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antiche sacre rappresentazioni - San Marco in Lamis Web

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scogliere un voto. Il festaiolo era colui che svolgeva i compiti di regista, buttafuori,<br />

macch<strong>in</strong>ista, suggeritore e talvolta declamava il prologo.<br />

Da un rituale della confraternita di san Domenico <strong>in</strong> Perugia sappiamo che questa<br />

possedeva ali e vestimenti da angeli, vestiti da Madonna, camicie da Signore, “vesti<br />

nere da nemico”, vesti nere per le Marie, nonché barbe, parrucche, maschere, oltre ad<br />

una discreta biblioteca teatrale. E così già <strong>in</strong> queste laude drammatiche perug<strong>in</strong>e<br />

(sebbene esse si rappresentassero sempre <strong>in</strong> chiesa) il palcoscenico era formato da un<br />

tavolato piuttosto vasto alquanto elevato da terra, sul quale si stendevano <strong>in</strong> fila,<br />

<strong>in</strong>dividuate per mezzo di qu<strong>in</strong>te e fondali dip<strong>in</strong>ti e talvolta anche <strong>in</strong>dicate da capitelli<br />

appositi, le s<strong>in</strong>gole scene e, se il dramma lo richiedeva, nel tavolato e al di sopra,<br />

sorretto da un’impalcatura quasi come una tribuna, il piano del Paradiso.<br />

Tali spettacoli diffusi <strong>in</strong> tutta Europa erano chiamati Misteres e Miracles (quando un<br />

personaggio div<strong>in</strong>o arrivava a risolvere la situazione: deus ex mach<strong>in</strong>a) <strong>in</strong> Francia,<br />

Mistery, Morality Plays e Miracleplays <strong>in</strong> Inghilterra, Autos Sacramentales <strong>in</strong><br />

Spagna, Passion spieler e Geistliche schauspiele <strong>in</strong> Germania.<br />

A Siena, <strong>in</strong>torno al 1267 sotto l’esempio dei movimenti mendicanti, nascono delle<br />

confraternite dette dei Laudesi, associazioni di persone che si ritrovano a pregare e<br />

cantare per poter salvare la propria anima e quelle dei cari deceduti. Tali confraternite<br />

diedero l’impulso alla composizione delle laude e a redigere testi che le<br />

raccogliessero. A noi sono giunti il Laudario 91 di Cortona (dalla confraternita di<br />

quella città) del XIII secolo e il Laudario Maglibechiano (dalla biblioteca fiorent<strong>in</strong>a<br />

dov’è custodito) del XIV secolo. Questi manoscritti raccolgono un totale di 130 laude<br />

con testi e musica. Le laude sono modellate sulla forma della ballata con l’alternanza<br />

fra ritornello (coro) e strofe.<br />

Le <strong>sacre</strong> <strong>rappresentazioni</strong> ebbero impulso con l’ord<strong>in</strong>e dei Flagellanti i cui discepoli<br />

andavano per le strade dell’Umbria e dell’Italia centrale, vestiti con un sacco,<br />

flagellandosi a sangue e, cantando lodi al Signore, predicavano pace e penitenza.<br />

Questo movimento fu scomunicato dalla Chiesa a causa di alcune prese di posizioni<br />

eretiche, e non riuscirono ad arrivare nel meridione d’Italia perché alle frontiere gli era<br />

impedito il passaggio.<br />

Alla lauda lirica fece seguito la lauda narrativa e dialogica <strong>in</strong> forma responsoriale: al<br />

canto del solista faceva eco la ripresa del coro. Non è certa ma è altamente probabile<br />

la partecipazione degli strumenti: <strong>in</strong>fatti, <strong>in</strong> alcuni codici m<strong>in</strong>iati, il testo della lauda è<br />

<strong>in</strong>corniciato da angioletti cantori nell’atto di suonare arpe, liuti e vielle. Il passo verso<br />

la lauda drammatica si ha quando il solista viene ad impersonare il santo <strong>in</strong>vocato, il<br />

tutto allestendo un modesto apparato scenico: un muro di fondo con rappresentato un<br />

monte, figura che si presta ad <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ite scene (la grotta del sepolcro o del presepio, il<br />

monte della crocifissione o della trasfigurazione...).<br />

Questo tipo di lauda drammatica trovò la denom<strong>in</strong>azione di sacra rappresentazione a<br />

Firenze dove fiorirono compagnie (famosa è la Compagnia del Vangelista, altre sono<br />

la Compagnia del Nicchio, la Compagnia della Scala…) che si occupavano di<br />

allestirle e metterle <strong>in</strong> scena.<br />

“Il Cantare ascetico e la lauda sono forme caratteristiche della letteratura guelfa, nate<br />

dal popolo per il popolo, <strong>in</strong> contrapposto al romanzo e al cantare cavalleresco, nato<br />

nelle corti e che nelle corti si espande, tipo di poesia ghibell<strong>in</strong>a. Laude, sacra<br />

rappresentazione e cantare agiografico hanno avuto sviluppo e vicende umane:<br />

fioriscono s<strong>in</strong> che dura lo spirito mistico caratteristico del cristianesimo medioevale,<br />

quando le leggende si diffondono con i canti degli “joculatores Dom<strong>in</strong>i” i quali,<br />

sull’esempio di taluni discepoli di san Francesco, andavano recitando alla plebe<br />

m<strong>in</strong>uta, per le piazze delle città e per i borghi del contado, le lodi di Cristo, della

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