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"Il Diogene Moderno" Ottobre - Novembre 2009 ... - Scalea .it

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ottobre-novembre <strong>2009</strong> Parola ai Lettori ❏ 9<br />

UN CITTADINO CHE PAGA LE TASSE<br />

Gentile Direttore, volevo sottoporre alla Sua attenzione<br />

un problema che affligge <strong>Scalea</strong>, visto che<br />

Lei si è sempre dimostrato sensibile ai problemi<br />

della nostra c<strong>it</strong>tadina: quello dei veicoli dismessi<br />

abbandonati sul suolo pubblico.<br />

Nel parcheggio tra via Martiri 16 Marzo ed Alcide<br />

de Gasperi, vicino al “Mercatissimo”, ci sono diversi<br />

veicoli abbandonati, per la precisione tre di cui<br />

uno senza targa.<br />

Ed ancora, mezzi arruggin<strong>it</strong>i con le ruote sgonfie,<br />

sono lì in giacenza da tempo. Evidentemente, i<br />

proprietari credono che ormai <strong>Scalea</strong> sia una discarica<br />

a cielo aperto. Così facendo, hanno pensato<br />

bene di risparmiare 100 euro per la rottamazione...<br />

Questi automezzi sparsi, in pieno centro,<br />

danno un’orrenda immagine di squallida periferia,<br />

oltretutto fungono da bersaglio per i vandali che,<br />

ahimè, a <strong>Scalea</strong> trovano terreno fertile (peccato<br />

che la foto sia stata scattata quando l’auto bianca<br />

era ancora “intera”).<br />

Mah. <strong>Scalea</strong> ormai non ha più dign<strong>it</strong>à...<br />

Saluti e buon lavoro.<br />

Un c<strong>it</strong>tadino che paga le tasse<br />

(specie per la demolizione)<br />

La prossima volta si firmi con il nome e cognome,<br />

altrimenti rischia di mettersi, in qualche modo, alla<br />

stregua dei vandali e dei proprietari di queste carcasse<br />

abbandonate che ha immortalato.<br />

Le assicuriamo che per così poco non rischia la galera,<br />

anzi sarà apprezzato per il servizio reso.<br />

Più volte, con il nostro giornale abbiamo segnalato<br />

le vie in questione, via Gramsci compresa: l’allucinante<br />

parcheggio in blocchi di cemento con il fondo<br />

non b<strong>it</strong>umato (il Comune di <strong>Scalea</strong> paga ai proprietari<br />

dell’area, per il f<strong>it</strong>to, una bella somma di<br />

denaro annuo) le aree incolte ed il parcheggiogiardino<br />

comunale rimasto incompiuto, i marciapiedi<br />

(ora finalmente resi in qualche modo passabili).<br />

Dulcis in fundo, ora la zona è stata trasformata<br />

in cim<strong>it</strong>ero delle automobili. I sordi sono avvisati…<br />

a mezzo immagini! ❑<br />

C’ERA UNA VOLTA<br />

UN PICCOLO NAVIGLIO<br />

“C’era una volta un piccolo naviglio che non sapeva<br />

non sapeva navigar”.<br />

Era una canzoncina di tanti anni fa che solo un ottantenne<br />

come me, riesce a ricordare.<br />

E il piccolo naviglio r<strong>it</strong>orna sui giornali dopo una infamante<br />

serie di fantasticherie: eccolo di nuovo in<br />

primo piano. È carico di fusti con scorie velenose e<br />

contiene esplosivo che da un momento all’altro potrebbe<br />

esplodere e così via. Poi, finalmente, la leggenda<br />

è sfatata: è una comunissima carcassa di nave<br />

da carico, affondata chissà quando… E finalmente<br />

requiescant in pacem il rel<strong>it</strong>to, i bagnanti, i timorosi.<br />

E certi giornalisti? Beh… inventeranno qualcosa d’altro.<br />

Chiedo scusa alla redazione del <strong>Diogene</strong> ed ai suoi<br />

lettori: la nave è vecchia ed arruggin<strong>it</strong>a, come pure<br />

chi vi scrive:<br />

Cordiali saluti<br />

DIEGO DE MITA (cugino del più noto Ciriaco)<br />

Ufficiale Superiore di Marina<br />

La canzoncina da lei simpaticamente e teneramente<br />

c<strong>it</strong>ata, la ricorderanno anche i trentenni di oggi. Negli<br />

anni ’80, alcune bambole a batteria, contenevano<br />

il mini disco del “Piccolo naviglio”; mia figlia, se non<br />

ricordo male, ne possedeva una. Tornando alla nave<br />

dei veleni, noi del <strong>Diogene</strong>, come linea ed<strong>it</strong>oriale, ci<br />

siamo ripromessi che fino a quando non si fosse fatta<br />

luce, non avremmo scr<strong>it</strong>to un rigo in propos<strong>it</strong>o.<br />

