Inserto del n. 4 anno XVI, 31 <strong>di</strong>cembre 1997, <strong>di</strong> "Biblioteca e Società" Rivista del Consorzio <strong>per</strong> <strong>la</strong> gestione <strong>delle</strong> Biblioteche degli Ardenti e Anselmo Anseltni <strong>di</strong> <strong>Viterbo</strong>
L a cinta mriraria <strong>di</strong> <strong>Viterbo</strong> si presenta come una costruzione a prima vista omogenea che si estende <strong>per</strong> un <strong>per</strong>imetro <strong>di</strong> circa quatro chilometri. I1 materiale usato <strong>per</strong> l'e<strong>di</strong>ficazione è generalmente il pe<strong>per</strong>ino, roccia <strong>di</strong> origine vulcanica <strong>di</strong> colore grigio scuro, presente <strong>nel</strong><strong>la</strong> zona in gran<strong>di</strong> quantità'. La struttura <strong>di</strong>fensiva era composta da tre linee <strong>di</strong> protezione: <strong>la</strong> prima era costituita dai fossati, "carbonare", <strong>la</strong> seconda dall'ante<strong>mura</strong>le, "barbacane", che <strong>di</strong>fendeva il piede <strong>delle</strong> <strong>mura</strong> e <strong>la</strong> terza dalle <strong>mura</strong> vere e proprie. La costruzione e i successivi ampliamenti del<strong>la</strong> cinta <strong>mura</strong>ria scan<strong>di</strong>scono i momenti <strong>di</strong> crescita economica, demografica e politica del- 1:ì città. Gli intesventi <strong>di</strong> consolidamento e rafforzamento del<strong>la</strong> struttura <strong>di</strong>fensiva avvengono in situazioni <strong>di</strong> <strong>per</strong>icolo. Le detnolizioni sono il segno piìi evidente <strong>delle</strong> sconfitte e <strong>delle</strong> punizioni inflitte agli abitanti. Nello stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> un monumento così importante <strong>nel</strong><strong>la</strong> vita del<strong>la</strong> città, come le <strong>mura</strong>, si deve tenere conto dei <strong>di</strong>versi aspetti economici, sociali, politici e culturali del<strong>la</strong> comunità che all'interno <strong>di</strong> esso vive. Le informazioni fondamentali <strong>per</strong> <strong>la</strong>. <strong>storia</strong> <strong>delle</strong> <strong>mura</strong> e <strong>per</strong> <strong>la</strong> ricostnizione del rapporto che i citta<strong>di</strong>ni avevano con esse, sono contenute negli Statuti e <strong>nel</strong>le Riforme. I pri- ~ni hanno avuto, <strong>nel</strong> <strong>per</strong>iodo preso in esame, <strong>di</strong>verse redazioni -1237, 1251 e 1469. Le norme legis<strong>la</strong>tive offrono importanti in<strong>di</strong>cazioni sull'organizzazione sociale, economica e politica del<strong>la</strong> città. i1 numero <strong>delle</strong> rubriche clie riguardano <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> <strong>delle</strong> <strong>mura</strong> è notevole. La legis<strong>la</strong>zione impegnava, ad esempio gli ufficiali comunali a1<strong>la</strong> salvaguar<strong>di</strong>a e al restauro del<strong>la</strong> cinta <strong>di</strong>fensiva, coinvolgendo, con <strong>di</strong>vieti e obblighi, anche <strong>la</strong> citta<strong>di</strong>- 1 Spesso le pietre erano ricavate dalle stesse carbonare scavate intorno alle <strong>mura</strong>; cfr. Statuti <strong>di</strong> <strong>Viterbo</strong> 1237- 1251, in Statuti del<strong>la</strong> provincia roma- na, a cura <strong>di</strong> EGIDI P. FEDERICI V., del- lo statuto del 1251 rubriche: "Quod petrarii debeant <strong>la</strong>borare in carbona- riis civitatis, ve1 ubi p<strong>la</strong>cuerit potesta- ti", pp. 266-7, rub., 188, IV; "Quod carbonarie p<strong>la</strong>ni