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12/10<br />
new<br />
la <strong>Gazzetta</strong><br />
Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata<br />
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Anno XV - 27 marzo / 2 aprile 2010 - € 1,15 Se venduto in abbinamento con “<strong>La</strong> <strong>Gazzetta</strong> del Mezzogiorno” € 0,90 Settimanale di informazione economica - Sped. in abb. post. 45% Art 2 c. 20/B L. 662/96 - Filiale di Bari<br />
Impresa:<br />
diffi cile<br />
mestiere<br />
I<br />
dI GIOVANNI ANCONA<br />
Sotto esame<br />
la centrale turbogas<br />
a Modugno. L’Arpa<br />
assicura che svelerà<br />
il proprio pensiero<br />
subito dopo<br />
le elezioni<br />
<strong>La</strong> crisi<br />
e il costo<br />
dei fi gli<br />
dI SANDRO DESIDERATO<br />
l recupero di livelli accet-<br />
are tanti fi gli è da “terroni”.<br />
tabili di occupazione passa<br />
Sinonimo di gente un po’<br />
attraverso la ripresa del<br />
ignorante che pensa che più<br />
processo di sviluppo economi-<br />
braccia servono a produrre più<br />
co. Esso è generato soprattut-<br />
frutti. Quante volte, anche noi,<br />
to dalle imprese, le cui scelte<br />
cosiddetti uomini di cultura, ce<br />
strategiche interagiscono e<br />
lo siamo sentiti dire. <strong>La</strong> risposta,<br />
sono condizionate, positiva-<br />
scontata e soprat<strong>tutto</strong> arrabbiamente<br />
o negativamente, dalle<br />
ta, è stata spesso: per fortuna che<br />
strategie e dalle scelte delle<br />
ci siamo noi! Che con i nostri fi gli<br />
istituzioni pubbliche regionali<br />
ed i nostri sacrifi ci, pagheremo le<br />
e nazionali. C’è da aggiungere<br />
vostre pensioni! Eppure, dietro<br />
che a fare lo sviluppo di un<br />
questa aff ermazione si nasconde<br />
territorio sono soprat<strong>tutto</strong> le<br />
un malessere contemporaneo che<br />
imprese che producono beni<br />
pochi hanno il coraggio di scopri-<br />
e servizi “esportabili”, di qui<br />
re. Le chiamano politiche per la<br />
l’interesse generale alla cre-<br />
famiglia, ma sarebbe più corretto<br />
scita ed al consolidamento<br />
parlare di “politiche per i fi gli”.<br />
alla capacità competitiva di un<br />
Rappresentano il vero scandalo<br />
territorio e delle sue imprese.<br />
economico del nostro paese. L’en-<br />
Ma quali imprese?<br />
fasi ideologica che ancora permea<br />
Chi studi la teoria dell’im-<br />
il dibattito in materia, oscura ogni<br />
presa si accorge che l’impren-<br />
valutazione capace di analizzare<br />
ditore è concepito ed è de-<br />
oggettivamente il fenomeno del<br />
scritto in modi diff erenti dai<br />
decremento demografi co di tutte<br />
diff erenti pensatori. C’è una<br />
le regioni italiane. Sui media conti-<br />
linea di pensiero che aff onda<br />
nua a fare più notizia la naturale,<br />
le sue radici negli scritti sette-<br />
ed un po’ scontata, dichiarazione<br />
centeschi di Richard Cantillon<br />
del cardinale Bagnasco contro<br />
(-) per giungere infi -<br />
l’aborto, che la scandalosa assen-<br />
ne alla grande opera di Frank<br />
Knight (-). Chi accetta<br />
il loro modo di ragionare vede<br />
nell’imprenditore soprat<strong>tutto</strong><br />
colui che è in grado di aff rontare<br />
l’incertezza dei mercati, colui<br />
che accetta le conseguenze<br />
za di qualsivoglia politica economica<br />
di supporto alle famiglie<br />
Mentre le “commerciali” si defi lano l’Europa pensa al Sud con più di due-tre fi gli. In Italia, le<br />
coppie con tre o più fi gli erano nel<br />
circa ... <strong>Di</strong> queste,<br />
quasi la metà, concentrate nel sud<br />
<strong>La</strong> BEI pensa ai privati (isole escluse). <strong>La</strong> maggiore con-<br />
del rischio di impresa. Complementare<br />
ad essi c’è poi il<br />
pensiero del primo grande teorico<br />
dei processi di sviluppo,<br />
Schumpeter (-): per il<br />
centrazione di esse si riscontra in<br />
Campania, Puglia e Sicilia. Come<br />
tutti sanno, gli sgravi fi scali per<br />
i fi gli sono ridicoli. I supporti del-<br />
crescono i prestiti (7%) le politiche regionali, quasi inesi-<br />
grande economista austriaco<br />
stenti. L’atteggiamento generale,<br />
l’imprenditore è soprat<strong>tutto</strong><br />
un innovatore, cioè un modifi -<br />
catore del sistema produttivo<br />
e dell’insieme delle relazioni<br />
e banche commerciali hanno sbarrato la<br />
strada ai crediti alle aziende? Nel ci Lha<br />
pensato la BEI, la Banca Europea degli<br />
Foto Cédric Puisney_fl ickr<br />
è più orientato a garantire il minimo<br />
essenziale di assistenza sociale<br />
per le situazioni più disagiate che<br />
una corretta politica di sostegno<br />
di mercato. Per la grande tra- investimenti, a sostenere i privati.<br />
al reddito ed ai servizi per il comdizione<br />
neoclassica (Marshall, Sono cresciuti infatti del % i prestiti concessi<br />
plesso delle famiglie con un carico<br />
Pareto, Samuelson), infi ne, ad aziende italiane. Un’impennata che coincide<br />
parentale di queste dimensioni.<br />
l’imprenditore è soprat<strong>tutto</strong> anche con un aspetto di comunicazione: molti<br />
In Puglia, circa il % delle fami-<br />
un essere razionale, cioè un imprenditori ignoravano che i privati potessero<br />
glie è composto da nuclei con tre<br />
perfetto organizzatore capa- far ricorso alla BEI.<br />
o più fi gli. Una vera e quotidiana<br />
ce di garantire l’uso ottimale Un successo anche per la campagna “pubbli-<br />
corsa in salita per tutti coloro che<br />
delle risorse produttive. citaria” lanciato dall’organismo che ha sede a<br />
dispongono di un reddito annuo<br />
Sono consapevole del fatto Lussemburgo: “Prestiti Bei per le Pmi”.<br />
inferiore a . euro lordi, sti-<br />
che il quadro teorico sommariamente<br />
richiamato non sia<br />
BARLETTA ALLE PAGG. 16 E 17<br />
mati dall’UE nel , come reddito<br />
medio minimo per la vita di un<br />
completo. Avrei potuto conti-<br />
nucleo familiare con tre fi gli. Solo<br />
nuare, ma preferisco, piuttosto,<br />
avanzare un altro concet- A Foggia Bari-Monaco Puglia e Lucania <strong>La</strong> denuncia<br />
il % delle famiglie pugliesi appare<br />
al di sopra di questa soglia. Ed il<br />
to al tempo stesso semplice e<br />
complesso: un vero, e possibilmente<br />
grande, imprenditore è<br />
una persona che è capace di<br />
sommare in sé, tutte e con-<br />
Lunga vita<br />
per i cibi<br />
C’è il volo<br />
non il bus<br />
Passione<br />
per i blog<br />
Pubblicità<br />
e inganno<br />
restante % ? In stagioni di crisi,<br />
di mancanza di lavoro e di redditi<br />
incerti, è una ecatombe. Consumi<br />
ridotti all’osso, impennata del debito<br />
bancario familiare a breve,<br />
temporaneamente, le funzioni<br />
imprenditoriali qui richiamate.<br />
I grandi imprenditori<br />
ari collegata al cuore d’Eu-<br />
Bropa con il nuovo volo<br />
messe o incomplete in-<br />
Oformazioni su consumi ed<br />
elevatissimo ricorso al rinvio delle<br />
spese in beni durevoli necessari<br />
(elettrodomestici di prima neces-<br />
pubblici e privati che la storia<br />
dell’economia ricorda hanno<br />
della Lufthansa per Monaco,<br />
operativo dal marzo. L’ae-<br />
emissioni di CO : le case auto-<br />
<br />
mobilistiche fi niscono sotto<br />
sità ed abbigliamento), riduzione<br />
totale delle spese in cultura e tem-<br />
innovato, hanno rischiato ed<br />
roporto tedesco è un impor-<br />
accusa. L’% delle pubblicità a po libero. Ho diffi coltà a dimenti-<br />
hanno gestito facendo profi ttante<br />
hub, collegato con de-<br />
stampa non rispetta la legge. care l’area di diff uso imbarazzo<br />
to e facendo crescere, insie-<br />
LEVANTACI<br />
stinazioni di <strong>tutto</strong> il mondo.<br />
TRA VERSA<br />
DI PIERRO<br />
che aleggiava tra i genitori nel set-<br />
SEGUE A PAG. 25 ALLE PAGG. 10 E 11<br />
RUCCIA A PAG. 20<br />
ALLE PAGG. 18 E 19<br />
ALLE PAGG. 14 E 15<br />
SEGUE A PAG. 25<br />
Solo fumo?<br />
I SERVIZI DI DAPONTE ED ESPOSITO ALLE PAGG. 2, 3, 4 E 5<br />
F<br />
PDF<br />
Adobe<br />
www.gazeco.it<br />
COMPETENZE SILENZI
2 27 marzo<br />
02 aprile 2010 PrimoPiano<br />
L’integrazione ambientale<br />
Nuove “carte”<br />
tempi rispettati<br />
orgenia sostiene di aver de-<br />
Spositato al Ministero dell’Ambiente<br />
entro il termine del <br />
marzo (non rinviabile se non per<br />
giustifi cato motivo) l’integrazione<br />
alla documentazione per il<br />
rilascio (avvenuto nel ) alla<br />
turbogas modugnese dell’Autorizzazione<br />
integrata ambientale<br />
(Aia). Il Ministero aveva chiesto<br />
l’integrazione (pena una sanzione<br />
dai . ai . euro) un<br />
mese fa. Almeno fi no a mercoledì<br />
scorso, tuttavia, la Commissione<br />
istruttoria del Ministero che<br />
rilascia l’Aia non aveva ancora<br />
ricevuto nulla. Anche il Ministero<br />
dello Sviluppo, il primo marzo<br />
scorso, ha chiesto di conoscere<br />
l’esito della verifi ca che avrebbe<br />
dovuto accertare la coerenza<br />
tra la Valutazione di impatto ambientale<br />
della società e le indagini<br />
dell’Agenzia per la prevenzione e<br />
protezione dell’ambiente Puglia.<br />
Sorgenia assicura di aver risposto<br />
punto su punto alle richieste<br />
ministeriali, che pure non sembravano<br />
cavilli facilmente sanabili.<br />
<strong>La</strong> Commissione istruttoria<br />
scrive che i “dettagli” mancanti<br />
sono, tra l’altro, i monitoraggi<br />
eseguiti della qualità dell’aria<br />
(secondo le indicazioni dell’Arpa<br />
e di altri enti di controllo) che<br />
sarebbero discontinui e insuffi -<br />
cienti; tutte le fonti di emissione<br />
in atmosfera, lo stoccaggio dei<br />
rifi uti, gli sversamenti, i sistemi<br />
di trattamento delle acque e lo<br />
studio - preliminare alla costruzione<br />
dell’impianto - della contaminazione<br />
dei suoli in fase di<br />
progettazione (anche per eventuali<br />
interventi di bonifi ca).<br />
Tali “dettagli” sono tra i cardini<br />
imposti dalla direttiva Ue /<br />
(recepita dal decreto legislativo<br />
/) a tutela di ambiente e<br />
salute dei cittadini per avviare<br />
impianti di una certa potenza<br />
e impatto. Anche quelli defi niti<br />
di ultima generazione come la<br />
turbogas. Che, per Sorgenia,<br />
produce “emissioni trascurabili<br />
di polveri sottili (Pm e Pm.)<br />
e ossidi di zolfo, e ridotte di anidride<br />
carbonica (CO) e ossidi di<br />
azoto”. Ma secondo uno studio<br />
di ricercatori del Cnr pubblicato<br />
nel (confermato anche da<br />
una letteratura scientifi ca internazionale)<br />
emette anche altre<br />
sostanze inquinanti (metano,<br />
monossido di carbonio, altri<br />
idrocarburi, ammoniaca e formaldeide).<br />
Il <strong>tutto</strong> in quantità<br />
superiori a quelle dichiarate da<br />
Sorgenia (la CO di un anno, intorno<br />
a due milioni di tonnellate,<br />
ad esempio, sarebbe pari a quella<br />
prodotta dalla città di Bari).<br />
Le norme vigenti che regolano<br />
il rilascio dell’Aia impongono la<br />
verifi ca dell’inquinamento esistente<br />
nel territorio e dei requisiti<br />
minimi del progetto, non ultimo<br />
quello delle migliori tecnologie<br />
disponibili. E prescrivono anche<br />
il coinvolgimento nella procedura<br />
dei cittadini, abilitati a partecipare<br />
e a presentare osservazioni.<br />
Elemento che sembra trascurato<br />
nelle note dei Ministeri che hanno<br />
intrapreso l’insolita integrazione<br />
“in corsa” dell’Aia.<br />
<strong>La</strong> turbogas di Modugno funziona<br />
grazie a un’autorizzazione<br />
unica (contenente anche l’Aia)<br />
rilasciata nel dal Governo<br />
Berlusconi bis, con il nulla osta<br />
della Giunta regionale Fitto. Una<br />
procedura accelerata prevista<br />
dal decreto Berlusconi “sblocca<br />
centrali”, che nel aveva<br />
agevolato così il proliferare di<br />
domande per la costruzione di<br />
impianti, spesso incompatibili<br />
con Amministrazioni locali e piani<br />
energetici regionali. Il Berlusconi<br />
tris, il dicembre scorso,<br />
si è limitato a rinnovare l’autorizzazione<br />
unica, in scadenza.<br />
L’Aia, invece, è rimasta quella del<br />
, per quanto l’ex ministro<br />
dell’Ambiente Pecoraro Scanio<br />
ne avesse avviato il riesame (oggi<br />
congelato), su sollecitazione<br />
anche dell’ex assessore regionale<br />
all’Ecologia Losappio.<br />
L’Amministrazione Vendola è<br />
contraria all’impianto perché lo<br />
ritiene uno strappo ai propri Piani<br />
energetici e ambientali (un sacrifi<br />
cio eccessivo in una regione<br />
che esporta energia come poche<br />
altre in Italia: produce per<br />
consumarne solo ). Ma anche<br />
perché (come ha scritto in un<br />
nota indirizzata a Sorgenia, ai Ministeri<br />
dell’Ambiente e dello Sviluppo<br />
e alla Procura di Bari) considera<br />
l’Aia del viziata non<br />
solo rispetto alla legge del ,<br />
ma anche a quella in vigore al momento<br />
del suo rilascio (perché<br />
priva di contenuti essenziali quali<br />
la verifi ca dei parametri di qualità<br />
dell’aria, riferimenti alle migliori<br />
tecnologie disponibili e una previsione<br />
di valori limite per polveri<br />
sottili, ossidi di zolfo e composti<br />
organici volatili). Alla Regione<br />
i due Ministeri hanno risposto<br />
scaricando ciascuno la competenza<br />
all’altro. Nessuno dei due,<br />
secondo la Regione, almeno fi -<br />
no al luglio , ha verifi cato la<br />
rispondenza tra progetto e impianto<br />
realizzato. Malgrado ciò,<br />
la turbogas è partita il giugno<br />
scorso. Sorgenia si dice “disponibile<br />
a valutare miglioramenti che<br />
dovessero emergere per ridurre<br />
ulteriormente l’impatto ambientale,<br />
pur nella convinzione di aver<br />
già adottato le soluzioni tecniche<br />
più moderne e all’avanguardia”.<br />
Lo ha ribadito uffi cialmente anche<br />
al Ministero della Attività<br />
produttive nel . Salvo, però,<br />
nello Studio di impatto ambientale<br />
del progetto dichiarare di aver<br />
“risparmiato” sui fi ltri, “superfl ui<br />
data la buona qualità dell’aria e<br />
la scarsa densità demografi ca”.<br />
Due argomenti insostenibili.<br />
L’uso di particolari fi ltri (Dln)<br />
può ridurre le emissioni di ossidi<br />
di azoto del %. Ma per<br />
Sorgenia l’impianto modugnese<br />
emette quantità trascurabili<br />
di questa sostanza. Lo scorso<br />
novembre, ha dovuto montare<br />
quei fi ltri sulla centrale di Termoli<br />
(a suo dire più vecchia e<br />
dunque più inquinante), spendendo<br />
circa milioni di euro.<br />
Una spesa che si è accollata in<br />
virtù di un’intesa (che ha sostituito<br />
quella del ) fi rmata<br />
dopo un lungo braccio di ferro<br />
con l’amministrazione comunale.<br />
Con questa concessione (e<br />
con milioni di euro per opere<br />
di utilità generale) ha vinto le resistenze<br />
del sindaco molisano.<br />
Resta in piedi l’inchiesta della<br />
Procura sulla turbogas termolese,<br />
con rinviati a giudizio, tra<br />
cui ex amministratori di Termoli<br />
e di centri vicini. g.d.<br />
<strong>La</strong> Centrale<br />
sotto esame<br />
D<br />
ue nuove ciminiere con<br />
pennacchi di fumo a poco<br />
più di due chilometri<br />
da Modugno e dall’ospedale<br />
San Paolo di Bari. Sono spuntati<br />
nel giro di quattro anni come<br />
funghi. Velenosi per qualcuno,<br />
per “autorizzazioni viziate”<br />
che non garantirebbero ambiente<br />
e salute dei cittadini.<br />
Per altri un prezzo tollerabile,<br />
da pagare per il “progresso”.<br />
Dopo quasi un anno di prove,<br />
è ormai da due mesi defi<br />
nitivamente in funzione la<br />
centrale turbogas di Sorgenia<br />
(gruppo Cir, De Benedetti) alle<br />
porte di Bari, tra le maggiori in<br />
Italia per potenza, gemella di<br />
altre avviate a Termoli (Campobasso)<br />
o in rodaggio a Bertonico<br />
(Lodi) e Aprilia (<strong>La</strong>tina),<br />
tra polemiche e contenziosi.<br />
Per Gerolamo Pugliese, direttore<br />
del Consorzio per l’Area<br />
industriale di Bari, l’impianto<br />
è una manna: “Siamo riusciti a<br />
ottenere una convenzione che<br />
ci serve ad attrarre industrie<br />
produttrici di beni ad alto valore<br />
aggiunto. Ci assicura la fornitura<br />
di energia per illuminazione<br />
e altri servizi nella zona<br />
industriale e Mwatt al %<br />
in meno rispetto al prezzo di<br />
mercato che il Consorzio può<br />
dare alle aziende che vorranno<br />
insediarsi nel prossimo agglomerato<br />
Bitonto-Giovanizzo”.<br />
Indubbiamente la turbogas è<br />
UE – Sulla proroga<br />
Qualità dell’aria<br />
per la Puglia<br />
nessuno sconto<br />
a Commissione europea, lo scorso primo<br />
Lfebbraio, ha respinto la seconda richiesta di<br />
proroga presentata dall’Italia per conformarsi<br />
alle norme Ue sulla qualità dell’aria del .<br />
Ha imposto pertanto al nostro Paese l’adozione<br />
di misure per la riduzione dei Pm in Puglia<br />
e Sicilia.<br />
Alla Campania, invece, ha accordato altro tempo.<br />
“<strong>La</strong> Ce – ha detto il commissario all’Ambiente<br />
<strong>Di</strong>mas - riconosce le diffi coltà a rispettare la data<br />
fi ssata inizialmente, il . Si aspetta, tuttavia,<br />
che gli Stati membri comincino ad allinearsi al più<br />
presto alle norme dell’Ue”.<br />
g.d.<br />
In attività da<br />
più di due mesi<br />
la centrale<br />
termoelettrica<br />
di Sorgenia,<br />
che ha suscitato<br />
proteste tra<br />
i residenti, resta<br />
sotto stretta<br />
osservazione<br />
un passo avanti rispetto ad altri<br />
impianti attivi in Puglia, dove,<br />
accanto alla nuova frontiera<br />
delle energie rinnovabili aperta<br />
dalla recente politica regionale,<br />
secondo Enea e Terna l’industria<br />
va ancora letteralmente a<br />
carbone (il % del consumo di<br />
energia viene da questa fonte<br />
“archeologica”, contro il % nazionale).<br />
Il che aggrava il prezzo<br />
alto che la nostra regione paga<br />
già in termini di emissioni di anidride<br />
carbonica (% del totale<br />
nazionale, il % delle emissioni<br />
industriali e del termoelettrico)<br />
e di effi cienza energetica (in cui<br />
Puglia e Italia sono maglie nere<br />
in Europa).<br />
L’impianto, un investimento<br />
di milioni di euro, riporta il<br />
sito di Sorgenia, produce ener-<br />
gia elettrica con la tecnologia<br />
più effi ciente ed eco-compatibile<br />
tra quelle disponibili. Off rirebbe<br />
vari vantaggi rispetto alle<br />
termoelettriche tradizionali:<br />
maggiore rendimento a parità<br />
di combustibile (-% contro<br />
meno del %), minor impatto<br />
ambientale (usando il metano<br />
invece del carbone o dell’olio<br />
combustibile) e un’energia<br />
prodotta a costo più basso.<br />
Ma la turbogas ha portato<br />
anche altri tipi di vantaggi. Il<br />
Comune di Bitonto, per non<br />
aver opposto resistenze, si è<br />
guadagnato un “ristoro ambientale”<br />
di .. di euro.<br />
Modugno, invece, dopo una<br />
prima fase di convenevoli, ha<br />
bloccato i lavori di costruzione<br />
della centrale. E si è difeso<br />
male nel contenzioso apertosi<br />
davanti al Tar, che, infatti,<br />
lo ha condannato a risarcire<br />
Sorgenia con , milioni di<br />
euro. Risarcimento non ancora<br />
richiesto dalla società,<br />
pendente come una spada di<br />
Damocle, utile argomento di<br />
persuasione. Lo lascia intendere<br />
la stessa società in una<br />
diffi da del marzo , indirizzata<br />
a Comune di Modugno<br />
e Regione. Legittima difesa di<br />
Sorgenia contro i lacci della<br />
burocrazia? <strong>La</strong> questione sembra<br />
più complessa.<br />
GIUSEPPE DAPONTE<br />
Lo strano caso pugliese<br />
Più produzione<br />
minori costi?<br />
No, non è così<br />
rodurre più energia per pagarla meno? Non<br />
Psempre è così. <strong>La</strong> Puglia oggi produce un<br />
surplus di energia pari all’% del suo fabbisogno.<br />
Malgrado ciò la paga ugualmente a caro<br />
prezzo. Il motivo? <strong>La</strong> scarsa concorrenza causata<br />
dall’ineffi cienza delle reti di trasmissione nella<br />
macroarea di appartenenza, il Sud. Per lo stesso<br />
motivo, con l’attivazione della turbogas, si sarebbe<br />
intasata la rete elettrica, alimentata anche<br />
dalle rinnovabili e dalla centrale Enel di Bari. Un<br />
problema a cui Terna (società che gestisce in Italia<br />
la trasmissione dell’energia) pare stia facendo<br />
fronte con nuovi interventi infrastrutturali. g.d.<br />
Sardegna<br />
Piemonte<br />
Veneto<br />
Liguria<br />
Sicilia<br />
Umbria<br />
Emilia-Romagna<br />
Toscana<br />
<strong>La</strong>zio<br />
0 % 5 % 10 %<br />
Puglia
15 % 20 % 25 % 30 %<br />
Percentuali Pm 10<br />
immessi<br />
in atmosfera<br />
in Italia<br />
Fonte: European environment agency<br />
L’Assessore regionale pugliese Introna<br />
al sit-in del gennaio<br />
Promesse – Per le rilevazioni<br />
All’Arpa presto<br />
“nuovi mezzi”<br />
Arpa non dispone della dotazione tecnica per rilevare le pol-<br />
L’ veri ultrasottili, le pm., le più pericolose per la salute umana.<br />
Gli altri inquinanti deve rilevarli con l’aiuto anche di strumenti<br />
messi a disposizione da Sorgenia. Ma l’assessore regionale all’Ecologia<br />
Onofrio Introna ha assicurato che se il direttore dell’agenzia<br />
Assennato e la sua équipe avranno necessità di strumenti più moderni<br />
per monitorare la qualità dell’aria in Puglia, non devono fare<br />
altro che chiederlo: la Regione sarà disponibile.<br />
“Con l’Arpa – spiega - c’è un contatto continuo. Non è un corpo a<br />
sé stante. Quando l’abbiamo ereditata esisteva solo sulla carta. In <br />
anni l’abbiamo potenziata con strumenti tecnici e legislativi.<br />
<strong>La</strong> turbogas – aggiunge – non è un problema che riguarda solo<br />
la comunità di Modugno. È nostro compito salvaguardare la salute<br />
dei cittadini e l’ambiente. Condivido le preoccupazioni. Io stesso<br />
passo metà del mio tempo in Assessorato, a pochi passi da questo<br />
impianto. È un’opera che è stata autorizzata dal Ministero quando<br />
noi non c’eravamo. Ora non ci resta che garantire un’alta vigilanza<br />
sugli accordi, un continuo monitoraggio della qualità dell’aria e verifi<br />
che attente sul rispetto delle intese da parte di Sorgenia.<br />
L’Arpa sta predisponendo una relazione dettagliata sulle rilevazioni<br />
fatte in questi giorni. Completato questo lavoro, in base ai<br />
risultati prenderemo in considerazione le azioni da intraprendere a<br />
tutela della salute pubblica.<br />
Ci siamo impegnati in una battaglia per la democrazia in tutta la<br />
Puglia. Abbiamo scelto di puntare sulle rinnovabili. Per questo abbiamo<br />
chiesto all’Enel di ridurre a Brindisi la produzione di energia<br />
dal carbone, abbiamo approvato una legge per abbattere le emissioni<br />
di diossine dell’Ilva, e fatto tre ricorsi al Tar del <strong>La</strong>zio contro le<br />
autorizzazioni alla piattaforma petrolifera di Monopoli. Per questo<br />
diciamo un ‘no’ fermo al nucleare”. g.d.<br />
PrimoPiano<br />
embra tirare una brutta aria<br />
Snei dintorni della turbogas,<br />
soprat<strong>tutto</strong>, paradossalmente,<br />
vicino alla sede dell’Assessorato<br />
regionale all’Ecologia. Abbiamo<br />
chiesto lumi al direttore generale<br />
dell’Arpa Puglia, Giorgio<br />
Assennato. In particolare sui<br />
motivi di un’apparente disparità<br />
tra le informazioni tranquillizzanti<br />
del sito internet dell’Arpa<br />
(secondo cui l’aria da queste<br />
parti sarebbe anche ottima)<br />
e altri documenti della stessa<br />
agenzia più preoccupanti. Le<br />
risposte, ci assicura Assennato,<br />
arriveranno dopo le elezioni<br />
regionali: il rispetto della par<br />
condicio, a suo parere, impedisce<br />
all’Arpa di parlare con la<br />
stampa. Per il momento, allora,<br />
ragioniamo con i dati a disposizione,<br />
raccolti dall’Arpa con il<br />
Cnr e il Politecnico di Bari.<br />
Modugno solo da un mesetto<br />
dispone di un rete attiva di centraline<br />
di monitoraggio dell’aria<br />
(messa a bando solo nel ,<br />
montata nell’aprile ). A<br />
disposizione, pertanto, ci sono<br />
solo i dati rilevati dall’Arpa con<br />
la rete di stazioni fornita da Sorgenia.<br />
A cui, peraltro, a giugno<br />
scorso, l’Arpa ha chiesto di poter<br />
accedere in tempo reale al<br />
sistema di monitoraggio delle<br />
emissioni in atmosfera, diversamente<br />
da quanto previsto dalla<br />
società.<br />
Secondo le centraline di<br />
Sorgenia (che da maggio <br />
rilevano gli inquinanti ossidi di<br />
azoto, idrocarburi, ozono, particolato<br />
-Pm e Pm.-), tra<br />
Modugno, Palo, Bitonto e quartiere<br />
San Paolo si respirano forti<br />
concentrazioni di particolato,<br />
emesso principalmente dall’industria<br />
(rilevante, ovviamente,<br />
nella zona Asi), dal traffi co<br />
(alimentato qui da una serie di<br />
arterie, tra cui l’autostrada e<br />
27 marzo<br />
02 aprile 2010<br />
Il direttore generale dell’Arpa assicura chiarimenti<br />
Il prof. Assennato<br />
“Parlerò solo<br />
dopo le elezioni”<br />
l’aeroporto) e dal riscaldamento<br />
domestico.<br />
I livelli di Pm, in una stazione<br />
di rilevamento, negli ultimi<br />
tre anni sono stati anche<br />
superiori a quelli della zona<br />
industriale tarantina, la più contaminata<br />
da polveri sottili in<br />
Puglia e in Italia. Lo si evince da<br />
un documento dell’Arpa meno<br />
accessibile (con cui l’agenzia lo<br />
scorso settembre ha opposto<br />
il suo “no” a un inceneritore<br />
cantierizzato a pochi passi dalla<br />
turbogas), aggiornato da<br />
una nota dello scorso marzo.<br />
Nel , la centralina vicino<br />
all’Assessorato all’Ecologia ha<br />
segnalato superamenti dei<br />
valori limite consentiti di Pm<br />
(contro i di Milano e i <br />
di Napoli, secondo Legambiente<br />
la città più inquinata d’Italia<br />
da polveri sottili, e contro un<br />
massimo di tollerati dall’Ue).<br />
<strong>La</strong> rilevazione dei più insidiosi<br />
Pm. non è prevista dalla legge<br />
nazionale (mentre è imposta<br />
dalla direttiva europea). Ma<br />
le poche centraline di Sorgenia<br />
che li rilevano segnalano valori<br />
che superano i limiti dell’Ue.<br />
Particolato vuol dire, tra l’altro,<br />
alto rischio di tumori, ictus<br />
e infarti, e dunque, secondo<br />
l’Organizzazione mondiale della<br />
sanità (Oms), un incremento<br />
3<br />
della mortalità tra il e il %.<br />
Secondo un’indagine del progetto<br />
Oms “Città Sane”, tra il<br />
e il , da queste parti si<br />
è registrato un incremento del<br />
,% della mortalità per tumori<br />
maligni e del ,% per malattie<br />
respiratorie.<br />
Sicuramente la turbogas, soprat<strong>tutto</strong><br />
quando funzionerà a<br />
pieno regime, contribuirà a far<br />
superare alla Puglia i limiti di CO<br />
nell’aria (a discapito del riscaldamento<br />
del pianeta, problema<br />
riconosciuto a livello mondiale,<br />
a prescindere dal futuro del protocollo<br />
di Kyoto – in base al quale<br />
dovremmo già pagare pesanti<br />
sanzioni che crescono di minuto<br />
in minuto -, rimasto in sospeso<br />
dopo Copenaghen).<br />
Sorgenia dichiara di aver<br />
piantato ulivi per compensare<br />
le emissioni di gas serra. Nella<br />
Valutazione ambientale strategica<br />
su Area vasta eseguita<br />
dall’Arpa Puglia, infatti, la società<br />
si era impegnata a realizzare<br />
opere di mitigazione ambientale<br />
prima di avviare l’impianto.<br />
Il Ministero dello Sviluppo,<br />
infi ne, rinnovando l’autorizzazione<br />
unica alla turbogas, non<br />
ha dato peso nemmeno al mancato<br />
smantellamento (prospettato<br />
nel giudizio positivo di conformità<br />
del progetto rilasciato<br />
dal Ministero dell’Ambiente a<br />
Sorgenia nel ) della centrale<br />
Enel di Bari. <strong>La</strong> turbogas (più<br />
avanzata tecnologicamente e<br />
più distante dal centro abitato)<br />
avrebbe dovuto prenderne il<br />
posto. Per ora, la affi anca. Risultato:<br />
un surplus di inquinamento<br />
che insisterà su un’area<br />
già contaminata, classifi cata<br />
dal Piano regionale della qualità<br />
dell’aria in ultima fascia (C),<br />
cioè da sottoporre a bonifi ca (e<br />
fi nora mai bonifi cata).<br />
g.d.<br />
Il tecnico – Le dichiarazioni del responsabile della turbogas Alberto Vaccarella<br />
“Il nostro è un impianto sicuro”<br />
lle , del luglio si è senti-<br />
Ato un forte rumore di minuti proveniente<br />
dalla turbogas di Modugno.<br />
“Come quello di un aereo in decollo”,<br />
hanno raccontato il giorno dopo alcuni<br />
residenti dei quartieri Piscina dei Preti,<br />
San Paolo e Porto Torres.<br />
Il responsabile tecnico della turbogas,<br />
Alberto Vaccarella, ha replicato: “Siamo<br />
in una fase in cui l’impianto è testato sezione<br />
per sezione e durante le prove si<br />
sono azionati i dispositivi di sicurezza,<br />
che l’hanno protetto da una sovrappressione,<br />
immettendo del vapore in atmosfera.<br />
<strong>Di</strong> qui il rumore e la nube bianca<br />
fuoriuscita”. Il Ministero dello Sviluppo<br />
ha parlato di un guasto al trasformatore<br />
elevatore della turbina.<br />
Nell’Ue vige la direttiva //CE, detta<br />
“Seveso II”, che ha l’obiettivo di prevenire<br />
incidenti rilevanti causati da sostanze pericolose<br />
e di assicurare “un elevato livello di<br />
protezione per l’uomo e l’ambiente”.<br />
Ma la nostra centrale, per Vaccarella,<br />
”non corre rischi. Per questo non si sono<br />
applicati i principi di cautela e prevenzione<br />
previsti dalla direttiva. Nel nostro impianto<br />
non ci sono stoccaggi di sostanze<br />
pericolose”. <strong>La</strong> direttiva, dice Sorgenia,<br />
considera a rischio gli impianti che trattano<br />
il gas naturale, non quelli alimentati<br />
da gas naturale. Non così per altre<br />
centrali termoelettriche nel territorio<br />
nazionale, inserite nel dall’Istituto<br />
superiore per la protezione e la ricerca<br />
ambientale nell’elenco degli stabilimenti<br />
a rischio di incidente rilevante, tra cui<br />
la Edison di Taranto (di potenza pari alla<br />
GIORGIO ASSENNATO<br />
metà della centrale di Modugno).<br />
<strong>La</strong> società, poi, ha escluso che sostanze<br />
defi nite pericolose dalla direttiva - rifi<br />
uti pericolosi (. t/anno), propano,<br />
idrogeno, gasolio ( serbatoi da <br />
litri ciascuno e uno da litri), acido<br />
cloridrico e ammoniaca -, presenti nella<br />
centrale e dichiarate da Sorgenia nella richiesta<br />
di rinnovo Aia, siano in quantità<br />
tali da costituire un pericolo. Se così non<br />
fosse, secondo le norme Ue, il Governo<br />
italiano dovrebbe imporre, alla società<br />
che le immagazzina o utilizza nell’impianto,<br />
una serie di misure, tra cui la<br />
notifi ca alle autorità e la predisposizione<br />
di piani di emergenza. <strong>La</strong> direttiva, a garanzia<br />
dei cittadini, impone controlli sugli<br />
impianti. Ma sull’effi cacia dei controlli<br />
ha espresso seri dubbi lo stesso ministro<br />
dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo,<br />
in occasione del recente sversamento di<br />
petrolio nel <strong>La</strong>mbro, in Lombardia.<br />
Le nuove tecnologie ormai escludono<br />
i rischi di incidenti rilevanti nelle centrali<br />
a ciclo combinato? Ora lo dubita anche il<br />
quotidiano Times, preoccupato per due<br />
impianti simili in costruzione nel Sud del<br />
Regno Unito: li ritiene più facilmente soggetti<br />
a incidenti catastrofi ci, spesso causati<br />
anche da malfunzionamenti minimi.<br />
Lo scrive dopo l’incidente dell’ febbraio<br />
scorso, che ha semidistrutto la turbogas<br />
da megawatt (con la stessa tecnologia<br />
modugnese, ma funzionante anche a<br />
gasolio) di Middletown (Usa), ancora in<br />
collaudo. L’esplosione ha causato vittime,<br />
feriti e un’onda d’urto violenta<br />
avvertita in un raggio di km. g.d.
