"Il Diogene Moderno" Ottobre - Novembre 2009 ... - Scalea .it
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ottobre-novembre <strong>2009</strong>9 Parola ai Lettori ❏ 11<br />
TUTTO IL MONDO È PAESE<br />
Preg.mo sig. Manco<br />
desidero ringraziare tram<strong>it</strong>e il suo giornale, il sig.<br />
Gian Enrico Zamprotta, che cosi cortesemente ha<br />
sottolineato lo spiacevole episodio cap<strong>it</strong>ato a me<br />
e mia figlia, questa estate a <strong>Scalea</strong>, mentre cercavamo<br />
un po’ di seren<strong>it</strong>à in un anfratto della “grotta<br />
della pecora”. Vede, noi amiamo <strong>Scalea</strong>, dove abbiamo<br />
un piccolo appartamento dal 1982: li tanti<br />
momenti belli, di seren<strong>it</strong>à e care amicizie come<br />
con la famiglia Zamprotta. Questo per noi è un anno<br />
particolarmente triste. All’improvviso, il 2 febbraio<br />
è morto mio mar<strong>it</strong>o Aldo, padre e mar<strong>it</strong>o<br />
amatissimo, lui come i nostri figli amava molto <strong>Scalea</strong><br />
dove è stato poco prima di morire, stranamente<br />
da solo. Siamo comunque tornati per l’estate,<br />
con la fatica di riprovare, attraverso il dolore degli<br />
amici, il trauma di una morte così inaspettata, che<br />
ci ha privato di quel sole che era il sorriso e l’animo<br />
del mio coniuge. Quando siamo arrivate sulla<br />
porta di casa, abbiamo trovato appeso un cuore,<br />
rimasto lì, per noi ad attenderci ed esprimerci il<br />
suo amore per sempre, da dicembre a fine luglio,<br />
su un portoncino di una scala… e nessuno ha<br />
asportato o dileggiato quel simbolo. Questa è la<br />
<strong>Scalea</strong> che abbiamo amato e amiamo! Questo piccolo<br />
appartamento era, e contavamo fosse, per la<br />
vecchiaia, il nostro BUEN RETIRO. E allora voglio ringraziare<br />
tutti quei cari ragazzi, ora adulti, che sono<br />
cresciuti con i miei figli e un po’ anche con noi: Donato,<br />
Maiko, Daniel, Michele, i ragazzi dei Kalamu,<br />
Cosimo, Salvatore l’avvocato, caro Ciccio…<br />
E tanti altri che abbiamo sent<strong>it</strong>o vicini, come Santina…<br />
E poi … ancora, lontano, domani, ovunque, il<br />
mare, il sole, le bianche facciate stanche, cariche<br />
di quella bella antica storia che ci ha sempre affascinato.<br />
Grazie, grazie ancora a Lei, agli amici.<br />
Noi continueremo a tornare, perché in ognuno di<br />
loro rivedremo i momenti belli vissuti con Aldo.<br />
MARIA ROSA DOMINICI BORTOLOTTI<br />
Ammiriamo e siamo dalla parte di persone come<br />
Lei e della Sua famiglia che, nonostante l’improvvisa<br />
scomparsa dell’amato Aldo, avvenuta per uno<br />
strano scherzo del destino proprio nella dimora<br />
delle vacanze qui a <strong>Scalea</strong> e, nonostante l’ignobile<br />
gesto che con Sua figlia ha subìto nell’ultima estate,<br />
ad opera di scalmanati (come riportato dettagliatamente<br />
nell’ultimo numero del <strong>Diogene</strong>), continuerete<br />
ad onorarci con la vostra grad<strong>it</strong>issima<br />
presenza. Spesso abbiamo pubblicato spiacevoli e<br />
incivili atti delinquenziali o di altro genere, come<br />
quelli sopra accennati che, però, hanno avuto es<strong>it</strong>o<br />
diverso in quanto le v<strong>it</strong>time hanno deciso di<br />
vender casa e cambiare aria. Ognuno è libero di<br />
reagire come meglio crede, però è anche sbagliato<br />
gettare la spugna alla prima disavventura. ❑<br />
L’avv. ANNA MANCO RISPONDE<br />
matrimonialista e specializzata<br />
in dir<strong>it</strong>to di famiglia<br />
Mi sono separata consensualmente dieci mesi fa,<br />
ma non sono soddisfatta degli accordi presi con<br />
mio mar<strong>it</strong>o. Posso chiedere la modifica, anche se<br />
è passato poco tempo?<br />
Dopo la separazione dei coniugi può cap<strong>it</strong>are che<br />
gli accordi firmati lascino insoddisfatti. Nasce così la<br />
necess<strong>it</strong>à di capire cosa fare. Ebbene, se le condizioni<br />
stabil<strong>it</strong>e insieme al coniuge sono cambiate o<br />
se si scopre che il partner abbia nascosto qualcosa<br />
di importante all’altro, la nostra legislazione ha previsto<br />
la possibil<strong>it</strong>à di modificare gli accordi raggiunti<br />
in sede di separazione consensuale: se ci sono<br />
