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Rischio sismico, paesaggio, architettura: l'Irpinia, contributi ... - Amra

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16 Donatella Mazzoleni<br />

È bene sottolineare che ci si limita con queste osservazioni alla considerazione<br />

del campo dei rischi ambientali “naturali”. Ben diverso sarebbe infatti il disegno<br />

delle assunzioni di responsabilità nei casi dei cosiddetti “rischi antropici”, e in<br />

tutta la casistica (che va dall’inquinamento, all’incompatibilità degli insediamenti<br />

industriali, al sovraffollamento demografico, fino al pericolo di attacchi terroristici<br />

e bellici) dei pericoli indotti dalle società umane contro se stesse.<br />

Nella parte introduttiva del libro (Il valore a rischio), si raccoglie quindi<br />

un’ampia riflessione teorica e metodologica, avente per oggetto la definizione dell’identità<br />

ambientale come specifico concetto di valore, che deve essere inserito<br />

nelle problematiche del rischio: a partire dall’incidenza socioambientale del concetto<br />

di rischio (Ugo Leone), del valore oggetto d’interesse si precisano le componenti<br />

storica (Leonardo Di Mauro, Giulia Cantabene), iconologica (Donatella<br />

Mazzoleni), paesaggistica (Giuseppe Anzani), urbana (Teresa Colletta), di identità<br />

locale (Marichela Sepe).<br />

Il progetto dimostratore “Irpinia”<br />

Nello sviluppo della parte dimostrativa del libro, si mostrano i risultati dell’applicazione<br />

dell’ipotesi teorica formulata a un territorio specifico, che presenta<br />

caratteristiche notevolmente significative ai fini di una riflessione sul rischio<br />

ambientale in Campania: il territorio dell’Irpinia.<br />

L’Irpinia è una sub-regione caratterizzata da una forte identità paesistica, produttiva,<br />

culturale, di cui può considerarsi, in questa sede, l’esposizione a un doppio<br />

rischio: quello di catastrofe naturale per l’elevata sismicità dell’area, e quello<br />

di snaturamento culturale per l’eventualità del ripetersi di processi di ricostruzione<br />

e di assetto territoriale, urbanistico e architettonico difformi dalle caratteristiche<br />

di quello specifico <strong>paesaggio</strong>.<br />

Il lavoro svolto intende evidenziare – ai fini non solo di una corretta valutazione<br />

dei possibili danni ma anche di un’adeguata impostazione degli apparati sia culturali<br />

sia materiali della prevenzione – la particolare importanza: della conoscenza<br />

storica delle trasformazioni urbane e paesistiche avvenute in questa zone dopo<br />

le catastrofi-terremoti ricorrenti nella sua lunga storia; della rivalutazione del<br />

patrimonio di memorie e di tracce fisiognomiche caratterizzanti il suo <strong>paesaggio</strong>;<br />

della tutela dei suoi specifici valori architettonici, urbani, paesistico-ambientali<br />

anche nella corretta gestione dell’emergenza; dell’attenzione alla rivitalizzazione<br />

e al rinnovamento dell’identità culturale delle sue città e dei suoi paesaggi nella<br />

progettazione del nuovo.<br />

Intende inoltre dimostrare, con esempi e proposte-campione, la possibilità di<br />

fornire, da parte del gruppo di lavoro che ha elaborato questo studio, un supporto<br />

specialistico, caratterizzato da interdisciplinarietà e competenze avanzate, alle attività<br />

dei soggetti istituzionali preposti ai vari livelli di scala, alla pianificazione ter-

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