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Rischio sismico, paesaggio, architettura: l'Irpinia, contributi ... - Amra

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18 Donatella Mazzoleni<br />

Iannone); della ricostruzione incompiuta, prendendo ad esempio i casi Bisaccia e<br />

Teora (Pasquale Belfiore); delle mutazioni urbane e paesistiche, prendendo ad<br />

esempio il caso della Baronia (Biagio Costato); dei pentimenti e ripensamenti sulla<br />

legge di ricostruzione n. 219/81, che ha consentito purtroppo in troppi casi una<br />

sorta di distruzione legalizzata dei centri storici (Angelo Verderosa).<br />

La seconda e ultima sezione (Cosa possiamo fare: indicazioni di progetto) presenta<br />

infine una serie di indicazioni di metodologiche e operative, accompagnate<br />

anche da esempi precisi e concreti mostrati come casi-campione. Di uno specifico<br />

strumento di preparazione al progetto, il Rilievo Sensibile, viene mostrata l’applicazione<br />

su Sant’Angelo dei Lombardi (Marichela Sepe); della combinazione tra<br />

nuovo insediamento e la memoria, viene mostrato l’esempio di Melito Irpino<br />

(Carla Maria De Feo); della possibilità di operare una progettazione del nuovo<br />

come ri-fondazione dell’identità urbana e paesistica, viene presentato il progetto<br />

del Municipio a Montella (Donatella Mazzoleni); dell’indicazione a operare nel<br />

progetto dell’industria considerando <strong>paesaggio</strong> e ambiente come risorse di sviluppo<br />

territoriale, viene presentato il piano per le Aree di Sviluppo Industriale di<br />

Avellino (Michelangelo Russo). Spingendo infine lo sguardo anche oltre le sperimentazioni<br />

dimostrabili con esempi già in atto: la possibilità di operare anche nel<br />

progetto dell’emergenza nel rispetto dell’identità urbana e paesistica viene comprovata<br />

con una ricognizione internazionale sull’abitazione temporanea<br />

(Francesco Bruno, Marco Cante, Gianpaolo Lavaggi); la possibilità di coinvolgere<br />

le popolazioni nella progettazione delle ricostruzioni urbane con il metodo della<br />

progettazione partecipata, viene suggerita con l’illustrazione di esperienze mediterranee<br />

ed europee (Maria Maddalena Simeone); viene inoltre sottolineata l’importanza<br />

di una corretta comunicazione in tutte le fasi del rischio, dell’emergenza,<br />

e della riparazione del danno (Stefania Bronzuto); si precisa infine la dimensione<br />

“europea” del diritto ambientale, e la tutela dell’ambiente come diritto fondamentale<br />

degli individui e dei gruppi sociali (Alberto Lucarelli).<br />

Molti temi restano ancora fuori da questo studio. Alcuni fra essi (il tema del<br />

“restauro del <strong>paesaggio</strong>”, il tema dell’“identità sonora delle città e dei paesaggi”,<br />

il tema delle “tecniche bioclimatiche applicate all’<strong>architettura</strong>”, il tema del “riciclo<br />

delle immagini scartate”) sono già oggetto di ricerca teorica, applicata e finalizzata<br />

all’interno dello stesso gruppo di lavoro che ha prodotto questo primo risultato.<br />

Altri sono invece per ora solo delle tracce di piste che devono essere aperte e<br />

percorse, appena sarà possibile predisporre gli strumenti e le risorse necessarie.

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