4 27 marzo<br />
02 aprile 2010 PrimoPiano<br />
Il sopralluogo – <strong>La</strong> <strong>Gazzetta</strong> dell’Economia a... spasso tra i viali della Centrale<br />
“Seguo le due ciminiere,<br />
di cartelli non c’è ombra”<br />
I<br />
l mostro non fa così paura.<br />
Non è stato diffi cile trovare<br />
la centrale a turbogas di<br />
Modugno. <strong>La</strong>sciata la ex statale<br />
, direzione aeroporto, è stato<br />
suffi ciente alzare lo sguardo<br />
per individuare, molto prima<br />
dell’orizzonte, le due ciminiere<br />
fumanti, grigie come il cielo di<br />
un giorno di febbraio più freddo<br />
degli altri. Nessun segnale<br />
stradale ci ha aiutato a sciogliere<br />
l’intricata matassa d’asfalto<br />
nella zona industriale barese.<br />
Un occhio ai camini, sempre più<br />
imponenti, l’altro alla strada<br />
sempre più intricata, una rotatoria<br />
dopo l’altra siamo arrivati<br />
in Via dei gladioli.<br />
Ecco la famosa “bomba ad<br />
orologeria” innescata dalla<br />
Sorgenia Spa. Ecco il “diavolo”<br />
vestito di acciaio e alluminio<br />
piazzato “impunemente” tra<br />
una fabbrica di divani e una<br />
di birra, a . metri (in linea<br />
d’aria poche centinaia di metri<br />
in meno) dalle prime case.<br />
Via dei gladioli è lunga poco<br />
più di mezzo chilometro. Sulla<br />
sinistra, dopo un centinaio<br />
di metri, corre fi no in fondo<br />
un muro metallico, lungo <br />
metri, alto . Sembrerebbero<br />
le mura monotone e austere<br />
di un carcere se non fosse<br />
per le palme, né alte e né<br />
rigogliose, che lo affi ancano.<br />
<strong>Di</strong>etro svetta prepotente la<br />
centrale. Il varco di ingresso<br />
è fatto di pietra. Non ci sono<br />
cartelli. Se non lo sapessimo<br />
già, non sapremmo chi ha fatto<br />
cosa. L’accesso dei pedoni<br />
è regolato da un tornello basso<br />
non ancora funzionate. Un<br />
guardiano ci chiede un documento<br />
e il motivo della visita.<br />
Dopo essere stati registrati è<br />
suffi ciente una telefonata a<br />
chi ci sta aspettando per avere<br />
conferma del nostro appuntamento<br />
e per lasciarci entrare,<br />
senza accompagnarci.<br />
I viali sono sgombri. Neanche<br />
ai dipendenti è concesso<br />
il privilegio di un parcheggio riservato.<br />
È un’immagine pulita,<br />
ordinata. Nulla è in più.<br />
Lo sguardo si alza insieme ai<br />
due camini davvero imponenti:<br />
metri di altezza, di diametro.<br />
Sbuff ano vapore leggero e<br />
quasi trasparente. L’intensità<br />
varia continuamente, ma non<br />
è mai ingombrante. Nulla viene<br />
cancellato da quelle nuvolette,<br />
neanche il cielo metallico.<br />
Il rumore è continuo, ma sostanzialmente<br />
sordo. Ricorda<br />
quello dei grandi generatori di<br />
corrente sulle piazze durante<br />
le feste patronali. È un sottofondo<br />
senza accelerazioni. Lo<br />
abbiamo sentito distintamente<br />
soltanto dopo essere scesi<br />
dall’auto.<br />
Uno strumento che misura<br />
l’intensità dei rumori rivela che<br />
quel sottofondo non supera<br />
i decibel, poco più del frastuono<br />
che si avverte di giorno<br />
da un balcone che si aff accia su<br />
una strada traffi cata.<br />
<strong>La</strong> grande muraglia di alluminio<br />
alle nostre spalle infrange<br />
Alte 55 metri<br />
per sedici<br />
di diametro<br />
è impossibile<br />
che sfuggano<br />
all’attenzione<br />
quel che resta del baccano industriale.<br />
Ci spiegano che quel<br />
muro è un complesso sistema<br />
di raff reddamento, un enorme<br />
radiatore a secco.<br />
L’acqua utilizzata, circa <br />
metri cubi ogni ora, non arriva<br />
da alcun pozzo scavato da Sorgenia.<br />
Non una goccia di acqua<br />
è sottratta dalla rete idrica che<br />
abbevera l’Asi, le campagne e<br />
il centro abitato Modugno. <strong>La</strong><br />
centrale utilizza soltanto acque<br />
refl ue dirottate dal depuratore<br />
di Bari Ovest. Vengono<br />
trattate chimicamente, decontaminate<br />
e trasformate in acqua<br />
pura.<br />
I muri di recinzione chiudono<br />
un’area di mila metri quadri.<br />
Circa mila sono coperti<br />
da palme e ulivi. Al centro c’è<br />
il “mostro” capace di produrre<br />
Mw di energia elettrica, il<br />
consumo medio quotidiano di<br />
mila famiglie, il consumo<br />
domestico giornaliero di una<br />
città con quasi un milione e<br />
mezzo di abitanti. È stata stimata<br />
una produzione annua di<br />
circa miliardi di kw ora.<br />
Sono soltanto i dipendenti<br />
selezionati dalla Sorgenia, <br />
tra tecnici e amministrativi. Gli<br />
altri sono operatori altamente<br />
specializzati che nell’arco delle<br />
ore, divisi in tre turni, seguono<br />
l’esercizio a ciclo continuo<br />
dell’impianto. Per ogni turno<br />
non sono più di una decina le<br />
persone presenti nella centrale.<br />
<strong>La</strong> sala che ospita il sistema<br />
di controllo centralizzato (DCS<br />
<strong>Di</strong>stributed control system) è<br />
presidiata giorno e notte.<br />
Basta un dito, un solo pulsante<br />
per avviare in un decimo<br />
di secondo l’intero impianto<br />
che andrà a regime al massimo<br />
in tre ore. Il gas metano in<br />
circolo è solo quello che verrà<br />
bruciato, circa chilogrammi<br />
al secondo. Non esistono stoccaggi.<br />
È suffi ciente bloccare<br />
l’alimentazione e la centrale<br />
smetterà di funzionare istantaneamente,<br />
in piena sicurezza.<br />
Stesso dito, un pulsante<br />
diverso.<br />
Le due turbine a gas sono<br />
custodite in due edifi ci metallici<br />
di colore “rosso Petruzzelli”.<br />
Sullo sfondo sfreccia l’autostrada<br />
A. Più in là si vedono<br />
i primi palazzi bassi del paese.<br />
L’aria è tersa, senza odore.<br />
I camini sbuffano ininterrottamente<br />
i fumi della combustione<br />
consumata nelle<br />
caldaie. Quanta più energia<br />
elettrica viene prodotta dai<br />
diversi cicli di combustione,<br />
tanto più sarà denso il vapore<br />
espulso nell’aria. Si stima che<br />
in un anno verranno immesse<br />
in atmosfera un milione e<br />
mila tonnellate in anidride<br />
carbonica. L’energia elettrica<br />
prodotta va ad alimentare la<br />
rete nazionale. Non un kilowatt<br />
in più della richiesta, cioè<br />
dell’energia effettivamente<br />
consumata al momento sul<br />
territorio. È il consumo a determinare<br />
la produzione che<br />
varia anche nel corso della<br />
giornata. Il % dell’energia<br />
termica prodotta dalla combustione<br />
del metano diventa<br />
energia elettrica. L’altissimo<br />
rendimento è dato dal ciclo<br />
combinato gas-vapore.<br />
Dopo giorni di marcia<br />
controllata fatta di test e ossessivi<br />
monitoraggi delle immissioni<br />
in atmosfera, la centrale<br />
è uffi cialmente andata a<br />
regime il gennaio scorso.<br />
Da allora ha riposato un solo<br />
fi ne settimana per manutenzione.<br />
Il primo fuoco, la prima<br />
accensione, era avvenuto sei<br />
mesi prima. Sono una trentina<br />
gli operai di società esterne<br />
addetti alla manutenzione<br />
meccanica, elettrica, edile,<br />
strumentale e alla pulizia industriale.<br />
Indossano elmetti<br />
blu in polietilene, casacche<br />
sgargianti ad alta visibilità e<br />
nessuna mascherina. Possono<br />
accedere alla centrale soltanto<br />
dopo aver esibito un permesso<br />
di lavoro, un’autorizzazione<br />
sulla quale sono indicati<br />
gli interventi, le modalità e gli<br />
strumenti utilizzati. Intorno<br />
alle turbine sono segnalate le<br />
aree potenzialmente pericolose<br />
dove l’ingresso non è vietato,<br />
ma consentito solo dopo<br />
verifi che obbligatorie e muovendosi<br />
secondo procedure<br />
collaudate. Il metano, tossico<br />
solo ad elevate concentrazioni,<br />
è altamente combustibile.<br />
Basta una scintilla per innescare<br />
un’esplosione.<br />
<strong>La</strong>sciamo scivolare un dito<br />
su una balaustra. Non abbiamo<br />
altro modo per verifi care<br />
la presenza di polveri sottili.<br />
Il dito resta pulito. “Perché la<br />
centrale è a regime da poco”<br />
si dirà. Sulle emissioni nocive<br />
abbiamo poche certezze, tante<br />
rassicurazioni e uno studio<br />
universitario, scovato su internet,<br />
sui parametri di valutazione<br />
del progetto della centrale<br />
termoelettrica di Montecchio<br />
Maggiore da Megavatt,<br />
identica a quella di Modugno.<br />
L’impianto vicentino emetterebbe<br />
in atmosfera una quantità<br />
di ossidi di azoto, carbone<br />
e polveri talmente elevata da<br />
superare quella complessivamente<br />
emessa dai comuni<br />
del circondario. Il nostro dito<br />
è rimasto pulito come la coscienza<br />
di chi, lasciandoci andare<br />
ovunque, ha smentito categoricamente.<br />
Autorizzazioni<br />
e monitoraggi alla mano.<br />
MICHELE ESPOSITO<br />
<strong>La</strong> pagina (non ancora aggiornata) del sito istituzionale di Sorgenia dedicata all’impianto di Modugno
L’ingresso della centrale di Modugno<br />
PrimoPiano<br />
27 marzo<br />
02 aprile 2010<br />
Come funziona – Le centrali turbogas utilizzano combustibili leggeri<br />
Con il ciclo combinato<br />
come in un jet in volo<br />
llo scopo di aumentare il rendimento ener-<br />
Agetico delle tradizionali centrali termoelettriche,<br />
negli ultimi anni si è diff uso e perfezionato<br />
l’uso dei cicli combinati gas-vapore.<br />
In una turbina a gas si sfrutta lo stesso principio<br />
di propulsione dei motori degli aerei a reazione.<br />
I gas in uscita in un jet determinano la spinta per<br />
il volo, in una centrale questo getto di aria calda,<br />
ad una determinata pressione, aziona le palette<br />
di una turbina che, accoppiata ad un alternatore,<br />
genera energia elettrica. Questo impianto è<br />
costituito da un compressore, da una camera di<br />
combustione e da un gruppo turboalternatore in<br />
asse con il compressore.<br />
L’aria aspirata dall’atmosfera viene compressa<br />
ed inviata alla camera di combustione. In questa<br />
camera, bruciando combustibile si produce<br />
calore che viene trasferito alla miscela di aria e<br />
gas combusti. <strong>La</strong> miscela compressa così prodotta<br />
entra in turbina dove avviene la conversione<br />
dell’energia termica in energia meccanica e infi ne<br />
elettrica. Parte del lavoro sviluppato dalla turbi-<br />
Ecco i dati<br />
L’Italia<br />
a corto<br />
di energia<br />
el il consumo nazio-<br />
Nnale di energia elettrica<br />
è stato di ’ GWh (gigawatt<br />
ora). Per quanto riguarda<br />
invece la potenza richiesta,<br />
l’Italia ha bisogno mediamente<br />
di circa gigawatt di potenza<br />
elettrica lorda istantanea, valori<br />
che oscillano tra la notte e il<br />
giorno mediamente da a <br />
gigawatt, con punte minime<br />
e massime rispettivamente di<br />
, e , gigawatt.<br />
Il fabbisogno nazionale lordo<br />
di energia elettrica viene coperto<br />
per il ,% attraverso centrali<br />
termoelettriche che bruciano<br />
principalmente combustibili<br />
fossili in gran parte importati<br />
dall’estero. Un altro ,% viene<br />
ottenuto da fonti rinnovabili<br />
(idroelettrica, geotermica, eolica<br />
e fotovoltaica).<br />
<strong>La</strong> rimanente parte per coprire<br />
il fabbisogno è importata<br />
all’estero nella percentuale<br />
dell’,%.<br />
m.e.<br />
Luglio <br />
Sorgenia<br />
da 11 anni<br />
sul mercato<br />
orgenia Spa ha chiuso il<br />
S con un fatturato<br />
di , miliardi di euro. Conta<br />
tra dipendenti e collaboratori.<br />
Nata nel luglio<br />
con il nome di Energia<br />
SpA è diventata uno dei<br />
principali operatori del mercato<br />
italiano dell’energia<br />
elettrica e del gas naturale.<br />
Suo principale azionista è<br />
Sorgenia Holding (,%),<br />
a sua volta controllata per<br />
il ,% dal Gruppo CIR, la<br />
holding italiana controllata<br />
da Carlo De Benedetti.<br />
Il resto è nelle mani della<br />
società elettrica austriaca<br />
Verbund. Oltre a produrre<br />
e vendere energia su <strong>tutto</strong><br />
il territorio nazionale contribuisceall’approvvigionamento<br />
attraverso l’importazione<br />
diretta di elettricità e<br />
gas naturale dai Paesi produttori.<br />
m.e.<br />
na serve per l’azionamento del compressore e<br />
il rimanente viene convertito dall’alternatore in<br />
energia elettrica.<br />
Gli impianti con turbine a gas risultano particolarmente<br />
utili laddove necessiti una copertura<br />
immediata di produzione di energia elettrica.<br />
In genere le centrali turbogas hanno il vantaggio<br />
di un minor impatto ambientale in termini di<br />
emissioni, poiché sfruttano combustibili leggeri:<br />
gas metano o gasolio. Una centrale che produce<br />
da fonte fossile non è mai “pulita”, ma è sicuramente<br />
meno “sporca” rispetto ad una centrale<br />
a carbone. Secondo il Ministero dell’Ambiente il<br />
contributo derivante da un impianto come quello<br />
di progettato e realizzato da Sorgenia è trascurabile,<br />
con riferimento tanto agli ossidi di azoto che<br />
al monossido di carbonio. Il rendimento elettrico<br />
sfi ora il %. Nel caso in cui sia prevista la cogenerazione,<br />
energia elettrica e termica, a fronte di un<br />
rendimento di prima generazione di circa % si<br />
registra un leggero calo del rendimento elettrico.<br />
m.e.<br />
Una manifestazione del <br />
Il grande radiatore a secco che costituisce il sistema di raff reddamento<br />
Un delicato equilibrio<br />
L’effetto serra<br />
e le “centrali”<br />
5<br />
eff etto serra è un fenomeno senza il quale la vita sulla ter-<br />
L’ ra non potrebbe esistere. Questo processo consiste in un<br />
riscaldamento del pianeta per l’eff etto dei cosiddetti gas-serra,<br />
presenti nell’aria a concentrazioni relativamente basse (anidride<br />
carbonica, vapor acqueo, metano, ecc.).<br />
I gas-serra fanno sì che le radiazioni solari passino attraverso<br />
l’atmosfera, mentre ostacolano il passaggio verso lo spazio<br />
di parte delle radiazioni infrarosse provenienti dalla superfi cie<br />
della Terra e dalla bassa atmosfera. Agiscono proprio come i<br />
vetri di una serra: fanno passare la luce solare e trattengono il<br />
calore. Questo comporta che la temperatura media della Terra<br />
sia di circa °C, un valore notevolmente più alto di quanto non<br />
sarebbe in assenza di questi gas (-°C).<br />
Ma da alcuni decenni gli eff etti dell’azione dell’uomo hanno ingigantito<br />
questo fenomeno, dando vita ai cambiamenti climatici.<br />
L’aumento della temperatura ha eff etti molto gravi sugli ecosistemi,<br />
che non riescono ad adattarsi a cambiamenti così rapidi.<br />
<strong>La</strong> combustione di fonti energetiche fossili, carbone, petrolio e<br />
gas, determina l’emissione in atmosfera di grandi quantità di anidride<br />
carbonica che, avvolgendo la Terra, intrappola il calore provocando<br />
l’innalzamento della temperatura globale. Ogni anno<br />
vengono liberati miliardi di tonnellate di CO, responsabili di circa<br />
metà dell’eff etto serra. <strong>La</strong> CO ha una durata media in atmosfera<br />
di circa anni. Se pure smettessimo oggi di produrre emissioni<br />
non riusciremmo comunque a ridurre in breve tempo la presenza<br />
di anidride carbonica nell’atmosfera.<br />
m.e.
6 27 marzo<br />
02 aprile 2010 Attualità<br />
Imbrocchiamola – L’educativa giornata mondiale di Legambiente e Federutility<br />
L’acqua del rubinetto?<br />
Migliore ed economica<br />
B<br />
uona per la salute, con il giusto calcio,<br />
adatta a tutte le esigenze, è<br />
l’acqua del rubinetto in Puglia, <br />
volte più economica di quella confezionata<br />
e senza i disagi derivanti dal trasporto: bere<br />
l’acqua di casa è un concreto aiuto alla tutela<br />
dell’ambiente evitando la produzione<br />
di rifi uti plastici. <strong>La</strong> sua purezza è garantita<br />
da mila controlli l’anno eff ettuati nei <br />
laboratori chimici e microbiologici, in ogni<br />
fase del ciclo produttivo e nel rispetto di <br />
parametri di qualità chimica, fi sica e batteriologica.<br />
I numeri dimostrano quanto l’acqua<br />
che scorre dai rubinetti delle case sia<br />
molto più controllata di quelle in bottiglia.<br />
Per convincere Legambiente Puglia e Federutility,<br />
la federazione delle aziende di servizi<br />
pubblici locali che operano nel settore<br />
idrico, hanno lanciato la campagna nazionale<br />
“Acqua di rubinetto? Si, grazie”.<br />
L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione<br />
con l’Acquedotto Pugliese. “In questi<br />
anni – ha detto Massimiliano Bianco, direttore<br />
generale dell’Acquedotto Pugliese -<br />
l’ente ha realizzato numerosi interventi per<br />
il miglioramento della qualità, tra cui l’installazione<br />
di ulteriori stazioni di fi ltrazione<br />
a carbone attivo sui potabilizzatori, l’inaugurazione<br />
del nuovo laboratorio centrale di<br />
Schede informative<br />
Su Facebook<br />
“sgorga”<br />
la fontanina<br />
FRANCESCO TARANTINI<br />
n occasione della Giornata mondiale<br />
Isull’acqua l’Acquedotto Pugliese ha<br />
dato il via ad “Acqua .”, inaugurando<br />
la prima fontanina pubblica su facebook.<br />
L’iniziativa trova ispirazione nella storica<br />
fontanina presente nelle piazze del Meridione<br />
e che ha portato la prima acqua<br />
salubre pubblica. Accedendo alla pagina<br />
Facebook dell’Acquedotto Pugliese è<br />
possibile assaggiare l’acqua distribuita<br />
nella propria città esaminandone le<br />
caratteristiche organolettiche. Sono infatti<br />
disponibili schede informative che<br />
controllo delle acque a Bari e l’avvio di un<br />
innovativo sistema di telecontrollo delle reti<br />
in grado di monitorare anche i principali<br />
indici di potabilità dell’acqua in tempo reale<br />
per complessivi mln”.<br />
Bere acqua del rubinetto, poi è un atto<br />
economico e rispettoso dell’ambiente. Il<br />
consumo annuo di mld di litri di acqua<br />
imbottigliata comporta, per la sola produzione<br />
di bottiglie, l’utilizzo di mila<br />
tonnellate di polietilene tereftalato (PET)<br />
con un consumo di mila tonnellate di<br />
petrolio e l’emissione di gas serra di circa<br />
mila tonnellate di Co equivalente. Solo<br />
un terzo delle bottiglie di plastica utilizzate<br />
per l’acqua minerale è raccolto in modo differenziato<br />
e destinato al riciclaggio, mentre<br />
i restanti due terzi fi niscono in discarica o in<br />
un inceneritore.<br />
Ci sono regioni, come la Puglia, che fanno<br />
pagare il canone in base agli ettari in<br />
concessione. In questa regione, infatti, dopo<br />
numerose battaglie di Legambiente, è<br />
fi nalmente passato dall’irrisorio , euro<br />
a euro ad ettaro nell’aprile dello scorso<br />
anno per società imbottigliatrici presenti<br />
sul territorio regionale.<br />
PIERLUIGI DE SANTIS<br />
riportano i dati sulla qualità dell’acqua<br />
distribuita nei diversi comuni ed erogata<br />
nelle case e nelle piazze e tanti buoni<br />
consigli per gustarla al meglio. È possibile<br />
visitare, inoltre, un museo storico fotografi<br />
co delle fontane e cogliere tante<br />
curiosità di costume. Si tratta, insomma,<br />
di una nuova esperienza sul web che ha<br />
lo scopo di illustrare anche ai giovani le<br />
caratteristiche dell’acqua del rubinetto<br />
contribuendo a diff ondere la cultura<br />
dell’acqua a tutti i livelli.<br />
p.d.s.<br />
<strong>La</strong> giornata mondiale dell’acqua non è sfuggita ai media
Attualità<br />
27 marzo<br />
02 aprile 2010<br />
CERIM – Costituito a Bari un centro studi per la consulenza (gratuita) alle imprese<br />
Aziende: il risanamento possibile<br />
S<br />
fruttare le procedure e gli strumenti<br />
predisposti dalla recente<br />
riforma del <strong>Di</strong>ritto Fallimentare<br />
(operata con decreto legislativo numero<br />
del ) per salvare le imprese in<br />
crisi e i relativi posti di lavoro. Nasce con<br />
questo obiettivo a Bari il CERIM, Centro<br />
Studi sul Risanamento delle Imprese in<br />
crisi, presentato dal suo presidente Giovanni<br />
Gentile il marzo alla Camera di<br />
Commercio del capoluogo pugliese, alla<br />
presenza di Franco Lucafò, presidente<br />
della Sezione fallimentare del Tribunale<br />
di Bari, nonché di esponenti del mondo<br />
dell’imprenditoria, esperti di discipline<br />
quali <strong>Di</strong>ritto Commerciale ed Economia<br />
Aziendale, avvocati e commercialisti.<br />
Il Centro Studi Cerim è stato costituito<br />
“per approfondire la ricerca e lo<br />
studio delle procedure relative a piani di<br />
<strong>La</strong> “nuova” normativa<br />
Strumenti<br />
disponibili<br />
risanamento attestati; accordi di ristrutturazione<br />
dei debiti; transazioni fi scali;<br />
concordato preventivo”. Nella consapevolezza<br />
che le crisi aziendali possano<br />
essere originate non solo da comportamenti<br />
illeciti degli imprenditori, ma anche<br />
da cause interne ed esterne all’impresa,<br />
Cerim intende fornire a titolo<br />
gratuito soluzioni per il risanamento e il<br />
rilancio delle aziende in crisi. Perché a titolo<br />
gratuito? Lo spiega Gentile, secondo<br />
il quale “l’intervento era necessario<br />
per evitare di ritrovarci in un territorio<br />
segnato dalla decimazione delle imprese.<br />
L’imprenditore non può aff rontare<br />
un impegno di spesa per il necessario lavoro<br />
in una situazione di crisi o in un’iniziale<br />
fase di insolvenza”.<br />
Cerim si propone di intervenire non<br />
solo nel momento della diffi coltà, ap-<br />
ntrato in vigore l’ gennaio , il decreto<br />
Elegislativo / modifi ca il d.lgs /,<br />
che a sua volta ha riformato la vecchia legge<br />
fallimentare, il Regio Decreto /. <strong>Di</strong>verse<br />
le novità. Il piccolo imprenditore non viene più<br />
menzionato tra i soggetti esenti da fallimento<br />
(come avveniva dal ). L’esenzione deriva ora<br />
dal mancato superamento di alcuni parametri dimensionali.<br />
Ai creditori spetta un maggior ruolo<br />
prontando soluzioni per il salvataggio<br />
delle imprese, la cui presenza viene<br />
giudicata di vitale importanza per il<br />
sostegno dell’economia e dell’occupazione<br />
nel territorio, ma anche al fi ne di<br />
prevenire le crisi aziendali, illustrando<br />
agli imprenditori le procedure ex D.Lgs<br />
/, le quali, se utilizzate opportunamente<br />
e tempestivamente, possono<br />
scongiurare “la compromissione del<br />
patrimonio aziendale ed il possibile fallimento”.<br />
È necessario, secondo Gentile,<br />
“individuare e rimuovere gli ostacoli che<br />
si frappongono tra gli imprenditori e l’accesso<br />
alle procedure di risanamento”,<br />
rinnovate da un legislatore che “ha assunto<br />
un nuovo atteggiamento nei confronti<br />
della crisi d’impresa”. Il fallimento<br />
di un’azienda non riguarda più il singolo<br />
imprenditore, bensì l’intera economia. A<br />
rischio non c’è solo il volume d’aff ari, ma<br />
anche il personale dipendente, quello<br />
autonomo e le entrate per lo Stato. Gentile<br />
fornisce poi un dato signifi cativo: in<br />
Italia nel i fallimenti dichiarati sono<br />
stati , in aumento (+%) rispetto<br />
all’anno precedente.<br />
L’intervento di Lucafò ha messo in<br />
luce invece i principali aspetti della nuova<br />
disciplina fallimentare, che valorizza<br />
ora il ruolo della contrattazione privata,<br />
con l’autorità giudiziaria che è chiamata<br />
ad intervenire soltanto “quando<br />
è necessario verifi care la legittimità<br />
dell’utilizzo degli strumenti predisposti<br />
dalla legge”. Al giudice non viene più<br />
richiesto, pertanto, un controllo di merito.<br />
Acquistano peso, nel contempo, le<br />
fi gure dell’esperto e del professionista,<br />
che devono assistere l’imprenditore<br />
decisionale, mentre al giudice viene assegnato<br />
un compito di mero controllo di legittimità. Non<br />
per forza, dunque, la crisi deve essere portata dinanzi<br />
all’autorità giudiziaria, essendo disponibile<br />
una serie di strumenti di composizione extragiudiziale.<br />
Le azioni revocatorie (servono a colpire<br />
eventuali atti di disposizione compiuti dal debitore<br />
in danno dei creditori) non sono più il principale<br />
mezzo di tutela di questi ultimi. Decisivo<br />
7<br />
<strong>La</strong> presentazione del Cerim a Bari<br />
nell’individuazione delle soluzioni per il<br />
salvataggio delle aziende.<br />
Il Cerim conterà sull’apporto di un comitato<br />
scientifi co composto da esperti e<br />
professionisti, tra cui Sabino Fortunato,<br />
professore ordinario di <strong>Di</strong>ritto Commerciale<br />
a Bari che ha fatto parte della Commissione<br />
per la riforma del <strong>Di</strong>ritto Fallimentare,<br />
Nicola <strong>Di</strong> Cagno, ordinario di<br />
Economia Aziendale a Lecce, e Ugo Patroni<br />
Griffi , anch’egli ordinario di <strong>Di</strong>ritto<br />
Commerciale a Bari, che sono intervenuti<br />
al convegno parlando di risanamento<br />
aziendale, al pari di Margherita Bianchini<br />
(vice direttore generale dell’Assonime,<br />
l’Associazione fra le S.p.A) e Gustavo Visentini<br />
(ordinario di <strong>Di</strong>ritto Commerciale<br />
alla Luiss di Roma).<br />
ANDREA BUONO<br />
diventa il ruolo del “piano di risanamento attestato”,<br />
progetto che può consentire all’azienda<br />
di sopravvivere, attraverso la risistemazione della<br />
situazione debitoria. Centrale diviene la fi gura<br />
del professionista, che deve attestare l’idoneità<br />
del piano a conseguire lo scopo. Nei casi di insolvenza<br />
possono intervenire anche il nuovo “concordato<br />
preventivo” o l’istituto degli “accordi di<br />
ristrutturazione dei debiti”. a.b.
ELIO SANNICANDRO<br />
Bari – Pubblicato il documento fi nale del Comitato Scientifi co<br />
Il piano strategico?<br />
Tutti a… Rapporto<br />
L<br />
a città di Bari cambierà<br />
con un “occhio” rivolto<br />
alla tradizione ed un altro<br />
all’innovazione. Sono questi i<br />
due “pilastri” sui quali si fonda<br />
il rapporto fi nale del primo<br />
Piano Strategico per la Terra<br />
di Bari BA-. Il Piano,<br />
infatti, intende riscoprire e<br />
dare valore alle tradizioni, alle<br />
specifi cità e alle ricchezze della<br />
metropoli ed allo stesso tempo<br />
promuovere l’innovazione, sia<br />
nell’ambito scientifi co e della<br />
conoscenza, sia nell’approccio<br />
complessivo della produzione<br />
dei beni e dell’organizzazione<br />
della società. Le linee di sviluppo<br />
della metropoli nei prossimi<br />
dieci anni riguardano le politiche<br />
industriali, la mobilità,<br />
le grandi questioni urbane e<br />
ed ambientali, le infrastrutture<br />
della conoscenza ed infi ne<br />
l’occupazione, il welfare e la sicurezza,<br />
ritenuto i nodi cruciali<br />
del piano strategico.<br />
Il libro, pubblicato dalla Casa<br />
Editrice Mario Adda, è stato realizzato<br />
dai componenti del comitato<br />
Scientifi co e dello staff<br />
di ricerca, sviluppo e comunicazione,<br />
con la supervisione<br />
scientifi ca di <strong>Di</strong>no Borri, presidente<br />
del Comitato Scientifi co<br />
del Piano Strategico. Il volume,<br />
scritto in lingua italiana ed inglese,<br />
è a cura di Marta Omero<br />
e presenta il risultato fi nale<br />
svolto dal gruppo di lavoro che<br />
ha prospettato la visione futura<br />
della metropoli terra di Bari,<br />
generata dalle conoscenze<br />
condivise.<br />
Tale percorso è stato condiviso<br />
da sindaci ed ha progressivamente<br />
coinvolto, in soli due<br />
anni, più di cento istituzioni pubbliche,<br />
tutte le rappresentanze<br />
economico-sociali dell’Area,<br />
centinaia di associazioni del terzo<br />
settore e cittadini. Contiene<br />
due orizzonti temporali: uno<br />
scenario strategico al , con<br />
una visione ed un programma<br />
di azioni presentati già il settembre<br />
alla Regione Puglia,<br />
ed un altro al .<br />
Nel rapporto Michele Emiliano,<br />
presidente del consiglio<br />
Metropolitano dei Sindaci della<br />
Metropoli Terra di Bari spiega<br />
che “Il patrimonio naturale, culturale<br />
istituzionale economico e<br />
sociale dell’Area svela orizzonti<br />
aff ascinanti e prospetta una<br />
sfi da importante per il nostro<br />
futuro: riproporre un’idea diversa<br />
del Sud capace di innovare,<br />
cooperare, competere e soprat<strong>tutto</strong><br />
costituire un modello per<br />
il Paese e le generazioni future”.<br />
Secondo Elio Sannicandro,<br />
assessore delegato alla Pianifi -<br />
cazione Strategica del Comune<br />
di Bari, si tratta di “una sfi da<br />
importante che ha segnato il<br />
nostro territorio e ci ha consegnato<br />
una grande responsabilità:<br />
proseguire nel valorizzare<br />
questo immenso patrimonio<br />
sociale, culturale, istituzionale<br />
ed economico accumulato,<br />
proiettandolo in un orizzonte di<br />
crescita lungimirante, sostenibile<br />
ed ambiziosa. Il processo di<br />
pianifi cazione strategica avviato<br />
e la conseguente aff ermazione<br />
di un modello di governance<br />
per l’Area Metropolitana di Bari<br />
sono le basi da cui partire per<br />
aff rontare una nuova e diversa<br />
stagione di sviluppo”.<br />
Nelle conclusioni di Borri si<br />
legge che “il miglioramento<br />
dell’insieme degli assi importanti<br />
di un percorso robusto<br />
e durevole di sviluppo è stato<br />
l’obiettivo di analisi e progetto<br />
fondamentale del piano.<br />
Sono numerosi i progetti che<br />
vogliono rendere concreto il futuro<br />
sognato e pianifi cato per<br />
il territorio. Ammontano già a<br />
mln i fi nanziamenti europei<br />
stanziati per realizzare una parte<br />
delle opere previste dal Piano.<br />
Grazie al primo piano stralcio,<br />
infatti, saranno realizzati gli<br />
interventi di ricostruzione del<br />
Teatro Piccinni e la riqualifi cazione<br />
dell’intero fronte a mare<br />
nel quartiere San Girolamo.<br />
“<strong>La</strong> cultura è uno degli assi<br />
importanti – ha detto Luca<br />
Scandale, coordinatore dello<br />
staff del piano – per la candidatura<br />
della metropoli terra di Bari<br />
a capitale europea della cultura<br />
nel che potrà sviluppare il<br />
settore dell’industria creativa e<br />
culturale, attrarre investimenti,<br />
stimolare l’economia e il turismo<br />
e raff orzare l’identità metropolitana”.<br />
Nella seconda fase<br />
si procederà con gli altri progetti<br />
che saranno realizzati con fondi<br />
europei e regionali.<br />
PIERLUIGI DE SANTIS<br />
Descritti gli assi<br />
fondamentali individuati<br />
per guidare lo sviluppo<br />
Attualità<br />
27 marzo<br />
02 aprile 2010<br />
Ecco come potrebbero cambiare Comuni del Barese<br />
Sfogliando quelle pagine<br />
il futuro diventa “realtà”<br />
l rapporto fi nale è composto di quattro parti. <strong>La</strong> prima descrive<br />
Iil processo di costruzione del Piano Strategico: il percorso di informazione,<br />
comunicazione e coinvolgimento dei cittadini e dei<br />
rappresentanti sociali, economici e culturali del territorio; la costruzione<br />
di reti territoriali, del partenariato e della governance<br />
multilivello, con la realizzazione dell’Associazione dei Comuni e la<br />
descrizione del futuro modello di governance.<br />
<strong>La</strong> seconda parte rappresenta il futuro della Metropoli Terra<br />
di Bari al : una visione di come potranno essere l’ambiente,<br />
il territorio e il paesaggio, l’agricoltura, la mobilità e i trasporti, la<br />
gestione dell’economia e dello sviluppo socio-economico, della società,<br />
della salute, della cultura e della conoscenza in un futuro. <strong>La</strong><br />
visione mette in evidenza anche le tappe salienti di questo percorso<br />
di sviluppo.<br />
<strong>La</strong> terza parte descrive i punti fondamentali della strategia per<br />
costruire la futura metropoli: policentrica, attrattiva ed effi ciente.<br />
<strong>Di</strong>versi sono i programmi, che delineano obiettivi e azioni a partire<br />
dai punti di forza e dalle caratteristiche del contesto locale. Si tratta<br />
di progetti integrati tra loro che fanno riferimento ai sei vettori<br />
strategici per lo sviluppo ed alle caratteristiche desiderate per la<br />
metropoli: la struttura a rete, con i vettori trasporti (mobilità sostenibile)<br />
e territorio e ambiente (città storica, periferie, costa e mare,<br />
sistema delle lame, sviluppo rurale, acqua, energia e rifi uti); l’attrattività,<br />
con i vettori trasporti (accessibilità), economia (ricerca<br />
e innovazione, competitività e cooperazione, commercio e artigianato),<br />
cultura (creatività e spazi culturali, turismo e marketing territoriale,<br />
politiche per i giovani e conoscenza) e società (inclusione<br />
sociale, migranti, formazione e lavoro).<br />
<strong>La</strong> quarta parte mette in evidenza una selezione di progetti strategici<br />
che vogliono rendere concreto il futuro sognato e pianifi cato<br />
per il territorio.<br />
<strong>La</strong> Metropoli vuole sviluppare una mobilità interna sostenibile<br />
grazie a una rete di piste ciclabili e pedonali e all’incremento del<br />
trasporto pubblico, pulito e integrato. Il territorio metropolitano<br />
sarà più accessibile attraverso un sistema portuale specializzato<br />
nelle funzioni e interconnesso con le principali infrastrutture; inoltre,<br />
un osservatorio per la linea ferroviaria ad alta velocità e capacità<br />
Bari-Napoli vuole avvicinare la Metropoli al mercato europeo<br />
attraverso il Corridoio Adriatico.<br />
Per creare relazioni più forti e sinergie tra il mondo della ricerca<br />
e quello delle imprese è prevista la realizzazione di aree produttive<br />
sostenibili, tali cioè da integrare le attività con quelle di ricerca e<br />
sviluppo dando particolare rilievo all’ambiente e alla qualità della<br />
vita dei lavoratori. A Valenzano sorgerà il Novus Campus, un centro<br />
di formazione e di ricerca di eccellenza promosso dall’Università di<br />
1.530 POSTI BARCA<br />
RETE DEI<br />
PORTI TURISTICI<br />
MTB<br />
RIQUALIFICAZIONE<br />
RETRO PORTO<br />
MOLFETTA<br />
RIQUALIFICAZIONE<br />
LITORALE URBANO<br />
SUD - EST<br />
GIOVINAZZO<br />
PALAZZO DEGLI EVENTI<br />
FIERA DEL LEVANTE<br />
BARI<br />
CENTRO DELLE ARTI<br />
CONTEMPORANEE<br />
BARI<br />
NUOVO MERCATO ITTICO<br />
E FRONTE A MARE STORICO<br />
MOLA DI BARI<br />
9<br />
NUOVO MUSEO PINO PASCALI<br />
E PARCO SCULTURE<br />
POLIGNANO A MARE<br />
DINO BORRI<br />
Bari e dal CNR che mira anche a creare relazioni con le imprese ad<br />
alto valore aggiunto. <strong>La</strong> Metropoli ospiterà un Centro internazionale<br />
per la ricerca avanzata, la produzione e il trasferimento di servizi<br />
per la gestione dei rischi naturali e antropici. In collaborazione con<br />
Amgas S.p.A., il Politecnico di Bari e il Comune di Bari, si prevede la<br />
creazione di un distretto energetico sperimentale per la fornitura<br />
di un aggregato di servizi energetici a basso impatto ambientale,<br />
effi cienti ed economici. In collaborazione con l’Ance Puglia e il distretto<br />
dell’edilizia sostenibile sarà realizzato un modello abitativo<br />
sperimentale eco-sostenibile e adatto al clima mediterraneo, da<br />
diff ondere sul territorio con la costruzione di quartieri a basso consumo<br />
di energia e di risorse ambientali.<br />
Il Piano punta a rigenerare e valorizzare la città storica, connettere<br />
e rendere accessibile il patrimonio culturale, storico, archeologico<br />
e ambientale diff uso nel territorio. Sarà creata la Rete dei<br />
castelli, dei musei e dei teatri metropolitani. L’Atlante digitale delle<br />
biblioteche permetterà di consultare via web l’importantissimo<br />
patrimonio librario della Metropoli. Inoltre, i numerosi i beni patrimoniali<br />
confi scati alla criminalità organizzata verranno riqualifi cati<br />
e destinati ad attività istituzionali e sociali, diff ondendo un forte<br />
messaggio di legalità.<br />
Si intende creare un sistema turistico territoriale che soddisfi le<br />
esigenze del turismo storico, culturale e ambientale (attraverso il<br />
recupero e la valorizzazione di ville, masserie e dimore antiche diffuse<br />
nel territorio), del turismo business, congressuale e dei grandi<br />
eventi (con la realizzazione del Palazzo degli Eventi presso la Fiera<br />
del Levante a Bari) e del turismo nautico (con una rete di approdi<br />
ben attrezzati e connessi alle città storiche della costa e dell’interno<br />
e un’off erta di oltre . posti barca).<br />
Il Piano Strategico vuole rigenerare la costa come attrattore internazionale,<br />
promuovendo una rinnovata architettura del fronte<br />
a mare con la realizzazione di sei opere in altrettante aree strategiche<br />
dal punto di vista urbano e paesaggistico.<br />
<strong>La</strong> candidatura della Metropoli Terra di Bari a Capitale europea<br />
della Cultura nel è un progetto importante per sviluppare il<br />
settore dell’industria creativa e culturale, attrarre investimenti,<br />
stimolare l’economia e il turismo e raff orzare l’identità metropolitana.<br />
Tra le priorità del Piano, infi ne, il risanamento e la salvaguardia<br />
del patrimonio ambientale dal degrado naturale e antropico. È prevista,<br />
in particolare, la tutela, la valorizzazione e il potenziamento<br />
delle connessioni tra le infrastrutture verdi e storiche dell’intero<br />
sistema delle lame; un’architettura naturale del territorio che collega<br />
le aree interne alla costa.<br />
p.d.s.
