Fonti documentarie per la storia delle mura di Viterbo nel Medioevo

hoc opus fe- / cit fieri Angelus ab- secondo la loro provenienza in per- neant super terrani." '(1;
t,as / venerabilis pater / monasterii gamene degli Arcliivi del Comune Gli abitanti della contrada di S.
Saxi Vivi / ad utilitatem dicti / mo- ( 1040-1761 ), di Sant'Angelo "de Angelo il 17 inarzo affidarono i 121nast-
/ erii et a- / d defensionem ci- Spata" (1055-1712), di San Sisto vori di scavo di un fossato a Gi:inni
vi- / tati~".
(1148-1743), della chiesa della Tri- Zono, stabilendo che la larghezza
[Nel nome di Dio amen. Nell'an- nità (1238-1805). Lo stato di conser- doveva essere di 16 piedi (circa 4
no del Signore 1297 l'abate Angelo, vazione è buono, alcune pergame- metri) e la profondità di un passo
padre venerabile del Monastero di ne sono state restaurate, la scrittura (circa due metri e mezzo), per una
Sassovivo, fece costruire questa tor- usata è generalmente la gotica cor- retril->uzione complessiva di 20 libre
a servizio del Monastero, a dife- siva cancelleresca.
h-e di paparini: "Anno 1291 die xvi
sa della città].
inensis Martii. Con~is Jannis.. .promi-
Papa Iiinocenzo I11 nel 1207 sit ... a vari cittadini stipuantibus no-
STEMMI DEL CARD. TAVERNINI venne a Viterbo e, con un decreto ~nine et vice hoininuni et universi-
Alcuni stemmi posti nei lnerli
emanato il 26 giugno, clispose che
delle mura dove sorgeva il palazzo
un terzo dei ricavi delle vendite dei
di Federico I1 testimoniano che nelbeni
degli eretici "patarini", fosse
la seconda metà del secolo XIV, le
destinato alla rieclificazione delle
stesse furono rialzate per opera di
miira di Pianoscarano, demolite nel
Angelo Savernini, Tesoriere del Pa-
1200: "Bona vero ipsius oinnia pubtrimonio.
hlicentur, ita ut de ipsis unam partem
percipiat; qui coeperit pataritatis
contrate Sancti Angeli. fodere
et cavare in carl3onari:i Coniiinis Viterbii
incepta et inchoata in loco de
Petrariis, et in dicte parte fodere.in
profunduril et lapidem extrahere,
ita qiiod clicta carbonaria sit profunda
in universo per unuIn passum
... et in amplitiidine sit ampla
STEMMA DI PAPA MARTINO V.
et longa XVI pedu~n ... pro pretio
XX libraruin paparinoriiiil". 1o-t
La presenza sulle mura a destra
Nell'Aprile del 1291 i Viterbesi
dell'abside di S. Sisto dello stemma
decisero di trattare la pace con i
di Martino V, con la colonna, em-
Romani: promisero, mediante un
blema della famiglia omonima, e le
trattato, la demolizione delle mura
chiavi papali, probabilmente sito
di I'ianoscarano, della torre delle
nel luogo originario, ricorda il re-
Pietrare, ora di S Biele, e delle fortistauro
di quel tratto di mura.
ficazioni costruite in quei luoghi:
"+ A(n)no D(omi)ni M.CCCCXX-
"clestruere et demoliri muros plani
VI1 / [tempore] d(orni)ni Martini
de scarlano.. .l ad prornistendum fap(a>p(e>
V"
cere destrui et dirui ... l turrim que
[Nell'anno del Signore 1427, al
dicitur de petraia, et miinitiones
tempo di Nostro Signore papa Mar-
factas circa illam parte111 civitatisH.l['j
tino VI.
Visto il mancato adempimento
TORRE DI CITERNO
degli obblighi stabiliti con il trattato
dell'aprile del 1299, i Komani vale-
Ricorda che nel 1273 nei pressi
vano inviare propri muratori a ocdell'incrocio
tra via S. Maria in Gra-
cuparsi della demolizione. I1 2 magdi
e via della Grotticella: [Anno ter-
gio i Viterbesi rispondevano che la
tio ultra 1270, facta est t~irris ad ci-
demolizione promessa non poteva
ternuml.
avvenire che per Inano degli stessi
abitanti, come da trattato, rifiutando
LE PERGAMENE
l'ingi~inzione dei capitolini.106
I1 3 maggio del 1291 i Viterbesi
Le pergamene sciolte delllArchi-
giurarono fedeltà e vassallaggio al
vio Storico Viterbese sono conser-
Comune di Roma, fatta salva la fevate
in ordine cronologico e divise
deltà e il vassallaggio dovuto alla
nuin, alteram Curia que ipsuni pu-
nierit, tertia vero deputetur ad con-
structionem inurorum civitatis eju-
sdem". 101
Si cita un brano della lettera che
il vescovo Kaniero spedì a Giovan-
ni Senatore di Roma nel 1221,
quando tra Viterbesi e Komani vi
erano nuove ostilità, conseguenti
all'acquisto di Civitavecchia da par-
te dei Viterbesi "Audio Romanos di-
cere[. . .] Viterbensibus degeraverunt
reficiendo propugnacula murorum
plani Scarlani: dico falsissimus esse,
quoniam Dominus Innocentiud. ..l
postinodum a Viterbensius cum ho-
nore magno receptus et bene trac-
tatu, reficiendi merlos murorum
Pianscarlani eis licentiam dedit". m-'
Con una l->olla pontificia si de-
cretava l'abbattimento delle torri e
delle mura della cittcì. L'altezza del-
le fortificazioni dopo la demolizio-
ne non doveva superare i due pal-
mi rotnani: "tantum de muris dicte
civitatis Viterbiensis, ac ipsorum
murorum turribus ipsis duo duin-
taxat Senatus Urhis palmaria rema-