Ora, dopo che tanti nostri colleghi e pol<strong>it</strong>ici hanno<br />

cavalcato la notizia in lungo ed in largo a fianco dei<br />

sol<strong>it</strong>i “ambientalisti”, no-global e perd<strong>it</strong>empo affini,<br />

finti giornalisti provvisti di telecamere, nell’intento di<br />

riempire indegnamente pagine vuote, saranno rimasti<br />

delusi e senza parole e, d’ora in avanti, dovranno<br />

trovarsi altri passatempi aspettando altre trovate e<br />

invenzioni. ❑<br />

ROSSO ANTICO: SOLITI VIZI<br />

Mi ha fortemente deluso un ed<strong>it</strong>oriale apparso<br />

qualche tempo fa su Magazine del Corriere della<br />

Sera, a firma di Aldo Grasso che riportava alcune<br />

frasi sarcastiche e cattive, di alcuni colleghi, su Piero<br />

Sansonetti, accusato di amare troppo certi salotti.<br />

Sul suo giornale, “l’altro”, viene accusato di dare<br />

spazio a voci “fasciste”, «di chiedere interventi sul<br />

tema a un cantautore fascista, a Valerio Morucci (la<br />

cui posizione è nota dalla sua apparizione a Casa<br />

Pound) e a Mino Renzaglia». Viene accusato di essere<br />

un “trad<strong>it</strong>ore” e lui se ne lamenta: «Io, personalmente,<br />

sono ab<strong>it</strong>uato da tempo a questa accusa.<br />

Mi fa sempre sobbalzare, perché riporta il<br />

ricordo a tempi antichi, ma non mi indigna più. Nelle<br />

ultime settimane me la sono sent<strong>it</strong>a ripetere tante<br />

volte, anche da giornali amici, come <strong>Il</strong> Manifesto».<br />

Quale la grande colpa di Sansonetti? Aver<br />

difeso le veline? Cercare nuove aperture? No: aver<br />

partecipato alla puntata speciale di Porta a Porta<br />

del 15 settembre <strong>2009</strong>, quella dedicata alla consegna<br />

dei primi alloggi alle popolazioni dell’Abruzzo<br />

colp<strong>it</strong>e dal terremoto e che aveva come osp<strong>it</strong>e<br />

principale il presidente del consiglio Silvio Berlusconi.<br />

In pieno stile Bertinotti, accecato dalla van<strong>it</strong>à di<br />

apparire. «In principio fu Bertinotti, re dei salotti,<br />

ora Sansonetti, con il suo carisma di perdente di sinistra<br />

ma sensibile ai riflettori, diventa una pedina<br />

funzionale al preteso pluralismo informativo delle<br />

reti Rai». In un ed<strong>it</strong>oriale del Tg4, Emilio Fede ha lodato<br />