10 27 marzo<br />
02 aprile 2010 Focus<br />
Tecniche – A Foggia una metodica per la conservazione<br />
L<br />
Lunga vita ai cibi<br />
e i conti tornano<br />
a scommessa sarà far arrivare la<br />
mozzarella di bufala fresca come<br />
appena lavorata sulla tavola dei<br />
consumatori newyorkesi o londinesi. In<br />
parte questo già lo fanno alcune aziende<br />
del Casertano; ma chi conosce la bufala<br />
in purezza, e l’ha assaggiata nella Grande<br />
Mela o all’ombra dei pennacchi di Buckingam<br />
Palace, non sembra così convinto:<br />
molto meglio consumarla sul luogo di<br />
provenienza.<br />
Ecco, con la food irradiaton anche il<br />
consumatore più scettico (e avveduto)<br />
non resterà deluso. Così almeno promettono<br />
i ricercatori. Sì, perché la scommessa<br />
è soprat<strong>tutto</strong> sulla conservazione dei<br />
prodotti freschi. L’ha lanciata l’Istituto<br />
zooprofi lattico pugliese, con sede a Foggia,<br />
in una lettera inviata qualche settimana<br />
fa al ministero della Salute.<br />
Il presidente, Giuseppe Valerio, chiede<br />
per il suo istituto il riconoscimento di<br />
centro di referenza nazionale sull’agroalimentare<br />
e la zootecnia. In pratica su tutti<br />
gli alimenti sulle tavole dei consumatori.<br />
Va detto che l’istituto è già centro di<br />
referenza nazionale sulla radioattività<br />
e sull’antrace, si è occupato insomma di<br />
emergenze scottanti che hanno fatto il giro<br />
del pianeta. Ma da anni coordina gruppi<br />
di ricerca specializzati sulla sanifi cazione<br />
degli alimenti e il loro eff etto sulla salute<br />
dei consumatori. Qualche anno fa è passata<br />
di qui anche la Mucca pazza.<br />
Così la Struttura complessa di Chimica,<br />
guidata dal professor Eugenio Chiaravalle<br />
(lo stesso responsabile del centro di referenza<br />
sulla radioattività, leggi l’intervista<br />
a fi anco), da qualche tempo si è messa<br />
sulle tracce dei “cibi irradiati”. Rivelando<br />
quello che ai più sembra un po’ come<br />
l’uovo di Colombo: la somministrazione di<br />
ioni sugli alimenti li preserva da rischi di<br />
adulterazione e contaminazione e in più<br />
<strong>La</strong> “disputa” con Verona<br />
L’Authority<br />
ostaggio<br />
della Lega<br />
e non fosse stata infilata nell’agone della<br />
Scontesa politica, l’Authority alimentare per<br />
la sicurezza alimentare probabilmente avrebbe<br />
già trovato casa a Foggia.<br />
Una legge del governo Prodi (milleproroghe<br />
gennaio ) assegna l’importante agenzia<br />
nazionale nel capoluogo dauno, dopo il via<br />
libera regionale e un voto bipartisan in parlamento.<br />
Ma il poi il governo di centrosinistra<br />
di lì a poche settimane rassegnò le dimissioni,<br />
senza poter approvare per il formale passaggio<br />
dell’Authority a Foggia i decreti attuativi.<br />
Che il consiglio dei ministri del governo<br />
Berlusconi – lo ha già chiarito nei fatti – non<br />
approverà mai. <strong>La</strong> Lega, infatti, rivendica per<br />
quell’agenzia la sede di Verona.<br />
Intanto è stato insediato un comitato consultivo<br />
senza alcun potere di merito che si riunisce<br />
ogni mese a Roma e di fatto è una sorta di passacarte<br />
del ministero della Salute.<br />
Ma l’authority è un’altra cosa. Intanto le autorità<br />
foggiane e – più di rado quelle regionali<br />
– chiedono a ogni piè sospinto al governo che<br />
venga completato l’iter.<br />
L’Italia è l’unico paese dell’Ue a non avere<br />
un’authority nazionale sulla sicurezza alimentare.<br />
m.l.<br />
Con la sterilizzazione<br />
a freddo è possibile<br />
raddoppiare la vita<br />
degli alimenti<br />
permettendo a molti<br />
prodotti di raggiungere<br />
mercati “proibiti”<br />
ne allunga la vita commerciale.<br />
Così le insalate confezionate che oggi<br />
nel frigorifero non durano più di sei giorni<br />
vedranno raddoppiare la loro durata, la<br />
carne che va a male ancor prima resisterà<br />
alla durata anche di viaggi intercontinentali,<br />
alcune specie di frutta non subiranno<br />
gli assalti del tempo come accade oggi in<br />
Italia. Il nostro paese è infatti tra i pochi<br />
in Europa a non aver aggiornato la tabella<br />
dei cibi che possono essere trattati con<br />
questa tecnica di conservazione. In Germania,<br />
Francia e Inghilterra la food irradiation<br />
è una pratica usata praticamente<br />
su <strong>tutto</strong> quanto c’è di commestibile.<br />
Molti di questi prodotti già trattati arrivano<br />
anche in Italia, ma i consumatori non<br />
possono saperlo. E questo è un altro dei<br />
punti oscuri sui quali i ricercatori foggiani<br />
vogliono fare chiarezza: si parla tanto di<br />
etichettatura obbligatoria sulle produzioni<br />
agroalimentari (e sembra quasi conclusa<br />
favorevolmente la battaglia al Parlamento<br />
europeo), ma dall’etichetta rischia<br />
di rimanere fuori questa dicitura.<br />
L’Italia infatti irradia solo alcune categorie<br />
di prodotti di largo consumo come<br />
le spezie e alcuni generi di ortaggi, tipo la<br />
cipolla. Retaggio di vecchi timori legati al-<br />
Utile contro le frodi<br />
Alla scoperta<br />
del marcatore<br />
anticagliata<br />
l marcatore molecolare che svela la presen-<br />
Iza di cagliata nel fi or di latte verrà presentato<br />
uffi cialmente alla fi era dell’agricoltura di<br />
Foggia. Dopo l’anteprima veronese (a cura<br />
di Coldiretti), il macchinario che smaschera<br />
le frodi commerciali sul prodotto in assoluto<br />
più contraff atto in commercio sarà a disposizione<br />
di allevatori e industrie casearie per un<br />
test gratuito. Il marcatore è stato scoperto<br />
dall’università di Bari, in tamdem con l’ateneo<br />
dauno: uno dei due ricercatori, Aldo <strong>Di</strong> Luccia<br />
(il collega Michele Faccia è a Bari) insegna<br />
dal novembre scorso alla facoltà di Agraria di<br />
Foggia Analisi chimica fi sica e sensoriale nel<br />
corso di Scienze e etecnologie degli alimenti.<br />
Lo studio è stato fi nanziato dall’Aia, l’associazione<br />
italiana allevatori, per mettere fi ne a<br />
una piaga che colpisce una delle produzioni più<br />
tipiche degli allevamenti nostrani. “Il fi ordilatte<br />
– spiega <strong>Di</strong> Luccia – lo dice la parola stessa: deve<br />
essere costituito interamente da latte in purezza,<br />
senza aggiunte di alcun tipo. Purtroppo<br />
nell’% dei casi non è così, la cagliata è presente<br />
in misura a volte anche del % nelle mozzarelle”.<br />
Ai produttori delle mozzarelle che supereranno<br />
il test alla fi era di Foggia verrà proposto il<br />
marchio di vendita “Italia alleva”. m.l.<br />
le epidemie di altri tempi, quando si temeva<br />
che le merci venute dalle “Americhe”<br />
fossero focolaio di infezioni.<br />
Oggi la sterilizzazione a freddo viene<br />
utilizzata soprat<strong>tutto</strong> per allungare la vita<br />
commerciale degli alimenti, anche se questa<br />
tecnica resta sinonimo di garanzia per<br />
la sicurezza del consumatore. Insomma<br />
è sorprendente come l’Italia da questo<br />
punto di vista sia ancora indietro.<br />
Se il ministero della Salute accoglierà la<br />
proposta dell’istituto Zooprofi lattico, i ricercatori<br />
foggiani procederanno in primo<br />
luogo ad allungare la lista dei cibi irradiati.<br />
E tra i prodotti che potrebbero trovare<br />
subito una collocazione in quell’elenco<br />
fi gurano molte produzioni tipiche locali<br />
che oggi per ragioni di conservazione non<br />
possono superare le Dolomiti.<br />
Sarebbe anche un forte impulso<br />
all’esportazione dell’agroalimentare dauno<br />
e pugliese, la spina dorsale dello sviluppo<br />
regionale come attestano le rilevazioni<br />
su base annua nazionali. In base ai<br />
dati diff usi dall’Istituto per il Commercio<br />
estero nel le esportazioni di derrate<br />
alimentari dalla Puglia hanno subito una<br />
contrazione del % un dato ben al di sotto<br />
la media nazionale che supera il %.<br />
Ma c’è dell’altro. Le ricerche condotte<br />
dall’istituto zooprofi lattico pugliese sono<br />
arrivate alla conclusione che il livello dei<br />
cibi irradiati oggi in Europa è troppo basso<br />
( chilogrey) rispetto alla soglia consentita<br />
che per alcuni alimenti, tipo la carne,<br />
può essere tranquillamente triplicata<br />
come accade ad esempio per la merce<br />
d’importazione proveniente dall’Argentina.<br />
Una tecnica che se trovasse conferma<br />
potrebbe rivoluzionare la logistica delle<br />
produzioni e le abitudini alimentari di milioni<br />
di consumatori.<br />
MASSIMO LEVANTACI<br />
Con la sterilizzazione a freddo si allungherebbe la vita della verdura “confezionata”<br />
<strong>La</strong> carne argentina arriva nei nostri negozi dopo il trattamento di “irradiazione”
Foto Enrico_Maiolo_Flickr<br />
L’istituto zooprofi lattico di Foggia<br />
Un laboratorio del dipartimento di chimica<br />
Brevetto dell’Università dauna<br />
Presto salsiccia<br />
all’extravergine<br />
a troveremo tra qualche mese sugli scaff ali dei supermercati. Ne è con-<br />
Lvinto Giangiuseppe Gramegna, responsabile commerciale delle Fattorie<br />
Chiarappa (gruppo Marte-Anselmi), che ha acquistato per . euro (Iva<br />
esclusa) dall’università di Foggia il brevetto per la salsiccia senza grassi. Un<br />
prodotto presentato un anno fa dai ricercatori del Bioagromed, il centro interdipartimentale<br />
dell’università dauna, come tra le iniziative più innovative<br />
sul piano commerciale. Al posto del grasso animale i ricercatori propongono<br />
palline di olio extravergine di oliva. “Non un prodotto salutistico – precisa<br />
Gramegna – ma certamente più leggero della salsiccia tradizionale”.<br />
L’università si è riservata una quota di partecipazione dell’% sul ricavato<br />
delle vendite. Per Gramegna la salsiccia senza grassi si rivolge al consumatore<br />
moderno: “Un target – dice il manager di Lucera – verso il quale la grande<br />
distribuzione è tradizionalmente molto attenta. Cercavo un prodotto a basso<br />
contenuto di grassi da lanciare sul mercato, l’ho trovato via internet. Ora la<br />
proporrò inizialmente nei supermercati, poi faremo il grande salto degli ipermercati:<br />
ho contatti con Metro e Auchan”. <strong>La</strong> salsiccia all’olio extravergine<br />
ha vinto la concorrenza del pecorino anticolesterolo dell’università di Pisa.<br />
Otto i brevetti presentati dall’università dauna, due sul farmaceutico (“Linea<br />
cellulare di carcinoma renale e suo uso” e “Procedimento per la produzione<br />
di matrici attive con funzioni antimicrobiche” e quello sul “<strong>Di</strong>spositivo<br />
porta campione per camere di ionizzazione di spettrometri di massa”), gli<br />
altri sull’agroalimentare. Eccoli: “Composti naturali per migliorare la stabilità<br />
microbiologica di pasta fresca a base amaranto”; “Metodo per la produzione<br />
di un fi lm in materia termoplastica contenente una sostanza antimicrobica e<br />
utilizzo di tale fi lm nella produzione di confezioni per alimenti”; “Metodo di<br />
produzione di conserve e semiconserve vegetali in pezzi” e “Metodo di produzione<br />
e stabilizzazione di fi letti di pesce V gamma” sono in corso le azioni<br />
di valorizzazione commerciale.<br />
m.l.<br />
Focus<br />
27 marzo<br />
02 aprile 2010<br />
11<br />
Intervista – Il prof. Chiaravalle:<br />
“Tutto naturale<br />
senza equivoci”<br />
rofessor Eugenio Chiaraval-<br />
Ple, chiariamolo subito: la sua<br />
non è una scoperta.<br />
“Tutt’altro, la sterilizzazione<br />
a freddo dei cibi esiste da sessant’anni.<br />
Siamo stati però i primi<br />
a svilupparla e a implementarla,<br />
non solo in Italia. L’Istituto<br />
superiore di sanità lo fa solo in<br />
parte, nel privato solo un’azienda<br />
fa irradiazione ma impiega<br />
una sola tecnica”.<br />
Oggi l’Unione europea autorizza<br />
livelli di irradiamento piuttosto<br />
prudenti anche se la lista<br />
degli alimenti sottoposti a questo<br />
trattamento è molto lunga.<br />
“L’Unione europea autorizza<br />
l’irradiamento fi no a chilogrey,<br />
una quantità che a nostro<br />
avviso si può senz’altro aumentare<br />
anche perché già importiamo<br />
in Europa da <strong>tutto</strong> il mondo<br />
prodotti irradiati con dosi più<br />
massicce. Ma molto spesso lo<br />
ignoriamo”.<br />
È il caso della carne argentina.<br />
“Senza un irradiamento a <br />
chilogrey non potrebbe arrivare<br />
da così lontano per essere venduta<br />
in tutta Europa. È chiaro<br />
che quel pregiato taglio unanimemente<br />
riconosciuto in <strong>tutto</strong><br />
il mondo dev’essere sottoposto<br />
a un ciclo di conservazione robusto<br />
per prolungarne la vita media<br />
commerciale”.<br />
Ci faccia qualche altro esempio.<br />
“Specie a Natale siamo soliti<br />
importare molluschi e quei giganteschi<br />
crostacei dall’Asia. Non potrebbero<br />
arrivare come vivi senza<br />
un trattamento di conservazione<br />
preventivo. Ma anche le fragole<br />
che con l’irradiamento possono<br />
restare in viaggio anche giorni<br />
e le insalate porzionate che<br />
vedrebbero aumentare la loro<br />
freschezza fi no a giorni fi niscono<br />
per essere trattate allo stesso<br />
modo all’estero”.<br />
Voi siete sicuri che si possa<br />
elevare il livello di irradiamento,<br />
ma non avete ancora stabilito<br />
una soglia-limite.<br />
“È quello che stiamo facendo<br />
in queste settimane. Mettiamo<br />
a punto una serie di metodiche<br />
per defi nire la dose somministrata,<br />
ma partiamo dal presupposto<br />
perché lo abbiamo rilevato dai<br />
nostri studi che il livello comunitaro<br />
può essere certamente<br />
superato. Come già avviene per<br />
altri cibi importati da altri continenti,<br />
d’altronde”.<br />
EUGENIO CHIARAVALLE<br />
Secondo lei è più importante<br />
che questa tecnica permetta di<br />
elevare il valore commerciale<br />
degli alimenti, oppure che sia<br />
un inoppugnabile test di salubrità?<br />
“Sia l’uno che l’altro ovviamente.<br />
Molte produzioni tipiche<br />
locali oggi non possono varcare<br />
i confi ni nazionali perché marciscono<br />
dopo qualche giorno.<br />
Non hanno difese. Pensate invece<br />
alle prospettive commerciali<br />
che si aprirebbero per tanti produttori<br />
oggi di nicchia. Ma non<br />
va assolutamente considerata<br />
marginalmente la questione della<br />
sicurezza alimentare”.<br />
Oggi il consumatore medio<br />
cerca di tenersi alla larga dal<br />
pericolo cinese. Anche la legge<br />
che il Parlamento europeo sta<br />
per licenziare sull’etichettatura<br />
obbligatoria tiene conto di questo<br />
spauracchio.<br />
“<strong>La</strong> tecnica che noi proponiamo<br />
garantisce criteri di salubrità<br />
per il consumatore direi di assoluta<br />
certezza. Tuttavia si presta<br />
ad altri impieghi. Prendiamo, ad<br />
esempio, <strong>tutto</strong> quel grano duro<br />
deteriorato dal punto di vista<br />
sanitario e che per questo viene<br />
trattato con composti chimici che<br />
restano come residuo nel grano:<br />
la tecnica della sterilizzazione a<br />
freddo è molto meno invasiva e<br />
non lascia tracce. Si pensi al reimpiego<br />
di quel grano per combattere<br />
la fame nel mondo, parliamo<br />
di milioni di quintali di prodotto”.<br />
Sul piano della sicurezza alimentare<br />
la sterilizzazione a<br />
freddo quali rischi combatte?<br />
“Consente di eliminare i parassiti<br />
e i microrganismi dannosi,<br />
tipo la salmonella trovata nel<br />
pollo o in alcuni tipi di insalate.”<br />
Lei preferisce parlare di sterilizzazione<br />
a freddo piuttosto<br />
che di cibi irradiati nel timore<br />
che sul piano lessicale la terminolgia<br />
possa causare brutti<br />
scherzi.<br />
“Quando parliamo di cibi irradiati<br />
l’opinione pubblica pensa<br />
che centri qualcosa con la radioattività.<br />
Stiamo invece parlando<br />
di qualcosa di completamente<br />
diverso, come si può ben comprendere.<br />
È questione di prudenza<br />
perché quando si parla<br />
di scienza e di alimenti si corre<br />
subito il rischio che la faccenda<br />
venga fraintesa. Qui vogliamo<br />
solo applicare la tecnologia a benefi<br />
cio del consumatore, senza<br />
alterare nulla”. m.l.
12 27 marzo<br />
02 aprile 2010 Media<br />
Tendenze – Cambia il mondo dei media. Anche in Europa<br />
E l’advertising<br />
negli States<br />
sceglie internet<br />
I<br />
l sarà l’anno in cui per<br />
la prima volta gli Stati Uniti<br />
investiranno di più nella<br />
pubblicità digitale che non<br />
nella stampa: questo è quanto<br />
viene aff ermato dalla società<br />
di consulenza digitale Outsell<br />
in base ad un sondaggio sulle<br />
intenzioni di spesa pubblicitaria<br />
per quest’anno su un campione<br />
di circa un migliaio di inserzionisti<br />
americani.<br />
Dei miliardi di dollari che<br />
si prevede saranno spesi il ,%<br />
andrà ai media digitali mente<br />
solo il ,% andrà alla carta<br />
stampata con un ulteriore calo<br />
del % rispetto al .<br />
In Europa l’Inghilterra ha già<br />
dato conferme di questo trend<br />
di investimento orientato verso<br />
il digitale: nel sono stati<br />
spesi per l’online , milioni<br />
di sterline che corrispondono<br />
ad oltre il % del totale speso<br />
in pubblicità. Per il è previsto<br />
un aumento del ,% mentre<br />
la stampa perderà oltre il %<br />
degli investimenti rispetto al<br />
(fonte: Advertising Association).<br />
auro <strong>Di</strong> Rosa entra giova-<br />
Mnissimo nel mondo della<br />
pubblicità e, dopo un’esperienza<br />
in agenzia come direttore<br />
clienti, nel fonda InAdv, di<br />
cui è presidente e amministratore<br />
delegato. Con tredici milioni<br />
di fatturato, circa dipendenti<br />
e due sedi, Torino e Milano,<br />
il Gruppo Italia Brand Group<br />
(di cui fanno parte otto società<br />
specializzate nelle diverse aree<br />
della comunicazione, tra cui la<br />
stessa InAdv, la seconda agenzia<br />
italiana a capitale interamente<br />
nazionale) è oggi una<br />
delle realtà più signifi cative e<br />
dinamiche nel panorama pubblicitario<br />
nazionale.<br />
Merito, tra l’altro, della creazione<br />
di un nuovo modello di<br />
impresa, la “Brand Factory”.<br />
“In un mondo dove il consumatore<br />
rappresenta sempre di<br />
più il vero capitale di una impresa<br />
e dove mantenere, fi delizzare<br />
e conquistare clienti è<br />
sempre più diffi cile – spiega <strong>Di</strong><br />
Rosa – advertising, below the<br />
line, eventi, promotion, direct<br />
marketing, web hanno perso le<br />
connotazioni di categorie rigide<br />
e rappresentano molteplici<br />
opportunità per raggiungere i<br />
target attraverso un messaggio<br />
multimedia”.<br />
Come la crisi ha condizionato<br />
la pubblicità?<br />
“Penso che questo periodo ci<br />
abbia fatto bene. <strong>La</strong> crisi è cambiamento,<br />
ci obbliga a riordinare,<br />
a rifocalizzare quali sono le<br />
Nel in Italia (secondo<br />
la Nielsen) sono stati investiti<br />
in totale . milioni di euro<br />
con una fl essione rispetto al<br />
del ,%. Se la televisione,<br />
tenuti in considerazione sia<br />
i canali generalisti che quelli satellitari<br />
targati Sky e Fox, ha riportato<br />
una fl essione del ,%<br />
e la radio ha ceduto il ,%, i<br />
risultati peggiori li ha ottenuti<br />
di gran lunga la carta stampata<br />
che, nell’intero anno, ha segnato<br />
una contrazione del ,%.<br />
Nello specifi co i quotidiani in<br />
generale hanno registrato un<br />
-,%, i quotidiani Free press<br />
un -,% e i periodici un -,%.<br />
Le uniche buone notizie sono<br />
arrivate, invece, dall’universo<br />
virtuale che ha visto gli investimenti<br />
pubblicitari aumentare<br />
del ,% nel . Per quanto<br />
riguarda gli altri mezzi, gli andamenti<br />
sull’anno vedono le affi ssioni<br />
a -,%, il cinema in calo<br />
del ,%, le cards in leggero recupero<br />
a +,%, l’out of home<br />
Tv a +,% e il <strong>Di</strong>rect Mail -,%.<br />
Rispetto ad altri mercati più<br />
evoluti nel nostro Paese il peso<br />
“Questa crisi<br />
ci ha fatto<br />
tanto bene...”<br />
nostre priorità. Con una lucidità<br />
di visione che avevamo certamente<br />
perduto. Quella che stiamo<br />
vivendo è una ‘buona crisi’,<br />
perché il nostro era un sistema<br />
malato e ora che tutti lo hanno<br />
compreso c’è l’opportunità di<br />
curarlo. Il ritmo con cui si muoveva<br />
(e ancora si muove) il nostro<br />
mondo non è sostenibile<br />
dal punto di vista economico,<br />
energetico, ambientale e anche<br />
psicologico. Siamo a metà<br />
del guado, dobbiamo aff rontare<br />
un passaggio obbligato che<br />
ci porterà, se saremo bravi nel<br />
gestirlo, a raggiungere un mondo<br />
più maturo dove apprezzare<br />
la positività dell’hic et nunc (qui<br />
e ora, ndr). Questa crisi ci condurrà<br />
verso un sistema economico<br />
sano, fatto a misura della<br />
persona e della società, dove<br />
l’obiettivo diventa creare e non<br />
più competere e consumare.<br />
Se alla fi ne di questo percorso<br />
avremo ottenuto un mondo<br />
più consapevole e più ricco di<br />
senso, una società più saggia,<br />
avremo avuto anche noi la nostra<br />
‘buona crisi’”.<br />
sul totale investito della carta<br />
stampata (periodici + stampa)<br />
nel è stato del ,% mentre<br />
gli investimenti in pubblicità<br />
digitale hanno pesato solamente<br />
per il ,%.<br />
Negli Usa scetticismo verso la<br />
pubblicità sui canali online, che<br />
ha fatto registrare un calo di<br />
circa il %, a fronte di un declino<br />
generale dei ricavi pubblicitari<br />
nel (giornali -%, tv locali<br />
-%, radio -%, magazine -%,<br />
grandi reti tv -%): questi sono i<br />
dati emersi dal report ‘State of<br />
the News Media ’ elaborato<br />
dal Project for Excellence in<br />
Journalism (PEJ) del Pew Research<br />
Center.<br />
Per quanto riguarda l’informazione<br />
sul web il report evidenzia<br />
diversi ostacoli per la<br />
pubblicità online, a partire dalla<br />
diffi cile misurazione dell’audience<br />
reale e soprat<strong>tutto</strong> della<br />
complessa monetizzazione.<br />
Infatti, nonostante americani<br />
su dichiarino di leggere le<br />
notizie in Rete, la maggioranza<br />
(%) sembra accettare di buon<br />
grado la pubblicità proposta,<br />
<strong>La</strong> creatività, dunque, come<br />
antidoto alla crisi?<br />
“Certamente. <strong>La</strong> diffi coltà e<br />
il disagio ci mettono nelle condizioni<br />
di pensare, ci off rono la<br />
possibilità di reinventarci, ci regalano<br />
forza creatrice. Una vis<br />
creativa che per essere pienamente<br />
effi cace va coniugata con<br />
l’amore per quello che si fa: se<br />
si portano avanti con interesse<br />
e cura le proprie attività, certamente<br />
si otterrà un risultato migliore<br />
e, nel caso delle aziende, il<br />
mercato se ne accorgerà e sarà<br />
disposto a riconoscere al brand<br />
quelle caratteristiche di qualità<br />
che conquistano (e fi delizzano)<br />
i clienti. In InAdv, curando la<br />
comunicazione di realtà attive<br />
in settori tra loro anche molto<br />
lontani, ne abbiamo una conferma<br />
quotidiana: un marchio può<br />
essere tradizionale, classico,<br />
innovativo, originale, provocatore,<br />
anticonformista, anche ribelle,<br />
ma deve rimanere fedele<br />
a se stesso. Un brand è tale nel<br />
momento in cui ha un’etica e la<br />
rispetta. È questo che il mercato<br />
riconosce e premia. <strong>Di</strong> sicu-<br />
così da evitare eventuali accessi<br />
a pagamento.<br />
Il report evidenzia, inoltre,<br />
come approssimativamente la<br />
stessa percentuale di intervistati<br />
dichiari di non cliccare mai,<br />
o quasi mai, sui banner presenti<br />
sulle proprie fonti preferite. Il<br />
% degli utenti americani (oggetto<br />
della ricerca) tende a<br />
leggere le notizie su una fonte<br />
soltanto, un terzo del panel<br />
ha confessato di avere un sito<br />
preferito, ma di seguirne anche<br />
altri, mentre la grande maggioranza<br />
ha spiegato di seguire<br />
tra e siti di informazione al<br />
tempo stesso. Pochi siti, quindi,<br />
raccolgono gran parte del traffi -<br />
co (il % dei siti raccoglie il %<br />
delle visite). Tuttavia, l’utenza<br />
tende a snobbare l’idea di un<br />
accesso a pagamento alle proprie<br />
fonti preferite mentre ammette<br />
di accettare senza problemi<br />
la pubblicità a patto di<br />
poter continuare ad accedere<br />
gratuitamente alle informazioni<br />
cercate.<br />
FABIO TRAVERSA<br />
Creatività – A colloquio con <strong>Di</strong> Rosa amministratore di InAdv<br />
ro, nell’ultimo periodo, noto la<br />
nuova tendenza a consumare<br />
un po’ di più, magari sulla spinta<br />
di piccole gratifi cazioni e del<br />
desiderio di provare emozioni al<br />
momento dell’acquisto”.<br />
Le pongo una domanda<br />
in qualità di telespettatore:<br />
c’è qualche recente spot che<br />
l’ha particolarmente colpita<br />
e perché?<br />
“Sicuramente gli spot in cui<br />
ci sono idee intelligenti, non<br />
necessariamente quelli che vogliono<br />
stupire a tutti i costi. Se<br />
devo fare un esempio mi viene<br />
in mente la comunicazione istituzionale<br />
dell’Eni che, dando<br />
spazio all’arte, avvicina questa<br />
grande industria ai cittadini”.<br />
Negli Usa la pubblicità online<br />
ha superato quella sui quotidiani,<br />
in Italia non supera il<br />
%. Quando colmeremo questo<br />
gap?<br />
“<strong>Di</strong>ffi cile prevederlo. <strong>Di</strong> sicuro<br />
oggi l’utilizzo della Rete è<br />
prevalentemente legato a motivi<br />
informativi, di conoscenza, di<br />
comprensione. Ma il web sarà<br />
sempre più uno strumento ad<br />
hoc per le vendite: per questo<br />
abbiamo fondato una società<br />
che si occupa di gestire, in partnership<br />
con i nostri clienti e con<br />
le imprese italiane (che hanno<br />
ancora una scarsa fi ducia nei<br />
confronti della Rete), progetti<br />
a rischio condiviso e si pone<br />
come imprescindibile business<br />
partner”. f.t.
MAURO DI ROSA<br />
<strong>La</strong> comunicazione “inStore” diventa sempre più importante<br />
Le affi ssioni restano “mezzo” fondamentale per alcuni prodotti<br />
Rivoluzione “narrativa”<br />
Lo spot scopre<br />
la vita normale<br />
risi, imprese in diffi coltà,<br />
Ccervelli in fuga. Negli ultimi<br />
tempi purtroppo non si parla<br />
(quasi) d’altro. C’è, però, un<br />
settore in cui queste tematiche<br />
sembravano avere un “divieto<br />
di accesso”: la pubblicità. Fino<br />
a quando non è entrata a pieno<br />
regime la nuova campagna<br />
istituzionale di Intesa Sanpaolo,<br />
ideata e realizzata da Saffi -<br />
rioTortelliVigoriti.<br />
Per dare vita ai fi lm pubblicitari<br />
sono stati scelti tre nomi<br />
eccellenti del cinema italiano,<br />
Francesca Archibugi, Silvio Soldini,<br />
Paolo Virzì. In Asilo Francesca<br />
Archibugi racconta la<br />
storia di Giulia e Sara, amiche<br />
d’infanzia, e del loro progetto<br />
di riaprire l’asilo, l’unico del<br />
quartiere, che hanno frequentato<br />
insieme. Con Ricercatore<br />
Silvio Soldini si soff erma sul<br />
sogno di Claudio, cervello italiano<br />
di anni in fuga negli<br />
Stati Uniti, ma che decide di<br />
portare quello che ha imparato<br />
in Italia, dove lo raggiunge<br />
anche la fi danzata Kate.<br />
Infi ne, Paolo Virzì con Imprenditore<br />
descrive il coraggio<br />
di Luca, imprenditore enne<br />
pronto a rischiare in prima<br />
persona per salvare la sua<br />
azienda di elettronica (con <br />
dipendenti) in crisi: una lettera<br />
del fi glio lo spinge ad andare<br />
avanti. Sono storie esemplari<br />
di persone comuni, ma con<br />
una marcia in più: la forza di<br />
lottare per i propri sogni. <strong>La</strong><br />
narrazione è accompagnata<br />
dalle voci inconfondibili di tre<br />
grandi attori: rispettivamente<br />
Antonio Albanese, Margherita<br />
Buy e Silvio Orlando.<br />
Registi e interpreti di questa<br />
campagna hanno aderito ad<br />
un progetto che, per tecniche<br />
e linguaggi, mantiene i tratti<br />
distintivi della creatività cinematografi<br />
ca. Anche la scelta di<br />
formati lunghi, e secondi,<br />
avvicina questi fi lm pubblicitari<br />
al mondo del cinema.<br />
Un ambiente quest’ultimo<br />
che conosce bene Luciana Littizzetto,<br />
reduce dal successo<br />
dell’ultimo fi lm di Giovanni Veronesi<br />
Genitori & fi gli - agitare<br />
bene prima dell’uso ma anche<br />
neo testimonial della Coop.<br />
In uno degli spot esordisce<br />
con “<strong>La</strong> crisi, l’inquinamento,<br />
quando sono preoccupata come<br />
una quaglia nel microonde<br />
vengo qui”.<br />
“Vogliamo provare a raccontare<br />
chi siamo e come siamo,<br />
concentrandoci sul senso<br />
dell’essere cooperativa – ha<br />
spiegato Vincenzo Tassinari,<br />
presidente del Consiglio di Gestione<br />
di Coop Italia alla presentazione<br />
della campagna<br />
– e per farlo abbiamo deciso<br />
di ritornare dopo tanti anni al<br />
testimonial.<br />
Luciana è un volto familiare,<br />
una donna intelligente e spiritosa,<br />
una che non sembra scesa<br />
dalla Luna, ma che immagini<br />
alle prese con i problemi e<br />
le opportunità di tutti i giorni.<br />
Pensiamo che da questa prima<br />
esperienza possa nascere una<br />
storia di collaborazione importante”.<br />
L’attualità irrompe anche<br />
in Fastweb. Lo spot girato nei<br />
primi giorni di marzo con gli<br />
inseparabili Valentino Rossi e<br />
Paolo Cevoli fa anche un velato<br />
cenno alle recenti vicende<br />
di cronaca, con un messaggio<br />
di positività e reattività. Allo<br />
stesso tempo un migliaio di dipendenti<br />
del gruppo ha deciso<br />
di “metterci la faccia” inserendo<br />
il proprio volto in una pubblicità<br />
focalizzata a difendere<br />
la parte buona dell’azienda, il<br />
lato operativo, il cuore pulsante<br />
del brand.<br />
f.t.<br />
Il centro di controllo Fastweb<br />
Media<br />
27 marzo<br />
02 aprile 2010<br />
13<br />
ITALIA – INVESTIMENTI PUBBLICITARI<br />
NEL (fonte: Nielsen)<br />
. milioni di euro (-,% rispetto al )<br />
In particolare<br />
-,% nelle affi ssioni<br />
-,%<br />
-,% nella tv<br />
-,% nella radio<br />
-,% nel cinema<br />
nella stampa<br />
(-% nei quotidiani, -,% nei<br />
free press, -,% nei periodici)<br />
+,% nel mondo di internet<br />
+,% nelle cards<br />
+,% nell’out of home TV<br />
Antitrust – Istruttoria ampliata<br />
“Introiti Google<br />
più chiarezza”<br />
Antitrust ha ampliato un’istruttoria già avviata sul sistema<br />
L’ di raccolta pubblicitaria di Google: “Le condizioni contrattuali<br />
fi ssate non consentono agli editori di siti web affi liati di<br />
conoscere in maniera chiara, dettagliata e verifi cabile elementi<br />
rilevanti per la determinazione dei corrispettivi loro spettanti”.<br />
“Benché siamo contrariati a questa decisione, continueremo<br />
a collaborare costruttivamente con l’Autorità, nella convinzione<br />
che le nostre attività rispettino le normative in vigore sulla<br />
competizione nel mercato”, ha commentato un portavoce di<br />
Google dopo la notizia. In realtà l’Antitrust aveva già avviato<br />
l’istruttoria lo scorso agosto, ma nei confronti di Google<br />
Italy in relazione al servizio Google News. Successivamente, il <br />
settembre, l’aveva estesa anche alla capogruppo statunitense<br />
poiché risultava che la gestione del servizio oggetto del procedimento<br />
era in capo alla sede di Mountain View in California.<br />
f.t.