validi motivi, si può chiedere al Tribunale la modifica<br />
oppure la revoca del provvedimento (e dei suoi<br />
contenuti di carattere personale o patrimoniale)<br />
che ha accolto la richiesta di separazione. <strong>Il</strong> fatto<br />
che ci sia stato un precedente accordo, a fondamento<br />
dell’omologa della separazione, comporta,<br />
quindi, che la modifica possa essere richiesta se la<br />
s<strong>it</strong>uazione sia cambiata rispetto al tempo della separazione.<br />
Sono, quindi necessarie delle circostanze<br />
nuove oppure non emerse anche se antecedenti.<br />
Ad esempio, se l’ex prima non lavorava ed<br />
ora abbia un ottimo lavoro oppure se lei abbia visto<br />
crollare il suo redd<strong>it</strong>o, può chiedere di essere<br />
esentato dal versare l’assegno o chiedere di ridurne<br />
la misura. Per ottenere la modifica degli accordi<br />
di separazione, si potrà depos<strong>it</strong>are un ricorso in Tribunale<br />
ai sensi e per gli effetti dell’art. 710 c.p.c. A<br />
questo punto dovrà, quindi, rivolgersi ad un avvocato<br />
che inizierà con il ricorso un procedimento civile<br />
con l’obiettivo di dimostrare che la s<strong>it</strong>uazione<br />
economica si è modificata a suo svantaggio. ❑<br />
TUTTI GLI ANGELI DEL CIELO<br />
Ultimi giorni di sole, ultime giornate di vacanza per<br />
turisti last minute; ultime giornate di lavoro per noi<br />
“stagionali” che aspettiamo con trepidazione l’arrivo<br />
del caldo dell’estate, e poi non vediamo l’ora<br />
che vadan via! Riaccendo il pc dopo quasi quattro<br />
mesi e la mia pagina di face book è ferma là, a quel<br />
tremendo e maledetto giorno 28 giugno: “Mario<br />
non c’è più”. È strano guardarsi intorno e rendersi<br />
conto che tutto va avanti e si trasforma, senza dar<br />
peso a ciò che accade… Ombrelloni messi via, costumi<br />
riappesi negli armadi per far spazio a maglioncini,<br />
foglie cadute, giornate più brevi. Dò uno<br />
sguardo stord<strong>it</strong>o agli eventi, alle foto; una bimba in<br />
costume mi sorride; d’un tratto un pensiero fa capolino<br />
fra gli altri, forse più forte, forse solo più nostalgico<br />
degli altri. Ai bambini si insegna ad aver<br />
paura del dottore, del lupo cattivo, del buio, del<br />
mostro Meo. Racconto solo adesso e con un pizzico<br />
di vergogna che io da bambina avevo paura dei<br />
ladri! Ma non di quelli in cerca di monili preziosi ma<br />
ladri “speciali” che avrebbero portato via i miei gen<strong>it</strong>ori…<br />
Allora, come solo una bimba può fare, mi<br />
rifugiavo sotto le coperte. <strong>Il</strong> profumo di pul<strong>it</strong>o mi<br />
faceva sentire al sicuro e allora piangendo pregavo<br />
che la fata buona li tenesse lì con me sempre e li<br />
proteggesse da ogni male! Poi si diventa grandi e le<br />
piccole paure diventano fobie! I ragni, i serpenti, i<br />
temporali, l’acqua. Credo che alla base di tutte ce<br />
ne sia una, la più grande… Con quella neanche la<br />
ragione ha la meglio: “la morte”. Qualcuno la descrive<br />
come una vecchia signora con la falce, altri<br />
come un vento gelido e silenzioso altri ancora come<br />
la punizione del cielo! Io?! Non credo d’essermene<br />
fatta ancora un’idea… Per ora la sento solo<br />
come una grande ingiustizia! <strong>Il</strong> non aver tempo per<br />
le parole per gli abbracci, per le scuse ti fa sentire<br />
inerme forse solo perché davanti ad una cosa così<br />
lo si è!!! Così quando perdiamo un amico, un amore,<br />
un familiare o un semplice conoscente, quasi<br />
guidati da una forza superiore, credenti o no, fissiamo<br />
il cielo e speriamo che possano sentire i nostri<br />
pensieri e che ovunque si trovino siano felici. È<br />
stato un anno interminabile… È difficile trovar pace<br />
quando sono ragazzi come me a lasciare un<br />
percorso appena iniziato; ragazzi con cui ho condiviso,<br />
parlato, riso o anche solo nominato… È difficile<br />
sempre, ma quando ti svegliano all’alba e tu<br />
tramort<strong>it</strong>a dal sonno ti rendi conto che non puoi<br />
far niente, beh, lo è ancora di più! Ciò che vorrei<br />
più di ogni altra cosa è che da queste lacrime amare<br />
imparassimo tutti qualcosa. Magari che la v<strong>it</strong>a è<br />
uno splendido dono, magari solo ad essere più responsabili,<br />
