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<strong>Fo<strong>net</strong>ica</strong><br />
Primo livello di analisi linguistica
I livelli d’analisi linguistica<br />
• <strong>Fo<strong>net</strong>ica</strong><br />
• Fonologia<br />
• Morfologia<br />
• Sintassi<br />
• Semantica
Definizione di fo<strong>net</strong>ica<br />
La fo<strong>net</strong>ica<br />
è la scienza che studia<br />
i suoni del linguaggio articolato<br />
(foni)<br />
in quanto entità fisiche
Posizione della fo<strong>net</strong>ica secondo<br />
Hjelmslev<br />
Due piani di organizzazione delle lingue:<br />
espressione e contenuto<br />
ciascuno dei quali ha tre livelli<br />
materia sostanza e forma
Posizione della fo<strong>net</strong>ica secondo<br />
Hjelmslev<br />
Materia dell’espressione: insieme dei suoni<br />
pronunciabili dall’uomo<br />
Sostanza dell’espressione: suoni concreti<br />
Forma dell’espressione: suoni astratti
Posizione della fo<strong>net</strong>ica secondo<br />
Hjelmslev<br />
Oggetto della fo<strong>net</strong>ica è la<br />
sostanza del piano dell’espressione<br />
(la forma del piano dell’espressione è<br />
oggetto di indagine della fonologia)
Le tre dimensioni della fo<strong>net</strong>ica<br />
Ogni atto comunicativo linguistico orale<br />
presuppone<br />
• un parlante che emette dei suoni<br />
• delle onde sonore che si propagano<br />
nell’aria<br />
• un ascoltatore che percepisce i suoni
Le tre dimensioni della fo<strong>net</strong>ica<br />
• fo<strong>net</strong>ica articolatoria<br />
(si occupa della produzione dei suoni)<br />
• fo<strong>net</strong>ica acustica<br />
(si occupa della trasmissione dei suoni)<br />
• fo<strong>net</strong>ica uditiva<br />
(si occupa della percezione dei suoni)
<strong>Fo<strong>net</strong>ica</strong> articolatoria<br />
• Studia le modalità della produzione dei<br />
suoni, come essi vengono articolati<br />
• Studia come l’apparato fonatorio produce<br />
le sequenze di onde sonore che veicolano<br />
per via aerea i messaggi del linguaggio<br />
articolato tramite movimenti articolatori<br />
• I movimenti articolatori sono la<br />
realizzazione di comandi cerebrali che<br />
ordinano tali movimenti
Anatomia dell’apparato fonatorio
Organi del tratto epilaringeo
Organi dell’apparato fonatorio<br />
• polmoni (mobili)<br />
• bronchi e trachea (fissi)<br />
• laringe: glottide e pliche vocali (mobili)<br />
• cavità nasali (fisse)
Organi dell’apparato fonatorio<br />
• faringe (fisso)<br />
• palato molle: velo palatino (mobile)<br />
• ugola (mobile)<br />
• lingua: radice, dorso, corona {apice,<br />
lamina} (mobili)
Organi dell’apparato fonatorio<br />
• palato duro (fisso)<br />
• alveoli (fissi)<br />
• denti: incisivi superiori e inferiori (fissi)<br />
• labbra (mobili)
La voce<br />
La voce ha origine nella laringe,<br />
in particolare nella glottide,<br />
struttura muscolare e cartilaginea<br />
dove sono presenti dei<br />
lembi tendinei detti pliche vocali<br />
che in posizione neutrale, ossia durante la<br />
normale respirazione, restano aperte.<br />
Lo spazio che le separa è detto<br />
rima glottidale.