14 27 marzo<br />
02 aprile 2010 Media<br />
Consumi ed emissioni: notizie non conformi<br />
“<strong>La</strong> pubblicità<br />
delle auto<br />
è… fuorilegge”<br />
L’accusa delle onlus Terra!: le campagne<br />
promozionali non rispettano il regolamento<br />
del 2003 basato su una direttiva europea.<br />
Poca evidenza all’inquinamento da CO 2<br />
D<br />
alle emissioni fuori da ogni parametro<br />
ragionevole alla pubblicità illegale, nel<br />
mirino c’è sempre l’anidride carbonica.<br />
Nell’ultimo numero <strong>La</strong> <strong>Gazzetta</strong> dell’Economia<br />
(scaricabile in formato pdf registrandosi su www.<br />
gazeco.it) ha messo in luce le pecche dell’Italia in<br />
materia di emissioni di CO . I dati negativi, riporta-<br />
<br />
ti in un rapporto di Legambiente, denunciavano il<br />
trend negativo degli ultimi anni. Il Belpaese dal<br />
a oggi è passato dal quinto al terzo posto e<br />
invece di ridurre del ,% le emissioni di anidride<br />
carbonica, come previsto dal Protocollo di Kyo-<br />
to, le ha aumentate del ,%. Il fattore inquinante<br />
più incisivo – si sottolineava nel servizio - è stato<br />
l’aumento dei consumi per i trasporti, con un<br />
+% dal a oggi. Ed è diretta proprio a questo<br />
settore l’ultima denuncia di un’associazione<br />
ambientalista, “Terra!”, che ha preso di mira le<br />
campagne promozionali “illegali” delle autovetture<br />
nuove.<br />
L’accusa della onlus, messa nero su bianco nel<br />
rapporto “Venditori di fumo” (disponibile sul sito<br />
www.terraonlus.it), è rivolta alle case automobilistiche,<br />
ree di non rispettare il D.P.R. febbraio<br />
n. di attuazione della direttiva europea<br />
//CE sulla disponibilità di informazioni sul<br />
risparmio di carburante e sulle emissioni di CO da<br />
fornire ai consumatori nella commercializzazione<br />
di autovetture nuove.<br />
Il decreto impone che nelle pubblicità (murali<br />
o su carta stampata, non degli altri mezzi di<br />
comunicazione come ad esempio la tv) e nelle<br />
concessionarie siano presenti informazioni sul<br />
consumo di carburante e sulle emissioni di CO <br />
dei veicoli. E nell’allegato IV specifi ca che “tali<br />
informazioni devono essere di facile lettura e<br />
con la stessa evidenza rispetto alle informazioni<br />
principali (...) e facilmente comprensibili anche<br />
a una lettura superfi ciale”. Una norma con il<br />
doppio interesse della tutela dei consumatori e<br />
dell’ambiente. Che tuttavia – è l’accusa di Terra!<br />
- con l’eccezione dei punti vendita dove le informazioni<br />
sono quasi sempre presenti ed evidenti,<br />
per quanto riguarda le inserzioni pubblicitarie in<br />
alcuni casi non è rispettata e nella maggior parte<br />
degli altri è aggirata.<br />
Nello studio redatto in prima versione a luglio<br />
(ma basato su un’indagine svolta a fra marzo<br />
e aprile su insersioni su cartelloni, carta<br />
stampata e riviste specializzate) è stato evidenziato<br />
come il “% delle pubblicità è illegale”. <strong>La</strong><br />
stessa indagine è stata replicata lo scorso febbraio<br />
su un campione più ridotto di inserzioni corrispondenti<br />
a modelli pubblicizzati da poco più<br />
di case automobilistiche, ma il risultato è stato<br />
pressapoco lo stesso: % di pubblicità illegale.<br />
In realtà sono poche le inserzioni che non presentano<br />
informazioni sui consumi e sulle emissioni<br />
di CO , circa il %. E quasi tutte sono concentra-<br />
te sui x, i manifesti più grandi posti per strada.<br />
Le altre i dati li presentano, ma con un corpo carattere<br />
molto più piccolo rispetto a quello dei testi<br />
principali, quindi quasi illeggibili a uno sguardo<br />
disattento. “Una pratica in violazione”, sostiene<br />
Terra, di quanto previsto dal citato allegato IV del<br />
decreto (nell’intervista a destra il parere legale<br />
dell’avvocato <strong>La</strong>ura Tota) che parla di “stessa evidenza<br />
rispetto alle informazioni principali”. Alla<br />
quale viene opposta, come sostiene la Camera di<br />
Commercio di Bari (gli enti camerali sono deputati<br />
dal decreto alla vigilanza) nell’articolo della<br />
pagina accanto, l’impossibilità di agire a causa<br />
della genericità della norma che ne rende troppo<br />
ampia l’interpretazione.<br />
Dall’indagine emerge che le informazioni non<br />
corrette riguardano il % delle campagne promozionali<br />
di quasi tutte le case automobilistiche,<br />
con l’eccezione di qualcuna. Le virtuose sarebbero<br />
Honda (solo il % di pubblicità non conforme),<br />
Mercedes Benz (%), BMW (%), Suzuki (%) e<br />
DR (%). “Appare evidente - continua Terra! - che<br />
con l’eccezione della DR, si tratta di pubblicità di<br />
modelli in buona parte a basse emissioni. Questo<br />
è sintomatico dell’approccio “scientifi co” con cui<br />
vengono scelte le informazioni da evidenziare”.<br />
Il risultato è che l’Italia è stata messa in mora da<br />
parte della Commissione Europea.<br />
A chiudere il cerchio ci sono le sanzioni previste<br />
dal decreto, “non adeguate” ad agire da<br />
deterrente. In caso di omessa o incompleta informazione<br />
le case automobilistiche pagano da <br />
a . euro.<br />
ALESSANDRO DI PIERRO<br />
L’avv. Tota – Legge chiara<br />
“Così ingannano<br />
i consumatori”<br />
orma chiara o ambigua? Il<br />
Nnodo in cui da ormai sette<br />
anni è bloccata la piena applicazione<br />
del dpr del febbraio<br />
, n. , recante il Regolamento<br />
di attuazione della direttiva<br />
//CE è <strong>tutto</strong> qui. È<br />
un nodo interpretativo in cui le<br />
visioni di associazioni ambientaliste<br />
e dei consumatori da un lato,<br />
case automobilistiche e Camere<br />
di Commercio (incaricate di vigilare)<br />
dall’altro, sono diametralmente<br />
opposte.<br />
Come si traduce in fatti quel<br />
“di facile lettura” indicato dal regolamento?<br />
Per i primi, portando<br />
grafi camente i dati su consumi<br />
ed emissioni di CO allo stessa<br />
<br />
grandezza dei messaggi principali,<br />
come per altro indica il dpr<br />
parlando di “stessa evidenza rispetto<br />
alle informazioni principali”;<br />
per i secondi, semplicemente<br />
LAURA MARIA PIA TOTA<br />
inserendo queste informazioni<br />
sul materiale promozionale,<br />
seppur con un formato grafi co<br />
minore. <strong>Di</strong> mezzo - come spesso<br />
accade - gli acquirenti, che non<br />
godono del diritto a un’informazione<br />
chiara promosso dalla direttiva<br />
europea.<br />
Abbiamo chiesto all’avvocato<br />
<strong>La</strong>ura Maria Pia Tota, responsabile<br />
provinciale BAT di Confconsumatori,<br />
un parere legale sulle<br />
possibili interpretazioni.<br />
Avvocato Tota, quanto può<br />
essere aperta la lettura del regolamento?<br />
“L’art. del dpr chiarisce che<br />
le informazioni contenute nel<br />
materiale promozionale e pubblicitario<br />
delle autovetture devono<br />
‘essere di facile lettura e con la<br />
stessa evidenza rispetto alle informazioni<br />
principali fornite nel
Foto Simone-Ramella_fl ickr<br />
Qui sopra e sotto due dei manifesti contestati da Terra!<br />
Gli acquirenti si possono<br />
tutelare segnalando i casi<br />
di pubblicità ingannevole<br />
all’Antitrust<br />
materiale promozionale’ e ‘devono<br />
essere facilmente comprensibili<br />
anche ad una lettura superfi -<br />
ciale’. <strong>La</strong> lettura è molto chiara”.<br />
Quindi non è lecito inserire le<br />
informazioni su consumi ed emissioni<br />
di CO con un grandezza inferioriore<br />
rispetto agli altri testi<br />
del messaggio pubblicitario?<br />
“È chiarissimo che, attraverso<br />
queste informazioni incomplete<br />
e scarne, i consumatori subiscono<br />
una pubblicità ingannevole<br />
per la vendita di autovetture<br />
defi nite dalla stampa, dalle pubblicità<br />
‘auto ecologiche’, pur non<br />
avendone, al contrario, i requisiti<br />
indicati nel dpr. L’incompleta e/o<br />
l’omessa informazione agli utenti<br />
circa i consumi di carburante e le<br />
emissioni di CO rende ingannevole<br />
la pubblicità in quanto induce<br />
in errore il consumatore che,<br />
ricevendo informazioni ‘parziali’<br />
e sovente poco trasparenti sulle<br />
autovetture, non viene messo<br />
in condizione di eff ettuare delle<br />
consapevoli scelte di acquisto.<br />
Ciò appare ancor più grave se si<br />
considera che l’obiettivo della<br />
normativa è anche quello di tutelare<br />
la salute dei consumatori e<br />
dell’ecosistema in generale”.<br />
Quali strumenti di difesa hanno<br />
i consumatori?<br />
“Questa pubblicità ingannevole,<br />
in quanto idonea ad alterare<br />
i comportamenti economici<br />
del consumatore, può essere<br />
legittimamente segnalata dal<br />
singolo consumatore, anche per<br />
il tramite delle associazioni dei<br />
consumatori, dinanzi all’Autorità<br />
Garante della Concorrenza e del<br />
Mercato (Antitrust)”.<br />
a.d.p.<br />
Uno strano silenzio<br />
E sul “caso”<br />
l’Anfi a tace<br />
l diritto di replica, sempre più spesso invo-<br />
Icato, non sempre sta a cuore ai protagonisti<br />
delle notizie. E’ il caso dell’Anfi a (Associazione<br />
Nazionale Filiera Industria Automobilistica)<br />
contattata da <strong>La</strong> <strong>Gazzetta</strong> dell’Economia per<br />
replicare ai contenuti del rapporto “Venditori<br />
di fumo” di cui ci si occupa in queste pagine.<br />
Un’azione di correttezza da parte della testata<br />
per evitare di fornire ai lettori un’informazione<br />
parziale e allo stesso tempo garantire<br />
ai destinatari delle accuse uno spazio di risposta.<br />
Tramite l’uffi cio stampa l’Anfi a ha fatto<br />
sapere di non essere disponibile a un’intervista<br />
sull’argomento. Peccato, perché oltre<br />
a oltre a difendere l’immagine delle aziende<br />
che rappresenta, avrebbe reso un servizio di<br />
completezza dell’informazione ai lettori. Cioè<br />
ai loro attuali e potenziali clienti.<br />
a.d.p.<br />
Media<br />
27 marzo<br />
02 aprile 2010<br />
15<br />
<strong>La</strong> replica della Camera di Commercio<br />
Più controlli?<br />
“No, già ci sono”<br />
ervono urgenti misure a completamento<br />
“Sdel decreto”. L’appello di Terra! non è una<br />
voce fuori dal coro. “<strong>La</strong> situazione – spiega Daniel<br />
Monetti, resposabile della campagna auto –<br />
è molto simile a quella di altri Paesi europei dove<br />
le associazioni ambientaliste si stanno muovendo<br />
nella stessa direzione”. Il problema principale<br />
è che la direttiva di riferimento, datata , è ormai<br />
obsoleta. “In questi anni – spiega Monetti –<br />
sono cambiati gli standard di consumi ed emissioni<br />
e altri mezzi di comunicazione hanno superato<br />
per diff usione quelli previsti dalla legge (stampa<br />
e cartellonistica)”. <strong>La</strong> delusione, neanche tanto<br />
celata, è per la mancata presa di coscienza da<br />
parte delle case automobilistiche, in presenza di<br />
una falla legislativa, della necessità di un codice di<br />
autoregolamentazione. “In altri Paesi si sono assunti<br />
questa responsabilità” dice con rammarico<br />
Monetti. Ma la situazione è destinata a cambiare<br />
visto che entro il è attesa una nuova direttiva<br />
europea. Ed è probabile che alcune delle proposte<br />
avanzate da Terra! vengano recepite.<br />
Come ad esempio i requisiti minimi obbligatori<br />
e uniformi per la visualizzazione delle informazio-<br />
Calano gli investimenti<br />
Auto in “pole”<br />
in advertising<br />
e case automobilistiche, fi nite sotto accu-<br />
Lsa da parte delle associazione ambientaliste<br />
e da quelle dei consumatori per la comunicazione<br />
non conforme dei dati su consumi di<br />
carburante e delle emissioni di CO, sono fra<br />
i maggiori investitori pubblicitari. Nel ,<br />
primo anno di crisi economica internazionale,<br />
l’industria dell’auto ha investito in pubblicità<br />
. milioni di euro (elaborazione Upa<br />
su dati Nielsen). Nel l’intero comparto<br />
dell’advertising ha registrato un -,%. In<br />
particolare gli investimenti per le pubblicità<br />
a stampa sono calati del ,%. I quotidiani a<br />
pagamento mostrano una fl essione del -%<br />
e, con riferimento ai settori merceologici<br />
pubblicizzati, con l’automobile a -,%, l’abbigliamento<br />
a -,%, la distribuzione a -,%<br />
e la fi nanza/assicurazioni a -,%.<br />
a.d.p.<br />
<strong>La</strong> Camera di Commercio di Bari<br />
ni, “prescrivendo uno spazio minimo del % dedicato”.<br />
O un’etichettatura “chiara dei consumi<br />
che ricalchi, ad esempio, quella utilizzata per gli<br />
elettrodomestici”.<br />
Attraverso modifi che legislative “di dovrebbero<br />
attuare sanzioni adeguate e dissuasive per le<br />
case automobilistiche. Sanzioni corrispondenti al<br />
-% del costo della campagna pubblicitaria invece<br />
che i circa euro di oggi”. Poi ovviamente<br />
l’estensione dell’obbligatorietà dell’informazione<br />
a tutti i mezzi di comunicazione.<br />
L’ultimo aspetto riguarda i controlli, che “andrebbero<br />
incrementati vista l’incompatibilità delle<br />
Camere di Commercio italiane ad ottemperare<br />
in maniera pronta e adeguata”.<br />
Su questo punto è però diversa la posizione della<br />
Camera di Commercio di Bari, competente per la<br />
provincia del capoluogo pugliese. “Abbiamo una<br />
copertura di circa l’% del territorio - fanno sapere<br />
dal Settore Legale e Fede Pubblica - e la gran<br />
parte delle concessionarie risulta a norma. Per le<br />
inserzioni pubblicitarie e i cartelloni stradali, invece,<br />
siamo bloccati da una legge non chiara”.<br />
a.d.p.
16 27 marzo<br />
02 aprile 2010 Focus<br />
Cresciuti del % i prestiti (anche alle piccole e medie imprese)<br />
<strong>La</strong> Banca Europea<br />
“soccorre” i privati<br />
I<br />
n un anno di congiuntura<br />
economica particolarmente<br />
pesante, un anno in cui<br />
le banche avevano chiuso i rubinetti<br />
del credito, un ruolo di<br />
supplenza è stato assunto dalla<br />
Banca europea degli investimenti.<br />
Che, rispondendo a una forte<br />
sollecitazione del Consiglio UE,<br />
nel ha sostenuto l’economia<br />
reale dell’Unione europea,<br />
ma non soltanto, raff orzando<br />
sensibilmente il volume dei<br />
prestiti concessi. Indirizzandoli<br />
principalmente verso tre obiettivi:<br />
le regioni economicamente<br />
più deboli, la lotta contro il cambiamento<br />
climatico, le piccole e<br />
medie imprese.<br />
Quasi miliardi<br />
Nel complesso, l’anno scorso<br />
la BEI ha sottoscritto contratti di<br />
prestito per , miliardi di euro,<br />
con un aumento del % rispetto<br />
ai miliardi prestati nel . In<br />
presenza di una crisi economica<br />
così grave, la Banca si era posta<br />
“obiettivi ambiziosi” per il .<br />
“E ora possiamo dire che quegli<br />
obiettivi sono stati non soltanto<br />
raggiunti ma anche superati”,<br />
ha sottolineato il presidente della<br />
BEI Philippe Maystadt nel presentare,<br />
il mese scorso, i risultati<br />
dell’anno passato. <strong>Di</strong> quei ,<br />
miliardi, solo una piccola parte<br />
sono stati indirizzati verso Paesi<br />
terzi (principalmente nei Balcani<br />
occidentali, sull’altra sponda del<br />
Mediterraneo, in America <strong>La</strong>tina<br />
e in Asia). I restanti , miliardi<br />
sono stati destinati agli Stati<br />
membri dell’UE. A soggetti italiani<br />
(imprese, Regioni, Province,<br />
Comuni) sono andati , miliardi,<br />
con un aumento del % sull’anno<br />
precedente e addirittura del<br />
% sul . Complessivamente<br />
l’Italia, nella classifi ca relativa al<br />
, occupa il terzo posto dopo<br />
la Spagna e la Germania.<br />
Gli obiettivi<br />
Gli obiettivi prioritari perseguiti<br />
dalla BEI nel quadro della<br />
grave recessione che l’Europa<br />
ha attraversato (ma non ancora<br />
del <strong>tutto</strong> superato) sono, in<br />
termini di volume e di destinazione<br />
dei prestiti, quelli indicati<br />
dal Consiglio europeo, che<br />
raccoglie tutti gli azionisti della<br />
Banca, ossia i Stati membri<br />
dell’Unione europea (l’Italia partecipa<br />
con una quota del %,<br />
come la Germania, la Francia e il<br />
Regno Unito). <strong>La</strong> BEI è di fatto<br />
il braccio fi nanziario dell’Unione<br />
europea per i fi nanziamenti a<br />
lungo termine; e la sua missione<br />
è di contribuire all’integrazione,<br />
allo sviluppo equilibrato e alla<br />
coesione economica e sociale<br />
degli Stati membri.<br />
Coerentemente con questa<br />
sua missione e con le raccomandazioni<br />
del Consiglio europeo,<br />
l’obiettivo al quale la banca nel<br />
ha destinato il volume di<br />
prestiti più elevato è stato il<br />
sostegno alle regioni della Convergenza;<br />
fra le quali ci sono la<br />
Calabria, la Campania, la Puglia<br />
e la Sicilia, oltre che, ma in misura<br />
progressivamente ridotta, la<br />
Basilicata. Alle regioni della Con-<br />
vergenza in tutta l’Unione europea<br />
sono stati indirizzati quindi<br />
miliardi di prestiti, il % in<br />
più rispetto ai dell’anno precedente.<br />
Tredici miliardi, ossia<br />
quasi la metà di quei miliardi<br />
complessivi, sono stati destinati<br />
ai nuovi Stati membri entrati a<br />
far parte dell’UE nel e nel<br />
(i dieci dell’Europa centrale<br />
e orientale, Cipro e Malta). Gli<br />
altri sedici ai Paesi membri di<br />
più antica adesione.<br />
Altri miliardi<br />
Altri miliardi di prestiti, sempre<br />
in ambito europeo, hanno<br />
riguardato la lotta contro il cambiamento<br />
climatico. In particolare<br />
per fi nanziare progetti rivolti<br />
alla riduzione delle emissioni di<br />
anidride carbonica, riferiti quindi<br />
alle energie rinnovabili, all’effi<br />
cienza energetica, alla ricerca e<br />
allo sviluppo per trasporti meno<br />
inquinanti, ai trasporti urbani.<br />
Per sostenere le piccole e<br />
medie imprese, inoltre, sempre<br />
nel la BEI ha aperto linee<br />
di credito per un importo complessivo<br />
di , miliardi, il % in<br />
più rispetto all’anno precedente,<br />
in favore di un certo numero<br />
di banche intermediarie. Queste<br />
si sono incaricate di trasferire<br />
i fondi, sotto forma di prestiti,<br />
a piccole e medie imprese, con<br />
l’impegno di prestare esse stesse<br />
alle PMI, per ciascun contratto,<br />
un importo aggiuntivo uguale<br />
a quello assegnato dalla BEI.<br />
Accreditata da un rating tripla<br />
A, la Banca europea per gli investimenti<br />
raccoglie grosse quantità<br />
di fondi sul mercato dei capitali<br />
e li presta a condizioni particolarmente<br />
vantaggiose a soggetti<br />
pubblici e privati per progetti la<br />
cui realizzazione contribuisce al<br />
raggiungimento degli obiettivi<br />
dell’Unione europea.<br />
Dal <br />
Nonostante che la BEI esista<br />
da più di mezzo secolo (è stata<br />
istituita nel con i Trattati di<br />
Roma), non tutte le imprese europee<br />
sono al corrente della sua<br />
esistenza e del fatto che essa<br />
può concedere prestiti anche a<br />
società private oltre che a organismi<br />
pubblici. E molte aziende<br />
private, come ha riferito il presidente<br />
Maystadt in una recente<br />
intervista, hanno scoperto questa<br />
opportunità proprio l’anno<br />
scorso. Quando, di fronte alla<br />
resistenza a concedere prestiti<br />
da parte delle banche commerciali,<br />
sono state obbligate a cercare<br />
soluzioni alternative. Questo<br />
è stato il motivo della rapida<br />
crescita della quota di prestiti<br />
concessi a soggetti privati. Quota<br />
che si era stabilizzata negli anni<br />
attorno al -% del volume<br />
complessivo dei fi nanziamenti<br />
BEI, ma che l’anno scorso è schizzata<br />
al % (ossia circa miliardi<br />
di euro). Una quota “eccessiva”,<br />
a giudizio di Maystadt. Il quale si<br />
è augurato che, con la riapertura<br />
dei “rubinetti” da parte delle<br />
banche commerciali, possa tornare<br />
al livello di prima.<br />
ORESTE BARLETTA<br />
PHILIPPE MAYSTADT<br />
Uno slogan che ha funzionato<br />
“Prestiti BEI per le PMI”<br />
I fondi Jessica<br />
ltre un terzo dei fondi stanziati dalla BEI nel per sostenere l’econo-<br />
Omia europea sono stati destinati, come si può leggere in un altro articolo<br />
qui accanto, ad aiutare fi nanziariamente le regioni dell’obiettivo Convergenza<br />
dell’UE. Cioè le regioni dove il prodotto interno lordo pro capite è inferiore al %<br />
di quello medio europeo: cioè la massima parte di quelle dei Paesi membri entrati<br />
nell’Unione nel e nel , alcune in Grecia e in Portogallo, una in Spagna e<br />
le quattro del nostro Mezzogiorno.<br />
Complessivamente gli Stati membri di più antica adesione all’UE hanno ricevuto<br />
una quantità di prestiti superiore a quella dei Paesi di nuova accessione. <strong>La</strong><br />
classifi ca in questo particolare settore è guidata dalla Spagna, che ha ottenuto<br />
dalla BEI prestiti per , miliardi, seguita dalla Polonia (, miliardi). Se si guarda<br />
invece al volume dei prestiti diviso per il numero degli abitanti, al primo posto c’è<br />
l’Estonia, poi il Portogallo, la Lituania e la Slovenia.<br />
Per sostenere ulteriormente i Paesi e le regioni della Convergenza, la Banca europea<br />
per gli investimenti ha ideato un meccanismo di cofi nanziamento dei Fondi<br />
strutturali europei (destinati appunto a queste aree). Questo meccanismo prevede<br />
che uno Stato membro possa sostituire la propria quota di cofi nanziamento<br />
dei Fondi strutturali con un prestito ottenuto dalla BEI. Una formula “morbida”<br />
che, a giudizio della stessa Banca, “favorisce l’utilizzazione dei Fondi strutturali,<br />
ne assicura una migliore utilizzazione e conferisce loro un eff etto-leva”. Una formula<br />
che ha avuto un buon successo se si tiene conto del fatto che l’anno scorso<br />
grazie ad essa sono stati concessi prestiti per complessivi , miliardi.<br />
<strong>La</strong> BEI, sempre nell’ottica del sostegno alle regioni della Convergenza, partecipa<br />
inoltre direttamente alle iniziative JASPERS e JESSICA insieme con la Commissione<br />
europea, che le ha concepite nel quadro della politica di coesione. <strong>La</strong> prima<br />
si propone di aiutare i Paesi benefi ciari a predisporre progetti di infrastrutture,<br />
in particolare nei settori dei trasporti, dell’ambiente, dell’effi cienza energetica e<br />
delle fonti rinnovabili. <strong>La</strong> seconda ha l’obiettivo di aiutare le collettività locali a<br />
utilizzare strumenti di ingegneria fi nanziaria per gli investimenti che riguardano<br />
lo sviluppo urbano durevole. o.b.<br />
Ripartizione geografi ca dei contr<br />
(milioni<br />
Belgio (BE)<br />
Bulgaria (BG)<br />
Repubblica Ceca (CZ)<br />
Danimarca (DK)<br />
Germania (DK)<br />
Estonia (EE)<br />
Irlanda (IE)<br />
Grecia (GR)<br />
Spagna (ES)<br />
Francia (FR)<br />
Italia (IT)<br />
Cipro (CY)<br />
Lettonia (LV)<br />
Lituania (LT)<br />
Lussemburgo (LU)<br />
Ungheria (HU)<br />
Malta (MT)<br />
Paesi Bassi (NL)<br />
Austria (AT)<br />
Polonia (PL)<br />
Portogallo (PT)<br />
Romania (RO)<br />
Slovenia (SI)<br />
Slovacchia (SK)<br />
Finlandia (FI)<br />
Svezia (SE)<br />
Gran Bretagna (GB)
atti sottoscritti di fi nanziamento<br />
di euro)<br />
<br />
Montant %<br />
. ,<br />
,<br />
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,<br />
. ,<br />
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. ,<br />
Foto Cédric Puisney_fl ickr<br />
<strong>La</strong> Banca Europea degli Investimenti a Lussemburgo<br />
Focus<br />
27 marzo<br />
02 aprile 2010<br />
I fi nanziamenti assegnati a Telecom, Eni, Enel, Snam e Regioni<br />
Ecco gli investimenti<br />
delle imprese al Sud<br />
DARIO SCANNAPIECO<br />
<strong>La</strong> “classifi ca” dei fondi stanziati<br />
<strong>Di</strong> più ai vecchi Paesi<br />
Foto suisse_fl ickr<br />
anno scorso la Banca europea per gli investimenti ha prestato a banche in-<br />
L’ termediarie , miliardi di euro sotto forma di linee di credito per il fi nanziamento<br />
delle piccole e medie imprese, che costituiscono il % delle aziende europee.<br />
E che, come ripete spesso Antonio Tafani, vicepresidente della Commissione<br />
europea con la responsabilità del portafoglio Imprenditoria e Industria, sono il<br />
motore in grado di generare crescita e occupazione in Europa.<br />
Nel biennio - la BEI ha sottoscritto la concessione di prestiti alle PMI<br />
per un importo complessivo di , miliardi di euro. Ed è quindi sulla buona strada<br />
per raggiungere entro la fi ne dell’anno prossimo l’obiettivo di miliardi fi ssato dal<br />
piano di rilancio economico adottato dal Consiglio europeo di dicembre .<br />
Sin dal , per altro, la Banca ha lanciato lo slogan “prestiti BEI per le PMI”,<br />
una formula più trasparente e che consente un accesso più semplice ai prestiti<br />
oltre a impegnare le banche intermediarie a contribuire per un importo uguale<br />
a quello della BEI. Per quel che riguarda in particolare l’Italia, il vicepresidente<br />
della Banca Dario Scannapieco ha ricordato che negli ultimi tre anni oltre .<br />
PMI hanno ricevuto prestiti BEI. Nel solo mese di gennaio scorso, per esempio, la<br />
Banca ha destinato alle PMI italiane, attraverso banche intermediarie, un volume<br />
di prestiti di quasi milioni di euro. <strong>Di</strong> questi, sono stati attribuiti alla Banca<br />
Agrileasing, del gruppo ICCREA (casse rurali e artigiane). Questo accordo prevede<br />
che Banca Agrileasing possa concedere, anche attraverso le banche di credito<br />
cooperativo, prestiti fi no a , milioni ciascuno, sotto forma di leasing fi nanziario,<br />
a imprese dell’industria o dei servizi. Nello stesso mese sono stati conclusi altri<br />
due contratti: uno, per milioni, con la Banca popolare dell’Emilia-Romagna;<br />
l’altro, per milioni, con il gruppo Cariparma.<br />
In febbraio, poi, la BEI ha sottoscritto un accordo con la Regione Abruzzo, nel<br />
quadro degli interventi post-terremoto, che prevede un fi nanziamento di milioni<br />
ad alcune banche intermediarie. Queste destineranno il fondo, con l’aggiunta<br />
da parte loro di un importo uguale, a prestiti ad aziende abruzzesi, industriali<br />
o artigiane con meno di dipendenti, per progetti del valore massimo di <br />
milioni ciascuno. o.b.<br />
ono stati numerosi e consi-<br />
Sstenti (in complesso, alcuni<br />
miliardi di euro) i prestiti concessi<br />
nel dalla Banca europea per<br />
gli investimenti a grandi imprese<br />
che operano nel Mezzogiorno.<br />
Nell’elenco che segue vengono<br />
indicati i più signifi cativi.<br />
Telecom<br />
In febbraio la BEI è intervenuta<br />
con un prestito di milioni<br />
di euro a Telecom Italia per<br />
raggiungere l’obiettivo di off rire<br />
l’accesso alla banda larga su<br />
<strong>tutto</strong> il territorio nazionale. E in<br />
particolare alle regioni, in gran<br />
parte nel Mezzogiorno, che non<br />
dispongono ancora di questa<br />
tecnologia. Il progetto, hanno<br />
sottolineato la BEI e Telecom Italia,<br />
consentirà di ridurre ulteriormente<br />
il divario digitale ancora<br />
esistente fra le regioni italiane.<br />
Nello stesso mese di febbraio<br />
del , un prestito di <br />
milioni di euro è stato concesso<br />
all’ENI per opere da realizzare<br />
nella raffi neria di Taranto e in<br />
quella lombarda di Sannazzaro.<br />
Enel<br />
Alla fi ne di marzo la BEI ha sottoscritto<br />
con la Cassa depositi e<br />
prestiti un contratto per la concessione<br />
di un fi nanziamento<br />
di un miliardo di euro all’ENEL<br />
da destinare al piano triennale<br />
- di sviluppo della rete<br />
di distribuzione elettrica. Il piano<br />
si propone di migliorare il grado<br />
di effi cienza complessivo della<br />
rete, e prevede anche la realizzazione<br />
di connessioni con siti di<br />
fonti rinnovabili (in particolare<br />
impianti eolici). Un terzo dell’importo<br />
complessivo del prestito<br />
è destinato allo sviluppo della<br />
rete elettrica nelle regioni del<br />
Mezzogiorno. Sempre in tema di<br />
distribuzione dell’elettricità, in<br />
giugno la BEI ha siglato un altro<br />
contratto con la Cassa depositi e<br />
prestiti per la concessione di un<br />
fi nanziamento di milioni di<br />
euro a Terna, il gestore della rete<br />
elettrica nazionale, a sostegno<br />
del piano quadriennale di sviluppo<br />
-. Nel Mezzogiorno,<br />
fra l’altro, il piano prevede anche<br />
la posa in opera di un nuovo cavo<br />
sottomarino ad alta tensione<br />
fra la Sicilia e la Calabria.<br />
Basilicata<br />
In maggio un prestito di milioni<br />
di euro è stato concesso alla<br />
Regione Basilicata a sostegno<br />
degli investimenti previsti nel<br />
programma operativo regionale<br />
- nel quadro delle risorse<br />
assegnate alla Basilicata dal<br />
Fondo europeo di sviluppo regionale<br />
e dal Fondo sociale. Questa<br />
somma è destinata alla realizzazione<br />
di progetti principalmente<br />
nel settore delle infrastrutture e<br />
anche in quelli dell’energia e della<br />
potabilizzazione dell’acqua.<br />
In luglio la Banca europea per<br />
gli investimenti ha sottoscritto<br />
con Finmeccanica un contratto<br />
per un fi nanziamento di <br />
milioni di euro da destinare ad<br />
Alenia Aeronautica per gli investimenti<br />
previsti dal piano pluriennale<br />
del gruppo aerospaziale. Il<br />
17<br />
prestito servirà all’ampliamento<br />
degli stabilimenti in Puglia (Foggia<br />
e Grottaglie) e in Campania<br />
(Pomigliano d’Arco), dove saranno<br />
prodotti e sviluppati componenti<br />
aeronautici tecnologicamente<br />
innovativi che rispondono<br />
a requisiti di maggior leggerezza<br />
e minor consumo di carburante.<br />
Puglia<br />
Sempre in luglio la BEI ha<br />
stanziato la seconda “tranche”<br />
( milioni) di un prestito per<br />
complessivi milioni destinato<br />
a medie imprese di quattro<br />
regioni del Mezzogiorno (Puglia,<br />
Campania, Calabria e Sicilia)<br />
per progetti, con un massimo di<br />
milioni a progetto, nei settori<br />
dell’innovazione, dell’energia e<br />
dell’ambiente. Risale al mese di<br />
ottobre un contratto di prestito<br />
di milioni di euro in favore di<br />
Grimaldi compagnia di navigazione,<br />
che ha sede a Napoli. <strong>La</strong> somma<br />
è destinata a coprire una parte<br />
della spesa per acquistare una<br />
nave passeggeri e merci, la Cruise<br />
Europa, costruita dalla Fincantieri<br />
a Castellammare di Stabia, che sarà<br />
impiegata nei collegamenti fra<br />
l’Italia e la Grecia. Questo fi nanziamento<br />
costituisce la seconda<br />
“tranche” di un prestito di <br />
milioni per l’acquisto di quattro<br />
Cruise Ferries (spesa complessiva<br />
milioni), e rientra fra gli interventi<br />
della BEI per le autostrade<br />
del mare destinanti all’acquisto<br />
di mezzi di trasporto meno inquinanti<br />
e in grado di generare<br />
occupazione in particolare nel<br />
Mezzogiorno. <strong>La</strong> prima “tranche”<br />
del prestito, milioni per<br />
cofi nanziare l’acquisto della “gemella”<br />
Cruise Barcelona, era stata<br />
concessa nel dalla stessa<br />
BEI per il tramite di Unicredit.<br />
All’inizio del altri milioni,<br />
seconda “tranche” di un<br />
prestito da milioni di euro,<br />
erano stati concessi al gruppo<br />
Grimaldi per l’acquisto di mercantili<br />
destinati alle rotte per<br />
l’Africa Occidentale e l’America<br />
del Sud. <strong>La</strong> prima “tranche”, di<br />
uguale importo, era stata assegnata<br />
alla fi ne del .<br />
Snam<br />
In dicembre un prestito di <br />
milioni di euro è stato contratto<br />
con Snam Rete Gas, del gruppo<br />
Eni. <strong>La</strong> somma coprirà quasi la<br />
metà dei costi per la realizzazione<br />
di due nuovi gasdotti, uno<br />
dei quali in Puglia, tra Massafra<br />
e Biccari; oltre che per la trasformazione<br />
e l’ammodernamento<br />
della stazione di compressione a<br />
Melizzano, in Campania. Qualche<br />
giorno fa, infi ne, la BEI ha concesso<br />
direttamente a Terna la seconda<br />
e defi nitiva “tranche” (<br />
milioni di euro) di un prestito per<br />
complessivi milioni contratto<br />
nel . <strong>La</strong> somma contribuirà<br />
alla realizzazione di un nuovo collegamento<br />
elettrico sottomarino<br />
ad alta tensione fra la Sardegna<br />
e l’Italia continentale. L’elettrodotto<br />
raggiungerà la profonditàrecord<br />
di . metri e, con i suoi<br />
chilometri, sarà uno dei più<br />
lunghi mai realizzati al mondo.<br />
o.b.
