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Di tutto - La Gazzetta dell'Economia

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12/10<br />

new<br />

la <strong>Gazzetta</strong><br />

Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata<br />

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Anno XV - 27 marzo / 2 aprile 2010 - € 1,15 Se venduto in abbinamento con “<strong>La</strong> <strong>Gazzetta</strong> del Mezzogiorno” € 0,90 Settimanale di informazione economica - Sped. in abb. post. 45% Art 2 c. 20/B L. 662/96 - Filiale di Bari<br />

Impresa:<br />

diffi cile<br />

mestiere<br />

I<br />

dI GIOVANNI ANCONA<br />

Sotto esame<br />

la centrale turbogas<br />

a Modugno. L’Arpa<br />

assicura che svelerà<br />

il proprio pensiero<br />

subito dopo<br />

le elezioni<br />

<strong>La</strong> crisi<br />

e il costo<br />

dei fi gli<br />

dI SANDRO DESIDERATO<br />

l recupero di livelli accet-<br />

are tanti fi gli è da “terroni”.<br />

tabili di occupazione passa<br />

Sinonimo di gente un po’<br />

attraverso la ripresa del<br />

ignorante che pensa che più<br />

processo di sviluppo economi-<br />

braccia servono a produrre più<br />

co. Esso è generato soprattut-<br />

frutti. Quante volte, anche noi,<br />

to dalle imprese, le cui scelte<br />

cosiddetti uomini di cultura, ce<br />

strategiche interagiscono e<br />

lo siamo sentiti dire. <strong>La</strong> risposta,<br />

sono condizionate, positiva-<br />

scontata e soprat<strong>tutto</strong> arrabbiamente<br />

o negativamente, dalle<br />

ta, è stata spesso: per fortuna che<br />

strategie e dalle scelte delle<br />

ci siamo noi! Che con i nostri fi gli<br />

istituzioni pubbliche regionali<br />

ed i nostri sacrifi ci, pagheremo le<br />

e nazionali. C’è da aggiungere<br />

vostre pensioni! Eppure, dietro<br />

che a fare lo sviluppo di un<br />

questa aff ermazione si nasconde<br />

territorio sono soprat<strong>tutto</strong> le<br />

un malessere contemporaneo che<br />

imprese che producono beni<br />

pochi hanno il coraggio di scopri-<br />

e servizi “esportabili”, di qui<br />

re. Le chiamano politiche per la<br />

l’interesse generale alla cre-<br />

famiglia, ma sarebbe più corretto<br />

scita ed al consolidamento<br />

parlare di “politiche per i fi gli”.<br />

alla capacità competitiva di un<br />

Rappresentano il vero scandalo<br />

territorio e delle sue imprese.<br />

economico del nostro paese. L’en-<br />

Ma quali imprese?<br />

fasi ideologica che ancora permea<br />

Chi studi la teoria dell’im-<br />

il dibattito in materia, oscura ogni<br />

presa si accorge che l’impren-<br />

valutazione capace di analizzare<br />

ditore è concepito ed è de-<br />

oggettivamente il fenomeno del<br />

scritto in modi diff erenti dai<br />

decremento demografi co di tutte<br />

diff erenti pensatori. C’è una<br />

le regioni italiane. Sui media conti-<br />

linea di pensiero che aff onda<br />

nua a fare più notizia la naturale,<br />

le sue radici negli scritti sette-<br />

ed un po’ scontata, dichiarazione<br />

centeschi di Richard Cantillon<br />

del cardinale Bagnasco contro<br />

(-) per giungere infi -<br />

l’aborto, che la scandalosa assen-<br />

ne alla grande opera di Frank<br />

Knight (-). Chi accetta<br />

il loro modo di ragionare vede<br />

nell’imprenditore soprat<strong>tutto</strong><br />

colui che è in grado di aff rontare<br />

l’incertezza dei mercati, colui<br />

che accetta le conseguenze<br />

za di qualsivoglia politica economica<br />

di supporto alle famiglie<br />

Mentre le “commerciali” si defi lano l’Europa pensa al Sud con più di due-tre fi gli. In Italia, le<br />

coppie con tre o più fi gli erano nel<br />

circa ... <strong>Di</strong> queste,<br />

quasi la metà, concentrate nel sud<br />

<strong>La</strong> BEI pensa ai privati (isole escluse). <strong>La</strong> maggiore con-<br />

del rischio di impresa. Complementare<br />

ad essi c’è poi il<br />

pensiero del primo grande teorico<br />

dei processi di sviluppo,<br />

Schumpeter (-): per il<br />

centrazione di esse si riscontra in<br />

Campania, Puglia e Sicilia. Come<br />

tutti sanno, gli sgravi fi scali per<br />

i fi gli sono ridicoli. I supporti del-<br />

crescono i prestiti (7%) le politiche regionali, quasi inesi-<br />

grande economista austriaco<br />

stenti. L’atteggiamento generale,<br />

l’imprenditore è soprat<strong>tutto</strong><br />

un innovatore, cioè un modifi -<br />

catore del sistema produttivo<br />

e dell’insieme delle relazioni<br />

e banche commerciali hanno sbarrato la<br />

strada ai crediti alle aziende? Nel ci Lha<br />

pensato la BEI, la Banca Europea degli<br />

Foto Cédric Puisney_fl ickr<br />

è più orientato a garantire il minimo<br />

essenziale di assistenza sociale<br />

per le situazioni più disagiate che<br />

una corretta politica di sostegno<br />

di mercato. Per la grande tra- investimenti, a sostenere i privati.<br />

al reddito ed ai servizi per il comdizione<br />

neoclassica (Marshall, Sono cresciuti infatti del % i prestiti concessi<br />

plesso delle famiglie con un carico<br />

Pareto, Samuelson), infi ne, ad aziende italiane. Un’impennata che coincide<br />

parentale di queste dimensioni.<br />

l’imprenditore è soprat<strong>tutto</strong> anche con un aspetto di comunicazione: molti<br />

In Puglia, circa il % delle fami-<br />

un essere razionale, cioè un imprenditori ignoravano che i privati potessero<br />

glie è composto da nuclei con tre<br />

perfetto organizzatore capa- far ricorso alla BEI.<br />

o più fi gli. Una vera e quotidiana<br />

ce di garantire l’uso ottimale Un successo anche per la campagna “pubbli-<br />

corsa in salita per tutti coloro che<br />

delle risorse produttive. citaria” lanciato dall’organismo che ha sede a<br />

dispongono di un reddito annuo<br />

Sono consapevole del fatto Lussemburgo: “Prestiti Bei per le Pmi”.<br />

inferiore a . euro lordi, sti-<br />

che il quadro teorico sommariamente<br />

richiamato non sia<br />

BARLETTA ALLE PAGG. 16 E 17<br />

mati dall’UE nel , come reddito<br />

medio minimo per la vita di un<br />

completo. Avrei potuto conti-<br />

nucleo familiare con tre fi gli. Solo<br />

nuare, ma preferisco, piuttosto,<br />

avanzare un altro concet- A Foggia Bari-Monaco Puglia e Lucania <strong>La</strong> denuncia<br />

il % delle famiglie pugliesi appare<br />

al di sopra di questa soglia. Ed il<br />

to al tempo stesso semplice e<br />

complesso: un vero, e possibilmente<br />

grande, imprenditore è<br />

una persona che è capace di<br />

sommare in sé, tutte e con-<br />

Lunga vita<br />

per i cibi<br />

C’è il volo<br />

non il bus<br />

Passione<br />

per i blog<br />

Pubblicità<br />

e inganno<br />

restante % ? In stagioni di crisi,<br />

di mancanza di lavoro e di redditi<br />

incerti, è una ecatombe. Consumi<br />

ridotti all’osso, impennata del debito<br />

bancario familiare a breve,<br />

temporaneamente, le funzioni<br />

imprenditoriali qui richiamate.<br />

I grandi imprenditori<br />

ari collegata al cuore d’Eu-<br />

Bropa con il nuovo volo<br />

messe o incomplete in-<br />

Oformazioni su consumi ed<br />

elevatissimo ricorso al rinvio delle<br />

spese in beni durevoli necessari<br />

(elettrodomestici di prima neces-<br />

pubblici e privati che la storia<br />

dell’economia ricorda hanno<br />

della Lufthansa per Monaco,<br />

operativo dal marzo. L’ae-<br />

emissioni di CO : le case auto-<br />

<br />

mobilistiche fi niscono sotto<br />

sità ed abbigliamento), riduzione<br />

totale delle spese in cultura e tem-<br />

innovato, hanno rischiato ed<br />

roporto tedesco è un impor-<br />

accusa. L’% delle pubblicità a po libero. Ho diffi coltà a dimenti-<br />

hanno gestito facendo profi ttante<br />

hub, collegato con de-<br />

stampa non rispetta la legge. care l’area di diff uso imbarazzo<br />

to e facendo crescere, insie-<br />

LEVANTACI<br />

stinazioni di <strong>tutto</strong> il mondo.<br />

TRA VERSA<br />

DI PIERRO<br />

che aleggiava tra i genitori nel set-<br />

SEGUE A PAG. 25 ALLE PAGG. 10 E 11<br />

RUCCIA A PAG. 20<br />

ALLE PAGG. 18 E 19<br />

ALLE PAGG. 14 E 15<br />

SEGUE A PAG. 25<br />

Solo fumo?<br />

I SERVIZI DI DAPONTE ED ESPOSITO ALLE PAGG. 2, 3, 4 E 5<br />

F<br />

PDF<br />

Adobe<br />

www.gazeco.it<br />

COMPETENZE SILENZI


2 27 marzo<br />

02 aprile 2010 PrimoPiano<br />

L’integrazione ambientale<br />

Nuove “carte”<br />

tempi rispettati<br />

orgenia sostiene di aver de-<br />

Spositato al Ministero dell’Ambiente<br />

entro il termine del <br />

marzo (non rinviabile se non per<br />

giustifi cato motivo) l’integrazione<br />

alla documentazione per il<br />

rilascio (avvenuto nel ) alla<br />

turbogas modugnese dell’Autorizzazione<br />

integrata ambientale<br />

(Aia). Il Ministero aveva chiesto<br />

l’integrazione (pena una sanzione<br />

dai . ai . euro) un<br />

mese fa. Almeno fi no a mercoledì<br />

scorso, tuttavia, la Commissione<br />

istruttoria del Ministero che<br />

rilascia l’Aia non aveva ancora<br />

ricevuto nulla. Anche il Ministero<br />

dello Sviluppo, il primo marzo<br />

scorso, ha chiesto di conoscere<br />

l’esito della verifi ca che avrebbe<br />

dovuto accertare la coerenza<br />

tra la Valutazione di impatto ambientale<br />

della società e le indagini<br />

dell’Agenzia per la prevenzione e<br />

protezione dell’ambiente Puglia.<br />

Sorgenia assicura di aver risposto<br />

punto su punto alle richieste<br />

ministeriali, che pure non sembravano<br />

cavilli facilmente sanabili.<br />

<strong>La</strong> Commissione istruttoria<br />

scrive che i “dettagli” mancanti<br />

sono, tra l’altro, i monitoraggi<br />

eseguiti della qualità dell’aria<br />

(secondo le indicazioni dell’Arpa<br />

e di altri enti di controllo) che<br />

sarebbero discontinui e insuffi -<br />

cienti; tutte le fonti di emissione<br />

in atmosfera, lo stoccaggio dei<br />

rifi uti, gli sversamenti, i sistemi<br />

di trattamento delle acque e lo<br />

studio - preliminare alla costruzione<br />

dell’impianto - della contaminazione<br />

dei suoli in fase di<br />

progettazione (anche per eventuali<br />

interventi di bonifi ca).<br />

Tali “dettagli” sono tra i cardini<br />

imposti dalla direttiva Ue /<br />

(recepita dal decreto legislativo<br />

/) a tutela di ambiente e<br />

salute dei cittadini per avviare<br />

impianti di una certa potenza<br />

e impatto. Anche quelli defi niti<br />

di ultima generazione come la<br />

turbogas. Che, per Sorgenia,<br />

produce “emissioni trascurabili<br />

di polveri sottili (Pm e Pm.)<br />

e ossidi di zolfo, e ridotte di anidride<br />

carbonica (CO) e ossidi di<br />

azoto”. Ma secondo uno studio<br />

di ricercatori del Cnr pubblicato<br />

nel (confermato anche da<br />

una letteratura scientifi ca internazionale)<br />

emette anche altre<br />

sostanze inquinanti (metano,<br />

monossido di carbonio, altri<br />

idrocarburi, ammoniaca e formaldeide).<br />

Il <strong>tutto</strong> in quantità<br />

superiori a quelle dichiarate da<br />

Sorgenia (la CO di un anno, intorno<br />

a due milioni di tonnellate,<br />

ad esempio, sarebbe pari a quella<br />

prodotta dalla città di Bari).<br />

Le norme vigenti che regolano<br />

il rilascio dell’Aia impongono la<br />

verifi ca dell’inquinamento esistente<br />

nel territorio e dei requisiti<br />

minimi del progetto, non ultimo<br />

quello delle migliori tecnologie<br />

disponibili. E prescrivono anche<br />

il coinvolgimento nella procedura<br />

dei cittadini, abilitati a partecipare<br />

e a presentare osservazioni.<br />

Elemento che sembra trascurato<br />

nelle note dei Ministeri che hanno<br />

intrapreso l’insolita integrazione<br />

“in corsa” dell’Aia.<br />

<strong>La</strong> turbogas di Modugno funziona<br />

grazie a un’autorizzazione<br />

unica (contenente anche l’Aia)<br />

rilasciata nel dal Governo<br />

Berlusconi bis, con il nulla osta<br />

della Giunta regionale Fitto. Una<br />

procedura accelerata prevista<br />

dal decreto Berlusconi “sblocca<br />

centrali”, che nel aveva<br />

agevolato così il proliferare di<br />

domande per la costruzione di<br />

impianti, spesso incompatibili<br />

con Amministrazioni locali e piani<br />

energetici regionali. Il Berlusconi<br />

tris, il dicembre scorso,<br />

si è limitato a rinnovare l’autorizzazione<br />

unica, in scadenza.<br />

L’Aia, invece, è rimasta quella del<br />

, per quanto l’ex ministro<br />

dell’Ambiente Pecoraro Scanio<br />

ne avesse avviato il riesame (oggi<br />

congelato), su sollecitazione<br />

anche dell’ex assessore regionale<br />

all’Ecologia Losappio.<br />

L’Amministrazione Vendola è<br />

contraria all’impianto perché lo<br />

ritiene uno strappo ai propri Piani<br />

energetici e ambientali (un sacrifi<br />

cio eccessivo in una regione<br />

che esporta energia come poche<br />

altre in Italia: produce per<br />

consumarne solo ). Ma anche<br />

perché (come ha scritto in un<br />

nota indirizzata a Sorgenia, ai Ministeri<br />

dell’Ambiente e dello Sviluppo<br />

e alla Procura di Bari) considera<br />

l’Aia del viziata non<br />

solo rispetto alla legge del ,<br />

ma anche a quella in vigore al momento<br />

del suo rilascio (perché<br />

priva di contenuti essenziali quali<br />

la verifi ca dei parametri di qualità<br />

dell’aria, riferimenti alle migliori<br />

tecnologie disponibili e una previsione<br />

di valori limite per polveri<br />

sottili, ossidi di zolfo e composti<br />

organici volatili). Alla Regione<br />

i due Ministeri hanno risposto<br />

scaricando ciascuno la competenza<br />

all’altro. Nessuno dei due,<br />

secondo la Regione, almeno fi -<br />

no al luglio , ha verifi cato la<br />

rispondenza tra progetto e impianto<br />

realizzato. Malgrado ciò,<br />

la turbogas è partita il giugno<br />

scorso. Sorgenia si dice “disponibile<br />

a valutare miglioramenti che<br />

dovessero emergere per ridurre<br />

ulteriormente l’impatto ambientale,<br />

pur nella convinzione di aver<br />

già adottato le soluzioni tecniche<br />

più moderne e all’avanguardia”.<br />

Lo ha ribadito uffi cialmente anche<br />

al Ministero della Attività<br />

produttive nel . Salvo, però,<br />

nello Studio di impatto ambientale<br />

del progetto dichiarare di aver<br />

“risparmiato” sui fi ltri, “superfl ui<br />

data la buona qualità dell’aria e<br />

la scarsa densità demografi ca”.<br />

Due argomenti insostenibili.<br />

L’uso di particolari fi ltri (Dln)<br />

può ridurre le emissioni di ossidi<br />

di azoto del %. Ma per<br />

Sorgenia l’impianto modugnese<br />

emette quantità trascurabili<br />

di questa sostanza. Lo scorso<br />

novembre, ha dovuto montare<br />

quei fi ltri sulla centrale di Termoli<br />

(a suo dire più vecchia e<br />

dunque più inquinante), spendendo<br />

circa milioni di euro.<br />

Una spesa che si è accollata in<br />

virtù di un’intesa (che ha sostituito<br />

quella del ) fi rmata<br />

dopo un lungo braccio di ferro<br />

con l’amministrazione comunale.<br />

Con questa concessione (e<br />

con milioni di euro per opere<br />

di utilità generale) ha vinto le resistenze<br />

del sindaco molisano.<br />

Resta in piedi l’inchiesta della<br />

Procura sulla turbogas termolese,<br />

con rinviati a giudizio, tra<br />

cui ex amministratori di Termoli<br />

e di centri vicini. g.d.<br />

<strong>La</strong> Centrale<br />

sotto esame<br />

D<br />

ue nuove ciminiere con<br />

pennacchi di fumo a poco<br />

più di due chilometri<br />

da Modugno e dall’ospedale<br />

San Paolo di Bari. Sono spuntati<br />

nel giro di quattro anni come<br />

funghi. Velenosi per qualcuno,<br />

per “autorizzazioni viziate”<br />

che non garantirebbero ambiente<br />

e salute dei cittadini.<br />

Per altri un prezzo tollerabile,<br />

da pagare per il “progresso”.<br />

Dopo quasi un anno di prove,<br />

è ormai da due mesi defi<br />

nitivamente in funzione la<br />

centrale turbogas di Sorgenia<br />

(gruppo Cir, De Benedetti) alle<br />

porte di Bari, tra le maggiori in<br />

Italia per potenza, gemella di<br />

altre avviate a Termoli (Campobasso)<br />

o in rodaggio a Bertonico<br />

(Lodi) e Aprilia (<strong>La</strong>tina),<br />

tra polemiche e contenziosi.<br />

Per Gerolamo Pugliese, direttore<br />

del Consorzio per l’Area<br />

industriale di Bari, l’impianto<br />

è una manna: “Siamo riusciti a<br />

ottenere una convenzione che<br />

ci serve ad attrarre industrie<br />

produttrici di beni ad alto valore<br />

aggiunto. Ci assicura la fornitura<br />

di energia per illuminazione<br />

e altri servizi nella zona<br />

industriale e Mwatt al %<br />

in meno rispetto al prezzo di<br />

mercato che il Consorzio può<br />

dare alle aziende che vorranno<br />

insediarsi nel prossimo agglomerato<br />

Bitonto-Giovanizzo”.<br />

Indubbiamente la turbogas è<br />

UE – Sulla proroga<br />

Qualità dell’aria<br />

per la Puglia<br />

nessuno sconto<br />

a Commissione europea, lo scorso primo<br />

Lfebbraio, ha respinto la seconda richiesta di<br />

proroga presentata dall’Italia per conformarsi<br />

alle norme Ue sulla qualità dell’aria del .<br />

Ha imposto pertanto al nostro Paese l’adozione<br />

di misure per la riduzione dei Pm in Puglia<br />

e Sicilia.<br />

Alla Campania, invece, ha accordato altro tempo.<br />

“<strong>La</strong> Ce – ha detto il commissario all’Ambiente<br />

<strong>Di</strong>mas - riconosce le diffi coltà a rispettare la data<br />

fi ssata inizialmente, il . Si aspetta, tuttavia,<br />

che gli Stati membri comincino ad allinearsi al più<br />

presto alle norme dell’Ue”.<br />

g.d.<br />

In attività da<br />

più di due mesi<br />

la centrale<br />

termoelettrica<br />

di Sorgenia,<br />

che ha suscitato<br />

proteste tra<br />

i residenti, resta<br />

sotto stretta<br />

osservazione<br />

un passo avanti rispetto ad altri<br />

impianti attivi in Puglia, dove,<br />

accanto alla nuova frontiera<br />

delle energie rinnovabili aperta<br />

dalla recente politica regionale,<br />

secondo Enea e Terna l’industria<br />

va ancora letteralmente a<br />

carbone (il % del consumo di<br />

energia viene da questa fonte<br />

“archeologica”, contro il % nazionale).<br />

Il che aggrava il prezzo<br />

alto che la nostra regione paga<br />

già in termini di emissioni di anidride<br />

carbonica (% del totale<br />

nazionale, il % delle emissioni<br />

industriali e del termoelettrico)<br />

e di effi cienza energetica (in cui<br />

Puglia e Italia sono maglie nere<br />

in Europa).<br />

L’impianto, un investimento<br />

di milioni di euro, riporta il<br />

sito di Sorgenia, produce ener-<br />

gia elettrica con la tecnologia<br />

più effi ciente ed eco-compatibile<br />

tra quelle disponibili. Off rirebbe<br />

vari vantaggi rispetto alle<br />

termoelettriche tradizionali:<br />

maggiore rendimento a parità<br />

di combustibile (-% contro<br />

meno del %), minor impatto<br />

ambientale (usando il metano<br />

invece del carbone o dell’olio<br />

combustibile) e un’energia<br />

prodotta a costo più basso.<br />

Ma la turbogas ha portato<br />

anche altri tipi di vantaggi. Il<br />

Comune di Bitonto, per non<br />

aver opposto resistenze, si è<br />

guadagnato un “ristoro ambientale”<br />

di .. di euro.<br />

Modugno, invece, dopo una<br />

prima fase di convenevoli, ha<br />

bloccato i lavori di costruzione<br />

della centrale. E si è difeso<br />

male nel contenzioso apertosi<br />

davanti al Tar, che, infatti,<br />

lo ha condannato a risarcire<br />

Sorgenia con , milioni di<br />

euro. Risarcimento non ancora<br />

richiesto dalla società,<br />

pendente come una spada di<br />

Damocle, utile argomento di<br />

persuasione. Lo lascia intendere<br />

la stessa società in una<br />

diffi da del marzo , indirizzata<br />

a Comune di Modugno<br />

e Regione. Legittima difesa di<br />

Sorgenia contro i lacci della<br />

burocrazia? <strong>La</strong> questione sembra<br />

più complessa.<br />

GIUSEPPE DAPONTE<br />

Lo strano caso pugliese<br />

Più produzione<br />

minori costi?<br />

No, non è così<br />

rodurre più energia per pagarla meno? Non<br />

Psempre è così. <strong>La</strong> Puglia oggi produce un<br />

surplus di energia pari all’% del suo fabbisogno.<br />

Malgrado ciò la paga ugualmente a caro<br />

prezzo. Il motivo? <strong>La</strong> scarsa concorrenza causata<br />

dall’ineffi cienza delle reti di trasmissione nella<br />

macroarea di appartenenza, il Sud. Per lo stesso<br />

motivo, con l’attivazione della turbogas, si sarebbe<br />

intasata la rete elettrica, alimentata anche<br />

dalle rinnovabili e dalla centrale Enel di Bari. Un<br />

problema a cui Terna (società che gestisce in Italia<br />

la trasmissione dell’energia) pare stia facendo<br />

fronte con nuovi interventi infrastrutturali. g.d.<br />

Sardegna<br />

Piemonte<br />

Veneto<br />

Liguria<br />

Sicilia<br />

Umbria<br />

Emilia-Romagna<br />

Toscana<br />

<strong>La</strong>zio<br />

0 % 5 % 10 %<br />

Puglia


15 % 20 % 25 % 30 %<br />

Percentuali Pm 10<br />

immessi<br />

in atmosfera<br />

in Italia<br />

Fonte: European environment agency<br />

L’Assessore regionale pugliese Introna<br />

al sit-in del gennaio<br />

Promesse – Per le rilevazioni<br />

All’Arpa presto<br />

“nuovi mezzi”<br />

Arpa non dispone della dotazione tecnica per rilevare le pol-<br />

L’ veri ultrasottili, le pm., le più pericolose per la salute umana.<br />

Gli altri inquinanti deve rilevarli con l’aiuto anche di strumenti<br />

messi a disposizione da Sorgenia. Ma l’assessore regionale all’Ecologia<br />

Onofrio Introna ha assicurato che se il direttore dell’agenzia<br />

Assennato e la sua équipe avranno necessità di strumenti più moderni<br />

per monitorare la qualità dell’aria in Puglia, non devono fare<br />

altro che chiederlo: la Regione sarà disponibile.<br />

“Con l’Arpa – spiega - c’è un contatto continuo. Non è un corpo a<br />

sé stante. Quando l’abbiamo ereditata esisteva solo sulla carta. In <br />

anni l’abbiamo potenziata con strumenti tecnici e legislativi.<br />

<strong>La</strong> turbogas – aggiunge – non è un problema che riguarda solo<br />

la comunità di Modugno. È nostro compito salvaguardare la salute<br />

dei cittadini e l’ambiente. Condivido le preoccupazioni. Io stesso<br />

passo metà del mio tempo in Assessorato, a pochi passi da questo<br />

impianto. È un’opera che è stata autorizzata dal Ministero quando<br />

noi non c’eravamo. Ora non ci resta che garantire un’alta vigilanza<br />

sugli accordi, un continuo monitoraggio della qualità dell’aria e verifi<br />

che attente sul rispetto delle intese da parte di Sorgenia.<br />

L’Arpa sta predisponendo una relazione dettagliata sulle rilevazioni<br />

fatte in questi giorni. Completato questo lavoro, in base ai<br />

risultati prenderemo in considerazione le azioni da intraprendere a<br />

tutela della salute pubblica.<br />

Ci siamo impegnati in una battaglia per la democrazia in tutta la<br />

Puglia. Abbiamo scelto di puntare sulle rinnovabili. Per questo abbiamo<br />

chiesto all’Enel di ridurre a Brindisi la produzione di energia<br />

dal carbone, abbiamo approvato una legge per abbattere le emissioni<br />

di diossine dell’Ilva, e fatto tre ricorsi al Tar del <strong>La</strong>zio contro le<br />

autorizzazioni alla piattaforma petrolifera di Monopoli. Per questo<br />

diciamo un ‘no’ fermo al nucleare”. g.d.<br />

PrimoPiano<br />

embra tirare una brutta aria<br />

Snei dintorni della turbogas,<br />

soprat<strong>tutto</strong>, paradossalmente,<br />

vicino alla sede dell’Assessorato<br />

regionale all’Ecologia. Abbiamo<br />

chiesto lumi al direttore generale<br />

dell’Arpa Puglia, Giorgio<br />

Assennato. In particolare sui<br />

motivi di un’apparente disparità<br />

tra le informazioni tranquillizzanti<br />

del sito internet dell’Arpa<br />

(secondo cui l’aria da queste<br />

parti sarebbe anche ottima)<br />

e altri documenti della stessa<br />

agenzia più preoccupanti. Le<br />

risposte, ci assicura Assennato,<br />

arriveranno dopo le elezioni<br />

regionali: il rispetto della par<br />

condicio, a suo parere, impedisce<br />

all’Arpa di parlare con la<br />

stampa. Per il momento, allora,<br />

ragioniamo con i dati a disposizione,<br />

raccolti dall’Arpa con il<br />

Cnr e il Politecnico di Bari.<br />

Modugno solo da un mesetto<br />

dispone di un rete attiva di centraline<br />

di monitoraggio dell’aria<br />

(messa a bando solo nel ,<br />

montata nell’aprile ). A<br />

disposizione, pertanto, ci sono<br />

solo i dati rilevati dall’Arpa con<br />

la rete di stazioni fornita da Sorgenia.<br />

A cui, peraltro, a giugno<br />

scorso, l’Arpa ha chiesto di poter<br />

accedere in tempo reale al<br />

sistema di monitoraggio delle<br />

emissioni in atmosfera, diversamente<br />

da quanto previsto dalla<br />

società.<br />

Secondo le centraline di<br />

Sorgenia (che da maggio <br />

rilevano gli inquinanti ossidi di<br />

azoto, idrocarburi, ozono, particolato<br />

-Pm e Pm.-), tra<br />

Modugno, Palo, Bitonto e quartiere<br />

San Paolo si respirano forti<br />

concentrazioni di particolato,<br />

emesso principalmente dall’industria<br />

(rilevante, ovviamente,<br />

nella zona Asi), dal traffi co<br />

(alimentato qui da una serie di<br />

arterie, tra cui l’autostrada e<br />

27 marzo<br />

02 aprile 2010<br />

Il direttore generale dell’Arpa assicura chiarimenti<br />

Il prof. Assennato<br />

“Parlerò solo<br />

dopo le elezioni”<br />

l’aeroporto) e dal riscaldamento<br />

domestico.<br />

I livelli di Pm, in una stazione<br />

di rilevamento, negli ultimi<br />

tre anni sono stati anche<br />

superiori a quelli della zona<br />

industriale tarantina, la più contaminata<br />

da polveri sottili in<br />

Puglia e in Italia. Lo si evince da<br />

un documento dell’Arpa meno<br />

accessibile (con cui l’agenzia lo<br />

scorso settembre ha opposto<br />

il suo “no” a un inceneritore<br />

cantierizzato a pochi passi dalla<br />

turbogas), aggiornato da<br />

una nota dello scorso marzo.<br />

Nel , la centralina vicino<br />

all’Assessorato all’Ecologia ha<br />

segnalato superamenti dei<br />

valori limite consentiti di Pm<br />

(contro i di Milano e i <br />

di Napoli, secondo Legambiente<br />

la città più inquinata d’Italia<br />

da polveri sottili, e contro un<br />

massimo di tollerati dall’Ue).<br />

<strong>La</strong> rilevazione dei più insidiosi<br />

Pm. non è prevista dalla legge<br />

nazionale (mentre è imposta<br />

dalla direttiva europea). Ma<br />

le poche centraline di Sorgenia<br />

che li rilevano segnalano valori<br />

che superano i limiti dell’Ue.<br />

Particolato vuol dire, tra l’altro,<br />

alto rischio di tumori, ictus<br />

e infarti, e dunque, secondo<br />

l’Organizzazione mondiale della<br />

sanità (Oms), un incremento<br />

3<br />

della mortalità tra il e il %.<br />

Secondo un’indagine del progetto<br />

Oms “Città Sane”, tra il<br />

e il , da queste parti si<br />

è registrato un incremento del<br />

,% della mortalità per tumori<br />

maligni e del ,% per malattie<br />

respiratorie.<br />

Sicuramente la turbogas, soprat<strong>tutto</strong><br />

quando funzionerà a<br />

pieno regime, contribuirà a far<br />

superare alla Puglia i limiti di CO<br />

nell’aria (a discapito del riscaldamento<br />

del pianeta, problema<br />

riconosciuto a livello mondiale,<br />

a prescindere dal futuro del protocollo<br />

di Kyoto – in base al quale<br />

dovremmo già pagare pesanti<br />

sanzioni che crescono di minuto<br />

in minuto -, rimasto in sospeso<br />

dopo Copenaghen).<br />

Sorgenia dichiara di aver<br />

piantato ulivi per compensare<br />

le emissioni di gas serra. Nella<br />

Valutazione ambientale strategica<br />

su Area vasta eseguita<br />

dall’Arpa Puglia, infatti, la società<br />

si era impegnata a realizzare<br />

opere di mitigazione ambientale<br />

prima di avviare l’impianto.<br />

Il Ministero dello Sviluppo,<br />

infi ne, rinnovando l’autorizzazione<br />

unica alla turbogas, non<br />

ha dato peso nemmeno al mancato<br />

smantellamento (prospettato<br />

nel giudizio positivo di conformità<br />

del progetto rilasciato<br />

dal Ministero dell’Ambiente a<br />

Sorgenia nel ) della centrale<br />

Enel di Bari. <strong>La</strong> turbogas (più<br />

avanzata tecnologicamente e<br />

più distante dal centro abitato)<br />

avrebbe dovuto prenderne il<br />

posto. Per ora, la affi anca. Risultato:<br />

un surplus di inquinamento<br />

che insisterà su un’area<br />

già contaminata, classifi cata<br />

dal Piano regionale della qualità<br />

dell’aria in ultima fascia (C),<br />

cioè da sottoporre a bonifi ca (e<br />

fi nora mai bonifi cata).<br />

g.d.<br />

Il tecnico – Le dichiarazioni del responsabile della turbogas Alberto Vaccarella<br />

“Il nostro è un impianto sicuro”<br />

lle , del luglio si è senti-<br />

Ato un forte rumore di minuti proveniente<br />

dalla turbogas di Modugno.<br />

“Come quello di un aereo in decollo”,<br />

hanno raccontato il giorno dopo alcuni<br />

residenti dei quartieri Piscina dei Preti,<br />

San Paolo e Porto Torres.<br />

Il responsabile tecnico della turbogas,<br />

Alberto Vaccarella, ha replicato: “Siamo<br />

in una fase in cui l’impianto è testato sezione<br />

per sezione e durante le prove si<br />

sono azionati i dispositivi di sicurezza,<br />

che l’hanno protetto da una sovrappressione,<br />

immettendo del vapore in atmosfera.<br />

<strong>Di</strong> qui il rumore e la nube bianca<br />

fuoriuscita”. Il Ministero dello Sviluppo<br />

ha parlato di un guasto al trasformatore<br />

elevatore della turbina.<br />

Nell’Ue vige la direttiva //CE, detta<br />

“Seveso II”, che ha l’obiettivo di prevenire<br />

incidenti rilevanti causati da sostanze pericolose<br />

e di assicurare “un elevato livello di<br />

protezione per l’uomo e l’ambiente”.<br />

Ma la nostra centrale, per Vaccarella,<br />

”non corre rischi. Per questo non si sono<br />

applicati i principi di cautela e prevenzione<br />

previsti dalla direttiva. Nel nostro impianto<br />

non ci sono stoccaggi di sostanze<br />

pericolose”. <strong>La</strong> direttiva, dice Sorgenia,<br />

considera a rischio gli impianti che trattano<br />

il gas naturale, non quelli alimentati<br />

da gas naturale. Non così per altre<br />

centrali termoelettriche nel territorio<br />

nazionale, inserite nel dall’Istituto<br />

superiore per la protezione e la ricerca<br />

ambientale nell’elenco degli stabilimenti<br />

a rischio di incidente rilevante, tra cui<br />

la Edison di Taranto (di potenza pari alla<br />

GIORGIO ASSENNATO<br />

metà della centrale di Modugno).<br />

<strong>La</strong> società, poi, ha escluso che sostanze<br />

defi nite pericolose dalla direttiva - rifi<br />

uti pericolosi (. t/anno), propano,<br />

idrogeno, gasolio ( serbatoi da <br />

litri ciascuno e uno da litri), acido<br />

cloridrico e ammoniaca -, presenti nella<br />

centrale e dichiarate da Sorgenia nella richiesta<br />

di rinnovo Aia, siano in quantità<br />

tali da costituire un pericolo. Se così non<br />

fosse, secondo le norme Ue, il Governo<br />

italiano dovrebbe imporre, alla società<br />

che le immagazzina o utilizza nell’impianto,<br />

una serie di misure, tra cui la<br />

notifi ca alle autorità e la predisposizione<br />

di piani di emergenza. <strong>La</strong> direttiva, a garanzia<br />

dei cittadini, impone controlli sugli<br />

impianti. Ma sull’effi cacia dei controlli<br />

ha espresso seri dubbi lo stesso ministro<br />

dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo,<br />

in occasione del recente sversamento di<br />

petrolio nel <strong>La</strong>mbro, in Lombardia.<br />

Le nuove tecnologie ormai escludono<br />

i rischi di incidenti rilevanti nelle centrali<br />

a ciclo combinato? Ora lo dubita anche il<br />

quotidiano Times, preoccupato per due<br />

impianti simili in costruzione nel Sud del<br />

Regno Unito: li ritiene più facilmente soggetti<br />

a incidenti catastrofi ci, spesso causati<br />

anche da malfunzionamenti minimi.<br />

Lo scrive dopo l’incidente dell’ febbraio<br />

scorso, che ha semidistrutto la turbogas<br />

da megawatt (con la stessa tecnologia<br />

modugnese, ma funzionante anche a<br />

gasolio) di Middletown (Usa), ancora in<br />

collaudo. L’esplosione ha causato vittime,<br />

feriti e un’onda d’urto violenta<br />

avvertita in un raggio di km. g.d.


