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con<br />
tanta tenerezza e comprensione.<br />
Per quindici mesi era stata la sua fedele corrispondente.<br />
Ma lei aveva opposto un netto rifiuto a tutte le sue preghiere per avere<br />
una<br />
fotografia. Gliene aveva spiegato la ragione. "Se c'è qualcosa di serio<br />
nel<br />
sentimento che hai per me, il mio aspetto non ha importanza. Supponi che<br />
io<br />
sia bella. Sarei sempre ossessionata dall'idea che hai puntato su questa<br />
possibilità, e non sono alla ricerca di un amore del genere. Supponi che<br />
io<br />
non sia bella e allora rimarrei sempre col timore che hai continuato a<br />
scrivermi perché ti sentivi solo e non avevi nessun'altra. Quando un giorno<br />
verrò in Sicilia a trovarti mi vedrai e deciderai".<br />
Sembrava un evento così lontano e invece.<br />
Un minuto alle sei.<br />
Il tenente Croce tirò una boccata nervosa dalla sigaretta. Poi il suo cuore<br />
dette un balzo. Una giovane donna veniva verso di lui. Era alta e snella,<br />
i<br />
capelli biondi ricadevano in riccioli dietro gli orecchi delicati. Aveva<br />
gli<br />
occhi azzurri come fiordalisi, le labbra e il mento modellati con dolce<br />
fermezza. Nel suo abito verde pallido sembrava l'incarnazione della<br />
primavera. Il tenente Croce le andò incontro, dimenticando di notare che<br />
non<br />
aveva la rosa rossa; e al suo avvicinarsi un sorrisetto invitante increspò<br />
le labbra della ragazza.<br />
"Sta venendo verso di me?" mormorò. Franco fece un altro passo verso di<br />
lei.<br />
E allora vide rosa <strong>d'Irlanda</strong>. Era ferma dietro la ragazza, una donna ben<br />
oltre la quarantina con i capelli grigi ficcati sotto un vecchio cappello.<br />
Era più che grassoccia, calzava delle vecchie scarpe col tacco basso e aveva<br />
grosse caviglie. Ma portava una rosa rossa al risvolto del cappotto<br />
sgualcito. La ragazza dal vestito verde si allontanava in fretta. Franco<br />
ebbe l'impressione d'essere diviso in due, tanto forte era il desiderio<br />
di<br />
seguire la ragazza e pur tanto profondo il sentimento per la donna che con<br />
le doti del suo spirito gli era stata davvero compagna e sostegno. Ora<br />
quella donna era lì. Vedeva che il viso pallido e rotondo era dolce e<br />
sensibile, negli occhi le brillava un caldo sorriso.<br />
Il tenente Croce non esitò, strinse fra le dita la copia sgualcita di<br />
Schiavo d'amore (il libro regalatogli da lei per il suo compleanno), che<br />
doveva servirgli per farsi riconoscere. Questo non sarebbe stato amore,<br />
ma<br />
qualcosa di prezioso, un'amicizia di cui era stato e doveva sempre esser<br />
grato.<br />
Raddrizzò le spalle, saluto militarmente e tese il libro verso la donna,<br />
sebbene mentre parlava sentisse l'amarezza della delusione. "Sono il tenente<br />
Franco Croce e tu.tu devi essere rosa <strong>d'Irlanda</strong>. Sono molto contento che<br />
tu