18 27 marzo<br />
02 aprile 2010 Media<br />
Tendenze – Cresce il mercato, non sempre l’autorevolezza<br />
Blog che passione!<br />
Ma con prudenza<br />
I<br />
l % dei , milioni di utenti italiani di internet<br />
(circa , milioni di individui) legge<br />
abitualmente blog di attualità. Questo<br />
dato, ricavato da un’indagine condotta<br />
dalla società di ricerche Human Highway<br />
(www.humanhighway.it) in collaborazione<br />
con Liquida (www.liquida.it), l’aggregatore<br />
di news del gruppo Banzai, conferma come<br />
la blogosfera sia oggi un imprescindibile<br />
mezzo d’informazione.<br />
I lettori abituali di quotidiani online hanno<br />
maggior affi nità con il mondo dei blog<br />
rispetto ai lettori più tradizionali, che prediligono<br />
le versioni cartacee dei quotidiani. In<br />
particolare, due aspetti sono maggiormente<br />
sentiti tra i lettori dei quotidiani online: la<br />
fi ducia accordata ai blog e il riconoscimento<br />
della loro infl uenza nella formazione<br />
dell’opinione pubblica. Più della metà degli<br />
utenti internet ritiene che i blogger godano<br />
di maggior libertà di espressione rispetto<br />
ai giornalisti delle testate tradizionali. Non<br />
per questo, però, i contenuti dei blog raccolgono<br />
maggior fi ducia rispetto ai quotidiani,<br />
anzi ciò è vero solo per un individuo<br />
su quattro. In prevalenza i lettori di blog<br />
sono uomini, di età matura (- anni), re-<br />
Battute anche le diffi denze<br />
<strong>Di</strong>ari online:<br />
la “rivincita”<br />
diaristi anonimi dalla<br />
sessualità incerta” “I (defi nizione coniata a<br />
Napoli nel lontano a margine<br />
di una tavola rotonda su<br />
weblog e scrittura) si sono trasformati<br />
nel negli interlocutori<br />
più ambiti dal mondo del<br />
business. I blog, altrimenti detti<br />
“diari online”, compiono <br />
anni e si prendono la rivincita:<br />
più dinamici dei siti, conquistano<br />
i vertici dei motori di ricerca<br />
e diventano la nuova frontiera<br />
del marketing globale.<br />
Una data “uffi ciale” di fatto<br />
non c’è, ma i miti tramandati<br />
nella Rete sono concordi<br />
nell’identifi care Dave Winer<br />
come “il” protoblogger, colui<br />
che nell’aprile del sviluppò<br />
il software da cui prese il<br />
via l’ultima rivoluzione di internet.<br />
Il dicembre dello stesso<br />
anno John Barger, appassionato<br />
di caccia, aprì il primo blog<br />
anche se questo termine (da<br />
“web-log”, “diario in rete”) fu<br />
coniato nel maggio del da<br />
Peter Merholz, il quale scrisse<br />
“we blog”, inteso come “noi<br />
blogghiamo”, sulla fascia laterale<br />
del suo sito. In Italia il fenomeno<br />
è dilagato dal .<br />
Oggi ce ne sono di tutti i tipi:<br />
personali o politici, vlog (con i<br />
video) o urban blog (dedicati<br />
a una città). Del resto aprirne<br />
uno è abbastanza semplice.<br />
Basta registrare un dominio<br />
di primo livello, avendo cura<br />
di scegliere un nome che identifi<br />
chi o richiami in qualche<br />
modo i contenuti del sito, che<br />
sia breve, facile da ricordare<br />
sidenti nel Nord-Ovest e nel Centro. Quasi<br />
un terzo di essi (cioè circa mila persone)<br />
legge esclusivamente blog, poco meno<br />
della metà ( milione mila persone) legge<br />
anche i quotidiani online.<br />
Ma qual è il ritratto dei blogger? Per ricostruirlo<br />
bisogna consultare l’ultimo rapporto<br />
di Technorati State of the Blogosphere.<br />
Nell’edizione è stato intervistato un<br />
campione di circa mila blogger, da cui si<br />
ricava che sono per lo più maschi, sotto i <br />
anni, hanno una buona istruzione e quasi<br />
uno su due proviene dal settore dei media.<br />
Se per la maggior parte degli utenti (%)<br />
il blog resta ancora un semplice hobby da<br />
coltivare nel tempo libero, cresce il numero<br />
di chi ha trasformato il proprio “diario di<br />
bordo” in un’attività professionale (%), in<br />
grado di garantire guadagni considerevoli.<br />
Per i più si tratta di un impiego part-time,<br />
che permette comunque di arrotondare<br />
lo stipendio (il salario medio annuale è di<br />
mila dollari). Più interessante, invece, il<br />
dato su chi riesce a svolgere a tempo pieno<br />
l’attività di blogger: è il % del campione,<br />
che spesso scrive per condividere le proprie<br />
competenze ma anche per promuovere le<br />
e possibilmente originale. Poi<br />
occorre prendere uno spazio<br />
web da una delle società di<br />
hosting presenti sul mercato,<br />
su cui caricare il blog in modo<br />
che sia visibile a tutti. Il costo<br />
dell’operazione è contenuto:<br />
non più di euro all’anno.<br />
Quindi bisogna valorizzare<br />
la grafi ca e dotarsi di un database<br />
per organizzare l’archivio<br />
degli articoli (ribattezzati<br />
“post”), un motore di ricerca e<br />
un CMS (content management<br />
system), ossia un’interfaccia<br />
che consenta di caricare i pezzi<br />
nel sito da qualunque computer<br />
e senza bisogno di essere<br />
dei geni dell’html o dei vari linguaggi<br />
di programmazione.<br />
Oggi vengono in soccorso<br />
strumenti open source totalmente<br />
gratuiti come Movable<br />
Type o Word Press con cui<br />
l’installazione diventa rapida<br />
ed agevole. Per tenere in vita i<br />
blog bastano passione e ritagli<br />
di tempo.<br />
Ma per poter guadagnare<br />
sono fondamentali gli aggiornamenti<br />
(possibilmente più di<br />
uno al giorno) e i programmi<br />
che procacciano e distribuiscono<br />
pubblicità come Google<br />
Adsense (è necessario che gli<br />
utenti clicchino sugli annunci<br />
testuali o sui banner visualizzati<br />
sulle pagine del sito: i clic<br />
vanno da centesimi ad oltre<br />
un euro).<br />
I ricavi diventano signifi cativi<br />
(fi no a . euro) se si arriva<br />
ad almeno due milioni di<br />
pagine viste e a mila utenti<br />
al mese.<br />
f.t.<br />
attività dell’azienda in cui lavora. In questa<br />
categoria il salario medio raggiunge cifre<br />
importanti ( mila dollari l’anno). Tra parttime<br />
e full-time, il % aff erma che il blog sta<br />
diventando la principale fonte di introito. Il<br />
<strong>tutto</strong> grazie alla pubblicità, ma anche per la<br />
reputazione che il blog è in grado di garantire.<br />
Il che signifi ca inviti a convegni e conferenze,<br />
ma soprat<strong>tutto</strong> il sempre maggiore<br />
coinvolgimento nel settore dei media.<br />
Quattro blogger su dieci provengono<br />
dal mondo dell’informazione (riviste, quotidiani,<br />
radio, spesso come collaboratori<br />
esterni). <strong>Di</strong> questi il % continua a svolgere<br />
un’attività nel campo dei media. Messo da<br />
parte l’antagonismo dei primi tempi, i blogger<br />
stanno quindi diventando parte attiva<br />
del sistema dell’informazione mainstream,<br />
dell’“abitudine di massa”. Ormai, spiega la<br />
rivista Fast Company, gestire pagine competenti<br />
su temi specifi ci rappresenta la<br />
migliore palestra per i reporter in erba. Ma<br />
anche il naturale approdo per i tanti giornalisti<br />
che devono reinventarsi una nuova vita<br />
dopo essere stati licenziati.<br />
FABIO TRAVERSA<br />
Le statistiche mondiali<br />
Ne nasce uno<br />
ogni secondo<br />
gni secondo, in qualche angolo sperduto del mondo, un<br />
Onuovo blog emette il suo primo “vagito telematico”. Bloggano<br />
i politici (tra i più attivi Antonio <strong>Di</strong> Pietro), i manager (si<br />
chiamano corporate blog), gli scrittori. Oltre ai giornalisti e agli<br />
appassionati del web che spesso pubblicano notizie in esclusiva,<br />
beff ando la concorrenza.<br />
Già in occasione dell’ settembre o dello tsunami i media<br />
si fecero bagnare il naso dai blogger, veri campioni del citizen<br />
journalism, il “giornalismo dal basso”. Più recentemente il blog<br />
San Precario ha pubblicato la foto della prima uscita pubblica<br />
del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dopo l’aggressione<br />
subita in piazza Duomo a Milano il dicembre. Nell’istantanea<br />
si vede il premier con un cerotto sul naso e uno su una<br />
guancia mentre passeggia circondato dalle guardie del corpo<br />
che lo proteggono dalla folla all’esterno del centro commerciale<br />
Il Gigante di Villasanta, in Brianza, non lontano da Arcore.<br />
Andando fuori dall’Italia negli Stati Uniti i blogger hanno<br />
avuto letteralmente un posto in prima fi la nelle sfi late di moda<br />
autunno-inverno mentre una delle principali fonti di aggiornamento,<br />
anche video, degli scontri in Iran è arrivata proprio<br />
dai “diari online”, che hanno sfi dato la censura. A volte, però,<br />
scattano le punizioni. Lo studente egiziano Abdel Kareem Nabil<br />
Suleiman, arrestato nel all’età di anni, si è visto confermare<br />
la pena di quattro anni di carcere per aver “insultato il<br />
capo dello stato Mubarak e aver diff amato l’Islam”.<br />
<strong>Di</strong> rilievo anche la condanna di Song Zude e un altro blogger<br />
cinese al pagamento di mila dollari di risarcimento alla vedova<br />
del regista Xie Jin per aver scritto nei loro siti amatoriali<br />
che, all’età di anni, il maestro era morto nelle braccia di una<br />
prostituta. Ma se si cercano “Cina” e “blogger” su Google gli<br />
esempi del pugno duro di Pechino nei confronti di ogni forma di<br />
dissenso informatico è ben più lunga e pesante di questo esempio<br />
recentissimo.<br />
In altri Paesi c’è chi rischia e a volte paga. Il totale di cause<br />
per diff amazione relative a blogger nei soli Usa sarebbe di<br />
, milioni di dollari, scrive il Wall Street Journal. C’è l’ingegnere<br />
licenziato da Google perché parlava sul web di segreti<br />
industriali e la funzionaria parlamentare Jessica Cutler, meglio<br />
nota come The Washingtonienne, che ha fatto la stessa<br />
fi ne perché raccontava la sua vita sessuale tra gli scranni del<br />
Congresso (il <strong>tutto</strong> è poi confl uito inevitabilmente in un romanzo).<br />
Però fra chi ci perde e chi ci guadagna il saldo appare<br />
largamente positivo. E fa dei blog strumenti di business. Ma<br />
soprat<strong>tutto</strong> di democrazia.<br />
f.t.<br />
Classifi ca dei blog più letti in Puglia<br />
Blog rank in Italia<br />
. Giornalettismo.com <br />
. Vorrei essere un baol <br />
. Reset Italia, il blog partecipativo <br />
. Davide Maggio’s Blog <br />
. Reality & Show <br />
. semplicementeinsieme.blogspot.com <br />
. TuxFeed.it –<br />
. Videopolitik <br />
. Airdave.it, my world –<br />
. Volevo Essere Tumblr <br />
. Giovy’s Blog <br />
. casa dei sognatori <br />
. LSDmagazine <br />
. Il volo del falco –<br />
. kOoLiNuS.net <br />
. Princess Proserpina <br />
. thesportvillage <br />
. viralmente <br />
. Cellulari ad Hoc <br />
. Il futuro non è più quello di una volta
Classifi ca dei blog più letti in Basilicata<br />
Blog rank in Italia<br />
. Vincos <br />
. Blog Notes <br />
. Catepol . <br />
. IlBloggatore –<br />
. Sir Drake <br />
. LAMBARITALIA –<br />
. Questioni di corna –<br />
. CLARITA.it <br />
. Bloggradi <br />
. Catepol . <br />
. Il blog di Sergio Ragone <br />
. HyperBROS.com <br />
. Numero Venti <br />
. PAROLE IN SILENZIO –<br />
. <strong>La</strong> Piuma <br />
. Aurora <br />
. Cronache Luterane –<br />
. Montescaglioso punto NET <br />
. LucaniArt <br />
. My Refl ection <br />
a mia esperienza con i blog risale al lontano con <strong>Di</strong> <strong>tutto</strong><br />
Lun po’ che, già dal titolo, lascia immaginare il contenuto: commenti<br />
sui fatti più importanti ma anche più curiosi della giornata.<br />
È, però, dall’ottobre che posso aff ermare di aver trovato nel<br />
blog una “seconda casa”. Merito di Blogosfere che mi ha dato l’opportunità<br />
di creare dal nulla uno spazio web dedicato alla televisione<br />
e intitolato Reality & Show. Ovviamente all’inizio, partendo da<br />
zero, sapevo che le visite sarebbero state molto poche così come i<br />
commenti dei lettori avrebbero rivelato una giustifi cata diffi denza.<br />
Ma la forza di un blog è data dai seguenti aspetti: tempestività, interattività,<br />
varietà di argomenti proposti. Se un blog lo si aggiorna<br />
frequentemente e con passione e ci si confronta con civiltà e dialettica<br />
con i lettori i risultati prima o poi arrivano e così è stato.<br />
È fondamentale, allora, trasformare la passione in un vero e proprio<br />
lavoro e ritagliarsi diverse ore nel corso della giornata nonostante<br />
le tante altre incombenze. <strong>La</strong> mia giornata da blogger parte<br />
Media<br />
27 marzo<br />
02 aprile 2010<br />
Il boom – Secondo Blogbabel Beppe Grillo è in vetta<br />
Premi e classifi che<br />
dei più letti d’Italia<br />
Q<br />
uali sono i blog più letti in Italia?<br />
Secondo l’autorevole Blogbabel,<br />
storico servizio di analisi della blogosfera,<br />
al primo posto c’è Beppegrillo.it,<br />
che il dicembre ha vinto il<br />
“Premio Www”, istituito da Il Sole Ore,<br />
come miglior sito web italiano nella categoria<br />
news e informazione.<br />
<strong>La</strong> decisione di affi dare il proprio pensiero<br />
ad un blog può essere fatta risalire alle<br />
vicende che hanno portato al progressivo<br />
allontanamento di Grillo dalle emittenti televisive<br />
nazionali.<br />
Con l’apertura del suo blog Grillo è arrivato<br />
in breve tempo ad utilizzare la Rete<br />
come fonte di informazione globale e<br />
di dirompente cambiamento sociale: “In<br />
questo momento il mondo, senza accorgersene,<br />
sta vivendo la terza guerra mondiale:<br />
quella dell’informazione.<br />
L’unico modo per salvarsi è sapere. Conoscere<br />
le notizie. Noi abbiamo un mezzo,<br />
la Rete, che ci consente di arrivare dritti alle<br />
notizie. <strong>La</strong> politica, le televisioni, i giornali<br />
arrivano sempre dopo”.<br />
Al secondo posto c’è Piovono rane, curato<br />
da Alessandro Gilioli, giornalista de<br />
Classifi ca dei blog più letti in Italia<br />
variazione positiva variazione negativa <br />
L’Espresso, mentre al terzo si piazza l’AnteFatto,<br />
blog de Il Fatto Quotidiano.<br />
All’ultimo Blog Fest di Riva del Garda, il<br />
meeting annuale dei blogger italiani, sono<br />
stati, invece, annunciati i vincitori dei Macchianera<br />
Blog Awards, una sorta di Oscar<br />
dei blog nostrani, inventati da Gianluca Neri<br />
e assegnati dai lettori di Macchianera.<br />
Il vincitore dell’edizione è Spinoza,<br />
blog di “satira serissima”, online dal ,<br />
che si è aggiudicato anche i riconoscimenti<br />
per miglior community e miglior blog collettivo.<br />
Blogger dell’anno è invece l’autore<br />
di Paul the Wine Guy, sarcastico osservatore<br />
dell’attualità. Il più bel post del <br />
l’ha scritto l’autrice del blog Cloridrato di<br />
Sviluppina e s’intitola “ marzo, la festa<br />
del mio papà”.<br />
Voglio scendere, scritto da Pino Corrias,<br />
Marco Travaglio e Peter Gomez si è guadagnato<br />
i premi di miglior blog di opinione e<br />
miglior blog vip.<br />
Per quanto riguarda i blog tematici, Paolo<br />
Attivissimo con il suo <strong>Di</strong>sinformatico,<br />
in cui smaschera le bufale di cui è pieno<br />
il web, si è portato a casa il premio per il<br />
miglior blog tecnico, mentre Un tocco di<br />
Blog punteggio mese mesi sempre<br />
. Blog di Beppe Grillo . <br />
. Piovono rane . <br />
. l’AnteFatto . <br />
. Wittgenstein . <br />
. Manteblog . <br />
. Il disinformatico . <br />
. Macchianera . <br />
. Giornalettismo . <br />
. Spinoza.it . <br />
. Cineblog . <br />
. Nazione indiana . <br />
. Il Paese dalla vista corta . <br />
. Scene digitali . <br />
. Voglioscendere . <br />
. Luca De Biase . <br />
. Metilparaben . <br />
. Ecoblog . <br />
. Geekissimo . <br />
. Antonio <strong>Di</strong> Pietro . <br />
. Ciwati . <br />
L’esperienza del giornalista Fabio Traversa<br />
Un bravo blogger “coccola”<br />
tutti i giorni il suo pubblico<br />
19<br />
zenzero ha vinto per la categoria food and<br />
wine. Le Malvestite è stato valutato come<br />
il blog più temibile della blogosfera. Uccidi<br />
un grissino, salverai un tonno è invece il<br />
miglior blog di cazzeggio gratuito e Pensieri<br />
senza mutandine è stato il più votato<br />
nella categoria blog erotici.<br />
Cineblog, TvBlog e Autoblog, del network<br />
di nanopublishing Blogo, hanno vinto<br />
rispettivamente i premi per la categoria<br />
cinema, televisione e motori. RadioNation<br />
per la categoria musica e Come diventare<br />
il mio cane per la sezione blog letterari.<br />
Nella categoria Photoblog, dedicata ai<br />
diari online fotografi ci, il gradino più alto<br />
del podio è di Voglia di Terra.<br />
Il riconoscimento per la grafi ca più accattivante<br />
è andato a Coreingrapho, mentre<br />
il premio miglior disegnatore lo ha<br />
conquistato l’autore di L’orso ciccione,<br />
i cui i post sono strisce di fumetti. Infi ne<br />
Wordpress Italy si è guadagnato il titolo<br />
di miglior servizio per i blog e la versione<br />
mobile di Repubblica.it ha vinto il premio<br />
per il miglior blog mobile.<br />
al mattino con una lunga e dettagliata rassegna stampa dei quotidiani<br />
o dei settimanali. Quelli che off rono rumors clamorosi o interviste<br />
signifi cative diventano inevitabilmente post del mio blog nel<br />
giro di qualche ora. Alle . l’immancabile lettura dei dati Auditel<br />
per vedere se ci sono stati fl op e chi ha prevalso tra le Reti ammiraglia<br />
Rai e Mediaset: il pezzo scatta se ci sono risultati inaspettati<br />
o sfi de incrociate di un certo interesse. Quindi non può mancare<br />
un monitoraggio costante delle agenzie di stampa, dei palinsesti<br />
(sempre più ballerini), di alcuni siti internet e delle parole chiave<br />
più cliccate, che inevitabilmente indirizzano l’impostazione giornaliera<br />
del sito. Ovviamente leggo tutti i commenti (dai ai .<br />
quotidiani) che arrivano e, quando mi si chiama in causa o voglio<br />
replicare a determinate prese di posizione, passo all’azione quasi<br />
immediatamente. Perché la forza di un blog sta anche nel saper<br />
“coccolare” e rispettare il proprio preziosissimo pubblico.<br />
f.t.<br />
f.t.
20 27 marzo<br />
02 aprile 2010 Trasporti<br />
Bari – Il volo di Lufthansa è ben più che una “connessione”<br />
Volo diretto per Monaco<br />
Puglia nel giro che conta<br />
F<br />
are dell’aeroporto “Karol Wojtyla” di Bari-<br />
Palese il più importante centro di raccolta<br />
passeggeri dell’area sud europea mediterranea:<br />
è questo l’obiettivo che la società Aeroporti<br />
di Puglia, che vede nella Regione l’azionista<br />
di maggioranza, sta cercando di portare avanti in<br />
questi anni.<br />
In quest’ottica assume grande importanza<br />
l’accordo stretto con la compagnia aerea tedesca<br />
Lufthansa, con verranno collegate lo scalo<br />
L’hub tedesco così ci “lega” all’Europa Le rotte da Napoli, Bari, Palermo e Olbia<br />
Un’alleanza strategica Con Lufthansa Italia<br />
con risultati operativi decolla anche il Sud<br />
l nuovo collegamento con Monaco è importan-<br />
Ite non solo per quanto riguarda l’off erta dei<br />
voli, ma soprat<strong>tutto</strong> perché quello tedesco è un<br />
importante hub – centro di raccolta di passeggeri<br />
– della compagnia Lufthansa collegato con<br />
tutti e cinque i continenti. <strong>La</strong> nuova tratta è stata<br />
presentata il marzo dal direttore generale di<br />
Lufthansa per l’Italia, Wolfgang Schmidt, dall’amministratore<br />
unico di Aeroporti di Puglia, Domenico<br />
<strong>Di</strong> Paola, dal direttore generale di Aeroporti<br />
di Puglia, Marco Franchini, e dall’assessore regionale<br />
ai trasporti, Mario Loizzo.<br />
“Con l’introduzione della nuova rotta Bari-Monaco<br />
– ha spiegato Schmidt – dimostriamo l’importanza<br />
strategica della Regione Puglia per Lufthansa.<br />
Un anno fa abbiamo lanciato i nostri voli<br />
Lufthansa Italia che hanno registrato un grande<br />
successo. Ora vorremmo collegare Bari e i suoi<br />
abitanti al nostro network globale e invogliare i<br />
viaggiatori tedeschi a visitare la Puglia. Monaco è<br />
il nostro hub più effi ciente con servizi esclusivi e<br />
infrastrutture moderne”.<br />
“Il mercato italiano – ha aggiunto – è importantissimo<br />
per la nostra compagnia, e dal punto<br />
di vista delle entrate per il Gruppo Lufthansa è il<br />
terzo dopo Germania e Stati Uniti. I nostri passeggeri<br />
apprezzano l’affi dabilità e la qualità della<br />
compagnia, in grado di accontentare sia coloro<br />
che viaggiano per aff ari che coloro che viaggiano<br />
per turismo”.<br />
Grande soddisfazione è stata espressa anche da<br />
<strong>Di</strong> Paola. “Il nuovo volo giornaliero per Monaco<br />
– ha detto – rappresenta un importante tassello<br />
del più complesso mosaico che è la mobilità aerea<br />
della regione. Poter disporre di un collegamento<br />
diretto con un hub come quello di Monaco, base<br />
operativa di una delle prime compagnie aeree al<br />
mondo, rappresenta una grande opportunità per<br />
ampliare e migliorare la rete dei collegamenti internazionali<br />
ed intercontinentali, fondamentale<br />
per la crescita economica della Puglia. Si tratta di<br />
un volo destinato a intercettare interessanti segmenti<br />
di mercato: le compagnie low cost o ibride,<br />
infatti, vanno a coprire il mercato aff erente la domanda<br />
cosiddetta stimolata. Lufthansa, invece,<br />
copre il mercato della domanda contesa, quella<br />
riservata principalmente al mondo degli aff ari: si<br />
sceglie una compagnia invece che un’altra per la<br />
qualità dei servizi off erti a bordo e a terra”.<br />
“Alla fi ne del – ha concluso <strong>Di</strong> Paola – contiamo<br />
di aver raggiunto e superato quota cinque<br />
milioni di passeggeri, con un aeroporto maggiormente<br />
ampliato e un passante ferroviario che<br />
costituirà un enorme facilities per il nostro scalo.<br />
Dobbiamo lavorare per far diventare Bari un hub<br />
importante dell’area mediterranea: siamo pronti<br />
ad accettare questa sfi da”.<br />
Colmate le distanza geografi che, adesso bisognerà<br />
occuparsi di quelle economiche e soprat<strong>tutto</strong><br />
di quelle culturali, per rendere davvero<br />
appetibile economicamente per il cuore dell’Europa<br />
la nostra regione. Guardare oltre il turismo<br />
“mordi e fuggi” per costruire una rete di relazioni<br />
duratura e vantaggiosa per entrambe le regioni.<br />
a.r.<br />
aeroportuale del capoluogo pugliese con Monaco<br />
di Baviera. Il nuovo volo, che da domani <br />
marzo metterà a disposizione più di . posti a<br />
settimana tra Puglia e Germania.<br />
I collegamenti quotidiani Bari-Monaco sono<br />
stati pensati in modo da off rire ai passeggeri la<br />
possibilità di numerose coincidenze. Il volo LH<br />
, infatti, decolla da Bari alle ., per arrivare<br />
a Monaco alle .. Il volo di ritorno, LH ,<br />
parte da Monaco alle . e arriva a Bari alle .<br />
WOLFGANG SCHMIDT<br />
Saranno disponibili tariff e in Economy Class e in<br />
Business Class. Un’ora e quarantacinque minuti<br />
per coprire gli chilometri tra le due città.<br />
Lufthansa, da Bari, copre anche un’altra tratta,<br />
quella per Milano Malpensa, operativa da quasi<br />
un anno. Sono stati quasi mila i passeggeri che<br />
hanno usufruito della compagnia tedesca per arrivare<br />
nell’aeroporto lombardo.<br />
ANTONIO RUCCIA<br />
Le attese estenuanti dei viaggiatori<br />
Il vero problema?<br />
Il bus dell’Amtab<br />
aggiungere l’aeroporto di Bari, non vuol dire<br />
Raver raggiunto Bari. Può sembrare un paradosso,<br />
ma spesso il diffi cile è nella decina di chilometri<br />
che separano la città dal terminal. Il servizio<br />
autobus dell’Amtab da e per l’aerostazione è<br />
approssimativo – un lungo percorso quello della<br />
linea , che accumula spesso ritardi – e a meno<br />
di non voler prendere esosi taxi, c’è da aspettare<br />
parecchio, visto che anche per la navetta “shuttle”<br />
per la Stazione Centrale in media c’è solo una<br />
partenza ogni ora. A fi ne – salvo sorprese –<br />
sarà attivo il collegamento treno con la città, ma<br />
è anche vero che oggi questa situazione non è<br />
certo un bel biglietto da visita per chi arriva nel<br />
capoluogo pugliese.<br />
Ne è cosciente anche l’assessore Loizzo, che<br />
non ha nascosto il problema: a fronte di un aeroporto<br />
che diventa sempre più importante, c’è<br />
da fare i conti con una rete di collegamenti con la<br />
città assolutamente non all’altezza. “Dobbiamo<br />
continuare a lavorare – ha spiegato – per raff orzare<br />
la qualità dei servizi a terra, e per potenziare<br />
i collegamenti tra l’aerostazione e il centro di Bari.<br />
Il punto dolente sono le corse degli autobus.<br />
Sappiamo che sono insuffi cienti, cercheremo di<br />
adoperarci insieme all’AMTAB per creare un qualche<br />
tipo di navetta, esigenza avvertita come sempre<br />
più necessaria per dare una maggior qualità<br />
al nostro servizio aeroportuale”.<br />
E non bisogna credere che sia un dettaglio. Il<br />
vedere di passeggeri spaesati che attendono anche<br />
per più di mezz’ora un autobus è davvero uno<br />
spettacolo da aeroporto di “periferia”. Un esempio<br />
su tutti: poco prima di atterrare all’aeroporto<br />
di Dublino è possibile acquistare sull’aeromobile<br />
dagli assistenti di volo i biglietti per la navetta che<br />
porta in O’Connel Street.<br />
Così il passeggero appena sbarcato non deve<br />
far altro che uscire dall’aerostazione, senza neanche<br />
doversi porre il problema di cercare un punto<br />
vendita a terra. Prima ancora di atterrare nella<br />
capitale irlandese si ha già l’idea di una città che<br />
funziona. O no?<br />
a.r.<br />
l nuovo Terminal di Monaco, operativo<br />
Idal , è stato il primo esperimento, da<br />
parte della compagnia Lufthansa, di realizzazione<br />
e gestione diretta di un terminal aeroportuale.<br />
L’investimento è stato di milioni di euro,<br />
ed ha portato ad un risultato estremamente<br />
funzionale per i passeggeri, in quanto studiato<br />
e realizzato sulla base delle esigenze degli<br />
utenti della Lufthansa.<br />
È stato infatti realizzato avendo in mente<br />
lo slogan “I nostri clienti lo vogliono così”. Il<br />
Terminal di Monaco è al primo posto in Europa<br />
per quanto riguarda i tempi di trasferimento<br />
tra un volo e l’altro, ridotti a soli - minuti.<br />
Ma gli investimenti degli ultimi anni non si<br />
sono certo limitati a questo. Nel febbraio del<br />
è nata Lufthansa Italia, compagnia aerea<br />
sussidiaria di Deutsche Lufthansa, con base e<br />
sede a Milano.<br />
Lufthansa Italia offre circa collegamenti<br />
diretti settimanali da Milano Malpensa verso<br />
Napoli, Bari, Palermo e Olbia, oltre a quindici<br />
destinazioni in altri nove paesi.<br />
Nel primo anno di operatività Lufthansa<br />
Italia ha trasportato un milione di passeggeri,<br />
con una percentuale di riempimento dei velivoli<br />
attorno al %, considerato un ottimo risultato<br />
per una compagnia “appena nata”.<br />
Per quanto riguarda i risultati dell’intero<br />
Gruppo Lufthansa – che comprende anche<br />
Swiss, Austrian Airlines, bmi e la lowcost Germanwings<br />
– nel , nonostante un calo del<br />
fatturato di , miliardi di euro dovuto in<br />
gran parte alla crisi economica che ha afflitto i<br />
mercati mondiali, ha raggiunto un utile operativo<br />
pari a milioni di euro.<br />
Wolfgang Mayrhuber, Presidente e CEO Lufthansa,<br />
ha proposto all’assemblea degli azionisti<br />
in sede di presentazione di bilancio – l’<br />
marzo scorso a Francoforte – di non distribuire<br />
alcun dividendo per l’anno di esercizio .<br />
“Nella crisi – ha detto – ci sappiamo difendere<br />
poiché con le nostre divisioni commerciali<br />
siamo ben strutturati e perché disponiamo di<br />
un forte bilancio. Inoltre, abbiamo risposto in<br />
modo mirato e diretto alle voci di capacità e<br />
costi senza mai perdere di vista la clientela.<br />
L’utile operativo raggiunto in condizioni difficili<br />
non può certamente soddisfarci, ciononostante<br />
è comunque notevole”.<br />
“È decisivo – ha concluso Mayrhuber – contrastare<br />
gli effetti della crisi in tutte le divisioni<br />
con programmi efficaci. Ridurre i costi e<br />
incrementare la qualità non sono in contraddizione,<br />
anzi: anche durante la crisi investiamo<br />
nel nostro prodotto, a terra e a bordo. I nostri<br />
clienti ci ringraziano con i migliori giudizi<br />
nel campo della soddisfazione della clientela.<br />
Continueremo a mantenere questa posizione<br />
al vertice”.<br />
Non disinvestire, quindi, ma investire più sapientemente:<br />
così Lufthansa sta cercando di<br />
combattere la crisi.<br />
a.r.
