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Rivista l'Arbitro 2/2012 - Associazione Italiana Arbitri

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Partendo da un situazione di fuorigioco su incrocio generica e<br />

teoricamente “facile” da analizzare, in un primo tempo si è aumentata<br />

progressivamente la velocità dei difensori e/o attaccanti<br />

per poi aumentare l’ampiezza della visione periferica nel<br />

percepire chi effettua il lancio spostando i calciatori sul terreno<br />

di gioco.<br />

Ogni assistente ha quindi effettuato una serie di prove di diversa<br />

difficoltà, analizzando poi il posizionamento e la decisione<br />

a bordo campo su un video appositamente predisposto da un<br />

tecnico specializzato. La prova televisiva permette all’assistente<br />

di correggere immediatamente eventuali errori con un non-allineamento<br />

o una errata valutazione del fuorigioco.<br />

Questo è sicuramente l’esercizio che ha più appassionato e<br />

messo alla prova i giovani assistenti<br />

Sempre ripresi da una telecamera, gli assistenti<br />

hanno compiuto una sequenza di movimenti<br />

sulla linea di porta (in avanti, laterale nei due<br />

sensi) con allunghi per valutare lo stile di corsa.<br />

In un secondo momento, sono stati chiamati<br />

ad effettuare segnalazioni dietro comunicazione<br />

verbale del componente, verificando così oltre<br />

alla coordinazione anche la reattività.<br />

in questa esercitazione l’assistente arrivando in corsa sulla<br />

linea di fondo è chiamato a valutare una parata del portiere<br />

appositamente predisposta sempre al limite (gol –non gol)<br />

Anche in questo caso ognuno ha potuto poi verificare la correttezza<br />

della propria posizione e l’esattezza nella valutazione<br />

grazie a filmati realizzati da una telecamera fissa posizionata<br />

all’incrocio tra la linea di fondo e dell’area di porta.<br />

Obiettivo del raduno era, oltre che quello di fornire nuove metodologie di allenamento, la valorizzazione di chi ha deciso di<br />

intraprendere l’attività di Assistente dell’Arbitro che solo in apparenza è di “secondo piano” rispetto a quella dell’arbitro,<br />

trasmettendo a tutti motivazione, considerazione e soprattutto consapevolezza dell’importanza del ruolo che si ricopre.<br />

I risultati sono stati più che soddisfacenti e nulla può essere più gratificante che vedere i ragazzi tornare a casa contenti,<br />

certi che a tutti è stata infusa nuova carica tecnica ed associativa, nella speranza che questa giornata non sia più “unica”<br />

nel panorama italiano, ma la “prima di tante”.<br />

n. 2/<strong>2012</strong><br />

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