«la sua coerenza ideologica ma mai aggressiva».Questa<br />

coerenza ideologica poco aggressiva<br />

viene interpretata da altri come «pochezza (non<br />

solo dialettica)»; da altri ancora (Riccardo Bocca)<br />

come fiera della van<strong>it</strong>à. Sansonetti pur di apparire,<br />

è stato osp<strong>it</strong>e persino di Gigi Marzullo. «Mi accorgo<br />

che seduto nel salottino bambagiato di Raiuno c’è<br />

lui, il compagno Piero, il direttore Sansonetti, in<br />

giacchetta panna a raccontare le sue origini borghesi,<br />

i suoi lodevoli studi dai preti, i suoi trascorsi<br />

da boy scout, con Marzullo che domandava sovrano:<br />

“Ma è lei che ha cambiato il giornalismo, o il<br />

giornalismo che ha cambiato lei?”. La risposta non<br />

conta». Essere Piero Sansonetti. Ah non c’è più la sinistra<br />

di una volta. Anche se non sono di sinistra,<br />

Sansonetti mi piace. Non mi piace, invece, una certa<br />

sinistra bigotta, falsa e invidiosa. Ma cosa deve fare<br />

il povero Piero, rinchiudersi in una campana di<br />

vetro e rinnegare le sue origini ed i suoi studi. Tutto<br />

veramente assurdo e irreale. Quando poi, quella sinistra<br />

radicale, fuori dal Parlamento <strong>it</strong>aliano e da<br />

quello europeo si conta, dovrebbe fare autocr<strong>it</strong>ica<br />

e piangersi addosso per il suo modo retrogrado,<br />

“antico” e a volte ridicolo di ragionare ed accusare.<br />

<strong>Il</strong> direttore Piero Sansonetti, accusato ingiustamente<br />

di essere in pieno stile Bertinotti, ricordiamolo<br />

non fa il pol<strong>it</strong>ico ma il giornalista ed è liberissimo e<br />

fa benissimo a frequentare certi salotti della Rai che,<br />

tanti suoi colleghi giornalisti e, non solo, della sinistra<br />

vorrebbero presenziare.<br />

ARMANDO PIGNATARO<br />

Dieci, cento, mille Sansonetti, alla faccia di quella<br />

sinistra che lui stesso spesso difende con stile,<br />

obiettiv<strong>it</strong>à e senza esagerazioni. Ma forse questi<br />

colleghi giornalisti rossi fanno parte della schiera<br />

degli ultimi moicani! ❑<br />

LA “PRIMAVERA” È VICINA<br />

In questo periodo, direi preelettorale, a <strong>Scalea</strong><br />

stanno sorgendo varie associazioni, com<strong>it</strong>ati e<br />

gruppi che, a prima vista, offrono un segnale di voler<br />

concorrere alla cresc<strong>it</strong>a culturale, sociale ed<br />

economica della c<strong>it</strong>tà. Questa impressione non fa<br />

una grinza, ma siccome ci troviamo a circa cinque<br />

mesi dalle elezioni per il rinnovo del nostro Consiglio<br />

comunale, mi sorge questo plausibile interrogativo:<br />

come mai questi enti non-prof<strong>it</strong> e gruppi<br />

sorgono in questo particolare momento pol<strong>it</strong>ico e<br />

non sono nati, invece, molto tempo prima? È pur<br />

vero che non è mai troppo tardi, ma tali neo associazioni<br />

e com<strong>it</strong>ati, certamente avrebbero potuto<br />

partecipare molto tempo prima a tante battaglie<br />

del passato e del presente per difendere la nostra<br />

storia secolare ed il nostro patrimonio culturale,<br />

nonché a proporre soluzioni per la cresc<strong>it</strong>a economica<br />

e sociale della nostra millenaria c<strong>it</strong>tà. Invece,<br />

mi sembra che, spesso, si sia assist<strong>it</strong>o a tanta<br />

supponenza ed indolenza di fronte a fatti negativi<br />

ed a scelte deleterie clamorose, nonché alla mancanza<br />

di qualsiasi interesse e partecipazione allorquando<br />

pochi c<strong>it</strong>tadini ed alcune Associazioni pol<strong>it</strong>iche<br />

e non pol<strong>it</strong>iche svolgevano e svolgono, con<br />

lotte democratiche, il loro ruolo statutario nell’amb<strong>it</strong>o<br />

c<strong>it</strong>tadino in favore di <strong>Scalea</strong>. Però la “speranza<br />

è l’ultima a morire”, per cui forse, questa volta,<br />

si possano svegliare tante giovani coscienze, fino<br />

adesso sop<strong>it</strong>e, le quali al di là di qualche eventuale<br />

effimero obiettivo elettoralistico, potranno rimanere,<br />

nel futuro, sempre sveglie e vigili, altrimenti si<br />

potrà tornare soltanto nell’oblio e nello sconforto<br />

a vantaggio delle anacronistiche mental<strong>it</strong>à che non<br />

amano il progresso e l’innovazione e soprattutto<br />

non amano la nostra <strong>Scalea</strong>. Sì, soltanto con l’amore<br />

smisurato verso <strong>Scalea</strong> e con i fatti concreti<br />

si potrà conseguire un futuro roseo e più prosperoso<br />

per le nostre giovani generazioni. Per concludere<br />

queste considerazioni propos<strong>it</strong>ive (che non si<br />

riferiscono certamente a fatti, ad enti ed a persone),<br />

vorrei esternare questa mia modesta esortazione<br />

scaleota: “abbasciam(i) ‘i ricchi(e)” perché<br />

l’eventuale corsa al “potere” pol<strong>it</strong>ico è sempre preceduta<br />

da sacrifici, professional<strong>it</strong>à, esperienza,<br />

correttezza, umiltà e senso del dovere nell’interesse<br />

della collettiv<strong>it</strong>à. Questi teorici aforismi non<br />

guastano: “per i velle<strong>it</strong>ari, non c’è posto”; per le<br />

“anime morte” e “le foglie ingiall<strong>it</strong>e” la festa è fin<strong>it</strong>a:<br />

“la primavera è vicina”…!<br />

IL PUNGIGLIONE<br />

<strong>Il</strong> motivo di sempre, si ripete. Senza intravedere<br />

contropart<strong>it</strong>e all’orizzonte, nessuno fa niente per<br />

niente. Fesso chi abbocca e dà consenso a questi<br />

falsi e ciarlatani che campano sulla buona fede degli<br />

onesti e dei creduloni. ❑<br />

ACCONCIATURE<br />

U O M O<br />

Piazza A. Siciliano- San Nicola Arcella (Cs)<br />

Per appuntamenti: 0985.040661

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