno di quei vincoli sui quali noi dobbiamo legare questo
nostro protagonismo nel settore vitivinicolo, che come ho
detto prima e come tu hai ripreso, è un settore che ha fatto
molti passi da gigante rispetto ad altri settori. Ed ha costruito
un modello, un modello che funziona, e che noi dobbiamo
replicare nelle altre filiere. L’Enoteca Regionale è l’anello di
una catena di strutturazione di un comparto, come quello
vitivinicolo. Noi siamo pronti. Io, martedì (9/02/2010) porterò
in giunta due atti: il Regolamento e lo Statuto. Poi visto
che le Province non vengono alle riunioni, manderò loro gli
atti così conformati con Delibera di Giunta e mi auguro, attraverso
lo stimolo che singolarmente sapremo fare, ognuno
nelle proprie Province di competenza, fare in modo che nascano
prima possibile questi strumenti, che sono strumenti
anche di promozione importante. Ma ripeto, per il vitivinicolo
così com’è diventato quello pugliese, sono, l’attestazione
di un risultato che anche noi abbiamo raggiunto e che non ci
relega a posti così distanti come quello di sistemi più antichi
del nostro, come quello piemontese e come quello veneto.
53

54
I Vitigni Tradizionali
Minori Pugliesi:
dal loro recupero, nuove risorse
Proiettata verso il mare Mediterraneo, delimitata per
lenni
un ponte naturale tra Oriente e Occidente, un
punto di approdo e di passaggio di diversi popoli ed etnie.
Questa sua peculiare caratteristica le ha consentito di ricevere
in eredità innumerevoli vitigni giunti da terre lontane, come
il Libano o la Siria, o relativamente vicine, come la Grecia, la
Dalmazia e il Montenegro.
Alcune di tali varietà sono state irrimediabilmente perdute
nel corso del tempo, altre sono transitate verso altre regioni
d’Italia o d’Europa, altre sono state utilizzate su larga scala e
con successo per la produzione di vini, altre ancora sono state
impiegate per la vinificazione in misura piuttosto limitata ed
hanno rischiato il definitivo abbandono e l’estinzione.
Sta di fatto che, nel suo insieme, il patrimonio di vitigni giunto
fino a noi rappresenta per la nostra regione una ricchezza di
valore inestimabile, innanzitutto sul piano storico-culturale
e botanico.
Molte di tali varietà vengono spesso definite, forse
impropriamente, autoctone, per il fatto di essere coltivate
nel nostro territorio da secoli, se non da millenni. In realtà,
trattandosi di vitigni nati quasi certamente non in Puglia,
ma in altri Paesi, meglio sarebbe definirli “antichi”, “storici”
o “tradizionali”, in quanto presenti nelle nostre campagne
da molto tempo. L’aggettivo “autoctone” andrebbe, invece,
riservato a varietà derivate dalla domesticazione o dalla
modificazione genetica di viti locali selvatiche.
Tra i vitigni tradizionali ve ne sono alcuni largamente
affermati e diffusamente coltivati ed altri, solitamente definiti
“minori”, che rappresentano una realtà di nicchia dalle grandi
potenzialità oggetto di un crescente interesse.
I cosiddetti vitigni minori
Definire un vitigno “minore” fa riferimento alla sua diffusione
relativamente modesta, ma non significa esprimere un giudizio
qualitativo sul suo valore né sulle sue potenzialità. Di sicuro
l’esperienza dei vignaioli ha portato, nel corso dei secoli, alla
selezione di varietà che meglio rispondessero alle caratteristiche
dei territori dove venivano coltivate e alle esigenze economicoproduttive
di chi le allevava. Occorre riconoscere che quasi
sempre nel passato sono stati privilegiati i vitigni più forti,
i più resistenti alle malattie e ai capricci del clima, i più
produttivi e più remunerativi nell’immediato. In epoche
nelle quali i vigneti erano promiscui e non monovarietali ed
i vini si ottenevano da uvaggi, accanto al vitigno principale
ve ne erano altri, considerati complementari, per alcune loro
caratteristiche particolari. Alcuni di essi erano graditi perché
davano colore, altri perché conferivano acidità o profumi,
altri perché si accontentavano di terreni poco favorevoli o
perché resistevano in circostanze ambientali difficili.
In anni più recenti si sono finalmente create le condizioni
per un forte recupero di interesse per i vitigni antichi minori,
che qualche volta ha rischiato di sfociare in una vera e

propria moda. Secondo il prof. Attilio Scienza, le radici di
tale fenomeno affondano nel movimento culturale ecologista
affermatosi negli anni ’70 e ’80 e, più recentemente, nella
creazione di nicchie di consumo attente a particolari
caratteristiche di originalità e di personalità dei vini, in reazione
alla diffusione di prodotti piuttosto omologati sul piano del
profilo organolettico e dell’immagine commerciale.
Ne è scaturito uno slancio, sostenuto da produttori,
istituzioni di ricerca e altri addetti ai lavori, teso a recuperare,
anche in Puglia, l’identità e l’originalità delle singole aree
viticole pugliesi, attraverso la valorizzazione di alcuni vitigni
precedentemente piuttosto trascurati o sottovalutati.
Sotto i riflettori da protagonisti
In un viaggio ideale che parta dall’area salentina, come non
parlare del Susumaniello, una varietà a bacca nera utilizzata
tradizionalmente come uva tintoria e per la produzione di
filtrati dolci, che, recentemente, vinificata in purezza, ha dato
vita a vini rossi di grande temperamento e di sorprendente
complessità. Molto interessanti si sono dimostrati anche i
“blend” con vitigni storici come il negroamaro. Qualche
esperimento in corso fa ritenere che questa varietà possa
esprimersi in modo altamente positivo anche nell’area
murgiana e nella valle d’Itria.
Ad Ostuni e dintorni, in provincia di Brindisi, risultati
interessati ha dato, in purezza o in assemblaggio con altre
uve locali, l’Ottavianello, un’uva a bacca nera corrispondente
al cinsau(l)t francese. Ne sono scaturiti vini rossi di media
struttura e rosati di particolare gradevolezza. Un vitigno a
bacca nera più raro della stessa zona e ancora in fase di studio
è il Notardomenico.
Un vero e proprio recupero è in corso delle uve a bacca bianca
dei vitigni Impigno e Francavilla (Francavidda), impiegate,
solitamente con piccole aggiunte di verdeca e bianco
d’Alessano, nella produzione dell’ormai raro Bianco della
D.O.C. Ostuni.
Passando in Valle d’Itria, di anno in anno cresce l’interesse
per un vitigno semi-aromatico a bacca bianca, il minutolo
o minutola, impropriamente considerato parente del fiano
ed in realtà più vicino al greco aromatico e al moscatello.
Riscoperto in vecchi vigneti locali a partire del 2000, ha
dimostrato un promettente potenziale enologico, sia nelle
Messaggio da Giuseppe BALDASSARRE
vinificazioni in purezza, sia, in aggiunta a verdeca e bianco
d’Alessano, per migliorare il profilo qualitativo dei bianchi
Locorotondo D.O.C. e Martina Franca D.O.C. La prova
del potenziale successo di tale vitigno sta nel moltiplicarsi
delle etichette che vedono questa varietà come protagonista,
non solo nella zona di origine, ma anche in altre parti delle
province di Bari, Brindisi, Taranto e Lecce. Da seguire anche i
tentativi già approdati a qualche risultato iniziale di ottenerne
un vino passito.
Le speranze di rinascita per i vini bianchi della valle d’Itria
sono legate anche alle sperimentazioni tutto in corso di vitigni
locali a bacca bianca, come il Marchione (o Maricchione) e
il Maruggio, che, secondo il parere degli esperti, sembrano
dotati di caratteristiche incoraggianti.
Nel territorio della murgia del sud-barese e del nord-brindisino
si sta lavorando su un rarissimo vitigno locale a bacca bianca
di belle promesse, l’Antinello.
A Orsara di Puglia, in provincia di Foggia, oltre che di una
fantastica gastronomia sono giustamente orgogliosi del
recupero di un vecchio vitigno locale, precedentemente a
rischio di estinzione. Si tratta del Tuccanese, già conosciuto
nell’Ottocento come Toccanese, una varietà a bacca nera,
forse imparentata col sangiovese e di origine storica incerta.
Viene vinificata in purezza o in uvaggio con uva di Troia,
dando vita a vini di notevole personalità, profumati, corposi,
dal gusto intenso e vellutato.
Per concludere
Basta una carrellata, anche rapida e incompleta, per intuire
che il fenomeno del recupero di antichi vitigni legati alla
storia e alle tradizioni della nostra regione, al di là di facili
infatuazioni modaiole, rappresenta una realtà importante e
irrinunciabile ed una reale speranza per i possibili positivi
sviluppi futuri. Non è necessario che da tutti questi vitigni e
da altri che non ho avuto il tempo di citare debbano sempre
emergere grandi vini; probabilmente non incontreranno tutti
la stessa fortuna. Certamente ci attendono bellissime sorprese,
ma sapremo apprezzare anche vini semplicemente buoni,
purché siano autentici. E comunque già ci basta di non averli
persi per sempre; se non fossero riemersi dall’anonimato, se
non fossimo riusciti a salvarli, ci sentiremmo sicuramente più
poveri.
55

56
Messaggio da Xxx XXX
SUSUMANIELLO
Ha sinonimi diversi, quali “Somarello nero”,
Zuzomaniello”, “Zuzumaniello”,“Cuccipaniello”,“Gris
maniello”, “Cozzomaniello”, “Zingariello” e “Lacrima di
Puglia”. È ritenuta probabile una sua origine dalmata. Il
nome sembra legato alla sua attitudine a produrre molto,
soprattutto nelle viti giovani (“si carica al par di un
somaro”).
È coltivato prevalentemente in provincia di Brindisi.
Ha foglia di media grandezza, pentagonale. Presenta un
grappolo di grandezza media (180-350 g), con forma
semplce, piramidale, allungata, spesso alato. Possiede acino
medio, di forma sferoidale, regolare, con buccia blu, molto
colorata e pruinosa, di medio spessore. Ha polpa molle,
incolore, di sapore neutro e succo poco colorato. Ha in
media 2 vinaccioli per acino. L’epoca di germogliamento
è medio-precoce (prima decade di aprile). La fioritura va
da fine maggio alla prima decade di giugno. L’epoca di
maturazione, precoce, va dalla prima alla seconda decade
di settembre. Ha portamento della vegetazione espanso. È
dotato di media vigorosità. Molto produttivo in gioventù,
riduce molto la produzione dopo una decina di anni di
età, quando regala i risultati migliori da un punto di vista
enologico. Dà origine ad un vino di colore intenso, con
schiuma rossa, ricco in acidità totale. I. È attualmente
coltivato particolarmente nel brindisino, dove, in passato
veniva utilizzato per la produzione dei filtrati dolci e come
uva tintoria. In uvaggio entra nella produzione dei vini
D.O.C. Brindisi e Ostuni.
L’OTTAVIANELLO
Presenta diversi sinonimi, quali “Ottaviano”,
“Ottavianuccia”, “Cinsau(l)t” in Francia, “Hermitage” in
Sud Africa. Si ipotizza una sua introduzione in provincia
di Brindisi, nell’agro di S. Vito dei Normanni, dal comune
di Ottaviano (Napoli), ad opera del marchese di Bugnano.
Da un punto di vista ampelografico, ha foglie di media
grandezza, con forma allungata o piramidale, semplice.
Si presenta da compatto a mediamente compatto. L’acino
ha forma ellissoidale, colore violetto e buccia pruinosa.
La polpa è succosa, consistente ed ha sapore speciale.
Mediamente sono presenti 2-3 vinaccioli per acino. È
soggetto ad acinellatura in alcune annate. Ha portamento
di vegetazione espanso. L’epoca di germogliamento è
tardiva, collocandosi tra la prima e la seconda decade di
aprile. La fioritura va da fine maggio alla prima decade di
giugno. L’epoca di maturazione si colloca da metà a fine
settembre. È un vitigno mediamente vigoroso e si presta a
sistemi di potatura corta. Presenta buona tolleranza a oidio
e peronospora. Per quanto riguarda i fattori climatici,
sopporta bene sia le basse temperature che l’eccesso termico
(anche se manifesta sintomi di “colpi di sole” a causa della
buccia sottile). Dà origine ad un vino di colore rosso
rubino, stabile, con profumi di frutta secca (mandorla,
nocciola). Si presta all’affinamento. Ha un sapore gustoso
e leggermente aromatico. È il vitigno base per il D.O.C.
Ostuni, in uvaggio con negro amaro e malvasia nera.
IL FIANO MINUTOLO
Il fiano è coltivato in alcuni territori campani da tempo
immemorabile. Vi è un ricordo certo che si riferisce a
Carlo II D’Angiò, che fu re di Sicilia fra il 1285 ed il 1309
e che ordinò una spedizione di 16.000 viti di fiano da Cava
dei Tirreni a Manfredonia di Puglia, perché fosse piantato
nelle vigne reali. Circa un secolo prima anche Federico
II ordinava da Foggia diversi tipi di vino e fra questi un
fiano. Ne deriva che già nel 1200 vitigno e vino erano
ben conosciuti e diffusi sia in Campania che in Puglia.
Come si è detto, però, l’origine è più antica, anche se è
difficile stabilire una connessione con l’”uva apiana” degli
antichi romani. È, invece, più accreditata la derivazione
del nome fiano da Avio (oggi Lapio, comune presso
Avellino), passato in Apiano, Afiano e quindi Fiano. Bacci,
alla fine del Cinquecento, parla del vigoroso “Latino”, oggi
sinonimo sicuro di fiano e così Sante Lancerio, il grande
bottigliere di Papa Paolo III Farnese (1534-1549) ed il
fatto va sottolineato perché questi autori ricordano vini
latini e greci, ancora oggi riscontrabili in Campania e in
Puglia, con sovrapposizioni che spiegano alcune confusioni
nelle denominazioni di tali vitigni. Nelle zone classiche
dell’avellinese era conosciuto nei dintorni del Capoluogo
e poi a Bellizzi, Atripalda, Lapio. In Puglia era coltivato in
provincia di Foggia, nella zona del Gargano; in provincia
di Bari era presente a Gioia del Colle, Turi, Casamassima,
ed a Bitonto come “Minutola”. Interessante è una nota
di Domenico Frojo e Pietro Cettura, apparsa nella famosa
inchiesta “Jacini” (Frojo e Cettura 1877-1885), nella quale
gli Autori rammentano gli “antichi vitigni” della terra di
Bari e fra questi è ricordato il fiano o latina bianca, dolce
e aromatico. Nel 1892 si trova documentato il termine
fianello (A. Fonseca). In uno scritto, pubblicato su “La
propaganda agricola” (1933, fasc. 2 e 3, 1-15) e intitolato
“Le uve da vino pugliesi adatte al consumo popolare”,
Giuseppe Musci sostiene che di “quest’uva esistono in
Puglia due sottovarietà: il Fiano moscato o moscatello ed
il Fianello o Fiano Mindiddo. Il primo prende il nome
dal leggero aroma di moscato abbastanza delicato, ma ben
rimarcato, che ha l’uva da esso prodotto, uva questa che
si presta bene a preparare un ottimo vino da dessert. Il
secondo ha la caratteristica di produrre acini piccoli, per
cui gli vien dato il nome di Fanello o Fiano mindiddo,
che vuol dire Fiano piccolo. Nel lavoro di reperimento
di biotipi sopravvissuti alla crisi fillosserica è stato
riscontrato proprio nella zona di Locorotondo un biotipo
denominato fiano, dalle caratteristiche chiaramente
aromatiche. Recenti ricerche del prof. A. Calò e dei suoi
collaboratori smentirebbero la parentela del minuto col
fiano ed individuerebbero piuttosto legami col greco
bianco aromatico e col moscatello. Dalle prime esperienze,
effettuate e riferite alla vinificazione di queste uve coltivate
nell’area di Locorotondo, si è ottenuto un vino molto
strutturato, con un alto contenuto in alcol, buona acidità,
con un pH sufficientemente basso, con un corredo
aromatico di grande rilevanza, che lo differenziano da altri
vini ottenuti in altre regioni d’Italia.
Foto di: Giuseppe Lopriore - ricercatore universitario

FIANO MINUTOLO SUSUMANIELLO OTTAVIANELLO

58
Messaggio da Mauro CAPPABIANCA
TUCCANESE:
un Sangiovese Brunello
made in Puglia
Il Tuccanese è così chiamato da secoli ad Orsara di
Puglia, paesino del Sub appennino Dauno, in provincia
di Foggia, situato a 600 mt di altitudine.
Da analisi storica, inizialmente si è pensato che poteva
trattarsi di un clone del vitigno Perricone di Sicilia,
importato durante la dominazione Angioina nel 1300,
successivamente ad un clone del piedirosso, data la vicinanza
di Orsara con Benevento. Da qui è nata l’idea
di interpellare l’Istituto Sperimentale di Viticoltura di
Turi, che dopo alcuni studi e analisi del DNA ha stabilito
che, nonostante le differenze notevoli dal punto di
vista morfologico della pianta e dei grappoli, si trattava
di un clone del Sangiovese diverso da quello che normalmente
si trova in provincia di Foggia. Attualmente
è coltivato solo in agro di Orsara di Puglia a 600 mt. di
altitudine. La resa per ha. è bassa, circa 70 ql, il grappolo
è medio, spargolo dal peso di circa 250 grammi e
matura a metà ottobre. Dalle prime vinificazioni delle
uve ”Tuccanese” raccolte in un vigneto sperimentale situato
ad Orsara di Puglia alla contrada Magliano, si è
ottenuto un vino con caratteristiche molto interessanti,
la quantità di polifenoli è notevole, colore intenso, acidità
totale alta, estratto intorno ai 38-40 g./litro, grado
ne
risulta elegante con profumi di marasca e prugna, al
gusto è molto equilibrato, morbido e avvolgente.
I vitigni autoctoni o cloni di vitigni conosciuti fanno
parte del nostro patrimonio, sono espressione del territorio
e della nostra cultura enogastronomica, si abbinano
magnificamente a pietanze tipiche e scopro con
piacere l’eleganza nei profumi e nell’equilibrio non solo
per il “Tuccanese”ma anche per altri, come il Nero di
Troia. Attualmente i produttori e imbottigliatori sono
due: Cantine il Tuccanese di Leonardo Guidacci e cantine
di Peppe Zullo.

Degustazioni
A cura della Commissione di Degustazione
Alcuni giorni addietro si discuteva, in modo garbato ma accorato, se nella degustazione di un vino è necessario sapere, oltre
alle indispensabili notizie tecniche, anche i parametri di valutazione, la storia ecc. Su un solo punto tutti erano concordi: la
conoscenza del territorio di provenienza, la storia, la cultura e le tradizioni gastronomiche del luogo di origine sono elementi
indispensabili per meglio apprezzare il vino proposto. Mai come nella degustazione di vini “minori” (poco diffusi o conosciuti)
è necessario immergersi nei luoghi di origine del prodotto; anche questo offre la degustazione di un vino.
“Il Tuccanese” - Magliano 2007 IGT Daunia
Gradazione alcolica 15° - Imbottigliato da Leonardo Guidacci Orsara (FG)
Vino di un vivace colore rubino, ancora ben visibili riflessi violacei che conferiscono
un aspetto del tutto piacevole alla vista. Si presenta gradevolmente all’olfatto,
di una intensità non artificiosa, vino schietto, sincero, di piacevole complessità
olfattiva, dove l’alcol la fa da padrone. Sentori di amarena, leggere sensazioni di
confettura e frutta rossa, gradevoli, leggeri e non invadenti si percepiscono i legni,
giusto per completare un vino che si presenta con carattere e personalità. Al gusto
una piacevole morbidezza di tannini ed un dosato equilibrio di sensazioni gustative
esaltano sentori persistenti di frutta rossa, di confettura sotto spirito. Vino di
struttura che si presta, anche grazie al suo tenore alcolico, ad abbinamenti molto
particolari e su pietanze strutturate e di buona persistenza gusto olfattiva.
“Ursaria” 2003 Vino da tavola
Gradazione alcolic 13,5 - Imbottigliato da Beppe Zullo Orsara (FG)
Ci si trova di fronte ad un prodotto che è tipica espressione del territorio di provenienza,
il sub appennino dauno, vino che stupisce per la longevità che presenta.
Nonostante gli anni conserva dei colori accattivanti per vivacità, intensità e tonalità.
Un rosso rubino carico, in fase evolutiva dove tracce di riflessi giovani stanno,
gradatamente, lasciando il passo a riflessi verso l’aranciato. Al naso si presenta con
tipici sentori di frutta rossa matura con evoluzione verso sensazioni complesse di
confettura. Equilibrato, gradevolmente tannico, con sensazioni di retrogusto piacevolmente
amarognole, gradevolmente sapido, di buona persistenza gusto olfattiva.
Vino da abbinare a pietanze di carattere e intensità gusto olfattiva.
59

Dolce Puglia
caput mundi
Le nostre
eccellenze in tour
Si potrebbe cominciare dalla fine.
Dai risultati ottenuti, dalle centinaia
di etichette presenti, da una
rassegna stampa di peso e, soprattutto,
dall’interesse che arriva dai mercati per
i nostri vini dolci.
Si potrebbe cominciare proprio dal
momento esatto in cui le porte si sono
chiuse sull’evento del 14 dicembre,
conclusione del più ampio pomeriggio
di degustazione del 15 ottobre, e ci si è
un po’ rilassati.
Perché no, un evento di tale portata
non è da tutti i giorni, ha bisogno di
tempo, attenzione, lavoro e una buona
dose di “coraggio”.
Si potrebbe cominciare da quel momento
esatto, dal sospiro che dice “è
andata bene, siamo soddisfatti”. Un
sospiro che, come dimostrano i fatti, è
stato condiviso da molti, da tutti.
Stiamo parlando di Dolce Puglia. La
rassegna dei vini dolci pugliesi, della
pasticceria e cioccolateria regionale,
che quest’anno è giunta alla sua quarta
edizione attestandosi come evento di
spicco nel panorama enogastronomico
regionale. Un evento dai grossi numeri
che ha coinvolto l’Ais Puglia e la Delegazione
Murgia in ben due appuntamenti
di alto prestigio.
Ma, a questo punto, dopo aver raccontato
la fine, riprendiamo dall’inizio.
La rassegna, nata dall’idea di Vincenzo
Carrasso, delegato Ais Murgia, nel
2005, ha sempre perseguito l’obiettivo
di promuovere l’enogastronomia e il
territorio pugliese, portando in scena i
vini dolci, prodotti
dalle grandi potenzialità
(poco sfruttate).
Dopo anni di
convegni capaci di
coinvolgere i produttori
e gli enologi, così
come esperti di marketing
e consumatori, il
grande passo è arrivato: un
evento di rilevanza nazionale,
pronto a portar fuori dai confini
regionali tutta la dolcezza della Puglia.
La prima tappa, inevitabilmente, è stata
la Capitale. Un pomeriggio romano
di un autunno ancora caldo ha ospitato
un totale di 100 aziende, tra vini, pasticcerie,
cioccolaterie e caseifici, portando
nel cuore dell’hotel Rome Cavalieri
un pezzo di Puglia. Quella Puglia
fatta di sole e terra, dove il vino non è
solo un business, ma una passione.
Dati alla mano, in effetti, il mercato
del vino dolce è difficile, e, a conti
fatti, non sempre questa produzione
ha un giusto rientro tra spese e ricavi.
Questo aspetto ha portato, nel corso
degli anni, molte cantine a smettere la
produzione, preferendo la sicurezza di
Messaggio da Manila BENEDETTO
61