Pliche vocali
Pliche vocali<br />
Grazie all’azione dei muscoli che<br />
uniscono i vari elementi cartilaginei<br />
della glottide e che attraversano le<br />
pliche stesse queste possono<br />
assumere diverse posizioni
Posizioni delle pliche vocali<br />
• a riposo, aperte<br />
(respirazione, suoni sordi)<br />
• avvicinate con ostruzione totale del canale<br />
(voce: sonorità, meccanismo laringeo)<br />
• avvicinate molto debolmente e solo nella parte<br />
anteriore.<br />
(mormorio)<br />
• fortemente serrate solo nella parte anteriore<br />
(bisbiglio)<br />
• tese e compresse<br />
(laringalizzazione: “creaky voice”)
Corde vocali allargate e avvicinate
<strong>Fo<strong>net</strong>ica</strong> articolatoria<br />
Meccanismi della fonazione<br />
per i suoni<br />
polmonari egressivi<br />
(suoni più diffusi nelle lingue,<br />
e, in moltissime lingue,<br />
l’unico tipo di suoni presenti)
Modalità di fonazione<br />
• Polmonare egressiva<br />
• Polmonare ingressiva<br />
• Avulsiva (ingressiva linguale)<br />
• Eiettiva (egressiva glottidale-glottalizzata)<br />
• Iniettiva (ingressiva glottidale-implosiva)
Polmonare egressiva<br />
• Utilizza il flusso di aria espiratoria che dai<br />
polmoni si dirige verso l’esterno<br />
• Di gran lunga la più diffusa e in alcuni casi<br />
l’unica usata
Polmonare ingressiva<br />
• Causata da una rarefazione dell’aria<br />
nell’apparato fonatorio, in seguito alla<br />
quale l’aria esterna vi entra (es. mediante<br />
la creazione di una cavità a livello orale).<br />
• Il flusso ingressivo ha tipicamente un uso<br />
paralinguistico (ma esiste un click<br />
polmonare ingressivo in !Xoo (Khoisan)
Mappa del parlato ingressivo<br />
http://ingressivespeech.info/
Avulsiva<br />
• I suoni avulsivi (clicks) sono prodotti<br />
indipendentemente dalla respirazione.<br />
• Tramite due occlusioni nel canale<br />
fonatorio si crea una piccola cavità.<br />
• Al rilascio dell’occlusione anteriore l’aria<br />
esterna irrompe provocando uno schiocco<br />
• Suoni generalmente paralinguistici (ma in<br />
lingue africane come quelle del gruppo<br />
Khoisan hanno funzione linguistica!)
Click e consonanti non comuni:<br />
mappa<br />
• http://wals.info/feature/19A?tg_format=ma<br />
p&v1=cfff&v2=d000&v3=cff0&v4=s00d&v5<br />
=cd00&v6=dd00&v7=sd00
Eiettiva/iniettiva<br />
• Dipende da una riduzione o ampliamento<br />
del canale orale dovuti all’innalzamento o<br />
abbassamento della laringe chiusa.<br />
• Quando l’occlusione presente nel cavo<br />
orale si rilascia<br />
– se questo si era dilatato l’aria esterna entra<br />
nel cavo orale (iniettive-implosive)<br />
– se invece si era ristretto l’aria interna fuoriesce<br />
(eiettive-glottidalizzate)<br />
Si trovano in lingue del Caucaso, amerindiane,<br />
asiatiche (vietnamita) e pacifiche
Eiettive/iniettive: mappa
La trascrizione fo<strong>net</strong>ica<br />
• Per trascrivere i suoni basandosi sulla loro<br />
articolazione (univocamente e<br />
indipendentemente dall’ortografia<br />
eventualmente usata nelle varie tradizioni<br />
linguistiche) si utilizza generalmente l’IPA<br />
(International Pho<strong>net</strong>ic Alphabeth)<br />
Es. IPA [] it. , fr. , ingl. ,<br />
pol, , serbo-croato ted. etc.
