le collane di campo de' fiori in concerto live a cerenova valentina ...
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Trucco depoca<br />
Campo de’ <strong>fiori</strong> 31<br />
Trend degli ultimi sessantanni...<br />
Make-up,outfit,acconciatura,manicure,figura della donna<br />
Copia il loook (make-up e acconciatura)<br />
<strong>di</strong> Ilaria Palanga<br />
Anni ‘40: Le donne durante il periodo della Resistenza<br />
Durante il periodo della Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>a<strong>le</strong>, la presenza <strong>di</strong> una forte crisi economica si ripercuoteva su vari aspetti della vita<br />
socia<strong>le</strong>. Nonostante la tecnologia <strong>di</strong> quegli anni già ventilasse la possibilità <strong>di</strong> realizzare film a colori (Tecnicolor), la maggior parte<br />
del<strong>le</strong> produzioni c<strong>in</strong>ematografiche erano ancora <strong>in</strong> bianco e nero, a causa del<strong>le</strong> <strong>di</strong>fficoltà tecniche e degli alti costi <strong>di</strong> produzione.<br />
Molti film avevano come scenario avvenimenti e storie <strong>le</strong>gati alla guerra (Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>a<strong>le</strong>, Guerra del Pacifico, Fascismo e<br />
Nazismo). Inoltre si organizzavano spettacoli it<strong>in</strong>eranti e cortometraggi a tema, per r<strong>in</strong>francare lo spirito dei soldati al fronte.<br />
Figura della donna La politica fascista mantenne nei confronti della donna una sorta <strong>di</strong> atteggiamento ambiva<strong>le</strong>nte. Da un lato<br />
<strong>le</strong> donne venivano considerate come gli angeli del focolare, dall’altro il regime cercava <strong>di</strong> co<strong>in</strong>volger<strong>le</strong> per ottenere anche il loro consenso.<br />
La donna doveva ricoprire i ruoli <strong>di</strong> madre, moglie e massaia, f<strong>in</strong>o a farsi portavoce della missione patriottica; la donna venne<br />
istruita nell’economia domestica, nell’educazione all’<strong>in</strong>fanzia e nell’assistenza socia<strong>le</strong>. All’<strong>in</strong>terno della politica <strong>di</strong> <strong>in</strong>cremento demografico,<br />
stabilita da Mussol<strong>in</strong>i, si esaltava la funzione socia<strong>le</strong> della donna <strong>in</strong> ogni occasione. Ci furono molte donne che <strong>in</strong> seguito<br />
parteciparono alla Resistenza,organizzate <strong>in</strong> “squadre <strong>di</strong> azione”, che organizzarono scioperi e manifestazioni contro il nazi-fascismo partecipando<br />
alla guerra <strong>di</strong> Liberazione. Una del<strong>le</strong> donne che ricoprì nella Resistenza ruoli <strong>di</strong> carattere politico fu Nilde Iotti (esponente<br />
femm<strong>in</strong>i<strong>le</strong> <strong>di</strong> rango della Politica italiano per oltre mezzo secolo). La femm<strong>in</strong>ilità <strong>in</strong> questo contesto veniva abb<strong>in</strong>ata alla praticità , <strong>in</strong>fatti<br />
<strong>le</strong> donne <strong>in</strong> questo periodo storico sono so<strong>le</strong> a portare avanti la famiglia, perchè gli uom<strong>in</strong>i erano partiti per la guerra.<br />
I cosmetici scarseggiano a causa del<strong>le</strong> ristrettezze, ma <strong>le</strong> donne vogliono comunque essere bel<strong>le</strong>. Naturalmente non tutte <strong>le</strong> donne potevano<br />
permettersi <strong>di</strong> comprare i cosmetici, specialmente durante la guerra e nel dopoguerra; però cercavano <strong>di</strong> imitare <strong>le</strong> <strong>di</strong>ve e <strong>di</strong> farsi<br />
bel<strong>le</strong> con <strong>in</strong>gre<strong>di</strong>enti e grassi naturali <strong>di</strong> uso comune, anche da cuc<strong>in</strong>a, per essere seducenti. La polvere <strong>di</strong> talco veniva usata anche<br />
come cipria.<br />
Out fit La moda aveva un’idea<strong>le</strong> femm<strong>in</strong>i<strong>le</strong> romantico, che ce<strong>le</strong>brava il fasc<strong>in</strong>o e la delicatezza del<strong>le</strong> forme. Eppure, <strong>di</strong>etro questo<br />
tocco femm<strong>in</strong>i<strong>le</strong>, la storia della moda <strong>di</strong>vide il decennio <strong>in</strong> due perio<strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti; durante la Seconda Guerra lo sti<strong>le</strong> era molto più<br />
sobrio e severo, mentre dopo <strong>di</strong>venne molto più al<strong>le</strong>gro e rilassato. Le donne <strong>in</strong>dossavano solo vestiti e non i pantaloni, un abbigliamento<br />
tipico poteva essere una camicetta con scollo a “V” e una gonna a pieghe con la c<strong>in</strong>tura. Gli abiti da giorno avevano spal<strong>le</strong> ampie,<br />
con maniche corte a sbuffo o grosse spall<strong>in</strong>e ed erano stretti nel punto vita, accentuato spesso dal<strong>le</strong> c<strong>in</strong>ture. Ovviamente durante la<br />
