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AIUTIAMOLI A VIVERE 4 insostituibile, il concerto durante la cena della solidarietà ha prodotto il coinvolgimento totale di tutti i presenti con un’emozione e un’intensità che solo la musica può dare quando i protagonisti sono di grande valore professionale. Verificare, come ogni anno, il lavoro e i risultati prodotti dai progetti fondamentali per il modello costituito dalla Fondazione come la Scuola- Fabbrica, il Tir della Speranza, le Vacanze – Lavoro, il Progetto sanitario, l’inserimento lavorativo, il sostegno ai comitati delle zone colpite dal terremoto e l’Africa ha confermato che la Fondazione, pur con grandi difficoltà derivanti dalla situazione economica in Italia, riesce a produrre azioni e risultati costantemente in crescita rispetto al passato. L’essere diventati Organizzazione Non Governativa ha prodotto un’accelerazione a tutto il movimento volontaristico che si riconosce nella Fondazione “Aiutiamoli a Vivere”, sia aderente che non, tanto da produrre benefici sia in termini progettuali che organizzativi. “La Storia Scrive il suo Futuro” non è una frase per fare effetto sui partecipanti al Convegno Nazionale, ma la dimostrazione effettiva che quando si lavora con passione, amore, soprattutto con la consapevolezza di essere utili attraverso azioni di concreta solidarietà, i risultati non tardano ad arrivare. Lasciatemi dire “Grazie” sia a quelli che hanno potuto toccare con mano l’evento sia a quelli che, pur non partecipando, sono stati comunqueprotagonisti, con il loro donarsi, della costruzione di questo straordinario movimento di persone, famiglie e bambini tutti protesi alla ricerca di una serenità derivante dalla capacità di vivere in contesti dove tutti sperano di trovare nell’altro una mano aperta e rivolta verso un sole capace di riscaldare i cuori di chi vuol donare solo e soltanto amore e solidarietà. E come si diceva continuamente alla chiusura del convegno, solamente chi non ha partecipato non conosce quanto si è perso. Fabrizio Pacifici Anche quest’anno Erminia Confortini del Comitato di Marmirolo (MN) rivolge il suo artistico augurio a tutta la Fondazione
20 ANNI: LA FONDAZIONE È GIOVANE E PIENA DI VITA Il Convegno del Ventennale della “Fondazione Aiutiamoli a vivere”, svoltosi a Terni – sede nazionale – dal 7 al 9 dicembre, ha rispecchiato in pieno il proprio titolo: La Storia scrive il suo Futuro”. Se qualcuno si aspettava enfasi trionfalistica, ubriacature retoriche, eccessi autocelebrativi, è rimasto certamente deluso. Infatti, se non sono mancati sguardi rivolti, con legittima soddisfazione, al cammino svolto in questi vent’anni dalla Fondazione, non vi è dubbio che l’atteggiamento prevalente, nei numerosi interventi proposti e nel dibattito che è segui- to, è stato quello orientato a delineare le prospettive del futuro dell’ONG, tra le nubi di segnali preoccupanti (come il calo delle famiglie, che si riflette nella diminuzione delle accoglienze, e le crescenti difficoltà a reperire risorse) e gli squarci di sole offerti da una tenace motivazione a continuare a fare bene il bene, nelle vie sempre nuove che la storia della Fondazione sembra offrire ai suoi numerosi sostenitori. Sì, perché il Convegno di Terni ha visto una larghissima e partecipe presenza: dal centinaio di persone che non hanno voluto mancare all’anteprima mattutina del 7 dicembre ad Assisi, ai 300 partecipanti dell’8 dicembre, in rappresentanza di oltre 60 comitati, e soprattutto ai circa 200 che hanno seguito il Convegno fino al termine dei lavori nella tarda mattinata del 9 dicembre. Numeri importanti, ai quali vanno aggiunti tutti coloro che, per la prima volta nella storia della Fondazione, hanno potuto seguire in diretta web i lavori del Convegno, collegandosi al sito internet di Radio Friends, la radio di Aiutiamoli a vivere. Il futuro della Fondazione – si può dire – è partito proprio da Terni: dal rinnovato impegno del CdA della Fondazione a tornare sul territorio, nella convinzione che sia il metodo giusto per rinsaldare la rete capillare dei comitati in un dialogo capace di affrontare e superare criticità e diffidenze, alla determinazione manifestata da tanti volontari nel continuare affrontando le sfide vecchie e nuove, senza lasciarsi prendere dallo sconforto se le iniziative di coinvolgimento esterno non sembrano più efficaci come una volta, all’incoraggiante segnale che viene dalla Bielorussia, visto che un primo gruppo di 10 persone del mondo universitario (studenti e docenti) hanno dato vita al primo comitato di Aiutiamoli a vivere nel territorio della Repubblica di Belarus. Ma andiamo con ordine, per restituire ai vari momenti del Convegno il loro valore di imprescindibile testimonianza storica e di preziosa indicazione per il futuro. I lavori si sono aperti nel pomeriggio di venerdì con i saluti inviati da figure istituzionali, fra le quali il Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione Andrea Ric- cardi, e presentati da autorità come l’Assessore all’Ambiente e Infrastrutture della Regione Umbria, Silvano Rometti, il Presidente della Provincia di Terni, Feliciano Polli, il Vice Prefetto della città, Rita Stentella, e il Sindaco, Leopoldo Di Girolamo, che ha voluto ricordare il contributo allo sviluppo della società civile dato dalla Fondazione e personalmente da Fabrizio Pacifici anche con il suo impegno politico negli anni scorsi; non è mancata la testimonianza affettuosa del Console Dimitri Yumanov, che ha annunciato il suo prossimo ritorno in Bielorussia, dove potrà comunque mantenere i contatti con le persone incontrate in questi anni, tramite il canale web di Radio Friends, di cui ha usufruito subito rivolgendo un saluto in bielorusso agli studenti delle università di Gomel e Grodno che stavano seguendo in diretta i lavori. Il Presidente della Fondazione, Marzio Ortolani, nella sua relazione introduttiva, ha sottolineato l’ampiezza del numero dei partecipanti, riconducendolo non solo all’evento del ventennale ma soprattutto alla volontà di continuare un lavoro, per cui ha promesso un Convegno pragmatico oltre che celebrativo e ha segnato subito la rotta, sottolineando la necessità di capire a che punto è la Fondazione, alla luce dei numerosi incontri con i comitati che lui e i membri del CdA hanno avuto nel corso di quest’anno; ha segnalato tre punti di attenzione sui comitati: la crisi economica, innanzitutto, che c’è e si fa sentire, anche se dai contatti avuti non è emerso come il problema principale, e alla quale ha risposto con una provocazione nel suo stile: ritorniamo a risparmiare nel salvadanaio piccole somme, frutto di rinunce e di lotta agli sprechi, come forma educativa e forma semplice di autofinanziamen- to; ci sono poi problemi motivazionali, legati soprattutto alla domanda se sia ancora spendibile il tema della vacanza terapeutica come invito ad aprirsi all’accoglienza; al riguardo ha proposto di ascoltare il contributo del prof. Mirco Elena; infine ci sono i problemi organizzativi, perché pare che manchi il tempo per accogliere e, anzi, proprio per questo i comitati organizzano sempre più attività esterne per i bambini accolti, che sono spesso meritorie e benefiche, ma che rischiano di presentare al bambino un’immagine distorta della nostra realtà, come se fosse sempre festa, e soprattutto lo sottraggono alla vita in famiglia, che è il vero nucleo dell’esperienza di accoglienza; per questo ha suggerito di far leva sui giovani, ex bambini accolti, come risor- sa e ha segnalato che un primo gruppo di studenti è già stato coinvolto, in seguito ai Forum degli studenti degli ultimi due anni, in un progetto (I bambini di ieri, i ragazzi di oggi) finalizzato a recuperare un contatto con SULLE ORME DI SAN FRANCESCO Il Convegno del Ventennale ha avuto una suggestiva anteprima, la mattina di venerdì 7 dicembre, ad Assisi, nella cornice di una giornata fredda e umida riscaldata però dall’entusiasmo dei numerosi partecipanti. Circa un centinaio di persone, infatti, ha raccolto l’invito della Fondazione a una visita del Sacro Convento, introdotta da una dotta lezione di padre Luigi Marioli, responsabile storico-artistico del luogo, e proseguita con un silenzioso pellegrinaggio alla tomba del Poverello di Assisi nella cripta della Basilica Inferiore e con l’emozionante visione degli affreschi delle due Basiliche, Inferiore e Superiore, specialmente il ciclo della vita di S. Francesco di mano giottesca. Si è trattato, in effetti, non solo di un’affascinante esperienza artistico-culturale, che tutti i partecipanti hanno apprezzato, ma anche di un significativo “ritorno alle radici”, come hanno affermato Padre Vincenzo Bella e Fabrizio Pacifici, i soci fondatori, ricordando che la decisione di dare vita alla Fondazione vent’anni fa fu presa proprio nella Basilica assisiate. Non ci poteva dunque essere miglior prologo a un Convegno intitolato “La Storia scrive il suo Futuro”. 5 AIUTIAMOLI A VIVERE
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