N<br />
onostante le perduranti<br />
diffi coltà sui grandi<br />
mercati internazionali<br />
del mobile imbottito, segnali di<br />
rilancio provengono dall’azienda<br />
leader nel mondo nel comparto<br />
dei salotti in pelle.<br />
Infatti l’annuncio dato dalla<br />
Natuzzi di voler aprire i primi<br />
due punti vendita in India – che<br />
dovrebbero salire a settanta<br />
entro il – deve essere interpretato<br />
come un segnale di<br />
forza e di vitalità di un’azienda<br />
che, pur colpita pesantemente<br />
nell’ultimo biennio e al pari di<br />
tante altre, dalla caduta della<br />
domanda di un bene di consumo<br />
durevole su alcuni importanti<br />
mercati esteri, risponde<br />
portando innanzi con determinazione<br />
un massiccio piano di<br />
ristrutturazione produttiva e di<br />
rilancio, anche sotto il profi lo<br />
strettamente gestionale.<br />
E non era aff atto scontato<br />
Interventi 27<br />
marzo<br />
02 aprile 2010<br />
Pirro – Come valutare la decisione di Natuzzi di aprire due punti vendita in India<br />
Dal settore dei salotti in pelle<br />
ecco primi segnali del rilancio<br />
l recente convegno svoltosi a Bari nel rinnovato<br />
Iteatro Petruzzelli per festeggiare i cento anni di<br />
vita della Confi ndustria ha rivestito un titolo emblematico<br />
e carico di signifi cati: “Il Sud aiuta il Sud”…<br />
Con i tempi che corrono è diffi cile resistere alla<br />
tentazione di aderire a quelle tesi demagogiche<br />
sempre più diff use non solo al Nord ma, ahimé,<br />
anche al Sud tra le classi d’elite del Mezzogiorno,<br />
secondo cui un’ingente quantità di risorse viene<br />
sottratta ogni anno ai territori produttivi del Nord<br />
per alimentare un territorio e una classe dirigente<br />
poco effi cienti come quelli meridionali, con un<br />
ridimensionamento delle capacità di crescita del<br />
Paese. Parliamo proprio delle tesi contenute nel<br />
recente libro del sociologo torinese Luca Ridolfi<br />
“Il sacco del Nord”, sottolineando peraltro come<br />
teorizzare che il Sud vada lasciato a sé stesso, soprat<strong>tutto</strong><br />
per chi è del Sud, possa signifi care nel<br />
clima odierno guadagnarsi una pronta intervista<br />
sui quotidiani nazionali…<br />
Ecco quindi che il titolo del convegno di Confi ndustria<br />
Il Sud aiuta il Sud viene ad assumere quasi<br />
il signifi cato di uno stimolo, una scossone rivolto al<br />
Meridione a darsi da fare, rimboccarsi le maniche e<br />
liberare nel contempo le sue energie migliori. Il territorio<br />
meridionale si trova <strong>tutto</strong>ra in una condizione<br />
di pesante ritardo non solo nei confronti del Nord<br />
ma anche rispetto alle altre aree in defi cit del Vecchio<br />
Continente, dimenticato da una classe politica<br />
che se ne ricorda solo in occasione di ogni elezione<br />
per poi lasciarlo a sé come questione scollegata dal<br />
resto del Paese. Il Sud, invece, da problema deve<br />
piuttosto diventare una reale risorsa per la nazione,<br />
inserito in una programmazione unitaria di sviluppo<br />
affi nché possa crescere anche a tassi superiori al<br />
Centro Nord, poiché solo facendo leva sul complesso<br />
delle sue potenzialità l’Italia può salvarsi (desta<br />
tuttavia perplessità il monumentale piano per il Sud<br />
annunciato di recente e con enfasi dal Ministero<br />
per lo Sviluppo economico e di cui molto poco si sa<br />
nel merito – con la pretesa oltre<strong>tutto</strong> che un tale<br />
grandioso progetto possa realizzarsi senza risorse<br />
che ciò accadesse, dal momento<br />
che le accentuate diffi coltà<br />
incontrate da altre medie industrie<br />
del settore localizzate nel<br />
distretto murgiano del salotto<br />
hanno fi nito con il portare purtroppo<br />
alla loro chiusura. Ma<br />
la Natuzzi – che peraltro non<br />
ha mai corso questo pericolo,<br />
rimanendo anzi uno dei big player<br />
a livello internazionale nel<br />
comparto di riferimento – sotto<br />
la guida del suo fondatore<br />
ha dimostrato di avere raccolto<br />
le sollecitazioni di Istituzioni e<br />
Sindacati che chiedevano una<br />
riqualifi cazione complessiva di<br />
produzioni, strategie commerciali<br />
ed assetti gestionali capaci<br />
di riposizionare l’impresa e di<br />
conservarle, se non proprio la<br />
leadership mondiale, almeno<br />
una delle primissime posizioni<br />
fra quelle concorrenti.<br />
Certo, la ristrutturazione di<br />
questa grande industria puglie-<br />
se ha comportato per poco più<br />
di . dei suoi addetti il ricorso<br />
alla cassa integrazione ordinaria<br />
e straordinaria: personale<br />
che – se alla fi ne del periodo di<br />
utilizzo degli ammortizzatori<br />
sociali fosse dichiarato in esubero<br />
strutturale – bisognerà ri-<br />
aggiuntive e quindi a costo zero…).<br />
Il Sud deve perciò accingersi a fare da sé, mobilitare<br />
le sue migliori intelligenze per recuperare i<br />
margini di un concreto riassestamento economicoproduttivo<br />
e fi nanziario, che gli consenta di andare<br />
oltre le sue eccellenze di nicchia per giungere ad<br />
un quadro di progressiva rinascita che ripercorra<br />
le strade già intraprese da altri territori europei.<br />
Per fare questo, però, è ovviamente indispensabile<br />
che si consolidi nel Mezzogiorno una classe dirigente<br />
con effi caci capacità di gestione, professionalmente<br />
impegnata a risolvere i nodi dello sviluppo,<br />
dell’effi cienza e della produttività con un radicale<br />
mutamento di indirizzi e di qualità di governance<br />
d’impresa e fi nanziaria.<br />
Il successo dell’Alternative Investment Forum,<br />
appuntamento di informazione e formazione economico-fi<br />
nanziaria svoltosi a Bari nella sua quarta<br />
FEDERICO PIRRO<br />
collocare previa riqualifi cazione<br />
professionale in altre attività.<br />
Sotto questo profi lo l’azienda<br />
ha registrato sinora ampia<br />
disponibilità ad intervenire da<br />
Governo, Regione, Enti territoriali<br />
e Confi ndustrie di Puglia e<br />
Basilicata, per quanto di rispet-<br />
Schiraldi – Meno promesse, più fatti e azioni<br />
“Il Sud aiuta il Sud”<br />
Allora facciamolo<br />
edizione presso il Centro congressi dell’Hotel Excelsior,<br />
si colloca quindi nella giusta direzione appena<br />
tracciata e “sponsorizzata” da Confi ndustria.<br />
Il Forum, infatti, sotto la perspicace iniziativa della<br />
Trading On Line News by Pellegrino e Partners S.r.l.,<br />
Delta Merchant S.r.l., Banca Popolare del Meridione,<br />
ASEF – Associazione Sud Europa Economia e Finanza,<br />
sulla scia dei recenti intendimenti di matrice<br />
più evoluta di giungere ad una educazione fi nanziaria<br />
più estesa, alla creazione di un ambiente dove<br />
sia più facile prendere decisioni assennate senza il<br />
pregiudizio di una scarsa conoscenza fi nanziaria,<br />
ha centrato il duplice obiettivo di un supporto per<br />
aff rontare e risolvere in maniera integrata e armonica<br />
tutte le indispensabili esigenze del ciclo di vita<br />
quali protezione del reddito, risparmio, investimento,<br />
indebitamento, previdenza, ma, al tempo stesso,<br />
ponendo le utili premesse per la formazione di<br />
tiva competenza, ma da un lato<br />
è opportuno che la Natuzzi presenti<br />
il business plan che quantifi<br />
chi le risorse umane realmente<br />
necessarie per i suoi futuri assetti<br />
produttivi, e dall’altro, sarà<br />
opportuno accelerare il cammino<br />
già avviato con la redazione<br />
di una prima piattaforma di<br />
rigenerazione e sviluppo diversifi<br />
cato dell’area murgiana, in<br />
cui peraltro non mancano altri<br />
fattori di crescita potenzialmente<br />
in grado – se supportati da<br />
un disegno strategico di grande<br />
respiro condiviso da Istituzioni e<br />
partenariato sociale – di off rire<br />
valide alternative occupazionali,<br />
dalle fi liere agroalimentari alla<br />
meccanica, dalle energie rinnovabili<br />
al turismo e al suo indotto<br />
manifatturiero.<br />
Ma bisogna stringere i tempi,<br />
lavorando anche durante questa<br />
campagna elettorale a defi -<br />
nire meglio proposte, risorse e<br />
21<br />
tempi per avviare con la sottoscrizione<br />
di un Accordo di programma<br />
un percorso di diversifi<br />
cazione e arricchimento del<br />
tessuto economico della vasta<br />
area fra Altamura, Santeramo<br />
e Gravina che, è bene saperlo,<br />
non sarà di breve durata e che<br />
avrà ancora bisogno nell’arco<br />
del suo svolgimento di una<br />
proroga degli ammortizzatori<br />
sociali per i lavoratori interessati.<br />
E sarebbe utile che anche<br />
i vari candidati alla guida della<br />
Regione e gli aspiranti consiglieri<br />
venissero a misurarsi nel<br />
territorio con l’azienda, il suo<br />
top management e i lavoratori<br />
per dare risposte precise che<br />
non possono più tardare.<br />
FEDERICO PIRRO<br />
docente di Storia dell’Industria<br />
nell’Università di Bari e di politiche<br />
economiche territoriali<br />
nell’Ateneo di Lecce<br />
una classe dirigente più consapevole e matura nelle<br />
dinamiche economico-fi nanziarie. Puntando a conseguire<br />
adeguate e specifi che professionalità nella<br />
materia, infatti, può realizzarsi l’obiettivo ultimo di<br />
scelte concretamente innovative, perseguire con<br />
profi cua consapevolezza e preparazione una migliore<br />
opportunità nei redditi e perciò, allo stato attuale,<br />
maggiori stimoli non solo per uscire dalla crisi<br />
recente ma soprat<strong>tutto</strong> per sviluppare competenze<br />
idonee ad incidere sulle più datate diff erenze fra le<br />
diverse zone del Paese.<br />
<strong>La</strong> formazione e informazione su Borse e mercati<br />
fi nanziari, investimenti e banche d’investimento,<br />
trading e risparmio off erti dall’Alternative<br />
Investment Forum, l’analisi del “Mercato economico<br />
fi nanziario al Sud ante e post crisi” ovvero del<br />
“Sistema creditizio nell’Italia del Sud alla luce delle<br />
nuove banche del Sud”, nonché i dibattiti di economia<br />
politica e sociale su “Il sistema fi nanziario classico<br />
etico e islamico a confronto”, hanno illustrato e<br />
spinto ad approfondire temi e motivi oggi all’attenzione<br />
della pubblica opinione e motivo di qualifi cato<br />
accrescimento professionale.<br />
Le competenze in grado di confrontarsi con<br />
argomenti fondamentali per il Meridione quali la<br />
concentrazione dei fondi UE per progetti mirati –<br />
infrastrutture e logistica, lo strumento della fi scalità<br />
di vantaggio, il ruolo del sistema bancario nella internazionalizzazione<br />
delle imprese e nel loro sviluppo,<br />
la stessa incentivazione del benessere economico<br />
tra il pubblico individuale e professionale vedono altamente<br />
signifi cativo l’approccio con validi seminari<br />
di educazione – formazione e pianifi cazione fi nanziaria.<br />
Ecco perché l’Alternative Investment Forum<br />
intende prepararsi al meglio per la nuova edizione, a<br />
conferma di un trend crescente e quindi per un forte<br />
e salutare disegno di vitalità all’interno del panorama<br />
economico-fi nanziario pugliese e meridionale.<br />
FRANCESCO ANTONIO SCHIRALDI<br />
Responsabile Comunicazione<br />
Alternative Investment Forum
di Vito RAIMONDO<br />
diciamolatutta<br />
I sondaggi pro Vendola<br />
provocano …invidia<br />
Il prestigioso Istituto di sondaggi Piepoli ha<br />
pronosticato anche su “<strong>La</strong> <strong>Gazzetta</strong> dell’Economia”<br />
la vittoria del Centrosinistra in Puglia:<br />
Vendola sarebbe in vantaggio di - punti su<br />
Palese.<br />
Ma quelli del Centrodestra, che pure ai sondaggi<br />
sono adusi, su preciso insegnamento del<br />
loro onniscente leader, sostengono il contrario.<br />
E ci ridono su.<br />
Il loro atteggiamento sa un tantino di invidia.<br />
Proprio quel sentimento rimproverato, sabato<br />
scorso a Roma, dal loro sovrano che, com’è noto,<br />
si dedica solo all’amore, escort comprese…<br />
<strong>La</strong> senatrice Poli Bortone<br />
attacca l’ex sodale Palese<br />
Papale-papale da un comunicato stampa della<br />
senatrice Poli Bortone, terza incomoda nella lotta<br />
titanica, in Puglia, tra Vendola e Palese: “Set-<br />
te note, otto punti, mila posti di lavoro, liste<br />
d’attesa azzerate in anni, consiglieri regionali<br />
in meno: il ragioniere ormai dà i numeri senza ritegno”.<br />
Il ragioniere è l’ex medico Palese, un tempo<br />
sodale della Poli Bortone nel Centrodestra.<br />
No comment!<br />
Sig. Mazzarano, complimenti<br />
E forse la voterò<br />
Michele Mazzarano, segretario organizzativo<br />
del Pd pugliese, lasciando la carica e rinunciando<br />
alla candidatura nelle liste regionali, dopo la rivelazione<br />
di due intercettazioni che ci sembrano<br />
poca cosa, merita rispetto.<br />
Un uomo così non lo “intercettavamo” da<br />
tempo in questa landa di Paese aff ollato di profi<br />
ttatori, manutengoli e – diciamolo – ladri!<br />
Sig. Mazzarano, abbia la mia stima e il mio rispetto.<br />
Da uomo a uomo, mettendo da parte le<br />
cariche mie e sue.<br />
Forse la voterò, anche se lei si è ritirato. Un voto<br />
eccentrico, d’accordo. Ma l’ho sempre sognato.<br />
Berlusconi punta al massimo<br />
“Sconfi ggeremo il cancro”<br />
Berlusconi ha deciso. Oltre alla riforma costituzionale<br />
(a suo uso e consumo) e a quella della<br />
giustizia (idem) vuole sconfi ggere il cancro. Avete<br />
capito bene: il cancro !<br />
Intanto ha concordato, nei giorni scorsi, con<br />
Don Verzè (San Raff aele) l’età media prossima<br />
ventura degli italiani: anni. Ma per lui e per il<br />
famoso sacerdote milanese non è prevista la par<br />
Opinioni<br />
condicio con il resto degli italiani: anni!<br />
Entrambi sul tema del cancro sono univoci:<br />
va eliminato, soppresso. Come il maledetto comunismo.<br />
Ovviamente, il guru della materia, Veronesi,<br />
ha preso la parte seria del ragionamento (onirico?)<br />
del duo Berlusconi – Verzè e cioè dedicare<br />
alla ricerca più fondi. Intento molto più serio<br />
che aff ermare di voler sconfi ggere il cancro<br />
tout court.<br />
Non ci sarebbe da meravigliarsi se una lunga<br />
serie di babbei, nel nostro Paese, li seguisse in<br />
quelle elucubrazioni.<br />
<strong>La</strong> pillola antiaborto<br />
nelle elezioni regionali<br />
<strong>La</strong> Chiesa italiana continua a…. non sorprendere.<br />
Purtroppo.<br />
Dopo la maldestra e arrogante vicenda della<br />
“copertura” ai preti pedofi li, entra a piedi uniti<br />
nelle elezioni regionali.<br />
Sentite la Cei per bocca di Monsignor Bagnasco:<br />
“<strong>La</strong> difesa della vita umana è uno dei valori<br />
non negoziabili sul quale i cattolici devono scegliere<br />
alle prossime elezioni regionali”.<br />
Il prelato deve, però, spiegare cosa centra il<br />
problema dell’aborto mediante la pillola Ru<br />
con le elezioni regionali.<br />
Siamo di fronte ad una ingerenza, che più che<br />
innaturale, è irrispettosa della laicità dello stato,<br />
e a maggior ragione, delle Regioni che amministrano<br />
altro, non certo le anime!<br />
E poi ci si lamenta dei “condizionamenti” che<br />
arrivano da quelle “enclave” che corrispondono<br />
ad “Anno zero” e “Ballarò”.<br />
Le strane scuse<br />
del Gip di Trani<br />
27 marzo<br />
02 aprile 2010<br />
Duro attacco della senatrice: “Ormai dà i numeri senza ritegno”<br />
Ora il ragioniere Rocco Palese<br />
è nel mirino della Poli-Bortone<br />
23<br />
Inchiesta di Trani. A proposito del fascicolo su<br />
Berlusconi & C. che sarebbe stato fotocopiato<br />
da due giornalisti di “Repubblica”, il gip Roberto<br />
Olivieri del Castillo ha aff ermato: “<strong>La</strong> mia stanza<br />
non ha certo la serratura di sicurezza e le chiavi le<br />
hanno anche altre persone”.<br />
Va bene. Però il Gip ha il dovere di escogitare<br />
dei sistemi per evitare che chiunque abbia la<br />
chiave della sua stanza possa andare a frugare<br />
tra le sue delicate carte.<br />
Come? Per esempio, depositando gli atti delle<br />
inchieste delicate in una cassaforte o in una cassetta<br />
di sicurezza o in un Caserma dei Carabinieri<br />
o fi nanco di portarsele a casa, come fanno tantissimi<br />
suoi colleghi. Ne ho contezza diretta!<br />
Santo cielo, dott. De Castillo, farsi sottrarre fascicoli<br />
di quella delicatezza non depone a favore<br />
della sua effi cienza. Mi scusi.<br />
<strong>La</strong> confessione di Emiliano<br />
Senza arrossire<br />
“Volevamo segare le gambe a Vendola”. <strong>La</strong><br />
“confessione” è del Sindaco di Bari Michele Emiliano.<br />
Niente da dire sulla valenza della sincerità del<br />
primo cittadino barese. Vorrei però sapere se è<br />
almeno arrossito.<br />
In ogni caso, Emiliano si è avvicinato alla famosa<br />
dichiarazione di <strong>Di</strong> Pietro: “Io quello lì lo<br />
cancello…”. Che non è il massimo per chi ha gestito<br />
la giustizia negli ultimi anni.<br />
“Non vi offendo, perché io non vi ho insultato, ma vi ho descritto” Indro Montanelli<br />
Foto Domenico Mastropasqua<br />
NICHI VENDOLA<br />
ADRIANA POLI BORTONE<br />
SILVIO BERLUSCONI<br />
MICHELE SANTORO<br />
Gi Gian ni i S pinell i lli<br />
PALLONI & PALLONCINI<br />
GIANNI SPINELLI<br />
PALLONI & PALLONCINI<br />
IL BARI E ALTRE STORIE<br />
MICHELE EMILIANO<br />
<strong>La</strong> passione si fa storia<br />
Il Bari e altre storie In libreria
24 27 marzo<br />
02 aprile 2010 Imprese&Mercati<br />
I<br />
risultati dell’intervento della Camera di Commercio di Bari a<br />
sostegno delle imprese del territorio cominciano a farsi sentire.<br />
Sono i nuovi posti di lavoro nelle piccole e medie imprese<br />
della terra di Bari che si sono concretizzati grazie agli incentivi<br />
messi a disposizione dalla Camera di Commercio. Si è conclusa<br />
con successo l’iniziativa dell’ente camerale barese per favorire<br />
l’occupazione e la qualifi cazione professionale, attraverso due<br />
bandi per uno stanziamento complessivo di mln.<br />
“I risultati conseguiti – ha dichiarato il presidente dell’ente, Luigi<br />
Farace – testimoniano l’attenzione della Camera di Commercio<br />
di Bari alle esigenze delle piccole e medie imprese del territorio,<br />
anche in termini di fabbisogni occupazionali. Siamo riusciti, infatti,<br />
a consentire ai giovani l’ingresso nel mondo del lavoro attraverso<br />
l’apprendistato professionalizzante e a off rire un’importante<br />
occasione a soggetti disoccupati di lungo periodo e in particolari<br />
condizione di svantaggio. <strong>La</strong> crisi non contrae solo volumi di aff ari<br />
Rivista – Anche uno speciale sull’Università<br />
Su “Bari Economica”<br />
la riforma dell’Ente<br />
a Camera di Commercio<br />
Lda “casa delle imprese” è<br />
diventato nuovo “domicilio<br />
dell’economia”. È l’identikit dei<br />
nuovi enti camerali così come<br />
ridisegnati – a anni dalla legge<br />
n. del – lo scorso <br />
febbraio dal decreto legislativo<br />
di riordino della loro disciplina<br />
giuridica approvato dal Consiglio<br />
dei Ministri. Se ne occupa<br />
il n. / di Bari Economica, la<br />
rivista della Camera di Commercio<br />
di Bari. In copertina l’opera<br />
di Gerardo Belardinelli “Case e<br />
barche sul mare” (), che fa<br />
parte della collezione d’arte della<br />
Camera di Commercio di Bari.<br />
Un salto in avanti per <strong>tutto</strong> il<br />
sistema delle imprese ed il Paese<br />
verso un assetto più moderno e<br />
in grado di rispondere alle sfi de<br />
del nostro tempo che suggella<br />
un signifi cativo raff orzamento<br />
della capacità di azione delle Camere<br />
di Commercio soprat<strong>tutto</strong><br />
per la promozione e lo sviluppo<br />
delle economie locali.<br />
ilPianetaCdcBari<br />
<strong>La</strong> Camera di Commercio di Bari, allo<br />
scopo di fornire all’utente la migliore<br />
assistenza nell’esercizio del diritto<br />
ad ottenere informazioni sullo stato di<br />
avanzamento dei procedimenti e delle<br />
pratiche, ha istituito un Uffi cio per le<br />
Relazioni con il Pubblico.<br />
UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO<br />
Presidente: Luigi Farace<br />
Primo piano<br />
Orari di apertura al pubblico della C.C.I.A.A.<br />
Tel. ./ (Capo Servizio/Responsabile)<br />
<strong>La</strong> rivista in uno speciale<br />
università, all’indomani dell’intitolazione<br />
ad “Aldo Moro”<br />
dell’Ateneo barese, approfondisce<br />
il ruolo che l’Università riveste<br />
da anni per la crescita<br />
culturale e lo sviluppo economico<br />
della terra di Bari, ma anche<br />
per il rinnovato patto con il<br />
mondo delle imprese e con la<br />
Regione Puglia, che vede l’ateneo<br />
prodigo di ricerche e spin<br />
off . Fra gli ultimi traguardi di<br />
ricerca messi a segno a Bari, di<br />
portata internazionale, c’è la rivelazione<br />
del “segreto dell’Acquaporina”,<br />
il meccanismo che<br />
scatena la neuromielite ottica,<br />
scoperta apripista esplosa nel<br />
mondo scientifi co internazionale.<br />
Ai PRIN, i Programmi di<br />
Ricerca di Rilevante Interesse<br />
Nazionale dell’Università degli<br />
Studi di Bari ammessi nel <br />
al co-fi nanziamento del ministero<br />
dell’Istruzione dell’Università<br />
e della Ricerca, è dedicato il<br />
Fotoracconto “Menti Meravi-<br />
CdC Bari – Stanziato milione di euro<br />
Soldi alle Pmi<br />
“spuntano”<br />
232 nuovi posti<br />
e fatturato ma ha inevitabili ed infelici conseguenze anche sull’occupazione.<br />
<strong>Di</strong> qui la decisione di intervenire come istituzione che<br />
ha a cuore la funzione sociale oltre che economica dell’impresa<br />
nella comunità di riferimento e l’importanza del lavoro per il pieno<br />
sviluppo della persona”.<br />
Due sono stati i bandi, da mila euro ciascuno, pubblicati lo<br />
scorso anno dalla Camera di Commercio quale misura anticrisi. Il<br />
primo era stato rivolto alle imprese che assumono giovani con<br />
contratto di apprendistato professionalizzante, così come previsto<br />
dal D. Lgs. n. / e dalla L. R. n. / e successive<br />
modifi che. L’obiettivo è favorire l’assunzione di giovani apprendisti<br />
di età compresa fra i ed i anni, al fi ne di farli divenire,<br />
attraverso la formazione sul campo, lavoratori qualifi cati.<br />
Centoventicinque sono state le aziende ammesse all’incentivo.<br />
<strong>La</strong> misura massima del contributo fornito a ciascuna azienda è<br />
di mila euro, a titolo di compartecipazione per i costi sostenu-<br />
gliose” curato da Chicca Maralfa,<br />
caporedattore della rivista,<br />
con le foto di Cosmo <strong>La</strong>era.<br />
Bari Economica dedica, inoltre,<br />
un approfondimento al<br />
commercio in Puglia, tra identità<br />
e innovazione ed ai Confi di che<br />
piacciono ai cinesi. È stato, infatti,<br />
un professore barese, Giovanni<br />
Ferri dell’Università di Bari, ad<br />
esportare con successo in Cina<br />
il modello mutualistico italiano,<br />
grazie ad un progetto promosso<br />
da Confartigianato nazionale.<br />
<strong>La</strong> rivista approfondisce anche<br />
le caratteristiche vincenti della<br />
leadership in questo inizio di Millennio,<br />
intervista Gianfranco <strong>Di</strong>oguardi,<br />
che ha da poco concluso<br />
la sua carriera al Politecnico di<br />
Bari con l’ultima lezione dal titolo<br />
“Dalla storia un nuovo ordine<br />
per il futuro” e nella rubrica Scelti<br />
da suggerisce buone letture, a<br />
cominciare dall’Atlante Ideologico”<br />
di Alberto Ronchey, bussola<br />
per orientarsi nella politica del<br />
Novecento.<br />
Fax ./<br />
e-mail: urp@ba.camcom.it<br />
***<br />
A.I.C.A.I.<br />
Presidente: Carlo Maria Martino<br />
Assistenza Imprese Commerciali, Artigiane ed<br />
Industriali<br />
Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. -<br />
BARI<br />
Quinto piano<br />
Tel. ./<br />
Fax .<br />
e-mail: aicai@ba.camcom.it<br />
***<br />
I.F.O.C.<br />
Presidente: Pietro <strong>Di</strong> Cillo<br />
Secondo piano - Terzo piano<br />
Agenzia di Formazione - Istituto di Formazione<br />
CCIAA Bari<br />
Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. -<br />
BARI<br />
Tel. ./.<br />
Fax .<br />
e-mail: segreteria.ifoc@ba.camcom.it<br />
***<br />
S.A.M.E.R.<br />
Presidente: Michele <strong>Di</strong> Benedetto<br />
Piano terra - Primo piano<br />
Servizio Analisi Chimico-Merceologiche<br />
ti per l’assunzione di un giovane con contratto di apprendistato<br />
professionalizzante, per un periodo pari ad almeno mesi continuativi.<br />
Il secondo intervento è stato fi nalizzato, invece, a favorire le<br />
imprese per l’occupazione e l’inserimento di soggetti di età compresa<br />
tra e anni, che non avessero ancora ottenuto il primo<br />
impiego regolarmente retribuito, fossero disoccupati di lungo periodo,<br />
ossia persone senza lavoro per dei mesi precedenti;<br />
che avessero perso il posto di lavoro a seguito di licenziamento<br />
nei mesi precedenti. A questa opportunità centosette sono state<br />
le imprese ammesse.<br />
<strong>La</strong> misura massima del singolo contributo è per azienda è di <br />
mila euro (per contratti full time) ed mila euro (contratti part<br />
time per almeno ore di lavoro settimanali), a titolo di compartecipazione<br />
per i costi sostenuti per l’assunzione di tali soggetti<br />
per un periodo non inferiore a mesi continuativi.<br />
Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. -<br />
BARI<br />
Tel. .<br />
Fax .<br />
e-mail: info@samer.it<br />
ORARI DI APERTURA SPORTELLI<br />
MATTINA - tutti gli uffi ci<br />
dal lunedì al venerdì dalle ore . alle ore .<br />
POMERIGGIO - Registro Imprese - <strong>Di</strong>ritto Annuale<br />
dal lunedì al giovedì dalle ore . alle<br />
ore .<br />
POMERIGGIO - altri uffi ci<br />
lunedì e giovedì dalle ore . alle ore .
segue dalla prima segue dalla prima<br />
Impresa Chi pensa<br />
me alle loro imprese, anche il<br />
territorio nel quale esse erano<br />
insediate.<br />
Bari e la Puglia hanno conosciuto<br />
uomini di questo calibro,<br />
benefi ciandone. Purtroppo<br />
in molti casi l’assenza di un<br />
valido ricambio generazionale,<br />
che è spesso la grande maledizione<br />
del capitalismo familiare<br />
italiano, ha colpito duramente<br />
e le imprese non sono sopravvissute<br />
ai loro fondatori scomparendo<br />
o passando ad altre<br />
mani imprenditoriali che le<br />
hanno gestite o le gestiscono<br />
con ottica “esterna” al territorio<br />
nel quale sono insediate. In<br />
qualche caso, per fortuna della<br />
città e della regione, il ricambio<br />
generazionale si è svolto<br />
positivamente e le capacità di<br />
gestire, innovare e aff rontare<br />
i mercati si sono trasmesse dai<br />
padri ai fi gli e ai nipoti.<br />
Sono questi gli imprenditori<br />
e sono queste le imprese dei<br />
quali Bari è la Puglia hanno bisogno;<br />
sono questi gli imprenditori<br />
e sono queste le imprese<br />
che possono dare alla Puglia<br />
lo sviluppo che le abbisogna<br />
e che meriterebbe di avere.<br />
Qualche impresa innovativa e<br />
di grande tradizione familiare<br />
esiste e non è diffi cile individuarla<br />
quando ci si guardi<br />
intorno con occhio attento.<br />
Sono poche e dobbiamo tutti<br />
sperare che perseverino ed<br />
aumentino di numero.<br />
Quando guardo agli esempi<br />
(non molti) che ho sottocchio<br />
mi illumino; quando penso alle<br />
imprese (ed alle occasioni)<br />
perdute mi rattristo. Ma per la<br />
stessa ragione mi rabbuio e mi<br />
indigno quando sento chiamare<br />
«imprenditore» qualcuno<br />
che fonda il suo guadagno sulla<br />
corruzione e sull’iscrizione<br />
a libro paga del politico compiacente<br />
di turno.<br />
GIOVANNI ANCONA<br />
Professore di Politica<br />
economia – Facoltà di Scienze<br />
Politiche Bari<br />
<strong>Di</strong>rettore responsabile: <strong>Di</strong>onisio Ciccarese<br />
<strong>Di</strong>rettore editoriale: Vito Raimondo<br />
Redazione: Via delle Orchidee, 3 - 70026 - Z.I. Modugno-Bari<br />
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da versare sul ccp n. 11019700 intestato a:<br />
SEDIT srl - Servizi Editoriali - Via delle Orchidee, 1<br />
70026 - Z.I. Modugno-Bari<br />
Numero arretrato € 2,77<br />
Ogni riproduzione anche parziale è vietata ai termini di legge<br />
Chiuso in tipografi a il 25 marzo 2010<br />
tembre dello scorso anno, dinanzi<br />
alla scuola di mia fi glia più piccola<br />
(scuola dell’obbligo). Eravamo in<br />
tanti a vendere ed acquistare i libri<br />
di testo usati. Con due o tre fi gli, di<br />
questi tempi, c’è poco da scherzare,<br />
ci si ripeteva. Per chi ritiene il<br />
testo scolastico, un oggetto con<br />
il quale instaurare un rapporto<br />
che dura tutta la vita, venderlo o<br />
acquistarlo usato, è un po’come<br />
prendersi in prestito la storia di un<br />
altro con la certezza che non sarà<br />
mai il tuo libro di scuola. Si stima<br />
che, il rapporto di crescita dei costi<br />
familiari tra il primo ed il terzo<br />
fi glio, sia esponenziale e non proporzionale.<br />
Espresso in numeri<br />
indici: se il primo fi glio, costa ad<br />
una coppia , il secondo costerà<br />
sino al terzo che raggiungerà i<br />
. Complessivamente, una coppia<br />
con un fi glio avrà un costo aggiuntivo<br />
assoluto di , mentre<br />
una con tre fi gli ne ha uno di .<br />
Il calcolo applicato non è di facile<br />
sintesi. Un esempio grossolano,<br />
ma che rende l’idea, è quello della<br />
casa. Con un solo fi glio, si resta in<br />
quella attuale, aumentando solo i<br />
costi di arredo e di spesa sui beni<br />
essenziali. Con due fi gli, ci si stringe,<br />
ma bisogna riorganizzare tutta<br />
la casa e la vita quotidiana. Con tre<br />
fi gli, vi è bisogno di un altro vano,<br />
di cambiare casa, di trasferirsi magari<br />
in periferia, ri-arredare <strong>tutto</strong><br />
e modifi care radicalmente la vita<br />
del nucleo familiare.<br />
A quel punto, anche il supporto<br />
dei nonni è fuori gioco! Per<br />
una famiglia pugliese, con un<br />
reddito lordo al di sotto della<br />
soglia minima, anche la minima<br />
spesa aggiuntiva è un problema<br />
irrisolvibile. Il Rapporto annuale<br />
sulla famiglia del CISF di Milano,<br />
presentato in questa settimana<br />
e coordinato da Pierpaolo Donati,<br />
evidenzia questo meccanismo<br />
con solide analisi scientifi che. Nel<br />
dibattito pre-elettorale, di <strong>tutto</strong><br />
ciò non vi è traccia. Ma non sarà<br />
che i politici pugliesi, anche loro,<br />
hanno già deciso di non fare fi gli?<br />
SANDRO DESIDERATO<br />
Economista<br />
www.gazeco.it<br />
PUGLIA<br />
Aumento di capitale per Banca<br />
Popolare di Puglia e Basilicata<br />
Sottoscritta completamente l’off erta di nuove azioni ordinarie<br />
per Banca Popolare di Puglia e Basilicata, con un aumento di capitale<br />
di , milioni di euro.<br />
Un’operazione di grande successo, che ha visto l’adesione di<br />
oltre . soci e possessori di obbligazioni convertibili e che<br />
si traduce in un raff orzamento patrimoniale volto a supportare<br />
l’economia del territorio interessato e a sostenere famiglie e imprese.<br />
<strong>La</strong> Banca Popolare di Puglia e Basilicata conta fi liali in dodici<br />
regioni italiane, con oltre fi liali ubicate in Puglia e Basilicata.<br />
Rapporto Legambiente 2010:<br />
due riconoscimenti<br />
“Comuni rinnovabili pugliesi ”, il rapporto annuale di<br />
Legambiente sulle energie da fonti rinnovabili censisce due realtà<br />
pugliesi. Alberona, in provincia di Foggia, si conferma tra i<br />
comuni italiani, su , che contribuisce maggiormente alla<br />
riduzione di CO nell’aria attraverso la produzione di energia<br />
da fonti rinnovabili: mw di energia eolica dagli aerogeneratori<br />
installati ed un discreto indotto occupazionale ad esso<br />
connesso.<br />
Pietramontecorvino, sempre nel foggiano, è al ° posto per potenza<br />
energetica prodotta con gli impianti eolici, con un altrettanto<br />
notevole successo nel conseguente indotto occupazionale.<br />
<strong>La</strong> Consultrade premiata<br />
nel Bahrain (Garden Show 2010)<br />
<strong>La</strong> Consultrade srl di Bisceglie ha partecipato, dal al febbraio<br />
scorso, al Bahrain Garden Show , la più importante fi era del<br />
settore garden in Bahrain, che ospita i nomi più importanti dello<br />
scenario mondiale del settore fl oriviticolturistico, arredo giardino<br />
e varietà di piante e alberi.<br />
L’azienda pugliese ha organizzato per la prima volta nella<br />
storia del garden Show lo stand dedicato all’Italia, con le eccellenze<br />
di Puglia dall’arredo da giardino, agli ulivi, frutta, arazzi e<br />
prodotti tipici, meritando il premio come Miglior stand presente<br />
in fiera.<br />
Polignano Presidente<br />
dei Giovani di Confi ndustria<br />
Dario Polignano è stato eletto a maggioranza assoluta dal<br />
Comitato regionale nuovo Presidente del Comitato Giovani Imprenditori<br />
di Confi ndustria Puglia. Polignano, anni, laureato in<br />
Economia aziendale, è responsabile commerciale dell’azienda di<br />
famiglia, la Perlini Sud s.p.a. di Taranto, specializzata nella commercializzazione,<br />
nel noleggio e nella riparazione di macchine<br />
industriali.<br />
Iscritto al Gruppo Giovani di Confi ndustria Taranto da numerosi<br />
anni, ha ricoperto più volte la carica di Vice Presidente del Gruppo<br />
Giovani della sua Territoriale e per quattro anni del Comitato Giovani<br />
Imprenditori di Confi ndustria Puglia.<br />
Il Presidente ha espresso la necessità di un impegno costante,<br />
forte e unitario perché, sia a livello centrale, che regionale<br />
e locale, venga attuata una seria politica tesa a determinare le<br />
condizioni esterne necessarie allo sviluppo delle attività produttive.<br />
Domenico Favuzzi<br />
nella giunta dell’Assinform<br />
Domenico Favuzzi è stato eletto componente della Giunta di<br />
Assinform, l’associazione nazionale delle principali aziende del<br />
settore Information Techology operanti sul mercato italiano che<br />
onta associati e rappresenta ampiamente l’off erta italiana<br />
dell’informatica: produttori di software, sistemi e apparecchiature,<br />
fornitori di soluzioni applicative, di reti e servizi, fornitori di<br />
servizi a valore aggiunto e contenuti, connessi all’uso dell’Information<br />
Technology.<br />
Favuzzi, molfettese, amministratore delegato della Exprivia Spa<br />
(una delle più rilevanti società nazionali di progettazione e sviluppo<br />
di tecnologie software innovative) è anche presidente della Sezione<br />
terziario innovativo e Comunicazione di Confi ndustria Bari e<br />
Barletta Andria Trani.<br />
<strong>La</strong> sua presenza nella Giunta Assinform potrà dar voce alle istanze<br />
delle aziende pugliesi del settore.<br />
Rubriche<br />
27 marzo<br />
02 aprile 2010<br />
leNewsdaTerritorioeImprese<br />
25<br />
inviate le vostre notizie a redazione@gazeco.it<br />
Dal Miur 150 mln alle imprese<br />
per progetti di ricerca<br />
Il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, nell’ambito<br />
del Programma Operativo Nazionale -, Asse “Ricerca<br />
e Competitività”, mette a disposizione della Puglia mln<br />
per progetti di ricerca industriale e per la formazione di ricercatori.<br />
L’invito a presentare progetti, entro il prossimo aprile, è rivolto<br />
a piccole e medie imprese, centri di ricerca, consorzi e parchi<br />
scientifi ci e tecnologici, per sperimentazioni nei campi dell’Ict, dei<br />
materiali avanzati, del risparmio energetico, della salute dell’uomo<br />
e delle biotecnologie, dell’agro-alimentare, dell’aeronautica,<br />
dei beni culturali, dei trasporti e logistica avanzata, dell’ambiente<br />
e sicurezza.<br />
Euro&Med Food<br />
nuovo successo a Foggia<br />
<strong>La</strong> Puglia dell’Agroalimentare è di scena alla Fiera di Foggia in<br />
occasione dell’edizione di Euro&Med Food, che si concluderà<br />
domani. E’ stato un appuntamento denso di opportunità<br />
per le oltre mila aziende del settore che fatturano miliardi<br />
milioni di euro e si distinguono per dinamismo e voglia di<br />
innovare.<br />
L’evento, di portata internazionale, contribuisce infatti a migliorare<br />
ulteriormente le vendite sui mercati esteri di queste<br />
imprese che, a dispetto della crisi internazionale, nel comparto<br />
prodotti alimentari e bevande, hanno registrato nel un<br />
aumento delle esportazioni del ,%.<br />
BASILICATA<br />
Convenzione Unibas<br />
Consulenti del lavoro<br />
L’Università degli Studi della Basilicata ha promosso una<br />
convenzione quadro con il Consiglio provinciale dell’Ordine dei<br />
Consulenti del <strong>La</strong>voro di Potenza, per lo svolgimento di tirocini<br />
formativi e di orientamento rivolti agli studenti della Facoltà di<br />
Economia.<br />
<strong>La</strong> convenzione – di durata quinquennale - è stata stipulata tra il<br />
Centro di Ateneo Orientamento Studenti dell’Ateneo, il Consiglio<br />
provinciale dell’Ordine.<br />
L’intesa punta ad agevolare le attività formative universitarie<br />
degli studenti e, in particolare, a favorire il più possibile l’integrazione<br />
delle attività svolte nell’Ateneo con le strutture economiche<br />
e istituzionali presenti sul territorio.<br />
Progetto famiglie<br />
in emergenza sociale<br />
Parte il Progetto Famiglie in emergenza sociale a Potenza e Provincia<br />
per i malati di cancro assistiti a domicilio gratuitamente dalla<br />
Fondazione Ant Italia Onlus.<br />
Grazie ai fondi del “x” sottoscritti in Italia per <strong>La</strong> Fondazione<br />
Ant Italia Onlus si è deciso di estendere a Potenza e Provincia il<br />
“Progetto Famiglie Ant” che prevede un sostegno di euro al<br />
mese per mesi alle Famiglie disagiate che stiano assistendo nella<br />
loro casa un soff erente di tumore o fi no ad esaurimento dei fondi<br />
disponibili. Questo programma è attivo dal ° marzo e durerà<br />
fi no al febbraio o fi no ad esaurimento dei fondi disponibili.<br />
L’assegno sarà consegnato mensilmente dagli Uffi ci Ant di Potenza.<br />
Centro di monitoraggio<br />
ambientale<br />
E’ stato sottoscritto a Potenza il contratto per la realizzazione<br />
del Centro di monitoraggio ambientale della Basilicata, che sarà<br />
costituito dal Centro di monitoraggio e prevenzione dei rischi naturali<br />
e di inquinamento e dal Sistema di monitoraggio ambientale<br />
della Val d’Agri.<br />
Ad aggiudicarsi la gara, per un importo complessivo di ..<br />
euro, è stato il Raggruppamento temporaneo di imprese che ha<br />
come capofi la Sma – Sistemi per la meteorologia.<br />
L’investimento sarà in parte sostenuto dall’Eni, in virtù del Protocollo<br />
d’intesa sottoscritto con la Regione per le estrazioni petrolifere<br />
in Val d’Agri.<br />
L’appalto è stato affi dato sulla base della qualità tecnica delle<br />
forniture proposte, sull’off erta economica e sulla qualità della gestione<br />
del servizio per un periodo di avvio di mesi.