guerra i materiali preziosi furono sostituiti dal rayon (fibra natura<strong>le</strong> derivante dalla cellulosa, <strong>di</strong> scarso pregio). Il tail<strong>le</strong>ur era molto <strong>in</strong><br />
voga, rappresentava la donna <strong>in</strong><strong>di</strong>pendente che non perde comunque la propria sensualità . Le gonne arrivavano sotto il g<strong>in</strong>occhio ed<br />
erano strette, mentre <strong>le</strong> giacche avevano maniche corte o lunghe ed erano abbastanza aderenti. Durante la guerra i colori erano piuttosto<br />
scuri, severi; <strong>le</strong> donne vo<strong>le</strong>vano essere bel<strong>le</strong> e femm<strong>in</strong>ili come <strong>di</strong>ve ma nello stesso tempo rispettare lo sti<strong>le</strong> sobrio<br />
imposto dal<strong>le</strong> circostanze. Improvvisare era all’or<strong>di</strong>ne del giorno: essendoci pochi tessuti pregiati per la povertà portata<br />
dalla guerra, ci si doveva <strong>in</strong>fatti arrangiare con quello che si aveva o che si trovava, <strong>in</strong>fatti i vestiti venivano confezionati<br />
con tessuti riciclati (es. militari). Si eseguiva una f<strong>in</strong>ta riga nera sui collant per far sembrare che fossero <strong>di</strong><br />
nylon. Christian Dior <strong>in</strong>troduce il tacco a spillo, mentre <strong>in</strong> Italia Salvatore Ferragamo <strong>in</strong>troduce la zeppa.<br />
DIVE/ICONE Joan Crawford (attrice statunitense considerata fra <strong>le</strong> massime attrici americane della sua generazione),<br />
Rita Haiworth (<strong>di</strong> orig<strong>in</strong>i spagno<strong>le</strong>, Margarita Cans<strong>in</strong>o, tra <strong>le</strong> più bel<strong>le</strong> e seducenti donne della storia del Rita Hayworth<br />
c<strong>in</strong>ema statunitense rimane nell’immag<strong>in</strong>ario col<strong>le</strong>ttivo come la prorompente e tentatrice “Gilda”),<br />
Veronika Lake (pseudonimo <strong>di</strong> Constance Frances Marie Ock<strong>le</strong>man, attrice statunitense che godette<br />
<strong>di</strong> enorme popolarità , è passata alla storia come icona <strong>di</strong> sti<strong>le</strong> con la sua famosa peekaboo bang,<br />
acconciatura che <strong>le</strong> copriva metà del volto, e come <strong>di</strong>va <strong>di</strong> <strong>in</strong>cre<strong>di</strong>bi<strong>le</strong> avvenenza), Romy Schneider<br />
(nome d’arte <strong>di</strong> Rosemarie Magda<strong>le</strong>na Albach-Retty attrice austriaca naturalizzata francese, famosa<br />
per il ciclo <strong>di</strong> film de<strong>di</strong>cati all’imperatirce asburgica “Sissi”), Vivian Leigh (Vivian Mary Hart<strong>le</strong>y, Lady<br />
Olivier, nota al pubblico come attrice teatra<strong>le</strong> e c<strong>in</strong>ematografica britannica e seconda moglie <strong>di</strong><br />
Laurence Olivier, anche lui attore e regista britannico <strong>di</strong> quel periodo).<br />
Vivian Leigh Veronika Lake<br />
Trucco molto natura<strong>le</strong> e portabi<strong>le</strong>, soprattutto gli occhi sono molto al<strong>le</strong>ggeriti. La forma del viso è meno geometrica, più morbida.Le<br />
sopracciglia sono più naturali e hanno una forma più morbida e con il giusto volume (si avvic<strong>in</strong>ano a quel<strong>le</strong> attuali) con il punto<br />
luce evidente sotto la sopracciglia; si fa uso <strong>di</strong> colori neutri sulla palpebra<br />
e <strong>di</strong> poco eye l<strong>in</strong>er sfumato, i peli del<strong>le</strong> ciglia f<strong>in</strong>te sono più lunghe e più<br />
corte secondo l’uso del<strong>le</strong> gran<strong>di</strong> attrici hollywoo<strong>di</strong>ane: lunghi peli <strong>di</strong> visone<br />
venivano <strong>in</strong>collati all’estremità della palpebra creando un effetto del<br />
tutto natura<strong>le</strong> ed <strong>in</strong>visibi<strong>le</strong> agli occhi dello spettatore. Erano sempre presenti<br />
del<strong>le</strong> ombreggiature alla ra<strong>di</strong>ce del naso. La bocca si <strong>di</strong>segnava con<br />
il labbro superiore più lungo <strong>di</strong> quello <strong>in</strong>feriore uscendo dai contorni naturali,<br />
<strong>le</strong> labbra rosse sono un “must”, ma non più cupe, ma anzi, bel<strong>le</strong> accese,<br />
tipo il vermiglio. Il colore dom<strong>in</strong>ante anche nel<strong>le</strong> t<strong>in</strong>te dei capelli del<strong>le</strong><br />
attrici più <strong>in</strong> voga <strong>in</strong> questi anni erano il rosso (o castano ramato), poichè<br />
si notò che queste tonalità risultavano meglio <strong>le</strong>ggibili dalla pellicola<br />
e più def<strong>in</strong>ite nel<strong>le</strong> sfumature del bianco e nero. Venivano arricciati con<br />
boccoli che ricadevano sul<strong>le</strong> spal<strong>le</strong>.