4 27 marzo<br />

02 aprile 2010 PrimoPiano<br />

Il sopralluogo – <strong>La</strong> <strong>Gazzetta</strong> dell’Economia a... spasso tra i viali della Centrale<br />

“Seguo le due ciminiere,<br />

di cartelli non c’è ombra”<br />

I<br />

l mostro non fa così paura.<br />

Non è stato diffi cile trovare<br />

la centrale a turbogas di<br />

Modugno. <strong>La</strong>sciata la ex statale<br />

, direzione aeroporto, è stato<br />

suffi ciente alzare lo sguardo<br />

per individuare, molto prima<br />

dell’orizzonte, le due ciminiere<br />

fumanti, grigie come il cielo di<br />

un giorno di febbraio più freddo<br />

degli altri. Nessun segnale<br />

stradale ci ha aiutato a sciogliere<br />

l’intricata matassa d’asfalto<br />

nella zona industriale barese.<br />

Un occhio ai camini, sempre più<br />

imponenti, l’altro alla strada<br />

sempre più intricata, una rotatoria<br />

dopo l’altra siamo arrivati<br />

in Via dei gladioli.<br />

Ecco la famosa “bomba ad<br />

orologeria” innescata dalla<br />

Sorgenia Spa. Ecco il “diavolo”<br />

vestito di acciaio e alluminio<br />

piazzato “impunemente” tra<br />

una fabbrica di divani e una<br />

di birra, a . metri (in linea<br />

d’aria poche centinaia di metri<br />

in meno) dalle prime case.<br />

Via dei gladioli è lunga poco<br />

più di mezzo chilometro. Sulla<br />

sinistra, dopo un centinaio<br />

di metri, corre fi no in fondo<br />

un muro metallico, lungo <br />

metri, alto . Sembrerebbero<br />

le mura monotone e austere<br />

di un carcere se non fosse<br />

per le palme, né alte e né<br />

rigogliose, che lo affi ancano.<br />

<strong>Di</strong>etro svetta prepotente la<br />

centrale. Il varco di ingresso<br />

è fatto di pietra. Non ci sono<br />

cartelli. Se non lo sapessimo<br />

già, non sapremmo chi ha fatto<br />

cosa. L’accesso dei pedoni<br />

è regolato da un tornello basso<br />

non ancora funzionate. Un<br />

guardiano ci chiede un documento<br />

e il motivo della visita.<br />

Dopo essere stati registrati è<br />

suffi ciente una telefonata a<br />

chi ci sta aspettando per avere<br />

conferma del nostro appuntamento<br />

e per lasciarci entrare,<br />

senza accompagnarci.<br />

I viali sono sgombri. Neanche<br />

ai dipendenti è concesso<br />

il privilegio di un parcheggio riservato.<br />

È un’immagine pulita,<br />

ordinata. Nulla è in più.<br />

Lo sguardo si alza insieme ai<br />

due camini davvero imponenti:<br />

metri di altezza, di diametro.<br />

Sbuff ano vapore leggero e<br />

quasi trasparente. L’intensità<br />

varia continuamente, ma non<br />

è mai ingombrante. Nulla viene<br />

cancellato da quelle nuvolette,<br />

neanche il cielo metallico.<br />

Il rumore è continuo, ma sostanzialmente<br />

sordo. Ricorda<br />

quello dei grandi generatori di<br />

corrente sulle piazze durante<br />

le feste patronali. È un sottofondo<br />

senza accelerazioni. Lo<br />

abbiamo sentito distintamente<br />

soltanto dopo essere scesi<br />

dall’auto.<br />

Uno strumento che misura<br />

l’intensità dei rumori rivela che<br />

quel sottofondo non supera<br />

i decibel, poco più del frastuono<br />

che si avverte di giorno<br />

da un balcone che si aff accia su<br />

una strada traffi cata.<br />

<strong>La</strong> grande muraglia di alluminio<br />

alle nostre spalle infrange<br />

Alte 55 metri<br />

per sedici<br />

di diametro<br />

è impossibile<br />

che sfuggano<br />

all’attenzione<br />

quel che resta del baccano industriale.<br />

Ci spiegano che quel<br />

muro è un complesso sistema<br />

di raff reddamento, un enorme<br />

radiatore a secco.<br />

L’acqua utilizzata, circa <br />

metri cubi ogni ora, non arriva<br />

da alcun pozzo scavato da Sorgenia.<br />

Non una goccia di acqua<br />

è sottratta dalla rete idrica che<br />

abbevera l’Asi, le campagne e<br />

il centro abitato Modugno. <strong>La</strong><br />

centrale utilizza soltanto acque<br />

refl ue dirottate dal depuratore<br />

di Bari Ovest. Vengono<br />

trattate chimicamente, decontaminate<br />

e trasformate in acqua<br />

pura.<br />

I muri di recinzione chiudono<br />

un’area di mila metri quadri.<br />

Circa mila sono coperti<br />

da palme e ulivi. Al centro c’è<br />

il “mostro” capace di produrre<br />

Mw di energia elettrica, il<br />

consumo medio quotidiano di<br />

mila famiglie, il consumo<br />

domestico giornaliero di una<br />

città con quasi un milione e<br />

mezzo di abitanti. È stata stimata<br />

una produzione annua di<br />

circa miliardi di kw ora.<br />

Sono soltanto i dipendenti<br />

selezionati dalla Sorgenia, <br />

tra tecnici e amministrativi. Gli<br />

altri sono operatori altamente<br />

specializzati che nell’arco delle<br />

ore, divisi in tre turni, seguono<br />

l’esercizio a ciclo continuo<br />

dell’impianto. Per ogni turno<br />

non sono più di una decina le<br />

persone presenti nella centrale.<br />

<strong>La</strong> sala che ospita il sistema<br />

di controllo centralizzato (DCS<br />

<strong>Di</strong>stributed control system) è<br />

presidiata giorno e notte.<br />

Basta un dito, un solo pulsante<br />

per avviare in un decimo<br />

di secondo l’intero impianto<br />

che andrà a regime al massimo<br />

in tre ore. Il gas metano in<br />

circolo è solo quello che verrà<br />

bruciato, circa chilogrammi<br />

al secondo. Non esistono stoccaggi.<br />

È suffi ciente bloccare<br />

l’alimentazione e la centrale<br />

smetterà di funzionare istantaneamente,<br />

in piena sicurezza.<br />

Stesso dito, un pulsante<br />

diverso.<br />

Le due turbine a gas sono<br />

custodite in due edifi ci metallici<br />

di colore “rosso Petruzzelli”.<br />

Sullo sfondo sfreccia l’autostrada<br />

A. Più in là si vedono<br />

i primi palazzi bassi del paese.<br />

L’aria è tersa, senza odore.<br />

I camini sbuffano ininterrottamente<br />

i fumi della combustione<br />

consumata nelle<br />

caldaie. Quanta più energia<br />

elettrica viene prodotta dai<br />

diversi cicli di combustione,<br />

tanto più sarà denso il vapore<br />

espulso nell’aria. Si stima che<br />

in un anno verranno immesse<br />

in atmosfera un milione e<br />

mila tonnellate in anidride<br />

carbonica. L’energia elettrica<br />

prodotta va ad alimentare la<br />

rete nazionale. Non un kilowatt<br />

in più della richiesta, cioè<br />

dell’energia effettivamente<br />

consumata al momento sul<br />

territorio. È il consumo a determinare<br />

la produzione che<br />

varia anche nel corso della<br />

giornata. Il % dell’energia<br />

termica prodotta dalla combustione<br />

del metano diventa<br />

energia elettrica. L’altissimo<br />

rendimento è dato dal ciclo<br />

combinato gas-vapore.<br />

Dopo giorni di marcia<br />

controllata fatta di test e ossessivi<br />

monitoraggi delle immissioni<br />

in atmosfera, la centrale<br />

è uffi cialmente andata a<br />

regime il gennaio scorso.<br />

Da allora ha riposato un solo<br />

fi ne settimana per manutenzione.<br />

Il primo fuoco, la prima<br />

accensione, era avvenuto sei<br />

mesi prima. Sono una trentina<br />

gli operai di società esterne<br />

addetti alla manutenzione<br />

meccanica, elettrica, edile,<br />

strumentale e alla pulizia industriale.<br />

Indossano elmetti<br />

blu in polietilene, casacche<br />

sgargianti ad alta visibilità e<br />

nessuna mascherina. Possono<br />

accedere alla centrale soltanto<br />

dopo aver esibito un permesso<br />

di lavoro, un’autorizzazione<br />

sulla quale sono indicati<br />

gli interventi, le modalità e gli<br />

strumenti utilizzati. Intorno<br />

alle turbine sono segnalate le<br />

aree potenzialmente pericolose<br />

dove l’ingresso non è vietato,<br />

ma consentito solo dopo<br />

verifi che obbligatorie e muovendosi<br />

secondo procedure<br />

collaudate. Il metano, tossico<br />

solo ad elevate concentrazioni,<br />

è altamente combustibile.<br />

Basta una scintilla per innescare<br />

un’esplosione.<br />

<strong>La</strong>sciamo scivolare un dito<br />

su una balaustra. Non abbiamo<br />

altro modo per verifi care<br />

la presenza di polveri sottili.<br />

Il dito resta pulito. “Perché la<br />

centrale è a regime da poco”<br />

si dirà. Sulle emissioni nocive<br />

abbiamo poche certezze, tante<br />

rassicurazioni e uno studio<br />

universitario, scovato su internet,<br />

sui parametri di valutazione<br />

del progetto della centrale<br />

termoelettrica di Montecchio<br />

Maggiore da Megavatt,<br />

identica a quella di Modugno.<br />

L’impianto vicentino emetterebbe<br />

in atmosfera una quantità<br />

di ossidi di azoto, carbone<br />

e polveri talmente elevata da<br />

superare quella complessivamente<br />

emessa dai comuni<br />

del circondario. Il nostro dito<br />

è rimasto pulito come la coscienza<br />

di chi, lasciandoci andare<br />

ovunque, ha smentito categoricamente.<br />

Autorizzazioni<br />

e monitoraggi alla mano.<br />

MICHELE ESPOSITO<br />

<strong>La</strong> pagina (non ancora aggiornata) del sito istituzionale di Sorgenia dedicata all’impianto di Modugno


L’ingresso della centrale di Modugno<br />

PrimoPiano<br />

27 marzo<br />

02 aprile 2010<br />

Come funziona – Le centrali turbogas utilizzano combustibili leggeri<br />

Con il ciclo combinato<br />

come in un jet in volo<br />

llo scopo di aumentare il rendimento ener-<br />

Agetico delle tradizionali centrali termoelettriche,<br />

negli ultimi anni si è diff uso e perfezionato<br />

l’uso dei cicli combinati gas-vapore.<br />

In una turbina a gas si sfrutta lo stesso principio<br />

di propulsione dei motori degli aerei a reazione.<br />

I gas in uscita in un jet determinano la spinta per<br />

il volo, in una centrale questo getto di aria calda,<br />

ad una determinata pressione, aziona le palette<br />

di una turbina che, accoppiata ad un alternatore,<br />

genera energia elettrica. Questo impianto è<br />

costituito da un compressore, da una camera di<br />

combustione e da un gruppo turboalternatore in<br />

asse con il compressore.<br />

L’aria aspirata dall’atmosfera viene compressa<br />

ed inviata alla camera di combustione. In questa<br />

camera, bruciando combustibile si produce<br />

calore che viene trasferito alla miscela di aria e<br />

gas combusti. <strong>La</strong> miscela compressa così prodotta<br />

entra in turbina dove avviene la conversione<br />

dell’energia termica in energia meccanica e infi ne<br />

elettrica. Parte del lavoro sviluppato dalla turbi-<br />

Ecco i dati<br />

L’Italia<br />

a corto<br />

di energia<br />

el il consumo nazio-<br />

Nnale di energia elettrica<br />

è stato di ’ GWh (gigawatt<br />

ora). Per quanto riguarda<br />

invece la potenza richiesta,<br />

l’Italia ha bisogno mediamente<br />

di circa gigawatt di potenza<br />

elettrica lorda istantanea, valori<br />

che oscillano tra la notte e il<br />

giorno mediamente da a <br />

gigawatt, con punte minime<br />

e massime rispettivamente di<br />

, e , gigawatt.<br />

Il fabbisogno nazionale lordo<br />

di energia elettrica viene coperto<br />

per il ,% attraverso centrali<br />

termoelettriche che bruciano<br />

principalmente combustibili<br />

fossili in gran parte importati<br />

dall’estero. Un altro ,% viene<br />

ottenuto da fonti rinnovabili<br />

(idroelettrica, geotermica, eolica<br />

e fotovoltaica).<br />

<strong>La</strong> rimanente parte per coprire<br />

il fabbisogno è importata<br />

all’estero nella percentuale<br />

dell’,%.<br />

m.e.<br />

Luglio <br />

Sorgenia<br />

da 11 anni<br />

sul mercato<br />

orgenia Spa ha chiuso il<br />

S con un fatturato<br />

di , miliardi di euro. Conta<br />

tra dipendenti e collaboratori.<br />

Nata nel luglio<br />

con il nome di Energia<br />

SpA è diventata uno dei<br />

principali operatori del mercato<br />

italiano dell’energia<br />

elettrica e del gas naturale.<br />

Suo principale azionista è<br />

Sorgenia Holding (,%),<br />

a sua volta controllata per<br />

il ,% dal Gruppo CIR, la<br />

holding italiana controllata<br />

da Carlo De Benedetti.<br />

Il resto è nelle mani della<br />

società elettrica austriaca<br />

Verbund. Oltre a produrre<br />

e vendere energia su <strong>tutto</strong><br />

il territorio nazionale contribuisceall’approvvigionamento<br />

attraverso l’importazione<br />

diretta di elettricità e<br />

gas naturale dai Paesi produttori.<br />

m.e.<br />

na serve per l’azionamento del compressore e<br />

il rimanente viene convertito dall’alternatore in<br />

energia elettrica.<br />

Gli impianti con turbine a gas risultano particolarmente<br />

utili laddove necessiti una copertura<br />

immediata di produzione di energia elettrica.<br />

In genere le centrali turbogas hanno il vantaggio<br />

di un minor impatto ambientale in termini di<br />

emissioni, poiché sfruttano combustibili leggeri:<br />

gas metano o gasolio. Una centrale che produce<br />

da fonte fossile non è mai “pulita”, ma è sicuramente<br />

meno “sporca” rispetto ad una centrale<br />

a carbone. Secondo il Ministero dell’Ambiente il<br />

contributo derivante da un impianto come quello<br />

di progettato e realizzato da Sorgenia è trascurabile,<br />

con riferimento tanto agli ossidi di azoto che<br />

al monossido di carbonio. Il rendimento elettrico<br />

sfi ora il %. Nel caso in cui sia prevista la cogenerazione,<br />

energia elettrica e termica, a fronte di un<br />

rendimento di prima generazione di circa % si<br />

registra un leggero calo del rendimento elettrico.<br />

m.e.<br />

Una manifestazione del <br />

Il grande radiatore a secco che costituisce il sistema di raff reddamento<br />

Un delicato equilibrio<br />

L’effetto serra<br />

e le “centrali”<br />

5<br />

eff etto serra è un fenomeno senza il quale la vita sulla ter-<br />

L’ ra non potrebbe esistere. Questo processo consiste in un<br />

riscaldamento del pianeta per l’eff etto dei cosiddetti gas-serra,<br />

presenti nell’aria a concentrazioni relativamente basse (anidride<br />

carbonica, vapor acqueo, metano, ecc.).<br />

I gas-serra fanno sì che le radiazioni solari passino attraverso<br />

l’atmosfera, mentre ostacolano il passaggio verso lo spazio<br />

di parte delle radiazioni infrarosse provenienti dalla superfi cie<br />

della Terra e dalla bassa atmosfera. Agiscono proprio come i<br />

vetri di una serra: fanno passare la luce solare e trattengono il<br />

calore. Questo comporta che la temperatura media della Terra<br />

sia di circa °C, un valore notevolmente più alto di quanto non<br />

sarebbe in assenza di questi gas (-°C).<br />

Ma da alcuni decenni gli eff etti dell’azione dell’uomo hanno ingigantito<br />

questo fenomeno, dando vita ai cambiamenti climatici.<br />

L’aumento della temperatura ha eff etti molto gravi sugli ecosistemi,<br />

che non riescono ad adattarsi a cambiamenti così rapidi.<br />

<strong>La</strong> combustione di fonti energetiche fossili, carbone, petrolio e<br />

gas, determina l’emissione in atmosfera di grandi quantità di anidride<br />

carbonica che, avvolgendo la Terra, intrappola il calore provocando<br />

l’innalzamento della temperatura globale. Ogni anno<br />

vengono liberati miliardi di tonnellate di CO, responsabili di circa<br />

metà dell’eff etto serra. <strong>La</strong> CO ha una durata media in atmosfera<br />

di circa anni. Se pure smettessimo oggi di produrre emissioni<br />

non riusciremmo comunque a ridurre in breve tempo la presenza<br />

di anidride carbonica nell’atmosfera.<br />

m.e.


6 27 marzo<br />

02 aprile 2010 Attualità<br />

Imbrocchiamola – L’educativa giornata mondiale di Legambiente e Federutility<br />

L’acqua del rubinetto?<br />

Migliore ed economica<br />

B<br />

uona per la salute, con il giusto calcio,<br />

adatta a tutte le esigenze, è<br />

l’acqua del rubinetto in Puglia, <br />

volte più economica di quella confezionata<br />

e senza i disagi derivanti dal trasporto: bere<br />

l’acqua di casa è un concreto aiuto alla tutela<br />

dell’ambiente evitando la produzione<br />

di rifi uti plastici. <strong>La</strong> sua purezza è garantita<br />

da mila controlli l’anno eff ettuati nei <br />

laboratori chimici e microbiologici, in ogni<br />

fase del ciclo produttivo e nel rispetto di <br />

parametri di qualità chimica, fi sica e batteriologica.<br />

I numeri dimostrano quanto l’acqua<br />

che scorre dai rubinetti delle case sia<br />

molto più controllata di quelle in bottiglia.<br />

Per convincere Legambiente Puglia e Federutility,<br />

la federazione delle aziende di servizi<br />

pubblici locali che operano nel settore<br />

idrico, hanno lanciato la campagna nazionale<br />

“Acqua di rubinetto? Si, grazie”.<br />

L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione<br />

con l’Acquedotto Pugliese. “In questi<br />

anni – ha detto Massimiliano Bianco, direttore<br />

generale dell’Acquedotto Pugliese -<br />

l’ente ha realizzato numerosi interventi per<br />

il miglioramento della qualità, tra cui l’installazione<br />

di ulteriori stazioni di fi ltrazione<br />

a carbone attivo sui potabilizzatori, l’inaugurazione<br />

del nuovo laboratorio centrale di<br />

Schede informative<br />

Su Facebook<br />

“sgorga”<br />

la fontanina<br />

FRANCESCO TARANTINI<br />

n occasione della Giornata mondiale<br />

Isull’acqua l’Acquedotto Pugliese ha<br />

dato il via ad “Acqua .”, inaugurando<br />

la prima fontanina pubblica su facebook.<br />

L’iniziativa trova ispirazione nella storica<br />

fontanina presente nelle piazze del Meridione<br />

e che ha portato la prima acqua<br />

salubre pubblica. Accedendo alla pagina<br />

Facebook dell’Acquedotto Pugliese è<br />

possibile assaggiare l’acqua distribuita<br />

nella propria città esaminandone le<br />

caratteristiche organolettiche. Sono infatti<br />

disponibili schede informative che<br />

controllo delle acque a Bari e l’avvio di un<br />

innovativo sistema di telecontrollo delle reti<br />

in grado di monitorare anche i principali<br />

indici di potabilità dell’acqua in tempo reale<br />

per complessivi mln”.<br />

Bere acqua del rubinetto, poi è un atto<br />

economico e rispettoso dell’ambiente. Il<br />

consumo annuo di mld di litri di acqua<br />

imbottigliata comporta, per la sola produzione<br />

di bottiglie, l’utilizzo di mila<br />

tonnellate di polietilene tereftalato (PET)<br />

con un consumo di mila tonnellate di<br />

petrolio e l’emissione di gas serra di circa<br />

mila tonnellate di Co equivalente. Solo<br />

un terzo delle bottiglie di plastica utilizzate<br />

per l’acqua minerale è raccolto in modo differenziato<br />

e destinato al riciclaggio, mentre<br />

i restanti due terzi fi niscono in discarica o in<br />

un inceneritore.<br />

Ci sono regioni, come la Puglia, che fanno<br />

pagare il canone in base agli ettari in<br />

concessione. In questa regione, infatti, dopo<br />

numerose battaglie di Legambiente, è<br />

fi nalmente passato dall’irrisorio , euro<br />

a euro ad ettaro nell’aprile dello scorso<br />

anno per società imbottigliatrici presenti<br />

sul territorio regionale.<br />

PIERLUIGI DE SANTIS<br />

riportano i dati sulla qualità dell’acqua<br />

distribuita nei diversi comuni ed erogata<br />

nelle case e nelle piazze e tanti buoni<br />

consigli per gustarla al meglio. È possibile<br />

visitare, inoltre, un museo storico fotografi<br />

co delle fontane e cogliere tante<br />

curiosità di costume. Si tratta, insomma,<br />

di una nuova esperienza sul web che ha<br />

lo scopo di illustrare anche ai giovani le<br />

caratteristiche dell’acqua del rubinetto<br />

contribuendo a diff ondere la cultura<br />

dell’acqua a tutti i livelli.<br />

p.d.s.<br />

<strong>La</strong> giornata mondiale dell’acqua non è sfuggita ai media


Attualità<br />

27 marzo<br />

02 aprile 2010<br />

CERIM – Costituito a Bari un centro studi per la consulenza (gratuita) alle imprese<br />

Aziende: il risanamento possibile<br />

S<br />

fruttare le procedure e gli strumenti<br />

predisposti dalla recente<br />

riforma del <strong>Di</strong>ritto Fallimentare<br />

(operata con decreto legislativo numero<br />

del ) per salvare le imprese in<br />

crisi e i relativi posti di lavoro. Nasce con<br />

questo obiettivo a Bari il CERIM, Centro<br />

Studi sul Risanamento delle Imprese in<br />

crisi, presentato dal suo presidente Giovanni<br />

Gentile il marzo alla Camera di<br />

Commercio del capoluogo pugliese, alla<br />

presenza di Franco Lucafò, presidente<br />

della Sezione fallimentare del Tribunale<br />

di Bari, nonché di esponenti del mondo<br />

dell’imprenditoria, esperti di discipline<br />

quali <strong>Di</strong>ritto Commerciale ed Economia<br />

Aziendale, avvocati e commercialisti.<br />

Il Centro Studi Cerim è stato costituito<br />

“per approfondire la ricerca e lo<br />

studio delle procedure relative a piani di<br />

<strong>La</strong> “nuova” normativa<br />

Strumenti<br />

disponibili<br />

risanamento attestati; accordi di ristrutturazione<br />

dei debiti; transazioni fi scali;<br />

concordato preventivo”. Nella consapevolezza<br />

che le crisi aziendali possano<br />

essere originate non solo da comportamenti<br />

illeciti degli imprenditori, ma anche<br />

da cause interne ed esterne all’impresa,<br />

Cerim intende fornire a titolo<br />

gratuito soluzioni per il risanamento e il<br />

rilancio delle aziende in crisi. Perché a titolo<br />

gratuito? Lo spiega Gentile, secondo<br />

il quale “l’intervento era necessario<br />

per evitare di ritrovarci in un territorio<br />

segnato dalla decimazione delle imprese.<br />

L’imprenditore non può aff rontare<br />

un impegno di spesa per il necessario lavoro<br />

in una situazione di crisi o in un’iniziale<br />

fase di insolvenza”.<br />

Cerim si propone di intervenire non<br />

solo nel momento della diffi coltà, ap-<br />

ntrato in vigore l’ gennaio , il decreto<br />

Elegislativo / modifi ca il d.lgs /,<br />

che a sua volta ha riformato la vecchia legge<br />

fallimentare, il Regio Decreto /. <strong>Di</strong>verse<br />

le novità. Il piccolo imprenditore non viene più<br />

menzionato tra i soggetti esenti da fallimento<br />

(come avveniva dal ). L’esenzione deriva ora<br />

dal mancato superamento di alcuni parametri dimensionali.<br />

Ai creditori spetta un maggior ruolo<br />

prontando soluzioni per il salvataggio<br />

delle imprese, la cui presenza viene<br />

giudicata di vitale importanza per il<br />

sostegno dell’economia e dell’occupazione<br />

nel territorio, ma anche al fi ne di<br />

prevenire le crisi aziendali, illustrando<br />

agli imprenditori le procedure ex D.Lgs<br />

/, le quali, se utilizzate opportunamente<br />

e tempestivamente, possono<br />

scongiurare “la compromissione del<br />

patrimonio aziendale ed il possibile fallimento”.<br />

È necessario, secondo Gentile,<br />

“individuare e rimuovere gli ostacoli che<br />

si frappongono tra gli imprenditori e l’accesso<br />

alle procedure di risanamento”,<br />

rinnovate da un legislatore che “ha assunto<br />

un nuovo atteggiamento nei confronti<br />

della crisi d’impresa”. Il fallimento<br />

di un’azienda non riguarda più il singolo<br />

imprenditore, bensì l’intera economia. A<br />

rischio non c’è solo il volume d’aff ari, ma<br />

anche il personale dipendente, quello<br />

autonomo e le entrate per lo Stato. Gentile<br />

fornisce poi un dato signifi cativo: in<br />

Italia nel i fallimenti dichiarati sono<br />

stati , in aumento (+%) rispetto<br />

all’anno precedente.<br />

L’intervento di Lucafò ha messo in<br />

luce invece i principali aspetti della nuova<br />

disciplina fallimentare, che valorizza<br />

ora il ruolo della contrattazione privata,<br />

con l’autorità giudiziaria che è chiamata<br />

ad intervenire soltanto “quando<br />

è necessario verifi care la legittimità<br />

dell’utilizzo degli strumenti predisposti<br />

dalla legge”. Al giudice non viene più<br />

richiesto, pertanto, un controllo di merito.<br />

Acquistano peso, nel contempo, le<br />

fi gure dell’esperto e del professionista,<br />

che devono assistere l’imprenditore<br />

decisionale, mentre al giudice viene assegnato<br />

un compito di mero controllo di legittimità. Non<br />

per forza, dunque, la crisi deve essere portata dinanzi<br />

all’autorità giudiziaria, essendo disponibile<br />

una serie di strumenti di composizione extragiudiziale.<br />

Le azioni revocatorie (servono a colpire<br />

eventuali atti di disposizione compiuti dal debitore<br />

in danno dei creditori) non sono più il principale<br />

mezzo di tutela di questi ultimi. Decisivo<br />

7<br />

<strong>La</strong> presentazione del Cerim a Bari<br />

nell’individuazione delle soluzioni per il<br />

salvataggio delle aziende.<br />

Il Cerim conterà sull’apporto di un comitato<br />

scientifi co composto da esperti e<br />

professionisti, tra cui Sabino Fortunato,<br />

professore ordinario di <strong>Di</strong>ritto Commerciale<br />

a Bari che ha fatto parte della Commissione<br />

per la riforma del <strong>Di</strong>ritto Fallimentare,<br />

Nicola <strong>Di</strong> Cagno, ordinario di<br />

Economia Aziendale a Lecce, e Ugo Patroni<br />

Griffi , anch’egli ordinario di <strong>Di</strong>ritto<br />

Commerciale a Bari, che sono intervenuti<br />

al convegno parlando di risanamento<br />

aziendale, al pari di Margherita Bianchini<br />

(vice direttore generale dell’Assonime,<br />

l’Associazione fra le S.p.A) e Gustavo Visentini<br />

(ordinario di <strong>Di</strong>ritto Commerciale<br />

alla Luiss di Roma).<br />

ANDREA BUONO<br />

diventa il ruolo del “piano di risanamento attestato”,<br />

progetto che può consentire all’azienda<br />

di sopravvivere, attraverso la risistemazione della<br />

situazione debitoria. Centrale diviene la fi gura<br />

del professionista, che deve attestare l’idoneità<br />

del piano a conseguire lo scopo. Nei casi di insolvenza<br />

possono intervenire anche il nuovo “concordato<br />

preventivo” o l’istituto degli “accordi di<br />

ristrutturazione dei debiti”. a.b.


ELIO SANNICANDRO<br />

Bari – Pubblicato il documento fi nale del Comitato Scientifi co<br />

Il piano strategico?<br />

Tutti a… Rapporto<br />

L<br />

a città di Bari cambierà<br />

con un “occhio” rivolto<br />

alla tradizione ed un altro<br />

all’innovazione. Sono questi i<br />

due “pilastri” sui quali si fonda<br />

il rapporto fi nale del primo<br />

Piano Strategico per la Terra<br />

di Bari BA-. Il Piano,<br />

infatti, intende riscoprire e<br />

dare valore alle tradizioni, alle<br />

specifi cità e alle ricchezze della<br />

metropoli ed allo stesso tempo<br />

promuovere l’innovazione, sia<br />

nell’ambito scientifi co e della<br />

conoscenza, sia nell’approccio<br />

complessivo della produzione<br />

dei beni e dell’organizzazione<br />

della società. Le linee di sviluppo<br />

della metropoli nei prossimi<br />

dieci anni riguardano le politiche<br />

industriali, la mobilità,<br />

le grandi questioni urbane e<br />

ed ambientali, le infrastrutture<br />

della conoscenza ed infi ne<br />

l’occupazione, il welfare e la sicurezza,<br />

ritenuto i nodi cruciali<br />

del piano strategico.<br />

Il libro, pubblicato dalla Casa<br />

Editrice Mario Adda, è stato realizzato<br />

dai componenti del comitato<br />

Scientifi co e dello staff<br />

di ricerca, sviluppo e comunicazione,<br />

con la supervisione<br />

scientifi ca di <strong>Di</strong>no Borri, presidente<br />

del Comitato Scientifi co<br />

del Piano Strategico. Il volume,<br />

scritto in lingua italiana ed inglese,<br />

è a cura di Marta Omero<br />

e presenta il risultato fi nale<br />

svolto dal gruppo di lavoro che<br />

ha prospettato la visione futura<br />

della metropoli terra di Bari,<br />

generata dalle conoscenze<br />

condivise.<br />

Tale percorso è stato condiviso<br />

da sindaci ed ha progressivamente<br />

coinvolto, in soli due<br />

anni, più di cento istituzioni pubbliche,<br />

tutte le rappresentanze<br />

economico-sociali dell’Area,<br />

centinaia di associazioni del terzo<br />

settore e cittadini. Contiene<br />

due orizzonti temporali: uno<br />

scenario strategico al , con<br />

una visione ed un programma<br />

di azioni presentati già il settembre<br />

alla Regione Puglia,<br />

ed un altro al .<br />

Nel rapporto Michele Emiliano,<br />

presidente del consiglio<br />

Metropolitano dei Sindaci della<br />

Metropoli Terra di Bari spiega<br />

che “Il patrimonio naturale, culturale<br />

istituzionale economico e<br />

sociale dell’Area svela orizzonti<br />

aff ascinanti e prospetta una<br />

sfi da importante per il nostro<br />

futuro: riproporre un’idea diversa<br />

del Sud capace di innovare,<br />

cooperare, competere e soprat<strong>tutto</strong><br />

costituire un modello per<br />

il Paese e le generazioni future”.<br />

Secondo Elio Sannicandro,<br />

assessore delegato alla Pianifi -<br />

cazione Strategica del Comune<br />

di Bari, si tratta di “una sfi da<br />

importante che ha segnato il<br />

nostro territorio e ci ha consegnato<br />

una grande responsabilità:<br />

proseguire nel valorizzare<br />

questo immenso patrimonio<br />

sociale, culturale, istituzionale<br />

ed economico accumulato,<br />

proiettandolo in un orizzonte di<br />

crescita lungimirante, sostenibile<br />

ed ambiziosa. Il processo di<br />

pianifi cazione strategica avviato<br />

e la conseguente aff ermazione<br />

di un modello di governance<br />

per l’Area Metropolitana di Bari<br />

sono le basi da cui partire per<br />

aff rontare una nuova e diversa<br />

stagione di sviluppo”.<br />

Nelle conclusioni di Borri si<br />

legge che “il miglioramento<br />

dell’insieme degli assi importanti<br />

di un percorso robusto<br />

e durevole di sviluppo è stato<br />

l’obiettivo di analisi e progetto<br />

fondamentale del piano.<br />

Sono numerosi i progetti che<br />

vogliono rendere concreto il futuro<br />

sognato e pianifi cato per<br />

il territorio. Ammontano già a<br />

mln i fi nanziamenti europei<br />

stanziati per realizzare una parte<br />

delle opere previste dal Piano.<br />

Grazie al primo piano stralcio,<br />

infatti, saranno realizzati gli<br />

interventi di ricostruzione del<br />

Teatro Piccinni e la riqualifi cazione<br />

dell’intero fronte a mare<br />

nel quartiere San Girolamo.<br />

“<strong>La</strong> cultura è uno degli assi<br />

importanti – ha detto Luca<br />

Scandale, coordinatore dello<br />

staff del piano – per la candidatura<br />

della metropoli terra di Bari<br />

a capitale europea della cultura<br />

nel che potrà sviluppare il<br />

settore dell’industria creativa e<br />

culturale, attrarre investimenti,<br />

stimolare l’economia e il turismo<br />

e raff orzare l’identità metropolitana”.<br />

Nella seconda fase<br />

si procederà con gli altri progetti<br />

che saranno realizzati con fondi<br />

europei e regionali.<br />

PIERLUIGI DE SANTIS<br />

Descritti gli assi<br />

fondamentali individuati<br />

per guidare lo sviluppo<br />

Attualità<br />

27 marzo<br />

02 aprile 2010<br />

Ecco come potrebbero cambiare Comuni del Barese<br />

Sfogliando quelle pagine<br />

il futuro diventa “realtà”<br />

l rapporto fi nale è composto di quattro parti. <strong>La</strong> prima descrive<br />

Iil processo di costruzione del Piano Strategico: il percorso di informazione,<br />

comunicazione e coinvolgimento dei cittadini e dei<br />

rappresentanti sociali, economici e culturali del territorio; la costruzione<br />

di reti territoriali, del partenariato e della governance<br />

multilivello, con la realizzazione dell’Associazione dei Comuni e la<br />

descrizione del futuro modello di governance.<br />

<strong>La</strong> seconda parte rappresenta il futuro della Metropoli Terra<br />

di Bari al : una visione di come potranno essere l’ambiente,<br />

il territorio e il paesaggio, l’agricoltura, la mobilità e i trasporti, la<br />

gestione dell’economia e dello sviluppo socio-economico, della società,<br />

della salute, della cultura e della conoscenza in un futuro. <strong>La</strong><br />

visione mette in evidenza anche le tappe salienti di questo percorso<br />

di sviluppo.<br />

<strong>La</strong> terza parte descrive i punti fondamentali della strategia per<br />

costruire la futura metropoli: policentrica, attrattiva ed effi ciente.<br />

<strong>Di</strong>versi sono i programmi, che delineano obiettivi e azioni a partire<br />

dai punti di forza e dalle caratteristiche del contesto locale. Si tratta<br />

di progetti integrati tra loro che fanno riferimento ai sei vettori<br />

strategici per lo sviluppo ed alle caratteristiche desiderate per la<br />

metropoli: la struttura a rete, con i vettori trasporti (mobilità sostenibile)<br />

e territorio e ambiente (città storica, periferie, costa e mare,<br />

sistema delle lame, sviluppo rurale, acqua, energia e rifi uti); l’attrattività,<br />

con i vettori trasporti (accessibilità), economia (ricerca<br />

e innovazione, competitività e cooperazione, commercio e artigianato),<br />

cultura (creatività e spazi culturali, turismo e marketing territoriale,<br />

politiche per i giovani e conoscenza) e società (inclusione<br />

sociale, migranti, formazione e lavoro).<br />

<strong>La</strong> quarta parte mette in evidenza una selezione di progetti strategici<br />

che vogliono rendere concreto il futuro sognato e pianifi cato<br />

per il territorio.<br />

<strong>La</strong> Metropoli vuole sviluppare una mobilità interna sostenibile<br />

grazie a una rete di piste ciclabili e pedonali e all’incremento del<br />

trasporto pubblico, pulito e integrato. Il territorio metropolitano<br />

sarà più accessibile attraverso un sistema portuale specializzato<br />

nelle funzioni e interconnesso con le principali infrastrutture; inoltre,<br />

un osservatorio per la linea ferroviaria ad alta velocità e capacità<br />

Bari-Napoli vuole avvicinare la Metropoli al mercato europeo<br />

attraverso il Corridoio Adriatico.<br />

Per creare relazioni più forti e sinergie tra il mondo della ricerca<br />

e quello delle imprese è prevista la realizzazione di aree produttive<br />

sostenibili, tali cioè da integrare le attività con quelle di ricerca e<br />

sviluppo dando particolare rilievo all’ambiente e alla qualità della<br />

vita dei lavoratori. A Valenzano sorgerà il Novus Campus, un centro<br />

di formazione e di ricerca di eccellenza promosso dall’Università di<br />

1.530 POSTI BARCA<br />

RETE DEI<br />

PORTI TURISTICI<br />

MTB<br />

RIQUALIFICAZIONE<br />

RETRO PORTO<br />

MOLFETTA<br />

RIQUALIFICAZIONE<br />

LITORALE URBANO<br />

SUD - EST<br />

GIOVINAZZO<br />

PALAZZO DEGLI EVENTI<br />

FIERA DEL LEVANTE<br />

BARI<br />

CENTRO DELLE ARTI<br />

CONTEMPORANEE<br />

BARI<br />

NUOVO MERCATO ITTICO<br />

E FRONTE A MARE STORICO<br />

MOLA DI BARI<br />

9<br />

NUOVO MUSEO PINO PASCALI<br />

E PARCO SCULTURE<br />

POLIGNANO A MARE<br />

DINO BORRI<br />

Bari e dal CNR che mira anche a creare relazioni con le imprese ad<br />

alto valore aggiunto. <strong>La</strong> Metropoli ospiterà un Centro internazionale<br />

per la ricerca avanzata, la produzione e il trasferimento di servizi<br />

per la gestione dei rischi naturali e antropici. In collaborazione con<br />

Amgas S.p.A., il Politecnico di Bari e il Comune di Bari, si prevede la<br />

creazione di un distretto energetico sperimentale per la fornitura<br />

di un aggregato di servizi energetici a basso impatto ambientale,<br />

effi cienti ed economici. In collaborazione con l’Ance Puglia e il distretto<br />

dell’edilizia sostenibile sarà realizzato un modello abitativo<br />

sperimentale eco-sostenibile e adatto al clima mediterraneo, da<br />

diff ondere sul territorio con la costruzione di quartieri a basso consumo<br />

di energia e di risorse ambientali.<br />

Il Piano punta a rigenerare e valorizzare la città storica, connettere<br />

e rendere accessibile il patrimonio culturale, storico, archeologico<br />

e ambientale diff uso nel territorio. Sarà creata la Rete dei<br />

castelli, dei musei e dei teatri metropolitani. L’Atlante digitale delle<br />

biblioteche permetterà di consultare via web l’importantissimo<br />

patrimonio librario della Metropoli. Inoltre, i numerosi i beni patrimoniali<br />

confi scati alla criminalità organizzata verranno riqualifi cati<br />

e destinati ad attività istituzionali e sociali, diff ondendo un forte<br />

messaggio di legalità.<br />

Si intende creare un sistema turistico territoriale che soddisfi le<br />

esigenze del turismo storico, culturale e ambientale (attraverso il<br />

recupero e la valorizzazione di ville, masserie e dimore antiche diffuse<br />

nel territorio), del turismo business, congressuale e dei grandi<br />

eventi (con la realizzazione del Palazzo degli Eventi presso la Fiera<br />

del Levante a Bari) e del turismo nautico (con una rete di approdi<br />

ben attrezzati e connessi alle città storiche della costa e dell’interno<br />

e un’off erta di oltre . posti barca).<br />

Il Piano Strategico vuole rigenerare la costa come attrattore internazionale,<br />

promuovendo una rinnovata architettura del fronte<br />

a mare con la realizzazione di sei opere in altrettante aree strategiche<br />

dal punto di vista urbano e paesaggistico.<br />

<strong>La</strong> candidatura della Metropoli Terra di Bari a Capitale europea<br />

della Cultura nel è un progetto importante per sviluppare il<br />

settore dell’industria creativa e culturale, attrarre investimenti,<br />

stimolare l’economia e il turismo e raff orzare l’identità metropolitana.<br />

Tra le priorità del Piano, infi ne, il risanamento e la salvaguardia<br />

del patrimonio ambientale dal degrado naturale e antropico. È prevista,<br />

in particolare, la tutela, la valorizzazione e il potenziamento<br />

delle connessioni tra le infrastrutture verdi e storiche dell’intero<br />

sistema delle lame; un’architettura naturale del territorio che collega<br />

le aree interne alla costa.<br />

p.d.s.


