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I Propulsori navali - Nauticokr.it

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7.2 − La ruota a pale.<br />

A. Vega − I propulsori <strong>navali</strong><br />

La propulsione meccanica venne adottata sulle navi con il perfezionamento e la diffusione<br />

delle macchine a vapore a partire dai primi anni del XIX secolo. Il primo propulsore navale ad<br />

essere adottato fu la ruota a pale cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da un cilindro sulle cui generatrici sono fissate in varia<br />

maniera le pale. Essa agisce eserc<strong>it</strong>ando una pressione sull’acqua, dovuta al moto rotatorio che ad<br />

essa viene forn<strong>it</strong>o da un sistema di bielle collegato al motore. La ruota è generalmente posta a<br />

poppa, con l’asse del cilindro ortogonale all’asse long<strong>it</strong>udinale della nave.<br />

7.3 – L’elica .<br />

In figura è mostrato quanto appena<br />

descr<strong>it</strong>to. Come si può vedere tale sistema di<br />

propulsione è adoperata su battelli fluviali a<br />

scopo turistico, soprattutto negli Stati Un<strong>it</strong>i,<br />

dove un<strong>it</strong>à di questo tipo hanno segnato<br />

un’epoca. Nell’esempio di figura è<br />

rappresentata una ruota a pale fisse che risulta<br />

essere poco efficiente in termini di<br />

rendimento, soprattutto durante il beccheggio<br />

della nave. Per migliorare le prestazioni venne<br />

ideata la ruota a pale articolate, dotate di un<br />

sistema di biellismi atto a mantenere sempre<br />

perpendicolare alla superficie del liquido la<br />

sezione della pala. Un’altra via che venne<br />

segu<strong>it</strong>a fu quella di sistemare due ruote a pale<br />

una per murata in prossim<strong>it</strong>à della sezione<br />

maestra, ma le oscillazioni dovute al rollìo<br />

della nave provocavano la fuoriusc<strong>it</strong>a delle<br />

stesse con conseguente aumento delle<br />

vibrazioni e rotture del sistema di biellismo.<br />

La prima nave a vapore costru<strong>it</strong>a in Italia che<br />

adottava un simile sistema di propulsione fu<br />

la Ferdinando I costru<strong>it</strong>a nel 1818 a Napoli<br />

dal cantiere Filosa (rappresentata nella figura<br />

della pagina precedente) era lunga 39 metri e<br />

raggiungeva una veloc<strong>it</strong>à di 6 nodi .<br />

L’elica navale deriva dall’elica geometrica che è una linea tracciata su di cilindro che<br />

interseca le sue generatrici secondo un angolo costante. Si può pensare decr<strong>it</strong>ta da un punto<br />

materiale che si muova di un moto composto da una rotazione uniforme attorno ad un asse e dalla<br />

traslazione uniforme in direzione dell’asse stesso; questo è chiamato moto elicoidale. L’asse ed il<br />

raggio del cilindro che contiene l’elica sono detti asse e raggio dell’elica. Le parti che cost<strong>it</strong>uiscono<br />

l’elica navale sono il mozzo, simile ad un’ogiva, sul quale vengono calettate in vario modo le pale.<br />

Un’elica navale è caratterizzata da alcuni elementi geometrici :<br />

- il diametro<br />

- il numero di pale<br />

- la proiettata<br />

- l’angolo di calettamento<br />

- il senso di rotazione<br />

- il passo<br />

- il regresso<br />

- il regresso percentuale

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