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note su aspetti procedurali della consulenza tecnica in - CNDCEC

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dei con<strong>su</strong>lenti di parte;<br />

- un terzo term<strong>in</strong>e, con scadenza anticipata rispetto all’udienza di r<strong>in</strong>vio (di modo che sia le<br />

parti, sia il giudice, possano prenderne visione per tempo), entro il quale il con<strong>su</strong>lente deve<br />

depositare <strong>in</strong> cancelleria la relazione conclusiva; questa dovrà necessariamente contenere<br />

le osservazioni delle parti e la s<strong>in</strong>tetica “risposta” del con<strong>su</strong>lente d’ufficio alle stesse.<br />

Questo meccanismo consente di anticipare le discussioni che normalmente si aprivano all’udienza<br />

<strong>su</strong>ccessiva al deposito e che spesso comportavano ulteriore attività istruttoria; <strong>in</strong>oltre, riconduce<br />

le osservazioni dei con<strong>su</strong>lenti di parte nell’ambito <strong>su</strong>o proprio, e cioè nel contraddittorio con<br />

l’ausiliario tecnico del giudice.<br />

Va, <strong>in</strong> ogni caso, riferito come il term<strong>in</strong>e stabilito per il deposito <strong>della</strong> relazione viene qualificato<br />

come meramente ord<strong>in</strong>atorio <strong>su</strong>lla scorta del rilievo <strong>della</strong> mancata previsione dello stesso “a pena<br />

di decadenza” e pertanto, <strong>in</strong> mancanza di una espressa declaratoria di perentorietà sembra<br />

dunque doversi ritenere che tutti i tre term<strong>in</strong>i, previsti dall’art. 195, comma 3, per come riformato,<br />

siano da considerarsi ord<strong>in</strong>atori restando comunque ferma la necessità che, <strong>in</strong> caso di proroga del<br />

term<strong>in</strong>e per l’<strong>in</strong>vio <strong>della</strong> relazione alle parti richiesta dal con<strong>su</strong>lente e autorizzata dal G.I., saranno<br />

conseguentemente prorogati a catena tutti i term<strong>in</strong>i previsti dall’art. 195, III comma, c.p.c.<br />

E’ di tutta evidenza che la concessione dei term<strong>in</strong>i previsti dal riformato art. 195 c.p.c. è f<strong>in</strong>alizzata<br />

a consentire alle parti, attraverso i propri con<strong>su</strong>lenti nom<strong>in</strong>ati, il compiuto esercizio del<br />

contraddittorio <strong>su</strong>lle ri<strong>su</strong>ltanze peritali e pertanto la mancata concessione del term<strong>in</strong>e per<br />

formulare osservazioni dovrebbe <strong>in</strong>tegrare una ipotesi di nullità o <strong>in</strong>utilizzabilità <strong>della</strong> stessa<br />

relazione di con<strong>su</strong>lenza <strong>tecnica</strong>.<br />

A ciò aggiungasi come il mancato svolgimento di tale attività da parte del CTU <strong>in</strong> contraddittorio<br />

con i con<strong>su</strong>lenti di parte dovrebbe giustificare la eventuale richiesta delle parti perché siano<br />

disposte a cura dell’esperto ulteriori <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i <strong>su</strong>ppletive o comunque di chiamare lo stesso a<br />

chiarimenti.<br />

Rassegna di giurisprudenza:<br />

1.Cass. Sez. Lav. 18/2/86 n. 978,<br />

2.Cass. 2 Sez., 14 agosto 1986, n. 5058;<br />

2.Cass. 1 sez., 7 febbraio 1996, n. 986;<br />

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