10 27 marzo<br />

02 aprile 2010 Focus<br />

Tecniche – A Foggia una metodica per la conservazione<br />

L<br />

Lunga vita ai cibi<br />

e i conti tornano<br />

a scommessa sarà far arrivare la<br />

mozzarella di bufala fresca come<br />

appena lavorata sulla tavola dei<br />

consumatori newyorkesi o londinesi. In<br />

parte questo già lo fanno alcune aziende<br />

del Casertano; ma chi conosce la bufala<br />

in purezza, e l’ha assaggiata nella Grande<br />

Mela o all’ombra dei pennacchi di Buckingam<br />

Palace, non sembra così convinto:<br />

molto meglio consumarla sul luogo di<br />

provenienza.<br />

Ecco, con la food irradiaton anche il<br />

consumatore più scettico (e avveduto)<br />

non resterà deluso. Così almeno promettono<br />

i ricercatori. Sì, perché la scommessa<br />

è soprat<strong>tutto</strong> sulla conservazione dei<br />

prodotti freschi. L’ha lanciata l’Istituto<br />

zooprofi lattico pugliese, con sede a Foggia,<br />

in una lettera inviata qualche settimana<br />

fa al ministero della Salute.<br />

Il presidente, Giuseppe Valerio, chiede<br />

per il suo istituto il riconoscimento di<br />

centro di referenza nazionale sull’agroalimentare<br />

e la zootecnia. In pratica su tutti<br />

gli alimenti sulle tavole dei consumatori.<br />

Va detto che l’istituto è già centro di<br />

referenza nazionale sulla radioattività<br />

e sull’antrace, si è occupato insomma di<br />

emergenze scottanti che hanno fatto il giro<br />

del pianeta. Ma da anni coordina gruppi<br />

di ricerca specializzati sulla sanifi cazione<br />

degli alimenti e il loro eff etto sulla salute<br />

dei consumatori. Qualche anno fa è passata<br />

di qui anche la Mucca pazza.<br />

Così la Struttura complessa di Chimica,<br />

guidata dal professor Eugenio Chiaravalle<br />

(lo stesso responsabile del centro di referenza<br />

sulla radioattività, leggi l’intervista<br />

a fi anco), da qualche tempo si è messa<br />

sulle tracce dei “cibi irradiati”. Rivelando<br />

quello che ai più sembra un po’ come<br />

l’uovo di Colombo: la somministrazione di<br />

ioni sugli alimenti li preserva da rischi di<br />

adulterazione e contaminazione e in più<br />

<strong>La</strong> “disputa” con Verona<br />

L’Authority<br />

ostaggio<br />

della Lega<br />

e non fosse stata infilata nell’agone della<br />

Scontesa politica, l’Authority alimentare per<br />

la sicurezza alimentare probabilmente avrebbe<br />

già trovato casa a Foggia.<br />

Una legge del governo Prodi (milleproroghe<br />

gennaio ) assegna l’importante agenzia<br />

nazionale nel capoluogo dauno, dopo il via<br />

libera regionale e un voto bipartisan in parlamento.<br />

Ma il poi il governo di centrosinistra<br />

di lì a poche settimane rassegnò le dimissioni,<br />

senza poter approvare per il formale passaggio<br />

dell’Authority a Foggia i decreti attuativi.<br />

Che il consiglio dei ministri del governo<br />

Berlusconi – lo ha già chiarito nei fatti – non<br />

approverà mai. <strong>La</strong> Lega, infatti, rivendica per<br />

quell’agenzia la sede di Verona.<br />

Intanto è stato insediato un comitato consultivo<br />

senza alcun potere di merito che si riunisce<br />

ogni mese a Roma e di fatto è una sorta di passacarte<br />

del ministero della Salute.<br />

Ma l’authority è un’altra cosa. Intanto le autorità<br />

foggiane e – più di rado quelle regionali<br />

– chiedono a ogni piè sospinto al governo che<br />

venga completato l’iter.<br />

L’Italia è l’unico paese dell’Ue a non avere<br />

un’authority nazionale sulla sicurezza alimentare.<br />

m.l.<br />

Con la sterilizzazione<br />

a freddo è possibile<br />

raddoppiare la vita<br />

degli alimenti<br />

permettendo a molti<br />

prodotti di raggiungere<br />

mercati “proibiti”<br />

ne allunga la vita commerciale.<br />

Così le insalate confezionate che oggi<br />

nel frigorifero non durano più di sei giorni<br />

vedranno raddoppiare la loro durata, la<br />

carne che va a male ancor prima resisterà<br />

alla durata anche di viaggi intercontinentali,<br />

alcune specie di frutta non subiranno<br />

gli assalti del tempo come accade oggi in<br />

Italia. Il nostro paese è infatti tra i pochi<br />

in Europa a non aver aggiornato la tabella<br />

dei cibi che possono essere trattati con<br />

questa tecnica di conservazione. In Germania,<br />

Francia e Inghilterra la food irradiation<br />

è una pratica usata praticamente<br />

su <strong>tutto</strong> quanto c’è di commestibile.<br />

Molti di questi prodotti già trattati arrivano<br />

anche in Italia, ma i consumatori non<br />

possono saperlo. E questo è un altro dei<br />

punti oscuri sui quali i ricercatori foggiani<br />

vogliono fare chiarezza: si parla tanto di<br />

etichettatura obbligatoria sulle produzioni<br />

agroalimentari (e sembra quasi conclusa<br />

favorevolmente la battaglia al Parlamento<br />

europeo), ma dall’etichetta rischia<br />

di rimanere fuori questa dicitura.<br />

L’Italia infatti irradia solo alcune categorie<br />

di prodotti di largo consumo come<br />

le spezie e alcuni generi di ortaggi, tipo la<br />

cipolla. Retaggio di vecchi timori legati al-<br />

Utile contro le frodi<br />

Alla scoperta<br />

del marcatore<br />

anticagliata<br />

l marcatore molecolare che svela la presen-<br />

Iza di cagliata nel fi or di latte verrà presentato<br />

uffi cialmente alla fi era dell’agricoltura di<br />

Foggia. Dopo l’anteprima veronese (a cura<br />

di Coldiretti), il macchinario che smaschera<br />

le frodi commerciali sul prodotto in assoluto<br />

più contraff atto in commercio sarà a disposizione<br />

di allevatori e industrie casearie per un<br />

test gratuito. Il marcatore è stato scoperto<br />

dall’università di Bari, in tamdem con l’ateneo<br />

dauno: uno dei due ricercatori, Aldo <strong>Di</strong> Luccia<br />

(il collega Michele Faccia è a Bari) insegna<br />

dal novembre scorso alla facoltà di Agraria di<br />

Foggia Analisi chimica fi sica e sensoriale nel<br />

corso di Scienze e etecnologie degli alimenti.<br />

Lo studio è stato fi nanziato dall’Aia, l’associazione<br />

italiana allevatori, per mettere fi ne a<br />

una piaga che colpisce una delle produzioni più<br />

tipiche degli allevamenti nostrani. “Il fi ordilatte<br />

– spiega <strong>Di</strong> Luccia – lo dice la parola stessa: deve<br />

essere costituito interamente da latte in purezza,<br />

senza aggiunte di alcun tipo. Purtroppo<br />

nell’% dei casi non è così, la cagliata è presente<br />

in misura a volte anche del % nelle mozzarelle”.<br />

Ai produttori delle mozzarelle che supereranno<br />

il test alla fi era di Foggia verrà proposto il<br />

marchio di vendita “Italia alleva”. m.l.<br />

le epidemie di altri tempi, quando si temeva<br />

che le merci venute dalle “Americhe”<br />

fossero focolaio di infezioni.<br />

Oggi la sterilizzazione a freddo viene<br />

utilizzata soprat<strong>tutto</strong> per allungare la vita<br />

commerciale degli alimenti, anche se questa<br />

tecnica resta sinonimo di garanzia per<br />

la sicurezza del consumatore. Insomma<br />

è sorprendente come l’Italia da questo<br />

punto di vista sia ancora indietro.<br />

Se il ministero della Salute accoglierà la<br />

proposta dell’istituto Zooprofi lattico, i ricercatori<br />

foggiani procederanno in primo<br />

luogo ad allungare la lista dei cibi irradiati.<br />

E tra i prodotti che potrebbero trovare<br />

subito una collocazione in quell’elenco<br />

fi gurano molte produzioni tipiche locali<br />

che oggi per ragioni di conservazione non<br />

possono superare le Dolomiti.<br />

Sarebbe anche un forte impulso<br />

all’esportazione dell’agroalimentare dauno<br />

e pugliese, la spina dorsale dello sviluppo<br />

regionale come attestano le rilevazioni<br />

su base annua nazionali. In base ai<br />

dati diff usi dall’Istituto per il Commercio<br />

estero nel le esportazioni di derrate<br />

alimentari dalla Puglia hanno subito una<br />

contrazione del % un dato ben al di sotto<br />

la media nazionale che supera il %.<br />

Ma c’è dell’altro. Le ricerche condotte<br />

dall’istituto zooprofi lattico pugliese sono<br />

arrivate alla conclusione che il livello dei<br />

cibi irradiati oggi in Europa è troppo basso<br />

( chilogrey) rispetto alla soglia consentita<br />

che per alcuni alimenti, tipo la carne,<br />

può essere tranquillamente triplicata<br />

come accade ad esempio per la merce<br />

d’importazione proveniente dall’Argentina.<br />

Una tecnica che se trovasse conferma<br />

potrebbe rivoluzionare la logistica delle<br />

produzioni e le abitudini alimentari di milioni<br />

di consumatori.<br />

MASSIMO LEVANTACI<br />

Con la sterilizzazione a freddo si allungherebbe la vita della verdura “confezionata”<br />

<strong>La</strong> carne argentina arriva nei nostri negozi dopo il trattamento di “irradiazione”


Foto Enrico_Maiolo_Flickr<br />

L’istituto zooprofi lattico di Foggia<br />

Un laboratorio del dipartimento di chimica<br />

Brevetto dell’Università dauna<br />

Presto salsiccia<br />

all’extravergine<br />

a troveremo tra qualche mese sugli scaff ali dei supermercati. Ne è con-<br />

Lvinto Giangiuseppe Gramegna, responsabile commerciale delle Fattorie<br />

Chiarappa (gruppo Marte-Anselmi), che ha acquistato per . euro (Iva<br />

esclusa) dall’università di Foggia il brevetto per la salsiccia senza grassi. Un<br />

prodotto presentato un anno fa dai ricercatori del Bioagromed, il centro interdipartimentale<br />

dell’università dauna, come tra le iniziative più innovative<br />

sul piano commerciale. Al posto del grasso animale i ricercatori propongono<br />

palline di olio extravergine di oliva. “Non un prodotto salutistico – precisa<br />

Gramegna – ma certamente più leggero della salsiccia tradizionale”.<br />

L’università si è riservata una quota di partecipazione dell’% sul ricavato<br />

delle vendite. Per Gramegna la salsiccia senza grassi si rivolge al consumatore<br />

moderno: “Un target – dice il manager di Lucera – verso il quale la grande<br />

distribuzione è tradizionalmente molto attenta. Cercavo un prodotto a basso<br />

contenuto di grassi da lanciare sul mercato, l’ho trovato via internet. Ora la<br />

proporrò inizialmente nei supermercati, poi faremo il grande salto degli ipermercati:<br />

ho contatti con Metro e Auchan”. <strong>La</strong> salsiccia all’olio extravergine<br />

ha vinto la concorrenza del pecorino anticolesterolo dell’università di Pisa.<br />

Otto i brevetti presentati dall’università dauna, due sul farmaceutico (“Linea<br />

cellulare di carcinoma renale e suo uso” e “Procedimento per la produzione<br />

di matrici attive con funzioni antimicrobiche” e quello sul “<strong>Di</strong>spositivo<br />

porta campione per camere di ionizzazione di spettrometri di massa”), gli<br />

altri sull’agroalimentare. Eccoli: “Composti naturali per migliorare la stabilità<br />

microbiologica di pasta fresca a base amaranto”; “Metodo per la produzione<br />

di un fi lm in materia termoplastica contenente una sostanza antimicrobica e<br />

utilizzo di tale fi lm nella produzione di confezioni per alimenti”; “Metodo di<br />

produzione di conserve e semiconserve vegetali in pezzi” e “Metodo di produzione<br />

e stabilizzazione di fi letti di pesce V gamma” sono in corso le azioni<br />

di valorizzazione commerciale.<br />

m.l.<br />

Focus<br />

27 marzo<br />

02 aprile 2010<br />

11<br />

Intervista – Il prof. Chiaravalle:<br />

“Tutto naturale<br />

senza equivoci”<br />

rofessor Eugenio Chiaraval-<br />

Ple, chiariamolo subito: la sua<br />

non è una scoperta.<br />

“Tutt’altro, la sterilizzazione<br />

a freddo dei cibi esiste da sessant’anni.<br />

Siamo stati però i primi<br />

a svilupparla e a implementarla,<br />

non solo in Italia. L’Istituto<br />

superiore di sanità lo fa solo in<br />

parte, nel privato solo un’azienda<br />

fa irradiazione ma impiega<br />

una sola tecnica”.<br />

Oggi l’Unione europea autorizza<br />

livelli di irradiamento piuttosto<br />

prudenti anche se la lista<br />

degli alimenti sottoposti a questo<br />

trattamento è molto lunga.<br />

“L’Unione europea autorizza<br />

l’irradiamento fi no a chilogrey,<br />

una quantità che a nostro<br />

avviso si può senz’altro aumentare<br />

anche perché già importiamo<br />

in Europa da <strong>tutto</strong> il mondo<br />

prodotti irradiati con dosi più<br />

massicce. Ma molto spesso lo<br />

ignoriamo”.<br />

È il caso della carne argentina.<br />

“Senza un irradiamento a <br />

chilogrey non potrebbe arrivare<br />

da così lontano per essere venduta<br />

in tutta Europa. È chiaro<br />

che quel pregiato taglio unanimemente<br />

riconosciuto in <strong>tutto</strong><br />

il mondo dev’essere sottoposto<br />

a un ciclo di conservazione robusto<br />

per prolungarne la vita media<br />

commerciale”.<br />

Ci faccia qualche altro esempio.<br />

“Specie a Natale siamo soliti<br />

importare molluschi e quei giganteschi<br />

crostacei dall’Asia. Non potrebbero<br />

arrivare come vivi senza<br />

un trattamento di conservazione<br />

preventivo. Ma anche le fragole<br />

che con l’irradiamento possono<br />

restare in viaggio anche giorni<br />

e le insalate porzionate che<br />

vedrebbero aumentare la loro<br />

freschezza fi no a giorni fi niscono<br />

per essere trattate allo stesso<br />

modo all’estero”.<br />

Voi siete sicuri che si possa<br />

elevare il livello di irradiamento,<br />

ma non avete ancora stabilito<br />

una soglia-limite.<br />

“È quello che stiamo facendo<br />

in queste settimane. Mettiamo<br />

a punto una serie di metodiche<br />

per defi nire la dose somministrata,<br />

ma partiamo dal presupposto<br />

perché lo abbiamo rilevato dai<br />

nostri studi che il livello comunitaro<br />

può essere certamente<br />

superato. Come già avviene per<br />

altri cibi importati da altri continenti,<br />

d’altronde”.<br />

EUGENIO CHIARAVALLE<br />

Secondo lei è più importante<br />

che questa tecnica permetta di<br />

elevare il valore commerciale<br />

degli alimenti, oppure che sia<br />

un inoppugnabile test di salubrità?<br />

“Sia l’uno che l’altro ovviamente.<br />

Molte produzioni tipiche<br />

locali oggi non possono varcare<br />

i confi ni nazionali perché marciscono<br />

dopo qualche giorno.<br />

Non hanno difese. Pensate invece<br />

alle prospettive commerciali<br />

che si aprirebbero per tanti produttori<br />

oggi di nicchia. Ma non<br />

va assolutamente considerata<br />

marginalmente la questione della<br />

sicurezza alimentare”.<br />

Oggi il consumatore medio<br />

cerca di tenersi alla larga dal<br />

pericolo cinese. Anche la legge<br />

che il Parlamento europeo sta<br />

per licenziare sull’etichettatura<br />

obbligatoria tiene conto di questo<br />

spauracchio.<br />

“<strong>La</strong> tecnica che noi proponiamo<br />

garantisce criteri di salubrità<br />

per il consumatore direi di assoluta<br />

certezza. Tuttavia si presta<br />

ad altri impieghi. Prendiamo, ad<br />

esempio, <strong>tutto</strong> quel grano duro<br />

deteriorato dal punto di vista<br />

sanitario e che per questo viene<br />

trattato con composti chimici che<br />

restano come residuo nel grano:<br />

la tecnica della sterilizzazione a<br />

freddo è molto meno invasiva e<br />

non lascia tracce. Si pensi al reimpiego<br />

di quel grano per combattere<br />

la fame nel mondo, parliamo<br />

di milioni di quintali di prodotto”.<br />

Sul piano della sicurezza alimentare<br />

la sterilizzazione a<br />

freddo quali rischi combatte?<br />

“Consente di eliminare i parassiti<br />

e i microrganismi dannosi,<br />

tipo la salmonella trovata nel<br />

pollo o in alcuni tipi di insalate.”<br />

Lei preferisce parlare di sterilizzazione<br />

a freddo piuttosto<br />

che di cibi irradiati nel timore<br />

che sul piano lessicale la terminolgia<br />

possa causare brutti<br />

scherzi.<br />

“Quando parliamo di cibi irradiati<br />

l’opinione pubblica pensa<br />

che centri qualcosa con la radioattività.<br />

Stiamo invece parlando<br />

di qualcosa di completamente<br />

diverso, come si può ben comprendere.<br />

È questione di prudenza<br />

perché quando si parla<br />

di scienza e di alimenti si corre<br />

subito il rischio che la faccenda<br />

venga fraintesa. Qui vogliamo<br />

solo applicare la tecnologia a benefi<br />

cio del consumatore, senza<br />

alterare nulla”. m.l.


12 27 marzo<br />

02 aprile 2010 Media<br />

Tendenze – Cambia il mondo dei media. Anche in Europa<br />

E l’advertising<br />

negli States<br />

sceglie internet<br />

I<br />

l sarà l’anno in cui per<br />

la prima volta gli Stati Uniti<br />

investiranno di più nella<br />

pubblicità digitale che non<br />

nella stampa: questo è quanto<br />

viene aff ermato dalla società<br />

di consulenza digitale Outsell<br />

in base ad un sondaggio sulle<br />

intenzioni di spesa pubblicitaria<br />

per quest’anno su un campione<br />

di circa un migliaio di inserzionisti<br />

americani.<br />

Dei miliardi di dollari che<br />

si prevede saranno spesi il ,%<br />

andrà ai media digitali mente<br />

solo il ,% andrà alla carta<br />

stampata con un ulteriore calo<br />

del % rispetto al .<br />

In Europa l’Inghilterra ha già<br />

dato conferme di questo trend<br />

di investimento orientato verso<br />

il digitale: nel sono stati<br />

spesi per l’online , milioni<br />

di sterline che corrispondono<br />

ad oltre il % del totale speso<br />

in pubblicità. Per il è previsto<br />

un aumento del ,% mentre<br />

la stampa perderà oltre il %<br />

degli investimenti rispetto al<br />

(fonte: Advertising Association).<br />

auro <strong>Di</strong> Rosa entra giova-<br />

Mnissimo nel mondo della<br />

pubblicità e, dopo un’esperienza<br />

in agenzia come direttore<br />

clienti, nel fonda InAdv, di<br />

cui è presidente e amministratore<br />

delegato. Con tredici milioni<br />

di fatturato, circa dipendenti<br />

e due sedi, Torino e Milano,<br />

il Gruppo Italia Brand Group<br />

(di cui fanno parte otto società<br />

specializzate nelle diverse aree<br />

della comunicazione, tra cui la<br />

stessa InAdv, la seconda agenzia<br />

italiana a capitale interamente<br />

nazionale) è oggi una<br />

delle realtà più signifi cative e<br />

dinamiche nel panorama pubblicitario<br />

nazionale.<br />

Merito, tra l’altro, della creazione<br />

di un nuovo modello di<br />

impresa, la “Brand Factory”.<br />

“In un mondo dove il consumatore<br />

rappresenta sempre di<br />

più il vero capitale di una impresa<br />

e dove mantenere, fi delizzare<br />

e conquistare clienti è<br />

sempre più diffi cile – spiega <strong>Di</strong><br />

Rosa – advertising, below the<br />

line, eventi, promotion, direct<br />

marketing, web hanno perso le<br />

connotazioni di categorie rigide<br />

e rappresentano molteplici<br />

opportunità per raggiungere i<br />

target attraverso un messaggio<br />

multimedia”.<br />

Come la crisi ha condizionato<br />

la pubblicità?<br />

“Penso che questo periodo ci<br />

abbia fatto bene. <strong>La</strong> crisi è cambiamento,<br />

ci obbliga a riordinare,<br />

a rifocalizzare quali sono le<br />

Nel in Italia (secondo<br />

la Nielsen) sono stati investiti<br />

in totale . milioni di euro<br />

con una fl essione rispetto al<br />

del ,%. Se la televisione,<br />

tenuti in considerazione sia<br />

i canali generalisti che quelli satellitari<br />

targati Sky e Fox, ha riportato<br />

una fl essione del ,%<br />

e la radio ha ceduto il ,%, i<br />

risultati peggiori li ha ottenuti<br />

di gran lunga la carta stampata<br />

che, nell’intero anno, ha segnato<br />

una contrazione del ,%.<br />

Nello specifi co i quotidiani in<br />

generale hanno registrato un<br />

-,%, i quotidiani Free press<br />

un -,% e i periodici un -,%.<br />

Le uniche buone notizie sono<br />

arrivate, invece, dall’universo<br />

virtuale che ha visto gli investimenti<br />

pubblicitari aumentare<br />

del ,% nel . Per quanto<br />

riguarda gli altri mezzi, gli andamenti<br />

sull’anno vedono le affi ssioni<br />

a -,%, il cinema in calo<br />

del ,%, le cards in leggero recupero<br />

a +,%, l’out of home<br />

Tv a +,% e il <strong>Di</strong>rect Mail -,%.<br />

Rispetto ad altri mercati più<br />

evoluti nel nostro Paese il peso<br />

“Questa crisi<br />

ci ha fatto<br />

tanto bene...”<br />

nostre priorità. Con una lucidità<br />

di visione che avevamo certamente<br />

perduto. Quella che stiamo<br />

vivendo è una ‘buona crisi’,<br />

perché il nostro era un sistema<br />

malato e ora che tutti lo hanno<br />

compreso c’è l’opportunità di<br />

curarlo. Il ritmo con cui si muoveva<br />

(e ancora si muove) il nostro<br />

mondo non è sostenibile<br />

dal punto di vista economico,<br />

energetico, ambientale e anche<br />

psicologico. Siamo a metà<br />

del guado, dobbiamo aff rontare<br />

un passaggio obbligato che<br />

ci porterà, se saremo bravi nel<br />

gestirlo, a raggiungere un mondo<br />

più maturo dove apprezzare<br />

la positività dell’hic et nunc (qui<br />

e ora, ndr). Questa crisi ci condurrà<br />

verso un sistema economico<br />

sano, fatto a misura della<br />

persona e della società, dove<br />

l’obiettivo diventa creare e non<br />

più competere e consumare.<br />

Se alla fi ne di questo percorso<br />

avremo ottenuto un mondo<br />

più consapevole e più ricco di<br />

senso, una società più saggia,<br />

avremo avuto anche noi la nostra<br />

‘buona crisi’”.<br />

sul totale investito della carta<br />

stampata (periodici + stampa)<br />

nel è stato del ,% mentre<br />

gli investimenti in pubblicità<br />

digitale hanno pesato solamente<br />

per il ,%.<br />

Negli Usa scetticismo verso la<br />

pubblicità sui canali online, che<br />

ha fatto registrare un calo di<br />

circa il %, a fronte di un declino<br />

generale dei ricavi pubblicitari<br />

nel (giornali -%, tv locali<br />

-%, radio -%, magazine -%,<br />

grandi reti tv -%): questi sono i<br />

dati emersi dal report ‘State of<br />

the News Media ’ elaborato<br />

dal Project for Excellence in<br />

Journalism (PEJ) del Pew Research<br />

Center.<br />

Per quanto riguarda l’informazione<br />

sul web il report evidenzia<br />

diversi ostacoli per la<br />

pubblicità online, a partire dalla<br />

diffi cile misurazione dell’audience<br />

reale e soprat<strong>tutto</strong> della<br />

complessa monetizzazione.<br />

Infatti, nonostante americani<br />

su dichiarino di leggere le<br />

notizie in Rete, la maggioranza<br />

(%) sembra accettare di buon<br />

grado la pubblicità proposta,<br />

<strong>La</strong> creatività, dunque, come<br />

antidoto alla crisi?<br />

“Certamente. <strong>La</strong> diffi coltà e<br />

il disagio ci mettono nelle condizioni<br />

di pensare, ci off rono la<br />

possibilità di reinventarci, ci regalano<br />

forza creatrice. Una vis<br />

creativa che per essere pienamente<br />

effi cace va coniugata con<br />

l’amore per quello che si fa: se<br />

si portano avanti con interesse<br />

e cura le proprie attività, certamente<br />

si otterrà un risultato migliore<br />

e, nel caso delle aziende, il<br />

mercato se ne accorgerà e sarà<br />

disposto a riconoscere al brand<br />

quelle caratteristiche di qualità<br />

che conquistano (e fi delizzano)<br />

i clienti. In InAdv, curando la<br />

comunicazione di realtà attive<br />

in settori tra loro anche molto<br />

lontani, ne abbiamo una conferma<br />

quotidiana: un marchio può<br />

essere tradizionale, classico,<br />

innovativo, originale, provocatore,<br />

anticonformista, anche ribelle,<br />

ma deve rimanere fedele<br />

a se stesso. Un brand è tale nel<br />

momento in cui ha un’etica e la<br />

rispetta. È questo che il mercato<br />

riconosce e premia. <strong>Di</strong> sicu-<br />

così da evitare eventuali accessi<br />

a pagamento.<br />

Il report evidenzia, inoltre,<br />

come approssimativamente la<br />

stessa percentuale di intervistati<br />

dichiari di non cliccare mai,<br />

o quasi mai, sui banner presenti<br />

sulle proprie fonti preferite. Il<br />

% degli utenti americani (oggetto<br />

della ricerca) tende a<br />

leggere le notizie su una fonte<br />

soltanto, un terzo del panel<br />

ha confessato di avere un sito<br />

preferito, ma di seguirne anche<br />

altri, mentre la grande maggioranza<br />

ha spiegato di seguire<br />

tra e siti di informazione al<br />

tempo stesso. Pochi siti, quindi,<br />

raccolgono gran parte del traffi -<br />

co (il % dei siti raccoglie il %<br />

delle visite). Tuttavia, l’utenza<br />

tende a snobbare l’idea di un<br />

accesso a pagamento alle proprie<br />

fonti preferite mentre ammette<br />

di accettare senza problemi<br />

la pubblicità a patto di<br />

poter continuare ad accedere<br />

gratuitamente alle informazioni<br />

cercate.<br />

FABIO TRAVERSA<br />

Creatività – A colloquio con <strong>Di</strong> Rosa amministratore di InAdv<br />

ro, nell’ultimo periodo, noto la<br />

nuova tendenza a consumare<br />

un po’ di più, magari sulla spinta<br />

di piccole gratifi cazioni e del<br />

desiderio di provare emozioni al<br />

momento dell’acquisto”.<br />

Le pongo una domanda<br />

in qualità di telespettatore:<br />

c’è qualche recente spot che<br />

l’ha particolarmente colpita<br />

e perché?<br />

“Sicuramente gli spot in cui<br />

ci sono idee intelligenti, non<br />

necessariamente quelli che vogliono<br />

stupire a tutti i costi. Se<br />

devo fare un esempio mi viene<br />

in mente la comunicazione istituzionale<br />

dell’Eni che, dando<br />

spazio all’arte, avvicina questa<br />

grande industria ai cittadini”.<br />

Negli Usa la pubblicità online<br />

ha superato quella sui quotidiani,<br />

in Italia non supera il<br />

%. Quando colmeremo questo<br />

gap?<br />

“<strong>Di</strong>ffi cile prevederlo. <strong>Di</strong> sicuro<br />

oggi l’utilizzo della Rete è<br />

prevalentemente legato a motivi<br />

informativi, di conoscenza, di<br />

comprensione. Ma il web sarà<br />

sempre più uno strumento ad<br />

hoc per le vendite: per questo<br />

abbiamo fondato una società<br />

che si occupa di gestire, in partnership<br />

con i nostri clienti e con<br />

le imprese italiane (che hanno<br />

ancora una scarsa fi ducia nei<br />

confronti della Rete), progetti<br />

a rischio condiviso e si pone<br />

come imprescindibile business<br />

partner”. f.t.


MAURO DI ROSA<br />

<strong>La</strong> comunicazione “inStore” diventa sempre più importante<br />

Le affi ssioni restano “mezzo” fondamentale per alcuni prodotti<br />

Rivoluzione “narrativa”<br />

Lo spot scopre<br />

la vita normale<br />

risi, imprese in diffi coltà,<br />

Ccervelli in fuga. Negli ultimi<br />

tempi purtroppo non si parla<br />

(quasi) d’altro. C’è, però, un<br />

settore in cui queste tematiche<br />

sembravano avere un “divieto<br />

di accesso”: la pubblicità. Fino<br />

a quando non è entrata a pieno<br />

regime la nuova campagna<br />

istituzionale di Intesa Sanpaolo,<br />

ideata e realizzata da Saffi -<br />

rioTortelliVigoriti.<br />

Per dare vita ai fi lm pubblicitari<br />

sono stati scelti tre nomi<br />

eccellenti del cinema italiano,<br />

Francesca Archibugi, Silvio Soldini,<br />

Paolo Virzì. In Asilo Francesca<br />

Archibugi racconta la<br />

storia di Giulia e Sara, amiche<br />

d’infanzia, e del loro progetto<br />

di riaprire l’asilo, l’unico del<br />

quartiere, che hanno frequentato<br />

insieme. Con Ricercatore<br />

Silvio Soldini si soff erma sul<br />

sogno di Claudio, cervello italiano<br />

di anni in fuga negli<br />

Stati Uniti, ma che decide di<br />

portare quello che ha imparato<br />

in Italia, dove lo raggiunge<br />

anche la fi danzata Kate.<br />

Infi ne, Paolo Virzì con Imprenditore<br />

descrive il coraggio<br />

di Luca, imprenditore enne<br />

pronto a rischiare in prima<br />

persona per salvare la sua<br />

azienda di elettronica (con <br />

dipendenti) in crisi: una lettera<br />

del fi glio lo spinge ad andare<br />

avanti. Sono storie esemplari<br />

di persone comuni, ma con<br />

una marcia in più: la forza di<br />

lottare per i propri sogni. <strong>La</strong><br />

narrazione è accompagnata<br />

dalle voci inconfondibili di tre<br />

grandi attori: rispettivamente<br />

Antonio Albanese, Margherita<br />

Buy e Silvio Orlando.<br />

Registi e interpreti di questa<br />

campagna hanno aderito ad<br />

un progetto che, per tecniche<br />

e linguaggi, mantiene i tratti<br />

distintivi della creatività cinematografi<br />

ca. Anche la scelta di<br />

formati lunghi, e secondi,<br />

avvicina questi fi lm pubblicitari<br />

al mondo del cinema.<br />

Un ambiente quest’ultimo<br />

che conosce bene Luciana Littizzetto,<br />

reduce dal successo<br />

dell’ultimo fi lm di Giovanni Veronesi<br />

Genitori & fi gli - agitare<br />

bene prima dell’uso ma anche<br />

neo testimonial della Coop.<br />

In uno degli spot esordisce<br />

con “<strong>La</strong> crisi, l’inquinamento,<br />

quando sono preoccupata come<br />

una quaglia nel microonde<br />

vengo qui”.<br />

“Vogliamo provare a raccontare<br />

chi siamo e come siamo,<br />

concentrandoci sul senso<br />

dell’essere cooperativa – ha<br />

spiegato Vincenzo Tassinari,<br />

presidente del Consiglio di Gestione<br />

di Coop Italia alla presentazione<br />

della campagna<br />

– e per farlo abbiamo deciso<br />

di ritornare dopo tanti anni al<br />

testimonial.<br />

Luciana è un volto familiare,<br />

una donna intelligente e spiritosa,<br />

una che non sembra scesa<br />

dalla Luna, ma che immagini<br />

alle prese con i problemi e<br />

le opportunità di tutti i giorni.<br />

Pensiamo che da questa prima<br />

esperienza possa nascere una<br />

storia di collaborazione importante”.<br />

L’attualità irrompe anche<br />

in Fastweb. Lo spot girato nei<br />

primi giorni di marzo con gli<br />

inseparabili Valentino Rossi e<br />

Paolo Cevoli fa anche un velato<br />

cenno alle recenti vicende<br />

di cronaca, con un messaggio<br />

di positività e reattività. Allo<br />

stesso tempo un migliaio di dipendenti<br />

del gruppo ha deciso<br />

di “metterci la faccia” inserendo<br />

il proprio volto in una pubblicità<br />

focalizzata a difendere<br />

la parte buona dell’azienda, il<br />

lato operativo, il cuore pulsante<br />

del brand.<br />

f.t.<br />

Il centro di controllo Fastweb<br />

Media<br />

27 marzo<br />

02 aprile 2010<br />

13<br />

ITALIA – INVESTIMENTI PUBBLICITARI<br />

NEL (fonte: Nielsen)<br />

. milioni di euro (-,% rispetto al )<br />

In particolare<br />

-,% nelle affi ssioni<br />

-,%<br />

-,% nella tv<br />

-,% nella radio<br />

-,% nel cinema<br />

nella stampa<br />

(-% nei quotidiani, -,% nei<br />

free press, -,% nei periodici)<br />

+,% nel mondo di internet<br />

+,% nelle cards<br />

+,% nell’out of home TV<br />

Antitrust – Istruttoria ampliata<br />

“Introiti Google<br />

più chiarezza”<br />

Antitrust ha ampliato un’istruttoria già avviata sul sistema<br />

L’ di raccolta pubblicitaria di Google: “Le condizioni contrattuali<br />

fi ssate non consentono agli editori di siti web affi liati di<br />

conoscere in maniera chiara, dettagliata e verifi cabile elementi<br />

rilevanti per la determinazione dei corrispettivi loro spettanti”.<br />

“Benché siamo contrariati a questa decisione, continueremo<br />

a collaborare costruttivamente con l’Autorità, nella convinzione<br />

che le nostre attività rispettino le normative in vigore sulla<br />

competizione nel mercato”, ha commentato un portavoce di<br />

Google dopo la notizia. In realtà l’Antitrust aveva già avviato<br />

l’istruttoria lo scorso agosto, ma nei confronti di Google<br />

Italy in relazione al servizio Google News. Successivamente, il <br />

settembre, l’aveva estesa anche alla capogruppo statunitense<br />

poiché risultava che la gestione del servizio oggetto del procedimento<br />

era in capo alla sede di Mountain View in California.<br />

f.t.