26 27 marzo<br />
02 aprile 2010 Itinerari<br />
Cisternino e Pescopagano<br />
Gita fuori porta<br />
stile “slow life”<br />
Frutti,FiorieRicette<br />
È proprio l’ora delle uova!<br />
L’uovo è per eccellenza il simbolo della Pasqua. Ebrei e<br />
cristiani oltre ai sacrifi ci nel tempio di Gerusalemme off rivano<br />
uova, perché simboleggiavano per gli ebrei, il gusto<br />
e l’instabilità della vita umana, il tuorlo il portatore della<br />
vita. Ma l’uovo, o meglio il guscio, senza inizio né fi ne, signifi<br />
cava l’eternità e, a chi in lutto, si off riva un uovo. È<br />
dall’epoca di Sant’ Agostino che l’uovo simboleggia la Resurrezione.<br />
Gesù vince la morte, si ricomincia una nuova<br />
vita: dopo le soff erenze, le passioni, è Pasqua.<br />
“Contento come una Pasqua” perché questa parola<br />
proviene dal latino pascua cioè pascolo, mentre in Oriente<br />
la parola si farebbe derivare dal greco paskein, soff erenza,<br />
patimento. È più bella l’idea di pascolo, che verde,<br />
pingue, sereno, ricco di nuove erbe e di sane tradizioni<br />
contadine e pastorali (Cristo è sovente raffi gurato come<br />
un agnello, l’agnus dei), fa pensare a come, liberatici,<br />
grazie al sacrifi cio di Gesù sulla Croce, del peccato originale,<br />
possiamo rimboccarci le maniche e darci da fare<br />
per noi stessi e per l’umanità. Anche nell’amore è, per<br />
alcuni, indispensabile. Non perché ritenuto, a vanvera,<br />
afrodisiaco, ma perché energetico. Lo zabaione (a base<br />
di uova, zucchero e liquore) pare sia stato inventato a<br />
Pasquetta, Lunedì dell’Angelo, anche in Puglia e Lucania, si fa la gita<br />
A fuori porta. <strong>Di</strong> solito è caratterizzata da una baraonda di auto, di radio<br />
accese a <strong>tutto</strong> volume, karaoke, grigliate, maccheroni al forno, pallonate in<br />
radure di boschi affl itti da cotanto baccano. E, a fi ne giornata, punteggiati<br />
da neri sacchetti di rifi uti.<br />
Ognuno si diverte come vuole anche in barba alle più elementari norme<br />
richieste dal senso civico.<br />
Torino dal monaco Giovanni de Baylon (XVI sec.), patrono<br />
dei pasticceri torinesi. Lo dava come ricostituente e<br />
corroborante per ammalati e deboli. Quando raccoglieva<br />
le lamentele di donne i cui mariti erano di scarsi adori,<br />
consigliava di dar loro lo zabaione. E zabaione sia anche<br />
dopo prestazioni da primato. Quando il monaco divenne<br />
santo, il dolce diventò la crema di San Baylon, e in<br />
seguito zabaione.<br />
Meglio, invece, scegliere itinerari lontano dalla folla (spesso folle) raggiungendo<br />
località più tranquille che off rano, in bei paesaggi, vere aziende agrituristiche,<br />
sereni centri storici, trattorie dove la tradizione è il condimento più<br />
consueto delle pietanze. Non è facile individuare le mete per una Pasquetta a<br />
misura di serenità, ma con un po’ di fi uto (e fortuna) se ne trovano.<br />
Due gli itinerari che qui consigliamo: a Cisternino, in provincia di Brindisi e<br />
a Pescopagano nel Potentino.<br />
Puglia – Corteo della Madonna d’Ibernia Basilicata – L’architettura di una perla lucana<br />
Pasquetta di fede<br />
ma ricca di sapori<br />
L<br />
a “Pasquarèdde”, così<br />
chiamano la Pasquetta, si<br />
trascorre nei dintorni del<br />
santuario del di Maria SS.<br />
d’Ibernia Vergine dell’Abbondanza.<br />
Il tempio è a tre chilometri dal<br />
paese in contrada Monti dove<br />
un tempo c’erano insediamenti<br />
di monaci Basiliani. È una zona<br />
molto bella delle ultime propaggini<br />
della Murgia brindisina degradante<br />
verso il mare tra una<br />
selva d’olivi. In occasione della<br />
“Pasquarèdde” una processione<br />
parte dalla chiesa Madre e<br />
termina al santuario mentre tuonano<br />
i fuochi d’artifi cio. Durante<br />
la scampagnata, si consumano<br />
gli “gnemeridde” di interiora<br />
d’agnello, preparati dai macellai<br />
di Cisternino e arrostiti sulla brace.<br />
Secondo la leggenda il santuario<br />
fu edifi cato nel punto esatto<br />
in cui la Vergine lasciò l’impronta<br />
di un suo piede. C’è chi sostiene<br />
che in contrada Monti in passato<br />
ci sia stato un tempio dedicato a<br />
Cibele, dea della fertilità. Un culto<br />
del quale in seguito si sarebbero<br />
impossessati i devoti della<br />
Madonna d’Ibernia anch’essa<br />
protettrice dell’abbondanza,<br />
delle fertilità, del risveglio della<br />
natura. Per <strong>tutto</strong> questo il santuario<br />
è il preferito per celebrare<br />
matrimoni. <strong>La</strong> Madonna d’Ibernia<br />
è detta anche “delle Uova”<br />
e così consuetudine vuole che a<br />
Pasquetta si regali ai bambini un<br />
dolce chiamato “u churrüchele”<br />
(molto simile alla scarcella), foriero<br />
di prosperità e fecondità.<br />
È a forma di borsa con due uova<br />
(è ovvio) per i maschietti e a forma<br />
di bambola con un solo uovo<br />
all’altezza del grembo (ancor più<br />
ovvio) per le femminucce.<br />
Cisternino (circa . abitanti),<br />
è un’altitudine di metri, e<br />
per la sua bellezza è annoverato<br />
tra i Borghi più belli d’Italia. Nel<br />
territorio di Cisternino tante le<br />
testimonianze archeologiche relative<br />
alla presenza umana già a<br />
partire dal Paleolitico Superiore<br />
fi no all’età del Bronzo, mentre<br />
il centro storico è rinato nel Medioevo<br />
grazie ai monaci basiliani,<br />
che lo chiamarono Cis-sturnium.<br />
Da visitare la Torre medievale<br />
di Porta Grande o Normanno-<br />
Sveva, la Chiesa Madre di San<br />
Nicola, costruita nel XIV secolo<br />
su un’antica chiesa paleocristiana<br />
dei monaci Brasiliani. Info: tel.<br />
-.<br />
I ristoranti:. Da Tonia tel. .<br />
, Il Capriccio ,<br />
Il Giardino , Il Limbo<br />
divino , Il Quadrifoglio<br />
. Il Rugantino ,<br />
Osteria Cantone , Osteria<br />
S. Anna , Trattoria del<br />
Centro Storico .<br />
A Serranova, a breve distanza<br />
dal mare di Torre Guaceto, c’è<br />
l’Agriturismo Masseria Baccatani<br />
(tel../ . ,<br />
./ ). È una<br />
tenuta di circa ettari alcuni<br />
dei quali occupati da boschetti<br />
di carrubi, roverelle, fragni, lecci<br />
e lentisco. Secondo le regole del<br />
vero agriturismo sono poche le<br />
stanze a disposizione degli ospiti<br />
e nel ristorante si servono pietanze<br />
preparate esclusivamente con<br />
carni, latte, vino, olio d’oliva, verdure,<br />
frutta di animali e di prodotti<br />
allevati e coltivati in loco.<br />
A Masseria Baccatani è nullo<br />
il rischio di una Pasquetta tra la<br />
folla.<br />
Un lunedì “pagano”<br />
fra storia e cruschi<br />
C<br />
Cisternino Pescopagano<br />
astrum petrae paganae, poi<br />
Pescopagano (. abitanti),<br />
in provincia di Potenza,<br />
era un villaggio costruito dai Goti<br />
nel d.C. attorno ad una rocca<br />
fortifi cata a metri d’altitudine<br />
sulla rupe che domina l’Alta<br />
Valle dell’Ofanto in un ambiente<br />
di monti, di boschi, di corsi d’acqua<br />
e del lago Saetta. Ambienti<br />
per lungo tempo rimasti fuori<br />
delle grandi vie di comunicazione<br />
e ora, per fortuna, più fruibili per<br />
viaggiatori curiosi o quasi.<br />
Pescopagano che ebbe come<br />
ospiti (graditi e no), romani, greci<br />
e bizantini, fu teatro di guerre<br />
sannitiche e delle spedizioni di<br />
Pirro; appartenne ai longobardi<br />
della Contea di Conza, agli Angioini;<br />
fu persino feudo della regina<br />
Sancia di Maiorca; subì l’assalto<br />
dei Saraceni, nel , con l’avvento<br />
della repubblica Partenopea;<br />
fu uno dei Cantoni del<br />
<strong>Di</strong>partimento dell’Ofanto, nel<br />
a mettere il paese a ferro e<br />
fuoco ci provarono i briganti capeggiati<br />
da Boryes e da Crocco i<br />
quali, però, furono respinti dalla<br />
popolazione.<br />
Molti gli edifi ci d’architettura<br />
neoclassica con superbi portali<br />
di pietra: i Palazzi Buldo,<br />
Marchesale, Pascale, Santoro,<br />
Tullio. Sulla facciata della torre<br />
dell’orologio in una nicchia c’è<br />
il busto di Giano Bifronte, antica<br />
divinità mitologica. È del la<br />
chiesa di San Giovanni Battista<br />
nella quale sono conservate tele<br />
del Settecento, mentre in quella<br />
dedicata a San Leonardo si trovano<br />
dipinti del . Poco fuori<br />
Pescopagano la badia di San<br />
Lorenzo in Tufara del XV secolo.<br />
A Pescopagano l’associazione<br />
“Amici del libro” è depositaria,<br />
nella biblioteca del Comune,<br />
di preziosi volumi, libelli, documenti<br />
d’archivio e fotografi ci<br />
d’epoca e scritti moderni, donati<br />
dal benefattore Giovanni Pinto.<br />
E a tavola? Si porta la tradizione<br />
e ci resta giusto il tempo<br />
d’essere mangiata, apprezzata<br />
e ricordata. Cavatelli al ragù o<br />
alla mollica di pane soff ritta, baccalà<br />
alla ‘ualanegna’ cioè con i<br />
peperoni “cruschi”, carni ovine<br />
e suine, formaggi, legumi, soppressate,<br />
verdure e come vino<br />
Il Cat (Club amici del trekking) di Bari conosce i<br />
modi giusti per trascorrere Pasqua e Pasquetta lontano<br />
dalla folla: andare per sentieri e monti di non facile<br />
percorrenza. Le mete scelte per le feste pasquali<br />
sono le contrade boscose di Muro Lucano (Pz).<br />
Il paese, . abitanti, è tra e m s.l.m.,<br />
è dominato da un castello di origini alto-medievali<br />
dove nel si consumò, per ordine di Carlo di Durazzo,<br />
l’omicidio di Giovanna I di Angiò, Regina del<br />
Regno di Napoli. Dopo l’epoca Angioina il castello<br />
fu degli Orsini fi no alla fi ne del Feudalesimo.<br />
Il numero di telefono per eventuali iscrizioni:<br />
..<br />
l’eccellente Aglianico di Rionero.<br />
Per chi non lo sapesse i “cruschi”<br />
sono una leccornia tutta lucana:<br />
si tratta di una particolare varietà<br />
di peperoni, detti anche “zafran”<br />
che seccati, insaporiscono e colorano<br />
in modo eccellente tutte le<br />
pietanze nelle quali fi niscono assieme<br />
al peperoncino piccante.<br />
A Pasqua e a Pasquetta in Basilicata<br />
il pranzo è a base di ingredienti<br />
simbolici del Sacrifi cio,<br />
della Resurrezione e della Madre<br />
Terra: agnello, uova, formaggi,<br />
asparagi, cardi, piselli, fi nocchietto<br />
o altri tipi di ortaggi verdi, dolci<br />
a base di ricotta e miele.<br />
A Pescopagano è consigliato<br />
l’Imperial Hotel (.-),<br />
che nonostante il nome altisonante,<br />
è un locale rustico a gestione<br />
familiare, aff erma che chi<br />
passa dal ristorante dell’albergo,<br />
alla fi ne ritorna per i piatti off erti.<br />
Altri ristoranti non meno degni<br />
Le Grotte (.) e il Pagus<br />
(.).<br />
Pescopagano dista da Bari <br />
chilometri, da Foggia, da<br />
Taranto, da Potenza. Arteria<br />
consigliata la SS. Ofantina.<br />
fraBoschi,SentierieTorrenti<br />
A Muro Lucano<br />
Muro Lucano<br />
ilDettodellaSettimana<br />
Iune ca non sape iè com a iune ca non vète.<br />
Pagina a cura<br />
di Vittorio Stagnani
Strategie – Un vantaggio sia per i pazienti sia per tutta la società<br />
Battere l’artrite reumatoide<br />
è davvero un affare per tutti<br />
O<br />
perazione convenienza. “Curare bene e<br />
precocemente i malati di artrite reumatoide<br />
– dice il prof. Giovanni <strong>La</strong>padula,<br />
direttore clinica reumatologia dell’università di<br />
Bari – fa risparmiare dal punto di vista economico<br />
e, soprat<strong>tutto</strong>, riduce o quasi azzera invalidità,<br />
inabilità, ricorso a farmaci ed altri sussidi. <strong>La</strong><br />
malattia va aff rontata prima che si manifesti il<br />
danno permanente alle articolazioni. Oggi sono<br />
disponibili nuovi test su sangue e nuovi farmaci<br />
che cambiano la strategia”.<br />
I costi da abbattere, con i trattamenti mirati disponibili,<br />
sono impressionanti. Uno studio della<br />
Società Italiana di Reumatologia e Centro studi<br />
economia sanitaria della Bocconi, nel , ha stimato,<br />
per l’ artrite reumatoide (circa . pazienti)<br />
in Italia, costi di € , e miliardi per anno.<br />
Aggiungendovi quelli delle altre poliartriti croniche<br />
(altri . pazienti) e i costi intangibili,<br />
cioè quelli a carico del malato e suoi familiari, si<br />
giunge a - miliardi di euro (del ) l’anno.<br />
Più del % dei pazienti può raggiungere, oggi,<br />
remissione stabile della malattia. “Si pone – sottolinea<br />
<strong>La</strong>padula – l’imperativo etico di intervenire<br />
nei primi - mesi di malattia per evitare invalidità<br />
e umiliazioni sociali”.<br />
Il Rapporto sociale Censis ha rilevato che un<br />
malato impiega fi no a anni per avere conferma<br />
della diagnosi, che su non frequentano<br />
centri reumatologia e su non sono trattati<br />
adeguatamente: prendono antidolorifi ci e/o antinfi<br />
ammatori mentre la malattia procede e di-<br />
strugge le articolazioni. Dopo anni la malattia,<br />
lasciata a se stessa, fa perdere la capacità di lavoro<br />
al % dei malati; dopo anni alla metà, dopo<br />
anni a su . E anche i costi sociali e personali<br />
lievitano. L’artrite reumatoide ( milioni malati<br />
nel mondo; in Italia, mila con - casi in più<br />
ogni ora; in Puglia, mila di cui mila donne) è<br />
caratterizzata dalla infi ammazione cronica delle<br />
membrane sinoviali delle articolazioni, delle guaine<br />
dei tendini e delle borse sierose.<br />
L’infi ammazione costante delle articolazioni<br />
ha rifl essi sull’intero organismo e la durata di vita<br />
dei non curati è inferiore al % rispetto alla popolazione<br />
generale. Una vita che “vale” la metà.<br />
Poiché, in termini assicurativi, un anno di vita vale<br />
circa . euro, il costo si aggira sui .<br />
Euro anno.<br />
In media si contano nel complesso .<br />
anni di vita in meno. Conteggiando, ogni vita, del<br />
valore di milioni di euro, si raggiungono cifre<br />
impensabili.<br />
A Bari, un anno fa, sono stati costituiti il Gruppo<br />
Italiano per lo Studio dell’Early Arthritis (artrite<br />
iniziale) e il primo registro italiano della patologia.<br />
Il data base ha già superato i . pazienti.<br />
Studi sono stati avviati sui risultati ottenuti con<br />
l’impiego precoce dei farmaci biologici, sui profi li<br />
di sicurezza di questi sia in soggetti obesi che in<br />
anziani.<br />
<strong>La</strong> rete di specialisti ( centri) che studia l’artrite<br />
defi nisce i test più effi caci per svelare la malattia<br />
nello stadio pre-clinico e le strategie terapeutiche<br />
basate sull’impiego precoce dei farmaci<br />
che per la prima volta sono in grado di far regredire<br />
il danno alle articolazioni.<br />
Adottando modelli econometrici che valutano<br />
la spesa sul lungo periodo si può dimostrare<br />
come l’impegno economico totale stimato su<br />
più anni sia più alto nei pazienti con malattia più<br />
grave e di più lunga durata perché i costi indiretti<br />
costituiscono gran parte dei costi totali. Ritardi<br />
di soli mesi nell’inizio della terapia con farmaci<br />
Dmards (<strong>Di</strong>sease modifying antirheumatic drugs)<br />
provoca un peggioramento della prognosi funzionale<br />
a anni.<br />
I costi legati alla malattia avanzata e refrattaria<br />
al trattamento convenzionale – conclude <strong>La</strong>padula<br />
– sono così rilevanti da giustifi care il ricorso<br />
precoce a farmaci anche costosi purché in grado<br />
di prevenire la progressione della malattia.<br />
COSTI DELL’ARTRITE REUMATOIDE RELATIVI ALLA CLASSE FUNZIONALE<br />
<strong>Di</strong>retti Indiretti<br />
Classe I € ., Classe I € .,<br />
Classe II € ., Classe II € .,<br />
Classe III € ., Classe III € .,<br />
Classe IV € ., Classe IV € .,<br />
gni giorno, in Italia, persone ricevono una diagnosi<br />
Odi tumore del colon retto e ne muoiono (In Puglia, <br />
nuove diagnosi e decessi).<br />
È Il secondo “big killer” tra le neoplasie dopo il tumore al<br />
polmone. Gran parte di questi decessi potrebbe essere evitata:<br />
oltre il % dei pazienti, con carcinoma colorettale, grazie<br />
ad una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo può andare<br />
incontro a remissione. Importanti gli screening diagnostici<br />
in grado di identificare oltre il % di questi tumori.<br />
Va promossa maggiore informazione dell’opinione pubblica<br />
e si devono incrementare e rendere più omogenei sul<br />
territorio i programmi di screening. “<strong>La</strong> sopravvivenza dei<br />
colpiti da tumore – dice il prof. Carmelo Iacono, presidente<br />
oncologi medici italiani – cresce dell’% ogni mesi grazie a<br />
screening, diagnosi precoce e terapie sempre più efficaci e<br />
meno aggressive”.<br />
Cresce il numero di italiani che hanno sconfitto questo tumore<br />
(% dei pazienti). Ma i morti ogni anno restano troppi,<br />
nonostante screening e terapie oggi disponibili.<br />
Determinanti sono i progressi delle terapie, tanto che i pazienti<br />
oncologici che guariscono completamente aumenta di<br />
circa l’% ogni mesi.<br />
“Fra i trattamenti innovativi, il merito va in particolare ai<br />
farmaci biotecnologici – dice Giuseppe Dodi, presidente Ai-<br />
GIOVANNI LAPADULA<br />
Il % dei pazienti italiani è riuscito a sconfi ggere questa malattia<br />
Il tumore al colon retto fa meno danni<br />
con screening e terapie in tempi brevi<br />
stom – che agiscono in maniera mirata solo sulle cellule malate,<br />
risparmiando quelle sane”.<br />
Favorire la prevenzione è l’imperativo per la salute. Per<br />
questo, l’Associazione stomizzati Onlus, l’Associazione Oncologia<br />
medica, con il patrocinio del Ministero della salute<br />
e dell’associazione volontariato in oncologia ed il sostegno<br />
incondizionato di Roche, chiamano a raccolta tutti per partecipare<br />
alla campagna rivolta soprat<strong>tutto</strong> agli over .<br />
Tutti devono sapere la che salvezza dal tumore con diagnosi<br />
precoce e prevenzione è nelle loro mani. E sarà possibile,<br />
grazie ad un ritrovato tecnologico (un gonfiabile che riproduce<br />
il colon-retto), toccare proprio le mani questo organo<br />
riprodotto e vedere direttamente danni e possibili riparazioni<br />
o prevenzione comprendendo quanto sia utile sottoporsi alla<br />
ricerca del sangue occulto nelle feci (non invasivo) e successivi<br />
eventuali esami quando necessari. Un gazebo ospiterà il<br />
“colon-retto” in quattro piazze italiane tra cui Bari e tutti i<br />
cittadini potranno “entrare” nel colon.<br />
L’adesione agli inviti per l’esame del sangue occulto raggiunge<br />
meno su che dovrebbero eseguirlo, al Sud, nonostante<br />
inviti ed organizzazione di campagne (non sempre,<br />
peraltro, attivate in pieno). Si vuole richiamare l’attenzione<br />
sulla necessità di sottoporsi all’esame che può salvare la vita.<br />
Bisogna alzare i livelli di adesione agli screening.<br />
Sanità<br />
uove prospettive terapeu-<br />
Ntiche per gli oltre .<br />
pazienti italiani ( in Puglia)<br />
aff etti da insuffi cienza renale<br />
cronica, e sottoposti a dialisi<br />
peritoneale.<br />
Ogni dializzato costa al SSN<br />
oltre € . annui; se in<br />
dialisi peritoneale (utilizza la<br />
membrana che riveste la cavità<br />
addominale come membrana<br />
dializzante) da . a<br />
.. <strong>La</strong> pratica condiziona la<br />
vita del paziente, è frustrante e<br />
gli sottrae lavoro e vita sociale<br />
e obbliga a diete, restrizioni alimentari,<br />
farmaci ( compresse<br />
al giorno; per il % più di ).<br />
A Bari è stata uffi cialmente<br />
presentata e introdotta in Italia<br />
un nuovo approccio terapeutico<br />
per la peritoneale: P programma<br />
completo, studiato<br />
per migliorare la qualità di vita<br />
27 marzo<br />
02 aprile 2010<br />
Insuffi cienza renale cronica<br />
Nuova dialisi<br />
peritoneale<br />
27<br />
dei pazienti, soluzione integrata<br />
grazie alla quale le migliori<br />
tecnologie disponibili (sistemi<br />
di connessione, soluzioni biocompatibili<br />
e appositi software<br />
per il modeling della prescrizione)<br />
permettono trattamenti<br />
dialitici più effi caci, sicuri che<br />
preservano meglio e più a lungo<br />
funzionalità di membrana<br />
peritoneale e residua dei reni.<br />
Il software di controllo e di<br />
gestione consente al paziente<br />
una monitorizzazione continua<br />
sull’andamento della terapia<br />
e della sua personalizzazione<br />
per le esigenze cliniche. “Questo<br />
trattamento – dice il dr. Paolo<br />
Cogliati (Fresenius Medical<br />
Care Italia) – può essere eff ettuato<br />
a domicilio dal paziente,<br />
più volte al giorno o nel corso<br />
della notte”.<br />
Pagina a cura<br />
di Nicola Simonetti
28 27 marzo<br />
02 aprile 2010 Università<br />
uni<br />
latesisulgiornale<br />
In questa pagina, dedicata ai laureati di Puglia e Basilicata, pubblichiamo le migliori tesi su temi di economia,<br />
marketing e comunicazione che vengono discusse nelle Università di <strong>tutto</strong> il mondo allo scopo di far conoscere<br />
all’imprenditoria le energie più vivaci dei giovani che aff rontano il delicato periodo post-universitario. Studenti e<br />
docenti che volessero segnalare tesi attinenti ai temi dell’economia, del marketing, della comunicazione, della<br />
gestione e della strategia d’impresa possono inviare il materiale direttamente all’indirizzo redazione@gazeco.it.<br />
Il materiale deve essere costituito da un articolo che vada da a battute (spazi bianchi compresi), una<br />
fotografi a in buona risoluzione ( dpi) ed una breve scheda biografi ca ( battute).<br />
curriculum<br />
laria Gramegna, anni, di<br />
IGravina in Puglia, ha conseguito<br />
una laurea triennale in<br />
Scienze della comunicazione<br />
sociale, istituzionale e politica<br />
e si è specializzata quest’anno<br />
con una tesi in Istituzioni<br />
di Economia politica dal titolo<br />
“Crisi Economica: la ripresa del<br />
polo del salotto e le prospettive<br />
future”, con votazione /. Attualmente la dottoressa Gramegna<br />
è in attesa di occupazione.<br />
Crisi economica – Le cause sono da rintracciare nell’eccesso di spesa senza controllo<br />
Il risparmio, la vera ricetta<br />
“È<br />
come se gli americani e i britannici<br />
avessero vissuto per<br />
un decennio in un paradiso<br />
di follia risparmiando meno di quanto<br />
avrebbero dovuto perché pensavano<br />
che i prezzi delle case e delle azioni sarebbero<br />
rimasti alti per sempre”.<br />
Questa frase, che bene sintetizza<br />
una delle cause più profonde che hanno<br />
originato la crisi mondiale è un caustico<br />
giudizio tratto dall’Economist (<br />
dicembre ).<br />
<strong>La</strong> crisi fi nanziaria globale che ha<br />
colpito inizialmente Stati Uniti, Europa<br />
e che si è allargata al resto del mondo,<br />
segue un lungo periodo di stabilità<br />
economica, caratterizzato da un basso<br />
livello di infl azione e da una crescita<br />
robusta, specialmente nei paesi emergenti<br />
dell’Asia e negli Stati Uniti.<br />
Possiamo aff ermare che la causa<br />
principale della crisi è da rintracciare<br />
nello squilibrio nella bilancia dei pagamenti<br />
dovuto ad un eccessivo indebitamento<br />
da parte degli Usa e ad<br />
un eccessivo accumulo di risparmio da<br />
parte della Cina.<br />
Morris (avvocato ed ex banchiere),<br />
infatti, individua le cause profonde della<br />
crisi nelle politiche perseguite negli<br />
Stati Uniti, nelle ideologie che le hanno<br />
ispirate, nello squilibrio economico<br />
di base che ne è derivato. Gli americani<br />
hanno cessato di risparmiare e si sono<br />
illusi come altre volte in passato, che il<br />
resto del mondo potesse fi nanziare in<br />
perpetuo i loro eccessi di spesa.<br />
Negli ultimi anni vi ha provveduto<br />
in abbondanza e con apparente facilità,<br />
l’eccedenza di risparmio dei paesi<br />
emergenti e segnatamente dalla Cina.<br />
Le famiglie cinesi, infatti, accantonano<br />
in media il % del reddito; ridurre<br />
la propensione al risparmio è un’operazione<br />
di lunga lena e dai risultati incerti<br />
perché si scontra con motivazioni<br />
profonde: i cinesi sono così parsimoniosi<br />
non solo per il retaggio culturale<br />
di una civiltà contadina, ma anche per<br />
motivi del <strong>tutto</strong> moderni e razionali in<br />
quanto sanno di essere vulnerabili a<br />
causa dell’invecchiamento demografi -<br />
co (accentuato ancora di più dalla politica<br />
del fi glio unico) e non hanno un<br />
sistema previdenziale che garantisca<br />
pensioni adeguate.<br />
Altro problema della Cina è il suo modello<br />
economico basato sulle esportazioni:<br />
la crisi dei mutui ipotecari subprime,<br />
in una prima fase, e l’eccessiva<br />
dipendenza di Pechino dalle esportazioni<br />
hanno dimostrato la vulnerabilità<br />
di questo sistema economico.<br />
Molte sono le cause della crisi, ma<br />
chi è il colpevole?<br />
I responsabili politici cinesi che hanno<br />
incoraggiato il risparmio anziché<br />
democratizzare l’economia e stimolare<br />
il consumo? L’amministrazione Bush<br />
che ha tagliato le tasse inducendo al<br />
consumo eccessivo? Greenspan che,<br />
come presidente della Federal Reserve,<br />
ha tenuto bassi i tassi di interesse<br />
e ha così nutrito la bolla? Le agenzie di<br />
rating che non hanno segnalato i rischi<br />
che si andavano accumulando?<br />
Una politica monetaria espansiva.<br />
Quasi tutte le crisi fi nanziarie sono<br />
accompagnate e precedute da<br />
un’espansione anomala del credito.<br />
L’altro fattore all’origine della crisi fi -<br />
nanziaria, esplosa nell’estate del ,<br />
è stato l’eccesso di liquidità che dal<br />
mercato statunitense si esteso progressivamente<br />
sugli altri mercati fi nanziariamente<br />
evoluti.<br />
Dopo la crisi fi nanziaria dei mercati<br />
ALAN GREENSPAN Federal Reserve<br />
asiatici alla fi ne degli anni ’, con la<br />
rapida crescita della Cina e dei paesi<br />
emergenti dell’Asia e con la contemporanea<br />
crescita dei prezzi del petrolio<br />
che ha fatto seguito a tale crisi, si è assistito<br />
ad un riorientamento dei fl ussi<br />
di capitale delle economie emergenti<br />
verso gli Stati Uniti. Contrariamente a<br />
quanto previsto dalla teoria economica,<br />
il capitale si è spostato dalle economie<br />
in via di sviluppo a quelle sviluppate,<br />
anziché il contrario.<br />
Le radici dell’eccesso di liquidità sono<br />
lontane e risalgono a prima dell’<br />
settembre : al boom della borsa<br />
della seconda metà degli anni ’, è<br />
seguita la bolla della new economy,<br />
dove la Fed, di Alan Greenspan, ha risposto<br />
con una riduzione del costo del<br />
denaro mai vista portando i tassi dal %<br />
del - all’% del .<br />
I tassi non ripresero a salire prima<br />
della metà del . Per trentun mesi<br />
consecutivi i tassi d’interesse a breve,<br />
al netto dell’infl azione, furono negativi:<br />
in altre parole, il costo del denaro<br />
per le banche era zero.<br />
Con i tassi così bassi, le famiglie americane<br />
si sono indebitate oltre le proprie<br />
capacità di rimborso, nell’illusione<br />
che, comunque, sarebbero riuscite ad<br />
onorare i debiti perché un’economia<br />
che continua a crescere genera prospettive<br />
positive.<br />
È cresciuto, così, a dismisura il credito<br />
al consumo e sono nati i mutui subprime,<br />
prestiti per l’acquisto della casa<br />
erogati a persone che possono off rire<br />
scarse garanzie di rimborso.<br />
Nel linguaggio americano, i prestiti<br />
subprime sono prestiti immobiliari di<br />
pessima qualità, in quanto concessi a<br />
soggetti con elevato rischio di insolvenza<br />
dovuti a precedenti episodi di<br />
insolvenza, capacità di reddito basse o<br />
neppure accertate, privi di altri cespiti<br />
di ricchezza. <strong>La</strong> concessione di mutui<br />
subprime negli Stati Uniti è fortemente<br />
aumentata grazie all’innovazione<br />
fi nanziaria e alle condizione di abbondante<br />
liquidità, che hanno favorito<br />
un’espansione del credito. L’aumento<br />
delle insolvenze dei debitori subprime<br />
ha innescato la crisi fi nanziaria.<br />
Il rischio che un mutuo non venga<br />
rimborsato è molto elevato e le banche<br />
erogano i prestiti applicando tassi<br />
di interesse molto elevati.<br />
Il sistema ha interesse a trovare nuova<br />
liquidità per off rire mutui rischiosi<br />
per chi li sottoscrive, ma anche molto<br />
redditizi per le banche. Gli istituti di cre-<br />
dito cominciano a cartolarizzare i titoli<br />
fi nanziari, dove per processo di cartolarizzazione<br />
si intende la trasformazione<br />
di un credito, o anche di fl ussi di cassa<br />
futuri, in un titolo obbligazionario.<br />
Questa operazione consente alle<br />
banche di spacchettare i rischi e off rire<br />
sul mercato strumenti di investimento<br />
con rendimenti molto alti. Si è arrivati<br />
così nel al record di mila e <br />
miliardi di dollari di cartolarizzazioni in<br />
circolazione.<br />
Sono nati così gli ABS, i CDO e i CDS<br />
(credit default swap); quest’ultimo rappresenta<br />
uno strumento della più ampia<br />
famiglia di derivati su crediti, che<br />
consente di trasferire il rischio di credito<br />
relativo ad una determinata attività<br />
fi nanziaria sottostante da un soggetto<br />
che intende acquisire copertura dal<br />
suddetto rischio ad un soggetto che<br />
intende prestarla. In pratica, l’acquirente<br />
dell’obbligazione con il CDS vuole<br />
coprirsi dal rischio che la controparte<br />
non rimborsi il capitale; i CDS sono<br />
quotati su mercati non regolamentati:<br />
più è alto il rischio di insolvenza, più è<br />
alto il premio che deve pagare chi vuole<br />
coprirsi dal rischio.<br />
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ILARIA GRAMEGNA
Consiglio Europeo – Strategie per il <br />
UE: coordinamento<br />
onoscenza, occupazione ed economia verde: sono le tre priorità d’azione indicate dalla Com-<br />
Cmissione Europea per la Strategia UE . Il Consiglio europeo dei e marzo prossimi<br />
dovrà accordarsi sulle priorità defi nite dalla Commissione (prima dell’approvazione di questa strategia<br />
e degli obiettivi nazionali in occasione del Consiglio europeo di giugno). Gli Stati membri dovranno<br />
presentare allo stesso tempo (per la prima volta nel dicembre ) il loro programma di<br />
stabilità o di convergenza e i loro programmi di riforme al livello nazionale. L’invito dell’Ue agli Stati<br />
membri è di raff orzare il coordinamento economico per raggiungere gli obiettivi.<br />
p.m.<br />
Libri<br />
27 marzo<br />
02 aprile 2010<br />
<strong>Di</strong>rettive – Incoraggiare le nuove tecnologie<br />
Un’industria “pulita”<br />
29<br />
ministri dell’industria dei Paesi dell’UE hanno sottolineato la necessità di una nuova politica in-<br />
I dustriale. Il Consiglio vorrebbe in particolare una politica industriale ambiziosa (la Commissione<br />
Europea dovrà presentare una comunicazione su questo tema prima della fi ne dell’anno ) e<br />
“un piano d’azione per veicoli puliti ed effi caci in materia di consumo d’energia”, tenendo conto<br />
“del ruolo crescente delle automobili interamente elettriche e dei veicoli ibridi riutilizzabili”. Il Consiglio<br />
sottolinea in particolare la necessità di incoraggiare lo sviluppo dell’infrastruttura necessaria<br />
in Europa per le nuove tecnologie in materia di mobilità.<br />
p.m.<br />
L’impresa virtuosa – Sono tagliati fuori solo quelli che non modifi cano modello mentale<br />
Crescere nei periodi di recessione<br />
in un libro le 36 “mosse vincenti”<br />
“E<br />
ssere una impresa virtuosa è la risposta alla<br />
domanda come si può crescere e innovare<br />
anche in periodi di recessione, ma è anche<br />
la risposta a come si può trasformare la crisi attuale<br />
in una nuova grande opportunità”. Così l’imprenditore<br />
Roberto Lorusso racconta del suo libro “L’impresa virtuosa.<br />
Crescere ed innovare in periodi di recessione”<br />
(Editori Riuniti – University Press – Pagine – Euro<br />
) . “<strong>La</strong> rifl essione di partenza è che l’attuale sistema<br />
economico che impera nella globalizzazione, sta producendo<br />
gravi danni all’umanità. Le multinazionali<br />
che controllano il % del PIL mondiale, hanno messo<br />
ai loro piedi i governi di tutti i paesi del mondo (metaforicamente<br />
si fanno lucidare le scarpe tutti i giorni).<br />
E quindi – secondo Lorusso – nessuno più è capace di<br />
pensare al Bene Comune, e questo perché un capo di<br />
governo, misura il suo consenso, solo sulla crescita del<br />
PIL. Le imprese virtuose, invece, sono quelle che oltre<br />
a produrre merci (quelle che aumentano il PIL) sono<br />
capaci di produrre beni (quelli che aumentano il BIL<br />
che vuol dire Benessere Interno Lordo, ma di questo<br />
ne ho parlato in abbondanza nel mio precedente libro<br />
dePILiamoci)”.<br />
L’autore sviluppa il suo racconto proponendo <br />
punti di rifl essione: “Danno evidenza del contesto sociale,<br />
economico ed antropologico in cui operano attualmente<br />
le imprese. Se un’impresa vuole progredire<br />
e continuare ad esistere nel tempo futuro (sostenibilità)<br />
non può che ridefi nire la sua missione e quindi creare<br />
quei prodotti/servizi che soddisfano i nuovi bisogni<br />
dell’uomo. Per capire quali sono i nuovi bisogni l’impresa<br />
deve innanzi<strong>tutto</strong> comprendere come è fatto il<br />
mondo in cui opera e cosa è diventato il suo cliente, e<br />
quindi, quali sono e quali saranno le sue nuove esigenze.<br />
Ecco il perché di tanti punti per l’analisi”.<br />
Spazio anche a proposte: “Sono – spiega – indicazioni,<br />
esempi, di come l’impresa può trasformarsi<br />
e far fronte alla ridefi nizione della sua missione ed<br />
ovviamente su come può cambiare il suo processo di<br />
business (a prescindere dai nuovi prodotti/servizi che<br />
intende realizzare)”. Tra queste Lorusso indica quella<br />
