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Rivista l'Arbitro 2/2012 - Associazione Italiana Arbitri

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I “tifosi” dell’arbitro Irrati<br />

to giudicato positivamente.<br />

Ed ora viene il bello, dal tuo futuro<br />

cosa ti aspetti?<br />

Nel momento in cui sono rientrato negli<br />

spogliatoi del Dall’Ara ho pensato “ho<br />

dato il massimo, mi sono veramente divertito<br />

e devo assolutamente lottare per<br />

meritarmi di dirigere un’altra gara di Serie<br />

A”. Dal futuro mi aspetto esattamente<br />

questo: di poter dire, al termine di ogni<br />

partita, ho dato tutto me stesso, mi sono<br />

divertito e non vedo l’ora di tornare di<br />

nuovo in campo.<br />

Qual è la partita nella tua carriera<br />

arbitrale che ricordi piacevolmente e<br />

quella più difficile che hai diretto?<br />

La partita che ricordo piacevolmente è la<br />

finale di ritorno play-off di prima divisione<br />

Atletico Roma – Juve Stabia dello scorso<br />

anno: giornata bellissima, splendeva<br />

il sole, stadio Flaminio affascinante, gara<br />

combattuta ma leale, e, soprattutto consapevolezza<br />

che, alla fine di una stagione<br />

magica ma estenuante, il sogno della<br />

promozione si stava concretizzando. La<br />

gara più difficile l’avevo diretta due settimane<br />

prima e cioè semifinale di ritorno<br />

play-off di prima divisione Sorrento – Verona:<br />

caldo soffocante, terreno sintetico<br />

dal quale salivano ondate di calore, gara<br />

tesissima e nervosa, poco gioco e molto<br />

agonismo e ricordo di aver concluso la<br />

partita con una stanchezza più mentale<br />

che fisica.<br />

BENVENUTO IN SERIE A<br />

Nella carriera di un arbitro ci sono<br />

necessariamente momenti belli e<br />

meno belli, raccontaci il più bello e il<br />

più difficile.<br />

E’ banale dirlo ma il momento più bello<br />

della mia carriera arbitrale è stato senza<br />

dubbio l’esordio in Serie A: dal momento<br />

della designazione al ritorno a casa dopo<br />

la gara. Mi sono detto “posso dire di aver<br />

arbitrato gare in tutte le categorie”; credo<br />

sia il sogno di chiunque intraprenda questa<br />

splendida, quanto difficile, attività. Il momento<br />

più difficile risale invece a qualche<br />

anno fa dopo uno spareggio per la retrocessione<br />

di Promozione in Toscana: gara<br />

difficile, espulsioni, contestazioni, squadra<br />

di casa retrocessa e vetro dell’auto in frantumi.<br />

Mi sono chiesto se valeva davvero la<br />

pena continuare a credere in questo sport,<br />

nell’arbitraggio e nel calcio<br />

in generale: la risposta<br />

ovviamente è stata si!<br />

Frequentare la sezione<br />

è uno dei principali<br />

ingredienti per crescere<br />

sia a livello arbitrale che<br />

a livello umano. Cosa<br />

puoi dirci della tua<br />

esperienza a Pistoia?<br />

Auguro ad ogni arbitro di<br />

avere una sezione come<br />

quella di Pistoia: piuttosto<br />

piccola, senza una storia<br />

particolarmente gloriosa,<br />

ma fatta di tanti ragazzi,<br />

più o meno giovani, che credono in questo<br />

sport e che avranno sempre una parola<br />

di conforto per il collega in difficoltà. In<br />

questo momento ho la fortuna che le cose<br />

procedono bene, ma posso stare tranquillo<br />

soprattutto perché ho la certezza che,<br />

nel momento in cui qualcosa dovesse andare<br />

storto, gli associati di Pistoia saranno<br />

i primi a difendermi e a trovare le parole<br />

che mi daranno nuovi stimoli; spero di essere<br />

bravo a fare lo stesso con loro.<br />

Al tuo esordio erano presenti familiari,<br />

fidanzata, amici e colleghi, ma c’è<br />

una persona in particolare a cui vuoi<br />

dedicare tutto questo?<br />

Non posso non ringraziare tutta la mia famiglia,<br />

il Presidente e tutti i ragazzi della<br />

Sezione; ma se devo indicare una sola<br />

persona a cui dedicare<br />

tutto questo dico Barbara,<br />

la mia fidanzata, che,<br />

vivendo quotidianamente<br />

con me, deve “sopportare”<br />

i miei momenti no.<br />

Non so come ma, ogni<br />

volta che ho il morale a<br />

terra per una gara andata<br />

male o per un episodio<br />

negativo, riesce sempre a<br />

trovare le parole e le motivazioni<br />

per farmi tornare<br />

il sorriso e, soprattutto, la<br />

voglia di dare il massimo<br />

per raggiungere i miei<br />

obiettivi.<br />

n. 2/<strong>2012</strong><br />

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