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notiziario n.5.2008 - Collegio dei Geometri della provincia di Trento

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integrative quando queste sono sancite<br />

quali inderogabili (come ad esempio<br />

la <strong>di</strong>stanza tra le costruzioni che molto<br />

spesso ed anzi sempre è inderogabile in<br />

tutti i PRG). In questo caso dunque al<br />

privato proprietario del fondo finitimo<br />

alla costruzione e<strong>di</strong>ficata in violazione<br />

<strong>dei</strong> piani regolatori generali o <strong>dei</strong><br />

regolamenti e<strong>di</strong>lizi viene pacificamente<br />

riconosciuto il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> chiedere, ed<br />

ottenere, la rimessione in pristino ed<br />

il risarcimento del danno in qualsiasi<br />

tempo, anche oltre i venti anni.<br />

In base alla stragrande maggioranza <strong>dei</strong><br />

PRG, potrò invece derogare per contratto<br />

(che bisognerebbe sempre farsi<br />

con forma contrattuale ed intavolata,<br />

anche se certi PRG erroneamente non<br />

lo richiedono) e dunque anche usucapire<br />

la <strong>di</strong>stanza dai confini, ma sempre<br />

e solo quando la stessa è in<strong>di</strong>cata quale<br />

derogabile.<br />

La sentenza innovatrice alla quale ci<br />

si riferisce è la Cass. Sez. II numero<br />

20769 del 3 ottobre 2007. La decisione<br />

in esame prescrive che deve<br />

ritenersi inammissibile l’acquisto per<br />

usucapione, a favore del costruttore,<br />

del <strong>di</strong>ritto reale <strong>di</strong> servitù a mantenere<br />

la costruzione a <strong>di</strong>stanza inferiore a<br />

quella prescritta inderogabilmente<br />

dagli strumenti urbanistici locali. La<br />

Cassazione ha così statuito conside-<br />

36<br />

PROSPETTIVE GEOMETRI<br />

5/2008<br />

LEGISLAZIONE E GIURISPRUDENZA<br />

GESETZGEBUNG UND RECHTSPRECHTUNG<br />

rando prevalente l’interesse pubblico<br />

sotteso alla norma sulle <strong>di</strong>stanze legali<br />

rispetto agli interessi e <strong>di</strong>ritti privati<br />

ed altresì statuito come improponibile<br />

l’aggiramento delle <strong>di</strong>sposizioni dettate<br />

in materia urbanistica al quale condurrebbe<br />

un simile acquisto per usucapione<br />

(ma anche per contratto che, se fatto ed<br />

anche intavolato, sarebbe comunque<br />

nullo).<br />

Nel caso concreto venivano costituiti in<br />

giu<strong>di</strong>zio i proprietari <strong>di</strong> un box costruito<br />

a <strong>di</strong>stanza inferiore a quella prescritta<br />

dallo strumento urbanistico (norma<br />

integrativa <strong>della</strong> norma co<strong>di</strong>cistica)<br />

dal confine <strong>di</strong> proprietà dell’attore (ma<br />

attenzione in questo PRG la <strong>di</strong>stanza <strong>dei</strong><br />

confini era statuito come inderogabile),<br />

il quale appunto li citava in giu<strong>di</strong>zio per<br />

sentirli condannare all’arretramento del<br />

manufatto od in subor<strong>di</strong>ne alla demolizione<br />

dello stesso ed al risarcimento<br />

del danno. I convenuti nel costituirsi<br />

sostennero <strong>di</strong> aver usucapito il <strong>di</strong>ritto<br />

a mantenere la costruzione a <strong>di</strong>stanza<br />

inferiore a quella legale.<br />

La Cassazione ha dapprima precisato<br />

che nella fattispecie l’azione proposta è<br />

imprescrittibile, considerando la natura<br />

<strong>di</strong> “actio negatoria servitutis” <strong>della</strong><br />

stessa, dunque nulla quaestio sulla tempestività<br />

<strong>della</strong> chiamata in giu<strong>di</strong>zio.<br />

Per quanto riguarda poi gli ulteriori<br />

motivi che hanno spinto la Cassazione<br />

a decidere in maniera concorde al Tribunale<br />

<strong>di</strong> Forlì ed alla Corte d’Appello<br />

<strong>di</strong> Bologna va detto che la Corte fa riferimento<br />

alla natura delle norme degli<br />

strumenti urbanistici locali, che sono<br />

norme a tutela dell’interesse pubblico<br />

che trascende da quello <strong>dei</strong> privati.<br />

Attenzione quin<strong>di</strong> che, vista la finalità<br />

delle norme e proprio per la natura<br />

pubblicistica <strong>di</strong> garantire in ogni caso<br />

un certo <strong>di</strong>stacco tra fabbricati così<br />

che si versa nell’ambito <strong>dei</strong> <strong>di</strong>ritti<br />

in<strong>di</strong>sponibili dai proprietari <strong>dei</strong> fon<strong>di</strong><br />

confinanti, la conseguenza è che una<br />

eventuale convenzione tra costoro in<br />

violazione delle norme sulle <strong>di</strong>stanze<br />

legali sarebbe nulla per contrasto con<br />

una norma inderogabile posta a tutela<br />

del pubblico interesse. Il PRG, quin<strong>di</strong>,<br />

o prescrive la derogabilità <strong>della</strong> <strong>di</strong>stanza<br />

(come per noi spesso quella dai confini)<br />

ovvero si prevede la sua inderogabilità<br />

automatica.<br />

Va infine chiarito che la possibilità <strong>di</strong><br />

chiedere la remissione in pristino sembra<br />

riservata al citta<strong>di</strong>no che agisce a<br />

tutela <strong>della</strong> propria proprietà in quanto<br />

per ottenere lo stesso provve<strong>di</strong>mento<br />

in maniera amministrativa altre sono<br />

le strade e altre le conclusioni e conseguenze<br />

che qui non affrontiamo.

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