L’alfabeto fo<strong>net</strong>ico internazionale<br />
(IPA)
Usi della trascrizione fo<strong>net</strong>ica<br />
• Rappresentazione della pronuncia di singole<br />
parole in dizionari<br />
• Trascrizione di parlato in ricerche sul terreno<br />
• Base per la scrittura di varietà che non hanno<br />
un uso scritto (dialetti, varietà non standard)<br />
• Indicazione di valori fo<strong>net</strong>ici nella fo<strong>net</strong>ica<br />
sperimentale<br />
• Indicazione di suoni linguistici in lavori di<br />
logopedia e patologie del linguaggio
Vocali e consonanti<br />
• Vocali: caratterizzate dalla presenza di<br />
vibrazione laringea e prodotte in assenza<br />
di ostacoli nelle cavità superiori<br />
• Consonanti: prodotte in presenza di<br />
ostacoli nelle cavità superiori (chiusura o<br />
restringimento degli organi mediante<br />
contrapposizione di superfici opposte)<br />
– sorde in assenza di vibrazione laringea<br />
– sonore in presenza di vibrazione laringea
Vocali<br />
• La produzione dei vari tipi vocalici è<br />
determinata dai vari organi mobili (lingua,<br />
labbra, velo palatino)<br />
• Gli organi non creano ostacoli al flusso<br />
dell’aria ma assumendo diverse posizioni<br />
danno configurazioni differenti alla cavità<br />
orale a cui corrispondono i diversi timbri
Classificazione delle vocali<br />
• Posizione della lingua nel cavo orale<br />
– In senso orizzontale (vocali anteriori posteriori, centrali)<br />
– In senso verticale (vocali alte, medio-alte,medio-basse,<br />
basse)<br />
• Posizione delle labbra<br />
– arrotondate (vocali arrotondate o procheile)<br />
– non arrotondate (vocali non arrotondate o aprocheile)<br />
• Posizione del velo palatino<br />
– velo alzato (vocali orali)<br />
– velo abbassato (vocali nasali )
Il trapezio vocalico
Il trapezio vocalico
Le vocali dell’italiano standard<br />
• [] vocale centrale bassa non arrotondata<br />
• [] vocale anteriore medio-bassa n.a.<br />
• [e] vocale anteriore medio-alta n.a.<br />
• [i] vocale anteriore alta non arrotondata<br />
• [u] vocale posteriore alta non arrotondata<br />
• [o] vocale posteriore medio-alta arrotondata<br />
• [] vocale posteriore medio-bassa arrotondata<br />
(si riducono a [a],[e],[i],[o],[u] in posizione atona)
Le vocali degli italiani regionali<br />
• varietà eptavocaliche con 7 fonemi vocalici come la<br />
standard (ma spesso diversa distribuzione delle V<br />
medie): gran parte delle varietà dell’Italia centrale,<br />
Molise, Basilicata, Campania, Ve<strong>net</strong>o e Trentino<br />
• varietà eptavocaliche con altezza delle V medie<br />
condizionata dal contesto e 5 fonemi vocalici:<br />
Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Friuli, Liguria<br />
• varietà pentavocaliche: Venezia Giulia, meridionale<br />
estrema, abruzzese nordorientale
Varietà eptavocaliche 1<br />
• Come la varietà standard d’italiano, hanno<br />
7 fonemi vocalici [a], [e], [],[i], [o],[], [u]<br />
• alcune hanno una diversa distribuzione di<br />
[e]/[], [o],[]:<br />
It. standard (Firenze) Roma<br />
col[o]nna col[]nna<br />
l[]ttera l[e]ttera
Varietà eptavocaliche 2<br />
• Con 5 fonemi vocalici dove si tende ad avere:<br />
– Vocale medio-bassa in sillaba chiusa<br />
es. bi-ci-cl[]t-ta (cf. It. st. bicicl[e]tta)<br />
– Vocale medio-alta in sillaba aperta<br />
es. b[e]-ne (cf. It. st. b[]ne)<br />
• Nella varietà sarda le V medie si armonizzano<br />
in altezza con le V della sillaba seguente<br />
(medio-alte quando precedano [i,u,e,o], mediobasse<br />
se seguono [a, , ]
Varietà pentavocaliche<br />
• Hanno un sistema vocalico a 5 elementi<br />
disposti su 3 gradi di apertura [a], [], [i],<br />
[], [u]<br />
• Il grado di apertura delle vocali medie è<br />
generalmente intermedio tra [e] ed [], []<br />
ed [o] anche se in alcune regioni tende al<br />
grado medio-basso [] e [] . Si<br />
trascrivono come medio-basse.