14 27 marzo<br />

02 aprile 2010 Media<br />

Consumi ed emissioni: notizie non conformi<br />

“<strong>La</strong> pubblicità<br />

delle auto<br />

è… fuorilegge”<br />

L’accusa delle onlus Terra!: le campagne<br />

promozionali non rispettano il regolamento<br />

del 2003 basato su una direttiva europea.<br />

Poca evidenza all’inquinamento da CO 2<br />

D<br />

alle emissioni fuori da ogni parametro<br />

ragionevole alla pubblicità illegale, nel<br />

mirino c’è sempre l’anidride carbonica.<br />

Nell’ultimo numero <strong>La</strong> <strong>Gazzetta</strong> dell’Economia<br />

(scaricabile in formato pdf registrandosi su www.<br />

gazeco.it) ha messo in luce le pecche dell’Italia in<br />

materia di emissioni di CO . I dati negativi, riporta-<br />

<br />

ti in un rapporto di Legambiente, denunciavano il<br />

trend negativo degli ultimi anni. Il Belpaese dal<br />

a oggi è passato dal quinto al terzo posto e<br />

invece di ridurre del ,% le emissioni di anidride<br />

carbonica, come previsto dal Protocollo di Kyo-<br />

to, le ha aumentate del ,%. Il fattore inquinante<br />

più incisivo – si sottolineava nel servizio - è stato<br />

l’aumento dei consumi per i trasporti, con un<br />

+% dal a oggi. Ed è diretta proprio a questo<br />

settore l’ultima denuncia di un’associazione<br />

ambientalista, “Terra!”, che ha preso di mira le<br />

campagne promozionali “illegali” delle autovetture<br />

nuove.<br />

L’accusa della onlus, messa nero su bianco nel<br />

rapporto “Venditori di fumo” (disponibile sul sito<br />

www.terraonlus.it), è rivolta alle case automobilistiche,<br />

ree di non rispettare il D.P.R. febbraio<br />

n. di attuazione della direttiva europea<br />

//CE sulla disponibilità di informazioni sul<br />

risparmio di carburante e sulle emissioni di CO da<br />

fornire ai consumatori nella commercializzazione<br />

di autovetture nuove.<br />

Il decreto impone che nelle pubblicità (murali<br />

o su carta stampata, non degli altri mezzi di<br />

comunicazione come ad esempio la tv) e nelle<br />

concessionarie siano presenti informazioni sul<br />

consumo di carburante e sulle emissioni di CO <br />

dei veicoli. E nell’allegato IV specifi ca che “tali<br />

informazioni devono essere di facile lettura e<br />

con la stessa evidenza rispetto alle informazioni<br />

principali (...) e facilmente comprensibili anche<br />

a una lettura superfi ciale”. Una norma con il<br />

doppio interesse della tutela dei consumatori e<br />

dell’ambiente. Che tuttavia – è l’accusa di Terra!<br />

- con l’eccezione dei punti vendita dove le informazioni<br />

sono quasi sempre presenti ed evidenti,<br />

per quanto riguarda le inserzioni pubblicitarie in<br />

alcuni casi non è rispettata e nella maggior parte<br />

degli altri è aggirata.<br />

Nello studio redatto in prima versione a luglio<br />

(ma basato su un’indagine svolta a fra marzo<br />

e aprile su insersioni su cartelloni, carta<br />

stampata e riviste specializzate) è stato evidenziato<br />

come il “% delle pubblicità è illegale”. <strong>La</strong><br />

stessa indagine è stata replicata lo scorso febbraio<br />

su un campione più ridotto di inserzioni corrispondenti<br />

a modelli pubblicizzati da poco più<br />

di case automobilistiche, ma il risultato è stato<br />

pressapoco lo stesso: % di pubblicità illegale.<br />

In realtà sono poche le inserzioni che non presentano<br />

informazioni sui consumi e sulle emissioni<br />

di CO , circa il %. E quasi tutte sono concentra-<br />

te sui x, i manifesti più grandi posti per strada.<br />

Le altre i dati li presentano, ma con un corpo carattere<br />

molto più piccolo rispetto a quello dei testi<br />

principali, quindi quasi illeggibili a uno sguardo<br />

disattento. “Una pratica in violazione”, sostiene<br />

Terra, di quanto previsto dal citato allegato IV del<br />

decreto (nell’intervista a destra il parere legale<br />

dell’avvocato <strong>La</strong>ura Tota) che parla di “stessa evidenza<br />

rispetto alle informazioni principali”. Alla<br />

quale viene opposta, come sostiene la Camera di<br />

Commercio di Bari (gli enti camerali sono deputati<br />

dal decreto alla vigilanza) nell’articolo della<br />

pagina accanto, l’impossibilità di agire a causa<br />

della genericità della norma che ne rende troppo<br />

ampia l’interpretazione.<br />

Dall’indagine emerge che le informazioni non<br />

corrette riguardano il % delle campagne promozionali<br />

di quasi tutte le case automobilistiche,<br />

con l’eccezione di qualcuna. Le virtuose sarebbero<br />

Honda (solo il % di pubblicità non conforme),<br />

Mercedes Benz (%), BMW (%), Suzuki (%) e<br />

DR (%). “Appare evidente - continua Terra! - che<br />

con l’eccezione della DR, si tratta di pubblicità di<br />

modelli in buona parte a basse emissioni. Questo<br />

è sintomatico dell’approccio “scientifi co” con cui<br />

vengono scelte le informazioni da evidenziare”.<br />

Il risultato è che l’Italia è stata messa in mora da<br />

parte della Commissione Europea.<br />

A chiudere il cerchio ci sono le sanzioni previste<br />

dal decreto, “non adeguate” ad agire da<br />

deterrente. In caso di omessa o incompleta informazione<br />

le case automobilistiche pagano da <br />

a . euro.<br />

ALESSANDRO DI PIERRO<br />

L’avv. Tota – Legge chiara<br />

“Così ingannano<br />

i consumatori”<br />

orma chiara o ambigua? Il<br />

Nnodo in cui da ormai sette<br />

anni è bloccata la piena applicazione<br />

del dpr del febbraio<br />

, n. , recante il Regolamento<br />

di attuazione della direttiva<br />

//CE è <strong>tutto</strong> qui. È<br />

un nodo interpretativo in cui le<br />

visioni di associazioni ambientaliste<br />

e dei consumatori da un lato,<br />

case automobilistiche e Camere<br />

di Commercio (incaricate di vigilare)<br />

dall’altro, sono diametralmente<br />

opposte.<br />

Come si traduce in fatti quel<br />

“di facile lettura” indicato dal regolamento?<br />

Per i primi, portando<br />

grafi camente i dati su consumi<br />

ed emissioni di CO allo stessa<br />

<br />

grandezza dei messaggi principali,<br />

come per altro indica il dpr<br />

parlando di “stessa evidenza rispetto<br />

alle informazioni principali”;<br />

per i secondi, semplicemente<br />

LAURA MARIA PIA TOTA<br />

inserendo queste informazioni<br />

sul materiale promozionale,<br />

seppur con un formato grafi co<br />

minore. <strong>Di</strong> mezzo - come spesso<br />

accade - gli acquirenti, che non<br />

godono del diritto a un’informazione<br />

chiara promosso dalla direttiva<br />

europea.<br />

Abbiamo chiesto all’avvocato<br />

<strong>La</strong>ura Maria Pia Tota, responsabile<br />

provinciale BAT di Confconsumatori,<br />

un parere legale sulle<br />

possibili interpretazioni.<br />

Avvocato Tota, quanto può<br />

essere aperta la lettura del regolamento?<br />

“L’art. del dpr chiarisce che<br />

le informazioni contenute nel<br />

materiale promozionale e pubblicitario<br />

delle autovetture devono<br />

‘essere di facile lettura e con la<br />

stessa evidenza rispetto alle informazioni<br />

principali fornite nel


Foto Simone-Ramella_fl ickr<br />

Qui sopra e sotto due dei manifesti contestati da Terra!<br />

Gli acquirenti si possono<br />

tutelare segnalando i casi<br />

di pubblicità ingannevole<br />

all’Antitrust<br />

materiale promozionale’ e ‘devono<br />

essere facilmente comprensibili<br />

anche ad una lettura superfi -<br />

ciale’. <strong>La</strong> lettura è molto chiara”.<br />

Quindi non è lecito inserire le<br />

informazioni su consumi ed emissioni<br />

di CO con un grandezza inferioriore<br />

rispetto agli altri testi<br />

del messaggio pubblicitario?<br />

“È chiarissimo che, attraverso<br />

queste informazioni incomplete<br />

e scarne, i consumatori subiscono<br />

una pubblicità ingannevole<br />

per la vendita di autovetture<br />

defi nite dalla stampa, dalle pubblicità<br />

‘auto ecologiche’, pur non<br />

avendone, al contrario, i requisiti<br />

indicati nel dpr. L’incompleta e/o<br />

l’omessa informazione agli utenti<br />

circa i consumi di carburante e le<br />

emissioni di CO rende ingannevole<br />

la pubblicità in quanto induce<br />

in errore il consumatore che,<br />

ricevendo informazioni ‘parziali’<br />

e sovente poco trasparenti sulle<br />

autovetture, non viene messo<br />

in condizione di eff ettuare delle<br />

consapevoli scelte di acquisto.<br />

Ciò appare ancor più grave se si<br />

considera che l’obiettivo della<br />

normativa è anche quello di tutelare<br />

la salute dei consumatori e<br />

dell’ecosistema in generale”.<br />

Quali strumenti di difesa hanno<br />

i consumatori?<br />

“Questa pubblicità ingannevole,<br />

in quanto idonea ad alterare<br />

i comportamenti economici<br />

del consumatore, può essere<br />

legittimamente segnalata dal<br />

singolo consumatore, anche per<br />

il tramite delle associazioni dei<br />

consumatori, dinanzi all’Autorità<br />

Garante della Concorrenza e del<br />

Mercato (Antitrust)”.<br />

a.d.p.<br />

Uno strano silenzio<br />

E sul “caso”<br />

l’Anfi a tace<br />

l diritto di replica, sempre più spesso invo-<br />

Icato, non sempre sta a cuore ai protagonisti<br />

delle notizie. E’ il caso dell’Anfi a (Associazione<br />

Nazionale Filiera Industria Automobilistica)<br />

contattata da <strong>La</strong> <strong>Gazzetta</strong> dell’Economia per<br />

replicare ai contenuti del rapporto “Venditori<br />

di fumo” di cui ci si occupa in queste pagine.<br />

Un’azione di correttezza da parte della testata<br />

per evitare di fornire ai lettori un’informazione<br />

parziale e allo stesso tempo garantire<br />

ai destinatari delle accuse uno spazio di risposta.<br />

Tramite l’uffi cio stampa l’Anfi a ha fatto<br />

sapere di non essere disponibile a un’intervista<br />

sull’argomento. Peccato, perché oltre<br />

a oltre a difendere l’immagine delle aziende<br />

che rappresenta, avrebbe reso un servizio di<br />

completezza dell’informazione ai lettori. Cioè<br />

ai loro attuali e potenziali clienti.<br />

a.d.p.<br />

Media<br />

27 marzo<br />

02 aprile 2010<br />

15<br />

<strong>La</strong> replica della Camera di Commercio<br />

Più controlli?<br />

“No, già ci sono”<br />

ervono urgenti misure a completamento<br />

“Sdel decreto”. L’appello di Terra! non è una<br />

voce fuori dal coro. “<strong>La</strong> situazione – spiega Daniel<br />

Monetti, resposabile della campagna auto –<br />

è molto simile a quella di altri Paesi europei dove<br />

le associazioni ambientaliste si stanno muovendo<br />

nella stessa direzione”. Il problema principale<br />

è che la direttiva di riferimento, datata , è ormai<br />

obsoleta. “In questi anni – spiega Monetti –<br />

sono cambiati gli standard di consumi ed emissioni<br />

e altri mezzi di comunicazione hanno superato<br />

per diff usione quelli previsti dalla legge (stampa<br />

e cartellonistica)”. <strong>La</strong> delusione, neanche tanto<br />

celata, è per la mancata presa di coscienza da<br />

parte delle case automobilistiche, in presenza di<br />

una falla legislativa, della necessità di un codice di<br />

autoregolamentazione. “In altri Paesi si sono assunti<br />

questa responsabilità” dice con rammarico<br />

Monetti. Ma la situazione è destinata a cambiare<br />

visto che entro il è attesa una nuova direttiva<br />

europea. Ed è probabile che alcune delle proposte<br />

avanzate da Terra! vengano recepite.<br />

Come ad esempio i requisiti minimi obbligatori<br />

e uniformi per la visualizzazione delle informazio-<br />

Calano gli investimenti<br />

Auto in “pole”<br />

in advertising<br />

e case automobilistiche, fi nite sotto accu-<br />

Lsa da parte delle associazione ambientaliste<br />

e da quelle dei consumatori per la comunicazione<br />

non conforme dei dati su consumi di<br />

carburante e delle emissioni di CO, sono fra<br />

i maggiori investitori pubblicitari. Nel ,<br />

primo anno di crisi economica internazionale,<br />

l’industria dell’auto ha investito in pubblicità<br />

. milioni di euro (elaborazione Upa<br />

su dati Nielsen). Nel l’intero comparto<br />

dell’advertising ha registrato un -,%. In<br />

particolare gli investimenti per le pubblicità<br />

a stampa sono calati del ,%. I quotidiani a<br />

pagamento mostrano una fl essione del -%<br />

e, con riferimento ai settori merceologici<br />

pubblicizzati, con l’automobile a -,%, l’abbigliamento<br />

a -,%, la distribuzione a -,%<br />

e la fi nanza/assicurazioni a -,%.<br />

a.d.p.<br />

<strong>La</strong> Camera di Commercio di Bari<br />

ni, “prescrivendo uno spazio minimo del % dedicato”.<br />

O un’etichettatura “chiara dei consumi<br />

che ricalchi, ad esempio, quella utilizzata per gli<br />

elettrodomestici”.<br />

Attraverso modifi che legislative “di dovrebbero<br />

attuare sanzioni adeguate e dissuasive per le<br />

case automobilistiche. Sanzioni corrispondenti al<br />

-% del costo della campagna pubblicitaria invece<br />

che i circa euro di oggi”. Poi ovviamente<br />

l’estensione dell’obbligatorietà dell’informazione<br />

a tutti i mezzi di comunicazione.<br />

L’ultimo aspetto riguarda i controlli, che “andrebbero<br />

incrementati vista l’incompatibilità delle<br />

Camere di Commercio italiane ad ottemperare<br />

in maniera pronta e adeguata”.<br />

Su questo punto è però diversa la posizione della<br />

Camera di Commercio di Bari, competente per la<br />

provincia del capoluogo pugliese. “Abbiamo una<br />

copertura di circa l’% del territorio - fanno sapere<br />

dal Settore Legale e Fede Pubblica - e la gran<br />

parte delle concessionarie risulta a norma. Per le<br />

inserzioni pubblicitarie e i cartelloni stradali, invece,<br />

siamo bloccati da una legge non chiara”.<br />

a.d.p.


16 27 marzo<br />

02 aprile 2010 Focus<br />

Cresciuti del % i prestiti (anche alle piccole e medie imprese)<br />

<strong>La</strong> Banca Europea<br />

“soccorre” i privati<br />

I<br />

n un anno di congiuntura<br />

economica particolarmente<br />

pesante, un anno in cui<br />

le banche avevano chiuso i rubinetti<br />

del credito, un ruolo di<br />

supplenza è stato assunto dalla<br />

Banca europea degli investimenti.<br />

Che, rispondendo a una forte<br />

sollecitazione del Consiglio UE,<br />

nel ha sostenuto l’economia<br />

reale dell’Unione europea,<br />

ma non soltanto, raff orzando<br />

sensibilmente il volume dei<br />

prestiti concessi. Indirizzandoli<br />

principalmente verso tre obiettivi:<br />

le regioni economicamente<br />

più deboli, la lotta contro il cambiamento<br />

climatico, le piccole e<br />

medie imprese.<br />

Quasi miliardi<br />

Nel complesso, l’anno scorso<br />

la BEI ha sottoscritto contratti di<br />

prestito per , miliardi di euro,<br />

con un aumento del % rispetto<br />

ai miliardi prestati nel . In<br />

presenza di una crisi economica<br />

così grave, la Banca si era posta<br />

“obiettivi ambiziosi” per il .<br />

“E ora possiamo dire che quegli<br />

obiettivi sono stati non soltanto<br />

raggiunti ma anche superati”,<br />

ha sottolineato il presidente della<br />

BEI Philippe Maystadt nel presentare,<br />

il mese scorso, i risultati<br />

dell’anno passato. <strong>Di</strong> quei ,<br />

miliardi, solo una piccola parte<br />

sono stati indirizzati verso Paesi<br />

terzi (principalmente nei Balcani<br />

occidentali, sull’altra sponda del<br />

Mediterraneo, in America <strong>La</strong>tina<br />

e in Asia). I restanti , miliardi<br />

sono stati destinati agli Stati<br />

membri dell’UE. A soggetti italiani<br />

(imprese, Regioni, Province,<br />

Comuni) sono andati , miliardi,<br />

con un aumento del % sull’anno<br />

precedente e addirittura del<br />

% sul . Complessivamente<br />

l’Italia, nella classifi ca relativa al<br />

, occupa il terzo posto dopo<br />

la Spagna e la Germania.<br />

Gli obiettivi<br />

Gli obiettivi prioritari perseguiti<br />

dalla BEI nel quadro della<br />

grave recessione che l’Europa<br />

ha attraversato (ma non ancora<br />

del <strong>tutto</strong> superato) sono, in<br />

termini di volume e di destinazione<br />

dei prestiti, quelli indicati<br />

dal Consiglio europeo, che<br />

raccoglie tutti gli azionisti della<br />

Banca, ossia i Stati membri<br />

dell’Unione europea (l’Italia partecipa<br />

con una quota del %,<br />

come la Germania, la Francia e il<br />

Regno Unito). <strong>La</strong> BEI è di fatto<br />

il braccio fi nanziario dell’Unione<br />

europea per i fi nanziamenti a<br />

lungo termine; e la sua missione<br />

è di contribuire all’integrazione,<br />

allo sviluppo equilibrato e alla<br />

coesione economica e sociale<br />

degli Stati membri.<br />

Coerentemente con questa<br />

sua missione e con le raccomandazioni<br />

del Consiglio europeo,<br />

l’obiettivo al quale la banca nel<br />

ha destinato il volume di<br />

prestiti più elevato è stato il<br />

sostegno alle regioni della Convergenza;<br />

fra le quali ci sono la<br />

Calabria, la Campania, la Puglia<br />

e la Sicilia, oltre che, ma in misura<br />

progressivamente ridotta, la<br />

Basilicata. Alle regioni della Con-<br />

vergenza in tutta l’Unione europea<br />

sono stati indirizzati quindi<br />

miliardi di prestiti, il % in<br />

più rispetto ai dell’anno precedente.<br />

Tredici miliardi, ossia<br />

quasi la metà di quei miliardi<br />

complessivi, sono stati destinati<br />

ai nuovi Stati membri entrati a<br />

far parte dell’UE nel e nel<br />

(i dieci dell’Europa centrale<br />

e orientale, Cipro e Malta). Gli<br />

altri sedici ai Paesi membri di<br />

più antica adesione.<br />

Altri miliardi<br />

Altri miliardi di prestiti, sempre<br />

in ambito europeo, hanno<br />

riguardato la lotta contro il cambiamento<br />

climatico. In particolare<br />

per fi nanziare progetti rivolti<br />

alla riduzione delle emissioni di<br />

anidride carbonica, riferiti quindi<br />

alle energie rinnovabili, all’effi<br />

cienza energetica, alla ricerca e<br />

allo sviluppo per trasporti meno<br />

inquinanti, ai trasporti urbani.<br />

Per sostenere le piccole e<br />

medie imprese, inoltre, sempre<br />

nel la BEI ha aperto linee<br />

di credito per un importo complessivo<br />

di , miliardi, il % in<br />

più rispetto all’anno precedente,<br />

in favore di un certo numero<br />

di banche intermediarie. Queste<br />

si sono incaricate di trasferire<br />

i fondi, sotto forma di prestiti,<br />

a piccole e medie imprese, con<br />

l’impegno di prestare esse stesse<br />

alle PMI, per ciascun contratto,<br />

un importo aggiuntivo uguale<br />

a quello assegnato dalla BEI.<br />

Accreditata da un rating tripla<br />

A, la Banca europea per gli investimenti<br />

raccoglie grosse quantità<br />

di fondi sul mercato dei capitali<br />

e li presta a condizioni particolarmente<br />

vantaggiose a soggetti<br />

pubblici e privati per progetti la<br />

cui realizzazione contribuisce al<br />

raggiungimento degli obiettivi<br />

dell’Unione europea.<br />

Dal <br />

Nonostante che la BEI esista<br />

da più di mezzo secolo (è stata<br />

istituita nel con i Trattati di<br />

Roma), non tutte le imprese europee<br />

sono al corrente della sua<br />

esistenza e del fatto che essa<br />

può concedere prestiti anche a<br />

società private oltre che a organismi<br />

pubblici. E molte aziende<br />

private, come ha riferito il presidente<br />

Maystadt in una recente<br />

intervista, hanno scoperto questa<br />

opportunità proprio l’anno<br />

scorso. Quando, di fronte alla<br />

resistenza a concedere prestiti<br />

da parte delle banche commerciali,<br />

sono state obbligate a cercare<br />

soluzioni alternative. Questo<br />

è stato il motivo della rapida<br />

crescita della quota di prestiti<br />

concessi a soggetti privati. Quota<br />

che si era stabilizzata negli anni<br />

attorno al -% del volume<br />

complessivo dei fi nanziamenti<br />

BEI, ma che l’anno scorso è schizzata<br />

al % (ossia circa miliardi<br />

di euro). Una quota “eccessiva”,<br />

a giudizio di Maystadt. Il quale si<br />

è augurato che, con la riapertura<br />

dei “rubinetti” da parte delle<br />

banche commerciali, possa tornare<br />

al livello di prima.<br />

ORESTE BARLETTA<br />

PHILIPPE MAYSTADT<br />

Uno slogan che ha funzionato<br />

“Prestiti BEI per le PMI”<br />

I fondi Jessica<br />

ltre un terzo dei fondi stanziati dalla BEI nel per sostenere l’econo-<br />

Omia europea sono stati destinati, come si può leggere in un altro articolo<br />

qui accanto, ad aiutare fi nanziariamente le regioni dell’obiettivo Convergenza<br />

dell’UE. Cioè le regioni dove il prodotto interno lordo pro capite è inferiore al %<br />

di quello medio europeo: cioè la massima parte di quelle dei Paesi membri entrati<br />

nell’Unione nel e nel , alcune in Grecia e in Portogallo, una in Spagna e<br />

le quattro del nostro Mezzogiorno.<br />

Complessivamente gli Stati membri di più antica adesione all’UE hanno ricevuto<br />

una quantità di prestiti superiore a quella dei Paesi di nuova accessione. <strong>La</strong><br />

classifi ca in questo particolare settore è guidata dalla Spagna, che ha ottenuto<br />

dalla BEI prestiti per , miliardi, seguita dalla Polonia (, miliardi). Se si guarda<br />

invece al volume dei prestiti diviso per il numero degli abitanti, al primo posto c’è<br />

l’Estonia, poi il Portogallo, la Lituania e la Slovenia.<br />

Per sostenere ulteriormente i Paesi e le regioni della Convergenza, la Banca europea<br />

per gli investimenti ha ideato un meccanismo di cofi nanziamento dei Fondi<br />

strutturali europei (destinati appunto a queste aree). Questo meccanismo prevede<br />

che uno Stato membro possa sostituire la propria quota di cofi nanziamento<br />

dei Fondi strutturali con un prestito ottenuto dalla BEI. Una formula “morbida”<br />

che, a giudizio della stessa Banca, “favorisce l’utilizzazione dei Fondi strutturali,<br />

ne assicura una migliore utilizzazione e conferisce loro un eff etto-leva”. Una formula<br />

che ha avuto un buon successo se si tiene conto del fatto che l’anno scorso<br />

grazie ad essa sono stati concessi prestiti per complessivi , miliardi.<br />

<strong>La</strong> BEI, sempre nell’ottica del sostegno alle regioni della Convergenza, partecipa<br />

inoltre direttamente alle iniziative JASPERS e JESSICA insieme con la Commissione<br />

europea, che le ha concepite nel quadro della politica di coesione. <strong>La</strong> prima<br />

si propone di aiutare i Paesi benefi ciari a predisporre progetti di infrastrutture,<br />

in particolare nei settori dei trasporti, dell’ambiente, dell’effi cienza energetica e<br />

delle fonti rinnovabili. <strong>La</strong> seconda ha l’obiettivo di aiutare le collettività locali a<br />

utilizzare strumenti di ingegneria fi nanziaria per gli investimenti che riguardano<br />

lo sviluppo urbano durevole. o.b.<br />

Ripartizione geografi ca dei contr<br />

(milioni<br />

Belgio (BE)<br />

Bulgaria (BG)<br />

Repubblica Ceca (CZ)<br />

Danimarca (DK)<br />

Germania (DK)<br />

Estonia (EE)<br />

Irlanda (IE)<br />

Grecia (GR)<br />

Spagna (ES)<br />

Francia (FR)<br />

Italia (IT)<br />

Cipro (CY)<br />

Lettonia (LV)<br />

Lituania (LT)<br />

Lussemburgo (LU)<br />

Ungheria (HU)<br />

Malta (MT)<br />

Paesi Bassi (NL)<br />

Austria (AT)<br />

Polonia (PL)<br />

Portogallo (PT)<br />

Romania (RO)<br />

Slovenia (SI)<br />

Slovacchia (SK)<br />

Finlandia (FI)<br />

Svezia (SE)<br />

Gran Bretagna (GB)


atti sottoscritti di fi nanziamento<br />

di euro)<br />

<br />

Montant %<br />

. ,<br />

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. ,<br />

Foto Cédric Puisney_fl ickr<br />

<strong>La</strong> Banca Europea degli Investimenti a Lussemburgo<br />

Focus<br />

27 marzo<br />

02 aprile 2010<br />

I fi nanziamenti assegnati a Telecom, Eni, Enel, Snam e Regioni<br />

Ecco gli investimenti<br />

delle imprese al Sud<br />

DARIO SCANNAPIECO<br />

<strong>La</strong> “classifi ca” dei fondi stanziati<br />

<strong>Di</strong> più ai vecchi Paesi<br />

Foto suisse_fl ickr<br />

anno scorso la Banca europea per gli investimenti ha prestato a banche in-<br />

L’ termediarie , miliardi di euro sotto forma di linee di credito per il fi nanziamento<br />

delle piccole e medie imprese, che costituiscono il % delle aziende europee.<br />

E che, come ripete spesso Antonio Tafani, vicepresidente della Commissione<br />

europea con la responsabilità del portafoglio Imprenditoria e Industria, sono il<br />

motore in grado di generare crescita e occupazione in Europa.<br />

Nel biennio - la BEI ha sottoscritto la concessione di prestiti alle PMI<br />

per un importo complessivo di , miliardi di euro. Ed è quindi sulla buona strada<br />

per raggiungere entro la fi ne dell’anno prossimo l’obiettivo di miliardi fi ssato dal<br />

piano di rilancio economico adottato dal Consiglio europeo di dicembre .<br />

Sin dal , per altro, la Banca ha lanciato lo slogan “prestiti BEI per le PMI”,<br />

una formula più trasparente e che consente un accesso più semplice ai prestiti<br />

oltre a impegnare le banche intermediarie a contribuire per un importo uguale<br />

a quello della BEI. Per quel che riguarda in particolare l’Italia, il vicepresidente<br />

della Banca Dario Scannapieco ha ricordato che negli ultimi tre anni oltre .<br />

PMI hanno ricevuto prestiti BEI. Nel solo mese di gennaio scorso, per esempio, la<br />

Banca ha destinato alle PMI italiane, attraverso banche intermediarie, un volume<br />

di prestiti di quasi milioni di euro. <strong>Di</strong> questi, sono stati attribuiti alla Banca<br />

Agrileasing, del gruppo ICCREA (casse rurali e artigiane). Questo accordo prevede<br />

che Banca Agrileasing possa concedere, anche attraverso le banche di credito<br />

cooperativo, prestiti fi no a , milioni ciascuno, sotto forma di leasing fi nanziario,<br />

a imprese dell’industria o dei servizi. Nello stesso mese sono stati conclusi altri<br />

due contratti: uno, per milioni, con la Banca popolare dell’Emilia-Romagna;<br />

l’altro, per milioni, con il gruppo Cariparma.<br />

In febbraio, poi, la BEI ha sottoscritto un accordo con la Regione Abruzzo, nel<br />

quadro degli interventi post-terremoto, che prevede un fi nanziamento di milioni<br />

ad alcune banche intermediarie. Queste destineranno il fondo, con l’aggiunta<br />

da parte loro di un importo uguale, a prestiti ad aziende abruzzesi, industriali<br />

o artigiane con meno di dipendenti, per progetti del valore massimo di <br />

milioni ciascuno. o.b.<br />

ono stati numerosi e consi-<br />

Sstenti (in complesso, alcuni<br />

miliardi di euro) i prestiti concessi<br />

nel dalla Banca europea per<br />

gli investimenti a grandi imprese<br />

che operano nel Mezzogiorno.<br />

Nell’elenco che segue vengono<br />

indicati i più signifi cativi.<br />

Telecom<br />

In febbraio la BEI è intervenuta<br />

con un prestito di milioni<br />

di euro a Telecom Italia per<br />

raggiungere l’obiettivo di off rire<br />

l’accesso alla banda larga su<br />

<strong>tutto</strong> il territorio nazionale. E in<br />

particolare alle regioni, in gran<br />

parte nel Mezzogiorno, che non<br />

dispongono ancora di questa<br />

tecnologia. Il progetto, hanno<br />

sottolineato la BEI e Telecom Italia,<br />

consentirà di ridurre ulteriormente<br />

il divario digitale ancora<br />

esistente fra le regioni italiane.<br />

Nello stesso mese di febbraio<br />

del , un prestito di <br />

milioni di euro è stato concesso<br />

all’ENI per opere da realizzare<br />

nella raffi neria di Taranto e in<br />

quella lombarda di Sannazzaro.<br />

Enel<br />

Alla fi ne di marzo la BEI ha sottoscritto<br />

con la Cassa depositi e<br />

prestiti un contratto per la concessione<br />

di un fi nanziamento<br />

di un miliardo di euro all’ENEL<br />

da destinare al piano triennale<br />

- di sviluppo della rete<br />

di distribuzione elettrica. Il piano<br />

si propone di migliorare il grado<br />

di effi cienza complessivo della<br />

rete, e prevede anche la realizzazione<br />

di connessioni con siti di<br />

fonti rinnovabili (in particolare<br />

impianti eolici). Un terzo dell’importo<br />

complessivo del prestito<br />

è destinato allo sviluppo della<br />

rete elettrica nelle regioni del<br />

Mezzogiorno. Sempre in tema di<br />

distribuzione dell’elettricità, in<br />

giugno la BEI ha siglato un altro<br />

contratto con la Cassa depositi e<br />

prestiti per la concessione di un<br />

fi nanziamento di milioni di<br />

euro a Terna, il gestore della rete<br />

elettrica nazionale, a sostegno<br />

del piano quadriennale di sviluppo<br />

-. Nel Mezzogiorno,<br />

fra l’altro, il piano prevede anche<br />

la posa in opera di un nuovo cavo<br />

sottomarino ad alta tensione<br />

fra la Sicilia e la Calabria.<br />

Basilicata<br />

In maggio un prestito di milioni<br />

di euro è stato concesso alla<br />

Regione Basilicata a sostegno<br />

degli investimenti previsti nel<br />

programma operativo regionale<br />

- nel quadro delle risorse<br />

assegnate alla Basilicata dal<br />

Fondo europeo di sviluppo regionale<br />

e dal Fondo sociale. Questa<br />

somma è destinata alla realizzazione<br />

di progetti principalmente<br />

nel settore delle infrastrutture e<br />

anche in quelli dell’energia e della<br />

potabilizzazione dell’acqua.<br />

In luglio la Banca europea per<br />

gli investimenti ha sottoscritto<br />

con Finmeccanica un contratto<br />

per un fi nanziamento di <br />

milioni di euro da destinare ad<br />

Alenia Aeronautica per gli investimenti<br />

previsti dal piano pluriennale<br />

del gruppo aerospaziale. Il<br />

17<br />

prestito servirà all’ampliamento<br />

degli stabilimenti in Puglia (Foggia<br />

e Grottaglie) e in Campania<br />

(Pomigliano d’Arco), dove saranno<br />

prodotti e sviluppati componenti<br />

aeronautici tecnologicamente<br />

innovativi che rispondono<br />

a requisiti di maggior leggerezza<br />

e minor consumo di carburante.<br />

Puglia<br />

Sempre in luglio la BEI ha<br />

stanziato la seconda “tranche”<br />

( milioni) di un prestito per<br />

complessivi milioni destinato<br />

a medie imprese di quattro<br />

regioni del Mezzogiorno (Puglia,<br />

Campania, Calabria e Sicilia)<br />

per progetti, con un massimo di<br />

milioni a progetto, nei settori<br />

dell’innovazione, dell’energia e<br />

dell’ambiente. Risale al mese di<br />

ottobre un contratto di prestito<br />

di milioni di euro in favore di<br />

Grimaldi compagnia di navigazione,<br />

che ha sede a Napoli. <strong>La</strong> somma<br />

è destinata a coprire una parte<br />

della spesa per acquistare una<br />

nave passeggeri e merci, la Cruise<br />

Europa, costruita dalla Fincantieri<br />

a Castellammare di Stabia, che sarà<br />

impiegata nei collegamenti fra<br />

l’Italia e la Grecia. Questo fi nanziamento<br />

costituisce la seconda<br />

“tranche” di un prestito di <br />

milioni per l’acquisto di quattro<br />

Cruise Ferries (spesa complessiva<br />

milioni), e rientra fra gli interventi<br />

della BEI per le autostrade<br />

del mare destinanti all’acquisto<br />

di mezzi di trasporto meno inquinanti<br />

e in grado di generare<br />

occupazione in particolare nel<br />

Mezzogiorno. <strong>La</strong> prima “tranche”<br />

del prestito, milioni per<br />

cofi nanziare l’acquisto della “gemella”<br />

Cruise Barcelona, era stata<br />

concessa nel dalla stessa<br />

BEI per il tramite di Unicredit.<br />

All’inizio del altri milioni,<br />

seconda “tranche” di un<br />

prestito da milioni di euro,<br />

erano stati concessi al gruppo<br />

Grimaldi per l’acquisto di mercantili<br />

destinati alle rotte per<br />

l’Africa Occidentale e l’America<br />

del Sud. <strong>La</strong> prima “tranche”, di<br />

uguale importo, era stata assegnata<br />

alla fi ne del .<br />

Snam<br />

In dicembre un prestito di <br />

milioni di euro è stato contratto<br />

con Snam Rete Gas, del gruppo<br />

Eni. <strong>La</strong> somma coprirà quasi la<br />

metà dei costi per la realizzazione<br />

di due nuovi gasdotti, uno<br />

dei quali in Puglia, tra Massafra<br />

e Biccari; oltre che per la trasformazione<br />

e l’ammodernamento<br />

della stazione di compressione a<br />

Melizzano, in Campania. Qualche<br />

giorno fa, infi ne, la BEI ha concesso<br />

direttamente a Terna la seconda<br />

e defi nitiva “tranche” (<br />

milioni di euro) di un prestito per<br />

complessivi milioni contratto<br />

nel . <strong>La</strong> somma contribuirà<br />

alla realizzazione di un nuovo collegamento<br />

elettrico sottomarino<br />

ad alta tensione fra la Sardegna<br />

e l’Italia continentale. L’elettrodotto<br />

raggiungerà la profonditàrecord<br />

di . metri e, con i suoi<br />

chilometri, sarà uno dei più<br />

lunghi mai realizzati al mondo.<br />

o.b.