62
Messaggio da Xxx XXX
prodotti di più largo consumo. Da
quattro anni Dolce Puglia è l’evento
che vuole cambiare questa tendenza.
E, ad oggi, si può affermare che
l’obiettivo è stato raggiunto.
La grande quantità di etichette, ben
73, numeri record nell’affluenza di
pubblico (2000 persone tra Roma e
Monopoli) intervenuto durante gli
eventi di degustazione, e non ultima
l’attenzione che i media hanno
voluto riservare all’evento, parlano
chiaro sull’importanza della produzione
di vino dolce pugliese, nonché
dell’utilità di eventi mirati alla promozione.
Il prossimo, inevitabile,
I VINCITORI
DEL PREMIO DOLCE PUGLIA
step dovrà vedere coinvolti in maniera
diretta i buyers, anima economica
del commercio delle bottiglie.
“Dolce Puglia è un evento in crescita,
che un passo alla volta, un anno
alla volta, punta a diventare un appuntamento
importante della promozione
enogastronomica pugliese.
Il prossimo anno esporteremo
l’evento in una città europea, dove
i vini pugliesi sono apprezzati, ma
non tutti conosciuti e soprattutto
acquistabili facilmente. Vogliamo
dare ai prodotti l’occasione di essere
degustati e ai produttori un contatto
con i buyers europei” afferma
Categoria MOSCATI
1° Dulcis in fundo - Torrevento - 2007 - 13%
2° Estasi - Passito doc - 2007 - 14,5%
3° Piani di Tufara - Rivera - 2007 - 14%
Vincenzo Carrasso, delegato Murgia
e promotore dell’evento, il 15
dicembre, finalmente più rilassato.
Ma torniamo a Roma.
Dolce Puglia “fuori porta” non solo
è stato un evento ben riuscito, ma
ha avuto il privilegio di esser stato
tenuto a battesimo dal “patron” di
Bibenda, Franco Maria Ricci, ormai
un’istituzione nel mondo enogastronomico,
che non si è risparmiato in
complimenti ed elogi. A fargli eco il
giornalista Daniele Maestri, già conoscenza
della Murgia e promotore
della prima edizione, e l’assessore
Dario Stefàno, Risorse Agroalimen-
Categoria ALTRI BIANCHI
1° Gravisano - Botromagno - Malvasia - 2003 - 15%
2° Tocy - Pirro Varone - Fiano Minutolo Passito - 2008 - 15+4%
3° Tramos - Li Mennuli - FP Catalano - Traminer e Moscato bianco - 2008 - 14,5%
Categoria ALEATICO
1° Candido - Salice Salentino doc - 2002- 14%
2° Tenute Rubino - Aleatico igt - 2007 - 10,5%
3° Polvanera - Heze - Aleatico di Puglia - 13+3%
Categoria PRIMITIVO
1° Es+Sole - Primitivo di Manduria dolce naturale- Gianfranco Fino - 2008 - 15%
2° Primo Amore - Accademia dei Racemi_ Primitivo di Manduria doc - 2004 - 15%
3° Chicca - Vigne e Vini - Varvaglione - 2005 - 15+4%
Categoria ALTRI ROSSI
1° Genius - Milleuna - Primitivo Salento igt - 2006 - 13,5+9%
2° Botrus - Botrugno - Malvasia nera di Brindisi - igt Salento - 2008 - 14,5%
3° L’Arcano - Tenuta Giustini - Primitivo dolce Puglia igt - 2008 - 13,5+3,5%

tari della Regione Puglia, giunto a
Roma per l’occasione.
Il pubblico, ricco e variegato, oltre
all’armata AIS (di delegati e
sommeliers saliti in un pullman
la notte precedente), ha registrato
un’affluenza ricca di appassionati
degustatori e consumatori di tutte
le età, con anche volti noti della
tv. A far da testimonial d’eccezione
l’ex miss Italia Manila Nazzaro, gli
attori Lino Banfi e Michele Placido,
che molto hanno apprezzato la sud-
detta produzione enologica e il loro
abbinamento con dolci, cioccolato e
formaggio.
Tra gli ospiti anche Giusy Frallonardo,
l’attrice castellanese impegnata a
teatro ed in televisione, che, entusiasta
dell’iniziativa, ha voluto prestare
volto e voce all’edizione pugliese
dell’evento, il 14 dicembre, durante
il quale, con il patrocinio anche della
Provincia di Bari e del Comune
di Monopoli (comune ospitante), si
è bissato il successo romano.
Nella suggestiva location del Trappetello
di Monopoli, oltre ai tavoli
d’assaggio ed alla presentazione
ufficiale del testo di Giuseppe Baldassarre,
“Il fascino antico e nuovo
dei vini dolci di Puglia”, in un altro
bagno di folla e di giornalisti, è stata
introdotta una importante novità:
un riconoscimento a prodotti e produttori,
per eleggere i migliori vini
dolci nelle diverse categorie (i nomi
nel box accanto).
“L’istituzione del premio Dolce Puglia
ha l’obiettivo di stimolare ancor
di più le cantine, affinché l’impegno
per questa produzione d’eccellenza
diventi sempre maggiore ed attento
- continua Carrasso - Ci sono delle
potenzialità enormi per le etichette
dolci. Potrebbero rappresentare
il momento di svolta per la Puglia
enologica” (ancora orfana perfino di
una docg, ndr). Nient’altro da aggiungere.
L’obiettivo Dolce Puglia è stato centrato.
È calato ufficialmente il sipario
sull’edizione 2009, ma la macchina
organizzativa non si ferma. I
bene informati dicono che nuove e
innovative iniziative fermentano in
botte. Per tenersi aggiornati: www.
ti
e novità.
63

64
PAROLA DI ENOLOGO - Le interviste di Messaggi in Bottiglia
Leonardo Palumbo:
l’enologia nel DNA
Classe ’54, tre figli, rutiglianese doc, Leonardo
Palumbo è Presidente dell’Assoenologi di Puglia,
Basificata e Calabria dal 2007 ed è appena stato
riconfermato per questa carica sino al 2012. Ha conseguito
il titolo di enologo presso l’Universitè Bordeaux in Francia
nel 1978, per frequentare successivamente numerosi
corsi di perfezionamento in viticoltura, enologia, analisi
chimiche e microbiologiche in varie Università Italiane ed
Istituti riconosciuti in Italia ed all’Estero. La “Casa Vinicola
Federico II” di Lucera, la Cantina Cooperativa di Foggia, la
“Cooperativa Lupini” di Palagiano, l’Azienda “Casa Vinicola
Paternoster” di Barile ed oggi “l’Azienda Vinicola Rivera
SpA” di Andria sono solo alcune delle realtà vinicole pugliesi
e lucane in cui Palumbo ha portato la sua consulenza tecnica.
Tra gli incarichi più importanti attualmente ricoperti, quello
di Consigliere Regionale dell’Associazione Enologi Enotecnici
Italiani, la presenza all’interno del Comitato vitivinicolo
regionale, la presidenza della Commissione Nazionale
Vini DOC CDM, il titolo di Accademico dell’Accademia
Nazionale della Vite e del Vino. É proprio con il Presidente
degli Enologi di Puglia che abbiamo voluto aprire un ciclo di
interviste con i winemaker della nostra regione, figure sempre
più importanti per lo sviluppo enologico pugliese. Scienziati,
agronomi, uomini di marketing, profondi conoscitori del
vino e dei suoi metodi di produzione, professionisti allenati
ad individuare il momento magico per effettuare ogni
singola operazione di vinificazione, agli enologi è da sempre
demandato il compito di accompagnare il vino nel suo
elaborato processo di trasformazione.
A Palumbo abbiamo chiesto innanzitutto cos’è un enologo
oggi, in che cosa consiste principalmente il suo lavoro.
L’enologo del terzo millennio è una figura nuova certamente
più complessa di quella del passato divisa tra laboratorio
e cantina. In primo luogo perché la cantina è cambiata,
è diventata un’azienda a tutti gli effetti dove, accanto ai
processi di vinificazione ormai tutti innovati dalla tecnica e
dalla ricerca scientifica, si affianca l’attività commerciale e di
marketing che ormai lo riguardano sempre più direttamente.
L’enologo di oggi, dev’essere quindi un buon conoscitore del
mercato, dei suoi gusti e delle sue tendenze, dev’essere in
grado di prevederne le svolte, i cambi di indirizzo per essere
a sua volta pronto a realizzare le più opportune strategie di
produzione. L’enologo è una figura centrale, di riferimento
per l’intera azienda, punto di convergenza di tutti gli input e
di elaborazione dei vari output.
Cosa ha scatenato la sua passione per il vino?
La mia passione per l’enologia è insita nel mio DNA poiché
provengo da una famiglia che, da generazioni, vive con il
vino un sodalizio costante. Dopo la prematura morte di mio
padre, infatti, i miei due fratelli Nicola e Giuseppe, attuale
Amministratore di Tormaresca, sono subentrati alla guida
della cantina di famiglia. Io, ancora bambino di nove anni, mi
aggiravo curioso tra profumi di uve e mosti in fermentazione.
Compresi ben presto che il vino sarebbe stata la mia vita.
Seguirono infatti gli studi a Conegliano, Locorotondo e
infine all’ Università di Bordeaux allievo dei più grandi padri
dell’enologia moderna: Peynaud, Ribereau Gayon Jean e
Pascal, Bertrand, Glories, Sudraud.
Ricerca della qualità, marketing, valorizzazione dei vitigni
autoctoni, internazionalizzazione delle aziende vinicole: a
che punto è secondo lei l’enologia pugliese?
La Puglia è oggi una regione vitivinicola guardata con profondo
interesse da grandi realtà aziendali del nord che hanno
individuato elevate potenzialità viti-enologiche nella nostra
terra, investendo risorse economiche e professionali capaci di

attirare l’attenzione dei media e spronando, nel contempo,
i produttori locali a migliorare la propria produzione e
rafforzarne l’immagine. Indubbiamente il passaggio dalla
produzione di grande quantità a quella di elevata qualità, gli
investimenti in tecnologie d’avanguardia, le partecipazioni a
fiere ed eventi, hanno contribuito a far crescere le aziende. Senza
dimenticare l’impegno nella ristrutturazione e riconversione
dei nostri vigneti e l’incremento della produzione di vini Doc
e IGT. É un fatto innegabile e sotto gli occhi di tutti il grande
interesse rivolto dal mercato internazionale alle produzioni
enologiche del sud Italia ed in particolare della Puglia. Questa
affermazione che si è resa visibile negli ultimi anni in realtà, si
è avviata già da diverso tempo, con una trasformazione lenta
che ha riguardato dapprima il mondo dei consumatori che
nel frattempo è diventato più colto e selettivo e poi la realtà
dei produttori che sta meglio interpretando queste mutate
esigenze, offrendo prodotti più eleganti e di più elevato tenore
qualitativo. La valorizzazione delle variètà autoctone è stata
una conseguenza naturale della presa di coscienza delle grandi
possibilità a disposizione della Puglia. Il vasto patrimonio
Messaggio da Pietro D’ONGHIA
di vitigni autoctoni di questa regione vocata naturalmente
alla viticoltura ha offerto quella specificità, quel terroir che
ha rappresentano il valore aggiunto più importante per
caratterizzare quei prodotti richiesti da un mercato sempre
di più alla ricerca di nuovo e diverso. Io credo che una parte
del successo dei vini autoctoni sia proprio nella grande forza
evocativa, oltre che nella spiccata personalità di molti di essi.
Le prospettive future per la realtà agricola meridionale,
caratterizzata spesso da limiti strutturali ed organizzativi,
saranno legate alla capacità di affermare ovunque la qualità
delle produzioni e le loro caratteristiche produttive. Il settore
agricolo ha ricevuto, in questi ultimi anni significative
sollecitazioni in relazione alle esigenze dei cittadini sulla
sicurezza alimentare, all’ambiente, all’equilibrio tra offerta
alimentare e risorse naturali: quindi il futuro sarà sempre di
più verso un’agricoltura sostenibile.
L’accusa più ricorrente rivolta ad alcuni super consulenti
del vino, è che “sono troppo pagati” o che producono solo
vini che piacciono alle guide, sempre uguali, omologati
nel gusto e nei profumi. Lei cosa ne pensa?
65

Sinora si è investito tanto sulla professionalità degli enologi locali
che hanno affinato le proprie competenze tecniche conservando
il legame con la propria terra, la sua storia, le sue tradizioni.
Disponiamo di una natura generosa, di ottime competenze, di
tecnologie d’avanguardia e di grande entusiasmo. I compensi
da favola che secondo un’opinione diffusa ci vengono
corrisposti per le nostre prestazioni professionali sono una
realtà infondata.
O meglio questa convinzione nasce dal fatto che molti
gruppi e società di consulenza facenti capo a qualche nome
noto dell’enologia extra regionale, cercati dalle aziende
del sud come panacèa di tutti i loro mali, abbiano onorari
piuttosto esosi. Esborsi che le aziende accettano di pagare
perché queste società riescono a contare su buoni assetti di
marketing e su una buona rete commerciale. Ma noi enologi
figli di questa terra conosciamo bene le grandi difficoltà delle
aziende del sud e il faticoso lavoro per cercare uno spiraglio
sui mercati, l’affanno per contenere i costi di produzione in
un settore così competitivo. Queste aziende sono un po’ le
nostre creature, che crescono sotto i nostri occhi anche con
le nostre cure, e dunque abbiamo con esse un rapporto di
grande empatia, di grande solidarietà. I termini puramente
contrattuali di una prestazione di lavoro non sono dunque al
vertice delle nostre priorità. L’enologo come ho già asserito
è una figura complessa perché abbraccia trasversalmente un
intero processo produttivo che dalla vigna giunge fino al
prodotto finito da allocare sul mercato. Non può prescindere
dal metodo scientifico data la natura prettamente chimica e
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fisica dei processi di vinificazione, ma è pur vero che il vino
non può essere paragonato ad un pezzo di acciaio o di altra
materia organica su cui il metodo scientifico può essere
applicato con scarso margine di errore; il vino è una sostanza
viva che evolve e si trasforma talvolta fuori da ogni legge.
L’enologo deve pertanto avere con il vino un rapporto
quasi simbiotico fatto di conoscenza, intuito, perspicacia ed
esperienza. Senza dubbio deve essere dotato di un’affinata
sensibilità che gli consenta di trarre dall’uva il miglior vino
possibile, capace di esaltare al massimo le sue qualità iniziali.
Quali sono i suoi vitigni preferiti? E i suoi vini preferiti?
Quali sono i prodotti da lei realizzati di cui va più
orgoglioso? Tra i vitigni autoctoni quello che preferisco è
indubbiamente il fiano. A livello internazionale sono un
grande estimatore del sauvignon. I miei vini preferiti sono
essenzialmente tutti pugliesi anche se ho un debole per i
francesi Chablis e Bourgogne.
Tra le etichette da me realizzate alle quali sono più affezionato,
sicuramente c’è il “Lupinello”, un bianco IGT PUGLIA di
Trebbiano e Bombino Bianco prodotto alla Cantina Federico
II di Lucera. É il mio vino, il vino del cuore. Avevo appena
compiuto 24 anni, ero alla prima esperienza lavorativa di
enologo, ed è per me come il primo amore: non si scorda mai.
Nel lontano 1978 è stato un vino che riusciva a stupire per la
sua diversità dagli altri bianchi dell’epoca in quanto leggero,
vivace, floreale, fruttato, delicato. Dei vini realizzati in più di
30 anni di attività, comunque, sono orgoglioso di tutti.

Marchi di Qualità
dei Prodotti Vitivinicoli
Non è ancora chiaro cosa accadrà
ai vini pugliesi
La legislazione dei prodotti vitivinicoli è in una fase di
profondi cambiamenti. Dal 1° Agosto 2009, data di
entrata in vigore della riforma del settore vitivinicolo
(Organizzazione Comune Mercato - OCM vino), i
riconoscimenti italiani DOC, DOCG ed IGT sono sostituiti
da quelli comunitario DOP e IGP (Reg. 479/2008 e Reg.
607/2009). Per definizione, un vino a Denominazione di
Origine Protetta (DOP) dovrà essere originario della regione,
luogo determinato o Paese dal quale prende il nome; la sua
qualità o le sue caratteristiche sono dovute essenzialmente o
esclusivamente ad un particolare ambiente geografico, inclusi
i fattori naturali e umani; le uve da cui è ottenuto provengono
esclusivamente dalla zona geografica di riferimento, nella
quale deve avvenire anche la produzione; deve essere ottenuto
da varietà di viti appartenenti alla specie Vitis vinifera. Per
definizione, un vino (IGP) è individuato con il nome di una
regione, di un luogo determinato o, in casi eccezionali, di
un Paese; possiede qualità, notorietà o altre caratteristiche
specifiche attribuibili all’origine geografica; le uve da cui è
ottenuto provengono per almeno l’85 % esclusivamente dalla
zona geografica di riferimento, nella quale deve avvenire
anche la produzione; è ottenuto da varietà di viti appartenenti
alla specie Vitis vinifera o da un incrocio tra la specie Vitis
vinifera e altre specie del genere Vitis.
L’iter di conferimento della protezione prevede, sia per i
vini DOP che per quelli IGP, una preliminare procedura
nazionale con l’eventuale conferimento di una protezione
nazionale transitoria che cessa nel momento in cui è adottata
la decisione di registrazione o di rigetto da parte della
Commissione. La Commissione creerà e terrà aggiornato
un registro elettronico delle denominazioni di origine
protette e delle indicazioni geografiche protette dei vini che
sarà accessibile al pubblico. La verifica annuale del rispetto
del disciplinare di produzione sarà effettuato durante la
produzione e durante o dopo il confezionamento del vino
da parte della/e autorità competente/i e da parte di uno o più
organismi di certificazione accreditati.
L’etichetta dovrà contenere le seguenti indicazioni obbligatorie:
Messaggio da Antonietta BAIANO
67

la categoria di appartenenza; l’espressione “Denominazione
di Origine Protetta” o “Indicazione Geografica Protetta”; il
nome della DOP o della IGP; il titolo alcolometrico volumico
effettivo; L’indicazione della provenienza; l’indicazione
dell’imbottigliatore; l’indicazione dell’eventuale importatore;
l’indicazione del tenore in zucchero, nel caso del vino
spumante, del vino spumante gassificato, del vino spumante
di qualità o del vino spumante aromatico di qualità.
I Regolamenti disciplinano anche la protezione delle cosiddette
“menzioni tradizionali”, diverse dalle Denominazioni
d’Origine e dalle Indicazioni Geografiche, che evocano
nella mente dei consumatori il metodo di produzione o di
invecchiamento oppure la qualità, il colore, il tipo di luogo o
ancora un evento particolare legato alla storia del prodotto.
Per quel che riguarda la regolamentazione dei cosiddetti “vini
varietali”, ossia di quelli individuati anche con il nome del
vitigno, sono previste disposizioni specifiche. Il 30 luglio
2009, il Capo Dipartimento delle Politiche di Sviluppo
Economico e Rurale ha diramato una lettera circolare
indirizzata alle Regioni ed alla filiera, relativa alle liste dei
vitigni da escludere dai “vini varietali” senza DOP e IGP.
Con tali liste, differenziate tra vini spumanti e altri vini
(tranquilli, frizzanti, ecc), l’uso del nome del vitigno è stato
circoscritto ad un numero limitato di vitigni (per i tranquilli
solo gli internazionali Cabernet franc, Cabernet sauvignon,
Cabernet, Chardonnay, Merlot, Sauvignon, Syrah) al fine
di non banalizzare l’uso dei vitigni autoctoni normalmente
utilizzati per specifiche denominazioni di origine e
indicazioni geografiche. Tra le novità principali è prevista
anche la ridefinizione del ruolo del Comitato nazionale per
la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e
delle indicazioni geografiche dei vini. Il cambiamento non è
ancora evidente ai consumatori che continuano ad acquistare
vini dalle tradizionali etichette e la portata del cambiamento
è sconosciuta anche a molti dei produttori anche perché il
periodo di transizione (coesistenza della normativa vecchia e
nuova) durerà fino al 2011. In via transitoria (esclusivamente
per le domande pervenute entro il 1° agosto 2009), infatti,
si potrà continuare con la preesistente procedura nazionale
fino al 31 dicembre 2011. È purtroppo indubbio che si
verificherà un appiattimento della piramide dei vini dagli
attuali 4 (DOCG, DOC, IGT, altri vini da tavola) ai futuri
3 livelli (DOP, IGP, vini da tavola). Non è ancora dato
sapere il modo in cui questo passaggio si verificherà, visto
che sull’argomento esistono pareri contrastanti. Secondo
“Città del Vino”, potrebbero verificarsi tagli drastici al
numero delle Denominazioni di Origine e delle Indicazioni
Geografiche. Secondo Coldiretti, invece, non cambierà nulla
e le denominazioni esistenti dovranno semplicemente essere
notificate alla UE entro il 2010 per poter essere trascritte nel
registro comunitario.
La Puglia quindi passerà dalle attuali 26 DOC e 6 IGT a …
.. ai posteri l’ardua sentenza…

Messaggio da Antonio SECCIA
Vini varietali e preferenze
dei consumatori:
evidenze empiriche
per la produzione pugliese
In Italia lo sviluppo dei vini varietali conta su una risorsa
straordinaria, rappresentata da un ricco patrimonio
ampelografico di oltre 400 vitigni considerando quelli
attualmente riportati dal “Registro Nazionale delle Varietà
di Vite”. Ciononostante, i primi venti vitigni più diffusi
occupano circa i due terzi della superficie viticola nazionale
tra cui ci sono il Sangiovese, il Trebbiano, il Montepulciano,
il Barbera ma vanno segnalati anche vitigni internazionali
come il Merlot, il Cabernet Sauvignon e lo Chardonnay. I
restanti vitigni coprono, complessivamente, un terzo della
superficie viticola italiana: si tratta, per lo più, di vitigni
autoctoni ognuno dei quali non supera la soglia dell’1% di
incidenza sulla superficie viticola nazionale. Questi vitigni
autoctoni, definiti “minori” nel seguito del testo, sono però
oggetto di grande attenzione da parte di molti produttori che
stanno sperimentando la loro utilizzazione per ottenere vini
varietali con caratteristiche di eccezionale originalità.
Nel presente articolo sono brevemente esposti i risultati di
una ricerca, condotta dall’Università di Bari, il cui obiettivo è
stato di analizzare il gradimento di mercato per vini varietali
pugliesi, ottenuti con vitigni autoctoni minori. A tal fine,
è stata utilizzata una metodologia analitica che si basa sulla
“stima di una funzione di prezzo edonico” che ha permesso,
innanzitutto, di verificare se tali vini riescono ad ottenere una
premialità di prezzo ed, in secondo luogo, di quantificare
l’entità della stessa.
L’idea di base del metodo del prezzo edonico è che il prezzo
osservato di un vino è considerato in funzione di una serie
di attributi che possono essere valutati dal consumatore
attraverso la lettura dell’etichetta: grado alcolico, età, colore,
zona di produzione delle uve e vitigno. Poiché il prezzo di
un vino dipende in larga misura anche dalle caratteristiche
organolettiche, nel modello analitico è stata inserita anche
una valutazione delle caratteristiche sensoriali. Per lo studio
69