Variazione fo<strong>net</strong>ica regionale<br />
• Le realizzazioni concrete dei singoli<br />
fonemi variano molto da regione a regione<br />
/a/<br />
• Realizzazione velare a Napoli e in<br />
Piemonte []<br />
• Realizzazione palatale in Emilia Romagna,<br />
Abruzzo orientale, Puglia []
Le vocali dei dialetti d’Italia<br />
• Nei dialetti d’Italia troviamo suoni non<br />
presenti nell’inventario dell’it. standard:<br />
• Vocali anteriori arrotondate [] [] []<br />
Es. Piem., Lig. [lyna], fk, fgu<br />
• Vocale indistinta (schwa) []<br />
Es. dial. Alto meridionali [pa:n] [femmn]<br />
• Vocali alte centralizzate (lax) [] []<br />
Es. Siciliano (Mussomeli) b’d:na, l’m:na<br />
Abruzzese nord-orientale ‘f:j
Le vocali delle lingue europee<br />
• Nelle principali lingue europee troviamo in<br />
generale un maggior numero di fonemi<br />
vocalici rispetto all’italiano tra cui:<br />
• vocali anteriori arrotondate (francese,<br />
tedesco, danese, ungherese, finlandese,<br />
albanese, norvegese…)<br />
• vocali nasali in (francese, polacco e<br />
portoghese)
Francese
Francese<br />
• [i] in joli [] in jeu<br />
• [e] in été [] in coeur<br />
• [] in mère [] in le<br />
• [a] in papa [] in blanc<br />
• [] in pâte [] in vin<br />
• [] in fort [] in un<br />
• [o] in beau [] in bon<br />
• [u] in nous<br />
• [y] in tu
Inglese
Inglese<br />
• Vocali brevi: Vocali lunghe<br />
[] in ship [i:] in sheep<br />
[] in bet [:] in bird<br />
[] in cat [:] in half<br />
[] in sun [:] in horse<br />
[] in gone [u:] in boot<br />
[] in book<br />
[] in police
Inglese
Tedesco
Tedesco<br />
• Vocali lunghe Vocali brevi<br />
[i:] in Liebe [] in innen<br />
[y:] in müsli [] in dünn<br />
[e:] in nehmen [] in essen<br />
[a:] in Staat [] in Stadt<br />
[:] Löwe [] in Doerfer<br />
[u:] Ruhm [] in Dorf<br />
[o:] ohne [] in und<br />
[:] Ahre [] in getan
I suoni delle lingue del mondo<br />
si possono ascoltare sul sito della UCLA<br />
• http://www.pho<strong>net</strong>ics.ucla.edu/
Bibliografia di riferimento<br />
• Albano Leoni, F. e P. Maturi (1997) Manuale di fo<strong>net</strong>ica.<br />
Roma: La Nuova Italia Scientifica<br />
• Basile, G., F Casadei, L. Lorenzetti, G. Schirru e A.M.<br />
Thornton. (2010) Linguistica generale. Roma: Carocci.<br />
• Canepari, L.. (1979) Introduzione alla fo<strong>net</strong>ica. Torino: Einaudi<br />
• Giannini, A e M. Pettorino (1992) La fo<strong>net</strong>ica sperimentale.<br />
Edizioni scientifiche italiane: Napoli<br />
• Maddieson, Ian. (2011). Presence of uncommon consonants.<br />
In: Dryer, Matthew S. & Haspelmath, Martin (eds.) The World<br />
Atlas of Language Structures Online. Munich: Max Planck<br />
Digital Library, chapter 1. Available online at<br />
http://wals.info/chapter/19 Accessed on 2012-10-11.<br />
• Maturi, P.. (2006) I suoni delle lingue, i suoni dell’italiano.<br />
Bologna: Il Mulino<br />
• Mioni, A. M. (2001). Elementi di fo<strong>net</strong>ica. Padova: Unipress<br />
• Schmid, S. (1999). <strong>Fo<strong>net</strong>ica</strong> e fonologia dell’italiano. Torino:<br />
Paravia