magari a dire sempre ciò che pensiamo,<br />
magari a ridere solo di più, magari… E poi che ci<br />
prendessimo tutti un minuto per guardare il cielo e<br />
vederle brillare tutte le “NOSTRE STELLE”!!!<br />
Ricordando Mario, Chiara, Mimmo, Francesco, Cristian,<br />
Michele, Daniele e tutti gli “angeli del cielo”.<br />
SIMONA MALTESE<br />
Ricordi e riflessioni che tutti dovrebbero fare per<br />
apprezzare di più la v<strong>it</strong>a. In particolar modo, lo dovrebbero<br />
fare quei giovani che sentono il mondo<br />
loro, come è giusto che accada a quella età. Quel<br />
mondo bello e crudele che a volte, se non lo pren-<br />
di dal verso giusto, però, ti può tradire giocandoti<br />
brutti e irreparabili scherzi. Ma quando si è giovane,<br />
giustamente, non si pensa mai a cosa di brutto<br />
potrebbe accaderti. A volte si spreca del tempo<br />
oziando nell’inutil<strong>it</strong>à, non si apprezzano le cose<br />
più semplici che, poi, sono quelle più belle. Ma<br />
tutto ciò, inutile fare ragionamenti a posteriori, fa<br />
parte della gioventù che dà e che prende e che<br />
non potrebbe chiamarsi diversamente. ❑<br />
UNIRSI PER ESSERE PIÙ FORTI<br />
Caro Direttore,<br />
in mer<strong>it</strong>o alla lettera della Signora Angelina Oliva<br />
pubblicata sull’ultimo numero del <strong>Diogene</strong>, al suo<br />
interrogativo. «Ma i veri pazzi chi sono realmente?».<br />
Vorrei rispondere che, a mio avviso, coloro che<br />
vengono defin<strong>it</strong>i pazzi sono i veri savi. Sono coloro<br />
i quali hanno sempre lottato e lottano, con dign<strong>it</strong>à<br />
e con metodi democratici, per difendere il<br />
proprio luogo natio dall’assalto di quanti hanno<br />
tentato e tentano di distruggerne la storia, la civiltà<br />
ed il patrimonio culturale. Per i “potenti” di turno è<br />
facile definire pazzo chiunque contrasta i loro<br />
obiettivi e le loro scelte spesso dannosi alla collettiv<strong>it</strong>à.<br />
La rievocazione sul <strong>Diogene</strong>, da parte della Signora<br />
Oliva, di un manifesto affisso negli anni ’70 e<br />
contenente l’ipotetica definizione: “G.S. è pazzo”,<br />
potrebbe apparire alquanto inopportuna e lesiva<br />
anche della privacy, se l’intento dell’autrice della<br />
lettera pubblicata non fosse quello di evidenziare<br />
le tante battaglie che G.S. (artista p<strong>it</strong>tore più volte<br />
premiato in campo nazionale ed internazionale) ha<br />
portato avanti con onore per difendere la sua <strong>Scalea</strong><br />
fra tante incomprensioni e persecuzioni. Vorrei<br />
ricordare alla gentile Signora Oliva che a <strong>Scalea</strong> esiste<br />
già un’Associazione culturale: il Centro Studi<br />
“Attilio Pepe” (di cui, so bene, che Lei è stata direttrice),<br />
la quale benissimo può riprendere le tante<br />
battaglie del passato per difendere il patrimonio<br />
culturale, ambientale ed etnico della nostra c<strong>it</strong>tà;<br />
basta organizzarsi, essere un<strong>it</strong>i e, quindi, essere più<br />
forti. Con l’occasione Le porgo cordiali saluti, ringraziandola<br />
per la sua squis<strong>it</strong>a osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à.<br />
(E.A.V.F.S.)<br />
<strong>Scalea</strong>, come del resto molti piccoli centri, anche se<br />
apparentemente ha tantissime associazioni, nei fatti<br />
ed in concreto produce più fumo che arrosto. Troppi<br />
personalismi, troppi secondi fini, troppa invidia,<br />
troppa gelosia, troppa malafede, ma anche troppo<br />
poco spir<strong>it</strong>o associativo, contribuiscono a fare in<br />
modo che tante associazioni, alla fine, si mantengano<br />
su una o due persone, con in bella mostra il nome<br />
della pseudo associazione che alla fine non porta<br />
giovamento alla cresc<strong>it</strong>a sociale e civile della<br />
comun<strong>it</strong>à. A propos<strong>it</strong>o del riferimento al nostro collaboratore<br />
e socio della prima ora Gennaro Serra<br />
che, in tempi difficili e non sospetti, con coraggio e<br />
convinzione, si mise contro certi potenti dell’epoca<br />
nella speranza di salvare <strong>Scalea</strong>, ci duole affermare,<br />
a distanza di circa 40 anni, che Gennaro, purtroppo,<br />
aveva ragione. I pazzi erano quelli che hanno<br />
sfregiato <strong>Scalea</strong> irreparabilmente. ❑