70
si è scelto di non considerare l’effetto della marca aziendale
poiché il settore vinicolo pugliese è caratterizzato da una
struttura piuttosto frammentata che rende estremamente
difficile l’attuazione di efficaci politiche di marca.
Per l’analisi si sono considerati 821 vini pugliesi riportati in
tre edizioni (2007, 2008 e 2009) della Guida ai vini di Puglia
e Basilicata che fornisce, per ogni vino, le informazioni in
etichetta nonché il prezzo di vendita al dettaglio raccomandato
dal produttore e la valutazione organolettica di una giuria
di esperti dell’Associazione Italiana Sommelier. Sono stati
considerati solo i vini IGT, essendo la categoria che, all’epoca
dell’analisi, poteva comprendere i vini varietali.
I risultati dello studio confermano che il vino è un prodotto
estremamente complesso e che il suo prezzo mostra una
straordinaria variabilità. Questo, infatti, è influenzato
notevolmente dalle informazioni in etichetta e riguardanti
alcune caratteristiche che, altrimenti, non sarebbero valutabili
direttamente dal consumatore. Anche le caratteristiche
organolettiche sono importanti poiché un’esperienza di
consumo soddisfacente aumenta la probabilità di ripetere
l’acquisto con conseguente espansione della domanda e
crescita del prezzo.
In particolare, è emerso che il contenuto alcolico può esercitare
una notevole influenza sul prezzo. Sicuramente, a spiegare
tale risultato contribuisce il tradizionale modello di consumo
che considera il grado alcolico un importante indicatore di
qualità. Tuttavia, è importante sottolineare che i vini con
un maggiore grado alcolico sono generalmente prodotti con
maggiori costi di produzione.
L’annata è un’altra caratteristica capace di influenzare il
prezzo rappresentando un importante indicatore della qualità
percepita dai consumatori ma, anche in questo caso, gli
incrementi di prezzo si ottengono a fronte di un aggravio dei
costi di produzione.
Considerando il colore, si osserva che i vini rosati spuntano
prezzi inferiori rispetto ai rossi e ai bianchi a parità di altre
caratteristiche. Evidentemente, essi godono di un minore
gradimento da parte dei consumatori come confermato
anche dal fatto che solo il 10% dei vini della guida sono rosati
mentre il 66% sono rossi ed il 24% bianchi.
Per quanto riguarda la zona di produzione, invece, non sono
stati osservati effetti statisticamente significativi sul prezzo.
Tale risultato appare coerente con le aspettative poiché
l’analisi è stata effettuata su un campione di vini IGT che
non dovrebbero avere un forte legame con il territorio di
origine essendo questa una prerogativa dei vini di categoria
superiore cioè i DOC e DOCG. In altri termini, la zona di
produzione specificata sull’etichetta dei vini IGT, pur essendo
un’informazione utile ed apprezzata dai consumatori, non è
un elemento capace di modificare il livello di gradimento o
di reputazione del prodotto al punto da generare anche una
differenza di prezzo.
La qualità organolettica si conferma elemento che contribuisce
in modo rilevante a spiegare la variabilità di prezzo pur non
essendo un attributo leggibile sull’etichetta. In particolare, i
risultati dimostrano che i consumatori apprezzano i vini con
caratteristiche sensoriali oggettivamente migliori mostrando
anche una disponibilità a pagare prezzi decisamente più alti
soprattutto quando si tratta di acquistare vini di eccellente
livello. Il risultato di maggiore interesse, comunque, riguarda
la variazione di prezzo che può essere attribuita ai diversi
vitigni che compaiono sulle etichette. Nello specifico, è
emerso che i vini varietali ottenuti con vitigni autoctoni di
larga diffusione (Negroamaro e Primitivo) non mostrano
significative differenze di prezzo rispetto a quelli ottenuti
con vitigni internazionali. Per contro, i vini varietali ottenuti
con vitigni autoctoni meno diffusi riescono a conquistare
una rilevante premialità di prezzo così come i vini ottenuti
da uvaggi, per i quali vengono frequentemente impiegati,
seppure in varie proporzioni, uno o più vitigni autoctoni
minori. La premialità di prezzo conquistata dai vini da vitigni
autoctoni minori può essere messa in relazione con la capacità
di esprimere caratteri sensoriali molto originali e nettamente
differenziati rispetto al cosiddetto “gusto internazionale”.
Probabilmente, quindi, questi vini riescono, meglio di altri,
a soddisfare soprattutto le esigenze della fascia sempre più
ampia di “moderni” consumatori che si mostrano curiosi e
propensi alla sperimentazione.
È, quindi, auspicabile che la produzione di vini ottenuti da
vitigni autoctoni minori possa aumentare anche se questo
richiede notevoli sforzi per superare alcune importanti
criticità. Tali vitigni, infatti, sono spesso poco produttivi,
mostrano una ridotta capacità di adattamento alle diverse
condizioni pedo-climatiche e possono presentare alcuni
problemi enologici soprattutto se le uve sono vinificate in
purezza poiché l’originalità sensoriale è spesso accompagnata
da squilibri organolettici piuttosto difficili da risolvere.
È necessario, quindi, potenziare l’attività di ricerca in tal
senso oltre che incrementare gli investimenti in attività
di comunicazione e promozione affinché i vitigni minori
possano essere conosciuti meglio e su una scala ben più ampia
rispetto a quella strettamente locale.

Come abbinare
cibo e vino?
I consigli per esaltarli
e non distruggerli
Il passo più importante nell’evoluzione
dell’alimentazione umana è stato il controllo
del fuoco, la trasformazione e conservazione
dei cibi ma soprattutto … il controllo
della fame.
Chi si addentra nell’universo del vino, scopre
ben presto che il rischio del “tecnicismo” porta
a perdere di vista il piacere di “sperimentare”,
un matrimonio tra cibo e nettare degli Dei,
che esalti tutta la gioia dei sensi.
Semplicemente…il piacere del gusto è anche
vivere un momento magico, di relax, di
convivialità, di curiosità nel cercare l’esaltazione
di tutte le componenti organolettiche e
sensoriali, del vino e degli alimenti in genere, ma
per non rischiare di essere semplificata e sottovalutata,
Messaggio da Michele MASTROPIERRO
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quest’arte ha bisogno di una conoscenza, almeno di base, di
tutti i prodotti che compongono la cucina e la gastronomia e
di alcuni semplici principi.
Due sono i grandi modelli gastronomici ancora attuali,
scaturiti dall’evoluzione delle civiltà del pianeta: uno in
Oriente, l’altro in Europa.
Sin dal tempo di Confucio, 500 anni prima di Cristo, la Cina
possedeva una gastronomia evoluta che comprendeva già
quasi tutte le ricette che oggi conosciamo, ma a tavola non era
previsto l’uso del vino, sostituito dalle bevande tradizionali
quali acqua e brodi leggeri.
Per ragioni religiose, come è noto, c’è il divieto di consumare
bevande alcoliche nella gastronomia araba (almeno a partire
dalla morte di Maometto 632 d.c.).
Diverse le influenze nei secoli: quando il popolo d’Israele
si riunì da ogni parte del mondo (1948: nasce lo stato
d’Israele), molti portarono con sé le ricette tradizionali delle
prime comunità. La religione era unica (vedi i molti piatti
speciali preparati per feste particolari nel corso dell’anno), ma
diverso era l’impatto con le abitudini culinarie dei Paesi in
cui le famiglie ebree si stabilirono. Ad esempio il Goulash
ungherese e la pasta, associata alla cucina italiana, con ampia
varietà di stili kosher (ricette permesse dalla religione).
Nel medioevo del vecchio continente, dopo i fasti dei romani,
solo il patrimonio culturale dei monasteri ha trasmesso la
cultura dell’alimentazione.
“La società è composta di due grandi categorie di persone:
chi ha più cibo che appetito, chi ha più appetito che cibo”
diceva Nicolas de Chamfort, scrittore francese del ‘700,
sottolineando il fatto che nelle varie epoche l’ abbinamento
e ricche.
L’Italia rinascimentale sviluppa una cucina più ricca ed
elaborata e vanta i cuochi più abili, rinomati e creativi
d’Europa, che portano l’alta cucina al massimo grado di
raffinatezza e prestigio, (anche se per il ‘500 non si può
parlare di una cucina italiana che si eleva sulle altre, come
quella francese del ‘700).
É ancora abbondante l’uso di spezie e zucchero (Dai testi
di cucina del ‘500 emerge che il gusto dominante è proprio
quello dolce, per lo più legato all’ostentazione sociale).
Insomma, escluse le situazioni in cui gli abbinamenti sono
impossibili o quasi, cioè dove è meglio sostituire al vino la
normalissima acqua, come in:
nel corso dei secoli l’approccio all’arte di saper abbinare gli
alimenti con il vino è stato diversissimo da periodo a periodo
e da zona a zona.
“Ciascuno di noi deve lasciarsi guidare dal proprio gusto personale
senza seguire alcuna regola prestabilita o alcun principio
unificatore…” dice la Scuola Inglese.
I Francesi, intorno al ‘700, sono i primi a dare delle regole:
selvaggina
ambiente
Questo decalogo è alla base di tutti i principi che valgono
per gli abbinamenti “tecnici” cioè quelli che hanno come
obiettivo la ricerca dell’armonia tra le varie caratteristiche
principalmente gusto-olfattive e gustative.
In questo, l’Associazione Italiana Sommeliers eccelle, facendo
scuola nel mondo, abbinando cioè in contrapposizione:
di Durezza del cibo) alla Morbidezza e Dolcezza vino
(sensazioni di Morbidezza del vino)
Morbidezza e Tattile del cibo) alla
Acidità, Effervescenza, Sapidità vino (sensazioni di Durezza
del vino)
Ed abbinando in concordanza:
Alcolicità, Tannicità, (sensazioni tattili del vino)
Gusto-Olfattive cibo) con Intensità, Complessità, P.A.I.
(Sensazioni Gusto-Olfattive vino)
Armonia, Qualità Olfattiva e gusto olfattiva del vino
E, ovviamente, bell’ Aspetto e Presentazione del cibo, con un
vino che si presenti altrettanto bene alla vista.
Queste regole all’apparenza complicatissime e farraginose in
realtà sono di una ovvietà e semplicità sorprendente, basta

solo un po’ di esercizio e diventa quasi un’abitudine.
Il tutto diventa ancor più interessante se consideriamo le
regole di questo abbinamento tecnico, legate ad altri principi
come:
“bioritmici”
regionale
della pietanza (es. brasato al Barolo con un Barolo)
Ma il più intrigante è sicuramente:
una ricorrenza… e chi se ne frega se non è rigorosamente
“tecnico”!!
Comunque è sempre l’assaggio e non un “progetto sulla
carta” anzi sarebbe il caso di dire “alla carta” che permette di
esprimere la valutazione delle sensazioni percepite
Detto ciò proviamo a fare un paio di esempi pratici.
La cucina tipica della Puglia, varia da provincia a provincia e,
addirittura, da un paese all’altro.
Gli ingredienti sono sempre gli stessi e la loro origine si perde
nella notte dei tempi:
pasta fatta in casa come le orecchiette e i cavatelli.
e verdura selvatica, “l’acqua sala” o “cialdella “fatta con pane
duro o frise in acqua condita con olio, cipolla, origano e
pomodori.
esempio il capretto, l’agnello, le salsiccie locali od anche gli
“gnemmariedde”, o in umido come le classiche ‘brasciole’
(involtini di carne ripieni e cotti al sugo. Non meno ricca è la
cucina di mare:frutti di mare, saraghi, pagelli, dentici, cernie,
aragoste, polpo.
É una cucina semplice e di umili origini ma straordinariamente
ricca di odori e sapori che creano un’elegantissima tavolozza
di colori nelle mani di chi vuole dipingere un abbinamento
eccellente con la varietà sconfinata di tipologie di vino
Pugliese.
Il denominatore comune di questi alimenti è l’aromaticità,
l’intensità e la persistenza dei profumi, discreta struttura.
Molto variabili tutte le altre caratteristiche.
Negli abbinamenti, in genere, si parte dal cibo e poi si
sceglie il vino, ma per questa volta, sperando nel perdono del
lettore, per gli esempi seguenti, facciamo il contrario e data la
straordinaria scelta, limitiamoci ad alimenti semplicissimi.
Un vino a base Fiano Minutolo, ha come caratteristica
l’intensità, la complessità dei profumi, in genere di eccellente
qualità. Ha buone caratteristiche di acidità ed alcolicità,
buon equilibrio e corpo, non indifferente per un vino bianco.
Meravigliosa la piacevolezza e la qualità gustativa.
Per armonizzare queste caratteristiche abbiamo bisogno di un
alimento con buone caratteristiche di intensità e persistenza
degli aromi, succulenza, suadente tendenza dolce ed una
piacevole untuosità… A seconda delle zone in cui ci troviamo,
dei momenti della stagione e dell’umore possiamo scegliere
tra centinaia di variabili. Eccellente una purea di fave con un
filo di olio extravergine d’oliva.
Un vino a base Susumaniello in genere ha come caratteristiche
notevole intensità e finezza di profumi, elegante speziatura tra
le pieghe di note fruttate e floreali di varia evoluzione. Ottima
la freschezza in sinergia con una evidente e piacevolissima
tannicità; corpo ed alcolicità, certo, non mancano. Anche
in questo caso disponiamo di migliaia di variabili anche solo
rimanendo in regione. Giocando con un alimento che abbia
ottima aromaticità, buona struttura e succulenza… per essere
all’altezza di questo vino che nel 1947 F. Carpentieri ricordava
come “Lacrima di Puglia” proveniente da un vitigno di origini
incerte, (potrebbe provenire dalla Dalmazia); che si è diffuso
oltre che in Terra d’Otranto anche in provincia di Bari, il
nostro alimento deve avere ottima aromaticità ed intensità
olfattiva, notevole persistenza, gusto-olfattiva, struttura e,
perché no, anche un po’ di grassezza ….. e, visto che si è
sviluppato nel Salento e nel Barese mi viene da pensare al
“fornello” in tutte le sue espressioni.
Dulcis in fundo, per gli straordinari vini dolci di Puglia,
protagonisti assoluti della kermesse Romana di Dolce Puglia,
gli abbinamenti sono “emozionali” ed istintivi viaggiando
tra la tipicità de: “li pettulu”, pasta lievitata e fritta, “li
carteddate” condite con miele o vino cotto, “li percedduzze”,
“la palomma”, ciambella di pasta e uovo sodo, “la cupeta”,
mandorle tritate ed impastate con zucchero caramellato e
miele, le “scarcedde” e …… bene, continuate pure voi!!
Buon appetito ma, soprattutto, buon divertimento…
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Messaggio da Giuseppe BALDASSARRE
Vino e Salute
“Il vino è una cosa straordinariamente appropriata
all’uomo se, nella salute come nella medicina,
si amministra con giudizio e giusta misura,
secondo la costituzione di ciascuno” - Ippocrate -
Per millenni la storia del vino, specie nei Paesi mediterranei,
si è intrecciata con quella dei popoli, che nella
bevanda cara a Bacco hanno trovato una fonte di gioia
e di piacere. Nell’antichità il vino era adoperato non solo
come bevanda, a scopo nutrizionale e/o edonistico, ma anche
per finalità rituali e religiose.
In epoche nelle quali i medicamenti a disposizione della medicina
erano davvero limitati, esso era anche considerato un
farmaco vero e proprio, per le sue proprietà di blando antisettico
e disinfettante, di anestetico, di diuretico, di ricostituente
e di afrodisiaco.
Certamente chi assumeva vino, invece della sola acqua, già a
quei tempi aveva maggiori probabilità di riprodursi e di vivere
più a lungo, perché più facilmente sfuggiva a tossinfezioni
alimentari, aveva un migliore stato nutrizionale e ostentava
maggiore sicurezza e disinvoltura nei rapporti sociali.
L’esperienza portò presto a capire che si poteva beneficiare
degli effetti positivi del vino, particolarmente apprezzati in
tempi nei quali la vita era dura, brutale e breve, senza incorrere
in conseguenze spiacevoli per il benessere e la salute,
bevendo lentamente, possibilmente ai pasti o dopo mangiato,
magari diluendo il vino con acqua e facendo attenzione a non
esagerare nella quantità.
Tra i primi a pronunciarsi in questo senso fu il padre della
medicina, Ippocrate (460-377 a.C.), il quale sostenne che:
“Il vino è una cosa straordinariamente appropriata all’uomo
se, nella salute come nella medicina, si amministra con giudizio
e giusta misura, secondo la costituzione di ciascuno”.
Molto efficace e anticipatore rispetto ai risultati delle ricerche
scientifiche attuali si dimostra l’avvertimento formulato da
Eubulus, che, intorno al 375 a.C., aveva individuato in tre
bicchieri giornalieri la dose moderata di vino:
“Tre tazze io preparo per gli uomini temperanti: una per la salute,
che essi vuotano per prima, la seconda per l’amore e per
il piacere, la terza per il sonno. Quando questa tazza è vuota,
gli ospiti saggi vanno a casa. La quarta tazza non appartiene
più a noi, ma alla violenza; la quinta all’esplosione delle passioni,
la sesta alle intemperanze degli ubriachi, la settima agli
occhi neri, l’ottava al poliziotto, la nona agli attacchi di bile,
e la decima alla pazzia e al lancio dei mobili”.
A partire dalla seconda metà del XX secolo, dopo essere stati
oggetto per millenni di una precettistica aneddotica ed em-
pirica, anche se non priva di valide intuizioni, gli effetti salutistici
del vino sono diventati l’obiettivo di studi sempre più
ampi e approfonditi. Attualmente il numero di pubblicazioni
sull’argomento è enorme e rapidamente crescenti sono le conoscenze.
Come è ovvio, non mancano aspetti poco chiari o
controversi, ma questo non fa che accrescere l’attenzione per
gli sviluppi delle ricerche in questo campo.
Proviamo a sintetizzare brevemente nei prossimi paragrafi le
aree e gli argomenti di maggiore interesse.
VINO E MORTALITÀ PER TUTTE LE CAUSE
A partire da alcune osservazioni preliminari condotte nel
1926 da R. Pearl sulla popolazione di Baltimora negli Stati
Uniti, diverse ricerche epidemiologiche successive hanno evidenziato
una ridotta mortalità per tutte le cause nei bevitori
moderati di vino, rispetto ai forti bevitori (nei quali la mortalità
è notevolmente aumentata) ed agli astemi.
In uno studio (“Healthy Ageing: a Longitudinal Study in
Europe”) recentemente pubblicato, l’assunzione moderata di
bevande alcoliche in soggetti di età compresa fra 70 e 90 anni
determinava un calo della mortalità complessiva pari al 22%.
Stando a quanto emerso da un’indagine eseguita su una popolazione
di Copenhagen, l’effetto di riduzione della mortalità
per tutte le cause sarebbe maggiore nei bevitori moderati di
vino, rispetto ai consumatori di birra o superalcolici.
In sintesi, chi beve vino in quantità contenuta tende a vivere
più a lungo di chi assume altre bevande alcoliche e di chi è
astemio, ma chi beve troppo vive ancora meno, a prescindere
dal tipo di bevanda alcolica assunta in modo abituale.
VINO E CARDIOPATIA ISCHEMICA
Ammontano a diverse decine le ricerche epidemiologiche di
tipo longitudinale a conferma dell’esistenza di una correlazione
inversa tra consumo moderato di vino e malattia coronarica,
con una riduzione nei bevitori moderati che oscilla tra il
20 e il 30%, non solo della frequenza di infarto miocardio e
di angina pectoris, ma anche della mortalità per tali patologie.
Da alcune osservazioni relative a tale fenomeno nacque
l’espressione “paradosso francese”, coniata dal presentatore
televisivo statunitense Morley Safer, e ripresa dai ricercatori
Renaud e De Lorgeril in un articolo pubblicato nel 1992 sulla
prestigiosa rivista scientifica “The Lancet”. La sorpresa consi-

steva in una bassa prevalenza di infarto miocardico nella popolazione
francese, rispetto a quella degli abitanti del Regno
Unito, a parità di colesterolemia, fumo di sigaretta e valori di
pressione arteriosa.
Per spiegare tale effetto inatteso fu invocata una possibile
azione protettiva svolta dall’alcol e dai polifenoli presenti
specialmente nel vino rosso consumato abitualmente ai pasti
dalla popolazione francese. Non è, comunque, escluso
che alla genesi di tale “paradosso” abbiano contribuito anche
l’elevato consumo di frutta e verdura e la bassa prevalenza di
obesità dei francesi. D’altra parte, ricerche successive hanno
dimostrato che anche i vini bianchi e rosati possono esercitare
effetti utili per la salute.
I meccanismi proposti per spiegare le possibili azioni favorevoli
di alcol e polifenoli nella prevenzione delle malattie cardiovascolari
sono molteplici.
Come si è già accennato, secondo alcuni studiosi parte degli
effetti salutistici attribuiti al vino potrebbero essere legati anche
allo stile di vita più salutare che si associa al consumo moderato
di questa bevanda. Da alcune ricerche risulta, infatti,
che, rispetto ai soggetti di controllo, chi beve vino in quantità
moderata in California fuma di meno ed ha un maggiore livello
di scolarizzazione, in Gran Bretagna fuma di meno ed
ha una più bassa prevalenza di obesità, in Danimarca ha un
consumo più elevato di frutta, verdura e pesce, in Finlandia
ha un migliore stato soggettivo di salute.
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VINO E ARTERIOPATIA OBLITERANTE DEGLI
ARTI INFERIORI
Nei consumatori di quantità moderate di vino o di altre bevande
alcoliche è stata osservata la riduzione di circa un terzo
del rischio di essere colpiti da arteriopatia obliterante agli arti
inferiori. É plausibile che tale effetto sia mediato dall’aumento
del colesterolo HDL e dalla riduzione dei livelli di fibrinogeno
plasmatici osservati in risposta all’assunzione di vino o
di altre bevande alcoliche.
VINO E ICTUS CEREBRALE
In diversi studi il consumo lieve-moderato di vino si è associato
ad un ridotto rischio di ictus cerebrale di tipo ischemico.
Alcune ricerche, eseguite con la risonanza magnetica nucleare
dell’encefalo, hanno evidenziato nei consumatori lievimoderati
di bevande alcoliche una minore presenza di piccole
lesioni vascolari nella sostanza bianca periventricolare.
È probabile che i meccanismi di tali effetti protettivi siano
almeno in parte analoghi a quelli chiamati in causa nella prevenzione
della cardiopatia ischemica e dell’arteriopatia obliterante
degli arti inferiori.
VINO E PSICHE
L’alcol, contenuto nel vino come in altre bevande alcoliche,
esercita un’azione depressiva sul sistema nervoso centrale, potendo,
a dosi elevate, comportarsi come una vera e propria
sostanza tossica. In chi beve con misura, l’alcol provoca una
piacevole euforia ed una lieve disinibizione, che favoriscono
la convivialità e la socializzazione, grazie ad un effetto depressivo
sui neuroni ad azione inibitoria e la conseguente prevalenza
dell’effetto dei neuroni ad azione eccitatoria. Bisogna
precisare che anche a questo stadio si osservano un rallentamento
dei riflessi, alterazioni della vista ed una ridotta percezione
del pericolo che possono creare problemi in chi si metta
al volante senza aspettare un congruo periodo di tempo.
Se si beve smodatamente, gli effetti neurodepressivo e neurotossico
dell’alcol divengono prevalenti, provocando una
marcata e dannosa sofferenza del sistema nervoso centrale e
di altri organi, che prende il nome di ubriacatura o di sbornia.
Tali effetti negativi sono favoriti dall’assunzione di bevande
alcoliche in modo rapido, a stomaco vuoto (fuori dai pasti)
ed in quantità eccessive.
VINO E DEMENZA
Dopo una prima segnalazione fatta da studiosi francesi, diverse
ricerche hanno confermato che i soggetti anziani consumatori
di vino in quantità lieve-moderata hanno un rischio
ridotto di ammalarsi di demenza, sia di tipo degenerativo, sia
di tipo vascolare. Da altre indagini è emerso che anziani non
dementi consumatori di piccole quantità di vino presentano
un rallentamento del declino cognitivo.
In teoria, l’effetto antidemenza del vino potrebbe essere dovuto
ad alcune delle azioni favorevoli di alcol e polifenoli utili
anche nella prevenzione della cardiopatia ischemica. L’alcol
sembrerebbe, inoltre, in grado di stimolare i processi cognitivi,
inducendo la liberazione di acetilcolina a livello dell’ippocampo,
e di favorire la formazione a livello cerebrale di prostaglandine
dotate di effetti neurotrofici. Alcol e polifenoli
ostacolerebbero, infine, la formazione nei neuroni cerebrali di
placche di beta-amiloide, riducendone la neurotossicità.
VINO E DIABETE
Piccole dosi di alcol assunte bevendo con moderazione ai pasti
inducono un aumento della sensibilità dei tessuti all’azione
dell’insulina. I risultati di una ricerca recentemente condotta
su medici statunitensi hanno evidenziato che il consumo
lieve-moderato di bevande alcoliche si associa ad un rischio
dimezzato di insorgenza di diabete.
É stata, inoltre, osservata una riduzione della mortalità per
cardiopatia ischemica in diabetici che consumavano una
quantità lieve-moderata di alcol. Si potrebbe, pertanto, consentire
l’assunzione di piccole quantità di vino anche ai diabetici,
eccetto in caso di scompenso glicemico, obesità e altre
controindicazioni. Si dovrà naturalmente ricordare che un
conto nella composizione della dieta.
ALCUNI CONSIGLI E SUGGERIMENTI
É importante stabilire che cosa si debba intendere per consumo
moderato di vino. Secondo le più autorevoli organizzazioni
sanitarie, pur esistendo considerevoli differenze interindividuali
nella capacità di metabolizzare l’alcol, le dosi di vino che
si associano ai sopradescritti effetti positivi per la salute sono
di 1 bicchiere al giorno nelle donne e di 2 bicchieri al giorno
negli uomini. Comunque, non bisognerebbe superare i 4 bicchieri
di vino bevuti in una singola occasione. Quando capita
di assumere qualche bicchiere in più, sarebbe bene astenersi
dal vino nei giorni seguenti, tenendo d’occhio il consumo
settimanale ed evitando assolutamente gli eccessi. I benefici
per la salute si manifestano, infatti, anche in caso di consumo
intermittente, purché moderato, mentre gli effetti di una
bevuta smodata, anche occasionale, possono a volte essere disastrosi.
Un accorgimento importante è quello di sorseggiare
il vino non a stomaco vuoto, ma accompagnandolo al cibo.
Il vino esalta, infatti, i profumi ed il gusto degli alimenti e ne
favorisce la digestione. Inoltre, la presenza di nutrienti nello
stomaco rallenta l’assorbimento dell’alcol e potenzia le azioni
positive di alcune sostanze benefiche contenute in alimenti
caratteristici della “dieta mediterranea”, quali l’olio extravergine
di oliva, la frutta fresca, la verdura, gli ortaggi e il pesce.
L’assunzione di vino o di altre bevande alcoliche dovrebbe
essere sconsigliata a chi sta guidando o debba farlo entro breve
tempo, alle donne in gravidanza, ai minori di 16 anni, ai
soggetti che assumono psicofarmaci, antiepilettici o altri medicamenti
che possono interagire negativamente con l’alcol,
e ai soggetti con gravi malattie epatiche o dismetaboliche. A
tutti gli altri occorre ricordare che il vino può essere un grande
amico della tavola e della salute, a patto di attenersi alle
giuste dosi. Bere meno e meglio o poco ma bene può essere il
motto di chi apprezza le sfumature sensoriali e le suggestioni
psico-emotive e culturali con le quali questa bevanda nobile
e antica sa arricchire la convivialità. Qualche buon bicchiere
di vino può certamente entrare a far parte di uno stile di
vita salutare, nel quale una regolare attività fisica, una dieta
equilibrata e l’astensione dal fumo aiutano a raggiungere e a
mantenere un autentico benessere.

