Linee guida per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento dell ...
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Tabel<strong>la</strong> 25. Indicazioni <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>trattamento</strong> chirurgico <strong>dell</strong>’endocardite infettiva del cuore destro.<br />
una terapia antimicrobica di 2 settimane è da considerare insufficiente.<br />
Il <strong>trattamento</strong> chirurgico nei soggetti tossicodipendenti<br />
HIV-positivi con EI non peggiora <strong>la</strong> prognosi né <strong>dell</strong>’EI né <strong>dell</strong>’HIV<br />
354,355 .<br />
Le attuali opzioni chirurgiche <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>trattamento</strong> <strong>dell</strong>’EI del<strong>la</strong><br />
valvo<strong>la</strong> tricuspide devono essere basate sui seguenti tre principi:<br />
(1) debridement <strong>dell</strong>’area infetta oppure rimozione <strong>dell</strong>e<br />
vegetazioni; (2) ogniqualvolta possib<strong>il</strong>e, riparazione del<strong>la</strong> valvo<strong>la</strong><br />
evitando l’uso di materiali artificiali 356 ; e (3) quando <strong>la</strong> sostituzione<br />
valvo<strong>la</strong>re è inevitab<strong>il</strong>e, escissione del<strong>la</strong> valvo<strong>la</strong> tricuspide<br />
con sostituzione protesica 357 . È stata proposta anche <strong>la</strong> resezione<br />
valvo<strong>la</strong>re senza sostituzione protesica, ma questa può<br />
associarsi a grave SC destro posto<strong>per</strong>atorio, in partico<strong>la</strong>re nei<br />
pazienti con significativa i<strong>per</strong>tensione polmonare, ad esempio<br />
dopo ripetute embolie polmonari, e può essere quindi presa in<br />
considerazione solo in casi estremi, sostituendo <strong>la</strong> valvo<strong>la</strong> non<br />
appena sia guarita l’infezione 358 . Per <strong>il</strong> <strong>trattamento</strong> di endocarditi<br />
<strong>per</strong>sistenti del<strong>la</strong> valvo<strong>la</strong> tricuspide sono stati ut<strong>il</strong>izzati homograft<br />
mitralici criopreservati 359,360 . È meglio evitare <strong>la</strong> sostituzione<br />
del<strong>la</strong> valvo<strong>la</strong> polmonare – se ritenuta necessaria, è preferib<strong>il</strong>e<br />
l’uso di homograft polmonari (o, se non disponib<strong>il</strong>i, di<br />
valvole xenograft).<br />
In sintesi, l’EI del cuore destro è prevalentemente riscontrata<br />
in condizioni di IVDA e nei pazienti con CC. Le manifestazioni<br />
cliniche tipiche che inducono al<strong>la</strong> <strong>diagnosi</strong> comprendono i<br />
sintomi respiratori e <strong>la</strong> febbre. L’ETT riveste un ruolo rimarchevole<br />
in questa categoria di pazienti. A fronte di una mortalità<br />
intraospedaliera re<strong>la</strong>tivamente bassa, l’EI del cuore destro è associata<br />
tuttavia ad un elevato rischio di recidiva nei casi di<br />
IVDA, <strong>per</strong> i quali è raccomandato un approccio chirurgico maggiormente<br />
conservativo.<br />
Parte 4. Endocardite infettiva nei pazienti<br />
con cardiopatia congenita<br />
La popo<strong>la</strong>zione pediatrica e adulta affetta da CC è in aumento<br />
e queste affezioni rappresentano <strong>il</strong> maggior fattore predisponente<br />
allo sv<strong>il</strong>uppo di EI nei giovani pazienti. Le informazioni<br />
riguardo all’EI in questo contesto sono tuttavia limitate, in<br />
quanto gli studi sistematici disponib<strong>il</strong>i sono pochi e spesso retrospettivi<br />
e i bias di selezione che accomunano gli studi condotti<br />
in centri altamente specialistici ne precludono l’applicazione<br />
generalizzata.<br />
L’incidenza riportata di EI nei pazienti con CC è 15-140 volte<br />
più elevata di quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione generale (<strong>la</strong> stima più<br />
elevata è tratta da una divisione altamente specialistica) 361,362 .<br />
La <strong>per</strong>centuale di CC nei pazienti con EI varia, probab<strong>il</strong>mente<br />
<strong>per</strong> effetto dei bias di selezione, dal 2% al 18% 363-365 , con una<br />
prevalenza notevolmente inferiore del sesso masch<strong>il</strong>e 58,362,366 .<br />
e33<br />
<strong>Linee</strong> <strong>guida</strong> ESC<br />
Raccomandazioni <strong>per</strong> l’endocardite infettiva del cuore destro C<strong>la</strong>sse a Livello b<br />
Il <strong>trattamento</strong> chirurgico deve essere preso in considerazione nei seguenti casi: IIa C<br />
