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Rischio sismico, paesaggio, architettura: l'Irpinia, contributi ... - Amra

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Il valore storico<br />

grande complesso monumentale, può radere al suolo un’intera città, come Messina<br />

nel 1908, può addirittura causare la scomparsa di una civiltà, come quella Cretese.<br />

Ma il rischio <strong>sismico</strong> non investe solo il singolo edificio, il complesso monumentale,<br />

il centro storico: in molti casi gli effetti del terremoto minacciano l’intero<br />

contesto ambientale, il <strong>paesaggio</strong> costruito e quello naturale, e il rischio più alto<br />

quasi sempre è costituito dalle manipolazioni del <strong>paesaggio</strong> che si verificano nel<br />

corso del processo di ricostruzione innescato dall’evento.<br />

Il rischio più grande che si corre in caso di catastrofi, come ci ha insegnato l’esperienza<br />

recente e soprattutto il caso dell’Irpinia, è quello legato alla perdita della<br />

testimonianza storica, nella sua accezione più ampia, che investe tanto il singolo<br />

monumento o l’opera d’arte, quanto il centro urbano, e addirittura il <strong>paesaggio</strong><br />

naturale. E mai come ai nostri giorni il rischio <strong>sismico</strong> o naturale corrisponde al<br />

rischio di una perdita di valore, di identità.<br />

Gli eventi sismici che si sono succeduti nel passato hanno lasciato tracce più o<br />

meno evidenti, in alcuni casi hanno dato vita a contesti architettonici e urbanistici<br />

nuovi, ma sempre in relazione all’identità del luogo, così da non spezzare mai del<br />

tutto il legame con la tradizione storica.<br />

Il caso famosissimo della ricostruzione del Val di Noto, dopo il terremoto del<br />

1693 che aveva causato la distruzione della gran parte dei centri urbani in un’area<br />

vastissima, ci ha insegnato come, accanto all’introduzione di nuovi modelli urbanistici<br />

e alla proposizione di forme espressive “moderne”, conviveva la ripresa di<br />

modelli antichi e collaudati2 .<br />

Allo stesso modo, nella Calabria meridionale sconvolta dalla catastrofe del<br />

1783, all’adozione di impianti urbani di stampo illuminista corrisponde la costruzione<br />

di edifici che celano i primi, rudimentali sistemi antisismici dietro impaginati<br />

delle facciate del tutto tradizionali3 .<br />

2 La ricchissima produzione storiografica sull’evento siciliano del 1693 ha trovato una prima sistematizzazione<br />

in M. Caruso, E. Perra, L. Trigilia, (a cura di), Bibliografia generale sul terremoto del 1693 e sulla ricostruzione<br />

del Val di Noto, in “Annali del Barocco in Sicilia”, 1, 1994, pp. 109-119. Per quanto riguarda i <strong>contributi</strong> più<br />

recenti, oltre ai saggi di L. Dufour, La ricostruzione di Noto: un caso emblematico, in “Annali del Barocco in<br />

Sicilia”, 3, 1996, pp. 33-41 e di S. Tobriner, (già autore di La genesi di Noto, Bari 1989) La fragile bellezza di<br />

Noto, in “Kalòs”, 4, 1996, pp. 4-9, si veda soprattutto il già citato volume a cura di A. Casamento e E. Guidoni,<br />

Storia dell’urbanistica. Sicilia II. Le città ricostruite dopo il terremoto siciliano del 1693.<br />

3 Il terremoto che colpì la Calabria nel 1783 stimolò una notevole produzione di trattati e manuali contemporanei.<br />

L’evento e i suoi notevoli risvolti storico-sociali, economici, architettonici, urbanistici e tecnici sono stati e<br />

continuano a essere discussi dagli studiosi, come testimoniano i lavori di P. Maretto, Edificazioni tardo-settecentesche<br />

nella Calabria meridionale, Firenze 1975; N. Aricò, O. Milella, Riedificare contro la storia. Una ricostruzione<br />

illuminista nella periferia del regno borbonico, Roma-Reggio Calabria, 1984; I. Principe, 1783: il progetto<br />

della forma. La ricostruzione della Calabria negli Archivi di Cassa Sacra a Catanzaro e Napoli, Roma<br />

1985; C. Barucci, La casa antisismica. Prototipi e brevetti, Roma-Reggio Calabria, 1990, Id, aspetti delle tecniche<br />

costruttive nelle ricostruzioni siciliana e calabrese tra XVII e XVII secolo, in Storia dell’Urbanistica. Sicilia<br />

II… cit., pp. 42-49 e Id., Città Nuove. Progetti, modelli, documenti. Stato della Chiesa e Regno di Napoli nel<br />

XVIII secolo, Roma 2002; G. Rubino, premessa, saggio introduttivo e schede, in G. Vivenzio, Istoria de’ tremuoti<br />

avvenuti nella provincia di Calabria ulteriore e nella città di Messina nell’anno 1783, Casoria, 1992 e I.<br />

Principe, Città nuove in Calabria nel tardo Settecento, Roma 2001, 2 a ed., cui si rimanda per più ampi riferimenti<br />

bibliografici.<br />

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