Messaggio da UFFICIO STAMPA TIRSO
“Puglia Wine & Land”:
Il passaporto internazionale
dei vini di Puglia
Grazie per averci “regalato” Puglia Wine & Land, la
migliore eno-manifestazione cui abbia preso parte, fiere
internazionali incluse, da 30 anni a questa parte.
Sono le parole con cui un produttore ha commentato l’evento
svoltosi dal 27 al 31 gennaio nella splendida cornice dell’Abbazia
di San Lorenzo e nel circuito delle masserie situate
nell’agro di Fasano (nello specifico Masseria Torre Coccaro,
Torre Maizza e Cimino).
Puglia, Wine & Land ha coinvolto circa 80 operatori del
settore tra buyer, giornalisti, tour operator e chef provenienti
dai 5 continenti, dimostrandosi un’eccezionale vetrina per
i vini e i territori di Puglia. L’iniziativa, alla sua seconda
edizione consecutiva, è stata ideata dal Movimento Turismo
del Vino Puglia e realizzata con il sostegno dell’Assessorato
alle Risorse Agroalimentari unitamente a ICE, Assessorato al
Turismo della Regione Puglia e Unioncamere. Un successo
reso possibile grazie all’impegno di uno staff tutto pugliese,
con circa 100 unità fra tecnici, allestitori, hostess, sommelier,
autisti, guide e interpreti. Due i principali obiettivi
dell’appuntamento: non solo favorire la penetrazione di
nuovi mercati e il consolidamento delle relazioni commerciali
già intraprese durante la prima edizione dell’evento, ma
anche svolgere un’azione di promozione diretta presso il
consumatore finale, grazie al coinvolgimento di giornalisti
rappresentanti di riviste specializzate in enogastronomia e
turismo, e di operatori impegnati nella realizzazione di viaggi
enoturistici e gastronomici. In breve stimolare la domanda
da parte del compratore e, nel contempo, dargli la possibilità
di reperirlo agevolmente sul mercato. “La qualità è la nostra
strada - dichiara l’assessore alle Risorse Agroalimentari della
Regione Puglia Dario Stefàno -, poiché proprio sulla qualità
e sulla identità del nostro territorio possiamo costruire una
prospettiva di successo in una competizione che si fa sempre
più dura. Vino e territorio rappresentano un’accoppiata
vincente, che ci consente di percorrere il solco della tradizione
rurale e produttiva della Puglia. I numeri di ‘Puglia, Wine &
Land’ confermano che il percorso da seguire è quello della
promozione di qualità del territorio e delle nostre produzioni
agroalimentari, per far conoscere ed apprezzare un patrimonio
enogastronomico che sa essere ambasciatore, con la sua qualità
e le sue peculiarità, di quel bagaglio di valori e tradizioni che
rendono unica la nostra Puglia”.
Grandi numeri e grandi emozioni, dunque, in un doppio
binario che ha visto da un lato i produttori soddisfatti per la
quantità e la qualità dei contatti avviati, dall’altro gli ospiti
entusiasti per la bellezza dei luoghi visitati e per la bontà delle
specialità enogastronomiche degustate.
Infatti, dopo un primo incontro di benvenuto con la
presentazione del programma, i partecipanti hanno seguito
percorsi differenziati: per i buyer, dopo un breve educational
tour nella prima giornata, il momento centrale è stato il
workshop one to one con i produttori, due giorni intensi
di lavoro in cui hanno scoperto le realtà produttive pugliesi,
degustato le diverse tipologie di vino, stabilito contatti
commerciali. E mentre il fermento delle trattative proseguiva,
giornalisti, tour operator e chef hanno invece proseguito il loro
viaggio fra le meraviglie di Puglia visitando cantine, musei del
vino e dell’olio, centri storici e degustando specialità tipiche
dei vari territori.
Particolarmente apprezzato anche lo spazio Enoteca in cui i
buyer, negli intervalli fra un colloquio e l’altro, hanno potuto
sostare per degustare i vini di tutti i produttori presenti, anche
con l’ausilio dei sommelier dell’AIS Puglia che hanno curato
la mescita e la presentazione dei diversi prodotti.
Dunque una terra tutta da “gustare” e da raccontare: ecco il
ricordo che porteranno con sé gli ospiti di Puglia Wine &
Land, piacevolmente stupiti dalla crescita qualitativa dei vini,
affascinati dalla bellezza dei paesaggi e avvolti dalla calorosa
accoglienza della gente di Puglia.
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Messaggio da Federico VALICENTI*
Dall’Oste
al Sommelier
Considerazioni storiche
sul vino che cambia
In vino veritas, si diceva una volta. Ma dove sono finiti i
“cantinieri”, gli osti? Troppi sommelier, troppi degustatori,
troppi assaggiatori, troppi di tutto. Il vino sta perdendosi
tra trucioli di legno e affinamenti strani. Il suo vero significato
è simbolo di comunione, fratellanza, gioia, ospitalità,
amore. Durante l’evoluzione della civiltà, diventa un bene
prezioso, una merce di scambio, a volte rimedio curativo.
Raccontare l’incontro tra l’uomo e il vino è come raccontare
la storia della vita, racchiusa in un quadro appeso nelle taverne,
nelle osterie, nelle cantine, nei bar: il vecchio signore o la
coppia di anziani che giocano a carte, sorseggiano un buon
bicchiere di vino, si raccontano il tempo ridacchiando al ricordo
di amicizie femminili, sotto la spinta dei suoi tannini e
profumi. Gote rosse e lingua lunga, bicchieri vuoti e sguardi
vivaci, l’allegria contagia anche l’astemio. Difficile distinguere
chi tra l’uomo e il vino sia il soggetto del dialogo a due, l’uno
raccoglie l’altro. Nei tempi addietro all’uomo era consentito
dialogare da solo con il vino, alla donna era proibito, anche
se raramente la donna beveva da sola. La donna che beve è
legata ad un incontro, una festa, un amore; è partecipazione,
gioia, unione ed esaltazione erotica. È facile perdere le inibizioni,
il controllo. Per l’uomo, invece, il vino bevuto da solo
diventa un piccolo e dolce istante, suggerisce una similitudine
erotica del piacere solitario. “Dopo il vino, il liquido che più
amo bere è una bella lacrima, ben limpida e chiara che tremola
sull’orlo di un ciglio biondo o bruno” confessa lo scrittore
Gautier (1811-1872). Prima di un incontro il sommelier lo
versa nel calice, lo fa ondulare con una delicata oscillazione,
sembra che “evochi lo spirito del vino che si condensa” -Emyle
Peynaud, enologo (1912-2004)-. Ed è in quel preciso atto
che il vino forma cerchi miracolosi sulla parete dei bicchieri,
da cui si staccano gocce come lacrime. Imita l’uomo che
versa in improvvisa tristezza, segno premonitore di felicità,
quando riesce a rubare la lacrima sull’orlo delle ciglia. Eros
e vino, un misto di profumo e piacere che fin dall’antichità
seduce gli uomini stuzzicando la fantasia, liberando il corpo
al piacere divino, offuscando la mente in fervide fantasie libertine.
Tra calici e vendemmie, uve e bicchieri colmi, tutti
hanno immortalato il nettare degli dei, fonte di passioni e
di illuminazioni, di pennellate ricche di colori e luci, a volte
tenebre e oscure. Senza perdere di vista il suo ruolo sociale,
il suo affascinante carisma, la sua storia e il suo piacere, il
vino mette a nudo la vita e ne illustra anche le nefandezze. Fa
emergere i nostri aspetti più nascosti, segreti labirinti in cui è
possibile non riconoscersi. Non c’è stata espressione artistica
che non l’abbia immortalato e non gli abbia dato un significato.
La pittura, la scultura, la musica, la letteratura, il cinema,
il teatro, tutti hanno raffigurato il vino. In un affresco su una
tomba a Tebe, antico Egitto, è raffigurata la vendemmia, la
pigiatura e il vino. Nella Villa dei Misteri di Pompei, epoca
romana, è raffigurato un uomo che tiene un boccale di vino
con accanto una giovane e ne indica la perdita della verginità.
Il vino è il simbolo dell’ebbrezza che concede l’abbandono ai
sensi. Nelle Nozze di Cana, Gesù Cristo compie il miracolo
di trasformare l’acqua in vino, lo sdogana come bevanda della
festa, fa un miracolo per averne di più, perché ne riconosce il
valore di comunione, strumento di apertura verso gli altri. Un
simbolo che rimane nell’ospitalità, nelle feste, nei momenti
di gioia, fratellanza, amore. Per sapere se il vino è veramente
buono bisogna che riempia la bocca di umori, la tempesti
di profumi e di tannini e se il profumo persiste nella bocca
durerà anche in cantina.
* Chef del ristorante “Luna Rossa” di Terranova del Pollino (PZ)

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L’Olio
extravergine d’oliva
“Terra d’Otranto” DOP
nella zona del Salento è stata praticata
da tempo immemorabile: già 8000 anni fa, i primi
L’olivicoltura
abitanti di queste terre coltivavano ulivi, in seguito
anche i Messapi, i Fenici, i Greci ed i Romani si dedicarono a
tale coltura. Un ulteriore impulso si ebbe nel Medioevo grazie
ai monaci Basilani che attribuirono a quel territorio il nome
Terra d’Otranto, rimasto tale fino al 1900.
La denominazione di origine protetta (DOP), prevista per
l’olio extravergine d’oliva “Terra d’Otranto”, è regolamentata
dal relativo Disciplinare di produzione, entrato in vigore con
il D.M. del 6 agosto 1998 (GURI n. 193 del 20 agosto 1998)
e con Reg. (CE) n. 644 del 20 marzo 1998 (GUCE L87 del
21 marzo 1998).
Il Consorzio per la tutela dell’olio extra vergine d’oliva
“Terra d’Otranto” DOP si è costituito il 22 luglio 2002 ed
è stato riconosciuto dal MiPAF con D.M del 22 luglio 2003
(pubblicato sulla G.U. del 21 agosto 2003).
La zona di produzione delle olive comprende i territori olivetati
dell’intero territorio della provincia di Lecce, alcuni comuni
della parte orientale della provincia di Taranto (Avetrana,
Carosino, Faggiano, Fragagnano, Grottaglie, Leporano,
Lizzano, Manduria, Martina Franca, Mareggio, Monteiasi,
Montemesola, Monteparano, Pulsano, San Giorgio Jonico,
San Marzano di San Giuseppe, Sava, parte del territorio dei
comuni di Taranto e Torricella) ed alcuni comuni della parte
orientale della provincia di Brindisi (Brindisi, Cellino San
Marco, Erchie, Francavilla Fontana, Latiano, Mesagne, Oria,
Sandonaci, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico,
Torchiarolo e Torre S. Susanna).
Il disciplinare sancisce che la produzione massima per ettaro
non può superare i 120 quintali di olive per gli impianti
intensivi e la resa in olio non può essere superiore al 20%. La
raccolta delle olive deve essere effettuata direttamente dalla
pianta.
La denominazione di origine controllata “Terra d’Otranto”
è riservata all’olio extravergine d’oliva ottenuto dalle varietà
di olivo Cellina di Nardò ed Ogliarola Leccese, per almeno
il 60 %.
Le caratteristiche al consumo sono riportate in tabella 1.
L’olio ottenuto si presenta di colore giallo chiaro con leggeri
riflessi verdi; al gusto presenta un caratteristico sapore
equilibrato ed armonico contraddistinto da fruttato medio

con leggera sensazione di amaro e piccante. All’assaggio si
percepisce un flavor erbaceo con note vegetali (foglia, sentori
di mandorla, carciofo e pomodoro).
Durante la campagna 2007/08 sono state prodotte 55,9
tonnellate di olio certificato, la quantità di olio extravergine
a DOP “Terra d’Otranto” prodotta è aumentata rispetto alle
campagne precedenti (figura 1), ma risulta inferiore rispetto
alle produzioni olearie delle altre DOP pugliesi.
Caratteristiche al consumo dell’olio extravergine a DOP Terra d’Otranto
Colore verde o giallo con leggeri riflessi verdi
Odore di fruttato medio con leggera sensazione di foglia
Sapore fruttato con leggera sensazione di piccante
e di amaro
Acidità max (in %) 0,8
Numero di perossidi ≤ 14 MeqO2/kg
Spettrofotometria
Acido linoleico (in %) ≤ 13
Acido linolenico ≤ 0,70
Acido oleico ≥ 70%
Valore camperosterolo ≤ 3,5
Trilinoleina ≤ 0,30
Punteggio al Panel Test ≥ 6,5
Messaggio da Giulio Mario CAPPELLETTI
Il gusto intensamente aromatico dell’olio extravergine d’oliva
“Terra d’Otranto” DOP ne fa il condimento ideale per primi
piatti a base di pasta di grano duro, verdure bollite, legumi,
insalate, ma si accompagna bene anche a secondi piatti di
carne e di pesce (anche grigliati).
Per valorizzare questa DOP sono stati previsti tre itinerari
gastronomici:
di Taranto.
Questi itinerari intendono valorizzare i territori e le aziende
olivicole ed olearie site rispettivamente sulla costa jonica ed
adriatica della provincia di Lecce, e la parte orientale della
provincia di Taranto.

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Farinella:
la “polvere”
preziosa
Nella Murgia del sud-est barese,
terra che fu dapprima
dei Peuceti, adagiata su tre
colli sorge Putignano (28.000 ab.). La
piccola cittadina ha vissuto un relativo
splendore durante la Magna Grecia, per
essere in seguito Municipio Romano.
Intorno al Mille vide svilupparsi insediamenti
agricoli con i Benedettini,
in seguito, tra realtà e leggende, come
molti altri paesi pugliesi, anche Putignano
ha assistito al passaggio dell’onnipresente
Federico II, che, inoltre, si
narra avesse anche costruito un castello
(poi distrutto), di cui però non si sono
mai trovati resti. Nel 1317 i Benedettini
consegnarono nelle mani dell’Ordine
dei Cavalieri Gerosolimitani la cittadina,
ed il feudo divenne “Baliaggio”,
al cui comando vi era il Balì. Ed ecco
arrivare le invasioni Saracene. Cruente,
spaventose, portavano terrore e morte.
E fu durante una di queste che la popolazione
ebbe l’idea di cospargersi tutto
il corpo di una polvere color nocciola
e mostrarsi agli usurpatori come fossero
dei mostri. I Saraceni in effetti si
spaventarono, pensando ad una grave e
misteriosa malattia contagiosa che avesse
colto gli abitanti del paese. E fuggirono
via. Cos’era quella polvere misteriosa
che salvò Putignano? Una farina.
La Farinella.
“La Farinella” (a farnedd) è composta
essenzialmente da uno sfarinato di ceci
e orzo pestati e tostati.
Le origini della Farinella sono antichissime
e radicate nel territorio, al punto

che nel tempo lo sfarinato si è legato
anche al carnevale, uno dei più antichi
d’Italia, diventando il nome della maschera
simbolo delle sfilate carnescialesche
(simile ad Arlecchino nei colori
della veste, ma con un cappello da giullare
con punte e campanelli).
L’origine dello sfarinato è prettamente
rurale, in quanto unico pranzo consumato
da generazioni di contadini durante
i duri lavori dei campi e portato
appeso alla vita in un sacchetto di tela,
“u volz”. Inizialmente era mangiato in
polvere, semplicemente con acqua olio
o sale, o accompagnato da fichi freschi
o secchi in base al periodo, o con quello
che di spontaneo poteva offrire la terra.
In seguito, quando arrivò nei ricettari
dei maestri di cucina del 1700, la
farinella fu usata anche dai signori, al
naturale sulla pasta al sugo, sulle verdure
ben condite, con le patate lessate o
con la frutta di stagione, e perfino come
dolce mescolandola allo zucchero.
Oggi questo gustosissimo prodotto
continua ad essere abbastanza sconosciuto
già a distanza di pochi chilometri
da Putignano, e il ricordo di questo
alimento è tenuto in vita più dalla maschera
che dal suo consumo.
In enogastronomia moderna, questa farina,
tanto semplice quanto gustosa, ha
la caratteristica di essere prontamente
utilizzabile come “accompagnamento”,
in quanto tostata e non cruda, e la sua
massima espressione, seppur capace di
sposarsi in diverse ricette, è nel sugo
(per fare la scarpetta), con le verdure
lesse o la purea di patate.
Naturalmente un composto simile si
trova in diverse ricette come base di altri
piatti più complessi, ma la caratteristica
del prodotto putignanese è proprio
l’esser usato “tal quale” (solo a Genova,
ancora adesso usata per fare la focaccia
e le polpette).
Se il cibo è cultura, ed attraversando
la storia rappresenta anche l’identità
di un luogo e della sua gente, un prodotto
come la farinella rappresenta lo
spartiacque tra il vecchio ed il nuovo,
cioè tra un’alimentazione arcaica e autoctona
del bacino del Mediterraneo,
proprio come uno sfarinato di ceci e
orzo, e una moderna, cioè tutta quella
che è venuta a crearsi dopo la scoperta
del nuovo continente, ovvero un nuovo
modo di cibarsi: basti pensare al pomo-
Messaggio da Giuseppe BARRETTA
doro portato in Italia intorno al 1500,
ma utilizzato come alimento solo verso
il 1700.
Con queste nuove introduzioni, la nostra
farinella ha perso il suo antico compito,
ma non il sapore ed il piacere del
buono, del genuino. Così davanti ad un
tale prodotto, di cui si rischia di perder
memoria e tracce, qual è il compito di
un allegro gastronauta o di un serioso
cultore enogastronomico? Quello di
scoprire, capire ed assaggiare, certo,
ma anche di diffondere, proporre e
preservare queste rarità enogastronomiche
dall’oblio del fast and easy. Perché
spesso è proprio chi potrebbe vivere
quotidianamente certi prodotti che li
dimentica, li esilia, più affascinato dal
“nuovo e diverso”. Attualmente a Putignano
esiste un unico produttore di Farinella,
“armato” di una piccola macina
in pietra. Alla luce di tante vere rinascite
di prodotti portate avanti da grandi
nomi venuti da lontano, sarebbe il caso
che, con una punta d’orgoglio, fossero
i pugliesi stessi, i putignanesi in questo
caso, a rimboccarsi le maniche in prima
persona per non perdere un pezzo della
propria storia.
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Messaggio da Luciana DORONZO
Fammi povero
e ti rendo ricco
dice il mandorlo al
contadino che lo pota
La primavera è la stagione che simboleggia il risveglio della
natura. Il sole riscalda gli alberi gelati dall’inverno ormai
andato, le campagne si riempiono di fiori come tavolozze di
color pastello: il rosso sgargiante dei papaveri e il giallo acceso
delle margherite si distendono sul verde, mentre i mandorli,
con i loro colori tenui, armonizzano il meraviglioso scenario
naturale della campagna pugliese. Delicato, dai colori sobri,
dalle mille sfumature, quasi impercettibili, dal profumo unico,
inebriando gli animi, il mandorlo è simbolo del Mediterraneo
che dà frutti pregiati e gustosi.
STORIA E TRADIZIONE
Della mandorla si trova traccia sin dall’antichità. Già nei libri
dei Veda del 5000 a.C. si parla delle sue proprietà nutritive.
Un esempio archeologico sono quelle trovate nella tomba di
Tutankom in Egitto, nel 1325 a.C. Ma il mandorlo è nativo
dell’Asia sud-occidentale; furono i Fenici a divulgarne
le qualità. In Puglia, e in particolare nella provincia di Bari,
la mandorlicoltura si è molto diffusa, soprattutto nel territorio
di Toritto, in cui si sono sviluppate pregiate cultivar che
prendono i nomi dei produttori locali, “Antonio De Vito” e
“Filippo Cea”.
CURIOSITÀ
La prima macchina per privare le mandorle del mallo (il guscio
morbido della mandorla) è stata inventata e brevettata
negli anni ’60 da un fabbro di Terlizzi, Giuseppe Mastrorilli.
“Smallare” le mandorle era un lavoro molto laborioso che richiedeva
intere giornate di lavoro ed era svolto dalle donne
mentre gli uomini erano in campagna.
Il lavoro veniva accompagnato da canti, racconti e proverbi
ormai dimenticati dalla civiltà moderna. A metà giornata si
faceva la “murenn”, la pausa pranzo con la cialdella (pane raffermo,
acqua, pomodori, olio, sale e origano).
Le mandorle, private del guscio, venivano portate sui terrazzi
o distese a terra, per strada, e fatte asciugare.
Gli uomini, infine, provvedevano alla vendita ai commercianti
della zona che a loro volta le rivendevano alle aziende e ai
pasticcieri del nord per guarnire dolci industriali e artigiana-