18 27 marzo<br />

02 aprile 2010 Media<br />

Tendenze – Cresce il mercato, non sempre l’autorevolezza<br />

Blog che passione!<br />

Ma con prudenza<br />

I<br />

l % dei , milioni di utenti italiani di internet<br />

(circa , milioni di individui) legge<br />

abitualmente blog di attualità. Questo<br />

dato, ricavato da un’indagine condotta<br />

dalla società di ricerche Human Highway<br />

(www.humanhighway.it) in collaborazione<br />

con Liquida (www.liquida.it), l’aggregatore<br />

di news del gruppo Banzai, conferma come<br />

la blogosfera sia oggi un imprescindibile<br />

mezzo d’informazione.<br />

I lettori abituali di quotidiani online hanno<br />

maggior affi nità con il mondo dei blog<br />

rispetto ai lettori più tradizionali, che prediligono<br />

le versioni cartacee dei quotidiani. In<br />

particolare, due aspetti sono maggiormente<br />

sentiti tra i lettori dei quotidiani online: la<br />

fi ducia accordata ai blog e il riconoscimento<br />

della loro infl uenza nella formazione<br />

dell’opinione pubblica. Più della metà degli<br />

utenti internet ritiene che i blogger godano<br />

di maggior libertà di espressione rispetto<br />

ai giornalisti delle testate tradizionali. Non<br />

per questo, però, i contenuti dei blog raccolgono<br />

maggior fi ducia rispetto ai quotidiani,<br />

anzi ciò è vero solo per un individuo<br />

su quattro. In prevalenza i lettori di blog<br />

sono uomini, di età matura (- anni), re-<br />

Battute anche le diffi denze<br />

<strong>Di</strong>ari online:<br />

la “rivincita”<br />

diaristi anonimi dalla<br />

sessualità incerta” “I (defi nizione coniata a<br />

Napoli nel lontano a margine<br />

di una tavola rotonda su<br />

weblog e scrittura) si sono trasformati<br />

nel negli interlocutori<br />

più ambiti dal mondo del<br />

business. I blog, altrimenti detti<br />

“diari online”, compiono <br />

anni e si prendono la rivincita:<br />

più dinamici dei siti, conquistano<br />

i vertici dei motori di ricerca<br />

e diventano la nuova frontiera<br />

del marketing globale.<br />

Una data “uffi ciale” di fatto<br />

non c’è, ma i miti tramandati<br />

nella Rete sono concordi<br />

nell’identifi care Dave Winer<br />

come “il” protoblogger, colui<br />

che nell’aprile del sviluppò<br />

il software da cui prese il<br />

via l’ultima rivoluzione di internet.<br />

Il dicembre dello stesso<br />

anno John Barger, appassionato<br />

di caccia, aprì il primo blog<br />

anche se questo termine (da<br />

“web-log”, “diario in rete”) fu<br />

coniato nel maggio del da<br />

Peter Merholz, il quale scrisse<br />

“we blog”, inteso come “noi<br />

blogghiamo”, sulla fascia laterale<br />

del suo sito. In Italia il fenomeno<br />

è dilagato dal .<br />

Oggi ce ne sono di tutti i tipi:<br />

personali o politici, vlog (con i<br />

video) o urban blog (dedicati<br />

a una città). Del resto aprirne<br />

uno è abbastanza semplice.<br />

Basta registrare un dominio<br />

di primo livello, avendo cura<br />

di scegliere un nome che identifi<br />

chi o richiami in qualche<br />

modo i contenuti del sito, che<br />

sia breve, facile da ricordare<br />

sidenti nel Nord-Ovest e nel Centro. Quasi<br />

un terzo di essi (cioè circa mila persone)<br />

legge esclusivamente blog, poco meno<br />

della metà ( milione mila persone) legge<br />

anche i quotidiani online.<br />

Ma qual è il ritratto dei blogger? Per ricostruirlo<br />

bisogna consultare l’ultimo rapporto<br />

di Technorati State of the Blogosphere.<br />

Nell’edizione è stato intervistato un<br />

campione di circa mila blogger, da cui si<br />

ricava che sono per lo più maschi, sotto i <br />

anni, hanno una buona istruzione e quasi<br />

uno su due proviene dal settore dei media.<br />

Se per la maggior parte degli utenti (%)<br />

il blog resta ancora un semplice hobby da<br />

coltivare nel tempo libero, cresce il numero<br />

di chi ha trasformato il proprio “diario di<br />

bordo” in un’attività professionale (%), in<br />

grado di garantire guadagni considerevoli.<br />

Per i più si tratta di un impiego part-time,<br />

che permette comunque di arrotondare<br />

lo stipendio (il salario medio annuale è di<br />

mila dollari). Più interessante, invece, il<br />

dato su chi riesce a svolgere a tempo pieno<br />

l’attività di blogger: è il % del campione,<br />

che spesso scrive per condividere le proprie<br />

competenze ma anche per promuovere le<br />

e possibilmente originale. Poi<br />

occorre prendere uno spazio<br />

web da una delle società di<br />

hosting presenti sul mercato,<br />

su cui caricare il blog in modo<br />

che sia visibile a tutti. Il costo<br />

dell’operazione è contenuto:<br />

non più di euro all’anno.<br />

Quindi bisogna valorizzare<br />

la grafi ca e dotarsi di un database<br />

per organizzare l’archivio<br />

degli articoli (ribattezzati<br />

“post”), un motore di ricerca e<br />

un CMS (content management<br />

system), ossia un’interfaccia<br />

che consenta di caricare i pezzi<br />

nel sito da qualunque computer<br />

e senza bisogno di essere<br />

dei geni dell’html o dei vari linguaggi<br />

di programmazione.<br />

Oggi vengono in soccorso<br />

strumenti open source totalmente<br />

gratuiti come Movable<br />

Type o Word Press con cui<br />

l’installazione diventa rapida<br />

ed agevole. Per tenere in vita i<br />

blog bastano passione e ritagli<br />

di tempo.<br />

Ma per poter guadagnare<br />

sono fondamentali gli aggiornamenti<br />

(possibilmente più di<br />

uno al giorno) e i programmi<br />

che procacciano e distribuiscono<br />

pubblicità come Google<br />

Adsense (è necessario che gli<br />

utenti clicchino sugli annunci<br />

testuali o sui banner visualizzati<br />

sulle pagine del sito: i clic<br />

vanno da centesimi ad oltre<br />

un euro).<br />

I ricavi diventano signifi cativi<br />

(fi no a . euro) se si arriva<br />

ad almeno due milioni di<br />

pagine viste e a mila utenti<br />

al mese.<br />

f.t.<br />

attività dell’azienda in cui lavora. In questa<br />

categoria il salario medio raggiunge cifre<br />

importanti ( mila dollari l’anno). Tra parttime<br />

e full-time, il % aff erma che il blog sta<br />

diventando la principale fonte di introito. Il<br />

<strong>tutto</strong> grazie alla pubblicità, ma anche per la<br />

reputazione che il blog è in grado di garantire.<br />

Il che signifi ca inviti a convegni e conferenze,<br />

ma soprat<strong>tutto</strong> il sempre maggiore<br />

coinvolgimento nel settore dei media.<br />

Quattro blogger su dieci provengono<br />

dal mondo dell’informazione (riviste, quotidiani,<br />

radio, spesso come collaboratori<br />

esterni). <strong>Di</strong> questi il % continua a svolgere<br />

un’attività nel campo dei media. Messo da<br />

parte l’antagonismo dei primi tempi, i blogger<br />

stanno quindi diventando parte attiva<br />

del sistema dell’informazione mainstream,<br />

dell’“abitudine di massa”. Ormai, spiega la<br />

rivista Fast Company, gestire pagine competenti<br />

su temi specifi ci rappresenta la<br />

migliore palestra per i reporter in erba. Ma<br />

anche il naturale approdo per i tanti giornalisti<br />

che devono reinventarsi una nuova vita<br />

dopo essere stati licenziati.<br />

FABIO TRAVERSA<br />

Le statistiche mondiali<br />

Ne nasce uno<br />

ogni secondo<br />

gni secondo, in qualche angolo sperduto del mondo, un<br />

Onuovo blog emette il suo primo “vagito telematico”. Bloggano<br />

i politici (tra i più attivi Antonio <strong>Di</strong> Pietro), i manager (si<br />

chiamano corporate blog), gli scrittori. Oltre ai giornalisti e agli<br />

appassionati del web che spesso pubblicano notizie in esclusiva,<br />

beff ando la concorrenza.<br />

Già in occasione dell’ settembre o dello tsunami i media<br />

si fecero bagnare il naso dai blogger, veri campioni del citizen<br />

journalism, il “giornalismo dal basso”. Più recentemente il blog<br />

San Precario ha pubblicato la foto della prima uscita pubblica<br />

del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dopo l’aggressione<br />

subita in piazza Duomo a Milano il dicembre. Nell’istantanea<br />

si vede il premier con un cerotto sul naso e uno su una<br />

guancia mentre passeggia circondato dalle guardie del corpo<br />

che lo proteggono dalla folla all’esterno del centro commerciale<br />

Il Gigante di Villasanta, in Brianza, non lontano da Arcore.<br />

Andando fuori dall’Italia negli Stati Uniti i blogger hanno<br />

avuto letteralmente un posto in prima fi la nelle sfi late di moda<br />

autunno-inverno mentre una delle principali fonti di aggiornamento,<br />

anche video, degli scontri in Iran è arrivata proprio<br />

dai “diari online”, che hanno sfi dato la censura. A volte, però,<br />

scattano le punizioni. Lo studente egiziano Abdel Kareem Nabil<br />

Suleiman, arrestato nel all’età di anni, si è visto confermare<br />

la pena di quattro anni di carcere per aver “insultato il<br />

capo dello stato Mubarak e aver diff amato l’Islam”.<br />

<strong>Di</strong> rilievo anche la condanna di Song Zude e un altro blogger<br />

cinese al pagamento di mila dollari di risarcimento alla vedova<br />

del regista Xie Jin per aver scritto nei loro siti amatoriali<br />

che, all’età di anni, il maestro era morto nelle braccia di una<br />

prostituta. Ma se si cercano “Cina” e “blogger” su Google gli<br />

esempi del pugno duro di Pechino nei confronti di ogni forma di<br />

dissenso informatico è ben più lunga e pesante di questo esempio<br />

recentissimo.<br />

In altri Paesi c’è chi rischia e a volte paga. Il totale di cause<br />

per diff amazione relative a blogger nei soli Usa sarebbe di<br />

, milioni di dollari, scrive il Wall Street Journal. C’è l’ingegnere<br />

licenziato da Google perché parlava sul web di segreti<br />

industriali e la funzionaria parlamentare Jessica Cutler, meglio<br />

nota come The Washingtonienne, che ha fatto la stessa<br />

fi ne perché raccontava la sua vita sessuale tra gli scranni del<br />

Congresso (il <strong>tutto</strong> è poi confl uito inevitabilmente in un romanzo).<br />

Però fra chi ci perde e chi ci guadagna il saldo appare<br />

largamente positivo. E fa dei blog strumenti di business. Ma<br />

soprat<strong>tutto</strong> di democrazia.<br />

f.t.<br />

Classifi ca dei blog più letti in Puglia<br />

Blog rank in Italia<br />

. Giornalettismo.com <br />

. Vorrei essere un baol <br />

. Reset Italia, il blog partecipativo <br />

. Davide Maggio’s Blog <br />

. Reality & Show <br />

. semplicementeinsieme.blogspot.com <br />

. TuxFeed.it –<br />

. Videopolitik <br />

. Airdave.it, my world –<br />

. Volevo Essere Tumblr <br />

. Giovy’s Blog <br />

. casa dei sognatori <br />

. LSDmagazine <br />

. Il volo del falco –<br />

. kOoLiNuS.net <br />

. Princess Proserpina <br />

. thesportvillage <br />

. viralmente <br />

. Cellulari ad Hoc <br />

. Il futuro non è più quello di una volta


Classifi ca dei blog più letti in Basilicata<br />

Blog rank in Italia<br />

. Vincos <br />

. Blog Notes <br />

. Catepol . <br />

. IlBloggatore –<br />

. Sir Drake <br />

. LAMBARITALIA –<br />

. Questioni di corna –<br />

. CLARITA.it <br />

. Bloggradi <br />

. Catepol . <br />

. Il blog di Sergio Ragone <br />

. HyperBROS.com <br />

. Numero Venti <br />

. PAROLE IN SILENZIO –<br />

. <strong>La</strong> Piuma <br />

. Aurora <br />

. Cronache Luterane –<br />

. Montescaglioso punto NET <br />

. LucaniArt <br />

. My Refl ection <br />

a mia esperienza con i blog risale al lontano con <strong>Di</strong> <strong>tutto</strong><br />

Lun po’ che, già dal titolo, lascia immaginare il contenuto: commenti<br />

sui fatti più importanti ma anche più curiosi della giornata.<br />

È, però, dall’ottobre che posso aff ermare di aver trovato nel<br />

blog una “seconda casa”. Merito di Blogosfere che mi ha dato l’opportunità<br />

di creare dal nulla uno spazio web dedicato alla televisione<br />

e intitolato Reality & Show. Ovviamente all’inizio, partendo da<br />

zero, sapevo che le visite sarebbero state molto poche così come i<br />

commenti dei lettori avrebbero rivelato una giustifi cata diffi denza.<br />

Ma la forza di un blog è data dai seguenti aspetti: tempestività, interattività,<br />

varietà di argomenti proposti. Se un blog lo si aggiorna<br />

frequentemente e con passione e ci si confronta con civiltà e dialettica<br />

con i lettori i risultati prima o poi arrivano e così è stato.<br />

È fondamentale, allora, trasformare la passione in un vero e proprio<br />

lavoro e ritagliarsi diverse ore nel corso della giornata nonostante<br />

le tante altre incombenze. <strong>La</strong> mia giornata da blogger parte<br />

Media<br />

27 marzo<br />

02 aprile 2010<br />

Il boom – Secondo Blogbabel Beppe Grillo è in vetta<br />

Premi e classifi che<br />

dei più letti d’Italia<br />

Q<br />

uali sono i blog più letti in Italia?<br />

Secondo l’autorevole Blogbabel,<br />

storico servizio di analisi della blogosfera,<br />

al primo posto c’è Beppegrillo.it,<br />

che il dicembre ha vinto il<br />

“Premio Www”, istituito da Il Sole Ore,<br />

come miglior sito web italiano nella categoria<br />

news e informazione.<br />

<strong>La</strong> decisione di affi dare il proprio pensiero<br />

ad un blog può essere fatta risalire alle<br />

vicende che hanno portato al progressivo<br />

allontanamento di Grillo dalle emittenti televisive<br />

nazionali.<br />

Con l’apertura del suo blog Grillo è arrivato<br />

in breve tempo ad utilizzare la Rete<br />

come fonte di informazione globale e<br />

di dirompente cambiamento sociale: “In<br />

questo momento il mondo, senza accorgersene,<br />

sta vivendo la terza guerra mondiale:<br />

quella dell’informazione.<br />

L’unico modo per salvarsi è sapere. Conoscere<br />

le notizie. Noi abbiamo un mezzo,<br />

la Rete, che ci consente di arrivare dritti alle<br />

notizie. <strong>La</strong> politica, le televisioni, i giornali<br />

arrivano sempre dopo”.<br />

Al secondo posto c’è Piovono rane, curato<br />

da Alessandro Gilioli, giornalista de<br />

Classifi ca dei blog più letti in Italia<br />

variazione positiva variazione negativa <br />

L’Espresso, mentre al terzo si piazza l’AnteFatto,<br />

blog de Il Fatto Quotidiano.<br />

All’ultimo Blog Fest di Riva del Garda, il<br />

meeting annuale dei blogger italiani, sono<br />

stati, invece, annunciati i vincitori dei Macchianera<br />

Blog Awards, una sorta di Oscar<br />

dei blog nostrani, inventati da Gianluca Neri<br />

e assegnati dai lettori di Macchianera.<br />

Il vincitore dell’edizione è Spinoza,<br />

blog di “satira serissima”, online dal ,<br />

che si è aggiudicato anche i riconoscimenti<br />

per miglior community e miglior blog collettivo.<br />

Blogger dell’anno è invece l’autore<br />

di Paul the Wine Guy, sarcastico osservatore<br />

dell’attualità. Il più bel post del <br />

l’ha scritto l’autrice del blog Cloridrato di<br />

Sviluppina e s’intitola “ marzo, la festa<br />

del mio papà”.<br />

Voglio scendere, scritto da Pino Corrias,<br />

Marco Travaglio e Peter Gomez si è guadagnato<br />

i premi di miglior blog di opinione e<br />

miglior blog vip.<br />

Per quanto riguarda i blog tematici, Paolo<br />

Attivissimo con il suo <strong>Di</strong>sinformatico,<br />

in cui smaschera le bufale di cui è pieno<br />

il web, si è portato a casa il premio per il<br />

miglior blog tecnico, mentre Un tocco di<br />

Blog punteggio mese mesi sempre<br />

. Blog di Beppe Grillo . <br />

. Piovono rane . <br />

. l’AnteFatto . <br />

. Wittgenstein . <br />

. Manteblog . <br />

. Il disinformatico . <br />

. Macchianera . <br />

. Giornalettismo . <br />

. Spinoza.it . <br />

. Cineblog . <br />

. Nazione indiana . <br />

. Il Paese dalla vista corta . <br />

. Scene digitali . <br />

. Voglioscendere . <br />

. Luca De Biase . <br />

. Metilparaben . <br />

. Ecoblog . <br />

. Geekissimo . <br />

. Antonio <strong>Di</strong> Pietro . <br />

. Ciwati . <br />

L’esperienza del giornalista Fabio Traversa<br />

Un bravo blogger “coccola”<br />

tutti i giorni il suo pubblico<br />

19<br />

zenzero ha vinto per la categoria food and<br />

wine. Le Malvestite è stato valutato come<br />

il blog più temibile della blogosfera. Uccidi<br />

un grissino, salverai un tonno è invece il<br />

miglior blog di cazzeggio gratuito e Pensieri<br />

senza mutandine è stato il più votato<br />

nella categoria blog erotici.<br />

Cineblog, TvBlog e Autoblog, del network<br />

di nanopublishing Blogo, hanno vinto<br />

rispettivamente i premi per la categoria<br />

cinema, televisione e motori. RadioNation<br />

per la categoria musica e Come diventare<br />

il mio cane per la sezione blog letterari.<br />

Nella categoria Photoblog, dedicata ai<br />

diari online fotografi ci, il gradino più alto<br />

del podio è di Voglia di Terra.<br />

Il riconoscimento per la grafi ca più accattivante<br />

è andato a Coreingrapho, mentre<br />

il premio miglior disegnatore lo ha<br />

conquistato l’autore di L’orso ciccione,<br />

i cui i post sono strisce di fumetti. Infi ne<br />

Wordpress Italy si è guadagnato il titolo<br />

di miglior servizio per i blog e la versione<br />

mobile di Repubblica.it ha vinto il premio<br />

per il miglior blog mobile.<br />

al mattino con una lunga e dettagliata rassegna stampa dei quotidiani<br />

o dei settimanali. Quelli che off rono rumors clamorosi o interviste<br />

signifi cative diventano inevitabilmente post del mio blog nel<br />

giro di qualche ora. Alle . l’immancabile lettura dei dati Auditel<br />

per vedere se ci sono stati fl op e chi ha prevalso tra le Reti ammiraglia<br />

Rai e Mediaset: il pezzo scatta se ci sono risultati inaspettati<br />

o sfi de incrociate di un certo interesse. Quindi non può mancare<br />

un monitoraggio costante delle agenzie di stampa, dei palinsesti<br />

(sempre più ballerini), di alcuni siti internet e delle parole chiave<br />

più cliccate, che inevitabilmente indirizzano l’impostazione giornaliera<br />

del sito. Ovviamente leggo tutti i commenti (dai ai .<br />

quotidiani) che arrivano e, quando mi si chiama in causa o voglio<br />

replicare a determinate prese di posizione, passo all’azione quasi<br />

immediatamente. Perché la forza di un blog sta anche nel saper<br />

“coccolare” e rispettare il proprio preziosissimo pubblico.<br />

f.t.<br />

f.t.


20 27 marzo<br />

02 aprile 2010 Trasporti<br />

Bari – Il volo di Lufthansa è ben più che una “connessione”<br />

Volo diretto per Monaco<br />

Puglia nel giro che conta<br />

F<br />

are dell’aeroporto “Karol Wojtyla” di Bari-<br />

Palese il più importante centro di raccolta<br />

passeggeri dell’area sud europea mediterranea:<br />

è questo l’obiettivo che la società Aeroporti<br />

di Puglia, che vede nella Regione l’azionista<br />

di maggioranza, sta cercando di portare avanti in<br />

questi anni.<br />

In quest’ottica assume grande importanza<br />

l’accordo stretto con la compagnia aerea tedesca<br />

Lufthansa, con verranno collegate lo scalo<br />

L’hub tedesco così ci “lega” all’Europa Le rotte da Napoli, Bari, Palermo e Olbia<br />

Un’alleanza strategica Con Lufthansa Italia<br />

con risultati operativi decolla anche il Sud<br />

l nuovo collegamento con Monaco è importan-<br />

Ite non solo per quanto riguarda l’off erta dei<br />

voli, ma soprat<strong>tutto</strong> perché quello tedesco è un<br />

importante hub – centro di raccolta di passeggeri<br />

– della compagnia Lufthansa collegato con<br />

tutti e cinque i continenti. <strong>La</strong> nuova tratta è stata<br />

presentata il marzo dal direttore generale di<br />

Lufthansa per l’Italia, Wolfgang Schmidt, dall’amministratore<br />

unico di Aeroporti di Puglia, Domenico<br />

<strong>Di</strong> Paola, dal direttore generale di Aeroporti<br />

di Puglia, Marco Franchini, e dall’assessore regionale<br />

ai trasporti, Mario Loizzo.<br />

“Con l’introduzione della nuova rotta Bari-Monaco<br />

– ha spiegato Schmidt – dimostriamo l’importanza<br />

strategica della Regione Puglia per Lufthansa.<br />

Un anno fa abbiamo lanciato i nostri voli<br />

Lufthansa Italia che hanno registrato un grande<br />

successo. Ora vorremmo collegare Bari e i suoi<br />

abitanti al nostro network globale e invogliare i<br />

viaggiatori tedeschi a visitare la Puglia. Monaco è<br />

il nostro hub più effi ciente con servizi esclusivi e<br />

infrastrutture moderne”.<br />

“Il mercato italiano – ha aggiunto – è importantissimo<br />

per la nostra compagnia, e dal punto<br />

di vista delle entrate per il Gruppo Lufthansa è il<br />

terzo dopo Germania e Stati Uniti. I nostri passeggeri<br />

apprezzano l’affi dabilità e la qualità della<br />

compagnia, in grado di accontentare sia coloro<br />

che viaggiano per aff ari che coloro che viaggiano<br />

per turismo”.<br />

Grande soddisfazione è stata espressa anche da<br />

<strong>Di</strong> Paola. “Il nuovo volo giornaliero per Monaco<br />

– ha detto – rappresenta un importante tassello<br />

del più complesso mosaico che è la mobilità aerea<br />

della regione. Poter disporre di un collegamento<br />

diretto con un hub come quello di Monaco, base<br />

operativa di una delle prime compagnie aeree al<br />

mondo, rappresenta una grande opportunità per<br />

ampliare e migliorare la rete dei collegamenti internazionali<br />

ed intercontinentali, fondamentale<br />

per la crescita economica della Puglia. Si tratta di<br />

un volo destinato a intercettare interessanti segmenti<br />

di mercato: le compagnie low cost o ibride,<br />

infatti, vanno a coprire il mercato aff erente la domanda<br />

cosiddetta stimolata. Lufthansa, invece,<br />

copre il mercato della domanda contesa, quella<br />

riservata principalmente al mondo degli aff ari: si<br />

sceglie una compagnia invece che un’altra per la<br />

qualità dei servizi off erti a bordo e a terra”.<br />

“Alla fi ne del – ha concluso <strong>Di</strong> Paola – contiamo<br />

di aver raggiunto e superato quota cinque<br />

milioni di passeggeri, con un aeroporto maggiormente<br />

ampliato e un passante ferroviario che<br />

costituirà un enorme facilities per il nostro scalo.<br />

Dobbiamo lavorare per far diventare Bari un hub<br />

importante dell’area mediterranea: siamo pronti<br />

ad accettare questa sfi da”.<br />

Colmate le distanza geografi che, adesso bisognerà<br />

occuparsi di quelle economiche e soprat<strong>tutto</strong><br />

di quelle culturali, per rendere davvero<br />

appetibile economicamente per il cuore dell’Europa<br />

la nostra regione. Guardare oltre il turismo<br />

“mordi e fuggi” per costruire una rete di relazioni<br />

duratura e vantaggiosa per entrambe le regioni.<br />

a.r.<br />

aeroportuale del capoluogo pugliese con Monaco<br />

di Baviera. Il nuovo volo, che da domani <br />

marzo metterà a disposizione più di . posti a<br />

settimana tra Puglia e Germania.<br />

I collegamenti quotidiani Bari-Monaco sono<br />

stati pensati in modo da off rire ai passeggeri la<br />

possibilità di numerose coincidenze. Il volo LH<br />

, infatti, decolla da Bari alle ., per arrivare<br />

a Monaco alle .. Il volo di ritorno, LH ,<br />

parte da Monaco alle . e arriva a Bari alle .<br />

WOLFGANG SCHMIDT<br />

Saranno disponibili tariff e in Economy Class e in<br />

Business Class. Un’ora e quarantacinque minuti<br />

per coprire gli chilometri tra le due città.<br />

Lufthansa, da Bari, copre anche un’altra tratta,<br />

quella per Milano Malpensa, operativa da quasi<br />

un anno. Sono stati quasi mila i passeggeri che<br />

hanno usufruito della compagnia tedesca per arrivare<br />

nell’aeroporto lombardo.<br />

ANTONIO RUCCIA<br />

Le attese estenuanti dei viaggiatori<br />

Il vero problema?<br />

Il bus dell’Amtab<br />

aggiungere l’aeroporto di Bari, non vuol dire<br />

Raver raggiunto Bari. Può sembrare un paradosso,<br />

ma spesso il diffi cile è nella decina di chilometri<br />

che separano la città dal terminal. Il servizio<br />

autobus dell’Amtab da e per l’aerostazione è<br />

approssimativo – un lungo percorso quello della<br />

linea , che accumula spesso ritardi – e a meno<br />

di non voler prendere esosi taxi, c’è da aspettare<br />

parecchio, visto che anche per la navetta “shuttle”<br />

per la Stazione Centrale in media c’è solo una<br />

partenza ogni ora. A fi ne – salvo sorprese –<br />

sarà attivo il collegamento treno con la città, ma<br />

è anche vero che oggi questa situazione non è<br />

certo un bel biglietto da visita per chi arriva nel<br />

capoluogo pugliese.<br />

Ne è cosciente anche l’assessore Loizzo, che<br />

non ha nascosto il problema: a fronte di un aeroporto<br />

che diventa sempre più importante, c’è<br />

da fare i conti con una rete di collegamenti con la<br />

città assolutamente non all’altezza. “Dobbiamo<br />

continuare a lavorare – ha spiegato – per raff orzare<br />

la qualità dei servizi a terra, e per potenziare<br />

i collegamenti tra l’aerostazione e il centro di Bari.<br />

Il punto dolente sono le corse degli autobus.<br />

Sappiamo che sono insuffi cienti, cercheremo di<br />

adoperarci insieme all’AMTAB per creare un qualche<br />

tipo di navetta, esigenza avvertita come sempre<br />

più necessaria per dare una maggior qualità<br />

al nostro servizio aeroportuale”.<br />

E non bisogna credere che sia un dettaglio. Il<br />

vedere di passeggeri spaesati che attendono anche<br />

per più di mezz’ora un autobus è davvero uno<br />

spettacolo da aeroporto di “periferia”. Un esempio<br />

su tutti: poco prima di atterrare all’aeroporto<br />

di Dublino è possibile acquistare sull’aeromobile<br />

dagli assistenti di volo i biglietti per la navetta che<br />

porta in O’Connel Street.<br />

Così il passeggero appena sbarcato non deve<br />

far altro che uscire dall’aerostazione, senza neanche<br />

doversi porre il problema di cercare un punto<br />

vendita a terra. Prima ancora di atterrare nella<br />

capitale irlandese si ha già l’idea di una città che<br />

funziona. O no?<br />

a.r.<br />

l nuovo Terminal di Monaco, operativo<br />

Idal , è stato il primo esperimento, da<br />

parte della compagnia Lufthansa, di realizzazione<br />

e gestione diretta di un terminal aeroportuale.<br />

L’investimento è stato di milioni di euro,<br />

ed ha portato ad un risultato estremamente<br />

funzionale per i passeggeri, in quanto studiato<br />

e realizzato sulla base delle esigenze degli<br />

utenti della Lufthansa.<br />

È stato infatti realizzato avendo in mente<br />

lo slogan “I nostri clienti lo vogliono così”. Il<br />

Terminal di Monaco è al primo posto in Europa<br />

per quanto riguarda i tempi di trasferimento<br />

tra un volo e l’altro, ridotti a soli - minuti.<br />

Ma gli investimenti degli ultimi anni non si<br />

sono certo limitati a questo. Nel febbraio del<br />

è nata Lufthansa Italia, compagnia aerea<br />

sussidiaria di Deutsche Lufthansa, con base e<br />

sede a Milano.<br />

Lufthansa Italia offre circa collegamenti<br />

diretti settimanali da Milano Malpensa verso<br />

Napoli, Bari, Palermo e Olbia, oltre a quindici<br />

destinazioni in altri nove paesi.<br />

Nel primo anno di operatività Lufthansa<br />

Italia ha trasportato un milione di passeggeri,<br />

con una percentuale di riempimento dei velivoli<br />

attorno al %, considerato un ottimo risultato<br />

per una compagnia “appena nata”.<br />

Per quanto riguarda i risultati dell’intero<br />

Gruppo Lufthansa – che comprende anche<br />

Swiss, Austrian Airlines, bmi e la lowcost Germanwings<br />

– nel , nonostante un calo del<br />

fatturato di , miliardi di euro dovuto in<br />

gran parte alla crisi economica che ha afflitto i<br />

mercati mondiali, ha raggiunto un utile operativo<br />

pari a milioni di euro.<br />

Wolfgang Mayrhuber, Presidente e CEO Lufthansa,<br />

ha proposto all’assemblea degli azionisti<br />

in sede di presentazione di bilancio – l’<br />

marzo scorso a Francoforte – di non distribuire<br />

alcun dividendo per l’anno di esercizio .<br />

“Nella crisi – ha detto – ci sappiamo difendere<br />

poiché con le nostre divisioni commerciali<br />

siamo ben strutturati e perché disponiamo di<br />

un forte bilancio. Inoltre, abbiamo risposto in<br />

modo mirato e diretto alle voci di capacità e<br />

costi senza mai perdere di vista la clientela.<br />

L’utile operativo raggiunto in condizioni difficili<br />

non può certamente soddisfarci, ciononostante<br />

è comunque notevole”.<br />

“È decisivo – ha concluso Mayrhuber – contrastare<br />

gli effetti della crisi in tutte le divisioni<br />

con programmi efficaci. Ridurre i costi e<br />

incrementare la qualità non sono in contraddizione,<br />

anzi: anche durante la crisi investiamo<br />

nel nostro prodotto, a terra e a bordo. I nostri<br />

clienti ci ringraziano con i migliori giudizi<br />

nel campo della soddisfazione della clientela.<br />

Continueremo a mantenere questa posizione<br />

al vertice”.<br />

Non disinvestire, quindi, ma investire più sapientemente:<br />

così Lufthansa sta cercando di<br />

combattere la crisi.<br />

a.r.


N<br />

onostante le perduranti<br />

diffi coltà sui grandi<br />

mercati internazionali<br />

del mobile imbottito, segnali di<br />

rilancio provengono dall’azienda<br />

leader nel mondo nel comparto<br />

dei salotti in pelle.<br />

Infatti l’annuncio dato dalla<br />

Natuzzi di voler aprire i primi<br />

due punti vendita in India – che<br />

dovrebbero salire a settanta<br />

entro il – deve essere interpretato<br />

come un segnale di<br />

forza e di vitalità di un’azienda<br />

che, pur colpita pesantemente<br />

nell’ultimo biennio e al pari di<br />

tante altre, dalla caduta della<br />

domanda di un bene di consumo<br />

durevole su alcuni importanti<br />

mercati esteri, risponde<br />

portando innanzi con determinazione<br />

un massiccio piano di<br />

ristrutturazione produttiva e di<br />

rilancio, anche sotto il profi lo<br />

strettamente gestionale.<br />

E non era aff atto scontato<br />

Interventi 27<br />

marzo<br />

02 aprile 2010<br />

Pirro – Come valutare la decisione di Natuzzi di aprire due punti vendita in India<br />

Dal settore dei salotti in pelle<br />

ecco primi segnali del rilancio<br />

l recente convegno svoltosi a Bari nel rinnovato<br />

Iteatro Petruzzelli per festeggiare i cento anni di<br />

vita della Confi ndustria ha rivestito un titolo emblematico<br />

e carico di signifi cati: “Il Sud aiuta il Sud”…<br />

Con i tempi che corrono è diffi cile resistere alla<br />

tentazione di aderire a quelle tesi demagogiche<br />

sempre più diff use non solo al Nord ma, ahimé,<br />

anche al Sud tra le classi d’elite del Mezzogiorno,<br />

secondo cui un’ingente quantità di risorse viene<br />

sottratta ogni anno ai territori produttivi del Nord<br />

per alimentare un territorio e una classe dirigente<br />

poco effi cienti come quelli meridionali, con un<br />

ridimensionamento delle capacità di crescita del<br />

Paese. Parliamo proprio delle tesi contenute nel<br />

recente libro del sociologo torinese Luca Ridolfi<br />

“Il sacco del Nord”, sottolineando peraltro come<br />

teorizzare che il Sud vada lasciato a sé stesso, soprat<strong>tutto</strong><br />

per chi è del Sud, possa signifi care nel<br />

clima odierno guadagnarsi una pronta intervista<br />

sui quotidiani nazionali…<br />

Ecco quindi che il titolo del convegno di Confi ndustria<br />

Il Sud aiuta il Sud viene ad assumere quasi<br />

il signifi cato di uno stimolo, una scossone rivolto al<br />

Meridione a darsi da fare, rimboccarsi le maniche e<br />

liberare nel contempo le sue energie migliori. Il territorio<br />

meridionale si trova <strong>tutto</strong>ra in una condizione<br />

di pesante ritardo non solo nei confronti del Nord<br />

ma anche rispetto alle altre aree in defi cit del Vecchio<br />

Continente, dimenticato da una classe politica<br />

che se ne ricorda solo in occasione di ogni elezione<br />

per poi lasciarlo a sé come questione scollegata dal<br />

resto del Paese. Il Sud, invece, da problema deve<br />

piuttosto diventare una reale risorsa per la nazione,<br />

inserito in una programmazione unitaria di sviluppo<br />

affi nché possa crescere anche a tassi superiori al<br />

Centro Nord, poiché solo facendo leva sul complesso<br />

delle sue potenzialità l’Italia può salvarsi (desta<br />

tuttavia perplessità il monumentale piano per il Sud<br />

annunciato di recente e con enfasi dal Ministero<br />

per lo Sviluppo economico e di cui molto poco si sa<br />

nel merito – con la pretesa oltre<strong>tutto</strong> che un tale<br />

grandioso progetto possa realizzarsi senza risorse<br />

che ciò accadesse, dal momento<br />

che le accentuate diffi coltà<br />

incontrate da altre medie industrie<br />

del settore localizzate nel<br />

distretto murgiano del salotto<br />

hanno fi nito con il portare purtroppo<br />

alla loro chiusura. Ma<br />

la Natuzzi – che peraltro non<br />

ha mai corso questo pericolo,<br />

rimanendo anzi uno dei big player<br />

a livello internazionale nel<br />

comparto di riferimento – sotto<br />

la guida del suo fondatore<br />

ha dimostrato di avere raccolto<br />

le sollecitazioni di Istituzioni e<br />

Sindacati che chiedevano una<br />

riqualifi cazione complessiva di<br />

produzioni, strategie commerciali<br />

ed assetti gestionali capaci<br />

di riposizionare l’impresa e di<br />

conservarle, se non proprio la<br />

leadership mondiale, almeno<br />

una delle primissime posizioni<br />

fra quelle concorrenti.<br />

Certo, la ristrutturazione di<br />

questa grande industria puglie-<br />

se ha comportato per poco più<br />

di . dei suoi addetti il ricorso<br />

alla cassa integrazione ordinaria<br />

e straordinaria: personale<br />

che – se alla fi ne del periodo di<br />

utilizzo degli ammortizzatori<br />

sociali fosse dichiarato in esubero<br />

strutturale – bisognerà ri-<br />

aggiuntive e quindi a costo zero…).<br />

Il Sud deve perciò accingersi a fare da sé, mobilitare<br />

le sue migliori intelligenze per recuperare i<br />

margini di un concreto riassestamento economicoproduttivo<br />

e fi nanziario, che gli consenta di andare<br />

oltre le sue eccellenze di nicchia per giungere ad<br />

un quadro di progressiva rinascita che ripercorra<br />

le strade già intraprese da altri territori europei.<br />

Per fare questo, però, è ovviamente indispensabile<br />

che si consolidi nel Mezzogiorno una classe dirigente<br />

con effi caci capacità di gestione, professionalmente<br />

impegnata a risolvere i nodi dello sviluppo,<br />

dell’effi cienza e della produttività con un radicale<br />

mutamento di indirizzi e di qualità di governance<br />

d’impresa e fi nanziaria.<br />

Il successo dell’Alternative Investment Forum,<br />

appuntamento di informazione e formazione economico-fi<br />

nanziaria svoltosi a Bari nella sua quarta<br />

FEDERICO PIRRO<br />

collocare previa riqualifi cazione<br />

professionale in altre attività.<br />

Sotto questo profi lo l’azienda<br />

ha registrato sinora ampia<br />

disponibilità ad intervenire da<br />

Governo, Regione, Enti territoriali<br />

e Confi ndustrie di Puglia e<br />

Basilicata, per quanto di rispet-<br />

Schiraldi – Meno promesse, più fatti e azioni<br />

“Il Sud aiuta il Sud”<br />

Allora facciamolo<br />

edizione presso il Centro congressi dell’Hotel Excelsior,<br />

si colloca quindi nella giusta direzione appena<br />

tracciata e “sponsorizzata” da Confi ndustria.<br />

Il Forum, infatti, sotto la perspicace iniziativa della<br />

Trading On Line News by Pellegrino e Partners S.r.l.,<br />

Delta Merchant S.r.l., Banca Popolare del Meridione,<br />

ASEF – Associazione Sud Europa Economia e Finanza,<br />

sulla scia dei recenti intendimenti di matrice<br />

più evoluta di giungere ad una educazione fi nanziaria<br />

più estesa, alla creazione di un ambiente dove<br />

sia più facile prendere decisioni assennate senza il<br />

pregiudizio di una scarsa conoscenza fi nanziaria,<br />

ha centrato il duplice obiettivo di un supporto per<br />

aff rontare e risolvere in maniera integrata e armonica<br />

tutte le indispensabili esigenze del ciclo di vita<br />

quali protezione del reddito, risparmio, investimento,<br />

indebitamento, previdenza, ma, al tempo stesso,<br />

ponendo le utili premesse per la formazione di<br />

tiva competenza, ma da un lato<br />

è opportuno che la Natuzzi presenti<br />

il business plan che quantifi<br />

chi le risorse umane realmente<br />

necessarie per i suoi futuri assetti<br />

produttivi, e dall’altro, sarà<br />

opportuno accelerare il cammino<br />

già avviato con la redazione<br />

di una prima piattaforma di<br />

rigenerazione e sviluppo diversifi<br />

cato dell’area murgiana, in<br />

cui peraltro non mancano altri<br />

fattori di crescita potenzialmente<br />

in grado – se supportati da<br />

un disegno strategico di grande<br />

respiro condiviso da Istituzioni e<br />

partenariato sociale – di off rire<br />

valide alternative occupazionali,<br />

dalle fi liere agroalimentari alla<br />

meccanica, dalle energie rinnovabili<br />

al turismo e al suo indotto<br />

manifatturiero.<br />

Ma bisogna stringere i tempi,<br />

lavorando anche durante questa<br />

campagna elettorale a defi -<br />

nire meglio proposte, risorse e<br />

21<br />

tempi per avviare con la sottoscrizione<br />

di un Accordo di programma<br />

un percorso di diversifi<br />

cazione e arricchimento del<br />

tessuto economico della vasta<br />

area fra Altamura, Santeramo<br />

e Gravina che, è bene saperlo,<br />

non sarà di breve durata e che<br />

avrà ancora bisogno nell’arco<br />

del suo svolgimento di una<br />

proroga degli ammortizzatori<br />

sociali per i lavoratori interessati.<br />

E sarebbe utile che anche<br />

i vari candidati alla guida della<br />

Regione e gli aspiranti consiglieri<br />

venissero a misurarsi nel<br />

territorio con l’azienda, il suo<br />

top management e i lavoratori<br />

per dare risposte precise che<br />

non possono più tardare.<br />

FEDERICO PIRRO<br />

docente di Storia dell’Industria<br />

nell’Università di Bari e di politiche<br />

economiche territoriali<br />

nell’Ateneo di Lecce<br />

una classe dirigente più consapevole e matura nelle<br />

dinamiche economico-fi nanziarie. Puntando a conseguire<br />

adeguate e specifi che professionalità nella<br />

materia, infatti, può realizzarsi l’obiettivo ultimo di<br />

scelte concretamente innovative, perseguire con<br />

profi cua consapevolezza e preparazione una migliore<br />

opportunità nei redditi e perciò, allo stato attuale,<br />

maggiori stimoli non solo per uscire dalla crisi<br />

recente ma soprat<strong>tutto</strong> per sviluppare competenze<br />

idonee ad incidere sulle più datate diff erenze fra le<br />

diverse zone del Paese.<br />

<strong>La</strong> formazione e informazione su Borse e mercati<br />

fi nanziari, investimenti e banche d’investimento,<br />

trading e risparmio off erti dall’Alternative<br />

Investment Forum, l’analisi del “Mercato economico<br />

fi nanziario al Sud ante e post crisi” ovvero del<br />

“Sistema creditizio nell’Italia del Sud alla luce delle<br />

nuove banche del Sud”, nonché i dibattiti di economia<br />

politica e sociale su “Il sistema fi nanziario classico<br />

etico e islamico a confronto”, hanno illustrato e<br />

spinto ad approfondire temi e motivi oggi all’attenzione<br />

della pubblica opinione e motivo di qualifi cato<br />

accrescimento professionale.<br />

Le competenze in grado di confrontarsi con<br />

argomenti fondamentali per il Meridione quali la<br />

concentrazione dei fondi UE per progetti mirati –<br />

infrastrutture e logistica, lo strumento della fi scalità<br />

di vantaggio, il ruolo del sistema bancario nella internazionalizzazione<br />

delle imprese e nel loro sviluppo,<br />

la stessa incentivazione del benessere economico<br />

tra il pubblico individuale e professionale vedono altamente<br />

signifi cativo l’approccio con validi seminari<br />

di educazione – formazione e pianifi cazione fi nanziaria.<br />

Ecco perché l’Alternative Investment Forum<br />

intende prepararsi al meglio per la nuova edizione, a<br />

conferma di un trend crescente e quindi per un forte<br />

e salutare disegno di vitalità all’interno del panorama<br />

economico-fi nanziario pugliese e meridionale.<br />

FRANCESCO ANTONIO SCHIRALDI<br />

Responsabile Comunicazione<br />

Alternative Investment Forum


di Vito RAIMONDO<br />

diciamolatutta<br />

I sondaggi pro Vendola<br />

provocano …invidia<br />

Il prestigioso Istituto di sondaggi Piepoli ha<br />

pronosticato anche su “<strong>La</strong> <strong>Gazzetta</strong> dell’Economia”<br />

