antiche sacre rappresentazioni - San Marco in Lamis Web
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In molte località si ricordano pure le varie drammatizzazioni delle storie dei santi che<br />
sono rimaste nell’uso popolare anche fuori i luoghi di culto e che ora vengono<br />
cont<strong>in</strong>uate a essere realizzate da organizzazioni religiose o laiche (es. Pro Loco). 28 Si<br />
conservano, <strong>in</strong> versione orale o scritta, i testi di canti o poesie anche <strong>in</strong> dialetto <strong>in</strong><br />
forma di dialogo, purtroppo molti testi sono mutili ma c’è un revival <strong>in</strong> atto.<br />
I francescani divulgarono la pia pratica della Via Crucis 29 oltre che con i quadri<br />
raffiguranti le scene della passione di Gesù anche con scene viventi.<br />
Sul modello della Via Crucis, è sorto il pio esercizio della Via Matris dolorosae o<br />
semplicemente Via Matris, anch’esso approvato dalla Sede Apostolica. 30 Ma non è un<br />
percorso materiale e spirituale come la Via Crucis bensì un percorso solo spirituale dei<br />
dolori nella vita della Madonna. 31<br />
I predicatori sia francescani 32 che gesuiti 33 nella Settimana santa per parlare sulla<br />
passione e morte di Gesù utilizzavano i quadri, con l’<strong>in</strong>tervento di personaggi viventi,<br />
più volte dell’Ord<strong>in</strong>e d Celest<strong>in</strong>i. Del padre fra Seraf<strong>in</strong>o delle Grottaglie, lettor di teologia, e<br />
già custode de riformati di san Francesco, Lecce, Micheli, 1685.<br />
28 F. Di Palo, cit. p. 57.<br />
29 Questa popolarissima devozione ebbe orig<strong>in</strong>e a Gerusalemme, dove i pellegr<strong>in</strong>i visitavano<br />
devotamente i luoghi della via dolorosa dal pretorio di Pilato al Calvario, e sulla quale la pietà<br />
localizzò parecchi avvenimenti. Alcuni di questi avvenimenti vengono narrati nei Vangeli altri<br />
sono <strong>antiche</strong> e pie tradizioni (la triplice caduta sotto il peso della croce e l’<strong>in</strong>contro con la<br />
Veronica). I francescani, custodi della Terra <strong>San</strong>ta, dopo molte divergenze con altri ord<strong>in</strong>i<br />
religiosi, ottennero da vari papi, le stesse <strong>in</strong>dulgenze che si lucrano nei santuari di Terra <strong>San</strong>ta<br />
per chi realizza questa devozione. Il numero dei quadri, chiamati pure stazioni, è comunemente<br />
di quattordici (anticamente erano dodici e term<strong>in</strong>avano con la crocifissione). Le Via Crucis<br />
presenti nelle chiese o sulle strade, se si vuole lucrare l’<strong>in</strong>dulgenza, devono essere benedette da<br />
un sacerdote francescano. Il privilegio dell’erezione spetta ai frati m<strong>in</strong>ori, <strong>in</strong> loro mancanza ai<br />
cappucc<strong>in</strong>i od ai conventuali. Ogni quadro deve essere sormontato da una croce; per sé bastano<br />
le croci, perché sono queste che vengono benedette. Lucra le <strong>in</strong>dulgenze chi gira da stazione <strong>in</strong><br />
stazione, meditando i vari misteri. Quando però, per il grande concorso di fedeli, non è<br />
possibile girare, basta che si muova il sacerdote, il quale dirige la pia pratica. La devozione<br />
della Via Crucis si diffuse rapidamente e, dopo il Rosario, è la devozione più praticata. Chi è<br />
impossibilitato di fare la Via Crucis <strong>in</strong> chiesa, può farla anche a casa, purché abbia avanti a sé o<br />
str<strong>in</strong>ga tra le dita una croce benedetta da chi ne ha la facoltà.<br />
30 Cfr. Leone XIII, Lettera apostolica Deiparae Perdolentis, <strong>in</strong> Leonis XIII Pontificis Maximi<br />
Acta, III, Typographia Vaticana, Romae, 1884, pp. 220-222.<br />
31 Forme embrionali della Via Matris sono <strong>in</strong>dividuabili f<strong>in</strong> dal secolo XVI, ma nella sua forma<br />
attuale, essa non risale oltre il secolo XIX. L’<strong>in</strong>tuizione fondamentale è quella di considerare<br />
l’<strong>in</strong>tera vita della Verg<strong>in</strong>e, dall’annuncio profetico di Simeone (cf Lc 2,34-35) f<strong>in</strong>o alla morte e<br />
sepoltura del Figlio, come un camm<strong>in</strong>o di fede e di dolore: camm<strong>in</strong>o articolato appunto <strong>in</strong> sette<br />
«stazioni», corrispondenti ai «sette dolori» della Madre del Signore. Il pio esercizio della Via<br />
Matris si armonizza bene con alcune tematiche proprie dell’it<strong>in</strong>erario quaresimale. Infatti,<br />
essendo il dolore della Verg<strong>in</strong>e causato dal rifiuto di Cristo da parte degli uom<strong>in</strong>i, la Via Matris<br />
r<strong>in</strong>via costantemente e necessariamente al mistero di Cristo servo sofferente del Signore (cf Is<br />
52,13-53,12), rifiutato dal suo popolo (cf Gv 1,11; Lc 2,1-7; 2,34-35; 4,28-29; Mt 26,47-56; At<br />
12,1-5). E r<strong>in</strong>via ancora al mistero della Chiesa: le stazioni della Via Matris sono tappe di quel<br />
camm<strong>in</strong>o di fede e di dolore, nel quale la Verg<strong>in</strong>e ha preceduto la Chiesa e che questa dovrà<br />
percorrere f<strong>in</strong>o alla f<strong>in</strong>e dei secoli. C’è un altro pio esercizio della Verg<strong>in</strong>e Addolorata nel<br />
Sabato santo: l’Ora della Madre. La Verg<strong>in</strong>e Maria sosta presso il sepolcro del Figlio, mentre<br />
il corpo del Figlio riposa nel sepolcro e la sua anima è scesa negli <strong>in</strong>feri, la Verg<strong>in</strong>e,<br />
anticipando e impersonando la Chiesa, attende piena di fede la vittoria del Figlio sulla morte.<br />
32 P. Toschi, cit., 1976, p. 53.