Luglio 04
Luglio 04
Luglio 04
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
32<br />
Calabria Produttiva<br />
Riproduzione di una<br />
macchina per la tostatura<br />
del caffè del XIX secolo<br />
Un po’ di bon ton<br />
Il caffè va servito in salotto, con la caffettiera, dalla padrona<br />
di casa che lo versa nelle tazzine e, dopo aver chiesto<br />
all’ospite quanto, e se, lo desideri addolcito, aggiunge<br />
lo zucchero e porge la tazzina. Lo zucchero si mescola muovendo<br />
il cucchiaino dall’alto in basso, e viceversa. Si beve<br />
tenendo la tazza tra pollice e indice, mentre l’altra mano<br />
sorregge il piattino. Si offre due volte, anche al ristorante.<br />
Liberi di accettare o no la seconda tazzina di caffè.<br />
Le cose da evitare<br />
• mettere lo zucchero nella tazzina prima del caffè<br />
• mescolare ruotando il cucchiaino<br />
• lasciare il cucchiaino nella tazzina<br />
• alzare il mignolo mentre si sorseggia<br />
• portare il cucchiaino alla bocca per saggiarne la dolcificazione<br />
di Robusta), per poi esportarne<br />
- sempre in un anno - circa<br />
3.800 tonnellate all’estero grazie<br />
al lavoro di ben 750 torrefattori<br />
presenti nel nostro Paese!<br />
Non si tratta soltanto di un<br />
fenomeno culturale bensì di vera<br />
arte, quella della torrefazione<br />
all’italiana, attenta alla selezione<br />
dei chicchi da tostare,<br />
al grado di tostatura, al raffred-<br />
damento del caffè cotto e tutte<br />
le altre variabili del processo.<br />
La tostatura, ad esempio,<br />
si esegue mediante correnti di<br />
aria calda a circa 240°C. Il chicco<br />
durante questa fase subisce<br />
perdita di peso e aumento del<br />
volume, assume una colorazione<br />
bruno-nerastra e sulla sua<br />
superficie compare un olio brunastro<br />
(caffeone) responsabile<br />
del caratteristico aroma; infine,<br />
c’è una leggera perdita di<br />
caffeina dovuta al calore, quindi<br />
più alta è la temperatura di<br />
tostatura, minore sarà la caffeina<br />
nei chicchi. Da noi la tostatura<br />
è molto spinta cosicché il<br />
caffè è molto aromatico e relativamente<br />
povero di caffeina rispetto<br />
a quello di altri paesi.<br />
La cultura del caffè trova la<br />
massima espressione nella miscela<br />
preparata con più specie<br />
di caffè e provenienti da paesi<br />
diversi, integrando e amalgamando<br />
così pregi e caratteristiche<br />
per ottenere prodotti<br />
dal gusto più equilibrato e dall’aroma<br />
più armonico. Il massimo<br />
delle qualità aromati-<br />
<strong>Luglio</strong> 20<strong>04</strong><br />
che si ha col caffè macinato al<br />
momento dell’uso. Ma bisogna<br />
fare attenzione, perché una<br />
macinatura sbagliata può surriscaldare<br />
la miscela sino a trasformare<br />
un ottimo prodotto in<br />
polvere bruciata: se un caffè è<br />
macinato troppo grosso, è meno<br />
solubile, pertanto l’acqua<br />
scorre via senza estrarne tutto<br />
l’aroma e il sapore; se troppo<br />
fine, dà un infuso eccessivamente<br />
forte, a volte con sapore<br />
di bruciato. Come si riconosce<br />
allora un buon caffè? Basta<br />
“esaminare” la tazzina: la crema<br />
deve essere di colore nocciola<br />
e particolarmente densa,<br />
tanto che lo strato di zucchero<br />
deve scendervi lentamente e la<br />
crema ricomporsi dopo aver girato<br />
lo zucchero. E poi?<br />
Il piacere di gustarlo caldo: uno<br />
o due minuti al massimo, perché<br />
raffreddandosi perderebbe<br />
gusto e aroma, annullando<br />
il lungo procedimento di lavorazione.<br />
E se non è buono che piacere<br />
è?<br />
Monica La Mastra