la vittoria del Centrosinistra in Puglia:<br />

Vendola sarebbe in vantaggio di - punti su<br />

Palese.<br />

Ma quelli del Centrodestra, che pure ai sondaggi<br />

sono adusi, su preciso insegnamento del<br />

loro onniscente leader, sostengono il contrario.<br />

E ci ridono su.<br />

Il loro atteggiamento sa un tantino di invidia.<br />

Proprio quel sentimento rimproverato, sabato<br />

scorso a Roma, dal loro sovrano che, com’è noto,<br />

si dedica solo all’amore, escort comprese…<br />

<strong>La</strong> senatrice Poli Bortone<br />

attacca l’ex sodale Palese<br />

Papale-papale da un comunicato stampa della<br />

senatrice Poli Bortone, terza incomoda nella lotta<br />

titanica, in Puglia, tra Vendola e Palese: “Set-<br />

te note, otto punti, mila posti di lavoro, liste<br />

d’attesa azzerate in anni, consiglieri regionali<br />

in meno: il ragioniere ormai dà i numeri senza ritegno”.<br />

Il ragioniere è l’ex medico Palese, un tempo<br />

sodale della Poli Bortone nel Centrodestra.<br />

No comment!<br />

Sig. Mazzarano, complimenti<br />

E forse la voterò<br />

Michele Mazzarano, segretario organizzativo<br />

del Pd pugliese, lasciando la carica e rinunciando<br />

alla candidatura nelle liste regionali, dopo la rivelazione<br />

di due intercettazioni che ci sembrano<br />

poca cosa, merita rispetto.<br />

Un uomo così non lo “intercettavamo” da<br />

tempo in questa landa di Paese aff ollato di profi<br />

ttatori, manutengoli e – diciamolo – ladri!<br />

Sig. Mazzarano, abbia la mia stima e il mio rispetto.<br />

Da uomo a uomo, mettendo da parte le<br />

cariche mie e sue.<br />

Forse la voterò, anche se lei si è ritirato. Un voto<br />

eccentrico, d’accordo. Ma l’ho sempre sognato.<br />

Berlusconi punta al massimo<br />

“Sconfi ggeremo il cancro”<br />

Berlusconi ha deciso. Oltre alla riforma costituzionale<br />

(a suo uso e consumo) e a quella della<br />

giustizia (idem) vuole sconfi ggere il cancro. Avete<br />

capito bene: il cancro !<br />

Intanto ha concordato, nei giorni scorsi, con<br />

Don Verzè (San Raff aele) l’età media prossima<br />

ventura degli italiani: anni. Ma per lui e per il<br />

famoso sacerdote milanese non è prevista la par<br />

Opinioni<br />

condicio con il resto degli italiani: anni!<br />

Entrambi sul tema del cancro sono univoci:<br />

va eliminato, soppresso. Come il maledetto comunismo.<br />

Ovviamente, il guru della materia, Veronesi,<br />

ha preso la parte seria del ragionamento (onirico?)<br />

del duo Berlusconi – Verzè e cioè dedicare<br />

alla ricerca più fondi. Intento molto più serio<br />

che aff ermare di voler sconfi ggere il cancro<br />

tout court.<br />

Non ci sarebbe da meravigliarsi se una lunga<br />

serie di babbei, nel nostro Paese, li seguisse in<br />

quelle elucubrazioni.<br />

<strong>La</strong> pillola antiaborto<br />

nelle elezioni regionali<br />

<strong>La</strong> Chiesa italiana continua a…. non sorprendere.<br />

Purtroppo.<br />

Dopo la maldestra e arrogante vicenda della<br />

“copertura” ai preti pedofi li, entra a piedi uniti<br />

nelle elezioni regionali.<br />

Sentite la Cei per bocca di Monsignor Bagnasco:<br />

“<strong>La</strong> difesa della vita umana è uno dei valori<br />

non negoziabili sul quale i cattolici devono scegliere<br />

alle prossime elezioni regionali”.<br />

Il prelato deve, però, spiegare cosa centra il<br />

problema dell’aborto mediante la pillola Ru<br />

con le elezioni regionali.<br />

Siamo di fronte ad una ingerenza, che più che<br />

innaturale, è irrispettosa della laicità dello stato,<br />

e a maggior ragione, delle Regioni che amministrano<br />

altro, non certo le anime!<br />

E poi ci si lamenta dei “condizionamenti” che<br />

arrivano da quelle “enclave” che corrispondono<br />

ad “Anno zero” e “Ballarò”.<br />

Le strane scuse<br />

del Gip di Trani<br />

27 marzo<br />

02 aprile 2010<br />

Duro attacco della senatrice: “Ormai dà i numeri senza ritegno”<br />

Ora il ragioniere Rocco Palese<br />

è nel mirino della Poli-Bortone<br />

23<br />

Inchiesta di Trani. A proposito del fascicolo su<br />

Berlusconi & C. che sarebbe stato fotocopiato<br />

da due giornalisti di “Repubblica”, il gip Roberto<br />

Olivieri del Castillo ha aff ermato: “<strong>La</strong> mia stanza<br />

non ha certo la serratura di sicurezza e le chiavi le<br />

hanno anche altre persone”.<br />

Va bene. Però il Gip ha il dovere di escogitare<br />

dei sistemi per evitare che chiunque abbia la<br />

chiave della sua stanza possa andare a frugare<br />

tra le sue delicate carte.<br />

Come? Per esempio, depositando gli atti delle<br />

inchieste delicate in una cassaforte o in una cassetta<br />

di sicurezza o in un Caserma dei Carabinieri<br />

o fi nanco di portarsele a casa, come fanno tantissimi<br />

suoi colleghi. Ne ho contezza diretta!<br />

Santo cielo, dott. De Castillo, farsi sottrarre fascicoli<br />

di quella delicatezza non depone a favore<br />

della sua effi cienza. Mi scusi.<br />

<strong>La</strong> confessione di Emiliano<br />

Senza arrossire<br />

“Volevamo segare le gambe a Vendola”. <strong>La</strong><br />

“confessione” è del Sindaco di Bari Michele Emiliano.<br />

Niente da dire sulla valenza della sincerità del<br />

primo cittadino barese. Vorrei però sapere se è<br />

almeno arrossito.<br />

In ogni caso, Emiliano si è avvicinato alla famosa<br />

dichiarazione di <strong>Di</strong> Pietro: “Io quello lì lo<br />

cancello…”. Che non è il massimo per chi ha gestito<br />

la giustizia negli ultimi anni.<br />

“Non vi offendo, perché io non vi ho insultato, ma vi ho descritto” Indro Montanelli<br />

Foto Domenico Mastropasqua<br />

NICHI VENDOLA<br />

ADRIANA POLI BORTONE<br />

SILVIO BERLUSCONI<br />

MICHELE SANTORO<br />

Gi Gian ni i S pinell i lli<br />

PALLONI & PALLONCINI<br />

GIANNI SPINELLI<br />

PALLONI & PALLONCINI<br />

IL BARI E ALTRE STORIE<br />

MICHELE EMILIANO<br />

<strong>La</strong> passione si fa storia<br />

Il Bari e altre storie In libreria


24 27 marzo<br />

02 aprile 2010 Imprese&Mercati<br />

I<br />

risultati dell’intervento della Camera di Commercio di Bari a<br />

sostegno delle imprese del territorio cominciano a farsi sentire.<br />

Sono i nuovi posti di lavoro nelle piccole e medie imprese<br />

della terra di Bari che si sono concretizzati grazie agli incentivi<br />

messi a disposizione dalla Camera di Commercio. Si è conclusa<br />

con successo l’iniziativa dell’ente camerale barese per favorire<br />

l’occupazione e la qualifi cazione professionale, attraverso due<br />

bandi per uno stanziamento complessivo di mln.<br />

“I risultati conseguiti – ha dichiarato il presidente dell’ente, Luigi<br />

Farace – testimoniano l’attenzione della Camera di Commercio<br />

di Bari alle esigenze delle piccole e medie imprese del territorio,<br />

anche in termini di fabbisogni occupazionali. Siamo riusciti, infatti,<br />

a consentire ai giovani l’ingresso nel mondo del lavoro attraverso<br />

l’apprendistato professionalizzante e a off rire un’importante<br />

occasione a soggetti disoccupati di lungo periodo e in particolari<br />

condizione di svantaggio. <strong>La</strong> crisi non contrae solo volumi di aff ari<br />

Rivista – Anche uno speciale sull’Università<br />

Su “Bari Economica”<br />

la riforma dell’Ente<br />

a Camera di Commercio<br />

Lda “casa delle imprese” è<br />

diventato nuovo “domicilio<br />

dell’economia”. È l’identikit dei<br />

nuovi enti camerali così come<br />

ridisegnati – a anni dalla legge<br />

n. del – lo scorso <br />

febbraio dal decreto legislativo<br />

di riordino della loro disciplina<br />

giuridica approvato dal Consiglio<br />

dei Ministri. Se ne occupa<br />

il n. / di Bari Economica, la<br />

rivista della Camera di Commercio<br />

di Bari. In copertina l’opera<br />

di Gerardo Belardinelli “Case e<br />

barche sul mare” (), che fa<br />

parte della collezione d’arte della<br />

Camera di Commercio di Bari.<br />

Un salto in avanti per <strong>tutto</strong> il<br />

sistema delle imprese ed il Paese<br />

verso un assetto più moderno e<br />

in grado di rispondere alle sfi de<br />

del nostro tempo che suggella<br />

un signifi cativo raff orzamento<br />

della capacità di azione delle Camere<br />

di Commercio soprat<strong>tutto</strong><br />

per la promozione e lo sviluppo<br />

delle economie locali.<br />

ilPianetaCdcBari<br />

<strong>La</strong> Camera di Commercio di Bari, allo<br />

scopo di fornire all’utente la migliore<br />

assistenza nell’esercizio del diritto<br />

ad ottenere informazioni sullo stato di<br />

avanzamento dei procedimenti e delle<br />

pratiche, ha istituito un Uffi cio per le<br />

Relazioni con il Pubblico.<br />

UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO<br />

Presidente: Luigi Farace<br />

Primo piano<br />

Orari di apertura al pubblico della C.C.I.A.A.<br />

Tel. ./ (Capo Servizio/Responsabile)<br />

<strong>La</strong> rivista in uno speciale<br />

università, all’indomani dell’intitolazione<br />

ad “Aldo Moro”<br />

dell’Ateneo barese, approfondisce<br />

il ruolo che l’Università riveste<br />

da anni per la crescita<br />

culturale e lo sviluppo economico<br />

della terra di Bari, ma anche<br />

per il rinnovato patto con il<br />

mondo delle imprese e con la<br />

Regione Puglia, che vede l’ateneo<br />

prodigo di ricerche e spin<br />

off . Fra gli ultimi traguardi di<br />

ricerca messi a segno a Bari, di<br />

portata internazionale, c’è la rivelazione<br />

del “segreto dell’Acquaporina”,<br />

il meccanismo che<br />

scatena la neuromielite ottica,<br />

scoperta apripista esplosa nel<br />

mondo scientifi co internazionale.<br />

Ai PRIN, i Programmi di<br />

Ricerca di Rilevante Interesse<br />

Nazionale dell’Università degli<br />

Studi di Bari ammessi nel <br />

al co-fi nanziamento del ministero<br />

dell’Istruzione dell’Università<br />

e della Ricerca, è dedicato il<br />

Fotoracconto “Menti Meravi-<br />

CdC Bari – Stanziato milione di euro<br />

Soldi alle Pmi<br />

“spuntano”<br />

232 nuovi posti<br />

e fatturato ma ha inevitabili ed infelici conseguenze anche sull’occupazione.<br />

<strong>Di</strong> qui la decisione di intervenire come istituzione che<br />

ha a cuore la funzione sociale oltre che economica dell’impresa<br />

nella comunità di riferimento e l’importanza del lavoro per il pieno<br />

sviluppo della persona”.<br />

Due sono stati i bandi, da mila euro ciascuno, pubblicati lo<br />

scorso anno dalla Camera di Commercio quale misura anticrisi. Il<br />

primo era stato rivolto alle imprese che assumono giovani con<br />

contratto di apprendistato professionalizzante, così come previsto<br />

dal D. Lgs. n. / e dalla L. R. n. / e successive<br />

modifi che. L’obiettivo è favorire l’assunzione di giovani apprendisti<br />

di età compresa fra i ed i anni, al fi ne di farli divenire,<br />

attraverso la formazione sul campo, lavoratori qualifi cati.<br />

Centoventicinque sono state le aziende ammesse all’incentivo.<br />

<strong>La</strong> misura massima del contributo fornito a ciascuna azienda è<br />

di mila euro, a titolo di compartecipazione per i costi sostenu-<br />

gliose” curato da Chicca Maralfa,<br />

caporedattore della rivista,<br />

con le foto di Cosmo <strong>La</strong>era.<br />

Bari Economica dedica, inoltre,<br />

un approfondimento al<br />

commercio in Puglia, tra identità<br />

e innovazione ed ai Confi di che<br />

piacciono ai cinesi. È stato, infatti,<br />

un professore barese, Giovanni<br />

Ferri dell’Università di Bari, ad<br />

esportare con successo in Cina<br />

il modello mutualistico italiano,<br />

grazie ad un progetto promosso<br />

da Confartigianato nazionale.<br />

<strong>La</strong> rivista approfondisce anche<br />

le caratteristiche vincenti della<br />

leadership in questo inizio di Millennio,<br />

intervista Gianfranco <strong>Di</strong>oguardi,<br />

che ha da poco concluso<br />

la sua carriera al Politecnico di<br />

Bari con l’ultima lezione dal titolo<br />

“Dalla storia un nuovo ordine<br />

per il futuro” e nella rubrica Scelti<br />

da suggerisce buone letture, a<br />

cominciare dall’Atlante Ideologico”<br />

di Alberto Ronchey, bussola<br />

per orientarsi nella politica del<br />

Novecento.<br />

Fax ./<br />

e-mail: urp@ba.camcom.it<br />

***<br />

A.I.C.A.I.<br />

Presidente: Carlo Maria Martino<br />

Assistenza Imprese Commerciali, Artigiane ed<br />

Industriali<br />

Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. -<br />

BARI<br />

Quinto piano<br />

Tel. ./<br />

Fax .<br />

e-mail: aicai@ba.camcom.it<br />

***<br />

I.F.O.C.<br />

Presidente: Pietro <strong>Di</strong> Cillo<br />

Secondo piano - Terzo piano<br />

Agenzia di Formazione - Istituto di Formazione<br />

CCIAA Bari<br />

Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. -<br />

BARI<br />

Tel. ./.<br />

Fax .<br />

e-mail: segreteria.ifoc@ba.camcom.it<br />

***<br />

S.A.M.E.R.<br />

Presidente: Michele <strong>Di</strong> Benedetto<br />

Piano terra - Primo piano<br />

Servizio Analisi Chimico-Merceologiche<br />

ti per l’assunzione di un giovane con contratto di apprendistato<br />

professionalizzante, per un periodo pari ad almeno mesi continuativi.<br />

Il secondo intervento è stato fi nalizzato, invece, a favorire le<br />

imprese per l’occupazione e l’inserimento di soggetti di età compresa<br />

tra e anni, che non avessero ancora ottenuto il primo<br />

impiego regolarmente retribuito, fossero disoccupati di lungo periodo,<br />

ossia persone senza lavoro per dei mesi precedenti;<br />

che avessero perso il posto di lavoro a seguito di licenziamento<br />

nei mesi precedenti. A questa opportunità centosette sono state<br />

le imprese ammesse.<br />

<strong>La</strong> misura massima del singolo contributo è per azienda è di <br />

mila euro (per contratti full time) ed mila euro (contratti part<br />

time per almeno ore di lavoro settimanali), a titolo di compartecipazione<br />

per i costi sostenuti per l’assunzione di tali soggetti<br />

per un periodo non inferiore a mesi continuativi.<br />

Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. -<br />

BARI<br />

Tel. .<br />

Fax .<br />

e-mail: info@samer.it<br />

ORARI DI APERTURA SPORTELLI<br />

MATTINA - tutti gli uffi ci<br />

dal lunedì al venerdì dalle ore . alle ore .<br />

POMERIGGIO - Registro Imprese - <strong>Di</strong>ritto Annuale<br />

dal lunedì al giovedì dalle ore . alle<br />

ore .<br />

POMERIGGIO - altri uffi ci<br />

lunedì e giovedì dalle ore . alle ore .


segue dalla prima segue dalla prima<br />

Impresa Chi pensa<br />

me alle loro imprese, anche il<br />

territorio nel quale esse erano<br />

insediate.<br />

Bari e la Puglia hanno conosciuto<br />

uomini di questo calibro,<br />

benefi ciandone. Purtroppo<br />

in molti casi l’assenza di un<br />

valido ricambio generazionale,<br />

che è spesso la grande maledizione<br />

del capitalismo familiare<br />

italiano, ha colpito duramente<br />

e le imprese non sono sopravvissute<br />

ai loro fondatori scomparendo<br />

o passando ad altre<br />

mani imprenditoriali che le<br />

hanno gestite o le gestiscono<br />

con ottica “esterna” al territorio<br />

nel quale sono insediate. In<br />

qualche caso, per fortuna della<br />

città e della regione, il ricambio<br />

generazionale si è svolto<br />

positivamente e le capacità di<br />

gestire, innovare e aff rontare<br />

i mercati si sono trasmesse dai<br />

padri ai fi gli e ai nipoti.<br />

Sono questi gli imprenditori<br />

e sono queste le imprese dei<br />

quali Bari è la Puglia hanno bisogno;<br />

sono questi gli imprenditori<br />

e sono queste le imprese<br />

che possono dare alla Puglia<br />

lo sviluppo che le abbisogna<br />

e che meriterebbe di avere.<br />

Qualche impresa innovativa e<br />

di grande tradizione familiare<br />

esiste e non è diffi cile individuarla<br />

quando ci si guardi<br />

intorno con occhio attento.<br />

Sono poche e dobbiamo tutti<br />

sperare che perseverino ed<br />

aumentino di numero.<br />

Quando guardo agli esempi<br />

(non molti) che ho sottocchio<br />

mi illumino; quando penso alle<br />

imprese (ed alle occasioni)<br />

perdute mi rattristo. Ma per la<br />

stessa ragione mi rabbuio e mi<br />

indigno quando sento chiamare<br />

«imprenditore» qualcuno<br />

che fonda il suo guadagno sulla<br />

corruzione e sull’iscrizione<br />

a libro paga del politico compiacente<br />

di turno.<br />

GIOVANNI ANCONA<br />

Professore di Politica<br />

economia – Facoltà di Scienze<br />

Politiche Bari<br />

<strong>Di</strong>rettore responsabile: <strong>Di</strong>onisio Ciccarese<br />

<strong>Di</strong>rettore editoriale: Vito Raimondo<br />

Redazione: Via delle Orchidee, 3 - 70026 - Z.I. Modugno-Bari<br />

Tel. 0805857444 - Fax 0805857428 - redazione@gazeco.it<br />

Responsabile trattamento dati personali: <strong>Di</strong>onisio Ciccarese<br />

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70026 - Z.I. Modugno-Bari - Tel. 0805857439 - Fax 0805857427<br />

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Registrazione Trib. Bari n. 1276 del 19/4/1996<br />

Certifi cato ADS n. 6793 del 1/12/2009<br />

Unione Stampa Periodica Italiana<br />

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da versare sul ccp n. 11019700 intestato a:<br />

SEDIT srl - Servizi Editoriali - Via delle Orchidee, 1<br />

70026 - Z.I. Modugno-Bari<br />

Numero arretrato € 2,77<br />

Ogni riproduzione anche parziale è vietata ai termini di legge<br />

Chiuso in tipografi a il 25 marzo 2010<br />

tembre dello scorso anno, dinanzi<br />

alla scuola di mia fi glia più piccola<br />

(scuola dell’obbligo). Eravamo in<br />

tanti a vendere ed acquistare i libri<br />

di testo usati. Con due o tre fi gli, di<br />

questi tempi, c’è poco da scherzare,<br />

ci si ripeteva. Per chi ritiene il<br />

testo scolastico, un oggetto con<br />

il quale instaurare un rapporto<br />

che dura tutta la vita, venderlo o<br />

acquistarlo usato, è un po’come<br />

prendersi in prestito la storia di un<br />

altro con la certezza che non sarà<br />

mai il tuo libro di scuola. Si stima<br />

che, il rapporto di crescita dei costi<br />

familiari tra il primo ed il terzo<br />

fi glio, sia esponenziale e non proporzionale.<br />

Espresso in numeri<br />

indici: se il primo fi glio, costa ad<br />

una coppia , il secondo costerà<br />

sino al terzo che raggiungerà i<br />

. Complessivamente, una coppia<br />

con un fi glio avrà un costo aggiuntivo<br />

assoluto di , mentre<br />

una con tre fi gli ne ha uno di .<br />

Il calcolo applicato non è di facile<br />

sintesi. Un esempio grossolano,<br />

ma che rende l’idea, è quello della<br />

casa. Con un solo fi glio, si resta in<br />

quella attuale, aumentando solo i<br />

costi di arredo e di spesa sui beni<br />

essenziali. Con due fi gli, ci si stringe,<br />

ma bisogna riorganizzare tutta<br />

la casa e la vita quotidiana. Con tre<br />

fi gli, vi è bisogno di un altro vano,<br />

di cambiare casa, di trasferirsi magari<br />

in periferia, ri-arredare <strong>tutto</strong><br />

e modifi care radicalmente la vita<br />

del nucleo familiare.<br />

A quel punto, anche il supporto<br />

dei nonni è fuori gioco! Per<br />

una famiglia pugliese, con un<br />

reddito lordo al di sotto della<br />

soglia minima, anche la minima<br />

spesa aggiuntiva è un problema<br />

irrisolvibile. Il Rapporto annuale<br />

sulla famiglia del CISF di Milano,<br />

presentato in questa settimana<br />

e coordinato da Pierpaolo Donati,<br />

evidenzia questo meccanismo<br />

con solide analisi scientifi che. Nel<br />

dibattito pre-elettorale, di <strong>tutto</strong><br />

ciò non vi è traccia. Ma non sarà<br />

che i politici pugliesi, anche loro,<br />

hanno già deciso di non fare fi gli?<br />

SANDRO DESIDERATO<br />

Economista<br />

www.gazeco.it<br />

PUGLIA<br />

Aumento di capitale per Banca<br />

Popolare di Puglia e Basilicata<br />

Sottoscritta completamente l’off erta di nuove azioni ordinarie<br />

per Banca Popolare di Puglia e Basilicata, con un aumento di capitale<br />

di , milioni di euro.<br />

Un’operazione di grande successo, che ha visto l’adesione di<br />

oltre . soci e possessori di obbligazioni convertibili e che<br />

si traduce in un raff orzamento patrimoniale volto a supportare<br />

l’economia del territorio interessato e a sostenere famiglie e imprese.<br />

<strong>La</strong> Banca Popolare di Puglia e Basilicata conta fi liali in dodici<br />

regioni italiane, con oltre fi liali ubicate in Puglia e Basilicata.<br />

Rapporto Legambiente 2010:<br />

due riconoscimenti<br />

“Comuni rinnovabili pugliesi ”, il rapporto annuale di<br />

Legambiente sulle energie da fonti rinnovabili censisce due realtà<br />

pugliesi. Alberona, in provincia di Foggia, si conferma tra i<br />

comuni italiani, su , che contribuisce maggiormente alla<br />

riduzione di CO nell’aria attraverso la produzione di energia<br />

da fonti rinnovabili: mw di energia eolica dagli aerogeneratori<br />

installati ed un discreto indotto occupazionale ad esso<br />

connesso.<br />

Pietramontecorvino, sempre nel foggiano, è al ° posto per potenza<br />

energetica prodotta con gli impianti eolici, con un altrettanto<br />

notevole successo nel conseguente indotto occupazionale.<br />

<strong>La</strong> Consultrade premiata<br />

nel Bahrain (Garden Show 2010)<br />

<strong>La</strong> Consultrade srl di Bisceglie ha partecipato, dal al febbraio<br />

scorso, al Bahrain Garden Show , la più importante fi era del<br />

settore garden in Bahrain, che ospita i nomi più importanti dello<br />

scenario mondiale del settore fl oriviticolturistico, arredo giardino<br />

e varietà di piante e alberi.<br />

L’azienda pugliese ha organizzato per la prima volta nella<br />

storia del garden Show lo stand dedicato all’Italia, con le eccellenze<br />

di Puglia dall’arredo da giardino, agli ulivi, frutta, arazzi e<br />

prodotti tipici, meritando il premio come Miglior stand presente<br />

in fiera.<br />

Polignano Presidente<br />

dei Giovani di Confi ndustria<br />

Dario Polignano è stato eletto a maggioranza assoluta dal<br />

Comitato regionale nuovo Presidente del Comitato Giovani Imprenditori<br />

di Confi ndustria Puglia. Polignano, anni, laureato in<br />

Economia aziendale, è responsabile commerciale dell’azienda di<br />

famiglia, la Perlini Sud s.p.a. di Taranto, specializzata nella commercializzazione,<br />

nel noleggio e nella riparazione di macchine<br />

industriali.<br />

Iscritto al Gruppo Giovani di Confi ndustria Taranto da numerosi<br />

anni, ha ricoperto più volte la carica di Vice Presidente del Gruppo<br />

Giovani della sua Territoriale e per quattro anni del Comitato Giovani<br />

Imprenditori di Confi ndustria Puglia.<br />

Il Presidente ha espresso la necessità di un impegno costante,<br />

forte e unitario perché, sia a livello centrale, che regionale<br />

e locale, venga attuata una seria politica tesa a determinare le<br />

condizioni esterne necessarie allo sviluppo delle attività produttive.<br />

Domenico Favuzzi<br />

nella giunta dell’Assinform<br />

Domenico Favuzzi è stato eletto componente della Giunta di<br />

Assinform, l’associazione nazionale delle principali aziende del<br />

settore Information Techology operanti sul mercato italiano che<br />

onta associati e rappresenta ampiamente l’off erta italiana<br />

dell’informatica: produttori di software, sistemi e apparecchiature,<br />

fornitori di soluzioni applicative, di reti e servizi, fornitori di<br />

servizi a valore aggiunto e contenuti, connessi all’uso dell’Information<br />

Technology.<br />

Favuzzi, molfettese, amministratore delegato della Exprivia Spa<br />

(una delle più rilevanti società nazionali di progettazione e sviluppo<br />

di tecnologie software innovative) è anche presidente della Sezione<br />

terziario innovativo e Comunicazione di Confi ndustria Bari e<br />

Barletta Andria Trani.<br />

<strong>La</strong> sua presenza nella Giunta Assinform potrà dar voce alle istanze<br />

delle aziende pugliesi del settore.<br />

Rubriche<br />

27 marzo<br />

02 aprile 2010<br />

leNewsdaTerritorioeImprese<br />

25<br />

inviate le vostre notizie a redazione@gazeco.it<br />

Dal Miur 150 mln alle imprese<br />

per progetti di ricerca<br />

Il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, nell’ambito<br />

del Programma Operativo Nazionale -, Asse “Ricerca<br />

e Competitività”, mette a disposizione della Puglia mln<br />

per progetti di ricerca industriale e per la formazione di ricercatori.<br />

L’invito a presentare progetti, entro il prossimo aprile, è rivolto<br />

a piccole e medie imprese, centri di ricerca, consorzi e parchi<br />

scientifi ci e tecnologici, per sperimentazioni nei campi dell’Ict, dei<br />

materiali avanzati, del risparmio energetico, della salute dell’uomo<br />

e delle biotecnologie, dell’agro-alimentare, dell’aeronautica,<br />

dei beni culturali, dei trasporti e logistica avanzata, dell’ambiente<br />

e sicurezza.<br />

Euro&Med Food<br />

nuovo successo a Foggia<br />

<strong>La</strong> Puglia dell’Agroalimentare è di scena alla Fiera di Foggia in<br />

occasione dell’edizione di Euro&Med Food, che si concluderà<br />

domani. E’ stato un appuntamento denso di opportunità<br />

per le oltre mila aziende del settore che fatturano miliardi<br />

milioni di euro e si distinguono per dinamismo e voglia di<br />

innovare.<br />

L’evento, di portata internazionale, contribuisce infatti a migliorare<br />

ulteriormente le vendite sui mercati esteri di queste<br />

imprese che, a dispetto della crisi internazionale, nel comparto<br />

prodotti alimentari e bevande, hanno registrato nel un<br />

aumento delle esportazioni del ,%.<br />

BASILICATA<br />

Convenzione Unibas<br />

Consulenti del lavoro<br />

L’Università degli Studi della Basilicata ha promosso una<br />

convenzione quadro con il Consiglio provinciale dell’Ordine dei<br />

Consulenti del <strong>La</strong>voro di Potenza, per lo svolgimento di tirocini<br />

formativi e di orientamento rivolti agli studenti della Facoltà di<br />

Economia.<br />

<strong>La</strong> convenzione – di durata quinquennale - è stata stipulata tra il<br />

Centro di Ateneo Orientamento Studenti dell’Ateneo, il Consiglio<br />

provinciale dell’Ordine.<br />

L’intesa punta ad agevolare le attività formative universitarie<br />

degli studenti e, in particolare, a favorire il più possibile l’integrazione<br />

delle attività svolte nell’Ateneo con le strutture economiche<br />

e istituzionali presenti sul territorio.<br />

Progetto famiglie<br />

in emergenza sociale<br />

Parte il Progetto Famiglie in emergenza sociale a Potenza e Provincia<br />

per i malati di cancro assistiti a domicilio gratuitamente dalla<br />

Fondazione Ant Italia Onlus.<br />

Grazie ai fondi del “x” sottoscritti in Italia per <strong>La</strong> Fondazione<br />

Ant Italia Onlus si è deciso di estendere a Potenza e Provincia il<br />

“Progetto Famiglie Ant” che prevede un sostegno di euro al<br />

mese per mesi alle Famiglie disagiate che stiano assistendo nella<br />

loro casa un soff erente di tumore o fi no ad esaurimento dei fondi<br />

disponibili. Questo programma è attivo dal ° marzo e durerà<br />

fi no al febbraio o fi no ad esaurimento dei fondi disponibili.<br />

L’assegno sarà consegnato mensilmente dagli Uffi ci Ant di Potenza.<br />

Centro di monitoraggio<br />

ambientale<br />

E’ stato sottoscritto a Potenza il contratto per la realizzazione<br />

del Centro di monitoraggio ambientale della Basilicata, che sarà<br />

costituito dal Centro di monitoraggio e prevenzione dei rischi naturali<br />

e di inquinamento e dal Sistema di monitoraggio ambientale<br />

della Val d’Agri.<br />

Ad aggiudicarsi la gara, per un importo complessivo di ..<br />

euro, è stato il Raggruppamento temporaneo di imprese che ha<br />

come capofi la Sma – Sistemi per la meteorologia.<br />

L’investimento sarà in parte sostenuto dall’Eni, in virtù del Protocollo<br />

d’intesa sottoscritto con la Regione per le estrazioni petrolifere<br />

in Val d’Agri.<br />

L’appalto è stato affi dato sulla base della qualità tecnica delle<br />

forniture proposte, sull’off erta economica e sulla qualità della gestione<br />

del servizio per un periodo di avvio di mesi.