• in presenza di microrganismi di diffic<strong>il</strong>e eradicazione (ad es. miceti <strong>per</strong>sistenti) o di batteriemia da almeno 7 giorni (ad es. S. aureus,<br />
P. aeruginosa) nonostante adeguata terapia antimicrobica, oppure<br />
• vegetazioni tricuspidali >20 mm <strong>per</strong>sistenti dopo embolie polmonari ricorrenti in associazione o meno a SC destro<br />
• SC destro dovuto ad insufficienza tricuspidale severa con scarsa risposta al<strong>la</strong> terapia diuretica<br />
a c<strong>la</strong>sse del<strong>la</strong> raccomandazione; b livello di evidenza.<br />
Le lesioni semplici, quali i difetti del setto interatriale tipo<br />
ostium secundum o le valvulopatie polmonari, sono associate<br />
ad un basso rischio di EI, ma di fatto le CC sono spesso costituite<br />
da lesioni cardiache multiple, ciascuna <strong>dell</strong>e quali contribuisce<br />
al rischio globale di EI. Ad esempio, l’incidenza di EI risulta<br />
partico<strong>la</strong>rmente elevata nei pazienti con difetto del setto interventrico<strong>la</strong>re<br />
e concomitante insufficienza aortica 367 .<br />
La distribuzione degli agenti eziologici non differisce da<br />
quel<strong>la</strong> osservata nelle cardiopatie acquisite, ed i ceppi batterici<br />
più frequentemente coinvolti sono rappresentati dagli streptococchi<br />
e dagli staf<strong>il</strong>ococchi 58,362,366 .<br />
La sintomatologia principale, le complicanze e le basi <strong>per</strong><br />
porre <strong>diagnosi</strong> sono le stesse di quelle <strong>dell</strong>’EI in generale, con<br />
un maggior numero di casi di EI del cuore destro nei pazienti<br />
con CC rispetto a quelli affetti da cardiopatie acquisite. In questo<br />
contesto, non vi sono studi che abbiano valutato in maniera<br />
sistematica <strong>la</strong> su<strong>per</strong>iorità <strong>dell</strong>’ETE rispetto all’ETT ma, tenuto<br />
conto del<strong>la</strong> complessa anatomia e del<strong>la</strong> presenza di materiali<br />
artificiali che possono determinare un ridotto tasso di identificazione<br />
<strong>dell</strong>e vegetazioni o di altri elementi peculiari <strong>dell</strong>’EI,<br />
viene favorito <strong>il</strong> ricorso aggiuntivo all’ETE, in partico<strong>la</strong>r modo<br />
nei pazienti adulti 362 . Ciononostante, un esame negativo non<br />
esclude <strong>la</strong> <strong>diagnosi</strong>.<br />
Il <strong>trattamento</strong> <strong>dell</strong>’EI nelle CC segue i principi generali. Il<br />
<strong>trattamento</strong> chirurgico è opportuno in caso di insuccesso del<strong>la</strong><br />
terapia medica, in seguito all’insorgenza di complicanze emodinamiche<br />
gravi e in presenza di un elevato rischio di embolia<br />
settica devastante.<br />
La comparsa di EI nelle CC comporta una mortalità del 4-<br />
10% 58,62,362,366 . Questa prognosi migliore rispetto alle cardiopatie<br />
acquisite riflette probab<strong>il</strong>mente <strong>la</strong> preponderanza di EI del<br />
cuore destro.<br />
La <strong>prevenzione</strong> primaria è fondamentale 368 . È stata già sottolineata<br />
l’importanza di una corretta igiene orale, dentaria e<br />
cutanea e <strong>la</strong> profi<strong>la</strong>ssi antibiotica è indicata nelle categorie ad<br />
alto rischio descritte nel<strong>la</strong> Sezione E. Tuttavia, esiste anche un<br />
problema di ordine educativo, poiché <strong>la</strong> consapevolezza del rischio<br />
di EI e <strong>la</strong> necessità di adottare misure preventive non risultano<br />
adeguatamente diffuse fra <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione affetta da<br />
CC 369 . In questa categoria di pazienti deve essere scoraggiato di<br />
praticare <strong>il</strong> piercing a fini estetici, quanto meno sul<strong>la</strong> lingua o<br />
sulle membrane mucose.<br />
La riparazione chirurgica <strong>dell</strong>e CC spesso riduce <strong>il</strong> rischio di<br />
EI in assenza di lesioni residue 364,370 . Di contro, le procedure di<br />
chirurgia sostitutiva con impianto di valvole artificiali possono<br />
determinare un aumento del rischio globale di EI. Non esistono<br />
dati scientifici che giustifichino l’intervento di chirurgia cardiaca<br />
o <strong>per</strong>cutaneo (ad es. chiusura di dotto arterioso <strong>per</strong>vio) al solo<br />
scopo di eliminare <strong>il</strong> rischio di EI 371 . È stato descritto <strong>il</strong> ricorso<br />
ad intervento di riparazione cardiaca quale misura di preven-