che più gli è piaciuto formulare: “Il part time per tante<br />
donne. Conviene che su questa anche il governo si<br />
dia da fare a sostenerla, incentivando le imprese a farlo<br />
seriamente e serenamente”. Poi allarga il discorso:<br />
“Prendiamo la crisi fi nanziaria, sembrerebbe ormai terminata,<br />
e certamente sarà anche evidente che quella<br />
occupazionale è ancora agli inizi. L’approccio sistemico<br />
ci ha insegnato che la disoccupazione arriva con un ritardo<br />
temporale rispetto al tempo in cui si è originata la<br />
causa e quindi adesso arriva il peggio. Ma la cosa che è<br />
bene tenere presente, è che non sarà facile uscire dalla<br />
crisi occupazionale, e questo perché, anche se ci sarà<br />
una ripresa, le imprese la otterranno senza incrementare<br />
l’occupazione. In sostanza, la crisi è stata anche una<br />
buona scusa per fare “risparmi” sulle risorse umane e<br />
la tecnologia e l’innovazione saranno lo strumento per<br />
non reimpiegarle. Se si vuole far crescere l’occupazione,<br />
le imprese devono impegnarsi a cambiare l’oggetto del<br />
loro business verso la soddisfazione di quei bisogni nuovi<br />
di cui parlavo prima”.<br />
Quanto agli eff etti futuri delle crisi sul sistema impresa<br />
Lorusso, che da anni si occupa di progettazione e<br />
coordinamento di programmi di cambiamento organizzativo,<br />
non ha dubbi: “Per quanti non saranno disposti<br />
a cambiare modello mentale (quello della crescita a<br />
tutti i costi) sarà molto diffi cile. Gli scandali di questi<br />
ultimi giorni ci dicono che la ricchezza e la crescita non<br />
è stata realizzata con comportamenti etici.<br />
Quindi il rispetto delle regole e i comportamenti virtuosi<br />
sono quelli che consentono realmente una cresci-<br />
Apprendimento e nuove tecnologie<br />
“Senza l’innovazione…”<br />
l signifi cato più caro dell’essere un’impresa virtuosa è per me – spiega Roberto Lo-<br />
“Irusso – quello dei modelli mentali. Ancora oggi incontro tanti colleghi e politici che<br />
nonostante la crisi ci abbia detto tante cose e tante altre continua a dirci, questi non la<br />
smettono di ragionare con il vecchio modello economico. E continuano, per uscirne, a dire<br />
e a fare le stesse cose di prima come se la crisi non fosse mai arrivata. <strong>La</strong> verità è che per far<br />
cambiare certa gente, purtroppo per noi, occorrerebbe un trauma ancora peggiore di quello<br />
che stiamo vivendo. Io ho provato a dare un aiuto a queste persone attraverso una storia<br />
evangelica da me interpretata nella prima delle due conclusioni. Speriamo possa bastare”.<br />
<strong>La</strong> fi losofi a dell’autore è che “attraverso la partecipazione attiva delle persone, chiamate<br />
ad agire secondo un fare creativo e collegiale, le Comunità e le Organizzazioni si possono<br />
defi nire e raggiungere ambiziosi obiettivi di progresso sostenibile. L’innovazione radicale,<br />
l’apprendimento continuo e l’uso di tecnologie e buone prassi per risparmiare risorse, sono<br />
ingredienti di un agire quotidiano che, superando regole imposte dal consumismo, produce<br />
la riscoperta e la pratica di un antico valore condiviso: il Bene Comune”. p.m.<br />
ROBERTO LORUSSO<br />
ta, anche se lenta, più duratura nel tempo”. E la situazione<br />
in Puglia? “È alquanto preoccupante. Confi ndustria<br />
sta raccogliendo in questi giorni i dati per avere un quadro<br />
preciso, ed è giusto che lo faccia, per non restare legata<br />
a false percezioni. Se dovessero essere confermate<br />
quelle più negative penso sia necessario trovare modi<br />
di collaborare estesi e leali, senza nascondersi la verità<br />
sul perché siamo in questo stato di cose. <strong>La</strong>ddove anche<br />
noi abbiamo vissuto e interpretato la globalizzazione in<br />
modo errato”.<br />
Nell’opera Lorusso aff ronta anche il tema del livello di<br />
benessere collettivo e del benessere organizzativo: “Il<br />
benessere è un fatto soggettivo, è diffi cile dare numeri<br />
sul livello. Se però guardiamo in superfi cie ed esaminiamo<br />
gli sprechi, e i rifi uti che produciamo – quindi se consideriamo<br />
il benessere come il “tanto avere” – allora è<br />
molto alto”. Al benessere si può fare riferimento anche<br />
in termini di una comunità di persone nei luoghi di lavoro:<br />
“Su questo le imprese sono molto, ma molto, lontane<br />
dal percepirlo come necessario e quindi si immagini<br />
a realizzarlo. Nel libro faccio sempre riferimento alla<br />
centralità della persona nei processi di business e rendo<br />
evidente quanto una persona che sta bene (con se<br />
stessa, nel luogo di lavoro, con la famiglia, nel sociale)<br />
è quella che rende di più, è più fedele, è più disponibile<br />
all’innovazione, ecc. Generare benessere organizzativo<br />
signifi ca come avrà capito occuparsi non solo del luogo<br />
di lavoro, ma di tutte quelle condizioni di vita di una persona<br />
che rendono il suo lavoro, un vero atto creativo”.<br />
Nello scenario proposto dall’autore un ruolo decisivo<br />
lo ha il management delle aziende: “Se il vero capitale<br />
per un’impresa sono le persone, allora il loro ruolo<br />
primario è occuparsi delle persone. Se il vero capitale<br />
sono gli euro disponibili sul proprio conto corrente<br />
bancario, allora il ruolo primario è occuparsi della fi nanza.<br />
Attualmente il management è molto orientato sulla<br />
fi nanza (questa è la promessa che si può guadagnare<br />
senza lavorare e quindi senza problemi di personale).<br />
Il management (per le piccole imprese, parliamo dei<br />
titolari e di qualche responsabile di funzione) si deve<br />
preoccupare di imparare come si soddisfano i bisogni<br />
dei clienti (interni ed esterni) e di tutti gli stakeholders<br />
(a qualsiasi livello). Precisando però che la soddisfazione<br />
deve includere anche quella sociale. In sostanza il<br />
management di una impresa deve preoccuparsi di aumentare<br />
anche il patrimonio sociale per avere un signifi<br />
cativo corrispondente incremento dei profi tti (dato<br />
dalla fi ducia dei consumatori) che a sua volta potrà andare<br />
ad accrescere il patrimonio netto dell’impresa”.<br />
PAOLO MAGRONE
30 27 marzo<br />
02 aprile 2010 Fiscalmente<br />
Agenzia delle Entrate – Se serve a rimediare a danni estetici o psicologici<br />
Spese sanitarie detraibili<br />
ci sono anche le parrucche FotoDCMatt_fl<br />
B<br />
onus fi scale anche per l’acquisto<br />
della parrucca. Secondo il Fisco,<br />
infatti, la parrucca può rientrare<br />
tra le spese sanitarie detraibili se serve<br />
a rimediare al danno estetico provocato<br />
da una patologia e ad alleviare una condizione<br />
di grave disagio psicologico nelle<br />
relazioni della vita quotidiana. In questa<br />
ipotesi, infatti, la parrucca svolge<br />
una funzione sanitaria a tutti gli eff etti<br />
e può essere considerata a pieno titolo<br />
come un qualsiasi dispositivo medico<br />
destinato dal produttore a essere usato<br />
per attenuare malattie o lesioni umane<br />
e messo in commercio con queste fi nalità.<br />
In particolare, nel caso concreto<br />
preso in esame dal documento di prassi,<br />
la parrucca viene inclusa tra gli oneri sanitari<br />
detraibili perché utilizzata da una<br />
paziente per superare le diffi coltà psicologiche<br />
legate alla caduta dei capelli<br />
causata dai trattamenti chemioterapici.<br />
Ricordiamo che l’art. , comma ,<br />
lettera c), del TUIR elenca le tipologie<br />
di spese sanitarie per le quali spetta la<br />
detrazione dall’imposta lorda, per un<br />
importo pari al %, della parte che ec-<br />
ualora l’Amministrazione<br />
Qfi nanziaria contesti che il<br />
conferimento di un immobile<br />
nel patrimonio di società, e la<br />
successiva alienazione delle<br />
partecipazioni, nasconda una<br />
compravendita di aree edifi -<br />
cabili intervenuta fra persone<br />
fi siche, la pretesa fi scale non<br />
può essere rivolta alla società<br />
conferitaria. Quest’ultima, infatti,<br />
deve ritenersi carente di<br />
legittimazione passiva a ricevere<br />
l’avviso di liquidazione.<br />
Questo in estrema sintesi il<br />
contenuto della recentissima<br />
sentenza emessa dalla Commissione<br />
Tributaria Provinciale<br />
di Reggio nell’Emilia in tema di<br />
“elusione” d’imposta e società<br />
commerciali.<br />
Il fatto<br />
Una s.r.l. riceveva dall’Agenzia<br />
delle Entrate, Uffi cio di Reggio<br />
Emilia, un avviso di liquidazione<br />
dell’imposta complementare<br />
di registro, e relativi interessi,<br />
emesso in relazione ad atto<br />
pubblico registrato nel .<br />
Secondo l’assunto dell’Agenzia:<br />
a) con l’atto pubblico di<br />
cui sopra tre persone fi siche<br />
avevano costituito la società<br />
in parola sottoscrivendone il<br />
relativo capitale sociale, pari<br />
ad Euro .,, mediante<br />
MARTEDI MARZO<br />
Pagamento dell’imposta di registro e registrazione<br />
dei contratti di locazione dei beni immobili<br />
stipulati o rinnovati con decorrenza ° marzo. Il versamento<br />
va eff ettuato a mezzo mod. F utilizzando<br />
i seguenti codici tributo e causale contributo:<br />
T – imposta di registro per prima annualità<br />
contratti di locazione fabbricati;<br />
T – imposta di registro per annualità successive<br />
contratti di locazione fabbricati;<br />
cede , euro, dell’onere sostenuto.<br />
Dette spese sono costituite esclusivamente<br />
dalle spese mediche e di assistenza<br />
specifi ca, diverse da quelle<br />
indicate nell’art. , comma , lettera<br />
b), nonché dalle spese chirurgiche, per<br />
prestazioni specialistiche e per protesi<br />
dentarie e sanitarie in genere.<br />
L’Amministrazione Finanziaria, ai fi -<br />
ni di un corretto inquadramento delle<br />
spese sanitarie detraibili, già con circolare<br />
n. /E/, aveva precisato che,<br />
relativamente alle spese per le quali poteva<br />
risultare dubbio l’inquadramento<br />
in una delle tipologie elencate nella lettera<br />
c) dell’articolo , si sarebbe dovuto<br />
far riferimento ai provvedimenti del<br />
Ministero della Sanità che contengono<br />
l’elenco delle specialità farmaceutiche,<br />
delle prestazioni specialistiche, delle<br />
protesi, etc.. <strong>La</strong> parrucca, pertanto, è<br />
da ricomprendere tra gli oneri detraibili<br />
laddove possa essere considerata protesi<br />
sanitaria in base ai provvedimenti<br />
emanati dal predetto Ministero.<br />
Tuttavia la parrucca non è ricompresa<br />
nel Nomenclatore tariff ario delle<br />
FiscoinAula a cura di Giuseppe Ciminiello<br />
Elusione fi scale e vendita di immobili<br />
conferimento della piena proprietà<br />
di due appezzamenti di<br />
terreno edifi cabile; b) i suddetti<br />
appezzamenti del valore complessivo<br />
di Euro ..,<br />
venivano conferiti al netto di<br />
un mutuo ipotecario del valore<br />
di Euro .., stipulato<br />
con atto pubblico in data <br />
giugno , registrato in data<br />
giugno ; c) all’atto<br />
di conferimento “Ai fi ni della<br />
registrazione veniva applicata<br />
l’imposta di registro sull’importo<br />
di ., determinato<br />
dal valore dell’immobile conferito<br />
pari ad Euro ..,<br />
al netto della passività di Euro<br />
.., relativo al contratto<br />
di mutuo ipotecario stipulato...”;<br />
d) “Con atto del medesimo<br />
notaio stipulato in data<br />
//... registrato a Reggio<br />
Emilia il //...” i tre<br />
soci che avevano costituito la<br />
società ricorrente ne “cedevano<br />
l’intero capitale sociale” ad<br />
altre quattro persone fi siche; e)<br />
“... non si tratta di conferimento<br />
ma di vendita di immobile<br />
in quanto è palese la dinamica<br />
contrattuale data dall’insieme<br />
dei due atti, ovvero il conferi-<br />
T – imposta di registro per intero periodo<br />
contratti di locazione fabbricati;<br />
T – imposta di registro per proroghe contratti<br />
di locazione e affi tti;<br />
T – imposta di registro per affi tto fondi rustici.<br />
MERCOLEDI MARZO<br />
mento di immobile e la successiva<br />
cessione di quote fra essi<br />
consequenziali e che realizzano<br />
la cessione dello stesso”; f)<br />
L’art. del D.P.R. / infatti<br />
prevede che “l’imposta è applicata<br />
secondo l’intrinseca natura<br />
e gli eff etti giuridici degli atti<br />
presentati alla registrazione<br />
anche se non vi corrispondano<br />
il titolo o la forma apparente”.<br />
Aggiungeva l’Ente che: “Si<br />
deve dunque privilegiare il risultato<br />
di un comportamento sostanzialmente<br />
unitario rispetto<br />
ai risultati parziali e strumentali<br />
dei singoli comportamenti<br />
formali”; i) “Nella fattispecie il<br />
conferimento di immobile e la<br />
successiva cessione di quote<br />
concretizzano un eff ettivo trasferimento<br />
di immobile”; m)<br />
“<strong>La</strong> ristretta tempistica con la<br />
quale sono avvenute tali operazioni<br />
fa presumere l’intento<br />
elusivo delle operazioni volte,<br />
di fatto, a trasferire i terreni<br />
dal soggetto che ha costituito<br />
al società ai successivi cessionari<br />
delle quote sociali...”; n)<br />
“Pertanto dalla palese dinamica<br />
contrattuale dei due atti<br />
decisi e sottoscritti liberamen-<br />
Trasmissione telematica, da parte dei datori<br />
di lavoro, delle denunce contributive mod. DM<br />
protesi, allegato al Decreto del Ministero<br />
della Sanità agosto , n.<br />
, concernente il “Regolamento recante<br />
norme per le prestazioni di assistenza<br />
protesica erogabili nell’ambito<br />
del Servizio sanitario nazionale: modalità<br />
di erogazione e tariff e”. L’A.E. ha<br />
quindi interpellato il Ministero del <strong>La</strong>voro,<br />
della Salute e delle Politiche Sociali<br />
(ora Ministero della Salute), che<br />
al riguardo ha, osservato che la mancata<br />
menzione nel Nomenclatore non<br />
sarebbe di per sé motivo ostativo alla<br />
detraibilità della spesa, dal momento<br />
che la ratio sottesa all’inclusione di<br />
una prestazione nei livelli essenziali<br />
di assistenza riconosciuti dal Servizio<br />
Sanitario è sostanzialmente diversa da<br />
quella che motiva la possibilità di usufruire<br />
della detrazione d’imposta.<br />
Lo stesso Ministero osserva, quindi,<br />
con circ. /E/ che se si tiene in considerazione<br />
la funzione della parrucca<br />
di correzione di un danno estetico<br />
conseguente ad una patologia e, contemporaneamente,<br />
di supporto in una<br />
condizione di grave disagio psicologi-<br />
te dalle parti validi dal punto<br />
di vista civilistico, si evince che<br />
le due operazioni, conferimento<br />
e successiva cessione delle<br />
quote, fra di esse connesse,<br />
realizzano, dal punto di vista<br />
tributario, gli stessi eff etti economici<br />
e giuridici della vendita<br />
e che di fatto si sia realizzato un<br />
comportamento elusivo che ha<br />
originato un indebito risparmio<br />
d’imposta... pari alla diff erenza<br />
tra l’imposta di registro eff ettivamente<br />
pagata in occasione<br />
del conferimento dei terreni<br />
gravati da passività e quella che<br />
sarebbe stata dovuta se l’operazione<br />
fosse stata tassata come<br />
compravendita”.<br />
<strong>La</strong> società ricorrente impugnava<br />
ritualmente l’atto dinanzi<br />
la C.T.P. eccependo che se<br />
l’Agenzia era dell’opinione che<br />
a dovere essere sottoposto ad<br />
imposta non era l’atto di conferimento<br />
di terreni in una società<br />
e la successiva cessione<br />
delle sue quote, ma un atto di<br />
compravendita di terreni, coerentemente,<br />
“avrebbe dovuto<br />
notifi care l’avviso di liquidazione<br />
dell’imposta di registro,<br />
non alla Ricorrente, ma ai “reali<br />
LE SCADENZE FISCALI<br />
co, non vi sono dubbi sulla possibilità<br />
di caratterizzare tale funzione come<br />
sanitaria. Inoltre, esaminando la riconducibilità<br />
della parrucca nell’ambito<br />
dei dispositivi medici, il Ministero del<br />
<strong>La</strong>voro, della Salute e delle Politiche<br />
Sociali (ora Ministero della Salute), rileva<br />
che i dispositivi indicati nel Nomenclatore<br />
rappresentano un sotto insieme<br />
del concetto di dispositivo medico,<br />
regolamentato dal D.Lgs. / “Attuazione<br />
della direttiva //CEE”.<br />
L’art. , comma , lett. a), di tale Decreto<br />
defi nisce come dispositivo medico<br />
“qualsiasi strumento, apparecchio,<br />
… utilizzato da solo o in combinazione…<br />
destinato dal fabbricante ad essere<br />
impiegato nell’uomo a scopo di …<br />
attenuazione di malattie o lesioni ...”.<br />
I beni e gli strumenti che possono<br />
ricadere in detta defi nizione, per poter<br />
essere immessi in commercio come<br />
dispositivi medici devono sottostare a<br />
quanto disposto dal successivo articolo<br />
, in base al quale: “i dispositivi possono<br />
essere immessi in commercio unicamente<br />
se rispondono ai requisiti prescritti dal<br />
/, per i versamenti dei contributi assistenziali<br />
e previdenziali di febbraio per i dipendenti,<br />
e mod. EMENS, per i compensi corrisposti nel<br />
mese di febbraio ai collaboratori a progetto e ai<br />
collaboratori autonomi occasionali (con redditi<br />
annui superiori a € .).<br />
Termine per procedere, da parte dei contribuenti<br />
imprenditori, alla rilevazione, sulla scheda<br />
carburanti mensile dei mezzi di trasporto,<br />
del numero dei chilometri percorsi.<br />
Termine per la redazione ed adeguamento<br />
acquirenti” dei terreni cioè alle<br />
persone che hanno acquistato<br />
le quote della Ricorrente stessa<br />
cioè “ai successivi cessionari<br />
delle quote sociali”.<br />
Concludeva sottolineando”...<br />
che se risponde al vero la<br />
circostanza che la costituzione<br />
della società sia servita esclusivamente<br />
affi nché le persone<br />
fi siche (conferenti e cessionari)<br />
abbiano potuto dar corso ad<br />
una compravendita immobiliare,<br />
è altresì inequivocabile la<br />
conseguente impossibilità di<br />
procedere nei confronti della<br />
società stessa, in quanto soggetto<br />
oggettivamente estraneo<br />
agli eff etti giuridici prodotti dal<br />
sottostante contratto dissimulato<br />
e conseguentemente soggetto<br />
non debitore del tributo<br />
preteso con l’atto impugnato”.<br />
<strong>La</strong> decisione<br />
Secondo i giudici reggiani<br />
nella logica interpretativa<br />
dell’art. cit. seguita<br />
dall’Agenzia, il “vero” atto,<br />
quello dissimulato, che avrebbe<br />
dovuto essere assoggettato<br />
ad imposizione era un atto<br />
di compravendita di terreni e<br />
ickr<br />
presente decreto … e sono utilizzati in<br />
conformità della loro destinazione”.<br />
Pertanto, conclude il Ministero, anche<br />
un oggetto comunemente defi -<br />
nito come parrucca può rientrare nel<br />
novero delle protesi sanitarie se fabbricata<br />
ed immessa in commercio dal<br />
fabbricante con la destinazione d’uso<br />
di dispositivo medico come sopra defi -<br />
nito e, quindi, obbligatoriamente marcata<br />
CE ai sensi e per gli eff etti della<br />
<strong>Di</strong>rettiva //CEE.<br />
Alla luce di tali decisive considerazioni,<br />
la parrucca rientra, a pieno titolo,<br />
nel novero delle spese sanitarie detraibili<br />
se volta a sopperire un danno estetico<br />
conseguente ad una patologia.<br />
In particolare, se è utilizzata per<br />
superare le diffi coltà psicologiche derivanti<br />
dalla caduta dei capelli, provocata<br />
da trattamenti chemioterapici. <strong>La</strong><br />
relativa spesa sostenuta può, quindi,<br />
essere detratta ai sensi dell’art. ,<br />
comma , lett. c), del TUIR /.<br />
EMILIA CIMINIELLO<br />
CHIARA DAMMACCO<br />
non un atto di conferimento di<br />
terreni in una società seguito<br />
dalla successiva cessione delle<br />
sue quote. Dunque, logicamente,<br />
legittimamente, l’avviso di<br />
liquidazione dell’imposta di<br />
registro avrebbe dovuto essere<br />
notifi cato ai “veri” debitori<br />
dell’imposta, cioè gli acquirenti<br />
dei terreni, cioè i nuovi soci della<br />
Ricorrente, id est “ai successivi<br />
cessionari delle quote sociali...”;<br />
e non certo alla società<br />
ricorrente. In buona sostanza,<br />
è stato ribadito, “se l’Agenzia<br />
ritiene che il contratto, “vero”,<br />
quello dissimulato, sia un contratto<br />
di compravendita di immobile<br />
stipulato tra le persone<br />
che hanno conferito l’immobile<br />
in società e le persone che<br />
ne hanno acquistato le quote<br />
deve trarne, anche, le logiche<br />
e legittime conseguenze ed attribuire<br />
a queste ultime la qualifi<br />
ca di debitori dell’imposta di<br />
registro e notifi care a loro l’atto<br />
di liquidazione d’imposta.<br />
Sulla base di tale articolate<br />
motivazioni il ricorso della società<br />
è stato accolto, stante<br />
la palese carenza di legittimazione<br />
passiva della società in<br />
quanto, come visto, la stessa<br />
non era, e non poteva essere,<br />
la “vera acquirente” e, dunque<br />
“la vera debitrice del tributo”.<br />
del Dps (Documento programmatico sulla sicurezza)<br />
da parte dei soggetti che eff ettuano il<br />
trattamento di dati sensibili o giudiziari tramite<br />
strumenti elettronici.<br />
Termine per la presentazione telematica della<br />
dichiarazione dei redditi, mod. Unico SC, da parte<br />
delle società di capitale e degli commerciali<br />
con esercizio chiuso al giugno .<br />
<strong>La</strong> scadenza coincide con l’ultimo giorno del<br />
nono mese successivo a quello di chiusura del<br />
periodo di imposta.
orarivoli<br />
Partenze da BARI<br />
Gli orari si riferiscono ai dati forniti dai vettori e sono suscettibili di modifi ca.<br />
Vi invitiamo a consultare per conferma le compagnie aeree o le agenzie di viaggio.<br />
Destinazione Compagnia Volo Partenza Arrivo Frequenza Note<br />
Alghero Ryanair FR : : L V<br />
Bologna<br />
Ryanair<br />
Air One<br />
FR<br />
AP<br />
:<br />
:<br />
: L M M G V S D<br />
: L M M G V S D<br />
Brussels<br />
Charleroi<br />
Ryanair FR : : M G S<br />
Bucarest<br />
Tarom<br />
Carpatair<br />
RO <br />
V <br />
:<br />
:<br />
: L M V<br />
: M G D<br />
Cagliari Ryanair FR : : L M V D<br />
Airberlin AB : : M<br />
Colonia Airberlin AB : : L<br />
Airberlin AB : : S<br />
Dusseldorf<br />
Weeze<br />
Ryanair FR : : M G S<br />
Francoforte<br />
Hahn<br />
Ryanair FR : : M G S<br />
Genova<br />
Ryanair<br />
Ryanair<br />
FR<br />
FR<br />
:<br />
:<br />
:<br />
: L<br />
M<br />
V<br />
Karlsruhe<br />
Ryanair<br />
Ryanair<br />
FR<br />
FR<br />
:<br />
:<br />
:<br />
: M<br />
D<br />
Londra Ryanair FR : : M<br />
Stansted Ryanair FR : : L V<br />
Malta Ryanair FR : : M G S<br />
Milano Lin<br />
Milano MXP<br />
Milano Orio<br />
al Serio<br />
Monaco<br />
Parigi<br />
Beauvais<br />
Pisa<br />
Roma<br />
Air One AP : : L M M G V<br />
Alitalia XM : : L M M G V S D<br />
Alitalia VE : : L M M G V S D<br />
Alitalia VE : : L M M G V D<br />
Meridiana IG : : L M M G V S D nota <br />
Air One AP : : L M M G V S D<br />
Alitalia AZ : : L M M G V D<br />
Easyjet U : : L M G V S nota <br />
Alitalia AZ : : L M M G V S<br />
Lufthansa LH : : L M M G V S D<br />
Easyjet U : : D<br />
Easyjet U : : S<br />
Easyjet U : : L M M V D nota <br />
Alitalia AZ : : L G V D<br />
Ryanair FR : : L M M G V S D<br />
Ryanair FR : : M<br />
Ryanair FR : : L D<br />
Ryanair FR : : M G V S<br />
Ryanair FR : : L M M G S<br />
Ryanair FR : : V D<br />
Airberlin AB : : D<br />
Lufthansa LH : : L M M G V S D<br />
dal /<br />
al /<br />
Airberlin AB : : G<br />
Ryanair FR : : L M V D<br />
Ryanair FR : : MM G S<br />
Ryanair FR : : L V D<br />
Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />
Alitalia AZ : : L M M G V S<br />
Air One AP : : L M M G V<br />
Alitalia AZ : : S D<br />
Alitalia AZ : : L M M G V<br />
Air One AP : : L M M G V S D<br />
Alitalia AZ : : L M M G V D<br />
Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />
Airberlin AB : : D<br />
Stoccarda Airberlin AB : : M<br />
Airberlin AB : : V<br />
Timisoara Carpatair V : : L M V<br />
Tirana<br />
Torino<br />
Trapani<br />
Belleair LZ : : S<br />
Belleair LZ : : L M<br />
Belleair LZ : : V<br />
Air One AP : : L M M G V S D<br />
Ryanair FR : : L M G V S<br />
Ryanair FR : : D<br />
Ryanair FR : : M<br />
Ryanair FR : : M<br />
Ryanair FR : : L V D<br />
Treviso<br />
Ryanair<br />
Ryanair<br />
FR<br />
FR<br />
:<br />
:<br />
: L<br />
: M<br />
V D<br />
G S<br />
Valencia Ryanair FR : : M G S<br />
Venezia<br />
Air One<br />
Meridiana<br />
AP<br />
IG <br />
:<br />
:<br />
: L M G V S D<br />
: L M V D<br />
Verona<br />
Air Italy I : : L M M G V<br />
Air Italy I : : S<br />
Air Italy I : : L M M G V<br />
Air Italy I : : D<br />
ORARI IN VIGORE dal // AL //<br />
note: ) Il volo U non opera i giorni - Gennaio , i giorni - - - - - - <br />
Febbraio e i giorni - - - Marzo .<br />
) Il volo U non opera i giorni - Gennaio , il giorno Febbraio e i giorni<br />
- - - - - Marzo .<br />
) Il volo IG non è operativo i giorni - - Gennaio e - - - Febbraio<br />
<br />
Arrivi&Partenze<br />
Arrivi a BARI<br />
Gli orari si riferiscono ai dati forniti dai vettori e sono suscettibili di modifi ca.<br />
Vi invitiamo a consultare per conferma le compagnie aeree o le agenzie di viaggio.<br />
Destinazione Compagnia Volo Partenza Arrivo Frequenza Note<br />
Alghero Ryanair FR : : L V<br />
Bologna<br />
Brussels<br />
Charleroi<br />
Ryanair FR : : L M M G V S D<br />
Air One AP : : L M M G V S D<br />
Ryanair FR : : M G S<br />
Ryanair FR : : D<br />
Bucarest<br />
Tarom<br />
Carpatair<br />
RO <br />
V <br />
:<br />
:<br />
: L M V<br />
: M G D<br />
Cagliari Ryanair FR : : L M V D<br />
Colonia<br />
Airberlin<br />
Airberlin<br />
AB<br />
AB<br />
:<br />
:<br />
: L<br />
:<br />
M<br />
S<br />
Dusseldorf<br />
Weeze<br />
Ryanair FR : : M G S<br />
Francoforte<br />
Hahn<br />
Ryanair FR : : M G S<br />
Genova<br />
Ryanair<br />
Ryanair<br />
FR<br />
FR<br />
:<br />
:<br />
:<br />
: L<br />
M<br />
V<br />
Karlsruhe<br />
Ryanair<br />
Ryanair<br />
FR<br />
FR<br />
:<br />
:<br />
:<br />
: M<br />
D<br />
Londra Ryanair FR : : M<br />
Stansted Ryanair FR : : L V<br />
Malta Ryanair FR : : M G S<br />
Milano Lin<br />
Milano MXP<br />
Milano Orio<br />
al Serio<br />
Monaco<br />
Parigi<br />
Beauvais<br />
Pisa<br />
Roma<br />
Alitalia XM : : L M M G V S<br />
Meridiana IG : : L M M G V S D nota <br />
Alitalia VE : : L M M G V D<br />
Alitalia VE : : L M M G V D<br />
Air One AP : : L M M G V S D<br />
Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />
Air One AP : : L M M G V D<br />
Easyjet U : : L M M G V S nota <br />
Alitalia AZ : : L M M G V S<br />
Lufthansa LH : : L M M G V S D<br />
Easyjet U : : D<br />
Easyjet U : : S<br />
Easyjet U : : L M M G V D nota <br />
Alitalia AZ : : L M M G V D<br />
Ryanair FR : : L M M G V S D<br />
Ryanair FR : : M<br />
Ryanair FR : : L D<br />
Ryanair FR : : M G V S<br />
Ryanair FR : : L M M G S<br />
Ryanair FR : : V D<br />
Lufthansa LH : : L M M G V S D<br />
dal /<br />
al /<br />
Airberlin AB : : D<br />
Airberlin AB : : G<br />
Ryanair FR : : L M V D<br />
Ryanair FR : : MM G S<br />
Ryanair FR : : L V D<br />
Air One AP : : L M M G V<br />
Alitalia AZ : : S D<br />
Alitalia AZ : : L M M G V<br />
Air One AP : : L M M G V S D<br />
Alitalia AZ : : L M M G V D<br />
Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />
Alitalia AZ : : L M M G V D<br />
Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />
Airberlin AB : : D<br />
Stoccarda Airberlin AB : : M<br />
Airberlin AB : : V<br />
Timisoara Carpatair V : : L M V<br />
Tirana<br />
Torino<br />
Trapani<br />
Belleair LZ : : S<br />
Belleair LZ : : L M<br />
Belleair LZ : : V<br />
Air One AP : : L M M G V S D<br />
Ryanair FR : : L M G V S<br />
Ryanair FR : : D<br />
Ryanair FR : : M<br />
Ryanair FR : : M<br />
Ryanair FR : : L V D<br />
Treviso<br />
Ryanair<br />
Ryanair<br />
FR<br />
FR<br />
:<br />
:<br />
: L<br />
: M<br />
V D<br />
G S<br />
Valencia Ryanair FR : : M G S<br />
Venezia<br />
Air One<br />
Meridiana<br />
AP<br />
IG<br />
:<br />
:<br />
: L M G V S D<br />
: L M V D<br />
Verona<br />
Air Italy I : : L M M G V<br />
Air Italy I : : S<br />
Air Italy I : : L M M G V<br />
Air Italy I : : D<br />
ORARI IN VIGORE dal // AL //<br />
note: ) Il volo U non opera i giorni - Gennaio , i giorni - - - - - - <br />
Febbraio e i giorni - - - Marzo .<br />
) Il volo U non opera i giorni - Gennaio , il giorno Febbraio e i giorni<br />
- - - - - Marzo <br />
) Il volo IG non è operativo i giorni - - Gennaio e - - - Febbraio <br />
27 marzo<br />
02 aprile 2010<br />
31<br />
Partenze da BRINDISI<br />
Gli orari si riferiscono ai dati forniti dai vettori e sono suscettibili di modifi ca.<br />
Vi invitiamo a consultare per conferma le compagnie aeree o le agenzie di viaggio.<br />
Destinazione Compagnia Volo Partenza Arrivo Frequenza Note<br />
Bologna<br />
Ryanair<br />
Ryanair<br />
FR<br />
FR<br />
:<br />
:<br />
: M G S<br />
: L M V D<br />
Brussels<br />
Chaeleroi<br />
Ryanair FR : : L M V<br />
Eindhoven Ryanair FR : : L V<br />
Londra Ryanair FR : : G<br />
Stansted Ryanair FR : : D<br />
Alitalia AZ : : L M M G V S<br />
Milano Lin Air One AP : : L M M G V S D<br />
Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />
Milano MXP<br />
Easyjet<br />
Easyjet<br />
U<br />
U<br />
:<br />
:<br />
:<br />
:<br />
L M M G V S<br />
D<br />
Milano Orio Ryanair FR : : M S<br />
al Serio Ryanair FR : : L M G V D<br />
Monaco Airberlin AB : : V<br />
Pisa<br />
Ryanair<br />
Ryanair<br />
FR<br />
FR<br />
:<br />
:<br />
:<br />
: L<br />
M<br />
V<br />
D<br />
Air One AP : : L M M G V S D<br />
Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />
Blu-express.com BV : : L M V<br />
Roma Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />
Air One AP : : V D nota <br />
Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />
Blu-express.com BV : : D<br />
Torino Ryanair FR : : M G S<br />
Trapani Ryanair FR : : M G S<br />
Treviso Ryanair FR : : L V<br />
Venezia Alitalia AZ : : M G S<br />
ORARI IN VIGORE dal // AL //<br />
note: ) Il volo AP dal Febbraio al Marzo non è operativo la Domenica<br />
Arrivi a BRINDISI<br />
Destinazione Compagnia Volo Partenza Arrivo Frequenza Note<br />
Bologna<br />
Ryanair<br />
Ryanair<br />
FR<br />
FR<br />
:<br />
:<br />
:<br />
:<br />
M G S<br />
L M V D<br />
Brussels<br />
Charleroi<br />
Ryanair FR : : L M V<br />
Eindhoven Ryanair FR : : L V<br />
Londra Ryanair FR : : G<br />
Stansted Ryanair FR : : D<br />
Alitalia AZ : : L M M G V S<br />
Milano Lin Air One AP : : L M M G V S D<br />
Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />
Milano MXP<br />
Easyjet<br />
Easyjet<br />
U<br />
U<br />
:<br />
:<br />
:<br />
:<br />
L M M G V S<br />
D<br />
Milano Orio Ryanair FR : : M S<br />
al Serio Ryanair FR : : L M G V D<br />
Monaco Airberlin AB : : V<br />
Pisa<br />
Ryanair<br />
Ryanair<br />
FR<br />
FR<br />
:<br />
:<br />
:<br />
: L<br />
M<br />
V<br />
D<br />
Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />
Blu-express.com BV : : L M V<br />
Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />
Roma Air One AP : : V D nota <br />
Alitalia AZ : : L M M G V S D<br />
Blu-express.com BV : : D<br />
Air One AP : : L M M G V S D<br />
Torino Ryanair FR : : M G S<br />
Trapani Ryanair FR : : M G S<br />
Treviso Ryanair FR : : L V<br />
Venezia Alitalia AZ : : M G S<br />
ORARI IN VIGORE dal // AL //<br />
note: ) Il volo AP dal Febbraio al Marzo non è operativo la Domenica<br />
Partenze da FOGGIA<br />
Destinazione Compagnia Volo Partenza Arrivo Frequenza Note<br />
Skybridge AirOps KYB : : M nota <br />
Bologna Skybridge AirOps KYB : : M nota <br />
Skybridge AirOps KYB : : G nota <br />
Skybridge AirOps KYB : : V nota <br />
Catania Skybridge AirOps KYB : : L nota <br />
Skybridge AirOps KYB : : M nota <br />
Isole Tremiti<br />
Alidaunia<br />
Alidaunia<br />
LID<br />
LID<br />
:<br />
:<br />
: L M M G V S D<br />
: L M M G V S D<br />
Darwin OD : : L M M G V<br />
Milano MXP<br />
Darwin<br />
Darwin<br />
OD<br />
OD<br />
:<br />
:<br />
:<br />
:<br />
S D<br />
M G V<br />
Darwin OD : : L M<br />
Darwin OD : : M V<br />
Palermo Darwin OD : : D<br />
Darwin OD : : L M<br />
Roma<br />
Skybridge AirOps KYB<br />
Skybridge AirOps KYB<br />
:<br />
:<br />
:<br />
:<br />
L<br />
L<br />
M<br />
M<br />
V<br />
V<br />
Torino<br />
Darwin<br />
Darwin<br />
OD<br />
OD<br />
:<br />
:<br />
:<br />
:<br />
L M G<br />
S<br />
Skybridge AirOps KYB : : M nota <br />
Trieste Skybridge AirOps KYB : : V nota <br />
Skybridge AirOps KYB<br />
ORARI IN VIGORE dal // AL //<br />
: : M nota <br />
note: ) Verifi care gli orari e la validità del volo sul sito del vettore<br />
Arrivi a FOGGIA<br />
Destinazione Compagnia Volo Partenza Arrivo Frequenza Note<br />
Skybridge AirOps KYB : : M nota <br />
Bologna Skybridge AirOps KYB : : M nota <br />
Skybridge AirOps KYB : : G nota <br />
Catania<br />
Skybridge AirOps KYB<br />
Skybridge AirOps KYB<br />
:<br />
:<br />
:<br />
:<br />
L<br />
M<br />
V nota <br />
nota <br />
Isole Tremiti<br />
Alidaunia<br />
Alidaunia<br />
LID<br />
LID<br />
:<br />
:<br />
: L M M G V S D<br />
: L M M G V S D<br />
Darwin OD : : L M<br />
Milano MXP<br />
Darwin<br />
Darwin<br />
OD<br />
OD<br />
:<br />
:<br />
:<br />
:<br />
L M M G V<br />
S D<br />
Darwin OD : : M G V<br />
Darwin OD : : M V<br />
Palermo Darwin OD : : D<br />
Darwin OD : : L M<br />
Roma<br />
Skybridge AirOps KYB<br />
Skybridge AirOps KYB<br />
:<br />
:<br />
:<br />
:<br />
L<br />
L<br />
M<br />
M<br />
V<br />
V<br />
Torino<br />
Darwin<br />
Darwin<br />
OD<br />
OD<br />
:<br />
:<br />
:<br />
:<br />
L M G<br />
S<br />
Skybridge AirOps KYB : : M nota <br />
Trieste Skybridge AirOps KYB : : G nota <br />
Skybridge AirOps KYB<br />
ORARI IN VIGORE dal // AL //<br />
: : L nota <br />
note: ) Verifi care gli orari e la validità del volo sul sito del vettore