Messaggio da Xxx XXXX
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li. La “smallatrice”, quindi, era vista soprattutto dalle donne
come una manna scesa dal cielo, che faceva risparmiare tempo
e fatica. La prima macchina fu venduta al conte Rogadeo,
le cui tenute si estendevano nella zona premurgiana di
Quasano, nei pressi di Toritto. Il particolare attrezzo, oltre
che in Puglia, Sicilia, Campania e Marche, fu venduto anche
all’estero.
I DOLCI
Le mandorle, ricche di proteine, vitamine e sali minerali, vengono
raccolte a fine estate e sono un eccellente ingrediente
per fare dolci come il torrone, pasticcini, biscotti e confetti.
Un tempo i dolci venivano prodotti in casa, ma trovarono
anche particolare attenzione presso le suore, nei monasteri.
Alcuni esempi:
La rosata è un dolce tipico della zona di Toritto ed ogni massaia
ne custodisce una personale ricetta segreta.
Il mandorlaccio è un dolce tipico della provincia di Bari. La
ricetta è antichissima, risale a mille anni fa e gli ingredienti
sono semplici e poveri: miele, uova, burro e mandorle, ovviamente.
Il “dolcetto della sposa”, può avere forma quadrata, ovale, a
rombo, viene prodotto soprattutto dai pasticcieri salentini.
Le ostie ripiene sono specialità di Monte Sant’ Angelo. Si
narra che un giorno, mentre alcune suore del Monastero della
Trinità di Santa Chiara stavano preparando l’impasto per le
ostie da consacrare, delle mandorle accidentalmente caddero
in una ciotola piena di miele caldo. Una suora, non sapendo
come raccoglierle, istintivamente prese due ostie; le mandorle,
ricoperte di miele, si attaccarono alle ostie, dando vita,
così, all’ostia “chiene”, diventato uno dei dolci tipici del Gargano,
dalla forma ovale e dal gusto delicato.
Il marzapane, forma irregolare, a rombi o losanghe, con
mandorla zucchero a granelli.
La cupeta è composta da mandorle tostate e zucchero, la si
può trovare sulle bancarelle delle vie e delle piazze pugliesi
durante le feste patronali.
I tenerelli, dove la mandorla rappresenta l’anima del confetto,
vengono prodotti nei laboratori artigianali di Andria.
Sono confetti colorati, ricoperti di cioccolato fondente o al
latte, lucidati con gomma arabica.
La Mandorla riccia di Francavilla Fontana: si tratta di mandorle
dolci provenienti dalle cultivar “Tondina” e “mandorla
a mazzetta”. Il prodotto finito si presenta riccio, dal sapore
dolce, dal colore bianco e croccante. Un piacere per la vista,
oltre che per il palato.
Numerosi i dolci appartenenti alle tradizioni della Pasqua in
Puglia. Tradizione religiosa e pagana che la fantasia popolare
e l’antica sapienza sono riusciti ad elaborare, in tanti secoli di
storia, infinite forme e abbinamenti di gusto e di aromi.
Dopo un periodo purificatorio della Quaresima, le vetrine
delle pasticcerie si riempiono di dolci a pasta di mandorla
come l’agnello pasquale, detto “pecorella”, che nella simbologia
cristiana rappresenta il sacrificio di Gesù Cristo.
Con le mandorle si produce anche un’ottima bevanda dissetante
e tonificante: il latte di mandorle.
Nel corso degli anni la mandorla è diventata quasi un frutto
minore, ma è giusto che ritorni ad essere protagonista della
gastronomia dolciaria pugliese, visto che la Puglia detiene una
radicata vocazione che costituisce un patrimonio da valorizzare
e tutelare. Proprio per questo, un gruppo di produttori
torittesi, sottoposti ad uno specifico disciplinare di produzione,
nel 2004 hanno costituito il presidio di Slow Food “Mandorla
di Toritto”.

BIRRANOVA:
artigianale come
mille anni fa
La Puglia è la terra del vino. Questa ormai non è più solo
un’affermazione, ma quasi un “proverbio”. Per i pugliesi
parlare di vino è come parlare di se stessi e della propria
storia. A tal punto che, ormai, non è difficile cadere nei
luoghi comuni. Soprattutto considerando che, da qualche
anno, quando parliamo di Puglia possiamo, con orgoglio,
parlare di birra artigianale. Ed ecco allora che ripercorriamo
sulle pagine di questa rivista un percorso birraio che, dal
centro della Puglia, si diramerà per tutto il tacco dello stivale
(tacco di Bacco o di Ninkasi, dea sumera della birra?).
Partiamo, quindi, dal centro, raccontando la storia di una
Messaggio da Manila BENEDETTO
passione diventata professione. La storia è quella di Donato
Di Palma, birraio per passione sin dall’età di 14 anni, ovvero
da quando “in Inghilterra i parenti mi portavano nei vari
pub da loro frequentati, dove ho conosciuto per la prima
volta le birre, al plurale, tutte diverse, tutte con le proprie
caratteristiche”.
L’impresa di Di Palma, iniziata al finire del 2007, sembrava
di quelle folli: costruire l’impianto di birra artigianale più
grande in Puglia, il Birrificio Birranova, e affiancarci un pub,
La Cantina della Birra, dove commercializzare alla spina le
proprie birre, accompagnandole da ricette della tradizione e
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da specialità bavaresi, il tutto a Triggianello di Conversano
(BA) frazione di 1000 anime. Una “folle” idea che ha dato i
suoi frutti, attestando oggi Birranova come una delle etichette
più rappresentative e autorevoli della cultura birraia pugliese.
“Mi piace pensare di fare la birra come la facevano mille anni
fa: prodotta e servita senza alterarne il sapore” afferma Donato
Di Palma parlando della sua attività.
Prima la birra fatta in casa, poi le sperimentazioni sempre
nuove, ed infine il grande passo, un vero e proprio birrificio,
“finalmente un modo per ricreare le vere emozioni della birra,
che non si trovano nei prodotti industriali”.
Ed ecco allora una produzione che da 3 birre iniziali, oggi è
a ben 11 tipologie, che collezionano apprezzamenti e premi
da esperti ed appassionati. E la cosa non sorprende. Oggi
ci sono tutti i presupposti affinché non solo il consumatore
finale, ma anche gli opinion leader dell’enogastronomia,
locale soprattutto, si soffermino sui tanti risvolti della
birra pugliese, aiutando questa nuova realtà ad uscire dagli
stereotipi che la vedono figlia minore del vino o, addirittura,
bevanda dissetante prettamente estiva. Ci sono, adesso, i
presupposti per iniziare ad educare seriamente alla cultura
birraia, per spiegare e diffondere cosa è la birra artigianale e
la sua degustazione. È per questo che realtà come quella di
Trigianello non possono che dare speranza.
LE BIRRE DI BIRRANOVA
Trebbiana: birra chiara da 5° alc, leggera con un distinto profilo
di dolce da malto, i sapori e gli aromi derivano in maniera
predominate dai malti usati, schiuma cremosa e compatta
poco amara, ma giustamente bilanciata. Disponibilità tutto
l’anno, servizio alla spina.
Abboccata: birra ambrata doppio malto da 6,5° alc,
caratterizzata da un intenso sapore e aroma di malto che le
conferiscono rotondità e dolcezza, sentori di malto tostato le
donano maggior complessità.
L’uso bilanciato del luppolo crea un sufficiente grado di
amaro che ben supporta il dolce dei malti. Disponibilità tutto
l’anno, servizio alla spina e in bottiglia.
Negramara: birra ambrata da 5° alc, al palato si presenta al
contempo secca e fruttata, con un buon grado di amaro,
l’uso di malti caramellati conferisce a questa birra un
carattere dolce/amaro, schiuma spessa e persistente, al naso
presenta sentori di malto tostato e aroma di luppolo fresco.
Disponibilità tutto l’anno, servizio alla spina.
NovaPils: birra chiara da 5° alc, molto secca per l’uso di malti e
luppoli tedeschi e per lavorazione, l’amaro la contraddistingue
pur rimanendo fresca e dissetante. Al naso si percepiscono
note floreali derivante dai luppoli usati in cottura ed in

fermentazione. Disponibilità stagionale, servizio alla spina.
Weizen: birra chiara da 5° alc, classica weizen bavarese,
prodotta con 50% di malto di frumento, presenta le classiche
caratteristiche di questo stile, torbida con sentori di banana
e chiodi di garofano, spicca la tipica sensazione di crosta di
pane. Disponibilità stagionale, servizio alla spina.
Beva: birra chiara doppio malto da 6° alc, al palato si presenta
piena, molto fruttata e aromatica, un particolare dovuto alla
tipologia di lievito e all’uso di una percentuale di frumento,
schiuma persistente, il luppolo accompagna elegantemente la
bevibilità della birra. Disponibilità tutto l’anno, servizio in
bottiglia.
Negramara Extra: birra ambrata doppio malto da 8° alc, è
caratterizzata da note agrumate caratteristiche del luppolo
impiegato, alla bocca è ricca, grazie all’amaro del luppolo e
al malto tostato che ne domina le sensazioni. Corpo pieno ed
equilibrato. Disponibilità tutto l’anno, servizio in bottiglia.
Trebbiana extra: birra chiara doppio malto da 6,5° alc, è una
versione “maggiorata” della Trebbiana, con note più spiccate
della dolcezza del malto e dell’amaro del luppolo, con aromi
floreali ed erbacei. Al naso e alla bocca conquista gli amanti
del genere. Disponibilità stagionale, servizio alla spina.
Primatia: birra ambrata doppio malto da 9° alc, prodotta
usando mosto cotto di uve Primitivo e fichi secchi, prodotto
spiccatamente da meditazione che accompagna ben volentieri
pasticceria secca a base di mandorle, al gusto si presente piena
ed avvolgente, temperatura ideale di servizio 12°, che ne esalta
il corpo e la sensazione di calore. Ottima per le sere invernali.
Disponibilità stagionale, servizio in bottiglia.
Arsa: birra scura speciale da 5,5° alc, prodotta usando grano
arso del tavoliere, alla bocca si percepisce il tostato, non
invadente, e l’affumicato, derivante sia dall’uso del grano
arso sia dall’uso di malto affumicato della zona di Bamberga
(Germania). Disponibilità stagionale, servizio in bottiglia.
Linfa: birra chiara da 5°alc, si ispira alle birre di Colonia,
secca, leggermente fruttata e molto beverina, morbida in
bocca, grazie ad un delicato perlage, si percepisce un lieve
amaro che lascia spazio a leggere note di malto. Disponibilità
stagionale, servizio alla spina.
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Messaggio da Alessandro LEO
Libera Terra Puglia
Sui terreni confiscati alla criminalità
organizzata, si coltiva . . . la legalità
Libera Terra Puglia è il nome dell’attività vitivinicola
della Cooperativa Sociale Terre di Puglia – Libera
Terra che opera sui terreni confiscati alla criminalità
organizzata pugliese, con l’obiettivo di creare opportunità occupazionali
ispirandosi a principi di solidarietà, sostenibilità e
legalità. Terre di Puglia, come le altre cooperative Libera Terra
nel Mezzogiorno d’Italia, costituisce il risultato più concreto
e visibile del percorso culturale promosso dall’associazione
Libera, presieduta da don Luigi Ciotti, che nel 1996 raccolse
oltre un milione di firme affinché lo Stato italiano prevedesse
la restituzione ai cittadini delle ricchezze accumulate illecitamente
dalle associazioni mafiose.
Dal 2006 il progetto Libera Terra in Puglia ha messo radici
nelle terre sottratte alla Sacra Corona Unita nella provincia
di Brindisi, partendo dalla città di Mesagne. Oltre a diversi
ettari di seminativo ed oliveto, la cooperativa Terre di Puglia
oggi coltiva circa trenta ettari di vigneto negroamaro in
agro di Torchiarolo e San Pietro Vernotico, confiscati ad un
cassiere dell’organizzazione mafiosa salentina. Il recupero dei
vigneti, dopo alcuni anni di abbandono, ha coinvolto i soci
viticoltori ed alcuni tecnici piemontesi guidati dall’agronomo
ed enologo Federico Curtaz, dando sin da subito l’indirizzo
della coltivazione biologica. Oggi tutto è teso alla massima
valorizzazione delle caratteristiche più tipiche del negroamaro:
gli impianti, dai vecchi filari al tradizionale alberello, sono
impostati fin dalla potatura per il raggiungimento di rese
contenute, ben al di sotto dei limiti fissati dai disciplinari.
Le migliori uve sono selezionate preventivamente a luglio
per dare il massimo al momento della vendemmia, quando
vengono raccolte in cassette. La gamma dei vini Libera Terra
Puglia si compone di due linee di negroamaro biologico
rosso e rosato salento Igt. La linea Hiso Telaray è dedicata
ad un giovane albanese sbarcato in Puglia a lavorare durante
la raccolta estiva del pomodoro ed ucciso dalla violenza
dei caporali. Dalle grandi ambizioni le due selezioni
monovarietali di negroamaro provenienti da un unico vitigno
nell’area archeologica di Valesio, in agro di Torchiarolo: si
tratta del Negroamaro Filari de Sant’Antonī Salento IGT
e Negroamaro Rosato Alberelli de la Santa Salento IGT.
Vini ottenuti con la passione degli agricoltori impegnati nel
progetto, pieni di impegno ed attenzione alla qualità.
www.liberaterrapuglia.it (online a breve)

2010, l’anno della
Messaggio da Francesco DE CARLO e Valentina NOVEMBRE - itrezero
w.w.wine-economy?
Indicazioni per i siti internet
delle cantine pugliesi
La presenza del “vino” sul web italiano, è piuttosto
variegata: facendo una semplice ricerca saltano fuori
perlopiù siti che “parlano” di vino e pochissimi siti di
“produttori” di vino. Non che parlare soltanto di vino non
serva a nulla (anzi, è una delle azioni più efficaci previste dalle
cosiddette Internet PR, le pubbliche relazioni online) ma bisogna
anche riuscire a venderlo, sgomitando su Internet per
ritagliarsi nuovi mercati (domestici e perchè no internazionali)
da affiancare a quelli tradizionali.
Un mito che va decisamente sfatato è che “basta andare
sul web” per fare affari. Non è affatto vero. E non perchè
sia difficile o peggio impossibile. É solo che l’atterraggio di
un’azienda vinicola su internet deve essere accompagnata da
un progetto di medio termine e sostenuta da quella che forse
costituisce oggi (e tanto più oggi con una crisi economica
globale nient’affatto conclusa) una brutta parola: budget. Solo
decidendo obiettivi, desideri e cifre, all’interno di un piano di
sviluppo integrato che veda insieme azioni online e offline,
si può davvero trasformare il web in una seria possibilità di
business.
Un’azienda che voglia ampliare
mercati e margini non può far
finta che internet non esista.
Essere presenti sul web però
non vuol dire anche essere
visibili. É qui che passa la
differenza tra avere un sito web
e fare business attraverso il web.
Lo scenario ed alcune proposte
per il business enologico
pugliese.
Un piano che deve altrettanto seriamente prendere in
considerazione la realtà specifica italiana e pugliese in
particolare.
I dati sulla diffusione/penetrazione delle tecnologie e di
internet parlano chiaro: solo il 40% delle persone si collega
ad internet da casa o dall’ufficio, contro una media europea
del 60%, e soltanto il 12% ha effettuato almeno un acquisto
direttamente dal pc domestico, dato nettamente al di sotto
del 37% di media europea, con punte del 45% per i francesi e
66% per gli inglesi (dati Eurostat 2009). Non disponiamo di
dati certi sulla nostra regione, ma è verosimile che la tendenza
pugliese in fatto di nuove tecnologie non sia dissimile da
quella in altri settori, ovvero decisamente più indietro rispetto
alle regioni del nord.
Ma questo non deve spaventare: quello pugliese è uno dei
prodotti vinicoli emergenti (basti pensare alle numerose
etichette DOC e IGP presenti sul mercato nazionale) e non
farebbe grande fatica ad essere “spinto” verso posizioni di
maggior riguardo, tenuto conto anche dell’ottimo rapporto
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qualità-prezzo che lo rende decisamente “appetibile” rispetto
ad altri forse più blasonati, ma non per tutti!
Al momento in cui scriviamo queste note, quasi la totalità
dei produttori di vino pugliesi (oltre a qualche enoteca e
sito di e-commerce agroalimentare) ha un proprio sito web.
Una situazione in linea perfetta con i dati nazionali che ci
riferiscono di circa 6 aziende su 10 dotate di un proprio
sito web. Ma si tratta di una presenza online puramente
“istituzionale” (spesso negativamente autoreferenziale), poco
adatta alle nuove forme di marketing e comunicazione.
Non per niente da alcuni anni ormai si parla in modo
sempre più deciso di “internet marketing” come una branca
specialistica del marketing tradizionale, di cui naturalmente
è parte integrante. Pensare di adottare tecniche e azioni
“tradizionali” sul web porterà senz’altro al fallimento di
qualsiasi iniziativa. Il motivo? É semplice: ci si rivolge ad un
target fatto di nuovi clienti potenziali ma differente rispetto
a quello che tradizionalmente acquista vino direttamente
in cantina, in enoteca o al supermercato: un pubblico
tendenzialmente più giovane, smaliziato nell’uso delle nuove
tecnologie, abituato ai confronti e sensibile ai prezzi migliori,
privati ma anche grossisti e distributori a caccia di novità.
Un target che in buona parte non coincide affatto con
quello tradizionale: una banale verità che nasconde però
la vera nuova opportunità per il vino pugliese. Affiancare,
cioè, alle attività “locali”, azioni commerciali “globali”.
Azioni che presuppongono un concetto di “visibilità online”
che non va confuso con la semplice “presenza online”: tra
migliaia di pagine che parlano di vino, il “nostro” sito web
è come un “ago nel pagliaio”. In queste condizioni non è
semplice farsi trovare. E sempre che… i motori di ricerca siano
in grado di “leggere” le pagine del nostro sito! Attenzione:
provare a digitare in Google il nome della propria azienda
ed ottenere alcuni risultati non vuol dire nulla: un potenziale
cliente di Torino, Bruxelles o Miami non vi conosce mica! Sui
motori di ricerca lui scriverà “frasi” più generiche come ad. es.
“produttore vino puglia”, oppure “ecommerce vini puglia”!!!
Una buona presenza sul web dipende quindi dalla qualità
del sito: tecnologia e contenuti utilizzati per realizzarlo sono
di fondamentale importanza. Un motore di ricerca simula
il comportamento di un “essere umano”: solo se è in grado
di trovare contenuti e testi comprensibili, sarà in grado
di “indicizzare” le varie pagine e far si che le stesse siano
rintracciabili dagli utenti (e potenziali clienti) utilizzando
“parole chiave” specifiche. Per andare sul pratico, se un sito
è fatto di immagini e impiega in modo massiccio tecnologie
come flash o javascript, si rischia di non essere quasi del
tutto visibili ai motori di ricerca, e quindi agli utenti. Una
frase inserita all’interno di un’immagine, infatti, non è
comprensibile da un motore di ricerca, che tenderà a scartarla.
E con essa le eventuali “parole chiave” con le quali un sito è
normalmente raggiungibile attraverso una semplice ricerca.
Ma puntare solo sulla “qualità” del sito non basta.
Bisogna che la presenza sul web sia supportata da un buon
piano di internet marketing basato sulla capacità del sito
stesso di essere un contenitore bidirezionale di informazioni:
dal produttore verso l’utente/cliente e viceversa. Il sito deve
cioè essere in grado di “dialogare” con l’utente e non soltanto
informarlo dei vari tipi di vino o della storia dell’azienda.
Trasformando il proprio sito in un “front-office” innovativo
ed avanzato dell’azienda, si possono attirare nuovi utenti.
Il settore “food & wine” è uno di quelli che
maggiormente, negli ultimi mesi, ha visto in Italia una
vivacità innovativa in operazioni di social marketing.
Perché? Molto probabilmente perché il mangiare e il bere bene
fanno parte della cultura italiana e sono per il 65% degli italiani
un piacere da condividere con gli altri. Ecco allora la parola
d’ordine: condividere con gli altri. É qui la chiave del successo
delle operazioni di internet marketing legate al cibo e al vino.
Tutto sta cambiando, la comunicazione ed il marketing stanno
cambiando. Sono entrati in gioco nuovi strumenti, i social
media prima di tutto. Sono entrati in gioco i consumatori, che