Figelli mensurentur ad passum Comunis" p. 199, rub. 186, nanza <strong>nel</strong><strong>la</strong> manutenzione del ma- nufatto. Nello statuto redatto <strong>nel</strong> 1251, <strong>nel</strong><strong>la</strong> prima sezione, "OFFICIA", le prime <strong>di</strong>sposizioni clie rigu.1 L r d ano le <strong>mura</strong> sono quelle che trattano dell'elezione dei funzionari del Comune. Gli ufficiali che prowedevano <strong>di</strong>rettamente al<strong>la</strong> sicurezza del<strong>la</strong> città e, quin<strong>di</strong>, allo stato <strong>di</strong> conservazione dell'apparato <strong>di</strong>fensivo, <strong>mura</strong>, fossati, steccati, erano principalmente il podestà, i sindaci e i balivi "su<strong>per</strong> fortitiis". L'e<strong>di</strong>ficazione e i restauri erano molto costosi: <strong>nel</strong>l'o<strong>per</strong>a pubblica veniva investita <strong>la</strong> maggior parte <strong>delle</strong> risorse umane ed economiche del<strong>la</strong> città. I fon<strong>di</strong> <strong>per</strong> finanziare <strong>la</strong> ristrutturazione <strong>delle</strong> fortificazioni, come riporta Nico<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Tuccia <strong>nel</strong><strong>la</strong> sua cronaca, derivavano principalmente dal<strong>la</strong> gabel<strong>la</strong> del macinato, dalle arntnende e dalle concessioni economiche papali finalizzate specifica~nente al restauro <strong>delle</strong> <strong>mura</strong>. Nello statuto del 1251, moltissiine erano le ammende devolute al<strong>la</strong> costruzione <strong>delle</strong> <strong>mura</strong>; a queste era rnaggiormente soggetto chi esercitava una f~inzione pubblica. Nel<strong>la</strong> redazione del 1469 il numero <strong>di</strong> ammende destinate al<strong>la</strong> cinta <strong>di</strong>fensiva è minore: molto prohabilmente, <strong>nel</strong> XIII sec., <strong>la</strong> rivalità con Roma e i conflitti con l'Im<strong>per</strong>atore rendevano necessario l'impiego <strong>di</strong> ingenti sointne nei <strong>la</strong>vori <strong>di</strong> costruzione e <strong>di</strong> consolidamento. Infatti l'ciltiino tratto <strong>di</strong> cinta, quello che chiudeva <strong>la</strong> valle <strong>di</strong> Faul, dove l'inl<strong>per</strong>atore <strong>nel</strong> 1243 aveva concentrato i suoi attacchi al<strong>la</strong> città, fu costruito tra il 1257 e il 1268. Da alcune rubriche statutarie si possono dedurre anche i criteri <strong>di</strong> strategia militare che <strong>la</strong> città adottava <strong>per</strong> <strong>la</strong> sua <strong>di</strong>fesa. Le Riforme contengono le delibere dei consigli comunali e gli atti pubblici, piì~ o meno importanti, "Quod carbonarie p<strong>la</strong>ni Fielli debeant fo<strong>di</strong>" III: rub. 309,11, p. 3; e rubrica [CCILXII dello statuto del 1237138: "De petrariis", pp. 62-3. 11 piano <strong>di</strong> Fielli o Figelli era parte del<strong>la</strong> valle <strong>di</strong> Faul, entrando <strong>la</strong> porta omonima a si- nistra. Molto probabilmente i Viterbe- si utilizzarono anche le cave vicino al ponte Foffiano, ai pie<strong>di</strong> del<strong>la</strong> località "Il Cuculo", che ancora oggi ospita cave <strong>di</strong> pe<strong>per</strong>ino. Del<strong>la</strong> Tuccia <strong>per</strong> emessi dall'amministrazione comunale. Le prime carte risalgono al 1403 e arrivano fino al 1870. Per il presente stu<strong>di</strong>o sono stati consultati i documenti degli anni che vanno dal I403 al 1527. Le Rijbrmc sono una preziosa fonte <strong>di</strong> informazioni <strong>per</strong> quanto riguarda <strong>la</strong> caduta <strong>di</strong> <strong>mura</strong>, il rifacimento <strong>di</strong> tratti, <strong>la</strong> rie<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> torri e <strong>per</strong> <strong>la</strong> richiesta <strong>di</strong> sovvenzioni da destinare al<strong>la</strong> riparazione. Interessanti i contratti stipu<strong>la</strong>ti tra il comune e i vari mastri <strong>mura</strong>tori, <strong>per</strong>ché offrono notizie riguardo <strong>la</strong> tecnica costruttiva e gli obblighi dei contraenti, <strong>per</strong> esempio quello dei rnastri <strong>di</strong> <strong>la</strong>vorare esclusivamente <strong>nel</strong>l'o<strong>per</strong>a oggetto del contratto. Dalle riforme si ricava anche che vi erano ufficiali comunali addetti esclusivatnente al<strong>la</strong> manutenzione del<strong>la</strong> cinta <strong>mura</strong>ria. Gli scritti dei cronisti integrano le informazioni desumibili dalle suddette fonti. Sono, <strong>per</strong>tanto, state analizzate le cronache <strong>di</strong> <strong>Viterbo</strong>, <strong>di</strong> Nico<strong>la</strong> Del<strong>la</strong> Tuccia e <strong>di</strong> Frate Francesco D'Andrea, che attingono <strong>per</strong> quanto riguarda <strong>la</strong> <strong>storia</strong> antica del<strong>la</strong> città al<strong>la</strong> cronaca <strong>di</strong> Lanzillotto.2 L'arco <strong>di</strong> tempo considerato da q~iesti testi parte &al<strong>la</strong> mitica fondazione del<strong>la</strong> città e si arresta quasi al<strong>la</strong> fine del XV sec. (Nico<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Tuccia). Quando non è possibile confrontarle con documenti d'archivio, le notizie che vengono offerte dai cronisti sono da considerare con <strong>la</strong> dovuta caute<strong>la</strong>. In ogni caso, <strong>la</strong> costante attenzione che questi scrittori de<strong>di</strong>cano al<strong>la</strong> cinta <strong>mura</strong>ria mostra l'importanza che essa ha avuto <strong>nel</strong><strong>la</strong> vita del<strong>la</strong> città. Altra fonte importantissima sono le <strong>per</strong>gamene consesvate presso <strong>la</strong> Biblioteca Comunale degli Ardenti <strong>di</strong> <strong>Viterbo</strong>. In alcuni casi queste hanno <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> verificare qiianto scritto <strong>nel</strong>le cronache, e <strong>di</strong> chiarire fatti o date che le stesse non avevano precisato. Altrettanto importanti le epigrafi l'anno 1469 racconta che <strong>per</strong> I'e<strong>di</strong>fica- zione del<strong>la</strong> chiesa del<strong>la</strong> Madonna del- <strong>la</strong> Quercia, "Vi furno portate otto co- lonne <strong>di</strong> pietra grande [...l quali furno levate da sassi gran<strong>di</strong>ssimi che stava- no sotto al ponte Foffiano, accanto un casale detto il casale <strong>di</strong> Calcagno- ne", in Cronache <strong>di</strong> <strong>Viterbo</strong> e <strong>di</strong> altre città scritte da Nicco<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Tuccia ..., in I. Ciarnpi, Cronache e statuti del<strong>la</strong> città <strong>di</strong> <strong>Viterbo</strong>, Firenze 1872, p. 99. 1 crolli avvenuti <strong>nel</strong> gennaio del 1997 hanno sco<strong>per</strong>to un tratto <strong>di</strong> muro co- stituito interamente da tufo, mentre le fodere esterne sono costituite sem- pre da pe<strong>per</strong>ino. 2 Cfr. P Egi<strong>di</strong>, Re<strong>la</strong>zioni <strong>delle</strong> croniche viterbesi del secolo XV tra <strong>di</strong> loro e con le fonti.
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