26 27 marzo<br />

02 aprile 2010 Itinerari<br />

Cisternino e Pescopagano<br />

Gita fuori porta<br />

stile “slow life”<br />

Frutti,FiorieRicette<br />

È proprio l’ora delle uova!<br />

L’uovo è per eccellenza il simbolo della Pasqua. Ebrei e<br />

cristiani oltre ai sacrifi ci nel tempio di Gerusalemme off rivano<br />

uova, perché simboleggiavano per gli ebrei, il gusto<br />

e l’instabilità della vita umana, il tuorlo il portatore della<br />

vita. Ma l’uovo, o meglio il guscio, senza inizio né fi ne, signifi<br />

cava l’eternità e, a chi in lutto, si off riva un uovo. È<br />

dall’epoca di Sant’ Agostino che l’uovo simboleggia la Resurrezione.<br />

Gesù vince la morte, si ricomincia una nuova<br />

vita: dopo le soff erenze, le passioni, è Pasqua.<br />

“Contento come una Pasqua” perché questa parola<br />

proviene dal latino pascua cioè pascolo, mentre in Oriente<br />

la parola si farebbe derivare dal greco paskein, soff erenza,<br />

patimento. È più bella l’idea di pascolo, che verde,<br />

pingue, sereno, ricco di nuove erbe e di sane tradizioni<br />

contadine e pastorali (Cristo è sovente raffi gurato come<br />

un agnello, l’agnus dei), fa pensare a come, liberatici,<br />

grazie al sacrifi cio di Gesù sulla Croce, del peccato originale,<br />

possiamo rimboccarci le maniche e darci da fare<br />

per noi stessi e per l’umanità. Anche nell’amore è, per<br />

alcuni, indispensabile. Non perché ritenuto, a vanvera,<br />

afrodisiaco, ma perché energetico. Lo zabaione (a base<br />

di uova, zucchero e liquore) pare sia stato inventato a<br />

Pasquetta, Lunedì dell’Angelo, anche in Puglia e Lucania, si fa la gita<br />

A fuori porta. <strong>Di</strong> solito è caratterizzata da una baraonda di auto, di radio<br />

accese a <strong>tutto</strong> volume, karaoke, grigliate, maccheroni al forno, pallonate in<br />

radure di boschi affl itti da cotanto baccano. E, a fi ne giornata, punteggiati<br />

da neri sacchetti di rifi uti.<br />

Ognuno si diverte come vuole anche in barba alle più elementari norme<br />

richieste dal senso civico.<br />

Torino dal monaco Giovanni de Baylon (XVI sec.), patrono<br />

dei pasticceri torinesi. Lo dava come ricostituente e<br />

corroborante per ammalati e deboli. Quando raccoglieva<br />

le lamentele di donne i cui mariti erano di scarsi adori,<br />

consigliava di dar loro lo zabaione. E zabaione sia anche<br />

dopo prestazioni da primato. Quando il monaco divenne<br />

santo, il dolce diventò la crema di San Baylon, e in<br />

seguito zabaione.<br />

Meglio, invece, scegliere itinerari lontano dalla folla (spesso folle) raggiungendo<br />

località più tranquille che off rano, in bei paesaggi, vere aziende agrituristiche,<br />

sereni centri storici, trattorie dove la tradizione è il condimento più<br />

consueto delle pietanze. Non è facile individuare le mete per una Pasquetta a<br />

misura di serenità, ma con un po’ di fi uto (e fortuna) se ne trovano.<br />

Due gli itinerari che qui consigliamo: a Cisternino, in provincia di Brindisi e<br />

a Pescopagano nel Potentino.<br />

Puglia – Corteo della Madonna d’Ibernia Basilicata – L’architettura di una perla lucana<br />

Pasquetta di fede<br />

ma ricca di sapori<br />

L<br />

a “Pasquarèdde”, così<br />

chiamano la Pasquetta, si<br />

trascorre nei dintorni del<br />

santuario del di Maria SS.<br />

d’Ibernia Vergine dell’Abbondanza.<br />

Il tempio è a tre chilometri dal<br />

paese in contrada Monti dove<br />

un tempo c’erano insediamenti<br />

di monaci Basiliani. È una zona<br />

molto bella delle ultime propaggini<br />

della Murgia brindisina degradante<br />

verso il mare tra una<br />

selva d’olivi. In occasione della<br />

“Pasquarèdde” una processione<br />

parte dalla chiesa Madre e<br />

termina al santuario mentre tuonano<br />

i fuochi d’artifi cio. Durante<br />

la scampagnata, si consumano<br />

gli “gnemeridde” di interiora<br />

d’agnello, preparati dai macellai<br />

di Cisternino e arrostiti sulla brace.<br />

Secondo la leggenda il santuario<br />

fu edifi cato nel punto esatto<br />

in cui la Vergine lasciò l’impronta<br />

di un suo piede. C’è chi sostiene<br />

che in contrada Monti in passato<br />

ci sia stato un tempio dedicato a<br />

Cibele, dea della fertilità. Un culto<br />

del quale in seguito si sarebbero<br />

impossessati i devoti della<br />

Madonna d’Ibernia anch’essa<br />

protettrice dell’abbondanza,<br />

delle fertilità, del risveglio della<br />

natura. Per <strong>tutto</strong> questo il santuario<br />

è il preferito per celebrare<br />

matrimoni. <strong>La</strong> Madonna d’Ibernia<br />

è detta anche “delle Uova”<br />

e così consuetudine vuole che a<br />

Pasquetta si regali ai bambini un<br />

dolce chiamato “u churrüchele”<br />

(molto simile alla scarcella), foriero<br />

di prosperità e fecondità.<br />

È a forma di borsa con due uova<br />

(è ovvio) per i maschietti e a forma<br />

di bambola con un solo uovo<br />

all’altezza del grembo (ancor più<br />

ovvio) per le femminucce.<br />

Cisternino (circa . abitanti),<br />

è un’altitudine di metri, e<br />

per la sua bellezza è annoverato<br />

tra i Borghi più belli d’Italia. Nel<br />

territorio di Cisternino tante le<br />

testimonianze archeologiche relative<br />

alla presenza umana già a<br />

partire dal Paleolitico Superiore<br />

fi no all’età del Bronzo, mentre<br />

il centro storico è rinato nel Medioevo<br />

grazie ai monaci basiliani,<br />

che lo chiamarono Cis-sturnium.<br />

Da visitare la Torre medievale<br />

di Porta Grande o Normanno-<br />

Sveva, la Chiesa Madre di San<br />

Nicola, costruita nel XIV secolo<br />

su un’antica chiesa paleocristiana<br />

dei monaci Brasiliani. Info: tel.<br />

-.<br />

I ristoranti:. Da Tonia tel. .<br />

, Il Capriccio ,<br />

Il Giardino , Il Limbo<br />

divino , Il Quadrifoglio<br />

. Il Rugantino ,<br />

Osteria Cantone , Osteria<br />

S. Anna , Trattoria del<br />

Centro Storico .<br />

A Serranova, a breve distanza<br />

dal mare di Torre Guaceto, c’è<br />

l’Agriturismo Masseria Baccatani<br />

(tel../ . ,<br />

./ ). È una<br />

tenuta di circa ettari alcuni<br />

dei quali occupati da boschetti<br />

di carrubi, roverelle, fragni, lecci<br />

e lentisco. Secondo le regole del<br />

vero agriturismo sono poche le<br />

stanze a disposizione degli ospiti<br />

e nel ristorante si servono pietanze<br />

preparate esclusivamente con<br />

carni, latte, vino, olio d’oliva, verdure,<br />

frutta di animali e di prodotti<br />

allevati e coltivati in loco.<br />

A Masseria Baccatani è nullo<br />

il rischio di una Pasquetta tra la<br />

folla.<br />

Un lunedì “pagano”<br />

fra storia e cruschi<br />

C<br />

Cisternino Pescopagano<br />

astrum petrae paganae, poi<br />

Pescopagano (. abitanti),<br />

in provincia di Potenza,<br />

era un villaggio costruito dai Goti<br />

nel d.C. attorno ad una rocca<br />

fortifi cata a metri d’altitudine<br />

sulla rupe che domina l’Alta<br />

Valle dell’Ofanto in un ambiente<br />

di monti, di boschi, di corsi d’acqua<br />

e del lago Saetta. Ambienti<br />

per lungo tempo rimasti fuori<br />

delle grandi vie di comunicazione<br />

e ora, per fortuna, più fruibili per<br />

viaggiatori curiosi o quasi.<br />

Pescopagano che ebbe come<br />

ospiti (graditi e no), romani, greci<br />

e bizantini, fu teatro di guerre<br />

sannitiche e delle spedizioni di<br />

Pirro; appartenne ai longobardi<br />

della Contea di Conza, agli Angioini;<br />

fu persino feudo della regina<br />

Sancia di Maiorca; subì l’assalto<br />

dei Saraceni, nel , con l’avvento<br />

della repubblica Partenopea;<br />

fu uno dei Cantoni del<br />

<strong>Di</strong>partimento dell’Ofanto, nel<br />

a mettere il paese a ferro e<br />

fuoco ci provarono i briganti capeggiati<br />

da Boryes e da Crocco i<br />

quali, però, furono respinti dalla<br />

popolazione.<br />

Molti gli edifi ci d’architettura<br />

neoclassica con superbi portali<br />

di pietra: i Palazzi Buldo,<br />

Marchesale, Pascale, Santoro,<br />

Tullio. Sulla facciata della torre<br />

dell’orologio in una nicchia c’è<br />

il busto di Giano Bifronte, antica<br />

divinità mitologica. È del la<br />

chiesa di San Giovanni Battista<br />

nella quale sono conservate tele<br />

del Settecento, mentre in quella<br />

dedicata a San Leonardo si trovano<br />

dipinti del . Poco fuori<br />

Pescopagano la badia di San<br />

Lorenzo in Tufara del XV secolo.<br />

A Pescopagano l’associazione<br />

“Amici del libro” è depositaria,<br />

nella biblioteca del Comune,<br />

di preziosi volumi, libelli, documenti<br />

d’archivio e fotografi ci<br />

d’epoca e scritti moderni, donati<br />

dal benefattore Giovanni Pinto.<br />

E a tavola? Si porta la tradizione<br />

e ci resta giusto il tempo<br />

d’essere mangiata, apprezzata<br />

e ricordata. Cavatelli al ragù o<br />

alla mollica di pane soff ritta, baccalà<br />

alla ‘ualanegna’ cioè con i<br />

peperoni “cruschi”, carni ovine<br />

e suine, formaggi, legumi, soppressate,<br />

verdure e come vino<br />

Il Cat (Club amici del trekking) di Bari conosce i<br />

modi giusti per trascorrere Pasqua e Pasquetta lontano<br />

dalla folla: andare per sentieri e monti di non facile<br />

percorrenza. Le mete scelte per le feste pasquali<br />

sono le contrade boscose di Muro Lucano (Pz).<br />

Il paese, . abitanti, è tra e m s.l.m.,<br />

è dominato da un castello di origini alto-medievali<br />

dove nel si consumò, per ordine di Carlo di Durazzo,<br />

l’omicidio di Giovanna I di Angiò, Regina del<br />

Regno di Napoli. Dopo l’epoca Angioina il castello<br />

fu degli Orsini fi no alla fi ne del Feudalesimo.<br />

Il numero di telefono per eventuali iscrizioni:<br />

..<br />

l’eccellente Aglianico di Rionero.<br />

Per chi non lo sapesse i “cruschi”<br />

sono una leccornia tutta lucana:<br />

si tratta di una particolare varietà<br />

di peperoni, detti anche “zafran”<br />

che seccati, insaporiscono e colorano<br />

in modo eccellente tutte le<br />

pietanze nelle quali fi niscono assieme<br />

al peperoncino piccante.<br />

A Pasqua e a Pasquetta in Basilicata<br />

il pranzo è a base di ingredienti<br />

simbolici del Sacrifi cio,<br />

della Resurrezione e della Madre<br />

Terra: agnello, uova, formaggi,<br />

asparagi, cardi, piselli, fi nocchietto<br />

o altri tipi di ortaggi verdi, dolci<br />

a base di ricotta e miele.<br />

A Pescopagano è consigliato<br />

l’Imperial Hotel (.-),<br />

che nonostante il nome altisonante,<br />

è un locale rustico a gestione<br />

familiare, aff erma che chi<br />

passa dal ristorante dell’albergo,<br />

alla fi ne ritorna per i piatti off erti.<br />

Altri ristoranti non meno degni<br />

Le Grotte (.) e il Pagus<br />

(.).<br />

Pescopagano dista da Bari <br />

chilometri, da Foggia, da<br />

Taranto, da Potenza. Arteria<br />

consigliata la SS. Ofantina.<br />

fraBoschi,SentierieTorrenti<br />

A Muro Lucano<br />

Muro Lucano<br />

ilDettodellaSettimana<br />

Iune ca non sape iè com a iune ca non vète.<br />

Pagina a cura<br />

di Vittorio Stagnani


Strategie – Un vantaggio sia per i pazienti sia per tutta la società<br />

Battere l’artrite reumatoide<br />

è davvero un affare per tutti<br />

O<br />

perazione convenienza. “Curare bene e<br />

precocemente i malati di artrite reumatoide<br />

– dice il prof. Giovanni <strong>La</strong>padula,<br />

direttore clinica reumatologia dell’università di<br />

Bari – fa risparmiare dal punto di vista economico<br />

e, soprat<strong>tutto</strong>, riduce o quasi azzera invalidità,<br />

inabilità, ricorso a farmaci ed altri sussidi. <strong>La</strong><br />

malattia va aff rontata prima che si manifesti il<br />

danno permanente alle articolazioni. Oggi sono<br />

disponibili nuovi test su sangue e nuovi farmaci<br />

che cambiano la strategia”.<br />

I costi da abbattere, con i trattamenti mirati disponibili,<br />

sono impressionanti. Uno studio della<br />

Società Italiana di Reumatologia e Centro studi<br />

economia sanitaria della Bocconi, nel , ha stimato,<br />

per l’ artrite reumatoide (circa . pazienti)<br />

in Italia, costi di € , e miliardi per anno.<br />

Aggiungendovi quelli delle altre poliartriti croniche<br />

(altri . pazienti) e i costi intangibili,<br />

cioè quelli a carico del malato e suoi familiari, si<br />

giunge a - miliardi di euro (del ) l’anno.<br />

Più del % dei pazienti può raggiungere, oggi,<br />

remissione stabile della malattia. “Si pone – sottolinea<br />

<strong>La</strong>padula – l’imperativo etico di intervenire<br />

nei primi - mesi di malattia per evitare invalidità<br />

e umiliazioni sociali”.<br />

Il Rapporto sociale Censis ha rilevato che un<br />

malato impiega fi no a anni per avere conferma<br />

della diagnosi, che su non frequentano<br />

centri reumatologia e su non sono trattati<br />

adeguatamente: prendono antidolorifi ci e/o antinfi<br />

ammatori mentre la malattia procede e di-<br />

strugge le articolazioni. Dopo anni la malattia,<br />

lasciata a se stessa, fa perdere la capacità di lavoro<br />

al % dei malati; dopo anni alla metà, dopo<br />

anni a su . E anche i costi sociali e personali<br />

lievitano. L’artrite reumatoide ( milioni malati<br />

nel mondo; in Italia, mila con - casi in più<br />

ogni ora; in Puglia, mila di cui mila donne) è<br />

caratterizzata dalla infi ammazione cronica delle<br />

membrane sinoviali delle articolazioni, delle guaine<br />

dei tendini e delle borse sierose.<br />

L’infi ammazione costante delle articolazioni<br />

ha rifl essi sull’intero organismo e la durata di vita<br />

dei non curati è inferiore al % rispetto alla popolazione<br />

generale. Una vita che “vale” la metà.<br />

Poiché, in termini assicurativi, un anno di vita vale<br />

circa . euro, il costo si aggira sui .<br />

Euro anno.<br />

In media si contano nel complesso .<br />

anni di vita in meno. Conteggiando, ogni vita, del<br />

valore di milioni di euro, si raggiungono cifre<br />

impensabili.<br />

A Bari, un anno fa, sono stati costituiti il Gruppo<br />

Italiano per lo Studio dell’Early Arthritis (artrite<br />

iniziale) e il primo registro italiano della patologia.<br />

Il data base ha già superato i . pazienti.<br />

Studi sono stati avviati sui risultati ottenuti con<br />

l’impiego precoce dei farmaci biologici, sui profi li<br />

di sicurezza di questi sia in soggetti obesi che in<br />

anziani.<br />

<strong>La</strong> rete di specialisti ( centri) che studia l’artrite<br />

defi nisce i test più effi caci per svelare la malattia<br />

nello stadio pre-clinico e le strategie terapeutiche<br />

basate sull’impiego precoce dei farmaci<br />

che per la prima volta sono in grado di far regredire<br />

il danno alle articolazioni.<br />

Adottando modelli econometrici che valutano<br />

la spesa sul lungo periodo si può dimostrare<br />

come l’impegno economico totale stimato su<br />

più anni sia più alto nei pazienti con malattia più<br />

grave e di più lunga durata perché i costi indiretti<br />

costituiscono gran parte dei costi totali. Ritardi<br />

di soli mesi nell’inizio della terapia con farmaci<br />

Dmards (<strong>Di</strong>sease modifying antirheumatic drugs)<br />

provoca un peggioramento della prognosi funzionale<br />

a anni.<br />

I costi legati alla malattia avanzata e refrattaria<br />

al trattamento convenzionale – conclude <strong>La</strong>padula<br />

– sono così rilevanti da giustifi care il ricorso<br />

precoce a farmaci anche costosi purché in grado<br />

di prevenire la progressione della malattia.<br />

COSTI DELL’ARTRITE REUMATOIDE RELATIVI ALLA CLASSE FUNZIONALE<br />

<strong>Di</strong>retti Indiretti<br />

Classe I € ., Classe I € .,<br />

Classe II € ., Classe II € .,<br />

Classe III € ., Classe III € .,<br />

Classe IV € ., Classe IV € .,<br />

gni giorno, in Italia, persone ricevono una diagnosi<br />

Odi tumore del colon retto e ne muoiono (In Puglia, <br />

nuove diagnosi e decessi).<br />

È Il secondo “big killer” tra le neoplasie dopo il tumore al<br />

polmone. Gran parte di questi decessi potrebbe essere evitata:<br />

oltre il % dei pazienti, con carcinoma colorettale, grazie<br />

ad una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo può andare<br />

incontro a remissione. Importanti gli screening diagnostici<br />

in grado di identificare oltre il % di questi tumori.<br />

Va promossa maggiore informazione dell’opinione pubblica<br />

e si devono incrementare e rendere più omogenei sul<br />

territorio i programmi di screening. “<strong>La</strong> sopravvivenza dei<br />

colpiti da tumore – dice il prof. Carmelo Iacono, presidente<br />

oncologi medici italiani – cresce dell’% ogni mesi grazie a<br />

screening, diagnosi precoce e terapie sempre più efficaci e<br />

meno aggressive”.<br />

Cresce il numero di italiani che hanno sconfitto questo tumore<br />

(% dei pazienti). Ma i morti ogni anno restano troppi,<br />

nonostante screening e terapie oggi disponibili.<br />

Determinanti sono i progressi delle terapie, tanto che i pazienti<br />

oncologici che guariscono completamente aumenta di<br />

circa l’% ogni mesi.<br />

“Fra i trattamenti innovativi, il merito va in particolare ai<br />

farmaci biotecnologici – dice Giuseppe Dodi, presidente Ai-<br />

GIOVANNI LAPADULA<br />

Il % dei pazienti italiani è riuscito a sconfi ggere questa malattia<br />

Il tumore al colon retto fa meno danni<br />

con screening e terapie in tempi brevi<br />

stom – che agiscono in maniera mirata solo sulle cellule malate,<br />

risparmiando quelle sane”.<br />

Favorire la prevenzione è l’imperativo per la salute. Per<br />

questo, l’Associazione stomizzati Onlus, l’Associazione Oncologia<br />

medica, con il patrocinio del Ministero della salute<br />

e dell’associazione volontariato in oncologia ed il sostegno<br />

incondizionato di Roche, chiamano a raccolta tutti per partecipare<br />

alla campagna rivolta soprat<strong>tutto</strong> agli over .<br />

Tutti devono sapere la che salvezza dal tumore con diagnosi<br />

precoce e prevenzione è nelle loro mani. E sarà possibile,<br />

grazie ad un ritrovato tecnologico (un gonfiabile che riproduce<br />

il colon-retto), toccare proprio le mani questo organo<br />

riprodotto e vedere direttamente danni e possibili riparazioni<br />

o prevenzione comprendendo quanto sia utile sottoporsi alla<br />

ricerca del sangue occulto nelle feci (non invasivo) e successivi<br />

eventuali esami quando necessari. Un gazebo ospiterà il<br />

“colon-retto” in quattro piazze italiane tra cui Bari e tutti i<br />

cittadini potranno “entrare” nel colon.<br />

L’adesione agli inviti per l’esame del sangue occulto raggiunge<br />

meno su che dovrebbero eseguirlo, al Sud, nonostante<br />

inviti ed organizzazione di campagne (non sempre,<br />

peraltro, attivate in pieno). Si vuole richiamare l’attenzione<br />

sulla necessità di sottoporsi all’esame che può salvare la vita.<br />

Bisogna alzare i livelli di adesione agli screening.<br />

Sanità<br />

uove prospettive terapeu-<br />

Ntiche per gli oltre .<br />

pazienti italiani ( in Puglia)<br />

aff etti da insuffi cienza renale<br />

cronica, e sottoposti a dialisi<br />

peritoneale.<br />

Ogni dializzato costa al SSN<br />

oltre € . annui; se in<br />

dialisi peritoneale (utilizza la<br />

membrana che riveste la cavità<br />

addominale come membrana<br />

dializzante) da . a<br />

.. <strong>La</strong> pratica condiziona la<br />

vita del paziente, è frustrante e<br />

gli sottrae lavoro e vita sociale<br />

e obbliga a diete, restrizioni alimentari,<br />

farmaci ( compresse<br />

al giorno; per il % più di ).<br />

A Bari è stata uffi cialmente<br />

presentata e introdotta in Italia<br />

un nuovo approccio terapeutico<br />

per la peritoneale: P programma<br />

completo, studiato<br />

per migliorare la qualità di vita<br />

27 marzo<br />

02 aprile 2010<br />

Insuffi cienza renale cronica<br />

Nuova dialisi<br />

peritoneale<br />

27<br />

dei pazienti, soluzione integrata<br />

grazie alla quale le migliori<br />

tecnologie disponibili (sistemi<br />

di connessione, soluzioni biocompatibili<br />

e appositi software<br />

per il modeling della prescrizione)<br />

permettono trattamenti<br />

dialitici più effi caci, sicuri che<br />

preservano meglio e più a lungo<br />

funzionalità di membrana<br />

peritoneale e residua dei reni.<br />

Il software di controllo e di<br />

gestione consente al paziente<br />

una monitorizzazione continua<br />

sull’andamento della terapia<br />

e della sua personalizzazione<br />

per le esigenze cliniche. “Questo<br />

trattamento – dice il dr. Paolo<br />

Cogliati (Fresenius Medical<br />

Care Italia) – può essere eff ettuato<br />

a domicilio dal paziente,<br />

più volte al giorno o nel corso<br />

della notte”.<br />

Pagina a cura<br />

di Nicola Simonetti


28 27 marzo<br />

02 aprile 2010 Università<br />

uni<br />

latesisulgiornale<br />

In questa pagina, dedicata ai laureati di Puglia e Basilicata, pubblichiamo le migliori tesi su temi di economia,<br />

marketing e comunicazione che vengono discusse nelle Università di <strong>tutto</strong> il mondo allo scopo di far conoscere<br />

all’imprenditoria le energie più vivaci dei giovani che aff rontano il delicato periodo post-universitario. Studenti e<br />

docenti che volessero segnalare tesi attinenti ai temi dell’economia, del marketing, della comunicazione, della<br />

gestione e della strategia d’impresa possono inviare il materiale direttamente all’indirizzo redazione@gazeco.it.<br />

Il materiale deve essere costituito da un articolo che vada da a battute (spazi bianchi compresi), una<br />

fotografi a in buona risoluzione ( dpi) ed una breve scheda biografi ca ( battute).<br />

curriculum<br />

laria Gramegna, anni, di<br />

IGravina in Puglia, ha conseguito<br />

una laurea triennale in<br />

Scienze della comunicazione<br />

sociale, istituzionale e politica<br />

e si è specializzata quest’anno<br />

con una tesi in Istituzioni<br />

di Economia politica dal titolo<br />

“Crisi Economica: la ripresa del<br />

polo del salotto e le prospettive<br />

future”, con votazione /. Attualmente la dottoressa Gramegna<br />

è in attesa di occupazione.<br />

Crisi economica – Le cause sono da rintracciare nell’eccesso di spesa senza controllo<br />

Il risparmio, la vera ricetta<br />

“È<br />

come se gli americani e i britannici<br />

avessero vissuto per<br />

un decennio in un paradiso<br />

di follia risparmiando meno di quanto<br />

avrebbero dovuto perché pensavano<br />

che i prezzi delle case e delle azioni sarebbero<br />

rimasti alti per sempre”.<br />

Questa frase, che bene sintetizza<br />

una delle cause più profonde che hanno<br />

originato la crisi mondiale è un caustico<br />

giudizio tratto dall’Economist (<br />

dicembre ).<br />

<strong>La</strong> crisi fi nanziaria globale che ha<br />

colpito inizialmente Stati Uniti, Europa<br />

e che si è allargata al resto del mondo,<br />

segue un lungo periodo di stabilità<br />

economica, caratterizzato da un basso<br />

livello di infl azione e da una crescita<br />

robusta, specialmente nei paesi emergenti<br />

dell’Asia e negli Stati Uniti.<br />

Possiamo aff ermare che la causa<br />

principale della crisi è da rintracciare<br />

nello squilibrio nella bilancia dei pagamenti<br />

dovuto ad un eccessivo indebitamento<br />

da parte degli Usa e ad<br />

un eccessivo accumulo di risparmio da<br />

parte della Cina.<br />

Morris (avvocato ed ex banchiere),<br />

infatti, individua le cause profonde della<br />

crisi nelle politiche perseguite negli<br />

Stati Uniti, nelle ideologie che le hanno<br />

ispirate, nello squilibrio economico<br />

di base che ne è derivato. Gli americani<br />

hanno cessato di risparmiare e si sono<br />

illusi come altre volte in passato, che il<br />

resto del mondo potesse fi nanziare in<br />

perpetuo i loro eccessi di spesa.<br />

Negli ultimi anni vi ha provveduto<br />

in abbondanza e con apparente facilità,<br />

l’eccedenza di risparmio dei paesi<br />

emergenti e segnatamente dalla Cina.<br />

Le famiglie cinesi, infatti, accantonano<br />

in media il % del reddito; ridurre<br />

la propensione al risparmio è un’operazione<br />

di lunga lena e dai risultati incerti<br />

perché si scontra con motivazioni<br />

profonde: i cinesi sono così parsimoniosi<br />

non solo per il retaggio culturale<br />

di una civiltà contadina, ma anche per<br />

motivi del <strong>tutto</strong> moderni e razionali in<br />

quanto sanno di essere vulnerabili a<br />

causa dell’invecchiamento demografi -<br />

co (accentuato ancora di più dalla politica<br />

del fi glio unico) e non hanno un<br />

sistema previdenziale che garantisca<br />

pensioni adeguate.<br />

Altro problema della Cina è il suo modello<br />

economico basato sulle esportazioni:<br />

la crisi dei mutui ipotecari subprime,<br />

in una prima fase, e l’eccessiva<br />

dipendenza di Pechino dalle esportazioni<br />

hanno dimostrato la vulnerabilità<br />

di questo sistema economico.<br />

Molte sono le cause della crisi, ma<br />

chi è il colpevole?<br />

I responsabili politici cinesi che hanno<br />

incoraggiato il risparmio anziché<br />

democratizzare l’economia e stimolare<br />

il consumo? L’amministrazione Bush<br />

che ha tagliato le tasse inducendo al<br />

consumo eccessivo? Greenspan che,<br />

come presidente della Federal Reserve,<br />

ha tenuto bassi i tassi di interesse<br />

e ha così nutrito la bolla? Le agenzie di<br />

rating che non hanno segnalato i rischi<br />

che si andavano accumulando?<br />

Una politica monetaria espansiva.<br />

Quasi tutte le crisi fi nanziarie sono<br />

accompagnate e precedute da<br />

un’espansione anomala del credito.<br />

L’altro fattore all’origine della crisi fi -<br />

nanziaria, esplosa nell’estate del ,<br />

è stato l’eccesso di liquidità che dal<br />

mercato statunitense si esteso progressivamente<br />

sugli altri mercati fi nanziariamente<br />

evoluti.<br />

Dopo la crisi fi nanziaria dei mercati<br />

ALAN GREENSPAN Federal Reserve<br />

asiatici alla fi ne degli anni ’, con la<br />

rapida crescita della Cina e dei paesi<br />

emergenti dell’Asia e con la contemporanea<br />

crescita dei prezzi del petrolio<br />

che ha fatto seguito a tale crisi, si è assistito<br />

ad un riorientamento dei fl ussi<br />

di capitale delle economie emergenti<br />

verso gli Stati Uniti. Contrariamente a<br />

quanto previsto dalla teoria economica,<br />

il capitale si è spostato dalle economie<br />

in via di sviluppo a quelle sviluppate,<br />

anziché il contrario.<br />

Le radici dell’eccesso di liquidità sono<br />

lontane e risalgono a prima dell’<br />

settembre : al boom della borsa<br />

della seconda metà degli anni ’, è<br />

seguita la bolla della new economy,<br />

dove la Fed, di Alan Greenspan, ha risposto<br />

con una riduzione del costo del<br />

denaro mai vista portando i tassi dal %<br />

del - all’% del .<br />

I tassi non ripresero a salire prima<br />

della metà del . Per trentun mesi<br />

consecutivi i tassi d’interesse a breve,<br />

al netto dell’infl azione, furono negativi:<br />

in altre parole, il costo del denaro<br />

per le banche era zero.<br />

Con i tassi così bassi, le famiglie americane<br />

si sono indebitate oltre le proprie<br />

capacità di rimborso, nell’illusione<br />

che, comunque, sarebbero riuscite ad<br />

onorare i debiti perché un’economia<br />

che continua a crescere genera prospettive<br />

positive.<br />

È cresciuto, così, a dismisura il credito<br />

al consumo e sono nati i mutui subprime,<br />

prestiti per l’acquisto della casa<br />

erogati a persone che possono off rire<br />

scarse garanzie di rimborso.<br />

Nel linguaggio americano, i prestiti<br />

subprime sono prestiti immobiliari di<br />

pessima qualità, in quanto concessi a<br />

soggetti con elevato rischio di insolvenza<br />

dovuti a precedenti episodi di<br />

insolvenza, capacità di reddito basse o<br />

neppure accertate, privi di altri cespiti<br />

di ricchezza. <strong>La</strong> concessione di mutui<br />

subprime negli Stati Uniti è fortemente<br />

aumentata grazie all’innovazione<br />

fi nanziaria e alle condizione di abbondante<br />

liquidità, che hanno favorito<br />

un’espansione del credito. L’aumento<br />

delle insolvenze dei debitori subprime<br />

ha innescato la crisi fi nanziaria.<br />

Il rischio che un mutuo non venga<br />

rimborsato è molto elevato e le banche<br />

erogano i prestiti applicando tassi<br />

di interesse molto elevati.<br />

Il sistema ha interesse a trovare nuova<br />

liquidità per off rire mutui rischiosi<br />

per chi li sottoscrive, ma anche molto<br />

redditizi per le banche. Gli istituti di cre-<br />

dito cominciano a cartolarizzare i titoli<br />

fi nanziari, dove per processo di cartolarizzazione<br />

si intende la trasformazione<br />

di un credito, o anche di fl ussi di cassa<br />

futuri, in un titolo obbligazionario.<br />

Questa operazione consente alle<br />

banche di spacchettare i rischi e off rire<br />

sul mercato strumenti di investimento<br />

con rendimenti molto alti. Si è arrivati<br />

così nel al record di mila e <br />

miliardi di dollari di cartolarizzazioni in<br />

circolazione.<br />

Sono nati così gli ABS, i CDO e i CDS<br />

(credit default swap); quest’ultimo rappresenta<br />

uno strumento della più ampia<br />

famiglia di derivati su crediti, che<br />

consente di trasferire il rischio di credito<br />

relativo ad una determinata attività<br />

fi nanziaria sottostante da un soggetto<br />

che intende acquisire copertura dal<br />

suddetto rischio ad un soggetto che<br />

intende prestarla. In pratica, l’acquirente<br />

dell’obbligazione con il CDS vuole<br />

coprirsi dal rischio che la controparte<br />

non rimborsi il capitale; i CDS sono<br />

quotati su mercati non regolamentati:<br />

più è alto il rischio di insolvenza, più è<br />

alto il premio che deve pagare chi vuole<br />

coprirsi dal rischio.<br />

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ILARIA GRAMEGNA


Consiglio Europeo – Strategie per il <br />

UE: coordinamento<br />

onoscenza, occupazione ed economia verde: sono le tre priorità d’azione indicate dalla Com-<br />

Cmissione Europea per la Strategia UE . Il Consiglio europeo dei e marzo prossimi<br />

dovrà accordarsi sulle priorità defi nite dalla Commissione (prima dell’approvazione di questa strategia<br />

e degli obiettivi nazionali in occasione del Consiglio europeo di giugno). Gli Stati membri dovranno<br />

presentare allo stesso tempo (per la prima volta nel dicembre ) il loro programma di<br />

stabilità o di convergenza e i loro programmi di riforme al livello nazionale. L’invito dell’Ue agli Stati<br />

membri è di raff orzare il coordinamento economico per raggiungere gli obiettivi.<br />

p.m.<br />

Libri<br />

27 marzo<br />

02 aprile 2010<br />

<strong>Di</strong>rettive – Incoraggiare le nuove tecnologie<br />

Un’industria “pulita”<br />

29<br />

ministri dell’industria dei Paesi dell’UE hanno sottolineato la necessità di una nuova politica in-<br />

I dustriale. Il Consiglio vorrebbe in particolare una politica industriale ambiziosa (la Commissione<br />

Europea dovrà presentare una comunicazione su questo tema prima della fi ne dell’anno ) e<br />

“un piano d’azione per veicoli puliti ed effi caci in materia di consumo d’energia”, tenendo conto<br />

“del ruolo crescente delle automobili interamente elettriche e dei veicoli ibridi riutilizzabili”. Il Consiglio<br />

sottolinea in particolare la necessità di incoraggiare lo sviluppo dell’infrastruttura necessaria<br />

in Europa per le nuove tecnologie in materia di mobilità.<br />

p.m.<br />

L’impresa virtuosa – Sono tagliati fuori solo quelli che non modifi cano modello mentale<br />

Crescere nei periodi di recessione<br />

in un libro le 36 “mosse vincenti”<br />

“E<br />

ssere una impresa virtuosa è la risposta alla<br />

domanda come si può crescere e innovare<br />

anche in periodi di recessione, ma è anche<br />

la risposta a come si può trasformare la crisi attuale<br />

in una nuova grande opportunità”. Così l’imprenditore<br />

Roberto Lorusso racconta del suo libro “L’impresa virtuosa.<br />

Crescere ed innovare in periodi di recessione”<br />

(Editori Riuniti – University Press – Pagine – Euro<br />

) . “<strong>La</strong> rifl essione di partenza è che l’attuale sistema<br />

economico che impera nella globalizzazione, sta producendo<br />

gravi danni all’umanità. Le multinazionali<br />

che controllano il % del PIL mondiale, hanno messo<br />

ai loro piedi i governi di tutti i paesi del mondo (metaforicamente<br />

si fanno lucidare le scarpe tutti i giorni).<br />

E quindi – secondo Lorusso – nessuno più è capace di<br />

pensare al Bene Comune, e questo perché un capo di<br />

governo, misura il suo consenso, solo sulla crescita del<br />

PIL. Le imprese virtuose, invece, sono quelle che oltre<br />

a produrre merci (quelle che aumentano il PIL) sono<br />

capaci di produrre beni (quelli che aumentano il BIL<br />

che vuol dire Benessere Interno Lordo, ma di questo<br />

ne ho parlato in abbondanza nel mio precedente libro<br />

dePILiamoci)”.<br />

L’autore sviluppa il suo racconto proponendo <br />

punti di rifl essione: “Danno evidenza del contesto sociale,<br />

economico ed antropologico in cui operano attualmente<br />

le imprese. Se un’impresa vuole progredire<br />

e continuare ad esistere nel tempo futuro (sostenibilità)<br />

non può che ridefi nire la sua missione e quindi creare<br />

quei prodotti/servizi che soddisfano i nuovi bisogni<br />

dell’uomo. Per capire quali sono i nuovi bisogni l’impresa<br />

deve innanzi<strong>tutto</strong> comprendere come è fatto il<br />

mondo in cui opera e cosa è diventato il suo cliente, e<br />

quindi, quali sono e quali saranno le sue nuove esigenze.<br />

Ecco il perché di tanti punti per l’analisi”.<br />

Spazio anche a proposte: “Sono – spiega – indicazioni,<br />

esempi, di come l’impresa può trasformarsi<br />

e far fronte alla ridefi nizione della sua missione ed<br />

ovviamente su come può cambiare il suo processo di<br />

business (a prescindere dai nuovi prodotti/servizi che<br />

intende realizzare)”. Tra queste Lorusso indica quella<br />

che più gli è piaciuto formulare: “Il part time per tante<br />

donne. Conviene che su questa anche il governo si<br />

dia da fare a sostenerla, incentivando le imprese a farlo<br />

seriamente e serenamente”. Poi allarga il discorso:<br />

“Prendiamo la crisi fi nanziaria, sembrerebbe ormai terminata,<br />

e certamente sarà anche evidente che quella<br />

occupazionale è ancora agli inizi. L’approccio sistemico<br />

ci ha insegnato che la disoccupazione arriva con un ritardo<br />

temporale rispetto al tempo in cui si è originata la<br />

causa e quindi adesso arriva il peggio. Ma la cosa che è<br />

bene tenere presente, è che non sarà facile uscire dalla<br />

crisi occupazionale, e questo perché, anche se ci sarà<br />

una ripresa, le imprese la otterranno senza incrementare<br />

l’occupazione. In sostanza, la crisi è stata anche una<br />

buona scusa per fare “risparmi” sulle risorse umane e<br />

la tecnologia e l’innovazione saranno lo strumento per<br />

non reimpiegarle. Se si vuole far crescere l’occupazione,<br />

le imprese devono impegnarsi a cambiare l’oggetto del<br />

loro business verso la soddisfazione di quei bisogni nuovi<br />

di cui parlavo prima”.<br />

Quanto agli eff etti futuri delle crisi sul sistema impresa<br />

Lorusso, che da anni si occupa di progettazione e<br />

coordinamento di programmi di cambiamento organizzativo,<br />

non ha dubbi: “Per quanti non saranno disposti<br />

a cambiare modello mentale (quello della crescita a<br />

tutti i costi) sarà molto diffi cile. Gli scandali di questi<br />

ultimi giorni ci dicono che la ricchezza e la crescita non<br />

è stata realizzata con comportamenti etici.<br />

Quindi il rispetto delle regole e i comportamenti virtuosi<br />

sono quelli che consentono realmente una cresci-<br />

Apprendimento e nuove tecnologie<br />

“Senza l’innovazione…”<br />

l signifi cato più caro dell’essere un’impresa virtuosa è per me – spiega Roberto Lo-<br />