adesso diventano utenti, fanno informazione e si informano
prima di ogni acquisto, creano contenuti, diffondono
opinioni e condividono foto e video. Sono entrati in gioco,
quindi, consumatori attivi.
Questo presuppone che un’azienda, vinicola nel nostro
caso, cambi radicalmente quelle che erano le vecchie e care
abitudini di marketing e comunicazione. Quelle regole, ce lo
siamo già detti, non valgono più!
I social media hanno introdotto nuovi elementi come la
partecipazione, la conversazione, le relazioni, la rete, intorno
ad interessi comuni. Ma perché un’azienda vinicola dovrebbe
lanciarsi in questo nuovo mondo? Ecco alcuni dei motivi
principali:
i social si può, basta ascoltare.
attraverso operazioni di viral e buzz marketing che in internet
trovano il medium naturale.
ed immediata.
facciata, presentandosi in maniera diretta alla rete che abita
la Rete.
interesse, una filosofia.
Esperienze di successo ce ne sono diverse in Italia, ma le più
efficaci sono sicuramente all’estero.
Ne citiamo solo due, per mancanza di spazio.
Una delle più fortunate è quella di Stormhoek, azienda
vinicola del Sud Africa. Nel “lontano” 2005, prima di tutti,
ha dato vita ad un blog (http://www.stormhoek.com/blog/) e
ad una campagna di blog marketing inviando alcune bottiglie
ai wine blogger più interessanti per il loro mercato.
Dopo circa un anno aveva raddoppiato le vendite sul mercato
inglese e vantava una forte presenza online su blog, siti di
photo sharing e social in generale.
Un altro valido esempio di wine marketing di successo, questa
volta tutto italiano, viene dalla Casa Vinicola Zonin. Hanno
un blog (www.wineislove.it), un profilo Twitter (http://
twitter.com/francescozonin), un profilo Flickr molto attivo
(http://www.flickr.com/photos/zonin) e una pagina fan su
Facebook.
Zonin ha scelto come parola chiave “condividere”. E, infatti,
ha condiviso informazioni, storie, progetti, decisioni, interessi.
La casa vinicola Zonin ora ha un volto ed un nome, Francesco
Zonin, che parla, scrive, risponde, ascolta. Ma Zonin è andato
oltre e qualche settimana fa ha lanciato il progetto MyFeudo
(www.myfeudo.it), il primo vino opensource.
Ma la Rete è anche piena di wine blog, di podcast
dedicati al mondo del vino, di portali. Non essere presenti
significa non entrare in contatto con tutto un mondo in
fermento che coinvolge migliaia di potenziali consumatori.
Internet è fatta per essere vissuta. Da protagonisti.
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Messaggio da Mariano TRIA
Il Public Speaking
del Sommelier
Grande partecipazione al corso
per relatori AIS
Due giorni per imparare a comunicare meglio il vino.
Con questo obiettivo si è svolto il 19 e 20 febbraio,
nell’Hotel Palace di Bari, il corso per relatori AIS.
Ottima la partecipazione, con circa quaranta corsisti che
sono stati “formati” dal dott. Mariano Tria (formatore senior
e direttore di Messaggi in Bottiglia, ndr) sul public speaking,
e dalla dott.ssa Rossella Romani (relatrice della sede AIS
nazionale, di Milano, ndr), sulla tecnica di comunicazione
del sommelier.
Un evento che ha confermato che il sommelier deve essere un
comunicatore del vino. In grado di coinvolgere, interessare,
far apprezzare il nettare degli dei, far vivere emozioni, sognare,
visualizzare. Deve saper prendere per mano l’ospite, il cliente,
il pubblico, per condurli in una dimensione poetica, magica,
artistica, creativa. Ha lui la chiave che deve aprire la sublime
porta del vino. Di qualsiasi colore esso sia.
Un sommelier consapevole dell’importanza di comunicare
in pubblico in modo efficace. Ma non basta il potere delle
parole. Ci sono professionisti estremamente preparati ma
“inascoltabili”. Soporiferi. E a quel punto anche la persona
più interessata, che ascolta, è cullata tra le braccia di Morfeo.
Il sommelier potrebbe essere un condensato di conoscenze
sul vino ma, se non è in grado di trasferirlo agli altri, vale a
ben poco. Divertente è la parodia sul sommelier, che spesso
vediamo in alcune trasmissioni televisive, il quale si bea del
suo sapere diventando ridicolo, in trance da autoesaltazione.
Ma quello è spettacolo. Diverso è ciò che deve offrire un
sommelier, presentando il vino in modo coerente sui cosiddetti
tre livelli della comunicazione: verbale, gestuale e paraverbale.
La gestualità, i movimenti del corpo, le posture, incidono per
più della metà su tutta la nostra comunicazione.
Un fatto questo che, se non considerato, porta a pessimi
interventi in pubblico. Per non parlare dell’importanza del
livello paraverbale (volume, tono, timbro della voce, frequenza
ecc.), dalla cui combinazione dipende la brillantezza o la
monotonia di quello che si dice. Pensate a quei memorabili
convegni resi una sofferenza da relatori con un basso volume
della voce, costante, “piatto”, concentrati sul “copione” e non
sul pubblico, con lo sguardo fisso solo in un punto della sala.
Sarà capitato a tutti, almeno una volta. A quel punto perdono
valore anche le belle parole, i contenuti eccelsi. Infatti il livello
verbale è quello che, fatti salvi i contenuti e il “saper parlare
in italiano”, incide meno. Può sembrare strano ma è proprio
così. I corsisti, sempre molto interessati e coinvolti dagli
argomenti trattati, con interventi brillanti e a volte anche
“critici” nel lamentare gli standard comunicativi di alcuni
relatori, hanno ben compreso che predisporre una lezione,
utilizzare supporti, gestire l’aula richiedono la conoscenza di
tanti piccoli “trucchi”, la base di un vero e proprio mestiere.
Che non si può improvvisare ma che deve essere il risultato
di una buona predisposizione e di profonde conoscenze sul
public speaking.
Per l’AIS, organizzare questo corso, ha rappresentato quasi
una scelta obbligata per garantire ai sommelier un valore
aggiunto e “deliziare” i tanti appassionati che si avvicinano
all’emozionante mondo del vino.
Con ethos, logos e pathos.
Una fase del corso per relatori AIS

Prima di tutto
il Servizio
Un master AIS sulle tecniche
per eccellere
Il 9 e 10 febbraio 2010 si è svolto a S. Spirito, a Villa
degli Arcieri, il Master Ufficiale A.I.S. sulle Tecniche di
Servizio. Organizzato dalla Delegazione Svevia, ha visto
la partecipazione di tantissimi sommeliers provenienti dalla
Puglia e da altre regioni. Illustre relatore, nonchè commissario
dell’esame finale necessario per conseguire il relativo attestato
rilasciato dall’A.I.S. nazionale, è stato Roberto Gardini che
ha posto la sua immensa esperienza al servizio della crescita
professionale degli associati partecipanti.
Il master è stato vissuto con notevole interesse dai corsisti,
consapevoli della sua importanza e del valore aggiunto che
esso è in grado di fornire al sommelier impegnato nel servizio
professionale e nella sua attività di comunicatore del vino.
Tanti gli argomenti toccati: il ruolo del sommelier nella
moderna ristorazione, la psicologia del servizio, la gestione
dei reclami del cliente, le tecniche di vendita, la classe e
lo stile del servizio, il corretto uso degli attrezzi di lavoro,
la degustazione commerciale e molto altro. Il racconto di
esperienze professionali vissute dal relatore (vere e proprie
case history) e le sue notevoli doti comunicative, hanno poi
ulteriormente arricchito l’importanza dell’evento.
La squadra servizi della Delegazione Svevia accresce così di
un altro tassello la propria esperienza nello specifico campo,
nell’ottica di un costante miglioramento della qualità della
preparazione degli associati nell’interesse delle aziende
partner.
Un sentito ringraziamento per l’ospitalità fornita è rivolto a
Villa degli Arcieri ed a tutto il suo staff.
Messaggio da Dino SAULLE
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Xxxx
Le delegazioni...
il Cuore pulsante
Lecce
LA PERCÉE DU VIN
JAUNE.
Un’esperienza unica,
indimenticabile, di indubbia
rilevanza formativa,
quella vissuta da un
gruppo di Sommeliers e
aspiranti Sommeliers salentini,
in massima parte
della Delegazione AIS di
Lecce. Il 6 e 7 febbraio
scorso, a Poligny, nel
Jura, hanno partecipato
ad una manifestazione
unica nel suo genere - La
percée du vin jaune - ormai
alla quattordicesima
edizione, nel corso della
quale è stato possibile conoscere
e degustare i vini
delle AOC della zona:
Arbois, Château-Chalon, l’Étoil, Côtes du Jura, Macvin du
Jura, Crémant du Jura. L’approccio a questi vini ha lasciato
il segno in quanti fino ad allora non avevano avuto modo di
degustarli: vini particolari; vini dotati di un profilo aromatico
e gusto-olfattivo che va colto in tutta la sua forza minerale e
acida; vini ossidati lasciati maturare in botti colmate o scolme,
con e senza flor; vini liquorosi rinforzati con marc; vini
senza tempo. Per l’occasione, 80 vignerons, piccoli e grandi,
hanno offerto i loro vini in cantine allestite allo scopo, in gran
parte serviti direttamente dai produttori.
Per tutti è stata una piacevole e interessante scoperta di persone,
di vini ottenuti da Savagnin, Poulsard, Trousseau, di
bottiglie da 62 cl uniche come le Clavelin destinate a contenere
il Vin jaune, un vino che matura per un minimo di sei
anni e tre mesi. Jean-François Bianchetto (un italo-francese)
di Dole, è stato una guida preziosa per tutti gli spostamenti
e le visite, orientando la scelta di luoghi, produttori e vini.
Philippe Munoz, presidente dell’Association des Sommeliers
Jura Franche-Comté, ha riservato un’accoglienza a dir poco
calorosa e qualificata. Alain Madeleine, Presidente dell’Insti-

tute de la Gastronomie Française, ha presenziato a tutti gli
incontri conviviali. Il quotidiano “Le Progrés”, per il tramite
di Jean-François, nel numero di domenica 8 febbraio, ha
dedicato all’incontro uno spazio corredando l’articolo (Des
Sommeliers italiens accueillis par le Sommelliers du Jura) di
una foto del nostro gruppo. Nei luoghi prescelti per la ristorazione,
tutti particolarmente accoglienti (Le Fer à Cheval,
Damandre des Planches, La Finette d’Arbois), è stato possibile
degustare piatti tipici della cucina locale abbinati sia ai vini
del Jura sia ai vini del Salento offerti da Aziende vitivinicole
operanti nel nostro territorio e particolarmente apprezzati dagli
amici francesi. Durante la cena di gala, sabato 6 febbraio,
Philippe Munoz ha consegnato l’attestato di Sommelier ai
tredici neo-sommeliers leccesi mentre domenica tutti i partecipanti
hanno ricevuto un attestato di merito per aver partecipato
a “La Percée”. L’esperienza ha suggellato un accordo,
un’amicizia tra Italia e Francia, tra Jura e Salento. Impeccabile
l’organizzazione. Il merito va prioritariamente al nostro amico
Sommelier Giuseppe Tundo che ha curato il programma
con minuziosità e tenuto tutti i contatti con persone, aziende,
strutture ospitanti.
UNA SERATA IN VALTELLINA
Appunti di una degustazione
A cura di Aldo Specchia
La Valtellina approda a Lecce con i suoi vini e i suoi prodotti:
un evento che il 4 dicembre scorso, presso il Grand Hotel
Tiziano e dei Congressi, ha visto la partecipazione attiva e
interessata di 50 persone tra Sommeliers e appassionati.
A guidare la degustazione dei vini un conduttore d’eccezione:
Salvatore Tatullo Delegato AIS di Taranto, Sommelier e Docente
nei Corsi AIS. In degustazione due DOCG: Valtellina
Superiore e Valtellina Sfursat; cinque etichette di un’Azienda
che punta da sempre sulla qualità come obiettivo permanente:
Aldo Rainoldi di Chiuro, in provincia di Sondrio. In abbinamento
quattro prodotti tipicamente valtellinesi: Bresaola
IGP, Casera DOP, Formaggio Salva di Grotta, Bitto DOP. In
via preliminare, Salvatore Tatullo ha presentato il territorio
della Valtellina, dove i viticoltori, in molti casi, hanno “rubato”
il terreno alla montagna. Un valle che corre da ovest verso
est ed accoglie i vigneti di Nebbiolo Chiavennasca, un’uva dal
profilo fenolico elevato che dà vini destinati a durare nel tempo.
Il Sommelier Aldo Specchia ha invece presentato l’Azienda
attraverso immagini catturate personalmente nel corso di
una visita presso le cantine.
Valtellina Superiore DOCG Grumello 2005 - 13%
Si evidenziano immediatamente il colore granato anche se un
po’ spento, la trama non particolarmente fitta, la sua intensa
luminosità e la consistenza.
Al naso, si presenta intenso, complesso, con note di confettura
e sentori di amarene e visciole. Completano il profilo olfattivo
alcune note balsamiche. In bocca si apre con una ampiezza
notevole. È secco, caldo, morbido. Buone la freschezza e la
sapidità. La struttura ha un tannino evidente ma piacevole: la
sua morbidezza va ad innestarsi sulla piacevolezza di tutto il
profilo. Un vino eccezionalmente equilibrato, invitante.
Messaggio dalla DELEGAZIONE
Valtellina Superiore DOCG Inferno riserva 2005 - 13,5%
Colore granato con nuances leggermente aranciate. Nel bicchiere
appare subito luminoso, elegante; un corpo compatto
ma penetrabile, consistente ma non pesante.
Il naso è interessante. Il ventaglio olfattivo ne conferma l’eleganza.
Emergono sentori di frutta rossa matura, ciliege sotto
spirito, visciole, prugne. Una nota balsamica di eucalipto si
innesta sul fruttato. In bocca è corposo; si nota una evidente
freschezza, data dalla presenza di una acidità di elevato livello
qualitativo. La componente tannica, pur presente, è caratterizzata
da morbidezza. Equilibrato e fine. È un vino che ha
raggiunto la maturità, ma può durare ancora.
Valtellina Superiore DOCG Sassella riserva 2004 - 13,5%
Il colore è caratterizzato da una vivacità molto buona; la trama
fitta di colore granato dà l’idea di eleganza e austerità ad un
tempo. La roteazione nel calice prospetta una notevole consistenza.
Chiaramente percettibili sentori di frutta matura, in
particolare marasche, e di confettura, fusi con una nota balsamica
piacevolmente veicolata dall’alcol che si avverte chiaramente
ma che non disturba. Il profilo olfattivo si arricchisce
di sentori speziati, cuoio e tabacco. In bocca si rivela ampio,
secco, caldo, morbido, fresco, piacevolmente tannico e sapido,
equilibrato. Finezza e armonia costituiscono altri elementi
che connotano qualitativamente questo Sassella riserva.
4. Valtellina Sfursat DOCG 2005, alcol 14,5%
Questo Sfursat colpisce subito per la sua elevata luminosità e
brillantezza, per il colore granato, per la trama fitta ma non
cupa e profonda, tipica di un nebbiolo particolarmente elegante.
La consistenza è anch’essa evidente.
L’analisi olfattiva fa emergere note balsamiche, che in qualche
modo coprono le note di fruttato maturo; il profilo complessivo
è ampio e pienamente integrato. Sul piano gusto-olfattivo
questo Sfursat è secco, caldo, particolarmente morbido.
Buona la vena acida, morbido il tannino anche se non pienamente
maturo, evidente la sapidità. La persistenza è elevata
e si arricchisce di un finale di mandorla tostata. Tutti questi
elementi identificano il vino come degno compagno di un
piatto importante ma anche come vino da meditazione.
Valtellina Sfursat DOCG Fruttaio Cà Rizzieri, 2004, -
15%
Questo vino è il risultato di una attenzione particolare da parte
dell’Azienda che ne fa il vino di punta; sintetizza e attesta in
qualche modo la filosofia di produzione.
L’appassimento delle uve Nebbiolo, vendemmiate alle fine di
novembre, avviene nel Fruttaio “Cà Rizzieri” a 500 metri di
altitudine, che gode di una clima asciutto e ben ventilato. La
maturazione avviene in barriques nuove di Allier per 15 mesi,
segue l’affinamento in bottiglia per 12 mesi. Il primo elemento
che affascina è il colore granato intenso; altri segni qualitativi
la grande luminosità e la consistenza. Il quadro olfattivo
è intenso, compatto, pienamente integrato negli aromi che
lo compongono: frutta rossa matura, note minerali, spezie si
fondono a determinare una complessità non comune. Una
nota alcolica molto composta dona sensazioni di piacevolezza,
unite ad una buona freschezza, una tannicità coniugata
con una grande morbidezza. È un vino che si può ben definire
“da salotto” o “da meditazione”.
97

Brindisi
98 Il 2009 è stato un anno importante per la delegazione
brindisina in quanto è stata realizzata tutta una serie di
iniziative sul territorio, tese alla valorizzazione dei nostri
beni eno-gastroturistici, oltre a numerose attività inerenti la
civiltà del bere. A tale proposito ricordo solo che nel mese
di NOVEMBRE 2009 si è intensificata l’attività didattica
poichè è stato attivato il 2^ livello di Ceglie Messapica e il
1^ livello di “Casa Resta”; contestualmente questo stesso
mese ci ha visti “protagonisti” sul territorio anche per altre
iniziative associative e tra queste vorrei sottolineare: la visita
ai Capolavori della Collezione Mazzolini presso Palazzo
Granafei-Nervegna di Brindisi; Il Salone del Vino e dell’Olio
Novello presso i Bastioni San Giacomo; la serata al Circolo
Ufficiali M.M. presso il Castello Svevo con la Cantina di San
Donaci; la serata promozionale insieme all’associazione Rond
Table con la Cantina Due Palme presso Tenuta Moreno;
Incontriamoci al Ristorante da Alfio a Mesagne con la Cantina
Riforma Fondiaria; I vini Novelli del territorio a Palazzo
Ducale di Villa Castelli; la Serata dedicata alla Valle d’Itria,
espressione unica di uve e vini bianchi”, presso l’enoteca Pepe
Rosa di Cisternino in compagnia di Lino Carparelli titolare
ed enologo della Cantina I Pastini.
Per il mese di DICEMBRE vorrei far notare: la partecipazione
con otto sommelier in divisa di rappresentanza al Simposio
“Il mondo dentro e fuori il piatto” in collaborazione con
“De Gustibus Terrae”; la partecipazione a Ostuni Wine
Festival in collaborazione con Natura Marketing ed Eventi;
la partecipazione al progetto “In certi sensi” -si parla con le
mani, si mangia con gli occhi, si beve con il naso e con la
testa- organizzata dal nostro socio sommelier Mino Alfarano
del noto wine Bar “Il Susumaniello” di Brindisi; la visione del
film ”Focaccia Blus” in compagnia del produttore Alessandro
Contessa: l’iniziativa di solidarietà in collaborazione con il
Rotary Club di Francavilla Fontana per la costruzione di un
pozzo di acqua potabile in favore dei bambini dell’orfanatrofio
referenti comunali per individuare le attività di massima
del nuovo anno; la degustazione prodotti tipici presso l’
Associazione Culturale ’45 di Brindisi in collaborazione
con Cantine Due Palme; “Il Pranzo degli auguri del socio”
in compagnia dell’Azienda Agricola Vallone di Lecce e la
visione del film Vino amaro di Enzo Pascal Pezzato.Vorrei
sottolineare altresì anche la trasferta della nostra delegazione
a Grottaglie per la partecipazione all’iniziativa “Spiriti
Divini” organizzata dalla Pasticceria Bernardi per i seguenti
appuntamenti: Bell’Amore e caldarroste; Passiti e cioccolati;
Selezione di formaggi e Bollicine Ca’ Del Bosco; Grappe
Mazzetti D’Altavilla e cioccolati;. Il mese di GENNAIO
2010 è iniziato con un andamento più lento ma altrettanto
importante infatti è iniziato il 3^ livello dei “Tre Trulli” ed’è
stato organizzato una bella manifestazione di beneficenza, per
la raccolta di fondi da devolvere alla locale Parrocchia San
Vincenzo De Paoli, in collaborazione con LIONS “CLUB
ALTO SALENTO” di Ceglie Messapica, OLI.BRI e AIS/
BR. La serata ha avuto un grande successo e ha visto la
partecipazione di circa 400 convenuti. Al riguardo, in qualità
di delegato, ho avuto il piacere di presentare ed illustrare,
anche ai fini di un sano proselitismo, le finalità associative
e i principali obiettivi dell’ Associazione Italiana Sommelier.
In questo contesto ho relazionato sull’incidenza dell’ enogastroturismo
in Puglia e sull’importanza della figura del
Sommelier. Inseguito, dopo gli interventi dei vari ed illustri
relatori siamo passati,con l’ausilio dei sommelier, alla
degustazione guidata e all’abbinamento dei prodotti tipici
locali con i diversi,e molto apprezzati, vini dell’ Azienda
Agricola Melillo. Nel complesso i circa 400, panciuti e
capienti, calici “Bormioli” sono stati riempiti diverse volte
tanto da svuotare completamente 72 bottiglie dell’ ottimo
vino omaggiato per l’occasione dalla generosa Cantina Melillo.
Naturalmente il tutto é stato allietato da tanta buona musica
e completata con una ricca lotteria di prodotti di alta qualità
del territorio. La nostra fattiva collaborazione si é dimostrata
determinante, per la buona riuscita della manifestazione
stessa, visibilmente attestata e molto apprezzata dai numerosi
astanti soci e simpatizzanti LIONS. Dal canto nostro siamo
orgogliosi e molto soddisfatti da tanta sincera, autentica e
palese riconoscenza.

PRINCIPALI ATTIVITÀ DA REALIZZARE
NEL PROSSIMO TRIMESTRE
Per la seconda decade di FEBBRAIO vorrei segnalare
la degustazione verticale di Taurasi Radici Riserva
Mastroberardino annate ’97, 98, e 99 presso il Ristorante
il Capriccio di Cisternino in compagnia dei neo-diplomati
sommelier che porteranno a piacimento il vino in degustazione.
Come cibo da abbinare ci faremo consigliare le migliori carni,
tra argentine, scozzesi e italiane, arrostite scottadito dalle
sapienti mani del nostro socio Pierino Semeraro chef-Patron
del “Capriccio”. Per questa speciale situazione verrà stappata,
al drink di benvenuto, una Magnum di Champagne Mumm
Brut e “Dulcis in fundo”, onoreremo volentieri, un Porto
l’APT e a fine mese è previsto, in collaborazione con Ais/Ta,
un’uscita didattica nella delegazione della Svevia per visitare le
Cantine Tormaresca e Carpentiere. Giovedì 04 MARZO ore
15-19 presso la Confcommercio di Ceglie inizia il Corso per
i sommelier sulla Sicurezza Alimentare (in sostituzione del
vecchio libretto sanitario) Legge Reg. n. 22 del 24/07/2007.
Nella seconda decade si prevede la visita a due cantine del
Salento e la chiusura del 1^ livello di Francavilla Fontana.
A fine mese verrà organizzata: una visita alla Mostra “Sironi:
Mito e Modernità; una serata sul Fiano pugliese e una serata
per scoprire i vini di Libera Terra. Ad APRILE riunione con
tutti i soci per il rinnovo dell’ organigramma di delegazione;
la partecipazione all’anteprima Vinitaly in collaborazione con
Messaggio dalla DELEGAZIONE
la Camera di Commercio di Brindisi e presenza alla fiera di
Verona; terminerà il 3^ livello di Ceglie Messapica e verrà
attivato, presumibilmente tra la seconda e la terza decade, un
1^ livello a San Donaci e un corso di avvicinamento all’olio
extra-vergine d’oliva a Villa Castelli. Nel mese di MAGGIO
sarà realizzata un incontro sulle “Birre pugliesi artigianali” e
diverse iniziative in collaborazione con i referenti comunali,
ma soprattutto saremo coinvolti in qualità di soci Ais/Br,
come già concordato con i relativi responsabili, in maniera
importante ed impegnativa nell’organizzazione del Concorso
Internazionale “La Selezione dei vini del Sindaco” che si terrà
dal 20 al 23 maggio presso il Castello di Terra della Marina
Militare di Brindisi. Durante le stesse sere del concorso saremo
anche impegnati, con diversi sommelier, presso “L’enoteca del
Sindaco” che sarà allestita in Piazza Vittoria dove giungeranno
tutti gli eno-appassionati di Puglia per degustare le oltre mille
referenze previste per tale importante evento. Anche in questo
modo vogliamo contribuire in maniera attiva e positiva alla
crescita della provincia di Brindisi e dei sui soci Ais, perciò ci
teniamo in maniera particolare a risvegliare l’olfatto, il palato
e la vista per riconoscere, sempre e comunque, il vino di
qualità ed esaltare le peculiarità, presenti sia nelle etichette che
rappresentano le nostre tipicità ma anche nei vini meritevoli
di attenzioni di altre regioni e/o dei principali paesi vitivinicoli
del mondo. Vi invito dunque a dare la propria disponibilità
nel realizzare le nostre attività e consiglio di consultare
sempre e regolarmente il nostro sito www.aispuglia.it anche
se naturalmente vi terrò adeguatamente aggiornati delle
tante belle opportunità da non perdere soprattutto per chi
vuole arricchire le proprie conoscenze e dar voce alle proprie
passioni. Ovviamente le suddette iniziative saranno possibili
solo grazie alla collaborazione dei soci. Pertanto tutti coloro
in regola con la tessera 2010, sono invitati caldamente a dare
il proprio prezioso contributo di idee, nel rispetto delle regole
e in accordo con il sottoscritto, per realizzare almeno una
iniziativa all’anno nel proprio comune di residenza e quindi
a migliorare di fatto le attività della delegazione stessa con la
propria costruttiva collaborazione. I referenti comunali sono
pregati di raccogliere almeno due iscrizioni per il prossimo 1^
livello AIS/Brindisi che inizierà, presumibilmente ad aprilemaggio,
nel comune con il maggior numero di adesioni Vi
aspettiamo sempre più numerosi!!!
99

