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Maggio - Circhi

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Da troppo tempo ero assente da quella che gli associati<br />

chiamano la “prima pagina”. Attendevo di poter scrivere<br />

un editoriale con qualche notizia confortante, che non<br />

fosse troppo pessimistica, come – purtroppo – è accaduto<br />

per gli ultimi interventi da me firmati su questa Rivista.<br />

Un leit-motiv che, ovviamente, avrei preferito interrompere,<br />

ma gli eventi sembra proprio non vogliano assecondare<br />

la mia volontà.<br />

Se non posso (e nemmeno voglio) fare come certi politici,<br />

devo constatare che anche la piccola speranza emersa<br />

dopo l’Assemblea – sull’ottima riuscita della quale non<br />

mi esprimo perché già è stata commentata egregiamente<br />

da Buccioni – rischia di naufragare.<br />

Non ci sono contatti, se non tra quella diecina di titolari<br />

che credono che la forza sia nell’unione, mentre gli altri<br />

pensano solo ai problemi giornalieri (e sono tanti), risolti<br />

i quali si guarda al domani e non al dopodomani.<br />

In Assemblea si era discusso di come<br />

accrescere quel minimo di disciplina<br />

indispensabile per<br />

non perdere la simpatia<br />

e la credibilità<br />

di pubblico e<br />

istituzioni. Penso<br />

anzitutto al<br />

commercio<br />

della “vendita”<br />

di nomi celebri<br />

(o ritenuti tali),<br />

con qualche furbetto<br />

che si “promuove”<br />

abusando di insegne come<br />

Togni o Orfei.<br />

Arrivare ai politici o ai dirigenti ministeriali<br />

che “contano” per ottenere quel minimo di attenzione<br />

indispensabile per poter esercitare l’attività senza essere<br />

considerati “spettacolo di serie b”, era difficile prima della<br />

catastrofe che ha colpito l’Abruzzo e adesso è diventato<br />

utopistico. Se qualche lamentela la si poteva fare prima<br />

di quell’evento drammatico, ora sarebbe inopportuno<br />

solamente provarci. Ma un messaggio chiaro al<br />

Governo ci sentiamo di inviarlo: il Circo è stanco<br />

di essere confinato nel dimenticatoio e di cedere<br />

sempre il passo a chi, per motivi di lobby molto<br />

ascoltate al ministero della Cultura, ottiene fondi,<br />

attenzione e tappeti rossi sui quali camminare.<br />

Stiamo combattendo una battaglia solitaria davanti<br />

ai media nazionali – mentre il pubblico ci dimostra<br />

una crescente solidarietà – per difenderci dall’accanimento<br />

dei cosiddetti animalisti. Voglio<br />

pubblicamente ringraziare e complimentarmi con<br />

editoriale<br />

4<br />

Egidio Palmiri<br />

di Egidio Palmiri<br />

un “alleato” che da non molto<br />

è diventato nostro compagno<br />

di viaggio: mi<br />

riferisco a Feder-<br />

Fauna, che giornalmente<br />

si difende<br />

e sovente<br />

rispedisce al<br />

mittente le accuse<br />

infondate e<br />

calunniose degli<br />

animalisti, con argomentazioni<br />

radicate<br />

su dati di fatto, conoscenze,<br />

elementi scientifici. Purtroppo gli<br />

organi di informazione preferiscono a volte<br />

seguire la corrente piuttosto che andare in direzione<br />

contraria, anche quando la verità lo imporrebbe. Abbiamo<br />

già citato due Tg nazionali che hanno calunniato il Circo<br />

e ci apprestiamo a fare la stessa cosa nei confronti di<br />

Striscia la notizia se non rettificherà un servizio mandato<br />

in onda il 18 marzo scorso.<br />

Per accrescere il “peso” della nostra risposta alla vergognosa<br />

campagna in atto per gettare discredito sul Circo, nella<br />

riunione di Bologna e nell’Assemblea generale dell’Ente<br />

è stato deciso l’impegno da parte di ogni singolo partecipante,<br />

a contribuire alle spese legali a difesa del settore.<br />

Duplice la motivazione: solo l’unione (anche finanziaria)<br />

fa la forza e, visto che gli obiettivi riguardano l’intera<br />

Categoria, è giusto che tutti se ne facciano carico, non<br />

solo gli associati all’Enc. Fino ad oggi, invece, solo l’Ente<br />

si è sobbarcato l’onere. E’ venuto il momento di cambiare<br />

registro.

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