“Irusso – quello dei modelli mentali. Ancora oggi incontro tanti colleghi e politici che<br />

nonostante la crisi ci abbia detto tante cose e tante altre continua a dirci, questi non la<br />

smettono di ragionare con il vecchio modello economico. E continuano, per uscirne, a dire<br />

e a fare le stesse cose di prima come se la crisi non fosse mai arrivata. <strong>La</strong> verità è che per far<br />

cambiare certa gente, purtroppo per noi, occorrerebbe un trauma ancora peggiore di quello<br />

che stiamo vivendo. Io ho provato a dare un aiuto a queste persone attraverso una storia<br />

evangelica da me interpretata nella prima delle due conclusioni. Speriamo possa bastare”.<br />

<strong>La</strong> fi losofi a dell’autore è che “attraverso la partecipazione attiva delle persone, chiamate<br />

ad agire secondo un fare creativo e collegiale, le Comunità e le Organizzazioni si possono<br />

defi nire e raggiungere ambiziosi obiettivi di progresso sostenibile. L’innovazione radicale,<br />

l’apprendimento continuo e l’uso di tecnologie e buone prassi per risparmiare risorse, sono<br />

ingredienti di un agire quotidiano che, superando regole imposte dal consumismo, produce<br />

la riscoperta e la pratica di un antico valore condiviso: il Bene Comune”. p.m.<br />

ROBERTO LORUSSO<br />

ta, anche se lenta, più duratura nel tempo”. E la situazione<br />

in Puglia? “È alquanto preoccupante. Confi ndustria<br />

sta raccogliendo in questi giorni i dati per avere un quadro<br />

preciso, ed è giusto che lo faccia, per non restare legata<br />

a false percezioni. Se dovessero essere confermate<br />

quelle più negative penso sia necessario trovare modi<br />

di collaborare estesi e leali, senza nascondersi la verità<br />

sul perché siamo in questo stato di cose. <strong>La</strong>ddove anche<br />

noi abbiamo vissuto e interpretato la globalizzazione in<br />

modo errato”.<br />

Nell’opera Lorusso aff ronta anche il tema del livello di<br />

benessere collettivo e del benessere organizzativo: “Il<br />

benessere è un fatto soggettivo, è diffi cile dare numeri<br />

sul livello. Se però guardiamo in superfi cie ed esaminiamo<br />

gli sprechi, e i rifi uti che produciamo – quindi se consideriamo<br />

il benessere come il “tanto avere” – allora è<br />

molto alto”. Al benessere si può fare riferimento anche<br />

in termini di una comunità di persone nei luoghi di lavoro:<br />

“Su questo le imprese sono molto, ma molto, lontane<br />

dal percepirlo come necessario e quindi si immagini<br />

a realizzarlo. Nel libro faccio sempre riferimento alla<br />

centralità della persona nei processi di business e rendo<br />

evidente quanto una persona che sta bene (con se<br />

stessa, nel luogo di lavoro, con la famiglia, nel sociale)<br />

è quella che rende di più, è più fedele, è più disponibile<br />

all’innovazione, ecc. Generare benessere organizzativo<br />

signifi ca come avrà capito occuparsi non solo del luogo<br />

di lavoro, ma di tutte quelle condizioni di vita di una persona<br />

che rendono il suo lavoro, un vero atto creativo”.<br />

Nello scenario proposto dall’autore un ruolo decisivo<br />

lo ha il management delle aziende: “Se il vero capitale<br />

per un’impresa sono le persone, allora il loro ruolo<br />

primario è occuparsi delle persone. Se il vero capitale<br />

sono gli euro disponibili sul proprio conto corrente<br />

bancario, allora il ruolo primario è occuparsi della fi nanza.<br />

Attualmente il management è molto orientato sulla<br />

fi nanza (questa è la promessa che si può guadagnare<br />

senza lavorare e quindi senza problemi di personale).<br />

Il management (per le piccole imprese, parliamo dei<br />

titolari e di qualche responsabile di funzione) si deve<br />

preoccupare di imparare come si soddisfano i bisogni<br />

dei clienti (interni ed esterni) e di tutti gli stakeholders<br />

(a qualsiasi livello). Precisando però che la soddisfazione<br />

deve includere anche quella sociale. In sostanza il<br />

management di una impresa deve preoccuparsi di aumentare<br />

anche il patrimonio sociale per avere un signifi<br />

cativo corrispondente incremento dei profi tti (dato<br />

dalla fi ducia dei consumatori) che a sua volta potrà andare<br />

ad accrescere il patrimonio netto dell’impresa”.<br />

PAOLO MAGRONE


30 27 marzo<br />

02 aprile 2010 Fiscalmente<br />

Agenzia delle Entrate – Se serve a rimediare a danni estetici o psicologici<br />

Spese sanitarie detraibili<br />

ci sono anche le parrucche FotoDCMatt_fl<br />

B<br />

onus fi scale anche per l’acquisto<br />

della parrucca. Secondo il Fisco,<br />

infatti, la parrucca può rientrare<br />

tra le spese sanitarie detraibili se serve<br />

a rimediare al danno estetico provocato<br />

da una patologia e ad alleviare una condizione<br />

di grave disagio psicologico nelle<br />

relazioni della vita quotidiana. In questa<br />

ipotesi, infatti, la parrucca svolge<br />

una funzione sanitaria a tutti gli eff etti<br />

e può essere considerata a pieno titolo<br />

come un qualsiasi dispositivo medico<br />

destinato dal produttore a essere usato<br />

per attenuare malattie o lesioni umane<br />

e messo in commercio con queste fi nalità.<br />

In particolare, nel caso concreto<br />

preso in esame dal documento di prassi,<br />

la parrucca viene inclusa tra gli oneri sanitari<br />

detraibili perché utilizzata da una<br />

paziente per superare le diffi coltà psicologiche<br />

legate alla caduta dei capelli<br />

causata dai trattamenti chemioterapici.<br />

Ricordiamo che l’art. , comma ,<br />

lettera c), del TUIR elenca le tipologie<br />

di spese sanitarie per le quali spetta la<br />

detrazione dall’imposta lorda, per un<br />

importo pari al %, della parte che ec-<br />

ualora l’Amministrazione<br />

Qfi nanziaria contesti che il<br />

conferimento di un immobile<br />

nel patrimonio di società, e la<br />

successiva alienazione delle<br />

partecipazioni, nasconda una<br />

compravendita di aree edifi -<br />

cabili intervenuta fra persone<br />

fi siche, la pretesa fi scale non<br />

può essere rivolta alla società<br />

conferitaria. Quest’ultima, infatti,<br />

deve ritenersi carente di<br />

legittimazione passiva a ricevere<br />

l’avviso di liquidazione.<br />

Questo in estrema sintesi il<br />

contenuto della recentissima<br />

sentenza emessa dalla Commissione<br />

Tributaria Provinciale<br />

di Reggio nell’Emilia in tema di<br />

“elusione” d’imposta e società<br />

commerciali.<br />

Il fatto<br />

Una s.r.l. riceveva dall’Agenzia<br />

delle Entrate, Uffi cio di Reggio<br />

Emilia, un avviso di liquidazione<br />

dell’imposta complementare<br />

di registro, e relativi interessi,<br />

emesso in relazione ad atto<br />

pubblico registrato nel .<br />

Secondo l’assunto dell’Agenzia:<br />

a) con l’atto pubblico di<br />

cui sopra tre persone fi siche<br />

avevano costituito la società<br />

in parola sottoscrivendone il<br />

relativo capitale sociale, pari<br />

ad Euro .,, mediante<br />

MARTEDI MARZO<br />

Pagamento dell’imposta di registro e registrazione<br />

dei contratti di locazione dei beni immobili<br />

stipulati o rinnovati con decorrenza ° marzo. Il versamento<br />

va eff ettuato a mezzo mod. F utilizzando<br />

i seguenti codici tributo e causale contributo:<br />

T – imposta di registro per prima annualità<br />

contratti di locazione fabbricati;<br />

T – imposta di registro per annualità successive<br />

contratti di locazione fabbricati;<br />

cede , euro, dell’onere sostenuto.<br />

Dette spese sono costituite esclusivamente<br />

dalle spese mediche e di assistenza<br />

specifi ca, diverse da quelle<br />

indicate nell’art. , comma , lettera<br />

b), nonché dalle spese chirurgiche, per<br />

prestazioni specialistiche e per protesi<br />

dentarie e sanitarie in genere.<br />

L’Amministrazione Finanziaria, ai fi -<br />

ni di un corretto inquadramento delle<br />

spese sanitarie detraibili, già con circolare<br />

n. /E/, aveva precisato che,<br />

relativamente alle spese per le quali poteva<br />

risultare dubbio l’inquadramento<br />

in una delle tipologie elencate nella lettera<br />

c) dell’articolo , si sarebbe dovuto<br />

far riferimento ai provvedimenti del<br />

Ministero della Sanità che contengono<br />

l’elenco delle specialità farmaceutiche,<br />

delle prestazioni specialistiche, delle<br />

protesi, etc.. <strong>La</strong> parrucca, pertanto, è<br />

da ricomprendere tra gli oneri detraibili<br />

laddove possa essere considerata protesi<br />

sanitaria in base ai provvedimenti<br />

emanati dal predetto Ministero.<br />

Tuttavia la parrucca non è ricompresa<br />

nel Nomenclatore tariff ario delle<br />

FiscoinAula a cura di Giuseppe Ciminiello<br />

Elusione fi scale e vendita di immobili<br />

conferimento della piena proprietà<br />

di due appezzamenti di<br />

terreno edifi cabile; b) i suddetti<br />

appezzamenti del valore complessivo<br />

di Euro ..,<br />

venivano conferiti al netto di<br />

un mutuo ipotecario del valore<br />

di Euro .., stipulato<br />

con atto pubblico in data <br />

giugno , registrato in data<br />

giugno ; c) all’atto<br />

di conferimento “Ai fi ni della<br />

registrazione veniva applicata<br />

l’imposta di registro sull’importo<br />

di ., determinato<br />

dal valore dell’immobile conferito<br />

pari ad Euro ..,<br />

al netto della passività di Euro<br />

.., relativo al contratto<br />

di mutuo ipotecario stipulato...”;<br />

d) “Con atto del medesimo<br />

notaio stipulato in data<br />

//... registrato a Reggio<br />

Emilia il //...” i tre<br />

soci che avevano costituito la<br />

società ricorrente ne “cedevano<br />

l’intero capitale sociale” ad<br />

altre quattro persone fi siche; e)<br />

“... non si tratta di conferimento<br />

ma di vendita di immobile<br />

in quanto è palese la dinamica<br />

contrattuale data dall’insieme<br />

dei due atti, ovvero il conferi-<br />

T – imposta di registro per intero periodo<br />

contratti di locazione fabbricati;<br />

T – imposta di registro per proroghe contratti<br />

di locazione e affi tti;<br />

T – imposta di registro per affi tto fondi rustici.<br />

MERCOLEDI MARZO<br />

mento di immobile e la successiva<br />

cessione di quote fra essi<br />

consequenziali e che realizzano<br />

la cessione dello stesso”; f)<br />

L’art. del D.P.R. / infatti<br />

prevede che “l’imposta è applicata<br />

secondo l’intrinseca natura<br />

e gli eff etti giuridici degli atti<br />

presentati alla registrazione<br />

anche se non vi corrispondano<br />

il titolo o la forma apparente”.<br />

Aggiungeva l’Ente che: “Si<br />

deve dunque privilegiare il risultato<br />

di un comportamento sostanzialmente<br />

unitario rispetto<br />

ai risultati parziali e strumentali<br />

dei singoli comportamenti<br />

formali”; i) “Nella fattispecie il<br />

conferimento di immobile e la<br />

successiva cessione di quote<br />

concretizzano un eff ettivo trasferimento<br />

di immobile”; m)<br />

“<strong>La</strong> ristretta tempistica con la<br />

quale sono avvenute tali operazioni<br />

fa presumere l’intento<br />

elusivo delle operazioni volte,<br />

di fatto, a trasferire i terreni<br />

dal soggetto che ha costituito<br />

al società ai successivi cessionari<br />

delle quote sociali...”; n)<br />

“Pertanto dalla palese dinamica<br />

contrattuale dei due atti<br />

decisi e sottoscritti liberamen-<br />

Trasmissione telematica, da parte dei datori<br />

di lavoro, delle denunce contributive mod. DM<br />

protesi, allegato al Decreto del Ministero<br />

della Sanità agosto , n.<br />

, concernente il “Regolamento recante<br />

norme per le prestazioni di assistenza<br />

protesica erogabili nell’ambito<br />

del Servizio sanitario nazionale: modalità<br />

di erogazione e tariff e”. L’A.E. ha<br />

quindi interpellato il Ministero del <strong>La</strong>voro,<br />

della Salute e delle Politiche Sociali<br />

(ora Ministero della Salute), che<br />

al riguardo ha, osservato che la mancata<br />

menzione nel Nomenclatore non<br />

sarebbe di per sé motivo ostativo alla<br />

detraibilità della spesa, dal momento<br />

che la ratio sottesa all’inclusione di<br />

una prestazione nei livelli essenziali<br />

di assistenza riconosciuti dal Servizio<br />

Sanitario è sostanzialmente diversa da<br />

quella che motiva la possibilità di usufruire<br />

della detrazione d’imposta.<br />

Lo stesso Ministero osserva, quindi,<br />

con circ. /E/ che se si tiene in considerazione<br />

la funzione della parrucca<br />

di correzione di un danno estetico<br />

conseguente ad una patologia e, contemporaneamente,<br />

di supporto in una<br />

condizione di grave disagio psicologi-<br />

te dalle parti validi dal punto<br />

di vista civilistico, si evince che<br />

le due operazioni, conferimento<br />

e successiva cessione delle<br />

quote, fra di esse connesse,<br />

realizzano, dal punto di vista<br />

tributario, gli stessi eff etti economici<br />

e giuridici della vendita<br />

e che di fatto si sia realizzato un<br />

comportamento elusivo che ha<br />

originato un indebito risparmio<br />

d’imposta... pari alla diff erenza<br />

tra l’imposta di registro eff ettivamente<br />

pagata in occasione<br />

del conferimento dei terreni<br />

gravati da passività e quella che<br />

sarebbe stata dovuta se l’operazione<br />

fosse stata tassata come<br />

compravendita”.<br />

<strong>La</strong> società ricorrente impugnava<br />

ritualmente l’atto dinanzi<br />

la C.T.P. eccependo che se<br />

l’Agenzia era dell’opinione che<br />

a dovere essere sottoposto ad<br />

imposta non era l’atto di conferimento<br />

di terreni in una società<br />

e la successiva cessione<br />

delle sue quote, ma un atto di<br />

compravendita di terreni, coerentemente,<br />

“avrebbe dovuto<br />

notifi care l’avviso di liquidazione<br />

dell’imposta di registro,<br />

non alla Ricorrente, ma ai “reali<br />

LE SCADENZE FISCALI<br />

co, non vi sono dubbi sulla possibilità<br />

di caratterizzare tale funzione come<br />

sanitaria. Inoltre, esaminando la riconducibilità<br />

della parrucca nell’ambito<br />

dei dispositivi medici, il Ministero del<br />

<strong>La</strong>voro, della Salute e delle Politiche<br />

Sociali (ora Ministero della Salute), rileva<br />

che i dispositivi indicati nel Nomenclatore<br />

rappresentano un sotto insieme<br />

del concetto di dispositivo medico,<br />

regolamentato dal D.Lgs. / “Attuazione<br />

della direttiva //CEE”.<br />

L’art. , comma , lett. a), di tale Decreto<br />

defi nisce come dispositivo medico<br />

“qualsiasi strumento, apparecchio,<br />

… utilizzato da solo o in combinazione…<br />

destinato dal fabbricante ad essere<br />

impiegato nell’uomo a scopo di …<br />

attenuazione di malattie o lesioni ...”.<br />

I beni e gli strumenti che possono<br />

ricadere in detta defi nizione, per poter<br />

essere immessi in commercio come<br />

dispositivi medici devono sottostare a<br />

quanto disposto dal successivo articolo<br />

, in base al quale: “i dispositivi possono<br />

essere immessi in commercio unicamente<br />

se rispondono ai requisiti prescritti dal<br />

/, per i versamenti dei contributi assistenziali<br />

e previdenziali di febbraio per i dipendenti,<br />

e mod. EMENS, per i compensi corrisposti nel<br />

mese di febbraio ai collaboratori a progetto e ai<br />

collaboratori autonomi occasionali (con redditi<br />

annui superiori a € .).<br />

Termine per procedere, da parte dei contribuenti<br />

imprenditori, alla rilevazione, sulla scheda<br />

carburanti mensile dei mezzi di trasporto,<br />

del numero dei chilometri percorsi.<br />

Termine per la redazione ed adeguamento<br />

acquirenti” dei terreni cioè alle<br />

persone che hanno acquistato<br />

le quote della Ricorrente stessa<br />

cioè “ai successivi cessionari<br />

delle quote sociali”.<br />

Concludeva sottolineando”...<br />

che se risponde al vero la<br />

circostanza che la costituzione<br />

della società sia servita esclusivamente<br />

affi nché le persone<br />

fi siche (conferenti e cessionari)<br />

abbiano potuto dar corso ad<br />

una compravendita immobiliare,<br />

è altresì inequivocabile la<br />

conseguente impossibilità di<br />

procedere nei confronti della<br />

società stessa, in quanto soggetto<br />

oggettivamente estraneo<br />

agli eff etti giuridici prodotti dal<br />

sottostante contratto dissimulato<br />

e conseguentemente soggetto<br />

non debitore del tributo<br />

preteso con l’atto impugnato”.<br />

<strong>La</strong> decisione<br />

Secondo i giudici reggiani<br />

nella logica interpretativa<br />

dell’art. cit. seguita<br />

dall’Agenzia, il “vero” atto,<br />

quello dissimulato, che avrebbe<br />

dovuto essere assoggettato<br />

ad imposizione era un atto<br />

di compravendita di terreni e<br />

ickr<br />

presente decreto … e sono utilizzati in<br />

conformità della loro destinazione”.<br />

Pertanto, conclude il Ministero, anche<br />

un oggetto comunemente defi -<br />

nito come parrucca può rientrare nel<br />

novero delle protesi sanitarie se fabbricata<br />

ed immessa in commercio dal<br />

fabbricante con la destinazione d’uso<br />

di dispositivo medico come sopra defi -<br />

nito e, quindi, obbligatoriamente marcata<br />

CE ai sensi e per gli eff etti della<br />

<strong>Di</strong>rettiva //CEE.<br />

Alla luce di tali decisive considerazioni,<br />

la parrucca rientra, a pieno titolo,<br />

nel novero delle spese sanitarie detraibili<br />

se volta a sopperire un danno estetico<br />

conseguente ad una patologia.<br />

In particolare, se è utilizzata per<br />

superare le diffi coltà psicologiche derivanti<br />

dalla caduta dei capelli, provocata<br />

da trattamenti chemioterapici. <strong>La</strong><br />

relativa spesa sostenuta può, quindi,<br />

essere detratta ai sensi dell’art. ,<br />

comma , lett. c), del TUIR /.<br />

EMILIA CIMINIELLO<br />

CHIARA DAMMACCO<br />

non un atto di conferimento di<br />

terreni in una società seguito<br />

dalla successiva cessione delle<br />

sue quote. Dunque, logicamente,<br />

legittimamente, l’avviso di<br />

liquidazione dell’imposta di<br />

registro avrebbe dovuto essere<br />

notifi cato ai “veri” debitori<br />

dell’imposta, cioè gli acquirenti<br />

dei terreni, cioè i nuovi soci della<br />

Ricorrente, id est “ai successivi<br />

cessionari delle quote sociali...”;<br />

e non certo alla società<br />

ricorrente. In buona sostanza,<br />

è stato ribadito, “se l’Agenzia<br />

ritiene che il contratto, “vero”,<br />

quello dissimulato, sia un contratto<br />

di compravendita di immobile<br />

stipulato tra le persone<br />

che hanno conferito l’immobile<br />

in società e le persone che<br />

ne hanno acquistato le quote<br />

deve trarne, anche, le logiche<br />

e legittime conseguenze ed attribuire<br />

a queste ultime la qualifi<br />

ca di debitori dell’imposta di<br />

registro e notifi care a loro l’atto<br />

di liquidazione d’imposta.<br />

Sulla base di tale articolate<br />

motivazioni il ricorso della società<br />

è stato accolto, stante<br />

la palese carenza di legittimazione<br />

passiva della società in<br />

quanto, come visto, la stessa<br />

non era, e non poteva essere,<br />

la “vera acquirente” e, dunque<br />

“la vera debitrice del tributo”.<br />

del Dps (Documento programmatico sulla sicurezza)<br />

da parte dei soggetti che eff ettuano il<br />

trattamento di dati sensibili o giudiziari tramite<br />

strumenti elettronici.<br />

Termine per la presentazione telematica della<br />

dichiarazione dei redditi, mod. Unico SC, da parte<br />

delle società di capitale e degli commerciali<br />

con esercizio chiuso al giugno .<br />

<strong>La</strong> scadenza coincide con l’ultimo giorno del<br />

nono mese successivo a quello di chiusura del<br />

periodo di imposta.


orarivoli<br />

Partenze da BARI<br />

Gli orari si riferiscono ai dati forniti dai vettori e sono suscettibili di modifi ca.<br />

Vi invitiamo a consultare per conferma le compagnie aeree o le agenzie di viaggio.<br />

Destinazione Compagnia Volo Partenza Arrivo Frequenza Note<br />

Alghero Ryanair FR : : L V<br />

Bologna<br />

Ryanair<br />

Air One<br />

FR<br />

AP<br />

:<br />

:<br />

: L M M G V S D<br />

: L M M G V S D<br />

Brussels<br />

Charleroi<br />

Ryanair FR : : M G S<br />

Bucarest<br />

Tarom<br />

Carpatair<br />

RO <br />

V <br />

:<br />

:<br />

: L M V<br />

: M G D<br />

Cagliari Ryanair FR : : L M V D<br />

Airberlin AB : : M<br />

Colonia Airberlin AB : : L<br />

Airberlin AB : : S<br />

Dusseldorf<br />

Weeze<br />

Ryanair FR : : M G S<br />

Francoforte<br />

Hahn<br />

Ryanair FR : : M G S<br />

Genova<br />

Ryanair<br />

Ryanair<br />

FR<br />

FR<br />

:<br />

:<br />

:<br />

: L<br />

M<br />

V<br />

Karlsruhe<br />

Ryanair<br />

Ryanair<br />

FR<br />

FR<br />

:<br />

:<br />

:<br />

: M<br />

D<br />

Londra Ryanair FR : : M<br />

Stansted Ryanair FR : : L V<br />

Malta Ryanair FR : : M G S<br />

Milano Lin<br />

Milano MXP<br />

Milano Orio<br />

al Serio<br />

Monaco<br />

Parigi<br />

Beauvais<br />

Pisa<br />

Roma<br />

Air One AP : : L M M G V<br />

Alitalia XM : : L M M G V S D<br />

Alitalia VE : : L M M G V S D<br />

Alitalia VE : : L M M G V D<br />

Meridiana IG : : L M M G V S D nota <br />

Air One AP : : L M M G V S D<br />

Alitalia AZ : : L M M G V D<br />

Easyjet U : : L M G V S nota <br />

Alitalia AZ : : L M M G V S<br />

Lufthansa LH : : L M M G V S D<br />

Easyjet U : : D<br />

Easyjet U : : S<br />

Easyjet U : : L M M V D nota <br />

Alitalia AZ : : L G V D<br />

Ryanair FR : : L M M G V S D<br />

Ryanair FR : : M<br />

Ryanair FR : : L D<br />

Ryanair FR : : M G V S<br />

Ryanair FR : : L M M G S<br />

Ryanair FR : : V D<br />

Airberlin AB : : D<br />

Lufthansa LH : : L M M G V S D<br />

dal /<br />

al /<br />

Airberlin AB : : G<br />

Ryanair FR : : L M V D<br />

Ryanair FR : : MM G S<br />

Ryanair FR : : L V D<br />

Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />

Alitalia AZ : : L M M G V S<br />

Air One AP : : L M M G V<br />

Alitalia AZ : : S D<br />

Alitalia AZ : : L M M G V<br />

Air One AP : : L M M G V S D<br />

Alitalia AZ : : L M M G V D<br />

Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />

Airberlin AB : : D<br />

Stoccarda Airberlin AB : : M<br />

Airberlin AB : : V<br />

Timisoara Carpatair V : : L M V<br />

Tirana<br />

Torino<br />

Trapani<br />

Belleair LZ : : S<br />

Belleair LZ : : L M<br />

Belleair LZ : : V<br />

Air One AP : : L M M G V S D<br />

Ryanair FR : : L M G V S<br />

Ryanair FR : : D<br />

Ryanair FR : : M<br />

Ryanair FR : : M<br />

Ryanair FR : : L V D<br />

Treviso<br />

Ryanair<br />

Ryanair<br />

FR<br />

FR<br />

:<br />

:<br />

: L<br />

: M<br />

V D<br />

G S<br />

Valencia Ryanair FR : : M G S<br />

Venezia<br />

Air One<br />

Meridiana<br />

AP<br />

IG <br />

:<br />

:<br />

: L M G V S D<br />

: L M V D<br />

Verona<br />

Air Italy I : : L M M G V<br />

Air Italy I : : S<br />

Air Italy I : : L M M G V<br />

Air Italy I : : D<br />

ORARI IN VIGORE dal // AL //<br />

note: ) Il volo U non opera i giorni - Gennaio , i giorni - - - - - - <br />

Febbraio e i giorni - - - Marzo .<br />

) Il volo U non opera i giorni - Gennaio , il giorno Febbraio e i giorni<br />

- - - - - Marzo .<br />

) Il volo IG non è operativo i giorni - - Gennaio e - - - Febbraio<br />

<br />

Arrivi&Partenze<br />

Arrivi a BARI<br />

Gli orari si riferiscono ai dati forniti dai vettori e sono suscettibili di modifi ca.<br />

Vi invitiamo a consultare per conferma le compagnie aeree o le agenzie di viaggio.<br />

Destinazione Compagnia Volo Partenza Arrivo Frequenza Note<br />

Alghero Ryanair FR : : L V<br />

Bologna<br />

Brussels<br />

Charleroi<br />

Ryanair FR : : L M M G V S D<br />

Air One AP : : L M M G V S D<br />

Ryanair FR : : M G S<br />

Ryanair FR : : D<br />

Bucarest<br />

Tarom<br />

Carpatair<br />

RO <br />

V <br />

:<br />

:<br />

: L M V<br />

: M G D<br />

Cagliari Ryanair FR : : L M V D<br />

Colonia<br />

Airberlin<br />

Airberlin<br />

AB<br />

AB<br />

:<br />

:<br />

: L<br />

:<br />

M<br />

S<br />

Dusseldorf<br />

Weeze<br />

Ryanair FR : : M G S<br />

Francoforte<br />

Hahn<br />

Ryanair FR : : M G S<br />

Genova<br />

Ryanair<br />

Ryanair<br />

FR<br />

FR<br />

:<br />

:<br />

:<br />

: L<br />

M<br />

V<br />

Karlsruhe<br />

Ryanair<br />

Ryanair<br />

FR<br />

FR<br />

:<br />

:<br />

:<br />

: M<br />

D<br />

Londra Ryanair FR : : M<br />

Stansted Ryanair FR : : L V<br />

Malta Ryanair FR : : M G S<br />

Milano Lin<br />

Milano MXP<br />

Milano Orio<br />

al Serio<br />

Monaco<br />

Parigi<br />

Beauvais<br />

Pisa<br />

Roma<br />

Alitalia XM : : L M M G V S<br />

Meridiana IG : : L M M G V S D nota <br />

Alitalia VE : : L M M G V D<br />

Alitalia VE : : L M M G V D<br />

Air One AP : : L M M G V S D<br />

Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />

Air One AP : : L M M G V D<br />

Easyjet U : : L M M G V S nota <br />

Alitalia AZ : : L M M G V S<br />

Lufthansa LH : : L M M G V S D<br />

Easyjet U : : D<br />

Easyjet U : : S<br />

Easyjet U : : L M M G V D nota <br />

Alitalia AZ : : L M M G V D<br />

Ryanair FR : : L M M G V S D<br />

Ryanair FR : : M<br />

Ryanair FR : : L D<br />

Ryanair FR : : M G V S<br />

Ryanair FR : : L M M G S<br />

Ryanair FR : : V D<br />

Lufthansa LH : : L M M G V S D<br />

dal /<br />

al /<br />

Airberlin AB : : D<br />

Airberlin AB : : G<br />

Ryanair FR : : L M V D<br />

Ryanair FR : : MM G S<br />

Ryanair FR : : L V D<br />

Air One AP : : L M M G V<br />

Alitalia AZ : : S D<br />

Alitalia AZ : : L M M G V<br />

Air One AP : : L M M G V S D<br />

Alitalia AZ : : L M M G V D<br />

Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />

Alitalia AZ : : L M M G V D<br />

Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />

Airberlin AB : : D<br />

Stoccarda Airberlin AB : : M<br />

Airberlin AB : : V<br />

Timisoara Carpatair V : : L M V<br />

Tirana<br />

Torino<br />

Trapani<br />

Belleair LZ : : S<br />

Belleair LZ : : L M<br />

Belleair LZ : : V<br />

Air One AP : : L M M G V S D<br />

Ryanair FR : : L M G V S<br />

Ryanair FR : : D<br />

Ryanair FR : : M<br />

Ryanair FR : : M<br />

Ryanair FR : : L V D<br />

Treviso<br />

Ryanair<br />

Ryanair<br />

FR<br />

FR<br />

:<br />

:<br />

: L<br />

: M<br />

V D<br />

G S<br />

Valencia Ryanair FR : : M G S<br />

Venezia<br />

Air One<br />

Meridiana<br />

AP<br />

IG<br />

:<br />

:<br />

: L M G V S D<br />

: L M V D<br />

Verona<br />

Air Italy I : : L M M G V<br />

Air Italy I : : S<br />

Air Italy I : : L M M G V<br />

Air Italy I : : D<br />

ORARI IN VIGORE dal // AL //<br />

note: ) Il volo U non opera i giorni - Gennaio , i giorni - - - - - - <br />

Febbraio e i giorni - - - Marzo .<br />

) Il volo U non opera i giorni - Gennaio , il giorno Febbraio e i giorni<br />

- - - - - Marzo <br />

) Il volo IG non è operativo i giorni - - Gennaio e - - - Febbraio <br />

27 marzo<br />

02 aprile 2010<br />

31<br />

Partenze da BRINDISI<br />

Gli orari si riferiscono ai dati forniti dai vettori e sono suscettibili di modifi ca.<br />

Vi invitiamo a consultare per conferma le compagnie aeree o le agenzie di viaggio.<br />

Destinazione Compagnia Volo Partenza Arrivo Frequenza Note<br />

Bologna<br />

Ryanair<br />

Ryanair<br />

FR<br />

FR<br />

:<br />

:<br />

: M G S<br />

: L M V D<br />

Brussels<br />

Chaeleroi<br />

Ryanair FR : : L M V<br />

Eindhoven Ryanair FR : : L V<br />

Londra Ryanair FR : : G<br />

Stansted Ryanair FR : : D<br />

Alitalia AZ : : L M M G V S<br />

Milano Lin Air One AP : : L M M G V S D<br />

Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />

Milano MXP<br />

Easyjet<br />

Easyjet<br />

U<br />

U<br />

:<br />

:<br />

:<br />

:<br />

L M M G V S<br />

D<br />

Milano Orio Ryanair FR : : M S<br />

al Serio Ryanair FR : : L M G V D<br />

Monaco Airberlin AB : : V<br />

Pisa<br />

Ryanair<br />

Ryanair<br />

FR<br />

FR<br />

:<br />

:<br />

:<br />

: L<br />

M<br />

V<br />

D<br />

Air One AP : : L M M G V S D<br />

Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />

Blu-express.com BV : : L M V<br />

Roma Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />

Air One AP : : V D nota <br />

Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />

Blu-express.com BV : : D<br />

Torino Ryanair FR : : M G S<br />

Trapani Ryanair FR : : M G S<br />

Treviso Ryanair FR : : L V<br />

Venezia Alitalia AZ : : M G S<br />

ORARI IN VIGORE dal // AL //<br />

note: ) Il volo AP dal Febbraio al Marzo non è operativo la Domenica<br />

Arrivi a BRINDISI<br />

Destinazione Compagnia Volo Partenza Arrivo Frequenza Note<br />

Bologna<br />

Ryanair<br />

Ryanair<br />

FR<br />

FR<br />

:<br />

:<br />

:<br />

:<br />

M G S<br />

L M V D<br />

Brussels<br />

Charleroi<br />

Ryanair FR : : L M V<br />

Eindhoven Ryanair FR : : L V<br />

Londra Ryanair FR : : G<br />

Stansted Ryanair FR : : D<br />

Alitalia AZ : : L M M G V S<br />

Milano Lin Air One AP : : L M M G V S D<br />

Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />

Milano MXP<br />

Easyjet<br />

Easyjet<br />

U<br />

U<br />

:<br />

:<br />

:<br />

:<br />

L M M G V S<br />

D<br />

Milano Orio Ryanair FR : : M S<br />

al Serio Ryanair FR : : L M G V D<br />

Monaco Airberlin AB : : V<br />

Pisa<br />

Ryanair<br />

Ryanair<br />

FR<br />

FR<br />

:<br />

:<br />

:<br />

: L<br />

M<br />

V<br />

D<br />

Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />

Blu-express.com BV : : L M V<br />

Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />

Roma Air One AP : : V D nota <br />

Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />

Blu-express.com BV : : D<br />

Air One AP : : L M M G V S D<br />

Torino Ryanair FR : : M G S<br />

Trapani Ryanair FR : : M G S<br />

Treviso Ryanair FR : : L V<br />

Venezia Alitalia AZ : : M G S<br />

ORARI IN VIGORE dal // AL //<br />

note: ) Il volo AP dal Febbraio al Marzo non è operativo la Domenica<br />

Partenze da FOGGIA<br />

Destinazione Compagnia Volo Partenza Arrivo Frequenza Note<br />

Skybridge AirOps KYB : : M nota <br />

Bologna Skybridge AirOps KYB : : M nota <br />

Skybridge AirOps KYB : : G nota <br />

Skybridge AirOps KYB : : V nota <br />

Catania Skybridge AirOps KYB : : L nota <br />

Skybridge AirOps KYB : : M nota <br />

Isole Tremiti<br />

Alidaunia<br />

Alidaunia<br />

LID<br />

LID<br />

:<br />

:<br />

: L M M G V S D<br />

: L M M G V S D<br />

Darwin OD : : L M M G V<br />

Milano MXP<br />

Darwin<br />

Darwin<br />

OD<br />

OD<br />

:<br />

:<br />

:<br />

:<br />

S D<br />

M G V<br />

Darwin OD : : L M<br />

Darwin OD : : M V<br />

Palermo Darwin OD : : D<br />

Darwin OD : : L M<br />

Roma<br />

Skybridge AirOps KYB<br />

Skybridge AirOps KYB<br />

:<br />

:<br />

:<br />

:<br />

L<br />

L<br />

M<br />

M<br />

V<br />

V<br />

Torino<br />

Darwin<br />

Darwin<br />

OD<br />

OD<br />

:<br />

:<br />

:<br />

:<br />

L M G<br />

S<br />

Skybridge AirOps KYB : : M nota <br />

Trieste Skybridge AirOps KYB : : V nota <br />

Skybridge AirOps KYB<br />

ORARI IN VIGORE dal // AL //<br />

: : M nota <br />

note: ) Verifi care gli orari e la validità del volo sul sito del vettore<br />

Arrivi a FOGGIA<br />

Destinazione Compagnia Volo Partenza Arrivo Frequenza Note<br />

Skybridge AirOps KYB : : M nota <br />

Bologna Skybridge AirOps KYB : : M nota <br />

Skybridge AirOps KYB : : G nota <br />

Catania<br />

Skybridge AirOps KYB<br />

Skybridge AirOps KYB<br />

:<br />

:<br />

:<br />

:<br />

L<br />

M<br />

V nota <br />

nota <br />

Isole Tremiti<br />

Alidaunia<br />

Alidaunia<br />

LID<br />

LID<br />

:<br />

:<br />

: L M M G V S D<br />

: L M M G V S D<br />

Darwin OD : : L M<br />

Milano MXP<br />

Darwin<br />

Darwin<br />

OD<br />

OD<br />

:<br />

:<br />

:<br />

:<br />

L M M G V<br />

S D<br />

Darwin OD : : M G V<br />

Darwin OD : : M V<br />

Palermo Darwin OD : : D<br />

Darwin OD : : L M<br />

Roma<br />

Skybridge AirOps KYB<br />

Skybridge AirOps KYB<br />

:<br />

:<br />

:<br />

:<br />

L<br />

L<br />

M<br />

M<br />

V<br />

V<br />

Torino<br />

Darwin<br />

Darwin<br />

OD<br />

OD<br />

:<br />

:<br />

:<br />

:<br />

L M G<br />

S<br />

Skybridge AirOps KYB : : M nota <br />

Trieste Skybridge AirOps KYB : : G nota <br />

Skybridge AirOps KYB<br />

ORARI IN VIGORE dal // AL //<br />

: : L nota <br />

note: ) Verifi care gli orari e la validità del volo sul sito del vettore

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