100
Messaggio dalla DELEGAZIONE
Murgia
UN ANNO RICCO DI MURGIA
Dopo la conclusione nel migliore degli auspici del 2009 con
il bis di Dolce Puglia, questa volta nella sua terra natale, la
delegazione Murgia ha dato inizio all’anno 2010 con una
serie di eventi dalle grandi ambizioni.
Partenza il 21 gennaio con l’alfabeto del vino, alla P di Pinot
nero, con una superba serata dominata, sotto l’abile guida
di Giuseppe Baldassarre e Miriam Calò, dalle etichette Pinot
nero rosè metodo classico 2007 Saignée della Rocca Cruase -
Conte Vistarono, Franciacorta doc g rosé 2005- Ferghettina,
Pinot Nero 2007 - Le due Terre, Pinot Nero Sup Trento doc
Loriè 2005 - Bricco Maiolica, Bourgogne Rouge “Cuvée
A seguire nel programma da svolgere, un omaggio alla
tavola d’altri tempi, con un pranzo a tema incentrato sulle
specialità della Murgia. Presso il “Ristorante del corso” di
Altamura, a cura di Giuseppe Baldassarre e Maddalena Nuzzi,
l’appuntamento di mezzogiorno del 28 febbraio riserverà
molte sorprese.
A marzo appare nei programmi della Murgia una nuova
rubrica: Beviamo in verticale (che, tener una bottiglia in
orizzontale, in effetti, è scomodo! …orsù, perdonateci
l’ironia). Il 25 marzo alle 20.00 presso Cortenova Ricevimenti
di Casamassima, la delegazione ospiterà l’agricola Giuliani
per una verticale di primitivo riserva doc Gioia del Colle dal
1999 al 2003 e una sorpresa …
L’atmosfera primaverile ci porterà ancora a Cortenova il
23 aprile alle 20.00 per conoscere il Marsala con il titolare
dell’azienda Buffa e gli abbinamenti ideali.
Instancabili, il 25 aprile visita guidata presso una delle Tenute
Antinori, Bocca di Lupo a Minervino. Azienda capace di unire
il rispetto della tradizione all’innovazione. Un percorso tra
vigna e la degustazione in una delle più belle bottaie esistenti,
e poi tutti a tavola presso Masseria Barbera per gustare i sapori
di una terra generosa e ricca di profumi.
A maggio, il 17 presso l’ex distilleria Paolo Cassano a Gioia del
Colle, i toni si riscalderanno su un tema in fermento: i lieviti.
Dibattito su caratteristiche ed effetti dei lieviti impiegati in
>enologia, con la partecipazione del presidente Assoenologi
Leonardo
Palombo, dell’enologo Pasquale Carparelli, del tecnologo
alimentare Antonietta D’Onghia. Il tutto grazie ai patrocini
di Regione Puglia, Provincia di Bari e Comune di Gioia del
Colle. Si attenderà l’estate con le lacrime (d’emozione) agli
occhi: il 6 giugno, infatti, alle ore 13.00 è in programmazione
un pranzo a tema dedicato alla Cipolla rossa d’Acquaviva e al
libro a lei dedicato, scritto dal nostro relatore e degustatore
Giuseppe Baldassarre.
Vi attendiamo in Murgia!
Vincenzo Carrasso
Delegato A.I.S Murgia

Foggia
Delegazione A.I.S. di Foggia, una delle province più grandi
d’Italia per estensione territoriale, grandi spazi, un mare
incontaminato, colline e monti, e poi pianure, il tavoliere
delle Puglie, il granaio d’Italia.
Paesini del sub appennino difficili da raggiungere, centri di
interesse turistico distanti oltre il capoluogo di regione, si
arriva prima a Bari o Pescara che a Vieste.
Un territorio dove la disoccupazione raggiunge percentuali da
incubo. Nonostante questo reale stato di cose, la delegazione
A.I.S. di Foggia, non si ferma, anzi da uomini di pianura
vediamo lontano e siamo abituati a lunghi e faticosi percorsi.
Mai come l’attività svolta ed ancora in svolgimento.
Ben tre corsi, due primi livelli ed un secondo livello, Foggia
e San Severo.
Un quarto corso programmato per la primavera a Troia.
Ma non solo attività didattica, una intensa collaborazione
con le amministrazioni locali, un rapporto di collaborazione
con l’Università di Foggia ed una sinergia con la locale
Camera di Commercio, che anche quest’anno ha affidato alla
delegazione di Foggia il banco d’assaggio e gli educational
sul vino, per operatori esteri, che si terranno nel prossimo
incontro internazionale di EURO FOOD & MED.
Un’attività che non si concentra solo nella didattica, ma
anche incontri ed aggiornamenti.
Unico nel suo genere, almeno per la nostra provincia,
l’incontro con gli oli dop della Daunia.
Una serata di conoscenza ed approfondimento; i relatori prof.
Giulio Cappelletti dell’Università di Foggia e la dottoressa
Ersilia Erace del laboratorio di analisi agroalimentari A/3
di San Severo, hanno guidato i presenti in un percorso di
apprendimento e degustazione di svariati campioni di olio
della capitanata e non solo.
Una serata che ha avuto come location la caratteristica
locanda Guevara, ai piedi del sub appennino, in località
giardinetto (Troia). La padrona di casa, la nostra socia Lucia
Di Domenico, ha deliziato i presenti con preparazioni che
hanno esaltato gli oli proposti in degustazione. Un grazie a
tutti per la stupenda riuscita della manifestazione.
Successo che ci ha spinti a proporre, per serie di incontri,
“Arrivano i Nostri” una serata dedicata alle donne A.I.S.
Il prossimo 25 marzo presso il ristorante “al Primo Piano” in
Foggia una serata “in Rosa” un omaggio alle donne ed ai vini
Messaggio dalla DELEGAZIONE
rosati di Puglia e della Capitanata.
Un menù che sarà caratterizzato da pietanze in cui sarà
costante il colore rosa, con vini rosati come lo spumante
“brut rosé” La porta di San Severo,il rosato “duetto”
dell’azienda Ladogana,il rosato “settantacinque “dell’ Antica
Cantica Cantina Sociale di San Severo, il rosato di primitivo
dell’azienda “Polvanera.”
Il sommelier Nicola Russo patron del ristorante ha preparato
una serie di pietanze di tutto rispetto.
Ma non finisce qui, già programmata una nuova serata di
degustazione di rhum ed una serata con i maestri gelatai e
moscati di Puglia, giusto per prepararci alla prossima estate.
101

102
Messaggio dalla DELEGAZIONE
Svevia
Cari Soci e amici…di vini,
colgo l’occasione con l’uscita di questo nuovo numero di M.
in B. per ringraziare tutti coloro che hanno già rinnovato la
tessera associativa per il 2010. Ad oggi siamo la delegazione
con la più alta percentuale di rinnovi già effettuati. Questa
notizia mi riempie di gioia e mi stimola ancor più nell’organizzare
eventi, incontri e approfondimenti in modo da ricambiare
la fiducia e offrirvi le giuste motivazioni per restare con
noi e partecipare in maniera attiva alla vita associativa.
Da sempre convinto assertore della centralità e dell’importanza
di tutti i soci e sempre pronto ad ascoltare chi ha delle
proposte da fare o delle critiche da sollevare.
“Il dialogo, il coinvolgimento e la considerazione sono la forza
della delegazione Svevia”. Un caloroso invito a rinnovare lo
faccio a chi non ha ancora avuto tempo per farlo, ricordandogli
che se vorranno partecipare all’evento del 1° marzo (vedi
programma) potranno ritirare gratuitamente l’invito solo se
in regola con la quota associativa. Nella speranza che il programma
organizzato per i prossimi due mesi, grazie al contributo
di molti colleghi, sia di vostro gradimento, vi invito
a non fare mancare la vostra presenza agli eventi in modo da
ricambiare i vostri colleghi per il lavoro profuso.
Lunedi 1 Marzo c/o Una Hotel Regina (BA) dalle ore 11.00
IL CONSERVATORIO DEL GUSTO
“per il futuro del piacere”
Incontro con i produttori TRIPLE “A” (Artigiani, Artisti,
Agricoltori) e del loro Presidente Luca Gargano.
30 produttori nazionali ed internazionali che professano la
“filosofia” delle colture Bio e Biodinamiche e della realizza-
zione di prodotti naturali, incontreranno i loro clienti, amici
e noi comunicatori di tutte le realtà e peculiarità del vino per
spiegare il perché di queste loro scelte e di come si realizzano.
Risponderanno alle nostre domande e curiosità seduti tutti
insieme attorno ad un tavolo presentando e degustando gli
innumerevoli vini, distillati e prodotti alimentari in degustazione.
Gli inviti per la giornata sono disponibili c/o il ristorante
UPEPIDDE del delegato Dino Saulle 347.9114542. Si
ringrazia l’Agenzia di rappresentanze Leone e la Velier SpA.
Venerdi 12 marzo ore 20.30
c/o “La Pineta” Ricevimenti – Molfetta
Strada vicinale Chiusa della Nepta tel.080.3344723
Verticale di 4 annate più una, l’ultima en primeur del “Divoto”
della Casa vinicola Apollonio.
Un taglio poco comune in Salento (70% negroamaro e 30%
Montepulciano) per questo vino rappresentativo dell’Azienda
che si affina per oltre 2 anni in botti e un altro in bottiglia.
In degustazione le annate: 93 - 97 - 2000 - 2001 - 2003.
A rappresentare l’Azienda l’enologo nonché titolare Dott.
Massimiliano Apollonio. Bicchieri in sala, costo della degustazione
5euro.
Domenica 14 marzo “uscita sociale”
con partenza alle ore 7.30 e rientro alle ore 21.30
La delegazione Svevia “annusa e assapora” l’Irpinia, tra tradizione
e innovazione. Visita a 2 delle Aziende più rappresentative
di questo territorio: Mastroberardino e Caggiano con
possibili sorprese di percorso. Tutti in bus e pranzo in agriturismo.
Info: Marina De Tullio 328 3090927 | 0883 347566
Lunedi 15 marzo c/o Hotel L’Ottagono - Andria
PROVA PRATICA-SCRITTA per l’esame di 3° livello
Domenica 21 marzo ore 10.00 “Incontro/aperitivo”
c/o la Sala degustazione dell’Azienda Torrevento - Corato
I sommeliers della Svevia incontrano Mimmo Arcieri attuale
vice presidente e candidato alle prossime elezioni regionali
che si terranno il 24 Maggio ’01 alla carica di Presidente AIS
Puglia. Programma:
ore 10:30 Presentazione del programma quadriennale
ore 11:15 Parola ai sommeliers: indicazioni, contributi e proposte
ore12:30 Aperitivo e brindisi d’investitura
Martedi 30 Marzo c/o Hotel L’Ottagono - Andria
PROVA ORALE per l’esame di 3° livello
dal 9 Aprile inizio corso di 2° livello per sommeliers dell’olio
10 appuntamenti di degustazione sulle varie “cultivar” nei diversi
frantoi e oleifici regionali. Info: Dino Saulle 347.9114542.
dal 8 al 12 Aprile - Verona 44° Vinitaly (invito al tesseramento
2010). Vi ricordiamo che i soci in regola con la quota associativa
2010 avranno diritto all’ingresso gratuito a questa importantissima
vetrina espositiva di Vini Mondiali, la Domenica 11.
Sabato 24 e domenica 25 Aprile
c/o Villa degli Arcieri a S. Spirito (BA)
Seminario di approfondimento su una delle regioni vitivinicole
più importanti del Mondo.
FRANCIA “Vitivinicoltura e territori” Relatore d’eccezione:
Roberto Gardini. Sul prossimo numero di M. in B. i dettagli
dell’incontro.

Taranto
ATTIVITÀ DELLA DELEGAZIONE
Breve pausa delle attività in prossimità delle festività pasquali.
Dopo le innumerevoli attività invernali (corsi formativi e serate
ludiche), ripartono i corsi didattici.
In programma il corso di II° Livello nella città di Taranto ed
un III° Livello a Manduria in collaborazione con il
“GAL Terre del Primitivo”. Si raccolgono altresì le adesioni
per un nuovo corso di I° Livello in programmazione nella
città di Taranto a partire dal 15 Aprile prossimo.
In via di definizione il programma della uscita sociale del 15
maggio p.v. che prevede la visita agli studi della DEAR di
Roma per la partecipazione alla trasmissione “La Prova del
Cuoco” in programma per Lunedì 17. Il viaggio prevede una
visita nell’area del Taurasi ed una visita in una azienda casearia
Laziale per la produzione di Mozzarella di Bufala.
Successivamente al Vinitaly, in programma un banco d’assaggio
dei vini presentati dalle aziende pugliesi, presumibilmente
per la fine del prossimo mese di aprile.
A seguire nei mesi di aprile e Maggio, sono in programma
numerosi appuntamenti conviviali in strutture “Amiche Ais”,
tutte di taglio ludico, ma con un tocco didattico (Norcino-
Messaggio dalla DELEGAZIONE
teca di via Nitti, Wine
& Food I Filari di via
Mazzini, Histò San
Pietro sul Circummarpiccolo,
Relais
Villa San Martino di
Martina Franca, Appia
Antica di Massafra,
Enoteca del Primitivo
di Manduria,
Hotel Casa Isabella di
Mottola).
In programmazione
per il prossimo mese di maggio, il corso articolato in sei lezioni
sugli “Champagne”, con la partecipazione dell’ambasciatore
della Champagnerie Italiana Somm. Roberto Bellini (sono
già aperte le iscrizioni).
La delegazione di Taranto, ha ufficialmente attivato un proprio
sito internet: www.aistaranto.it, ove tutti gli associati
potranno in tempo reale prendere visione delle attività di delegazione.
Il sito è stato creato, per dare una maggiore identità
alla delegazione, visto che oramai è una delle più dinamiche
della regione, e questo grazie all’attività di tutti i referenti comunali,
i quali partecipano alla vita associativa con grande
passione, ed è proprio grazie a loro che la delegazione si muove
a 360° su tutto il territorio.
Ultima nota per ringraziare tutti coloro che hanno attivamente
partecipato alle Serate di Beneficienza a cui la delegazione
di Taranto è stata parte attiva, tanto è che sono stati raccolti
in soli due eventi ben € 3100,00.
La nostra delegazione ha inoltre adottato una bellissima bimba
di 8 anni di nome Marceline che vive con la sua poverissima
famiglia in Burkina Faso, e grazie al buon cuore dei nostri
associati ed amici tutti, questa famiglia potrà vivere un po’
meglio, con la possibilità di dare una istruzione adeguata ai
propri figli.
GRAZIE ancota a tutti.
103

Bari
104 NERO DI CONTI ZECCA:
INNOVAZIONE NELLA TRADIZIONE
Quando si parla del Salento, e ci si riferisce al vino, si parla
quasi sempre di Negroamaro. Ma se il Negroamaro si fonde
con il Cabernet Sauvignon, in un connubio tanto insolito
quanto innovativo, allora non c’è alcun dubbio: si parla del
“Nero”! E proprio al “Nero” dell’azienda Conti Zecca, la delegazione
Bari ha voluto dedicare una serata speciale, proponendo
quella che, tra le varie esperienze di degustazione, più
insegna quanto il vino è “vivo”, non è mai uguale a se stesso,
pur se si chiama sempre “Nero”.
Il 19 novembre, presso l’Hotel Palace di Bari, si è svolta una
verticale di questo splendido vino. Sui banchi di assaggio sette
annate, ovvero: 1998,1999,2000,2001,2003, 2005 e 2006.
A condurre la serata, impeccabile e preciso nei dati, brillante
e simpatico nella presentazione, il relatore Ais dott. Michele
Mastropierro. Con lui, oltre al Delegato Raffaele Massa,
il dott. Antonio Fernando Romano, storico enologo delle
Cantine Conti Zecca. L’Azienda Conti Zecca ha la sua sede a
Leveranno, graziosa cittadina salentina, nata come accampamento
di profughi dopo che Totila, re degli ostrogoti, distrusse
i casali della zona; nel IX secolo il piccolo insediamento fu
di nuovo distrutto dagli Arabi e quindi solo nel 1400 protetto
dalle dalle mure edificate da Tristano di Chiaromonte conte
di Copertino. In agro di Leverano, dunque, e fino a raggiungere
il limitrofo Comune di Salice Salentino, si adagiano i
vigneti dei “Conti Zecca”, casato presente nella zona da oltre
cinquecento anni; l’azienda si estende per un totale di 800
ha., di cui 320 vitati, e si compone di quattro Tenute: Cantalupi,
Donna Marzia, Saraceno e Santo Stefano. É dalla tenuta
Cantalupi, situata nel cuore nella zona DOC Salice Salentino,
che provengono parte delle uve che compongono il Nero. Ma
il Nero non rientra in questa DOC! E infatti, correvano gli
anni ’80, allorquando i fratelli Zecca decisero di introdurre e
sperimentare nella tenuta Cantalupi cloni scelti di Cabernet
Sauvignon per poi tentarne la vinificazione con il Negroamaro:
e fu amore a prima vista! L’autoctono Negroamaro e
l’internazionale Cabernet Sauvignon si fusero in un’unione
perfetta; l’eleganza e la morbidezza del cabernet sauvignon
sposò la tannicità appena accentuata del negroamaro, dando
vita ad uno dei vini più premiati in Italia.
Ancora oggi, infatti, il Nero, da uve Negroamaro 70% e Ca-
bernet Sauvignon 30%, tipologia IGT Salento Rosso, è uno
splendido esempio di come la tipicità di un territorio e dei
suoi vitigni possono essere mantenuti ed esaltati se abbinati
ad un pizzico di giusta novità. Il sistema di vinificazione del
Nero è tra i più accurati. Dopo una diraspatura e pigiatura
soffice, la macerazione si prolunga per 15 e oltre a temperature
comprese tra i 28-30 gradi; il vino poi riposa 18 mesi in
barriques di legno francese, 12 mesi in botti di rovere da 30
hl (ma questo solo a partire dal 2006) e conclude la sua maturazione
con 6 mesi di affinamento in bottiglia.
Quanto alle caratteristiche organolettiche, il colore è rosso
rubino intenso con qualche riflesso granata; al naso ci regala
sentori di piccoli frutti rossi e di spezie, di vaniglia e di liquirizia
(quest’ultima tipico sentore del Negroamaro), note di
sottobosco e toni vegetali (questi ultimi tipici del Cabernet
Sauvignon); all’esame gusto-olfattivo si presenta morbido ed
armonico, con tannini maturi in un corpo ricco e ben strutturato
e con un finale persistente. La temperatura di servizio
viene generalmente indicata in 18-20°, ma il relatore della
serata ci ha consigliato di servirlo a 17° come i grandi bordeaux.
Ottimo l’accostamento con antipasti a base di crostini
con fegatini di selvaggina o terrine di cacciagione, primi piatti
con condimenti particolarmente gustosi, carni rosse arrostite
e formaggi stagionati.
Tutte queste caratteristiche le abbiamo ritrovate, in un maniera
più o meno accentuata, e con alcune differenze, nelle
annate che sono state oggetto della degustazione.
A cominciare dal Nero 2006, ancora giovane e promettente,
frutto di una vendemmia nel complesso ottima; quindi
nel Nero 2005, un’annata tra le più scarse degli ultimi 50
anni; e ancora nel Nero 2003, prodotto di una vendemmia
molto anticipata; quindi nel Nero 2001, annata caratterizzata
da scarse precipitazioni e alte temperature estive; ancora
nel Nero 2000, annata capricciosa, caratterizzata dal caldo
estivo in primavera e temperature post invernali in estate;
quindi nel Nero 1999, annata fatta di colpi di scena e con
andamento stagionale piuttosto incostante; per finire al Nero
1998, annate di grandi speranze, poi andate deluse. Ma la
mano dell’uomo, la dedizione e la professionalità in cantina,
possono intervenire a smorzare l’inclemenza delle stagioni. E
così il nostro vino, pur nelle annate meno fortunate, è sempre
salito agli onori delle guide specialistiche del settore, ricevendo
i cinque grappoli della Guida Duemilvini per le annate
1999, 2001,2002, 2003,2005, i tre bicchieri della Guida del
Gambero Rosso per le annate 1998,1999,2000,2001,2002,
2003,2005, e, infine, il massimo riconoscimento della Guida

I Vini di Veronelli per le annate 2001 e 2003.
Al termine della degustazione gli ospiti sono stati invitati ad
esprimere la propria preferenza al fine di effettuare una classifica
di gradimento: difficile compito di fronte ad un vino di
così tanta eccellenza! Il più apprezzato, comunque, è risultato
il Nero 2003, di rara complessità e persistenza, immediatamente
seguito dal Nero 2000, più morbido ed elegante.
E allora non possiamo che rinnovare i nostri complimenti
all’azienda Conti Zecca per questo splendido prodotto che
innova, e allo stesso tempo mantiene intatta, la tipicità pugliese
e salentina.
CHEF...NON SOLO PER UN GIORNO
Il vino ha certamente una sua anima: ma cosa sarebbe un
Brunello se non fosse accompagnato a succulenti ed aromatici
piatti di carne? E una Falanghina se non fosse degustata con
profumati e freschi piatti di pesce?
É a tavola, dunque, che il vino, se abbinato alle giuste pietanze,
esprime il meglio di sé, esaltando il gusto del cibo e
arricchendo il nostro palato di nuove sensazioni.
A questo indissolubile rapporto tra vino e cibo ha pensato
la Delegazione Ais Bari promuovendo il primo corso base
di cucina e di abbinamento vino-cibo, a cui è stato dato il
nome “Chef... non solo per un giorno”. Il corso, ideato e organizzato
dalle sommeliers Pina Di Nubila, Tiziana Donatelli
e Simona Piscitelli, si svolge nell’Istituto Professionale per i
Servizi Alberghieri e della Ristorazione “A. Perotti” con sede
in a Bari e si compone di undici lezioni.
Il compito di introdurre i partecipanti nell’affascinante mondo
delle preparazioni di cucina è stato affidato ad un grandissimo
chef barese, la cui fama travalica i confini regionali e
anche nazionali: Antonio De Rosa.
Lo chef De Rosa ha accolto gli aspiranti chef con un prima
lezione dedicata al pranzo di Natale; quindi il corso è entrato
nel vivo con le prime due lezioni dedicate alla tecniche di
cottura, all’organizzazione degli approvvigionamenti e alla
attrezzatura da cucina, per poi affrontare il tema delle preparazioni
di base, delle paste alimentari, degli antipasti freddi e
caldi, del riso e cereali, dei legumi secchi, del pesce azzurro e
del pollame. Davanti ai fornelli messi a disposizione dall’Istituto
Perotti, lo chef De Rosa non solo illustra ai corsisti gli
argomenti oggetto del programma, arricchendoli di consigli,
aneddoti e qualche piccolo personale segreto, ma delizia il
palato dei partecipanti con un piatto che prepara “in diretta”
e che viene offerto e gustato al termine della lezione.
Ed ecco che puntualmente entra in scena il vino: le sommeliers
Ais illustrano le tecniche di abbinamento e quindi presentano
il vino in degustazione e le ragioni della scelta.
L’inziativa “Chef..non solo per un giorno” ha riscosso un
enorme consenso, suscitando l’interesse di giovani e adulti,
uomini e donne, tanto che le richieste di iscrizione pervenute
sono state superiori ai posti disponibili.
La Delegazione Ais Bari, quindi, sta già pensando a riproporre
l’inziativa e comunque a organizzare ulteriori corsi di
approfondimento per gli aspiranti “chef”.
E allora non resta che augurare a tutti buon appetito.
LA DELEGAZIONE DI BARI INFORMA:
ATTIVITÀ DI FORMAZIONE
Messaggio dalla DELEGAZIONE
CORSO PER ASPIRANTI SOMMELIER 1° LIVELLO: è
in fase di programmazione un corso di 1° livello che partirà
a fine Aprile c/o l’hotel Palace di Bari. Si accettano adesioni
scrivendo a bari@aispuglia.it indicando i propri dati anagrafici
e numero di telefono/cellulare;
CORSO PER ASPIRANTI SOMMELIER 2° LIVELLO:
è in programmazione la partenza del corso di 2° livello che
inizierà a fine Aprile c/o l’hotel Palace di Bari. Si accettano
adesioni scrivendo a bari@aispuglia.it indicando i propri dati
anagrafici e numero di telefono/cellulare;
CORSO PER DEGUSTATORI DI OLIO: è in programmazione
un corso per degustatori di Olio riconosciuto dalla
Camera di Commercio che si ssvolgerà presumibilmente alla
metà di Aprile a Bari. Informazioni più dettagliate saranno
indicate sul sito Ais Puglia. Si accettano adesioni scrivendo a
bari@aispuglia.it indicando i propri dati anagrafici e numero
di telefono/cellulare;
SEMINARIO PER DEGUSTATORI UFFICIALI E RE-
LATORI: è in programma all’hotel Palace di Bari il Plurididattico
organizzato dalla Sezione Puglia e dalla Delegazione
di Bari, nei giorni 19-20-21 Febbraio e 13-14 Marzo.
105

