16.06.2013 Views

1° parte - Udine Cultura

1° parte - Udine Cultura

1° parte - Udine Cultura

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

44<br />

nodulo (discoidale, sferoidale, ellissoidale); la forma di crescita della pianta<br />

che lo costruisce (laminare, ramificata); lo spessore e la percentuale di ricoprimento<br />

degli eventuali nuclei interni; le associazioni di specie in funzione dell’idrodinamismo,<br />

del tasso di sedimentazione e della granulometria del sedimento,<br />

contribuiscono a rendere le rodoliti efficaci indicatori ambientali sia dei<br />

fondi marini attuali sia di quelli del passato geologico.<br />

Le rodoliti sono “specie costruttrici o ingegneri”, cioè costruiscono o modificano<br />

nuovi habitat che promuovono lo sviluppo e il mantenimento della biodiversità.<br />

La ricchezza di risorse di pesca (soprattutto crostacei e molluschi) presenti<br />

in queste formazioni organogene attirano gli operatori della pesca a strascico<br />

che causa gravi danni ai letti a rodoliti. Sulle coste italiane queste formazioni<br />

sono state studiate nel Mar Ligure, nel Mar Tirreno nel Mare Adriatico<br />

settentrionale e nello Stretto di Sicilia, ma è probabile che questi letti si trovino<br />

quasi ovunque lungo le coste sia dell’Italia sia del resto del Mediterraneo.<br />

■ Fitosociologia<br />

La vegetazione ad alghe calcaree libere (corallinali e peissonneliacee) del<br />

Mediterraneo è stata studiata anche con il metodo fitosociologico. Esso permette<br />

di individuare in determinati ambienti su basi statistiche di frequenze di<br />

specie, associazioni di organismi vegetali che vivono insieme perché hanno<br />

condiviso nel tempo gli stessi valori medi dei fattori ambientali (affinità ecologica),<br />

hanno avuto storie evolutive nella stessa area geografica (affinità biogeografica),<br />

hanno sviluppato nella produzione e nell’uso delle risorse energetiche,<br />

nutritive e dello spazio strategie di cooperazione e di condivisione e<br />

hanno minimizzato la competizione che porta all’esclusione finale dei competitori<br />

(compatibilità biotica). L’associazione è denominata con i nomi delle specie<br />

preferenziali “Phymatolitho-Lithothamnietum corallioidis” o associazione a<br />

Phymatolithon calcareum e Lithothamnion corallioides.<br />

Oltre a queste due specie, con alta fedeltà statistica nei rilevamenti, fanno <strong>parte</strong><br />

del contingente preferenziale tutte le alghe calcaree del detritico costiero<br />

elencate in bionomia come caratteristiche di popolamenti caratterizzati dalla<br />

dominanza di alcune specie che determinano una fisionomia particolare al paesaggio<br />

sommerso, in rapporto anche con i valori dei fattori ambientali necessari<br />

allo sviluppo di queste specie che preferiscono ambienti con luce debole e<br />

con correnti. L’epiflora associata è generalmente considerata come aggruppamento<br />

di specie trasgressive dalle associazioni vegetali di substrato duro o roccioso<br />

del circalitorale (Cystoseiretum zosteroidis e la sua subassociazione<br />

Laminarietosum rodriguezii, Lithophyllo-Halimedetum tunae e Rodriguezelletum<br />

strafforelloi) e dell’infralitorale (Cystoseiretum spinosae, Peyssonnelietum<br />

squamariae e la sua subassociazione Osmundarietosum volubilis).<br />

Bionomia. La biocenosi delle sabbie<br />

grossolane e delle ghiaie fini, sotto<br />

l’influenza delle correnti di fondo (SGCF),<br />

è indipendente, nella sua distribuzione<br />

batimetrica, dalla zonazione bionomica;<br />

può sviluppare facies a rodoliti: sia<br />

nell’infralitorale, in rapporto ai valori dei<br />

due principali fattori ambientali<br />

(idrodinamismo e sedimentazione),<br />

soprattutto nei canali di “intermattes” dei<br />

posidonieti e nelle bocche delle lagune<br />

costiere, sia nel circalitorale fino a circa<br />

70 metri, ma allora in condizioni<br />

impoverite nella composizione faunistica<br />

e floristica. La biocenosi del detritico<br />

costiero (DC) è tipicamente distribuita nel<br />

circalitorale e in Mediterraneo orientale è<br />

stata trovata fino a circa 120 metri, ma in<br />

maniera impoverita può trovarsi anche<br />

nell’infralitorale inferiore.<br />

Le due biocenosi (DC e SGCF) possono<br />

differenziare facies nelle quali si<br />

sviluppano differenti popolamenti a<br />

Rodoliti: le principali facies con alghe<br />

SEDIMENTAZIONE<br />

Parte tassonomica T. Giaccone · G. Giaccone · D.M. Basso · G. Bressan<br />

Detrito infangato<br />

Coralligeno di piattaforma<br />

OCCASIONALE VORTICOSA LAMINARE TURBOLENTA<br />

STABILITA’ EDAFICA<br />

Detritico costiero<br />

calcaree libere, sono brevemente<br />

descritte in questo paragrafo. Queste<br />

articolazioni delle due biocenosi sono<br />

state rivisitate nell’ambito della<br />

Convenzione di Barcellona (per brevità<br />

non sono elencate le associazioni<br />

dell’epiflora con alghe molli sciafile e<br />

reofile):<br />

● Associazione a Rodoliti<br />

● Associazione a Lithothamnion<br />

corallioides e Phymatolithon calcareum o<br />

facies del maërl<br />

● Associazione a Peyssonnelia rosamarina<br />

Associazione a rodoliti (facies a<br />

prâlines). Il popolamento algale<br />

costituente le rodoliti è dominato dalla<br />

specie Lithophyllum racemus (spesso<br />

associata a Lithothamnion valens e ad<br />

altre rodoficee calcaree meno frequenti)<br />

che forma noduli sferoidali bossolati, con<br />

diametro di qualche centimetro. La facies<br />

è meglio sviluppata nella biocenosi delle<br />

Sabbie grossolane e ghiaie fini sotto<br />

l’influenza delle correnti di fondo<br />

Relazioni che legano le biocenosi caratterizzate da rodoliti con la corrente (sopra) e i fattori ambientali<br />

45

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!