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Messaggio dalla LIBRERIA
LETTI IN UN SORSO
CIOCCOLATO E PIACERE
Giuseppe Nisticò - Spirali, Milano, 2008
Il volume, già nel titolo, palesa chiaramente lo scopo degli autori: “tentare di strappare i segreti che
stanno alla base dello stato di piacere e di benessere derivante da questo cibo antico e ancora misterioso”.
Gli interventi, tutti a cura di esperti docenti universitari, offrono, alla luce delle più recenti
conoscenze scientifiche, alcune “interpretazioni sui possibili meccanismi alla base della poliedrica
attività del cioccolato”. I misteri del cioccolato e la sua storia, il rapporto con il piacere, la memoria,
la depressione, la funzione sessuale sono esplorati a fondo e le conclusioni legittimate sotto il profilo
scientifico, anche con le più moderne teorie neurofisiologiche. Non mancano riferimenti puntuali
alle componenti chimiche e agli aspetti nutrizionali. Le immagini che corredano il volume sono
particolarmente suggestive e accattivanti, molto qualificate sotto il profilo storico.
ALDO SPECCHIA
DOLCEAMARO. STORIA E STORIE DAL CACAO ALLA TAVOLETTA
Zeffiro Ciuffoletti - F.lli Alinari, Firenze, 2003
È un volume tutto da guardare, da leggere, da gustare: i contenuti e le immagini riescono a soddisfare
pienamente i palati esigenti, anche se non propongono ricette di cucina. In apertura la lettura di
un viaggio per immagini nei distretti del piacere: dal cacao alla tavoletta. Viene poi illustrato, sotto
il profilo storico e scientifico, il processo produttivo. Le immagini sono in gran parte riproduzioni
fedeli di reperti e documenti storici di rilevante portata: una fattura rilasciata dalla Caffarel di Torino
il 30 gennaio 1876; foto e stampe che ritraggono mulini, raffinatrici, mescolatori a rulli, conche; la
raccolta e l’apertura delle cabosse. Tra le immagini più significative: la riproduzione di un indigeno
messicano che prepara la cioccolata, tratta dal Codice Tuleda del 1553 e conservata presso il Museo
de America di Madrid, la torrefazione del cacao in una fabbrica di cioccolata in Francia del 1908.
Alcuni capitoli esplorano il rapporto tra il cioccolato e il teatro, la musica, il cinema, la letteratura,
l’eros. Una galleria di ritratti presenta infine alcuni personaggi in qualche modo legati al mondo del
cioccolato. Infine, per i viaggiatori amanti del cioccolato una pagina che presenta i più importanti
musei del cioccolato in Italia e all’estero.
ALDO SPECCHIA
BIRRA FATTA IN CASA
Matteo Billia, Lelio Bottero - ed Gribaudo, 2009
Uno degli “insulti” più diffusi per definire una birra mal riuscita è “fatta in casa”, eppure, ci spiegano
Lelio Bottero e Matteo Billia, questo non è propriamente vero. Esiste, infatti, un movimento di
homebrewer, i birrai casalinghi, che si è evoluto raggiungendo ottimi risultati per qualità e quantità.
123 pagine che sviscerano il mondo della birra, i procedimenti di produzione, la sua degustazione,
la realtà italiana dei microbirrifici e la diffusione sul web delle notizie dedicate al prodotto. È una
lettura avvincente e competente, che riempie un vuoto editoriale in italiano sulla produzione di
birra, grazie a due autori che sono impegnati da anni nello studio e nella diffusione della cultura
birraia. Billia, tra l’altro, è uno degli artefici dello sviluppo dei nascenti microbirrifici artigianali. Un
libro che non può mancare nella biblioteca di un degustatore.
MANILA BENEDETTO

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Messaggio da Emanuele CONTE
Ancora un premio
ad un campione foggiano
Michele Policelli vince il concorso
Farfallino d’oro, riservato ai soci AMIRA
Avere in delegazione un campione non è una cosa nuova ed
inedita per la delegazione di Foggia.
Già negli scorsi anni si sono verificate situazioni analoghe.
Era il lontano 1985 quando la delegazione rappresentata da
Falcone, D’Amato e Conte si aggiudicò il primo premio del
concorso dei vini salentini,
Seguì il primo classificato di Puglia nei sommelier, trofeo del
1986 che andò al collega Conte Emanuele, poi l’inserimento
di due sommelier nella brigata di servizio al congresso nazionale
A.I.S. di Palermo, ed ancora la partecipazione alle selezioni
nazionali del sommelier professionista Franco Petrone,
per le selezioni quale miglior Sommelier d’Italia.
Fu un grande riconoscimento al collega Giovanni Vergura
che preparò la sua allieva Di Tuccio al concorso quale sommelier
junior, il primo posto a livello nazionale, la scuola alberghiera
di Vieste andò anche oltre e l’anno successivo piazzò
al secondo posto un suo allievo. Seguì la partecipazione
alla finale AMIRA del sommelier Franco Petrone.
Ma…avere un campione nazionale che ha saputo unire la
professionalità espressa da due associazioni non era ancora nel
medagliere. Michele Policelli, docente presso l’ISSPAR “R.
Bonghi” di Lucera è il campione 2009 del concorso farfallino
d’oro riservato ai soci AMIRA.
Certo, Michele è anche un nostro associato. Sia il “campione”
che la moglie Filomena, docenti entrambi all’alberghiero di
Lucera sono soci A.I.S.
Una formazione lunga, non priva di sacrifici,corsi A.I.S seguiti
in sedi lontane, una qualifica non ancora coronata dal
riconoscimento di terzo corso perché, i casi della vita, quando
avrebbero dovuto sostenere l’esame di III° corso, proprio quel
giorno decisero di convogliare a Nozze.
Lo scorso 17 Novembre, a Castellaneta Marina presso la
struttura Nuova Jardinia, si è svolto il congresso nazionale
AMIRA, nel corso del quale il nostro Policelli, supportato da
suo delegato di Antonio Basta ha vinto la selezione nazionale
del farfallino d’oro.
Un grande successo, una ribalta nazionale non solo per la
riconosciuta serietà e professionalità ma anche una grande
ribalta per il nostro territorio. Troccoli dello Spinosino con
anatra serviti su un passato di Cicerchie, con abbinamento
un vino spumante del territorio, D’Araprì brut rosè. Il nostro
Policelli si è imposto, come suo solito,con semplicità e pro-
fessionalità. La maestria di aver saputo proporre ingredienti
semplici, del territorio, con una combinazione di gusti, sapori
antichi e profumi , proposti in chiave moderna.
Alla fine… campione semplicemente campione.
Grazie Michele, un grazie da tutti noi.
Il giorno dopo, in classe, con i suoi allievi, continuando a
lavorare con caparbia e costanza.
Cose di altri tempi.

La Ricetta:
Troccoli dello Spinosino con anatra
serviti su un passato di Cicerchie
OCCORRENTE
1 lampada
1 padella bimetallica rame-inox
2 cucchiai per assaggiare
INGREDIENTI: PER 6 PERSONE
gr. 350 di polpa d’anatra
gr. 60 di olio
gr. 30 di sale
gr. 400 di pasta
gr. 300 di fondo
gr. 40 di distillato di vodka
gr. 250 di crema di cicerchie
Prima della realizzazione in sala, si lascia
cuocere per il tempo utile la pasta.
realizzazione in sala
PROCEDIMENTO:
Riscaldare la padella sulla lampada accesa;
Versare l’olio e aspettare che si riscaldi;
unire il porro precedentemente
tagliato e lasciato in acqua e ghiaccio in
modo che risulti croccante, aggiungere
l’anatra tagliata a punta di coltello, rosolare
il tutto e fiammeggiare con della
vodka; aggiungere il fondo precedentemente
ricavato con la carcassa dell’anatra,
in modo che si formi la salsa;
lasciare insaporire; assaggiare la salsa e,
se necessario, correggere il condimento.
Procedere al servizio disponendo la crema
di cicerchie al centro del piatto, avvolgere
la pasta aiutandosi con le clips,
lasciandola avvolgere da una sottile fet-
ta di pane tosato, insaporire il tutto con
un filo d’olio o delle gocce di dressing
al prezzemolo.
Vino consigliato: d’Araprì Brut Rosé
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News dal mondo
In Pennsylvania vino in distributori automatici del
“Monopolio di stato”
Un distributore automatico che vende una bottiglia di vino solo a chi è maggiorenne,
patentato e sobrio: accade in Pennsylvania, stato del Nord Est tra i più
importanti degli Usa (è al sesto posto sia per popolazione che per prodotto interno
lordo), dove, dal 1933, alla fine del proibizionismo, è stato istituito il Pennsylvania’s
Liquor Control Board, un’agenzia governativa, simile a un monopolio di stato, che
ha il compito di vigilare e frenare il consumo di alcol. I distributori, una specie
di chioschi automatici, gestiti direttamente dal Control Board, saranno istallati
in oltre 100 drogherie dello Stato, che, in quanto imprese private, non possono
vendere direttamente alcolici, per dare la possibilità ai clienti di acquistare anche le
loro etichette preferite, insieme al cibo, e possono contenere fino a 500 bottiglie.
La procedura di acquisto, però, non è delle più semplici: serve una patente per
dimostrare la maggiore età (che in America è di 21 anni), e una videocamera verifica
che il documento sia di proprietà di chi lo impugna, per evitare che qualche
maggiorenne “presti” la sua licenza di guida a un minore. Non solo: prima di poter
scegliere la bottiglia è necessario fare anche l’alcol test con il dispositivo sul distributore,
e se il tasso alcolemico è sotto gli 0,5 grammi per litro di sangue, allora si
può procedere.
Twitter crea il suo vino collaborativo
Anche Twitter ha il suo vino: a partire dal 15 ottobre è possibile prenotare le bottiglie
di vino con marchio Twitter per 20 dollari l’una, cinque dei quali andranno
a Room to Read, un’associazione no profit che promuove la lettura per i bambini
in paesi come Bangladesh, Cambogia, India, Laos, Nepal, Sud Africa, Sri Lanka,
Vietnam e Zambia. A fare il vino materialmente è Crushpad. La partnership con
Twitter ha dato vita al progetto online e offline che si chiama The Fledgling Initiative:
ogni cassa di vino venduta fornirà circa 60 libri per bambini in lingua locale,
promuovendo in ultimo l’educazione nelle regioni più disagiate del mondo. Twitter
ha messo in commercio due vini: un Pinot Noir e uno Chardonnay. Due vini della
tradizione americana, ormai. Ovviamente hanno anche aperto un account su Twitter
@Fledgling, presso il quale si possono seguire le varie fasi di questa iniziativa.

Le 100 migliori cantine del mondo
in un libro da 1 milione di dollari
Messaggio dalla REDAZIONE
Il libro si chiamerà Wine opus, peserà circa 20 chili, presenterà le 100 migliori
cantine del mondo, verrà realizzato nella primavera del 2010 e costerà la bellezza di
1 milione di dollari. Ma cosa sarà mai questo libro che costa così tanto? Sarà d’oro?
No, costerà tanto perché ogni acquirente del libro riceverà anche una cassa da sei
bottiglie per ogni azienda vinicola presentata. Quindi, ben 100 casse, cioè 600
bottiglie. Del libro ne verranno stampate soltanto 100 copie, delle quali 25 sono
già state ordinate. Parte delle 100 copie stampate saranno anche battute all’asta. Il
panel di esperti che proporrà 300 cantine. Poi, un altro panel di esperti, compresi
40 sommelier, farà la selezione finale seguendo alcuni criteri ancora non noti. Selezione
che verrà fatta a Londra nel 2010.
Studio universitario tedesco: Il vino è più buono
gustato sotto una luce rossa o blu
Sorseggiare un vino in un ambiente illuminato di rosso o di blu ne migliora il
sapore, secondo quanto emerge dallo studio pubblicato sul “Journal of Sensory
Studies dai ricercatori dell’Institute of Psychology della Johannes Gutenberg
University di Mainz, in Germania. La ricerca, condotta sulle scelte effettuate da
500 partecipanti cui è stato chiesto di assegnare un punteggio ad una serie di
vini, ha dimostrato che l’illuminazione dell’ambiente in cui vengono presentati
i vini gioca un ruolo importante. Lo stesso vino, se proposto in un ambiente
illuminato di rosso o di blu otteneva infatti punteggi migliori e appariva
1,5 volte più dolce rispetto a quando era offerto sotto una luce verde o bianca.
“Il nostro studio - spiega Daniel Oberfeld-Twistel ricercatore della Johannes Gutenberg
University - ha dimostrato che il colore della luce dell’ambiente in cui si
degusta un vino ne può influenzare il sapore, anche quando non c’è un effetto
diretto sul colore della bevanda”.
Il sindaco di Tarzo in Vento(TV):
“Bevete due bicchieri di vino, con moderazione
e solo se maggiorenni”
“Cittadini di Tarzo, bevete due bicchieri di vino al giorno, che non fa male”. É questo
l’appello del sindaco leghista del paese del Trevigiano, Gianangelo Bof, che verrà
affisso nei bar del paese, in municipio e sul sito internet del Comune. La proposta,
come rileva il quotidiano “La tribuna di Treviso” farà discutere.
Il primo cittadino precisa di volersi rivolgere con il suo invito ai maggiorenni e di
aver consultato esperti e medici prima di lanciare questa iniziativa. Bere un po’ di
vino “con moderazione” aiuta, spiega Bof, a digerire i grassi e a prevenire alcune
malattie. “L’80% dei cittadini - afferma - la pensa come me”. Il sindaco di Tarzo
vuole anche respingere un luogo comune molto diffuso: l’accostamento venetiubriaconi.
“Il vino - sostiene - fa parte della nostra cultura e credo che non ne vada
demonizzato l`uso, come si sta facendo da diverso tempo”.
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Bevuto troppo? Te lo dice lo Smartphone!
Se tra brindisi di buon augurio natalizi e bicchierini della staffa durante le festività
si perde il conto dei drink, con uno smartphone in tasca si può mettere un limite
alle bevute. Arriva l’“anti-sbornia” per l’Iphone, che tiene sotto controllo i “gradi”
mandati giù, utile anche a sconsigliare la guida quando si sono superati i limiti di
legge. Coctkail, vino rosso, aperitivi e shortini di rum: il software misura il contenuto
alcolico, conserva tutto in diario giornaliero, avverte quando si superano le
soglie e dà consigli personalizzati sulle abitudini di consumo realizzati dal servizio
sanitario nazionale britannico.
Uomo costruisce la sua casa con 13.500 bottiglie
Un certo Mr. Little, del Sud-Ovest dell’Australia, ha costruito i muri della sua casa
con ben 13.500 bottiglie di vino. Egli afferma che, riempiendole di acqua, avrà la
sua casa isolata sia in termini di temperatura che in termini di rumorosità.
Peter Little, che ha lavorato per oltre 30 anni nello sviluppo di tecniche costruttive
rispettose dell’ambiente, afferma che questo tipo di costruzione permetterà di risparmiare
moltissima energia elettrica.
5 applicazioni iPhone americane
sul vino da monitorare
VinTank, un’agenzia americana di comunicazione e marketing online, ha fatto una
ricerca per capire quali sono le migliori applicazioni iPhone, selezionandone cinque
tra più di 50: Hello Wine, Wine Prices, Cor.kz Wine Info, Velvet Vine Wine
e Drync Wine Pro.
What is Hello Wine? L’applicazione è molto utile per le decisioni POP, cioè point
of purchase (sul luogo dell’acquisto), quando sei alla ricerca di abbinare un cibo
con un vino. Ha la caratteristica molto bella di integrare Twitter e Facebook. Facile
da navigare, ti aiuta davvero nella ricerca di un vino in situazioni di acquisto
Wine Prices (gratis) L’applicazione è stata sviluppata da Vinofolio e VinCellar. É
molto di nicchia, soltanto per i wine collector, cioè chi possiede vini e li conserva nel
tempo. Con Wine Prices trovi i prezzi di vini, i punteggi forniti da VinCellar e da
esperti e le location dove acquistare il prodotto. Molto utile per decisioni d’acquisto.
Cor.kz Wine Info ($3.99) È un’applicazione per la gestione della propria cantina
ed è l’unica ad avere l’accesso all’account di CellarTracker. Sempre Cellar-
Tracker fornisce anche molti contenuti in homepage che la arricchiscono. É
buona per la ricerca dei prezzi e di recensioni, ottima quindi in fase di decisioni
di acquisto, ma manca di informazioni su come abbinare cibo vino. Ottima
l’integrazione con Facebook e Twitter così come anche con WineSearcher.com.
Velvet Vine Wine ($3.99) Una delle applicazioni sul vino più eleganti. Ti permette
di creare un profilo con delle note da condividere nella sua community, abbastanza
intuitiva da utilizzare.
Drync Wine Pro (gratis/$4.99) La sua versione gratuita fornisce un ammontare
enorme di informazioni, ma ha delle pubblicità. Contiene le recensioni dei consumatori,
quelle delle esperti tra i quali anche un accordo con Gary Vaynerchuk e un
sacco di informazioni sui prezzi, che la portano ad essere molto efficace nelle decisioni
di acquisto. Interessanti le recensioni “Featured” e quelle che vengono create
automaticamente da un algoritmo che generano “Most Popular” e “Top Wanted”.

Il Centellino
news dalle aziende
Si è svolto in marzo, nella sala del
Museo della civiltà del vino Primitivo
- cantina Produttori Vini
Manduria S.c.A., l’incontro dal titolo I
“Fiani” una nuova opportunità
per la vitivinicoltura salentina.
in collaborazione con:
prof. Vito Savino Preside della Facoltà
di agraria dell’Università degli Studi di
Bari Piattaforma ampelografica pugliese:
stato e miglioramento sanitario;
dott. Pierfederico La Notte CNR Istituto
di Virologia Vegetale e Centro di Ricerca
e Sperimentazione in Agricoltura
Basile Caramia Note storiche e caratteristiche
produttive dei “Fiani” in Puglia;
dott. Leonardo Pinto Enologo Prospettive
enologiche e commerciali.
Il Fiano, vitigno presente in Puglia fin
dal XII/XIII secolo, portatovi probabilmente
da Carlo d’Angiò.
La vitivinicoltura pugliese si è sempre
caratterizzata per la produzione di vini
rossi, ma, se nella Puglia questo vitigno
ha comprovate radici, la diffusione del
Fiano consentirebbe, in prospettiva, ai
vitivinicoltori salentini di produrre un
bianco italico che, grazie alla sua struttura
importante, può essere apprezzato
anche dagli amanti del vino rosso.
Filimei de L’astore Masseria
Tra I Vini Top Hundred Del
Club Dei Papillon
Filimei, negroamaro in purezza,
dell’azienda L’Astore Masseria di Cutrofiano
è tra i 100 migliori vini d’Italia
secondo la famosa guida di Papillon curata
dai giornalisti Marco Gatti e Paolo
Massobrio.
L’ardua sfida di Paolo Massobrio e Marco
Gatti è quella di dimostrare come
ogni anno ci siano 100 vini degni di
salire sul podio dei migliori. E sono i
Top Hundred, degustazione della redazione
di Papillon con semifinali e finali
giunta all’ottavo anno.”Questo premio
- dice Paolo Massobrio - è ormai
una novità nel mondo del vino perchè
porta alla ribalta non i soliti noti, ma
il cuore della rivoluzione che c’è stata
nel vino in Italia: ossia tendenze, giovani
produttori, vini da vitigni autoctoni
che rappresentano talvolta una
sorpresa e anche conferme clamorose”.
“Per la nostra azienda è un ulteriore riconoscimento
del buon lavoro che stiamo
facendo - afferma Mimmo Cataldi
della nostra scelta di offrire vini innovativi
ma allo stesso modo legati alla tradizione
vitivinicola salentina; Filimei,
il nostro vino, è l’unico negroamaro di
tutta la Puglia ad essere riuscito ad entrare
in questa speciale classifica”.
I 100 migliori vini d’italia si potranno
degustare a Golosaria, manifestazione
itinerante di Papillon in programma a
Milano, Torino, Asti, Alessandria e altre
città d’Italia.
GALA ITALIA di New York:
al MADRIGALE, Primitivo
di Manduria DOC dolce
naturale, la Gold Medal.
La storica cantina Produttori Vini Manduria
con la sua gamma di vini DOC
alla prestigiosa manifestazione GALA
ITALIA, organizzata annualmente per
presentare il Bel Paese con le sue eccellenze:
la moda, il vino, la gastronomia,
la musica, l’arte e il design, protagonisti
indiscussi dell’evento, quali prodotti
emblematici del “Made in Italy”. L’evento,
quest’anno celebrava il suo 25.esimo
anniversario, organizzato congiuntamente
dall’Istituto Italiano di Wine &
Food Institute e l’italiano Trade Commission,
sotto l’alto patronato del Ambasciatore
italiano a Washington, con il
patrocinio della Camera di Commercio
di Milano e la collaborazione del Istituto
Italiano di Cultura e l’ENIT di New
di Manduria DOC dolce naturale, fiore
all’occhiello della cooperativa manduriana,
è stata assegnata la Gold Medal
da una giuria americana per i miglior
vini presentati nella rassegna. Ospite
d’onore dell’evento, la notissima personalita’
televisiva Simona Ventura.
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DIVENTA SOCIO A.I.S.
Per diventare socio AIS o per rinnovare l’adesione per il 2010 è necessario il versamento del contributo associativo
di € 80,00, che può essere versato in vari modi:
- C/c postale
utilizzando un bollettino di conto corrente postale non prestampato (indicando il numero di conto corrente
58623208)
intestato a Associazione Italiana Sommeliers, Viale Monza, 9 - 20125 Milano
e la causale “quota associativa 20010”;
- Bonifico Bancario
effettuando un bonifico bancario intestato “Associazione Italiana Sommeliers”
Codice IBAN: IT26H0306909442625008307992 - Banca Intesa via Costa 1/A Milano;
(per versamenti dall’estero codice SWIFT BCITIT22001);
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